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Tag Archives: cultura 2022

Chieti

La mostra Il Rinascimento dei bambini, realizzata da Fondazione Banco Farmaceutico per il Meeting di Rimini del 2019, a cura di Mariella Carlotti, arriva in regione grazie al CSV Abruzzo (Centro servizi per il volontariato) per concludere degnamente il percorso progettuale “Scuola e Volontariato”.

Dopo dieci giorni a Pescara, dove – nella sede della Fondazione PescarAbruzzo – è stata ammirata da seicento persone, oggi (5 maggio) l’inaugurazione a Chieti, nell’androne della Provincia, in corso Marrucino, 97, dove l’esposizione resterà allestita fino al 10 maggio.

L’iniziativa“, ha spiegato Casto Di Bonaventura, presidente del CSV Abruzzo, “arriva al termine di un progetto che riguarda le scuole superiori: Scuola e Volontariato. A Pescara il titolo è stato Io, tu, Volontari e a Chieti Cosa mi gira intorno. Al termine di questi progetti c’è un momento di incontro con il quale cerchiamo di far avvicinare gli studenti al mondo del volontariato e in particolare alla costruzione del bene comune. La mostra rappresenta questo momento conclusivo”.

“Chieti ha una lunga storia rispetto alle tematiche dell’accoglienza dei bambini”, aggiunge Ermanno Di Bonaventura, coordinatore della delegazione di Chieti del CSV Abruzzo, “Casa dei Cappuccini, per esempio, è entrata a far parte di questo circuito prima dell’Unità d’Italia, e di strutture simili ce ne sono altre sei. Per cui è importante e giusto che la nostra città sia una delle sedi in cui ospitare questa mostra. Il periodo attuale, inoltre, mi sembra il momento ideale per riflettere sul concetto di solidarietà”.

Alla cerimonia di inaugurazione hanno partecipato, tra gli altri, Sandra De Thomasis, responsabile area Promozione del CSV Abruzzo; Lorenzo Di Flamminio, coordinatore della delegazione di Pescara del CSV Abruzzo; Anna Musciano, responsabile del rapporto con le scuole; i ragazzi del Servizio Civile.

Trentadue pannelli raccontano la storia secolare, iniziata nel 1400 e ancora oggi attiva: una esperienza di accoglienza.

È la modalità con cui una comunità, attraverso la donazione fatta dal ricco mercante Francesco Datini (nei decenni successivi integrata dalla Corporazione della seta di Firenze), ha trasformato questa comunità in un vero e proprio popolo.

L’ospedale ha accolto, nel corso della sua storia, 500mila bambini. Una sinfonia di carità, arte, cultura ed educazione che, tuttora, si prende cura dei più piccoli. La struttura oggi si chiama Istituto degli Innocenti, ospita un ufficio di ricerca dell’Unicef, case famiglia e servizi educativi e gestisce le funzioni del Centro nazionale di documentazione e analisi per l’infanzia e l’adolescenza.

Attraverso pannelli didascalici, la mostra si articola in 3 sezioni:

  • La prima, racconta la genesi dell’Istituto, le figure chiave per la realizzazione dell’opera e le tappe fondamentali che hanno ampliato e trasformato l’edificio, nei 600 anni di storia.
  • La seconda si concentra sulla vita nell’ospedale e le storie di alcuni bambini accolti nel tempo.
  • La terza, attraverso le pregiate opere d’arte commissionate dalle istituzioni e donate dai tanti benefattori nel corso dei secoli all’Istituto, approfondisce lo stretto legame tra bellezza e carità.

Fino al 10 maggio all’Androne Palazzo della Provincia, corso Marrucino, 97. Apertura 10-13 e 15-19. L’ingresso è gratuito. Info e prenotazioni 345 2544596

by Redazione
Pescara

Verrà inaugurata sabato 7 maggio  alle 18 la mostra di Maurizio Ruzzi nello Spazio Bianco di viale Regina Margherita a Pescara, con l’intervento del curatore e critico d’arte Massimo Pasqualone che, nell’invito, scrive che “C’è uno straordinario serbatoio di emozioni e di memoria, di storie e di malinconie che è la casa, luogo dove abita l’uomo nel suo essere più profondo, un erlebnis, come dicono i tedeschi, che gli fa vivere da un lato il tempo della storia, dall’ altro quello della vita. Maurizio Ruzzi, in questa mostra pescarese, ci propone l’idea di un’arte che questi assunti li ha fatti propri, trasformandoli in superba bellezza, nella capacità che solo l’artista vero ha di dominare i vicoli della creatività, attingendo dalle sedimentazioni emozionali”.

“Ruzzi- continua Pasqualone– è  una delle voci più significative del panorama artistico abruzzese e non solo, con riconoscimenti di pubblico e di critica davvero significativi.”

La mostra resterà aperta fino al 19 maggio negli orari di apertura della galleria.

by Redazione
Pescara

Sabato 30 GArt Gallery di Francesco di Matteo presenta ULTRA, mostra personale dell’artista pescarese Andrea Starinieri, a cura di Maria Arcidiacono.

La parola latina del titolo, ultra (oltre) allude al confine che l’atleta è spinto costantemente a superare ed è questo il filo conduttore delle opere in mostra, dedicate ad alcune tra le più celebri leggende sportive del Novecento.

Ai ritratti di Muhammad Ali, Simone Biles, Sergej Bubka, Primo Carnera, Nadia Comaneci, Tonya Harding, Bruce Lee, Greg Louganis, Diego Armando Maradona, Pietro Mennea e Ayrton Senna, si sommano quattro fotogrammi di altrettanti fondamentali incontri che rappresentano delle pietre miliari nella storia del pugilato: Jake LaMotta vs Sugar Ray Robinson del febbraio 1951, Rocky Marciano vs Don Cockell del maggio 1955, il celeberrimo incontro tra Muhammed Alì e Joe Frazier disputato nell’ottobre 1975 e infine Mike Tyson vs Evander Holyfield del novembre 1996.

(…) L’artista lascia che i suoi ritratti si staglino su un fondo neutro reso da campiture vibranti ma omogenee, un suo personalissimo chroma key, per far fluttuare questi eroi dello sport in un paesaggio indefinito in termini di spazio e di tempo. (…) Trionfi e cadute, epica e solitudine: Andrea Starinieri ha voluto percorrere un viaggio nelle biografie di autentiche leggende sportive, mostrando un’umanità fragile e gloriosa, dalla volontà caparbia dell’affermazione di sé o di un ideale: vite al limite, scandite da una disciplina cercata o imposta, tutto per l’orizzonte di un traguardo, superato il quale andare oltre, et ultra. (dal testo in catalogo di Maria Arcidiacono).

Andrea Starinieri nato a Pescara, diplomato presso il locale liceo artistico, annovera tra i suoi insegnanti, tra gli altri, Alfredo Del Greco, Sandro Visca e Angelo Colangelo. Si trasferisce poi a Firenze dove frequenta l‘Accademia Delle Belle Arti e più precisamente la scuola di pittura del prof. Gustavo Giulietti. Durante gli studi comincia la collaborazione con la Ken’s Art Gallery di Walter Bellini dove entra in contatto con la realtà artistica fiorentina.Dopo il conseguimento del diploma accademico continua la sua collaborazione con la Ken’s partecipando in forma permanente alle collettive e con una mostra personale.

by Redazione
Artinvita

È stata presentata questa mattina, nella sede della Regione Abruzzo a Pescara, la quinta edizione di Artinvita – Festival Internazionale degli Abruzzi, che si svolge dal 29 aprile al 15 maggio tra Arielli, Crecchio, Guardiagrele, Orsogna, Ortona, Pennapiedimonte e Pescara. Alla conferenza stampa sono intervenuti i responsabili della direzione artistica, Amahì Camilla Saraceni e Marco Cicolini; l’artista Mathieu Touzé; il consigliere regionale Fabrizio Montepara; i sindaci dei Comuni che sostengono e ospitano Artinvita.

Artinvita porta la grande arte contemporanea in Abruzzo, facendo da collante tra le più importanti organizzazioni del settore che operano sul territorio e quelle nazionali ed internazionali. L’edizione 2022 include dieci eventi, per un totale di più di venti appuntamenti, tra teatro, danza, installazioni, cinema e musica. La programmazione completa è consultabile sul sito www.artinvita.com, dove si trova anche la biglietteria on line.

Siamo davvero fieri di poter dire”, dichiarano Marco Cicolini e Amahì Camilla Saraceni, direzione artistica del Festival, “che ogni anno Artinvita amplia la propria rete e diventa un contenitore dentro il quale poter accogliere e poter mettere in relazione sempre più artisti, operatori ed istituzioni territoriali ed internazionali. Per noi è fondamentale dall’inizio poter portare avanti da un lato una grande qualità artistica e dall’altro avere un forte impatto sociale che possa dare l’opportunità a tutti di partecipare al nostro Festival”.

“Oltre ai luoghi delle edizioni precedenti”, sottolineano Cicolini e Saraceni, “per questa quinta edizione stiamo ridando vita ad una nuova struttura ad Arielli, la chiesa sconsacrata di San Rocco che lo scorso anno è stata notata da Simon Rouby, artista che quest’anno realizzerà l’installazione audiovisiva La memoria delle cose che sarà una delle numerose residenze artistiche ospitate dal Festival. Il concetto di residenze artistiche è un catalizzatore di esperienze per noi che ci consente di vivere e far vivere un territorio aprendolo ad artisti e pubblici eterogenei”.

“Quella che cinque anni fa sembrava un’idea stravagante e di difficile attuazione”, aggiunge il consigliere regionale Fabrizio Montepara, “si è rivelata vincente: chi l’ha pensata aveva idea di ciò che deve essere per l’Abruzzo la cultura: un qualcosa che si apre ai fermenti internazionali. La Regione ha creduto in questa manifestazione che coinvolge e valorizza le realtà locali, e sta raccogliendo consensi ben oltre l’Italia, che mi auguro presto venga inserite tra quelle ufficialmente riconosciute”.

Il Festival è supportato dalla Regione Abruzzo e dalla Camera di Commercio Chieti-Pescara, e gode di numerose collaborazioni nazionali e internazionali.

Battezzata nel 2018 da Juliette Binoche, la manifestazione nasce con un’anima italo-francese da una collaborazione tra l’Associazione abruzzese Insensi, direttore artistico Marco Cicolini, e il Théâtre de Léthé à Paris – Collectif 2 plus, direttrice artistica Amahì Camilla Saraceni.

Grazie alla qualità delle attività svolte, Artinvita riceve il sostegno dell’Institut Français d’Italie dopo aver fatto entrare nel 2021, per la prima volta, l’Abruzzo nel prestigioso catalogo La Francia in scena, promosso dall’Ambasciata Francese.

 

 

by Redazione
Guerra bambina

Un momento storico complicato, non solo sotto il profilo economico e politico ma soprattutto umanitario che coinvolge l’Europa intera.

In un contesto come questo, quanto contano le parole? Possono contare davvero tanto anche se messe sotto forma di poesia.

E, a Pescara, c’è una poetessa che nel 2018 scrisse una raccolta di componimenti poetici dal titolo Guerra bambina (Edizioni La Gru).

Lei si chiama Simona Novacco e in questo 2022, con la sua raccolta è in finale nella sezione poesia al Premio Letterario Giornalistico Piersanti Mattarella 2022; l’abbiamo intervistata per farci raccontare qualcosa in più del libro.

Come nasce Guerra Bambina?

“La raccolta poetica Guerra bambina (Ed. La Gru) nasce dalla domanda di un bambino che un giorno mi chiese: ‘Che cos’è la guerra?’ Provai a spiegarglielo ma ricordo che pensai che sarebbe stato utile avere un altro aiuto per affrontare un tema tanto complesso. Nello stesso periodo dovevo scrivere un articolo e incontrai così l’associazione umanitaria Support and Sustain Children di Arianna Martini e il fotografo Andrea Palmucci. Da lì l’idea di Guerra bambina, una raccolta poetica dove le poesie sono legate da un filo conduttore che rende l’insieme una favola sospesa, dove i versi poetici danno voce ai bambini delle foto che arricchiscono il libro, bambini che la guerra sono costretti a viverla ogni giorno”.

Simona Novacco
Simona Novacco

Quanta attualità in questi versi?

“Purtroppo già nel 2018 quando il libro uscì la guerra soffocava la Siria ed erano presenti altri conflitti sparsi in tutto il mondo. Oggi con dispiacere il quadro non è mutato, ancora 59 i conflitti armati che inaridiscono il mondo e gli animi, oltre alla guerra in Ucraina così vicino a noi”.

Finalista al Premio Piersanti Mattarella 2022, quanta emozione?

“Le mie reazioni in genere sono nell’immediato entusiastiche, appena ricevuta la notizia di un riconoscimento, ma un momento dopo è già dopo, e torno ad essere proiettata ad altri progetti. Questa volta però è differente, ci tenevo in fondo ad esser parte di questo Premio, rappresenta quello che cerco di essere ogni giorno, sia nel mio quotidiano che nella mia scrittura”.

Qual è il messaggio che vuoi lanciare con questa raccolta?

“Questa raccolta poetica vuole essere strumento utile per affrontare un tema tanto complesso come la guerra. Lo fa attraverso versi liberi e filastrocche che accompagnano le foto di bambini che realmente la guerra la vivono ogni giorno. Un viaggio sospeso verso la speranza della pace. Il libro offre altri spunti importanti da percorrere, come i diritti dell’infanzia, l’educazione alla pace, la conoscenza delle emozioni, la poesia e la fotografia come linguaggi per esprimersi. Nelle mie presentazioni che in verità sono laboratori, avviene tutto ciò. Guerra bambina è pensata per una lettura ‘insieme’ di bambini con gli adulti. I miei libri poetici per l’infanzia, come l’ultimo in uscita La casa dove sto, non dimentica mai il mondo dell’adulto, perché sono loro i responsabili di ciò che viene lasciato alle nuove generazioni, e qualcuno glielo deve pur ricordare!”.

 

by francesca
Simona Novacco

Guerra bambina (Edizioni La Gru) della giornalista e poetessa pescarese Simona Novacco, è in finale nella sezione poesia al Premio Letterario Giornalistico Piersanti Mattarella 2022.

Il premio è dedicato a scrittori, poeti e giornalisti sensibili al tema della giustizia e ad argomenti di critica e impegno sociale. SI ispira alla nobile figura di Piersanti Mattarella, avversario e vittima della mafia, e intende premiare coloro i quali continueranno attraverso il loro lavoro narrativo e intellettuale a preoccuparsi della questione morale, della lotta alla violenza e del senso di giustizia.

“Sono orgogliosa di esser parte di questo prestigioso premio – dichiara Simona – dedicato all’impegno e alla resistenza culturale e civile e al ricordo di Piersanti Mattarella, Presidente della Regione Sicilia che venne assassinato dalla mafia il 6 gennaio 1980. Per me e la mia scrittura poetica, che già da tempo ha scelto di essere ‘poesia civile’. Condivido questo riconoscimento – conclude l’autrice – con la mia casa editrice La Gru, con il giornalista Maurizio Di Fazio che ha curato la prefazione del libro, Andrea Palmucci autore delle foto contenute nel libro, Arianna Martini Presidente dell’associazione Support and Sustain Children”.

Guerra Bambina ha vinto inoltre il premio “Books For Peace 2018” e partecipa al FLA-Festival di Libri e Altrecose.

L’opera si è aggiudicato anche il Premio Speciale del Presidente di Giuria “Storie in viaggio 2019”. A maggio dello stesso anno l’autrice è invitata dall’Istituto Italiano di Cultura di Toronto per presentarlo a “Librissimi – Toronto Italian Book Festival”.

Il libro infine è presente nella Biblioteca Centrale per Ragazzi di Roma (di cui è stata ospite conducendo un laboratorio di poesia) e nella Biblioteca Casa Don Diana (Casal del Principe).

Simona Novacco vive e lavora a Pescara. Educatrice per la prima infanzia, educatrice per il Roster Emergenze della Coop. Sociale E.D.I. / Save The Children Italia, giornalista pubblicista, laureata in Lingue e letterature straniere e in Scienze dell’educazione, dopo anni di attività nel teatro danza come danzatrice, autrice e regista, ports avanti una personale ricerca tra poesia, pedagogia e teatro.

Guerra Bambina arriva al secondo premio della sezione poesia edita alla prima edizione di PoetaMi – Miglianico Borgo in Poesia.

Con alcune poesie tratte dalla raccolta La casa dove sto (Edizioni La Gru, 2021) arriva seconda al 29° Premio Nazionale di Letteratura per l’infanzia Arpalice Cuman Pertile Marostica Città di Fiabe 2019.

by Redazione
Giornata Mondiale del Libro

Un doppio appuntamento è previsto a Pescara presso il punto Mondadori Bookstore di via Milano per sabato 23 aprile in occasione della Giornata Mondiale del Libro: alle ore 11 si terrà la presentazione del nuovo romanzo di Claudia Venuti, Pensavo fosse amore invece era un caso umano (Sperling & Kupfer), dialogheranno con l’autrice Alessandro Di Domizio e Valeria Leone; nel pomeriggio invece si entrerà nel magico mondo dei libri con un laboratorio di lettura dalle ore 16 rivolto a tutte le fasce di età: un vero e proprio omaggio ad una giornata simbolo.

“Pensavo fosse amore invece era un caso umano” è autobiografico: Claudia Venuti parla ironicamente degli uomini sbagliati in cui si è imbattuta mentre cercava l’amore, una realtà in cui non è difficile riconoscersi. Da piccola, Claudia collezionava figurine di calciatori; da grande, si è ritrovata a raccogliere “casi umani”.

Un album iniziato a ventitré anni e completato a trentatré: un decennio di onorata carriera, in cui come una vera e propria calamita ha attirato ragazzi capaci di distruggere in ogni modo la sua definizione di amore.

C’è quello con sette vite parallele, come i gatti, quello con disturbi della personalità più o meno evidenti, quello con il piede in due scarpe, il narcisista e il manipolatore, quello pronto a tutto per conquistarla, quello che ha bisogno di una badante piuttosto che di una fidanzata.

È così che Claudia ha finito per credere di non avere nessuna speranza di incontrare la persona giusta, arrivando addirittura a pensare che il problema fosse davvero lei.

A un certo punto, però, ha trovato il coraggio di dire basta e, proprio nel momento in cui ha cominciato a vivere beatamente la sua solitudine, difendendo con le unghie e con i denti la sua libertà, ha incontrato davvero l’uomo della sua vita, proprio quell’unica volta in cui mai e poi mai si sarebbe sognata che fosse lui. Ma questa è un’altra storia di cui parlare.

by Redazione
Massere

Esce per i tipi di Teaternum il volume Massere, che raccoglie la trentennale produzione in dialetto abruzzese di Massimo Pasqualone, poeta, critico d’arte e letterario ed operatore culturale abruzzese.

Dalla notissima Statte zitte ma’ fino alle più recenti liriche, dal 1992 al 2022 il cammino poetico dialetto di Pasqualone è costellato da innumerevoli riconoscimenti tra cui il premio Penne, il Premio San Felice sul Panaro ed i più importanti premi di poesia dialettale, di cui Pasqualone è studioso attento ed apprezzato, nonché presidente di giuria in tutta Italia.

La copertina del volume è dell’artista di Avezzano Giuseppe Rozzi e riproduce un meraviglioso paesaggio abruzzese, di cui Pasqualone è profondo conoscitore.

by Redazione
Chieti

Terzo appuntamento per il Festival della creatività all’Istituto Tecnico Statale Commerciale per Geometri “Galiani De Sterlich” di Chieti coordinato dal dirigente scolastico dr.ssa Sara Solipaca.

Si tratta di un progetto in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e con l’ Unione Europea. I ragazzi del quarto (indirizzo “grafica” e “turismo”) incontreranno quattro esperti del settore artistico/creativo.

Con il coordinamento generale del professore e critico Massimo Pasqualone , venerdì 22 aprile alle 9.40 interverrà Stefania Barile sul tema La creatività nell’arte contemporanea.

“La creatività è l’arma vincente per affrontare questi tempi così incerti, ma va comunicata agli studenti in modo attrattivo, oseremmo dire ‘bello’ (in greco Kalos vuol dire attrarre)” dicono gli organizzatori.

 

by Redazione
civitella roveto

Un viaggio nel nostro animo. Si ride ma allo stesso tempo ci si emoziona, senza lasciare spazio alla malinconia e ai rimpianti.

Questo lo spirito dello spettacolo Il Catamarano previsto domenica 24 aprile (ore 17) in occasione della stagione del Teatro OFF di Teatranti Tra Tanti al Teatro comunale di Civitella Roveto.

La pièce, che sostituisce Neve con Luca Avallone, vede come protagonista il giovane Andrea, un ragazzo come tanti, che coltiva il grande sogno di diventare un attore.

È lui a raccontare la sua storia “corale” esclusivamente in prima persona. Unico interlocutore, seppur assente, suo nonno, Angelo Mario.

Un uomo tutto di un pezzo, con alle spalle una vita piena e difficile, vissuta intensamente andando anche contro tutto e tutti. Un uomo d’altri tempi, forse, eppure attuale come non mai. Angelo Mario viaggia in solitaria tra passato e presente, tra sensazioni ed emozioni, narrando e rievocando, facendo toccare con mano allo spettatore non una ma più vite, allo stesso tempo ordinarie e straordinarie.

Le varie figure che emergono sono uniche nel loro genere, e insieme costituiscono un affresco di varia umanità. Come la bidella bigotta mortalmente scandalizzata per un bacio tra ragazzi, o come il giovane regista naif che si crede proiettato verso il successo grazie alla sua versione contemporanea dell’opera Il Catamarano.

Ed è proprio Il Catamarano, che poi è il titolo della pièce, a rappresentare il legame che unisce le esistenze di nonno e nipote, e di tutto ciò che ha girato e che continua a girare intorno a loro. Un’unione indissolubile, che travalica lo scorrere del tempo.

Costo biglietto (per non abbonati): 5 euro; info e prenotazioni:

  • chiamare il 6555303 o scrivere a teatroffavezzano@gmail.com;
  • prevendita anche presso la Cartolibreria edicola il Matitone di Davide Palleschi, via Liri, Civitella Roveto (AQ) – 0863 97156

 

by Redazione