Domenica 3 marzo, alle ore 17, si inaugura a Teramo, presso la Sala espositiva comunale di via Nicola Palma, la mostra collettiva d’arte contemporanea dal titolo “Amo – Ter”.
Il curatore ed organizzatore dell’evento, Leonardo Paglialonga, in qualità di Presidente dell’Associazione “Nemesis” di Francavilla al Mare, ha invitato ad esporre oltre trenta artisti, in prevalenza della provincia di Teramo, per ancorare maggiormente il progetto al territorio, ma provenienti anche dalle altre province abruzzesi nell’ottica ormai consueta per l’associazione, di valorizzare l’Abruzzo attraverso l’Arte e la Cultura in tutte le loro sfaccettature in una visione mutuata da Francesco Paolo Michetti e il suo Cenacolo francavillese. Un omaggio particolare verrà attribuito al Maestro Sandro Melarangelo.
Nato a Teramo nel 1941, è avviato alla pratica della pittura da suo padre Giovanni. Ha insegnato dal 1970 al 2005 Discipline Pittoriche come titolare di cattedra nel Liceo Artistico di Teramo.
Della sua vasta produzione sono stati scelti alcuni suoi lavori tratti dalla serie “I Dannati”, dove il Maestro teramano affronta temi di denuncia civile: egli si occupa, in effetti, degli “ultimi della terra”, gridando tutta la sua indignazione contro le sopraffazioni dell’uomo sull’uomo, le ingiustizie, le oppressioni. Ma anche di temi sociali quali lo sfruttamento sul lavoro, la violenza politica, la condizione della donna, il nazismo, l’emigrazione.
Una narrazione degli ultimi, dunque, che dà voce a chi oggi come ieri è escluso dalla parola pubblica: i braccianti, i barboni, gli internati dei campi di concentramento, le prostitute, le madri sole, gli emigranti in cammino verso una speranza.
La tensione di Sandro Melarangelo si placa nelle nature morte, nei nudi (specie quelli giovanili) e negli affetti familiari, attraverso i ritratti: particolarmente significativi sono sia quello che realizza ad olio nel 1960 dal titolo “Madre che cuce”, raffigurante l’amata mamma Lidia Colonna, sia un altro intitolato “Annetta” dipinto nel 1971, dedicato alla moglie Anna Pepe, figlia del tenente Alberto Pepe, uno dei 44 eroi del campo di Unterluss, che durante la Seconda Guerra Mondiale, il 24 febbraio 1945, si ribellarono alle imposizioni tedesche sostituendosi a 21 loro compagni scelti per la fucilazione.
“Credo fermamente – sostiene Leonardo Paglialonga, curatore della rassegna d’arte – che la comunità civile debba fare sempre ‘memoria’ di chi ci ha preceduto. E soprattutto che mai dimentichi chi con coraggio e abnegazione quotidiana, superando tante difficoltà, ha contribuito a dare un plus-valore alla crescita culturale e sociale del consorzio umano. L’arte deve ‘unire’ piuttosto che ‘dividere’, perché l’originalità distingue ma non separa. Dunque, a mio avviso, l’arte dev’essere intesa come “amicizia” pur nell’inevitabile confronto, ‘amore’ come passione viscerale per la ricerca, e poi “l’arte per l’arte” nel senso della lontananza mentale dalle logiche commerciali che non devono prevalere sull’attività creativa basata, invece, sulla libertà espressiva e sull’onestà intellettuale. Ma cos’è l’arte? Secondo Tarkovsky “l’’arte è una forma d’amore. È l’amore che il pittore mette nel pennello mentre dipinge, l’amore che il poeta trasmette con le parole che scrive, e l’amore che il cineasta riversa sullo schermo con ogni inquadratura. Senza amore, l’arte non può esistere; è il cuore pulsante che dà vita alla creazione e la connette con l’anima di chi la riceve. Quando un’opera d’arte è permeata dall’amore, diventa una testimonianza vibrante delle emozioni umane più profonde, un riflesso autentico dell’esperienza umana e una fonte di ispirazione e connessione per chiunque la contempli. L’amore nell’arte è ciò che la rende eterna, trascendendo il tempo e lo spazio per toccare il cuore di coloro che la incontrano lungo il cammino della vita”.
La mostra gode del patrocinio del Comune di Teramo, delle Associazioni “Bellantarte”, Art Abruzzo, Arabona APS, ASCOM Abruzzo sez. di Teramo.
Durante la conferenza inaugurale si avranno i saluti istituzionali di Gianguido D’Alberto, Sindaco di Teramo, Antonio Filipponi, Assessore alla Cultura del Comune di Teramo, Claudio Boffa, Presidente Ascom Abruzzo prov. Di Teramo, Frank Wiliam Marinelli, Presidente Art Abruzzo e Arabona APS. A seguire gli interventi di Leonardo Paglialonga, Presidente Ass. “Nemesis”, organizzatore e curatore della mostra, di Luciano Paesani, già docente di Storia del Teatro e dello Spettacolo presso l’Università “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara, di Bruno Dante, scrittore e autore del libro “La pantera rossa – Storia del partigiano Guido” e, infine, di Patrizia Navarra, artista e studiosa di antropologia culturale, già curatrice del Museo Storico della Comunicazione di Roma.
La poetessa Mara Motta, autrice pescarese di diverse sillogi poetiche, rivestirà il ruolo di moderatrice dell’evento e declamerà alla fine del vernissage una sua poesia scritta in occasione dell’80° anniversario della morte di Munch (1944 – 2024) e ispirata al famoso quadro dal titolo “L’urlo”.
Di seguito l’elenco degli artisti partecipanti: Ovidio Arena – Leondina Astolfi – Caterina Caldora – Maurizio Capece – Vincenzo Celli – Nicola Costanzo – Teresa D’Ambrosio – Michele De Flaviis – Antonella Di Giandomenico – Giulio Di Marco – Sergio Di Mattia – Franco Di Nicola – Guido Di Renzo – Antonio Di Valerio – Luigi Maria Feriozzi – Pasquale Lucchitti – Tonino Macrì – Ibrahim W Mahjoub – Giustino Massucci – Cristiane Marà – Alessio Mazzarulli – Sandro Melarangelo – Moiradea – Lucio Monaco – Marcela Nanni – Tullio Nardi – Patrizia Navarra – Bruno Paglialonga – Patrizia Papini – Lauro Potenza – Ravel – L’arte del riciclo – Mimmo Sarchiapone – Miriam Scarpone – Adele Schiazza – Chiara Tardino – Guerino Tentarelli – Marialuisa Torlontano.
La mostra, visitabile tutti i giorni (escluso il lunedì) dalle 17:00 alle 20:00, proseguirà fino a sabato 16 marzo. Per quest’ultima data è previsto un evento di finissage, un Simposio culturale che consisterà in un Reading poetico dal titolo “Il coraggio delle idee” con degli intermezzi musicali in ricordo di Ivan Graziani. Ingresso libero.