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Category Archives: Cultura

Popoli. Verrà presentato sabato 23 marzo alle 17, nella sala polivalente Gran Guizza di Popoli, il volume Fra cièl i terr di Maria Loreta Zaino, per le edizioni Teaternum e con la prefazione del critico d’arte e letterario Massimo Pasqualone, che farà da relatore durante l’evento. L’antica parlata di Popoli, con le parole, i personaggi, gli aneddoti, costituiscono il fulcro di questo libro che l’autrice così illustra: “Questo libro vuole essere una raccolta dei brani da me postati sul gruppo facebook “DIALETTO POPOLESE”. Lo considero un lavoro corale, cui hanno dato il loro contributo tutti i popolesi che hanno partecipato alle attività del gruppo. All’inizio, mi divertivo a ripescare termini dialettali non usati da tanti anni. Ma, col passare delle settimane, un poco alla volta, mi sono accorta che partecipare alle attività del gruppo era per me una “catarsi”, mi aiutava a ripensare la mia vita.”

Nella prefazione, Pasqualone sottolinea che “Maria Loreta Zaino, con Fra cielo e terra, vive il tempo della memoria e del ricordo ed aggancia un’eternità fatta di parole, mestieri, odori, sapori, persone e di attimi che spariscono nelle nebbie delle storie e della storia. Le pagine che seguono sono la possibilità di fissare per sempre i frammenti del ricordo, che si dipana tra le pieghe di un’anima nella quale si sono incastonati preziosi scrigni che utilizzano il dialetto, un dialetto particolare, per dire ed approfondire.”

by Francesco
ortona

Fiera del suo traguardo al Premio Letterario Giornalistico Nadia Toffa, Raffaella Simoncini continua a parlare della propria esperienza personale racchiusa nel romanzo Bulky della Neo Edizioni dove racconta della malattia e dell’amicizia tra due donne accomunate da una stanza d’ospedale e dalla presa di coscienza di voler cambiare la propria vita.

Il prossimo appuntamento con il viaggio nei trascorsi della giovane ma forte autrice è per il 22 marzo ad Ortona (CH) alle ore 18.30, presso la Biblioteca Comunale Diocesana “San Domenico” (via Leone Acciaiuoli,77) di Ortona, dove Raffaella dialoga con l’editore Francesco Coscioni (Neo Edizioni) e Micaela Ortolano, Responsabile Libreria Moderna di Fabulinus & Minerva; interviene inoltre Marina Vitullo, Responsabile della Biblioteca che accoglie l’evento.

Bulky, che in inglese significa “ingombrante”, è anche un termine medico, oncologico, usato per indicare una massa maligna che va asportata. La protagonista Luce, ha trovato questa parola nella sua cartella clinica, e da quel momento la usa per dare un nome alla malattia e per indicare la freddezza e l’asetticità della diagnosi, delle terapie e della lunga convalescenza.

Come compagna di stanza ha una donna anziana, insopportabile. Un’ex cuoca arrabbiata con il mondo, di quella rabbia che ferisce perché dice la verità.

Per Luce il tempo sembra fermarsi, il senso di inadeguatezza cresce, i giorni incespicano in una grammatica nuova, che le due donne dovranno imparare per scoprire di avere in comune qualcos’altro oltre la malattia: un conto in sospeso con le proprie vite.

Traendo ispirazione dal proprio vissuto, Raffaella Simoncini racconta di due destini che, loro malgrado, si intrecciano in un presente senza più certezze. E lo fa con un romanzo in cui questo presente diventa un fondale inesplorato da scandagliare per raggiungere la superficie e riuscire a scivolare via, come gli origami di carta che la protagonista faceva con sua nonna da bambina.

Raffaella Simoncini è nata a Milano e vive a Pescara. Frequenta laboratori e spazi teatrali, ha studiato scrittura creativa presso la Scuola Macondo di Pescara fondata dallo scrittore Peppe Millanta. È tra le fondatrici dell’Associazione FonderieArs, che si occupa di arte e teatro. Affida alla trasfigurazione del romanzo la sua esperienza della malattia e scrive Bulky, suo esordio letterario.

L’ingresso all’evento è gratuito. Sui social @raffaellasimoncini. Per info e news è possibile visitare anche le pagine della casa editrice alla voce @neoedizioni.

 

by Redazione

Tagliacozzo. Il critico d’arte Massimo Pasqualone segnala una bella iniziativa degli alunni delle classi quarte della Scuola primaria Bevilacqua di Tagliacozzo, che hanno partecipato al progetto eTwinning (progetto europeo con utilizzo di apposita piattaforma) dal titolo “Beauty in Art, Hope in the heart”: il progetto nasce dall’esigenza di voler far viver e palpare l’Arte ai giovani studenti per allontanare i loro occhi dalle brutture del quotidiano ma, allo stesso tempo ricercare, analizzare pittori e, soprattutto le loro opere per ritrovarne elementi di Speranza e Gioia donando leggerezza e voglia di vivere nel cuore ed ha coinvolto i seguenti paesi europei: Italia, Romania, Grecia e Polonia.In una delle fasi di progetto i piccoli studenti hanno scelto pittori del proprio patrimonio artistico e non. Successivamente ne hanno osservato varie opere e poi procedendo alla scelta hanno realizzato delle loro singolari riproduzioni utilizzando ogni tipo di materiale , soprattutto, impiegandolo con originalità. Tutte le varie opere sono state raccolte in un particolare calendario 2024.Il lavoro, inoltre, come tutti i lavori che vanno eseguiti con progetti eTwinning hanno promosso lavori di gruppo dove il singolo esprime se stesso, le proprie abilità e, dunque, sentendosi incluso e necessario nel suo Essere al Gruppo. Le classi quarte di Tagliacozzo hanno riprodotto il Ramo di Mandorlo di Vincente van Gogh e Inno di Speranza di Chagall.
“L’arte- sottolinea Pasqualone – coinvolge tutti i sensi del bambino e ne consolida e rafforza le competenze cognitive, socio-emozionali e multisensoriali. Il linguaggio artistico, inoltre, si innesta nello sviluppo cognitivo, emozionale, sociale e motorio.”
Strutturare attività laboratoriali in campo artistico significa per i piccoli studenti vivere un’esperienza di importante valenza formativa e culturale. Infatti- aggiungo i docenti- attraverso lo studio del proprio territorio e del proprio patrimonio artistico gli alunni, anche nei primi anni di scuola, riescono ad interiorizzare, toccando con mano, ciò che in modo arido dovrebbero studiare su di un libro scolastico.

by Francesco

Chieti. Il secondo appuntamento di Omnia Artis, organizzata da ArteMind, patrocinata dal Comune di Chieti e con Direzione Scientifica di Angela Rossi, è previsto per il 21 marzo alle ore 17.00 presso il Museo Barbella, con uno spazio culturale intitolato NEL SEGNO DI DIONISO, che prevede la presentazione della Rivista di letteratura e didattica greca e latina Scholia e una conferenza-spettacolo sulle origini della tragedia e della commedia greca, del ditirambo e del significato della maschera, sul tema dell’apollineo e del dionisiaco, sul ruolo dei misteri dionisiaci, del teatro nelle feste dionisiache e nelle Lenee

Valeria di Toro, Barbara Lovecchio, Silvana Marrone, Annalisa Michetti, Giulia Pelaccia, Maria Cristina Stumpo, Mauro Vavotici, Allievi della Scuola di Recitazione del Teatro Marrucino con la regia di Giuliana Antenucci e con i costumi di Mariella Artizzu eseguiranno passi del Trionfo di Bacco di Francesco Redi e citazioni sul ditirambo.
Il critico d’arte Massimo Pasqualone, che cura la sezione artistica, inaugurerà la Mostra Carmine Galiè.
L’artista, giuliese di nascita, laureato in medicina, inizia l’attività artistica giovanissimo. Dopo un avvio figurativo evolve verso l’informale, esprimendo la sua creatività attraverso un’esplosione di colori, che suscitano sensazioni profonde e inquietanti nello spettatore. La dimensione di Galiè è quella onirica sospesa tra sogno e realtà, con una pittura fortemente dinamica che nasce da un io sensibile, muovendosi tra le metamorfosi dell’anima, con colori forti, ricca di mistero e quasi insondabile in alcune sue manifestazioni.

Ultimi vernissage personali dal 2015 al 2018: Tra “Sogno e realtà” a cura di Massimo Pasqualone, Fortezza di Civitella del Tronto, Museo Michetti Francavilla al mare, Galleria Frammenti d’arte Roma, Galleria Barrocci Urbino, Museo Ugo Guidi Forte dei Marmi, Villa Filiani Pineto, Ex convento scuole Pie Brindisi, 43° premio Sulmona, Giubbe Rosse Firenze, Contrasti Alfredo Celli /Carmine Galiè, due artisti a confronto, Respirart Giulianova, Satura Art Gallery Genova, Milano Galleria Lazzari, Galleria Arzilli Repubblica di San Marino, Galleria l’Impronta Taranto, Museo Aurum Pescara, Museo delle genti, Mlawa Polonia.Inoltre, ha partecipato a numerose collettive e premi sia in Italia, sia all’estero. Le sue opere si trovano sia in case private, sia nei musei italiani ed esteri. E’ presente in numerose riviste e pubblicazioni d’arte e interviste presenti su you tube e su internet.

by Francesco

 

Ludovica deve andare lontano per emanciparsi dalla sua famiglia, Sara cerca di fare i conti col passato attraverso la terapia, Riccardo si ritrova isolato in una casa disabitata ma sceglie comunque di restarci, Filippo sente di aver perso la bussola della propria vita, Laura si concede rapporti casuali per ripicca verso l’unico uomo che ama: attraverso queste storie, nelle quali i protagonisti si incontrano o si sfiorano e si ritrovano ogni volta in modi differenti, David Valentini dipinge una generazione intera, e forse più d’una.

E proprio queste storie raccolte da Valentini in “Tutto ciò che poteva rompersi” (Accento Edizioni) verranno presentate dalla Scuola Macondo di Pescara (via De Cesaris, 36) in occasione dell’appuntamento di questo mese con il Gruppo di Lettura previsto per martedì 19 marzo alle ore 19.00.

Le esperienze all’estero, l’amore e il sesso, il desiderio di avere una casa un lavoro una famiglia, le amicizie, le delusioni, i tradimenti, il tentativo di costruirsi una vita e un futuro in un mondo che l’imprevedibile scoppio di una pandemia ha reso ancora più incerto.

“Tutto ciò che poteva rompersi” diventa così un romanzo scomposto, che fotografa in modo mirabile la frammentarietà del mondo contemporaneo e l’insopprimibile, umano desiderio di trovarci un senso.

Per partecipare o ricevere il link, è necessario contattare la Scuola al numero 370.3525381, o via mail a scuolamacondo@gmail.com; sui social @scuolamacondopescara.

by Redazione

Il 21 marzo alle ore 20.45 il Cinema Auditorium Zambra di Ortona(Ch) ospita un nuovo appuntamento con il teatro d’autore grazie all’impegno di Unaltroteatro di Arturo Scognamiglio e Lorenza Sorino: è tempo di Molière Uanmensciò scritto, diretto e interpretato da Fabrizio Falco, prodotto da Casa del Contemporaneo.

Si tratta di una cavalcata entusiasmante dentro la vita di Molière. Il rapporto con i genitori, la scoperta del teatro, i suoi amori, i suoi successi e i suoi dispiaceri. Immergersi nella vita di uno dei più grandi autori e attori di tutti i tempi, diventa anche un’occasione per riflettere sull’attualità e dunque sulla condizione stessa dell’artista oggi, su com’è cambiata la società e tutto questo viene guardato con sarcasmo, ironia e un certo distacco proprio come Molière ha insegnato.

Per Falco: “Il monologo o meglio lo ‘sciò’ è un vero e proprio viaggio nella vita di Molière, che mette in scena il rapporto con i genitori, la scoperta del teatro, gli amori, i successi e i dispiaceri”.

La raffinatissima penna di Fabrizio Falco riesce a tratteggiare una delle figure più importanti del teatro classico francese tenendo sempre alta l’attenzione e l’interesse degli spettatori: egli passa dagli scontri con il padre, tappezziere di corte, uomo fin troppo pragmatico per accettare che il figlio faccia l’attore riducendosi a essere un vagabondo, sempre senza un soldo, ai fiaschi al botteghino dell’Illustre Théâtre, compagnia con cui mette in scena le prime tragedie, e fino ai grandi successi di commedie come Il Tartufo, Don Giovanni e Il Misantropo, che se da un lato contribuirono ad accrescere la fama di Molière, dall’altra destarono scandalo, provocando le antipatie degli ambienti conservatori e religiosi della monarchia.

Fabrizio Falco, con la sua penna, porta sul palco di Ortona un testo fresco, intelligente, sociale e comico al tempo stesso che riesce non soltanto a strappare risate con colloqui solitari, imitazioni esilaranti e divagazioni sull’amore, ma anche facendo immergere Molière in una Parigi brulicante di umanità colorata, disordinata, affascinante ma anche sporca, pericolosa, piena di gente e di ingiustizie sociali.

“Ed io, sommerso dalle infamie, tradito da ogni parte, cercherò un buco in terra, un luogo isolato in cui avere il diritto, anch’io, di essere un uomo” – secondo Fabrizio Falco, Molière dovette pensare proprio a questa battuta, fatta pronunciare ad Alceste nel Misantropo, per riassumere in punto di morte la sua sofferta e straordinaria al tempo stesso esperienza di vita.

Fabrizio Falco, nato a Messina, cresciuto a Palermo, durante gli anni del liceo partecipa a diversi spettacoli diretti da Maurizio Spicuzza e frequenta la Scuola Teates di Michele Perriera. Frequenta l’Accademia d’Arte Drammatica Silvio d’Amico dove si diploma nel 2010 con un doppio saggio, uno diretto da Valerio Binasco, l’altro da Luca Ronconi.


Partecipa a
Sogno d’una notte d’estate di Shakespeare per la regia di Carlo Cecchi. Lavora con Luca Ronconi in In cerca d’autore, studio sui Sei personaggi di Pirandello, Il panico di Rafael Spregelburd, Celestina di M. Garneau da De Rojas, Lehman Trilogy di Stefano Massini.

È stato interprete di Fedra da Seneca, con la regia di Andrea De Rosa, coprodotto dal Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale. È stato diretto anche da Mario Ferrero, Lorenzo Salveti, Massimiliano Farau, Walter Manfrè, Luca Bargagna, Silvio Peroni, Francesco Saponaro. Nel 2014 fonda la compagnia Minimo Comune Teatro, per la quale produce, dirige e interpreta Partitura P, uno studio su Pirandello, attualmente in tournée.

Come regista e interprete realizza Ritratto d’Italia da Giacomo Leopardi e Galois di Paolo Giordano, produzione del Teatro Stabile di Torino. Esordisce al cinema nel 2012 con due film, entrambi in concorso alla Mostra di Venezia: È stato il figlio, regia di Daniele Ciprì e Bella addormentata di Marco Bellocchio. Per queste due interpretazioni si aggiudica il Premio Marcello Mastroianni per il miglior giovane attore emergente. Paolo e Vittorio Taviani lo dirigono nel film Maraviglioso Boccaccio e Irene Dionisio nell’opera prima Le ultime cose (prossimamente al cinema). Ha ricevuto varie nomination al Nastro d’Argento, al Ciak d’Oro e al Golden Graal e al premio UBU come miglior attore under 35.

Info e prenotazioni al 3454367809. Prevendite su www.vivaticket.com.

segreteria@cinemauditoriumzambra.com

Per seguire le attività:

@cinemauditoriumzambra

@unaltroteatro

@utfactory

by Redazione
francavilla

Francavilla al Mare. Mercoledì 20 marzo 2024, nella Biblioteca “Antonio Russo” presso il MuMi a Francavilla al Mare, alle ore 17:30, sarà presentata la raccolta di racconti “Il Piccolo borgo le Casette” della scrittrice Vera Iole delle Monache, edito da Hatria Edizioni. Modera il critico d’arte e letterario, professor Massimo Pasqualone. Sarà presente l’autrice che firmerà le copie.

by Francesco
pineto

Domani giovedì 14 marzo alle ore 17.00 l’autrice Daniela D’Alimonte presenta il grande successo “Parole d’Abruzzo” nella Sala Corneli di Villa Filiani a Pineto (TE).

Dialogano con la scrittrice la Professoressa Pompea Mocciola e l’editore Mario Ianieri.

La nuova serie “fucsia” sull’Abruzzo immateriale di Ianieri Edizioni targata “Comete. Scie d’Abruzzo”, diretta dallo scrittore Peppe Millanta piace al pubblico di lettori ed infatti come commenta la D’Alimonte: “Sono molto soddisfatta del successo del mio volume Parole d’Abruzzo. Avevo immaginato che le parole dialettali studiate ed esaminate nella loro etimologia potessero trovare l’interesse delle persone e degli abruzzesi in particolare ma, in realtà, non mi aspettavo un riscontro come quello che sta avendo il volume. Credo sia il segno dell’amore che abbiamo per le nostre origini e per la nostra lingua materna”.

Questo primo di 12 volumi curati dalla stessa D’Alimonte con la prefazione di Giovanni D’Alessandro, passa in rassegna alcune delle parole più iconiche del dialetto abruzzese. Di ogni termine è stata riportata la trascrizione con alcuni segni convenzionali, e la trascrizione fonetica vera e propria. Inoltre sono state inserite attestazioni e varianti e anche il vivo uso nella letteratura locale, a opera di nostri scrittori, oppure la presenza in proverbi e tipici modi di dire. Per ciascuno di essi vi è soprattutto una precisa ricostruzione etimologica.

“È un libro che punta al cuore delle persone perché aiuta a riscoprire la propria abruzzesità”  conclude l’autrice.

Anche questa nuova serie, come accade per quella dedicata alla narrativa di viaggio (collana blu) di “Comete”, gode della fiducia de I Borghi più Belli d’Italia, Borghi Autentici, I Parchi Letterari e Parco Nazionale della Maiella.

 

by Redazione

Domani 13 marzo alle ore 17.30 presso la Mondadori di Pescara (via Milano, 74) l’autrice Daniela Musini presenta “Le Incantatrici” (ed. Piemme).

“Le Incantatrici” costituiscono un mosaico di donne dalla vita sbrigliata, dal fascino irresistibile e dal talento abbagliante, ma nel contempo anche una sorta di capsula del tempo dove incontrare Circe, la maga dagli occhi di topazio, o Ildegarda di Bingen, la mistica femminista del Medioevo, Madame de Pompadour, arguta e smodatamente ambiziosa, La Bella Otero che stregò la Belle Époque, o l’inarrivabile Colette, dalla penna audace e dall’esistenza spavalda, e poi Lola Montez e Wallis Simpson, che costarono il trono a due sovrani.


Si può fare la conoscenza di Lou von Salomé e Alma Mahler, algide incendiarie e intellettuali sublimi che portarono alla follia amorosa i più grandi artisti della loro epoca, così come della diabolica contessa Tarnowska, dalla vita costellata di cadaveri eccellenti; ma ci si può imbattere anche in Camille Claudel, Zelda Sayre Fitzgerald e Billie Holiday, creature dall’anima smerigliata e la mente abitata dalle ombre, o in figure affascinanti quali Agatha Christie, Mata Hari, Marlene Dietrich, Eva Kant, che fecero del mistero la loro fortuna e la loro dannazione.


E tra le pagine ecco materializzarsi i voluttuosi e scultorei dipinti di Tamara de Łempicka e le atmosfere eccitanti e trasgressive della Parigi
lesbo-chic del primo Novecento, a cui fanno da controcanto il mondo ovattato e sognante di Liala e da contrappunto le esistenze luccicanti e dissipate di Rita Hayworth, Ava Gardner e Liz Taylor.

Info sui social @mondadoribookstorepescara.

by Redazione

Chieti. Secondo appuntamento con Syn -l’incanto delle emozioni, il festival culturale ideato e diretto da Massimo Pasqualone nella Sala Riunioni del Nuovo Albergo a Chieti Scalo. Domenica 17 marzo alle 17, con il Patrocinio dell’Associazione Olimpia di Ortona, si terrà l’incontro su Poesia e dialetto, con i saluti di Annamaria Di Lorenzo, presidente dell’associazione Olimpia e di Massimo Pasqualone, che introdurrà il relatore Paolo Mancini. A seguire le letture dei poeti dialettali d’Abruzzo e presentazione della Mostra personale di Giovanna Mattucci (nella foto), artista vastese.

“Si tratta- sottolinea il critico d’arte e letterario Massimo Pasqualone- di un momento di riflessione in vista della Giornata Mondiale della poesia, con la presenza di tanti poeti dialettali che usano la lingua del cuore e della memoria per esprimere le loro emozioni.”

by Francesco