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Category Archives: Cronaca

Spoltore per i diritti Lgbt: è stata depositata una mozione, prima firmataria il consigliere Cinzia Berardinelli, per l’installazione di una panchina con i colori dell’arcobaleno. Un simbolo contro l’omofobia e in favore dei diritti di persone Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transgender. L’occasione è anche la vigilia del 28 giugno, giornata mondiale dell’orgoglio Lgbt e anniversario dei moti di Stonewall, una serie di scontri fra gruppi di omosessuali e la polizia a New York divenuti momento di ribellione per il rispetto dei diritti delle minoranze.

Spiega Berardinelli: “questa amministrazione comunale, con il sindaco Luciano Di Lorito esposto in prima persona, ha sempre voluto evidenziare messaggi contro ogni tipo di discriminazione, comprese quelle legate all’orientamento sessuale e all’identità di genere. Le Unioni Civili tra persone dello stesso sesso non fanno più notizia a Spoltore, ma nella realtà italiana molti si rifiutano ancora di pensare che due persone gay, lesbiche o transgender possano sposarsi e costruire una famiglia”. La mozione chiede al Sindaco, alla Giunta e al Consiglio Comunale di sostituire una delle panchine del centro storico con una Panchina Arcobaleno, così come è avvenuto in altre città d’Italia. “Il motivo è semplice: in queste settimane è calendarizzata in Parlamento la discussione sulla Legge contro l’omotransbifobia, che aggiunge tutele ne confronti delle persone lgbt, difendendole dalle discriminazioni. Si discute inoltre di inasprire le pene per reati legati all’orientamento sessuale e all’identità di genere, come avviene già per l’odio razziale o religioso. Predisporre una panchina arcobaleno sulla terrazza del bastione del Castello longobardo, in questo momento, sarebbe un modo per schierarsi anche visivamente contro ogni forma di discriminazione nei confronti delle persone lgbt in un momento decisivo come quello, lo speriamo, appena precedente all’approvazione della Legge nazionale”.

by Redazione
banco alimentare

Nel 2019 il Banco Alimentare dell’Abruzzo ha donato cibo a 31.352 persone della nostra regione, 1.620 in più rispetto all’anno precedente, quando i bisognosi erano 29.732.

Una carità concreta, realizzata grazie ad una rete di 183 enti convenzionati, 6 in più dell’anno precedente: Caritas, mense dei poveri, associazioni di volontariato, parrocchie ed enti di assistenza hanno portato speranza concreta in un Abruzzo fiaccato da una stagnazione economica, ora divenuta vera e propria recessione per il Covid-19.

Sono alcuni dei dati presentati all’assemblea dei soci del Banco Alimentare Abruzzo, che si è svolta nel magazzino di via Celestino V a Pescara, alla presenza anche di volontari, collaboratori e amici.

Sono stati il presidente Antonio Dionisio e il direttore Cosimo Trivisani a fornire una fotografia dettagliata dell’attività 2019, con un focus sui primi mesi del 2020 segnati dalla pandemia.

Nel dettaglio, a Pescara e provincia il Banco ha donato cibo a 70 enti che assistono 11.780 persone, a Chieti a 65 enti vicini a 8.250 persone, a L’Aquila a 18 enti che sostengono 6.752 persone e a Teramo a 30 strutture che aiutano 4.570 persone.

Sempre nel 2019, il Banco Alimentare dell’Abruzzo ha raccolto 1.366.611,96 kg di beni alimentari da Agea, industria agroalimentare, Giornata Nazionale della Colletta Alimentare e collette locali, Siticibo, ortofrutta e altro: rispetto all’anno precedente, in generale si è registrato un calo dell’11,6%, dovuto soprattutto alla diminuzione dei ritiri dai programmi dell’Unione Europea (-52,95 per cento) per effetto dei ritardi delle gare e dei programmi ma anche un importante aumento di ritiri dall’industria (+36 per cento) e dall’ortofrutta (+13,5 per cento).

Il valore economico dei beni recuperati e distribuiti è stato nel 2019 pari a 3.074.876,9 euro, considerando una media di 2,25 euro a kg.

Numeri destinati a cambiare nel 2020 per via dell’emergenza covid: se da un lato nei primi mesi dell’anno sono aumentate fino al 40% le richieste di aiuto, dall’altro il Governo ha stanziato ulteriori fondi per l’acquisto di beni alimentari da destinare ai bisognosi tramite reti di solidarietà, tra cui rientra anche il Banco Alimentare.

Il Banco Alimentare Abruzzo è una delle ventuno sedi locali della Rete Banco Alimentare, coordinata a livello nazionale dalla Fondazione Banco Alimentare.

Conta quotidianamente sul lavoro di sei dipendenti e diciannove volontari e una dotazione logistica significativa, fatta di un magazzino, due celle frigorifere, due automezzi, quattro transpallet e due sollevatori.

“Il 2019 – ha commentato Antonio Dionisio, presidente del Banco Alimentare dell’Abruzzo – è stato un anno importante per la nostra opera, perché ha visto crescere la capacità di raccolta di cibo nel settore privato, segno anche della crescente fiducia di imprese e grande distribuzione nei confronti del Banco Alimentare e della nostra rete di carità. Per questo, grazie a tutti: allo staff, ai volontari, agli enti convenzionati e ai donatori, tutti sempre molto motivati nel venire incontro alle richieste di migliaia di persone, tutti in prima linea in questa rete di intervento sociale senza la quale la povertà sarebbe impossibile da affrontare e alleviare. Ora ci attende un periodo intenso per via dell’emergenza Covid che ha sconvolto tutto. Un periodo destinato a durare a lungo, ma che come sempre vogliamo continuare ad affrontare con consapevolezza, responsabilità e passione per le persone”.

 

 

by francesca
archi

Un’iniziativa davvero particolare quella che è stata organizzata dalle maestre della scuola dell’infanzia di Archi che, nonostante le restrizioni dettate dell’emergenza Coronavirus, hanno deciso di non spezzare la tradizionale consegna dei diplomi agli alunni dell’ultimo anno e si sono recate personalmente a casa di ciascuno di loro svolgendo, a domicilio, la “Cerimonia dei remigini”, vale a dire il saluto simbolico ai futuri studenti delle elementari.

I bimbi hanno accolto le maestre nelle loro abitazioni con le dovute precauzioni, ovvero indossando le mascherine e mantenendo le distanze di sicurezza, e con grossa emozione hanno ricevuto l’attestato che li porterà a settembre a frequentare il primo anno della scuola primaria.

“Sono stati momenti davvero coinvolgenti – racconta la maestra Sandra Spinelli, referente del plesso scolastico – i bambini erano contentissimi di rivedere le loro maestre. Quasi tutti gli altri alunni e le loro famiglie erano collegati in videochiamata per cui i remigini si sono emozionati come se avessimo svolto la cerimonia in presenza”.

Nonostante il lockdown imposto da una situazione non di certo prevedibile, le attività della scuola non si sono fermate.

Le insegnanti hanno prontamente attivato, nei primi giorni di chiusura forzata, un canale di comunicazione con bambini e famiglie tramite whatsapp riallacciando i rapporti attraverso le immagini, la voce e la condivisione.

 

In un primo momento l’attività didattica a distanza si è soffermata sulla conoscenza del Coronavirus e sulle cause che costringevano tutti, bimbi compresi, ad un nuovo stile di vita; a seguire il momento della creazione di grandi arcobaleni con la scritta #andràtuttobene per infondere un messaggio di speranza.

“I bambini sono stati privati di esperienze fondamentali e soprattutto della relazione con i loro pari. Ecco perché abbiamo cercato di reinventare e coordinare le attività in modo che potessero essere vissute da ciascun bambino e dalle famiglie con il vincolo di appartenenza alla nostra piccola comunità scolastica – aggiunge Sandra Spinelli – auspico che il coraggio e la determinazione di tutti gli insegnanti possa essere di esempio per le future generazioni”.

Grande sostegno in questi mesi è stato manifestato dall’amministrazione comunale che ha speso parole di apprezzamento anche per quest’ultima iniziativa organizzata dalle maestre della scuola dell’infanzia.

“Mantenere costantemente i rapporti con i bambini e le loro famiglie durante tutta l’emergenza e concludere l’anno scolastico con questa piccola manifestazione itinerante ci dà modo di apprezzare ancora di più il valore dei docenti e dei collaboratori della nostra scuola – commenta Silvia Spinelli, assessore alla Scuola del Comune di Archi – la consegna dei diplomi di quest’anno ha un significato maggiore rispetto agli anni scorsi, ci fa comprendere come le maestre abbiano accompagnato costantemente fino alla fine i piccoli alunni. Un gesto sicuramente lodevole, un nobile esempio di insegnamento e umanità valevole per l’intera collettività”.

by Redazione
pescara vista dal fiume

Una domenica pomeriggio alla scoperta della propria città via fiume. Si percorrono le strade, si entra nei negozi, si passeggia sul lungomare, si visitano i musei.

E il fiume? Quello no, non è pulito. Il fiume a Pescara è inquinato.

Può essere anche vero, ma vedere Pescara dal fiume è un’esperienza tutta nuova: si parte dal Lungofiume dei poeti e poi… e poi ti perdi.

Sembra di non essere più a Pescara, cerci di capire dalle costruzioni dove ti trovi, quale punto del traffico urbano corrisponde a quel tratto di fiume.

Il ponte di ferro, il ponte Flaiano, il ponte di Capacchietti…

Fino a un certo punto ok, poi… poi ti perdi nel verde, nel silenzio che solo i gabbiani, le gallinelle di mare e i piccioni rompono con i loro canti.

Ti guardi intorno incantata e pensi: “Questa è la mia Pescara!”.

Sì, Pescara vista dal fiume è un’altra città.

Si torni indietro, pensi che sia finito il tour e invece il catamarano punta verso il mare aperto. E lì, altro battito di cuore accelerato: la città vista dal mare aperto. Spiagge e colline, la vista che si perde fino a sua maestà il Gran Sasso.

A mare aperto con il sole di giugno che riscalda, le onde che danno movimento e la pace che solo il mare sa dare.

Una domenica pomeriggio diversa per vedere Pescara da un punto di vista diverso: un’iniziativa che Fiumare Abruzzo ripete da anni e anche per questo 2020, con le dovute precauzioni, e nel rispetto delle regole anti contagio, non ha voluto saltare.

 

by francesca
centri estivi

3.307.500 milioni di euro destinati all’Abruzzo per i Centri estivi ripartiti con criteri, che rispecchiano quelli previsti per il Fondo nazionale politiche sociali, tenendo conto della popolazione residente fra i 3 e i 14 anni che nella nostra Regione ammonta a 121.622 bambini.

L’erogazione delle risorse ai Comuni sarà assicurata nei 15 giorni successivi alla registrazione della Corte dei Conti mediante un’anticipazione di tesoreria.

Tutta la procedura è stata snellita, su sollecitazione dei sindaci, e l’attività sarà monitorata.

“Un lavoro di concerto tra Comuni, Governo e Regioni che porterà a dare ai cittadini un servizio capillare e puntuale – dichiara D’Alberto presidente Anci Abruzzo – questo risultato è la dimostrazione che lavorando insieme si possono far arrivare velocemente le risorse ai Comuni e quindi ai cittadini. E’ stata data fiducia ai Sindaci che hanno dimostrato capacità, concretezza e velocità nell’attuazione delle misure che sono state loro assegnate in questa fase di emergenza Covid”.

La Conferenza Unificata ha dato il via libera alla ripartizione di 150 milioni del fondo per le Politiche della famiglia, previsti nel DL Rilancio, assegnati direttamente ai Comuni: 135 dei quali destinati a 6.147 Comuni per il potenziamento dei centri estivi rivolti ai bambini di età 3/14 anni; gli altri 15 milioni saranno assegnati tramite bando, per progetti di contrasto alla povertà educativa.

by Redazione
miglianico

Il 17 giugno del 1920 nasceva a Ripa Teatina Vincenzo Pizzica, figlio di Nicola ed Elisa Del Ciotto, agricoltori: dopo 100 anni, la comunità religiosa e civile di Miglianico, che ha servito per 55 anni, dal 1950 al 2005, come parroco, lo ricorda con affetto ed immutato amore, approssimandosi anche il quindicesimo anniversario (11 ottobre) della sua morte.

Per ricordare il parroco che ha cambiato profondamente il paese, con realizzazioni civili, sociali e religiose, la parrocchia di San Michele Arcangelo ha voluto dedicargli una santa messa solenne che domani alle ore 19.00 sarà celebrata dall’arcivescovo di Chieti-Vasto, mons. Bruno Forte, che celebrò i suoi funerali, insieme ai sacerdoti che ha in maniera speciale accompagnato nel loro cammino.

La celebrazione eucaristica, nel rispetto delle norme a tutela della salute imposte dalla pandemia, si svolgerà nella chiesa parrocchiale di San Rocco, ultimo e più grande dei progetti portati a termine da don Vincenzo Pizzica.

Il sacerdote, infatti, fin dal suo arrivo a Miglianico nel novembre del 1950 come economo parrocchiale e vicario cooperatore dell’anziano parroco don Francescopaolo Antonelli, fu protagonista di una lunga serie di iniziative per il suo popolo: dalla ricostituzione dell’Azione Cattolica alla costruzione della riproduzione della grotta di Lourdes, dalla creazione della Cantina Sociale, sia come cooperativa agricola sia come costruzione fisica della torre vinaria, alla ripresa delle attività sociali della Miglianico Calcio (era lui stesso in campo a svolgere il test per i calciatori che sarebbero stati ammessi in squadra), dall’ampliamento della chiesa parrocchiale con la costruzione della cripta di San Pantaleone all’ideazione, progettazione e costruzione delle chiese di San Pantaleone alle Piane e di San Rocco, alla casa in montagna, a Mirastelle, per le colonie dei giovani e dei ragazzi, dall’impulso dato ad associazioni culturali e teatrali al lavoro di realizzazione del coro parrocchiale, oggi tra i più apprezzati dell’arcidiocesi.

Una lunga serie di iniziative che ha modificato lo skyline del paese e che ha meritato a don Vincenzo anche l’intitolazione di una strada che attraversa due tra le sue opere più importanti, la Cantina Sociale e il campo sportivo, congiungendosi al PalaMiglianico, tra l’attuale via San Giacomo e la Strada Provinciale 16 che unisce Miglianico a Ripa Teatina e Chieti.

Dopo la santa messa, i partecipanti scenderanno nell’auditorium parrocchiale, a lui intitolato, per un video ricordo, realizzato dall’Azione Cattolica di Miglianico, con fotografie e filmati giunti da tutti i parrocchiani, e per l’ufficializzazione dell’intitolazione della strada da parte del sindaco, Fabio Adezio.

Per permettere a tutti di seguire i due momenti della celebrazione, essi saranno trasmessi via streaming sulla pagina Facebook pubblica, quindi raggiungibile anche a chi non è iscritto al social network dell’Azione Cattolica di Miglianico, all’indirizzo https://www.facebook.com/AzioneCattolicaMiglianico/

«Quella del 17 giugno – spiega il parroco, don Gilberto Ruzzi – non è una messa di suffragio, ma un ringraziamento di tutta la comunità per aver avuto la presenza paterna per ben 55 anni di don Vincenzo, che ha segnato la vita di un intero paese, contribuendo a far progredire la comunità ecclesiale e quella civile. La sua figura è ancora ben presente non solo sulle pietre delle tante realizzazioni ma soprattutto nei cuori dei parrocchiani».

«Per tutti i miglianichesi – aggiunge il sindaco Fabio Adezio – don Vincenzo è una figura monumentale che ha significato vicinanza, cura, attenzione, amore: tutti coloro che lo hanno conosciuto sanno quanto il suo esempio e il suo insegnamento siano stati fondamentali per la crescita umana e spirituale. Io stesso sono una delle sue “canaglie”, come chiamava noi ragazzi di parrocchia quando facevamo qualche monelleria e come ci continuava a chiamare anche da adulti. Avergli intitolato una strada è poca cosa per tutto quello che ha fatto per noi, ma contribuirà ad eternare il suo nome che non potrà mai essere disgiunto da quello di Miglianico».

by Redazione
confartigianato

I numeri ci danno ragione e gli esperti parlano di un sostanziale azzeramento dei contagi. A questo punto è fondamentale favorire il ritorno alla normalità ed evitare che in città ci siano economie di serie A e di serie B. Gli operatori hanno tenuto duro, hanno rispettato regole e limitazioni, ma è arrivato il momento di metterli in condizione di ripartire realmente. Bisogna tornare agli orari precedenti. Solo in questo modo si evitano gli assembramenti. La zona di piazza Muzii è un volano per l’economia cittadina. Tutti dobbiamo essere consapevoli di questo e bisogna sapere che se si spegne la città adesso si spegne il turismo per tutta l’estate.

Lo afferma Confartigianato Imprese Pescara a proposito della situazione e delle polemiche sul distretto food and beverage più grande d’Abruzzo.

 “Gli operatori del settore – afferma il direttore di Confartigianato Imprese Pescara, Fabrizio Vianale – con senso del dovere hanno rispettato prescrizioni e limitazioni, attivandosi anche per la ‘sicurezza privata’, ma non possono attendere oltre per ripartire. Alle condizioni attuali per loro è impossibile lavorare. Gli orari eccessivamente rigidi, a nostro avviso, creano problemi su due fronti. Da un lato gli aspetti economici: le misure in atto penalizzano non solo i locali notturni, ma anche i ristoranti e altri tipi di attività. La città, a mezzanotte durante la settimana e all’una nei weekend, si spegne con il risultato che c’è chi sceglie di non andare a cena fuori, pur di poter fare una passeggiata nel corso della fascia oraria consentita, mentre chi va al ristorante si ritrova a non poter prendere neanche un gelato una volta finita la cena. Dall’altro lato gli aspetti sanitari: orari così rigidi impediscono ad altre attività, come quelle sul mare, di ripartire e fanno sì che tutti si concentrino in un’unica zona e in una precisa fascia oraria. Il risultato è che, grazie alle misure per contrastare gli assembramenti e per evitare la diffusione del virus, si sono viste strade piene come non se ne erano mai viste”.

“All’amministrazione comunale – prosegue Vianale – chiediamo di essere lungimirante, favorendo il ritorno alla normalità e la ripresa dell’economia. Ai residenti ricordiamo che la presenza dei locali ha riqualificato l’intera zona. Basta vedere cosa accade ancora in aree poco distanti. La priorità, per chi ha a cuore le sorti della città, è che l’economia riparta e non è il momento di cavalcare l’onda delle polemiche. Gli operatori hanno attivato il servizio di vigilanza privata e, come promesso, hanno fatto la loro parte. Quest’anno non ci saranno concerti, non ci saranno eventi. Il divertimento da sempre richiama a Pescara migliaia di persone, quella zona è un’eccellenza tutta abruzzese. Siamo sicuri di volerne dichiarare la morte, con tutte le conseguenze che ci saranno dal punto di vista turistico ed economico?”.

“Oggi – dice ancora Vianale – scade l’ordinanza che vieta l’asporto di alcolici. Al momento non abbiamo notizie di proroghe. Speriamo che l’amministrazione comunale abbia compreso che consentire l’asporto vuol dire dare agli operatori un ulteriore strumento per ripartire, dopo che molti di loro avevano investito, in un momento in cui non potevano permetterselo, per acquistare il materiale necessario”.

“Ben vengano il rispetto delle regole e i controlli – affermano Mario Palladinetti, titolare di ‘Salsedine’ e delegato di Confartigianato per l’area di piazza Muzii, e Daniele Giannascoli, titolare del ‘White Cliff’ e portavoce dell’Italian Hospitality Network (Ihn) di Pescara – ma c’è bisogno di regole ampie che favoriscano la ripresa del sistema. Non è il momento di creare economie di serie A e di serie B, abbiamo tutti bisogno di lavorare e di non fallire. Noi dobbiamo essere trattati al pari di tutti gli altri e abbiamo bisogno di essere messi in condizioni di ripartire. Pescara è da sempre una città a vocazione commerciale e perché rinasca c’è bisogno di dare al commercio la possibilità di riprendersi. In sintesi: restare aperti il più a lungo possibile. Le attuali misure vanno nella direzione opposta. Siamo stanchi di questa sterile battaglia con i residenti. Facciamo di tutto per garantire la sicurezza, ma le nostre responsabilità hanno un limite. Da sempre, in ogni contesto, ci sono persone che non si sanno comportare, ma il problema si risolve con maggiori controlli, non punendo gli esercenti. Il tempo sta scadendo – concludono – presto molti di noi inizieranno a chiudere: è il momento di fare le scelte giuste se si ha a cuore il futuro dell’economia cittadina”.

by Redazione
spiagge libere

Nelle spiagge libere di Pescara è iniziata l’installazione delle passerelle per consentire l’accesso al mare delle persone disabili e lo si è iniziato dalle tre spiagge che ancora ne erano prive.

La novità è che sono state completamente modificati i progetti esistenti prevedendo non solo una passerella in cemento – e non altri materiali che avrebbero potuto rendere difficoltoso il percorso – ma la creazione di ampi spazi all’inizio, a metà ed alla fine per meglio consentire la mobilità delle carrozzine soprattutto se i fruitori non sono accompagnati, rendendo così ancora più autonomi chi aveva problemi per raggiungere il mare.

Da quest’anno le passerelle arrivano sino alla battigia e non più lontano dalla riva.

Nella giornata di ieri l’assessore Nicoletta Di Nisio, Politiche per la disabilità e Mariarita Paoni Saccone, Demanio, hanno compiuto un sopralluogo, per verificare lo stato dei lavori.

“Quest’anno – ha dichiarato l’assessore Di Nisio – oltre alla normale manutenzione e eventuale ripristino di alcuni tratti delle passerelle, abbiamo fatto iniziare i lavori con l’installazione nei luoghi ove erano assenti. Le abbiamo dotate di aree, che possiamo definire di “sosta” all’inizio, a metà ed alla fine del percorso. Sono spazi ampi che consentono una mobilità sicura e attenta alle esigenze di chi ha necessità di spostarsi in carrozzina. Le passerelle, poi, terminano proprio in prossimità della battigia. Vogliamo fare in modo che chi vuole andare al mare e bagnarsi, lo possa fare in modo autonomo e senza per forza essere con un accompagnatore. Ringrazio per la fattiva collaborazione sia l’assessore Mariarita Paoni Saccone che la ditta e gli operai che celermente, appena approvato l’iter per i lavori, si sono messi celermente al lavoro che si concluderanno nei prossimi giorni”.

by Redazione
teramo

L’amministrazione comunale di Teramo informa che sono aperti i termini per la presentazione delle domande relative alle iscrizioni/reiscrizioni ai servizi di “Asilo Nido”, “Refezione Scolastica” e “Trasporto Scolastico” per l’A.S. 2020/2021.

Le relative istanze dovranno essere inviate on-line dalla piattaforma Planet School presente sul sito del Comune di Teramo entro l’8 luglio 2020.

Gli utenti residenti fuori Comune che effettuano l’iscrizione ai servizi per la prima volta, e le gestanti all’ottavo mese di gravidanza per il servizio di Asilo Nido, devono presentare la domanda esclusivamente in formato cartaceo.

Il modulo deve essere richiesto via mail agli indirizzi: m.dimonte@comune.teramo.it –  t.digialluca@comune.teramo.its.mangifesta@comune.teramo.it.

L’Ufficio Pubblica Istruzione riceve esclusivamente su appuntamento.

Qualsiasi informazione o chiarimento può essere richiesto via e-mail agli indirizzi m.dimonte@comune.teramo.it –  t.digialluca@comune.teramo.its.mangifesta@comune.teramo.it ovvero telefonicamente ai numeri 0861324425 – 0861324403 – 0861324415 – 3484453826 – 3669394650.

by Redazione
caramanico

“Pensare che un settore così importante e strategico della nostra regione, come quello del termalismo, ma soprattutto le tantissime famiglie dei dipendenti e dell‘indotto, sia siano state lasciate nel totale abbandono e indifferenza dalla giunta regionale, suscita una forte indignazione.”

E’ quanto dichiara Silvio Paolucci, consigliere regionale del Pd, dopo aver letto la risposta alla sua interpellanza sulla “Crisi delle Terme di Caramanico”, discussa nel consiglio regionale di ieri.

“L’assessore Verì ha praticamente ammesso che la situazione delle Terme di Caramanico è praticamente ferma ad un anno fa” continua Paolucci, “e per un settore già in ginocchio per l’emergenza Covid, l’inerzia dell’Amministrazione regionale può rappresentare il colpo di grazia. La comunità caramanichese attende da un anno l’applicazione del documento tecnico dell’Azienda Sanitaria Regionale con il quale le Terme di Caramanico potrebbero allargare la loro offerta a prestazioni riabilitative (per capirci, quello che la Verì dice di dover ancora approfondire!), il finanziamento, già deliberato, di 1 milione di euro per il secondo lotto delle piscine termali, oltre che il reperimento dei 900mila euro stanziati dalla legge di stabilità regionale per il finanziamento della L.R.15/2002 per lo sviluppo del settore termale. E proprio su quest’ultimo punto, ci chiediamo: è possibile che nelle oltre 20 rimodulazioni di fondi ereditati o nelle recenti leggi regionali (Cura Abruzzo 1 e 2) volte, a parole, alla ripresa ed al rilancio il Termalismo nostrano non è stato mai considerato ? E’ possibile che per il settore termale, dopo tante parole, la Regione non investa neanche un euro dei findi ereditati?”.

La denuncia di Silvio Paolucci viene pienamente raccolta dal Gruppo consiliare di Uniti per Caramanico, per bocca del capogruppo Mario Mazzocca:

Non avremmo mai immaginato che l’indifferenza verso la nostra comunità potesse arrivare a questo livello.

In passato abbiamo messo a disposizione la nostra esperienza in questa vertenza per concretizzare il lascito normativo e finanziario della giunta D’Alfonso sul settore termale ma la presunzione e l’indifferenza degli attuali assessori competenti non possono che allarmare una comunità ormai stremata dalla crisi.

La grave situazione finanziaria che ha interessato la società che gestisce gli impianti termali di Caramanico Terme e Popoli, unita all’emergenza Covid e alla difficile applicazione dei protocolli sanitari per l’erogazione delle prestazioni sanitarie, ci auguriamo non compromettano l’avvio della stagione termale 2020.

Pertanto le misure che la Regione si era impegnata a predisporre rappresentano la condizione necessaria e sufficiente affinché si possano affrontare gli investimenti necessari da parte del privato per il rilancio di questo settore strategico.

Inoltre Mazzocca a nome del suo gruppo non risparmia una stoccata all’amministrazione comunale di Caramanico:

A dieci giorni dalla data annunciata e non confermata apertura delle Terme di Caramanico e del resort La Reserve, nessun amministratore (sindaco incluso) si è sentito in dovere, nei confronti di centinaia di lavoratori e imprenditori dell’indotto, di dare informazioni certe sull’avvio della stagione termale e di chiedere chiarezza al riguardo.

Non possiamo accettare che un intero paese penda dalle labbra di una azienda privata che, operando grazie allo sfruttamento di una risorsa pubblica, non avverte il dovere morale di condividere il percorso con la comunità.

Se il sindaco non intende dare voce a questo disagio non avremo problemi a farcene carico noi!

by francesca