


In vista della primarie nazionali del 26 febbraio, in provincia di Chieti si è costituito il coordinamento provinciale “Parte da noi” a sostegno della candidatura di Elly Schlein a segretaria del Pd, sulla base delle numerose adesioni pervenute alla piattaforma nazionale dei comitati.
Il coordinamento, che avrà il compito di sovrintendere alle attività dei comitati locali, sarà composto da Cristina Rapino, Assessore alla Cultura del Comune di Francavilla al Mare e presidente provinciale del Pd, Emanuele Felice, docente universitario di Storia dell’Economia e componente della Commissione Costituente Nazionale del Pd, Annachiara Di Lorenzo, Presidente Provinciale dei Giovani Democratici e responsabile regionale del Dipartimento parità di genere dei Gd, Ernesto Graziani, sindaco di Paglieta (Ch), Annamaria Marisi, del comitato Schlein di Vasto (Ch), Simone Dal Pozzo, avvocato e già sindaco di Guardiagrele (Ch), Paride Paci consigliere comunale Pd di Chieti (Ch). Il comitato provinciale sarà inoltre allargato ai componenti dell’Assemblea nazionale Pd eletti in provincia di Chieti, agli amministratori, ai rappresentanti di associazioni e forze politiche esterne al Pd che sostengono Elly Schlein.
“Nostro vivo desiderio è lavorare nello spirito della candidatura di Elly Schlein per favorire il rinnovo della classe dirigente del partito, con metodo inclusivo e aperti al confronto, per recuperare chi negli anni si è allontanato e per conquistare le nuove generazioni che oggi si battono per il lavoro, la giustizia sociale e l’emergenza climatica” – ha dichiarato Cristina Rapino, che sarà la portavoce del coordinamento.

Il sindaco di Torrevecchia Teatina, Francesco Seccia, ha tracciato il bilancio dopo tre anni e mezzo di mandato.
Tenente Colonnello, ufficiale medico dell’esercito, in servizio al centro di selezione di Foligno, è stato eletto il 26 maggio 2019 e pochi mesi dopo la sua amministrazione comunale è stata chiamata a gestire il paese in un periodo storico difficile, segnato da difficoltà economiche e sociali, ma soprattutto dalla pandemia.
Ecco come ha risposto il primo cittadino ad alcune domande sul lavoro svolto sinora e su ciò che è tuttora in programma.
Come giudica questi primi tre anni e mezzo di mandato?
“Il bilancio è positivo: abbiamo onorato i nostri impegni e raggiunto gli obiettivi che ci eravamo fissati per questa prima parte. È chiaro che inevitabilmente la pandemia ha modificato alcune necessità, soprattutto nei primi difficilissimi mesi di emergenza sanitaria globale. Nonostante ciò, abbiamo lavorato in prima linea per la tutela della salute pubblica a livello locale: sono state organizzate diverse giornate di tamponi di screening su popolazione sana, giornate di vaccinazioni sui soggetti a rischio prima e sulla popolazione sana poi; abbiamo aderito ad una Convenzione con L’Università D’Annunzio per i test sierologici. Sono state coordinati e supportati gli interventi della Protezione Civile al fine di aiutare i nuclei famigliari colpiti dall’infezione mediante la consegna dei medicinali e dei generi di prima necessità. Durante il primo mese di lock-down sono state consegnate a tutte le famiglie del Comune delle mascherine direttamente confezionate da sarte della nostra piccola ma efficiente comunità”.
A livello sociale e urbanistico come ha agito la sua amministrazione?
“Nelle politiche di sostegno sociale abbiamo provveduto a destinare circa 60 mila euro di fondi ministeriali per sussidi alle famiglie, sotto forma di buoni spesa. Inoltre, abbiamo destinato dei contributi per le utenze Tari e per altre utenze domestiche a nuclei famigliari in difficoltà economica, oltre a buoni pasto per la mensa scolastica. Nonostante tutto, la macchina amministrativa non si è fermata, dato che nel contempo abbiamo realizzato delle opere edili importanti, come la messa in sicurezza della scuola materna e la completa ristrutturazione del tetto, un tempo in cemento armato, ed oggi sostituito da una struttura in legno che ha ampliato la volumetria degli ambienti. Contemporaneamente sono state portate a termine le opere edili di ristrutturazione della palestra scolastica con la sostituzione della pavimentazione e degli infissi e l’efficientamento con pannelli fotovoltaici, e del campetto adiacente. Sono stati completamente recuperati spazi da adibire a aule, laboratori e biblioteche. Le scuole rimangono per noi sempre l’obiettivo principale su cui investire, perché garantire ambienti sicuri, sani e idonei a una crescita serena dei nostri bambini e ragazzi è per noi un dovere improcrastinabile. Grazie ai progetti Wi-Fi EU e Wi-Fi Italia abbiamo dato la possibilità di navigare in tutte le principali piazze del Paese e nei principali Edifici pubblici, scuole comprese. In poco meno di tre anni abbiamo dotato il Comune di un nuovo Piano Regolatore che consentirà uno sviluppo ed espansione del nostro territorio. Parallelamente, molti fondi sono stati impiegati per la manutenzione ordinaria del manto stradale comunale e, grazie all’interessamento della Provincia, delle strade provinciale SP15 e via Chieti. Confidiamo che altri investimenti dell’Ente provinciale ci consentano di migliorare altri tratti stradale e pedonali. E’ stato inoltre sistemato il muro di cinta del cimitero che ha consentito anche la creazione di nuovi loculi. Infine altre opere importanti di miglioramento del manto stradale hanno coinvolto due strade rurali, via Valle dell’Inferno e via Valleparo, accogliendo le necessità di facilitare la viabilità per i mezzi agricoli, di cui il nostro operoso territorio è per vocazione particolarmente ricco”.
La lista delle cose fatte continuerebbe con interventi sull’ex municipio che verrà adibito a “casa delle Associazioni” ed altre strutture comunali ma mi fermo qui per non prolungarmi troppo!
Invece quali sono le azioni previste per la seconda parte del mandato?
“Tra i nostri obiettivi più urgenti c’è la creazione di un parcheggio in piazza Remo Sbaraglia nella frazione di Castelferrato. Continuerà la nostra opera di sensibilizzazione con gli uffici della Curia per ottenere i lavori necessari alla riapertura della chiesa di San Giuseppe. Inoltre c’è da parte nostra la volontà di migliorare gli spazi verdi attrezzati presso il Parco del Palazzo dei Baroni ed in zona Castelferrato, a cui si affiancherà il completamento del Parco Turris, dove già sono stati creati degli spazi di “gioco inclusivo”, grazie all’ottenimento di Fondi Europei. Inoltre stiamo lavorando per poter accedere a nuovi fondi che ci consentirebbero sia di ristrutturare Piazza Remo Sbaraglia e la Sala Colella, che di provvedere ad un adeguamento degli impianti sportivi con la realizzazione del campo sintetico. Grazie ai fondi PNRR realizzeremo nuovi spazi per la Scuola dell’infanzia e procederemo alla digitalizzazione dell’Ente comunale, attraverso l’implementazione di software che snelliscono le pratiche burocratiche, consentendo una maggiore autonomia operativa del cittadino. Sono poi in essere diversi investimenti da parte di privati per la realizzazione dei campi di Padel nel nostro territorio, che vanno ad arricchire la già ampia offerta sportiva (campi da Tennis, da Calcio, palestre). Inoltre abbiamo di nuovo inoltrato la domanda per accedere a Fondi volti alla realizzazione di un impianto comunale per la videosorveglianza. Continueremo poi con la manutenzione delle numerose strade rurali e procederemo con il ripristino del manto stradale sulle strade comunali non ancora oggetto di manutenzione “.
Invece per quanto riguarda gli eventi e le iniziative culturali?
“Il concorso letterario Lettera d’Amore rappresenta la nostra manifestazione più importante. Questa piccola eccellenza ha dato vita al Museo della Lettera d’Amore, ospitato al Palazzo Ducale insieme all’allestimento degli abiti storici del professor Stoppa. Siamo partiti da una realtà regionale/nazionale e adesso siamo arrivati a coinvolgere scrittori a livello internazionale, nonostante i difficili anni della pandemia. Quindi indubbiamente la Lettera d’Amore rappresenta il nostro evento di punta, a cui si affiancano tante altre attività fatte dalle preziose Associazioni che operano numerose sul territorio. Negli ultimi due anni, le manifestazioni hanno subito un piccolo arresto, però confido che possano riprendere presto, in occasione delle prossime festività natalizie, quando è in programma la realizzazione di un Villaggio di Babbo Natale, per dare un piccolo segno e un augurio di piena ripresa alla nostra collettività”.

Dal Gruppo di Minoranza “Miglianico Insieme” riceviamo e pubblichiamo
Abbiamo più volte chiesto notizie circa i pagamenti al Comune da parte dell’Associazione che gestisce il Campo da Golf; abbiamo chiesto se il Comune è stato rimborsato dall’assicurazione del Progettista per la ricostruzione della nuova scuola media dopo la demolizione di due anni fa; abbiamo chiesto qual è lo stato di progettazione del nuovo parcheggio di Borgo Forno, giacché nulla si vede di realizzato e sono passati ben tre anni dall’acquisto del terreno; abbiamo chiesto di conoscere lo stato attuale dell’annunciato parcheggio dinanzi l’Ufficio Postale, sul terreno che le Poste hanno ceduto al Comune; abbiamo chiesto come mai il Centro di conferimento Rifiuti, nonostante siano terminati i lavori di adeguamento, resti ancora chiuso creando evidenti disagi a tutta la cittadinanza; abbiamo chiesto che fine abbia fatto la Protezione Civile di Miglianico, fino all’anno scorso sempre presente alle manifestazioni cittadine, e completamente assente durante tutti gli appuntamenti estivi.
Queste sono solo alcune delle richieste legittime da noi avanzate anche più volte, ma completamente ignorate.
Il Sindaco, in diverse occasioni ci ha rimproverato di rallentare l’attività amministrativa con le nostre richieste. Allora, in diverse occasioni, abbiamo posto direttamente a lui le domande e ugualmente non abbiamo ottenuto risposte.
Un esempio su tutti: nell’ultimo Consiglio Comunale, vista l’assenza della Protezione Civile durante tutte le Feste Patronali e le Contrade del Piacere (le manifestazioni più popolari che si svolgono a Miglianico), durante le comunicazioni del Sindaco, gli abbiamo chiesto che fine avesse fatto la Protezione Civile ma la risposta secca è stata che la domanda non rientrava nei punti all’Ordine del giorno.
Probabilmente risponderci sarebbe stato imbarazzante.
Abbiamo, quindi, inoltrato richiesta scritta agli Uffici per conoscere cosa fosse successo, ma manco a dirlo, anche da loro nessuna risposta!
Forse il Sindaco ritiene che la Minoranza non debba conoscere nulla, in barba al diritto di informazione dei Consiglieri riconosciuto dalla legge?
Noi, intanto, non demordiamo e continueremo a chiedere.
Complimenti Sindaco per la puntuale informazione ai Cittadini e per l’assoluta trasparenza della Tua attività amministrativa!

Arretratezza ferroviaria a Francavilla al Mare, Angelucci ne parla in conferenza martedì 6 settembre

E’ prevista per martedì 6 settembre alle ore 11 presso il Chiostro del Mu.Mi la conferenza stampa indetta dal consigliere di Francavilla al Mare Roberto Angelucci sulla proposta del bypass ferroviario San Silvestro Pescara – Francavilla al Mare Ortona e sulle condizioni di arretratezza della ferrovia adriatica lungo il tratto di competenza, argomento già contemplato dallo stesso Angelucci nel programma elettorale presentato in occasione della sua candidatura a sindaco alle scorse elezioni amministrative nel comune teatino.
Tra i punti chiave della conferenza ci saranno inoltre: la velocità, le barriere antirumore, il rilancio del prolungamento della variante ANAS che va anche raddoppiata, in un momento di grande progresso; “è indispensabile dopo quasi un anno dalle elezioni – secondo Angelucci – riprendere contatto con gli argomenti individuati, poichè sono legati al miglioramento della vita nell’area urbana ed i cittadini hanno bisogno della tranquillità e dei servizi per vivere bene”.

Da tre anni e mezzo nulla di nuovo sul tema del contributo delle istituzioni alla soluzione della vicenda.
Nessuno ha invocato la riunione del Tavolo Tecnico del MISE, non più riunitosi dal 3 aprile 2019, per ricercare le condizioni istituzionali atte a validare interventi straordinari, come si fa e si sta facendo per altre crisi aziendali, con cui sostenere il comparto termale abruzzese.
Fin da allora sostenevamo come, con il consolidarsi di un contesto tecnico-giuridico di estrema difficoltà, in mancanza di interventi efficaci si sarebbe arrivati all’imminente e prevedibile di chiusura dell’attività. Siamo stati facili profeti.
Dalle istituzioni finora solo dichiarazioni generiche e distanti dalla sostanza dei problemi, nessun atto amministrativo!
Insomma, le istituzioni hanno fatto e fanno ancora “spallucce”, inspiegabilmente distratte, in attesa del passaggio del cadavere sulla riva del fiume. Ad esse ponemmo e poniamo ancora 10 domande, otto delle quali sono ad oggi senza risposta alcuna.
1) Possibile che non si parli più dei possibili interventi della Regione, nelle competenze sia della Sanità che delle Attività estrattive? Possibile che la Regione si sia limitata a sporadici atti di natura esclusivamente tecnica volti alla verifica delle condizioni della concessione, come per altro da noi introdotte dalla Delibera di Giunta Regionale n. 101 del 17 febbraio 2015, con una doverosa ispezione tecnica e senza che gli esiti di questa abbiano determinato alcun atto di attenzione politico-istituzionale?
2) Dove sono “le azioni istituzionali necessarie per evitare la mancata riapertura dello stabilimento termale” nel frattempo messe in atto dall’Amministrazione Comunale, di concerto con quella Regionale, dello stesso colore politico, che avevano assicurato in campagna elettorale e durante il Consiglio Comunale straordinario (l’unico) del 21 giugno 2019?
3) Come mai, nonostante gli annunci, Comune e Regione non hanno mai provveduto ad inviare l’istruttoria di competenza al Tavolo di Crisi del MISE, al fine di ottenere l’applicazione straordinaria del documento tecnico dell’Azienda Sanitaria Regionale “Qualificazione sanitaria nel settore termale – modello assistenziale. Linee di indirizzo” e valutare la possibilità di un atto straordinario per le Terme di Caramanico ad erogare prestazioni riabilitative a costo zero per il Servizio Sanitario?
4) Dove sono i 900mila euro della Legge di Stabilità Regionale 2019, trovati dal Governo regionale del Presidente Vicario Lolli, per il rifinanziamento della L.R. 15/2002 per “Promuovere il termalismo” (art.64, L.R. 15/2002), incentivando la valorizzazione dei centri termali con concessioni in atto? A questo rispondiamo noi: sono stati cancellati! A dicembre scorso i Consiglieri Paolucci e Blasioli tentarono di reinserire la posta in bilancio con uno specifico emendamento. Risultato? La maggioranza regionale lo respinse!!!
5) Che fine ha fatto l’appalto del 1° lotto delle Piscine Termali finanziato con 600mila euro dalla Giunta D’Alfonso? A quasi tre anni dall’aggiudicazione dei lavori e ad un anno dalla richiesta di delocalizzazione la Regione tace!!! Langue ancora un’opera che, oggi più di ieri, è strategica per innovatività, capacità di intercettare la nuova domanda, possibilità di compartecipazione degli operatori locali e aggiunta di reali elementi di supporto economico-finanziario alla pianificazione di settore.
6) Che fine ha fatto il disposto della Delibera della Giunta D’Alfonso n. 626/2017, con cui si è attribuito l’ulteriore finanziamento di 1 milione di euro per le piscine termali? Buio pesto; eppure, quando si è trattato di sostenere il ritiro del Napoli Calcio il tempo l’hanno trovato ed anche i soldi (tanti)!!! Il territorio della valle dell’Orta è forse figlio di un Dio Minore?
7) L’Amministrazione Comunale è timida e non vuole incalzare la Regione? Ritiene prevalga il proprio allineamento politico sulla tutela degli interessi della Comunità?
8) La Regione di Marsilio è incapace di procedere o non vuole procedere? Ha forse altri piani, assolutamente non chiari e comunque non condivisi attualmente con i portatori di interesse e le parti sociali?
9) Possibile che sia questa l’attenzione della Regione nei confronti del sistema termale di Caramanico e del suo comprensorio? Possibile che non ci sia visione per un settore così importante dell’economia turistica abruzzese, e che invece in frettolose e, ormai, datate riunioni, si continui a farneticare su fantasiosi modelli di sviluppo alternativi, senza invece nulla chiarire delle intenzioni della Regione sulla tutela dell’utilizzo delle acque termali? O si perseguono altri e misteriosi fini?
Chiarezza, determinazione, correttezza intellettuale e sostegno istituzionale e finanziario. Questo chiediamo nel rispetto delle famiglie, che sono ancora senza lavoro e in gravi difficoltà economiche, e di un territorio di eccellenza che non merita una politica approssimativa e superficiale.



Il lavoro è un diritto sancito dalla Costituzione, e lo è ancor di più per quelle famiglie che hanno la responsabilità di gestire un figlio diversamente abile che determina anche oneri sociali ed economici suppletivi. Per garantire tale diritto la Regione Abruzzo si rende capofila nella presentazione di una Proposta di legge per agevolare l’accesso al lavoro dei genitori con figli portatori di diversa abilità, una proposta redatta dal Garante dei diritti per l’Infanzia e l’Adolescenza, l’avvocato Marina Falivene, che ho firmato con il vicepresidente del Consiglio regionale Sabrina Bocchino, che sottoporremo al voto sensibile del Consiglio regionale, per poi inviarla all’esame delle Camere, secondo quanto stabilito dall’articolo 121 della nostra Costituzione, affinchè sia anche da stimolo per aprire un dibattito sul tema.
Lo ha annunciato il Presidente del Consiglio della Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri aprendo la conferenza stampa di presentazione della Riforma della legge 12 marzo 1999, n. 68 in materia di ‘Norme per il diritto al lavoro dei disabili’, svoltasi alla presenza del vicepresidente Bocchino, del Garante Marina Falivene, del Direttore d’Azienda Marco Di Giovanni, dello psicologo Andrea Carapellotti, del consigliere comunale Ivo Petrelli e, in collegamento dal Parlamento europeo, l’eurodeputato Antonio Rinaldi.
“L’articolo 121 della Costituzione consente ai Consigli regionali di presentare proposte di legge alle altre Regioni e alla Camera dei deputati, con una funzione di stimolo, affinchè la stessa Camera faccia proprio il progetto di legge, magari anche ottimizzando il testo là dove si ritenga necessario, anche se riteniamo che il lavoro svolto dal Garante della Regione Abruzzo sia straordinario – ha rimarcato il Presidente Sospiri – L’obiettivo finale è quello di introdurre il tema nel dibattito politico attribuendogli la giusta priorità, e non è la prima volta che la Regione Abruzzo ricorre a tale fattispecie e ricordo le battaglie normative condotte sulla chiusura dei Tribunali o la battaglia su Ombrina, dunque è una prassi ormai consolidata. Auspico ora la sensibilità del Parlamento, che volge alla fine della propria legislatura, affinchè possa trovare nella propria agenda dei lavori lo spazio per la discussione. Il principio che vogliamo salvaguardare è sicuramente il valore della famiglia e del ruolo della donna-madre che lavora fuori casa, quasi una moderna superdonna o una eroina in una società che non ti mette nelle condizioni di sfruttare il tuo tempo e conciliare le molteplici necessità. Se poi aggiungi che magari dentro casa c’è il compito di sostenere anche un figlio diversamente abile credo che il tema debba trovare il tempo per essere sostenuto. Faremo il possibile per approvare la legge in Consiglio regionale il più velocemente possibile e per sostenerne l’iter nel Parlamento della Repubblica, puntando anche sul sostegno della Lega che conta tra le proprie fila il Ministro alle Disabilità, l’onorevole Stefani che nei giorni scorsi è stato in Abruzzo”.
“L’iniziativa legislativa – ha spiegato la Garante Falivene – prende spunto da quanto previsto dal secondo comma dell’articolo 3 della Costituzione che ribadisce i principi di uguaglianza e il compito della Repubblica di rimuovere gli ostacoli sociali che ‘limitando la libertà impediscono lo sviluppo della persona umana’. Spesso purtroppo i genitori che hanno figli diversamente abili vivono la situazione da soli, in silenzio, con dignità, secondo i dati nazionali in Italia ci sono più di 350mila minori che vivono con una disabilità e noi abbiamo il dovere di consentire un ingresso agevolato nel mercato del lavoro ai genitori di tali minori per tutelare la loro stessa dignità di persone. Parliamo di un problema sociale ed economico enorme, al quale spesso si associano risvolti psicologici perché spesso i genitori sono affiancati alla patologia del figlio disabile e quindi sono portati all’isolamento. La nostra proposta di legge volge lo sguardo a tale debolezza e ripristina il principio di uguaglianza in ambito sociale. In particolare miriamo a un intervento legislativo sul mercato del lavoro e nella normativa in vigore che possa aiutare le madri di figli disabili ad accedere a professioni e settori con migliori retribuzioni e con condizioni vantaggiose che permettano di conciliare la vita lavorativa con la vita familiare. E’ proprio a tutela del diritto all’occupazione e alle pari opportunità che nasce l’esigenza di una modifica della legge sul diritto al lavoro dei disabili, la quale permetterebbe ai genitori, e in particolare alle madri di figli che versano in una condizione di handicap fisico e psicologico di avere riservati dei posti di lavoro stabiliti, il cosiddetto collocamento mirato da cui deriva l’istituto delle assunzioni obbligatorio, a seconda del numero di dipendenti presenti nelle singole aziende, permettendo la valutazione adeguata non solo delle capacità lavorative del disabile, ma anche delle loro madri. In Abruzzo ci sono ben 7.103 minori diversamente abili, ossia 7.103 famiglie che vivono nella solitudine e vivono le difficoltà nel processo di ingresso nell’ambito lavorativo”.
“Che ci sia un divario occupazionale tra uomini e donne è un dato di fatto – ha aggiunto il vicepresidente Bocchino, cofirmataria della proposta di legge -, la situazione si aggrava se si ha un figlio disabile ed è qui che deve inserirsi l’intervento normativo”.
“Le aziende – ha detto direttore Di Giovanni – hanno bisogno di strumenti, di essere sostenute nel fronteggiare il trauma della disabilità che si abbatte su una famiglia, perché la disabilità non colpisce solo il singolo, ma tutto il nucleo, la prima reazione è il rifiuto, dunque la persona è abbattuta e non reagisce e continua a sperare che tutto torni alla normalità; poi c’è la rabbia; poi arrivano le due reazioni positive, ovvero l’accettazione del trauma e la partecipazione ed entrambe vedono protagoniste le donne, le madri, che decidono di partecipare socialmente e di lottare affinchè la disabilità non venga vissuta come tale. Ritengo che la legge odierna debba essere solo l’inizio del percorso”. A illustrare i risvolti psicologici del trauma della disabilità in una famiglia è stato lo psicologo Carapellotti, quindi l’intervento dell’europarlamentare l’onorevole Rinaldi, padre di un ragazzo di 28 anni affetto da tetraparesi spastica: “Quello che ancora non si comprende è che il problema principale è la famiglia, il contesto in cui le persone vivono e il supporto più grande va dato alle famiglie sulle cui spalle ricade l’onere maggiore di sostegno e formazione dei figli, soprattutto le madri”.