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Tag Archives: Regione Abruzzo

Chieti. Lo stemma della Regione Abruzzo diventa un’autentica opera d’arte con la firma del maestro Mimmo Paladino.

Il poliedrico artista, principale esponente della Transavanguardia italiana, è stato scelto come attore principale del percorso di restyling del logo deciso dal Consiglio regionale e approvato con la L.R. 29 luglio 2022, n. 13, modificata dalla L.R. 27 dicembre 2023, n. 59.

Nel nuovo gonfalone realizzato dal maestro Paladino compare, per la prima volta, oltre al tradizionale scudo sannitico a tre fasce di colori, una delle figure iconiche dell’Abruzzo: l’effigie della scultura del Guerriero di Capestrano.

L’articolo 2 della Legge dettaglia la nuova composizione grafica dello stemma della Regione Abruzzo composto da uno “Scudo sannitico interzato in sbarra d’argento, di verde e d’azzurro, sul quale è posto il “Guerriero di Capestrano” rappresentato a figura intera, in forma stilizzata. I tre colori rappresentano, nell’ordine, le cime innevate del Gran Sasso, della Maiella, del Sirente, del Velino e dei contrafforti appenninici, i boschi, le colline ed il Mar Adriatico. Al di sopra dello stemma è posta la denominazione “REGIONE ABRUZZO” in lettere maiuscole d’oro. Sotto lo scudo è indicato il motto “GENTIVM VEL FORTISSIMARVM ITALIAE” in caratteri maiuscoli”.

Il processo che ha portato alla realizzazione del nuovo logo è stato così illustrato dal presidente del consiglio regionale, Lorenzo Sospiri: «Abbiamo ritenuto che fosse giusto e opportuno inserire, nello stemma composto dai tre colori che contraddistinguono il nostro paesaggio, un simbolo identitario in cui tutti gli abruzzesi potessero riconoscersi. Per guardare al futuro dobbiamo fare richiamo alle nostre radici, alle più lontane, alle più solide. Per questo abbiamo pensato di inserire all’interno del gonfalone della Regione Abruzzo, la figura del Guerriero di Capestrano, il più importante ritrovamento archeologico della nostra regione, risalente al VI secolo, con l’aggiunta di una citazione di Plinio il Vecchio, che dimostra quanto anche molti secoli fa si conoscesse la forza, la determinazione e la capacità degli abruzzesi di rimboccarsi le maniche. Non conosco un Gonfalone istituzionale che non abbia i colori inseriti nel nuovo stemma, ovvero il bianco dei monti, il verde delle colline e l’azzurro dei nostri mari; noi abbiamo riproposto quei colori e abbiamo inserito un’immagine identitaria del nostro Abruzzo, il Guerriero di Capestrano, che racconta come l’Abruzzo sia una Regione d’Europa abitata da un popolo forte, combattente e resiliente».

Parla invece del valore artistico del Guerriero il Maestro Mimmo Paladino: «È un’opera ispirante. È qualcosa che ci arriva dal passato e ci arriva anche con un’attualità rispetto all’arte contemporanea. Ha una sensibilità architettonica della forma che è la sintesi della figura umana. Ho pensato di essere nel territorio della grafica comunicativa ma non trascurando questa magia del segno che il Guerriero rappresenta. Secondo la mia sensibilità rispetto al segno del passato è un’opera che può competere col David di Michelangelo come archetipo».

Nel corso della conferenza stampa, aperta da Patrizia Colarossi, direttrice del Museo Archeologico Nazionale d’Abruzzo Villa Frigerj di Chieti, il presidente della Giunta regionale, Marco Marsilio ha osservato: «Il Guerriero di Capestrano assume questa importante funzione di riunificazione, della capacità degli abruzzesi di superare le divisioni del passato e di sentirsi un unico popolo perché se siamo divisi siamo troppo deboli quando ci confrontiamo in un mondo globalizzato. Noi abbiamo l’ambizione e la speranza, anche il piacere di restituire il guerriero di Capestrano alla sua antica, atavica funzione. Oggi, comparendo sullo scudo che rappresenta la Regione Abruzzo, torna a svolgere questa missione di rappresentare, custodire e proteggere il proprio popolo».

by Francesco

Il 27 dicembre alle ore 17.30 ci sarà il concerto dell’Ensemble Vocale Esacordo, costola femminile del Coro Zimarino, presso l’Auditorium del Museo Universitario di Chieti (a piazza Trento e Trieste): una conclusione “al femminile” per il programma dei 60 anni della Schola Cantorum ‘Settimio Zimarino’ di Chieti guidata dal Maestro Gabriele Di Iorio.

Ci si appresta, dunque, a vivere l’emozione del quarto evento inserito nel cartellone nato per festeggiare il grande traguardo ed in questo programma natalizio, dal carattere sacro e profano, non mancheranno melodie di autori europei ed americani, in uno stile sia classico che contemporaneo.

L’Ensemble Vocale Esacordo è un gruppo vocale composto da sei voci femminili. La maggior parte di loro si è avvicinata all’ arte del canto ed è cresciuta nella Schola Cantorum “Settimio Zimarino” di Chieti, sotto la guida del Maestro ed amico Donato Martorella. Si tratta di:

  • Soprani I, Sabina Davide e Lucia Neri
  • Soprani II, Gabriella di Peppe e Anna Tatasciore
  • Contralti, Alessia Di Cencio e Nara Montefusco.

L’organo e la direzione invece sono di Walter D’Arcangelo, presidente dell’ Associazione Organistica “Adriano Fedri” il cui scopo è la promozione dell’ attività musicale organistica e la ricerca nell’ arte organaria, organista titolare presso la Cattedrale di San Giustino in Chieti.

L’Esacordo nasce nel 2013 per il piacere di fare musica d’insieme ed ha visto nel tempo l’avvicendarsi di diversi elementi e direttori, fino ad arrivare all’attuale formazione e direzione.

L’ Ensemble propone programmi di musica polifonica, a cappella e non, di genere sacro e profano, di autori classici e contemporanei, avvicinandosi anche a composizioni tratte da colonne sonore di film, elaborate appositamente per voci femminili.

I brani, a volte energici e gioiosi, a volte tranquilli ed eleganti, vengono supportati, nella loro linea vocale, dal pianoforte che dialoga con le voci femminili dando vita ad un clima caldo ed armonioso.

Verranno eseguite delle caròle ,canti medioevali nati in Francia e poi diffusi nel mondo anglo sassone , che accompagnavano le danze di più persone che, tenendosi per mano, giravano in cerchio.

Nel brano di Mendelssohn, per esempio, affiora lo stile corale di Bach dove è vivo il senso religioso rispondente ai testi delle Sacre Scritture e secondo l’autore, nell’esecuzione, le voci devono avere pari dignità con lo strumento organo che completa la composizione, in modo da contribuire alla definizione della religiosità.

Completeranno il programma, 4 brani della letteratura musicale americana elaborati appositamente per voci femminili dal Maestro Gianfranco Tatasciore.

Il calendario per i 60 anni della Schola gode del patrocinio della Regione Abruzzo, della Curia Arcivescovile Chieti – Vasto e del Comune di Chieti.

È possibile seguire la pagina fb @sholacantorumsettimiozimarino e @scholacantorumsettimiozimarino60annidiattività.

by Alessandra Renzetti
l'aquila

Il convegno sul tema L’Abruzzo e i suoi giovani, che si terrà sabato 15 aprile alla Sala Convegni denominata Sala Ipogea della Regione Abruzzo a L’Aquila, con il Patrocinio della Regione Abruzzo, del Consiglio Regionale dell’Abruzzo e delle Province L’Aquila, Teramo, Chieti e Pescara, presenterà gli importanti risultati della ricerca sociale sui giovani abruzzesi (fascia di età 15-30 anni) effettuati dalla Società Italiana di Sociologia insieme al CAFRE (Centro Interdipartimentale per l’Aggiornamento, la Formazione e la Ricerca Educativa), Università di Pisa e in collaborazione con l’Associazione Anteas L’Aquila-Sulmona.

L’indagine conoscitiva è stata finalizzata all’identificazione di eventuali bisogni emergenti, esigenze e criticità dei giovani abruzzesi, utili ad una successiva progettazione di azioni rivolte al mondo giovanile sul territorio.

I risultati della ricerca sono frutto di rilevazioni effettuate nel periodo gennaio-marzo 2023 su giovani nella fascia di età tra i 15 e i 30 anni.

La rilevazione è stata effettuata mediante somministrazione di questionari semi-strutturati e in forma anonima raccolti attraverso il coinvolgimento di scuole, università e di varie tipologie di associazioni presenti sul territorio.

by francesca
Artinvita

È stata presentata questa mattina, nella sede della Regione Abruzzo a Pescara, la quinta edizione di Artinvita – Festival Internazionale degli Abruzzi, che si svolge dal 29 aprile al 15 maggio tra Arielli, Crecchio, Guardiagrele, Orsogna, Ortona, Pennapiedimonte e Pescara. Alla conferenza stampa sono intervenuti i responsabili della direzione artistica, Amahì Camilla Saraceni e Marco Cicolini; l’artista Mathieu Touzé; il consigliere regionale Fabrizio Montepara; i sindaci dei Comuni che sostengono e ospitano Artinvita.

Artinvita porta la grande arte contemporanea in Abruzzo, facendo da collante tra le più importanti organizzazioni del settore che operano sul territorio e quelle nazionali ed internazionali. L’edizione 2022 include dieci eventi, per un totale di più di venti appuntamenti, tra teatro, danza, installazioni, cinema e musica. La programmazione completa è consultabile sul sito www.artinvita.com, dove si trova anche la biglietteria on line.

Siamo davvero fieri di poter dire”, dichiarano Marco Cicolini e Amahì Camilla Saraceni, direzione artistica del Festival, “che ogni anno Artinvita amplia la propria rete e diventa un contenitore dentro il quale poter accogliere e poter mettere in relazione sempre più artisti, operatori ed istituzioni territoriali ed internazionali. Per noi è fondamentale dall’inizio poter portare avanti da un lato una grande qualità artistica e dall’altro avere un forte impatto sociale che possa dare l’opportunità a tutti di partecipare al nostro Festival”.

“Oltre ai luoghi delle edizioni precedenti”, sottolineano Cicolini e Saraceni, “per questa quinta edizione stiamo ridando vita ad una nuova struttura ad Arielli, la chiesa sconsacrata di San Rocco che lo scorso anno è stata notata da Simon Rouby, artista che quest’anno realizzerà l’installazione audiovisiva La memoria delle cose che sarà una delle numerose residenze artistiche ospitate dal Festival. Il concetto di residenze artistiche è un catalizzatore di esperienze per noi che ci consente di vivere e far vivere un territorio aprendolo ad artisti e pubblici eterogenei”.

“Quella che cinque anni fa sembrava un’idea stravagante e di difficile attuazione”, aggiunge il consigliere regionale Fabrizio Montepara, “si è rivelata vincente: chi l’ha pensata aveva idea di ciò che deve essere per l’Abruzzo la cultura: un qualcosa che si apre ai fermenti internazionali. La Regione ha creduto in questa manifestazione che coinvolge e valorizza le realtà locali, e sta raccogliendo consensi ben oltre l’Italia, che mi auguro presto venga inserite tra quelle ufficialmente riconosciute”.

Il Festival è supportato dalla Regione Abruzzo e dalla Camera di Commercio Chieti-Pescara, e gode di numerose collaborazioni nazionali e internazionali.

Battezzata nel 2018 da Juliette Binoche, la manifestazione nasce con un’anima italo-francese da una collaborazione tra l’Associazione abruzzese Insensi, direttore artistico Marco Cicolini, e il Théâtre de Léthé à Paris – Collectif 2 plus, direttrice artistica Amahì Camilla Saraceni.

Grazie alla qualità delle attività svolte, Artinvita riceve il sostegno dell’Institut Français d’Italie dopo aver fatto entrare nel 2021, per la prima volta, l’Abruzzo nel prestigioso catalogo La Francia in scena, promosso dall’Ambasciata Francese.

 

 

by Redazione
Regione Abruzzo

 Il lavoro è un diritto sancito dalla Costituzione, e lo è ancor di più per quelle famiglie che hanno la responsabilità di gestire un figlio diversamente abile che determina anche oneri sociali ed economici suppletivi. Per garantire tale diritto la Regione Abruzzo si rende capofila nella presentazione di una Proposta di legge per agevolare l’accesso al lavoro dei genitori con figli portatori di diversa abilità, una proposta redatta dal Garante dei diritti per l’Infanzia e l’Adolescenza, l’avvocato Marina Falivene, che ho firmato con il vicepresidente del Consiglio regionale Sabrina Bocchino, che sottoporremo al voto sensibile del Consiglio regionale, per poi inviarla all’esame delle Camere, secondo quanto stabilito dall’articolo 121 della nostra Costituzione, affinchè sia anche da stimolo per aprire un dibattito sul tema.

Lo ha annunciato il Presidente del Consiglio della Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri aprendo la conferenza stampa di presentazione della Riforma della legge 12 marzo 1999, n. 68 in materia di ‘Norme per il diritto al lavoro dei disabili’, svoltasi alla presenza del vicepresidente Bocchino, del Garante Marina Falivene, del Direttore d’Azienda Marco Di Giovanni, dello psicologo Andrea Carapellotti, del consigliere comunale Ivo Petrelli e, in collegamento dal Parlamento europeo, l’eurodeputato Antonio Rinaldi.

“L’articolo 121 della Costituzione consente ai Consigli regionali di presentare proposte di legge alle altre Regioni e alla Camera dei deputati, con una funzione di stimolo, affinchè la stessa Camera faccia proprio il progetto di legge, magari anche ottimizzando il testo là dove si ritenga necessario, anche se riteniamo che il lavoro svolto dal Garante della Regione Abruzzo sia straordinario – ha rimarcato il Presidente Sospiri – L’obiettivo finale è quello di introdurre il tema nel dibattito politico attribuendogli la giusta priorità, e non è la prima volta che la Regione Abruzzo ricorre a tale fattispecie e ricordo le battaglie normative condotte sulla chiusura dei Tribunali o la battaglia su Ombrina, dunque è una prassi ormai consolidata. Auspico ora la sensibilità del Parlamento, che volge alla fine della propria legislatura, affinchè possa trovare nella propria agenda dei lavori lo spazio per la discussione. Il principio che vogliamo salvaguardare è sicuramente il valore della famiglia e del ruolo della donna-madre che lavora fuori casa, quasi una moderna superdonna o una eroina in una società che non ti mette nelle condizioni di sfruttare il tuo tempo e conciliare le molteplici necessità. Se poi aggiungi che magari dentro casa c’è il compito di sostenere anche un figlio diversamente abile credo che il tema debba trovare il tempo per essere sostenuto. Faremo il possibile per approvare la legge in Consiglio regionale il più velocemente possibile e per sostenerne l’iter nel Parlamento della Repubblica, puntando anche sul sostegno della Lega che conta tra le proprie fila il Ministro alle Disabilità, l’onorevole Stefani che nei giorni scorsi è stato in Abruzzo”.

“L’iniziativa legislativa – ha spiegato la Garante Falivene – prende spunto da quanto previsto dal secondo comma dell’articolo 3 della Costituzione che ribadisce i principi di uguaglianza e il compito della Repubblica di rimuovere gli ostacoli sociali che ‘limitando la libertà impediscono lo sviluppo della persona umana’. Spesso purtroppo i genitori che hanno figli diversamente abili vivono la situazione da soli, in silenzio, con dignità, secondo i dati nazionali in Italia ci sono più di 350mila minori che vivono con una disabilità e noi abbiamo il dovere di consentire un ingresso agevolato nel mercato del lavoro ai genitori di tali minori per tutelare la loro stessa dignità di persone. Parliamo di un problema sociale ed economico enorme, al quale spesso si associano risvolti psicologici perché spesso i genitori sono affiancati alla patologia del figlio disabile e quindi sono portati all’isolamento. La nostra proposta di legge volge lo sguardo a tale debolezza e ripristina il principio di uguaglianza in ambito sociale. In particolare miriamo a un intervento legislativo sul mercato del lavoro e nella normativa in vigore che possa aiutare le madri di figli disabili ad accedere a professioni e settori con migliori retribuzioni e con condizioni vantaggiose che permettano di conciliare la vita lavorativa con la vita familiare. E’ proprio a tutela del diritto all’occupazione e alle pari opportunità che nasce l’esigenza di una modifica della legge sul diritto al lavoro dei disabili, la quale permetterebbe ai genitori, e in particolare alle madri di figli che versano in una condizione di handicap fisico e psicologico di avere riservati dei posti di lavoro stabiliti, il cosiddetto collocamento mirato da cui deriva l’istituto delle assunzioni obbligatorio, a seconda del numero di dipendenti presenti nelle singole aziende, permettendo la valutazione adeguata non solo delle capacità lavorative del disabile, ma anche delle loro madri. In Abruzzo ci sono ben 7.103 minori diversamente abili, ossia 7.103 famiglie che vivono nella solitudine e vivono le difficoltà nel processo di ingresso nell’ambito lavorativo”.

“Che ci sia un divario occupazionale tra uomini e donne è un dato di fatto – ha aggiunto il vicepresidente Bocchino, cofirmataria della proposta di legge -, la situazione si aggrava se si ha un figlio disabile ed è qui che deve inserirsi l’intervento normativo”.

“Le aziende – ha detto direttore Di Giovanni – hanno bisogno di strumenti, di essere sostenute nel fronteggiare il trauma della disabilità che si abbatte su una famiglia, perché la disabilità non colpisce solo il singolo, ma tutto il nucleo, la prima reazione è il rifiuto, dunque la persona è abbattuta e non reagisce e continua a sperare che tutto torni alla normalità; poi c’è la rabbia; poi arrivano le due reazioni positive, ovvero l’accettazione del trauma e la partecipazione ed entrambe vedono protagoniste le donne, le madri, che decidono di partecipare socialmente e di lottare affinchè la disabilità non venga vissuta come tale. Ritengo che la legge odierna debba essere solo l’inizio del percorso”. A illustrare i risvolti psicologici del trauma della disabilità in una famiglia è stato lo psicologo Carapellotti, quindi l’intervento dell’europarlamentare l’onorevole Rinaldi, padre di un ragazzo di 28 anni affetto da tetraparesi spastica: “Quello che ancora non si comprende è che il problema principale è la famiglia, il contesto in cui le persone vivono e il supporto più grande va dato alle famiglie sulle cui spalle ricade l’onere maggiore di sostegno e formazione dei figli, soprattutto le madri”.

by Redazione
rete d'Abruzzo

La rete d’Abruzzo di inclusione sociale – disabilità chiede ai consiglieri regionali, che si riuniranno giovedì prossimo, 24 febbraio, di inserire il rifinanziamento dei fondi alle associazioni.

Nella legge di bilancio della Regione Abruzzo, infatti, pubblicata sul Bollettino ufficiale (Bura) del 28 gennaio scorso, non vi è traccia delle richieste avanzate né come rifinanziamento di legge ordinaria né come rifinanziamento in caso di maggiori entrate, se non per il capitolo 71645 che torna a essere finanziato come gli anni precedenti.

Ci sono, invece, 8 milioni 678mila euro erogati senza criterio alcuno, con modalità non trasparenti grazie alle quali tale somma è stata elargita a 610 beneficiari.

L’erogazione dei contributi ex 95/99, invece, prevedeva requisiti specifici quali il volume di spesa degli ultimi tre anni e gli anni di iscrizione al Registro regionale, per non parlare dell’obbligo di massima trasparenza sull’utilizzo delle somme erogate.

In un documento congiunto, le associazioni hanno rimarcato la mancata inclusione dei fondi per enti no profit che si occupano di assistenza a disabili, a malati di Parkinson e Alzheimer e non solo. Non consola il fatto che, tra i beneficiari, ci siano dieci associazioni che si occupano di queste persone a cui è stato erogato solo 1% della cifra a disposizione.

Il rifinanziamento dei fondi alle associazioni, si spiega nella nota firmata dalle 21 associazioni che assistono migliaia di persone in Abruzzo, è fondamentale per la sopravvivenza di attività indispensabili.

Gli enti, infatti, ritengono di vitale importanza che l’accesso ai fondi sia regolamentato da norme chiare, precise e con modalità del tutto trasparenti. Inoltre, si chiede che venga finalmente stabilito, una volta per tutte, un principio di civiltà: i fondi per le associazioni sono necessari al funzionamento di un servizio quasi sempre demandato al sacrificio di volontari e parenti delle persone in difficoltà.

L’importanza del rifinanziamento della L.R. 95/99 permette alle associazioni «di erogare servizi fondamentali per le persone con disabilità, a volte addirittura sostituendosi a quel sistema socio-sanitario che non riesce a soddisfare tutte le esigenze delle stesse».

Le associazioni della Rete d’Abruzzo di Inclusione sociale – disabilità, sono:

  • Abitare Insieme – Gianvito Pappalepore; A.I.A.S. sez. Sulmona – Sante Ventresca;
  • Altri Orizzonti – Giovina Nasuti;
  • AIPD Sezione L’Aquila – Domenico Colapelle;
  • Alzheimer Marsica – Stefano Di Giuseppe; APDTH – Annarita Felici;
  • Associazione Regionale Down Abruzzo – Liliana Profeta; Azione Parkinson Abruzzo ODV – Filippo Pietrocola;
  • 180 amici L’Aquila – Alessandro Sirolli;
  • Comunità 24 luglio – Handicappati e non – Gaspare Ferella;
  • Coordinamento Associazioni Disabili L’Aquila – Massimo Prosperococco;
  • Coordinamento Regionale AISM Abruzzo – Vittorio Morganti;
  • Cosma – Tiziana Arista;
  • Diversuguali Onlus – Gianna Camplone;
  • Help Handicap Onlus – Stefano Di Giuseppe;
  • I bambini visti dalla luna – don Enrico D’Antonio;
  • Orizzonti – Michelina Mattoscio;
  • Percorsi – Eugenio Di Caro;
  • Progetto Incontro Onlus – don Giampietro Pittarello;
  • Raggio di Sole ASD – Stefano Di Giuseppe;
  • Tribunale per la Difesa del Malato – Stefano Di Giuseppe.

 

coma

La Regione Abruzzo ha bisogno di una struttura idonea ai pazienti in coma, in grado di aiutare anche i loro famigliari: è il messaggio della VII Giornata europea dei risvegli sul coma, sottolineato da un incontro all’Istituto Nostra Signora di Pescara organizzato dall’associazione “Il Risveglio di Manuela” con il patrocinio dei Comuni di Pescara, Spoltore e Montesilvano, nonché della Provincia. All’organizzazione hanno collaborato anche la Usl di Pescara, l’Ordine delle Professioni Infermieristiche e l’associazione “Gli amici di Luca”.

“Il presidio ospedaliero di Popoli è il nostro punto di riferimento per la terapia intensiva post-traumatica” ha spiegato l’assessore regionale Nicoletta Verì “Ma c’è ancora una strada da completare per il futuro nella nuova rete ospedaliera” assicura Verì “abbiamo previsto dei posti dedicati a questo tipo di terapia, i così detti codice 75, anche per far rientrare tanti pazienti adesso fuori regione”.

“Esistono percorsi assistenziali ben definiti” prosegue Carlo D’Aurizio della Asl “che dalla fase acuta portano al rientro nella vita familiare, di cui è necessario dotare anche la nostra regione. Non manca moltissimo, serve ancora un piccolo investimento a Popoli per attivare subito 10 posti letto”.

Tra le persone che hanno seguito l’appuntamento il vicario del questore Alessandra Bucci, il Comandante provinciale dei carabinieri di Pescara Riccardo Barbera, il Comandante Maurizio Tacconelli delle Forze operative Nord di Pescara, il Capitano di vascello Salvatore Minervino della capitaneria di Pescara, il vescovo di Pescara Tommaso Valentinetti.

Presente in sala il sindaco di Spoltore Luciano Di Lorito: “Non si può ignorare il messaggio dell’associazione Il Risveglio di Manuela e della sua presidente Anna Verna. In questi anni ha trovato la giusta direzione per la soluzione di un problema concreto, adesso però bisogna raggiungere il traguardo con l’aiuto di tutte le istituzioni”.

“Una giornata come questa” ha ricordato il prefetto Giancarlo Di Vincenzo “deve insegnare che uno dei valori più profondi è essere vicini a chi soffre”.

Verna ha ribadito il suo ottimismo sul’obiettivo che ha dato vita all’associazione, cioè evitare ai familiari di un malato il disagio di lunghi viaggi per assisterlo:

L’emozione oggi è più forte di altre volte. Il ricordo di Manuela è sempre molto forte e sentito, ha trasformato il nostro dolore in una forza che ci fa pensare solo a quelli che hanno bisogno. Popoli diventerà una realtà, io ne sono certa, ho fiducia nelle istituzioni.

Infine il ringraziamento a tutte le istituzioni, compresa l’ex prefetto di Pescara Gerardina Basilicata rimasta vicina al progetto, e all’Istituto Nostra Signora nella persona della Superiora madre Maria Pellegrino e della preside suor Laura Schiaroli.

Vorrei concludere ricordando quanto sia importante la condivisione di un progetto per raggiungere il risultato finale. Dal coma ci si può svegliare: questa è la speranza che alimenta la nostra vita.

by Redazione
terzo settore

Nonostante le rassicurazioni dell’assessore Quaresimale, la L.R. 95/9, che erogava contributi alle associazioni che si occupano di sociale e disabilità, non è stata rifinanziata. La L.R. 95/99 eroga contributi alle Associazioni di Volontariato iscritte all’albo per interventi ordinari coerenti con gli scopi del loro Statuto e in base a parametri oggettivi: volume di spesa degli ultimi tre anni e anni di iscrizione nel Registro regionale.

Oltre venti associazioni con sede in tutto il territorio regionale, che potevano erogare molteplici servizi grazie a questi contributi, tornano a chiedere all’assessore alle Politiche sociali di rivedere la sua decisione in merito.

L’assessore Quaresimale, nel suo intervento sulla stampa del 12 febbraio concludeva “di concerto con gli uffici competenti, ho già chiesto al Sevizio Bilancio di ripristinare risorse per un importo di oltre 300mila euro ricevendo riscontro positivo”.

“Dopo aver letto questa dichiarazione eravamo positivi ma, dopo un incontro atteso da mesi nel quale riponevamo tutte le nostre speranze, ci ritroviamo con un nuovo finanziamento al Terzo settore i cui fondi derivano dal Fondo Sviluppo e Coesione e con modalità di accesso completamente differenti da quelle per accedere ai contributi ex L.R. 95/99, un iter che replica le modalità di cui ai bandi regionali tramite progetti, un iter con delle tempistiche lunghissime e delle modalità che tagliano fuori le associazioni più piccole. Non comprendiamo la motivazione per la quale sono stati, invece, rifinanziati i contributi ad altre associazioni che operano nello stesso settore delle nostre. Crediamo ci debba essere data una spiegazione in merito”, affermano i rappresentanti delle associazioni.

Per tutto ciò, le associazioni in calce hanno inviato una nota all’assessore, poi condivisa con tutti i capigruppo, in cui chiedono all’assessore Quaresimale di porre in atto ogni utile adempimento istituzionale e amministrativo per il rifinanziamento del capitolo di spesa 71.630.

In caso contrario, le stesse si troveranno costrette a mobilitarsi per evitare la chiusura e scongiurare l’enorme, incalcolabile danno per tutti gli associati che contano sui servizi erogati.

Questo comunicato è a firma delle seguenti Associazioni: Abitare Insieme, A.I.A.S. sezione Sulmona, Altri Orizzonti, AIPD sezione L’Aquila, Alzheimer Marsica, APDTH, Associazione Regionale Down Abruzzo, Azione Parkinson Abruzzo,180 amici L’Aquila, Comunità 24 luglio – Handicappati e non, Coordinamento Associazioni Disabili L’Aquila, Coordinamento Regionale AISM Abruzzo, Cosma, Diversuguali, Help Handicap, I bambini visti dalla luna, Percorsi, Progetto Incontro Onlus, Raggio di Sole, Tribunale per la Difesa del Malato.

by Redazione
accompagnatori cicloturistici

Sono 11 e sono i primi accompagnatori cicloturistici qualificati d’Abruzzo.

I nuovi operatori turistici hanno ottenuto la qualifica riconosciuta dalla Regione Abruzzo, che ha validità su tutto il territorio nazionale, al termine del corso di formazione organizzato dal gruppo Il Bosso Formazione, società che opera nel settore turistico da oltre 20 anni.

I partecipanti hanno sostenuto un esame finale che ha contemplato una prova orale e una pratica: conoscenza del territorio e della meccanica della bicicletta, elementi di cartografia e orientamento, primo soccorso, tecniche di guida e accoglienza del gruppo, oltre alla pianificazione di un percorso cicloturistico e alla sua promozione anche in lingua inglese.

“E’ un risultato importante – sottolinea l’assessore al Turismo Mauro Febbo – che non fa altro che agevolare la strategia di promozione turistica intrapresa dalla Regione Abruzzo di puntare sul cicloturismo. Come Regione, alla luce soprattutto della realizzazione della byke to cost Martinsicuro-San Salvo, abbiamo predisposto una decisa azione di promozione con al centro proprio il cicloturismo e il turismo lento. Il riconoscimento di 11 accompagnatori cicloturistici qualificati a seguito di un corso di formazione conferma la validità dell’offerta turistica, ma soprattutto presenta sul mercato nazionale un regione che oltre alle infrastrutture di grande valore mette a disposizione servizi turistici qualificati”.

Trecento le ore del corso seguito, di cui 220 in aula e 80 in tirocinio formativo.

L’esame finale ha visto gli undici nuovi accompagnatori cicloturistici affrontare quattro prove: ispezione dello zaino – nel quale l’accompagnatore deve avere il kit per il primo soccorso nonché quello per l’assistenza tecnica alla bicicletta – poi una prova di tecnica di guida del mezzo, un quiz e la presentazione di un progetto di lavoro, con la realizzazione di un percorso reale, con elementi relativi alla sua promozione, alla traccia, ai punti di interesse che si incontrano lungo lo stesso, con riferimento a territorio, arte, natura, enogastronomia.

“Il nostro organismo di formazione ha di fatto aperto una nuova visione ed una strategia differente nel campo della formazione professionale, un’azione sempre più in linea con gli indirizzi del futuro sviluppo turistico ed ambientale della nostra regione”, ha aggiunto Cristian Moscone, presidente del gruppo Il Bosso.

Questi gli accompagnatori cicloturistici qualficiati provenienti da tutte le zone d’Abruzzo:

  • Riccardo Olindo Avitto,
  • Mauro Cironi,
  • Emanuele De Simone,
  • Francesco Di Iorio,
  • Francesco Di Pietro,
  • Nino Di Rocco,
  • Antonella Di Zacomo,
  • Nicolas Larrosa,
  • Marco Petronio,
  • Alessandro Ricci,
  • Paolo Setta.
by Redazione
infermieri

La tutela della salute dei cittadini passa attraverso il potenziamento e il miglioramento qualitativo dell’assistenza territoriale e una riorganizzazione generale della rete multiprofessionale.

L’esperienza drammatica del Covid ha messo in luce come il servizio sanitario regionale oggi abbia urgentemente bisogno di investire sulla professione infermieristica per potenziare i servizi domiciliari, territoriali e di emergenza.

L’Ordine delle professioni infermieristiche di Pescara ritiene che questo sia il momento opportuno per la Regione Abruzzo di implementare gli organici degli infermieri, esaltare lo sviluppo delle competenze e riconoscere nuove responsabilità professionali.

Per rispondere ai bisogni di cura dei cittadini con fragilità e migliorare gli accessi ospedalieri, garantendo una risposta immediata alle esigenze della popolazione che in questi mesi di emergenza si è dovuta scontrare con il congelamento dei servizi e con un ulteriore allungamento delle liste di attesa, l’OPI considera fondamentale puntare sulla figura trasversale dell’infermiere di famiglia e di comunità, previsto ufficialmente dal Patto per la salute 2019-2021 e inserito anche nel decreto Rilancio.

L’infermiere di famiglia è responsabile dei processi infermieristici in ambito familiare e di comunità, ha conoscenze e competenze specialistiche nelle cure primarie e nella sanità pubblica che gli consentono di intervenire per potenziare le terapie domiciliari e riabilitative e la sanità di territorio, fornendo così l’assistenza necessaria alle persone non autosufficienti e con malattie croniche.

Nelle Regioni in cui l’infermiere di famiglia e di comunità è già stato attivato, come in Friuli Venezia Giulia dove è stato istituito dal 2004, si stima una riduzione degli accessi al Pronto Soccorso (in un triennio in Friuli Venezia Giulia i codici bianchi si sono abbassati di circa il 20%), una diminuzione dei ricoveri e del tasso di ospedalizzazione di circa il 10% rispetto alla normale assistenza domiciliare integrata.

L’OPI Pescara ribadisce inoltre la necessità di sperimentare nuovi modelli organizzativi che possano fare la differenza sul territorio abruzzese, concretizzando reti territoriali multiprofessionali di cui esistono già i presupposti normativi, come l’ospedale di comunità a gestione infermieristica normato a inizio 2020 da un’intesa Stato-Regioni.

“La politica – sottolinea Irene Rosini (nella foto), presidente dell’OPI Pescara – deve mettere gli infermieri in condizione di partecipare già dalla programmazione e pianificazione dei piani di assistenza territoriale e ospedaliera, all’interno di una equipe realmente multiprofessionale, e di ricoprire un ruolo centrale e autonomo nello sviluppo di nuovi modelli organizzativi. Non possiamo essere meri spettatori ed esecutori perché siamo stanchi di essere considerati api operaie e soldati semplici. Noi infermieri crediamo nelle istituzioni e vogliamo il giusto riconoscimento, iniziando anche dalla costituzione dei Dipartimenti delle Professioni Sanitarie, presenti negli atti aziendali e mai istituiti. Se questo non avverrà, non potranno essere implementati in autonomia gli ambulatori infermieristici, gli infermieri di famiglia, la governance della professione da parte di chi la esercita. Oggi purtroppo il nostro lavoro viene deciso sistematicamente da altre professioni. Non cerchiamo le lodi durante le emergenze, ma il diritto di parola nell’attivazione della rete di cure sanitarie e sociali, nella guida dei cittadini nei percorsi di cura territoriali, nella pianificazione, gestione e valutazione degli interventi assistenziali. Abbiamo dimostrato con il nostro lavoro, la nostra professionalità e la nostra abnegazione che possiamo fare la differenza e vogliamo dimostrarlo sul campo”.

Infine l’OPI esprime la propria vicinanza e la propria solidarietà nei confronti degli infermieri che negli ultimi giorni stanno manifestando il proprio disappunto con flash-mob e manifestazioni in diverse parti d’Italia, Pescara compresa, per rivendicare il giusto riconoscimento economico e professionale.

“È giusto – fa sapere Irene Rosini – non dimenticare il grande sacrificio umano e professionale pagato dalla categoria, da subito in prima linea nella battaglia contro il Covid-19, e ribadire le legittime richieste di riconoscimento che da anni sono rimaste lettera morta”.

by Redazione
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