Solitamente giunti al traguardo i ciclisti, seppur soli in volata, si voltano per controllare di essere effettivamente soli. Si voltano ed automaticamente rilassano la pedalata, perchè sanno di aver conquistato quel traguardo.
Qualche altro ciclista invece giunge al traguardo, si volta e con le lacrime sul volto ripercorre in pochi secondi tutta la grande scalata, tutti i chilometri di allenamento percorsi per raggiungere quel traguardo.
Nel ciclismo, cosi come nella vita, nel lavoro, nella quotidianità, quando raggiungiamo un traguardo siamo soliti guardare indietro e rivivere il nostro percorso.
Oggi siamo qui seduti al traguardo, o per meglio dire al Gran Premio della Montagna, che dopo ben 30 chilometri vede giungere in solitaria Mirco Planamente.
E allora ci voltiamo e insieme a Mirco guardiamo indietro e cerchiamo di ripercorrere la fatica, l’adrenalina, la paura, la gioia e i sacrifici che gli hanno permesso di arrivare a questo grande traguardo in volata, da solo, e con la forza che non tutti hanno.
Mirco non è un ciclista e non ha percorso 30 chilometri, ma oggi comunque raggiunge un traguardo importante.
Compie 30 anni; e abbiamo deciso di ripercorrere la sua vita, la sua carriera, perché seppur non ha collezionato medaglie, coppe e premi, ha collezionato successi, gratificazioni e soddisfazioni.
Trent’anni e una voglia pazza di cambiare il mondo, come tutti i giovani d’altronde. A differenza di molti altri giovani però, riprendendo le parole di Steve Jobs, Mirco è uno di quei folli, forse fin troppo folle.
Coloro che sono abbastanza folli da pensare di poter cambiare il mondo di solito lo fanno.
E cosi, con una follia tipica dei grandi sognatori, Mirco inizia a sognare un mondo diverso, partendo dal garage nell’abitazione dei propri genitori.
Un garage che gli ha permesso di capire quale fosse la sua strada.
Nei garage solitamente gli adolescenti sistemano le bici, si allenano con corde pesi e guantoni, mentre Mirco nel suo piccolo garage era sommerso da computer, hard disk e tanta polvere.
A 19 anni era nel suo garage di casa, a 20 in un’azienda di informatica, a 21 in un’azienda di programmazione e a 22 anni era nella sua azienda.
A 22 anni c’è chi si sta laureando, chi trascorre il sabato tra cocktail e locali notturni, chi si stabilizza in un’azienda senza troppe ambizioni e c’è anche chi decide di diventar grande, scommettendo sul suo futuro e sul futuro di chi gli sta intorno.
A 22 anni solitamente sei troppo piccolo per far cose da grandi, e troppo grande per far cose da piccolo, ed aprire un’azienda, agli occhi dell’opinione pubblica rientra nel primo caso.
A 22 anni sei forse anche troppo grande per poter aprire un’azienda, considerando che solamente 3 anni prima, fino all’ultimo giorno di scuola, alcuni docenti, forse anche troppi, non scommettevano alcun futuro roseo su un ragazzo timido, introverso, calmo, forse fin troppo.
E cosi, invece contro ogni aspettativa, a 22 anni fonda MediaPlus, un’azienda che rivoluzionerà la sua vita, e soprattutto rivoluzionerà il modo di comunicare.

Siamo nel 2012, la comunicazione digitale inizia a muovere i primi passi, è ancora tutta una scommessa e cosi Mirco, con una mentalità del tutto imprenditoriale ed un’ottica più che lungimirante, decide di cambiare il suo percorso e passare dagli hard disk, CPU e tanta polvere, ad una scrivania, fogli, penne e tante idee da trasformare in realtà.
Cosi negli anni inizia a creare un portfolio clienti che vanta aziende locali, per poi aggiungere grandi nomi del panorama nazionale, fino ad attraversare le Alpi con contatti in paesi esteri.
Allo stesso tempo riesce a garantire un futuro lavorativo sul territorio, coinvolgendo soprattutto ragazze e ragazzi specializzati, dando loro la possibilità di avviare un percorso lavorativo adatto al percorso di studi pregresso senza dover subire la migrazione verso territori fertili.
Oggi Mirco compie 30 anni, ha raggiunto il traguardo con fatica, perchè la salita è stata dura e tortuosa.
Tanta fatica si legge negli occhi, ma sono gli stessi occhi di colui che vede il mondo in modo diverso, e per questo cerca di cambiarlo, in meglio ovviamente!
Mirco al contrario dei ciclisti, è giunto al traguardo, si è voltato, ma non ha rilassato la pedalata, anzi, ha scalato la marcia ed è pronto per raggiungere altri traguardi!