Search

Tag Archives: peppe millanta

La Marsica, terra dallo spirito guerriero, sin dall’antichità era conosciuta anche per i suoi maghi e i suoi stregoni capaci di guarire da ferite e malattie con erbe e piante officinali: si tratta di una tradizione nata in un bosco sulle sponde del lago del Fucino, il bosco sacro della Dea Angizia protagonista della puntata di ieri di Macchemito a cura di Paolo Pacitti e le telecamere di Sem Cipriani. E’ proprio lo scrittore abruzzese Peppe Millanta a spiegare che il nome Angizia deriva dal latino “Anguis” e significa “serpente” animale che rappresenta la “guarigione” infatti cambiando pelle si rinnova ogni anno e la Dea Angizia era incantatrice di serpenti oltre che capace di produrre antidoti contro i veleni. 
 
“Quando i Romani entrarono in contatto con i Greci – spiega il Professor Francesco Berardi – ne rimasero conquistati, ne imitarono la poesia e le arti, ma lì dove avvertirono una convergenza di idee si affrettarono a costruire equivalenze e relazioni, è il caso della Dea Angizia figura della Terra Madre; la si volle sorella della Maga Circe per innestare la tradizione latina sul robusto tronco della cultura greca”. 
 
Nel bosco sacro della Dea Angizia venivano svelati i suoi segreti magici dove i Marsi coltivavano erbe curative e piante officinali custodite dalla fitta vegetazione e dalla nebbia che ogni giorno saliva dal lago; qui catturavano serpenti per i loro elisir attraverso la “naenia marsa”, realizzata attraverso formule cantate con l’accompagnamento di un flauto capace di ipnotizzare le serpi rendendole docili, ma anche di alleviare le pene d’amore: l’odierna Luco dei Marsi (Aq) è la città- santuario della Dea dove sono ancora visibili tre templi, un terrazzamento e delle statue, ma il suo culto era accessibile a pochi e permane una “Dea sfuggente”. C’è anche un’altra tradizione che lega la Marsica ai serpenti, quella dei serpari di Cocullo. Ma per saperne di più di questo rito e non solo è possibile rivedere la puntata su https://www.facebook.com/peppemillanta/videos/606973350858000.
by Redazione
abruzzo
La costa abruzzese dopo il saccheggio dei Saraceni ha vissuto momenti di terrore, come si racconta nella nuova puntata di Macchemito a cura di Paolo Pacitti, dove le telecamere Rai di Sem Cipriani vanno alla scoperta dell’Abruzzo fantastico con lo scrittore abruzzese Peppe Millanta; eppure come si evince da questa nuova puntata andata in onda su “Buongiorno Regione” sono tante le storie nate con queste vicende, come quella legata alla donna rapita dai Turchi, il cui destino si perde nella leggenda.
“Oltre alle distruzioni, i Turchi navigando verso le nostre coste portarono anche dei termini che si sono poi cristallizzati nella nostra parlata abruzzese e nel nostro dialetto – spiega la dialettologa Daniela D’Alimonte. – Uno per tutti ‘bardasce’ con il quale noi abruzzesi indichiamo il ‘ragazzo’ e deriva dall’arabo ‘bardag’ che indicava in passato il bottino da guerra ossia lo schiavo che veniva preso e catturato dopo una battaglia contro i nemici”.
Ragazzo dunque, come bottino di guerra: questo paragone rimanda proprio ad una leggenda fiorita a Francavilla al Mare (Ch) a seguito del tragico evento che vede protagonista la “rapita dai Turchi”; infatti mentre la città veniva saccheggiata alcuni Saraceni stavano per mettere fuoco alla casa di un contadino quando scoprirono una donna nascosta nel camino ossia una “bardascia”, talmente bella che fu rapita e portata a Costantinopoli per donarla al Sultano.
Ma per saperne di più e conoscere anche le altre leggende è possibile seguire la puntata intera  su https://www.facebook.com/peppemillanta/videos/746958170353777.

Formazione e storia per la Ut Factory, parte essenziale dell’impresa di Produzione Unaltroteatro di Arturo Scognamiglio, Lorenza Sorino e Davide Borgobello impegnati nella valorizzazione della rinascita culturale del comune di Ortona (Ch) grazie alla nuova vita del Cinema Auditorium Zambra: dal 1 marzo il percorso di crescita con i ragazzi si sposta in una nuova location, per tutto il mese, con lo scopo di implementare il progetto di collaborazione territoriale e creare una nuova dimensione artistica per i giovani corsisti allievi

E’ Torre della Loggia, dimora storica frutto della ristrutturazione di Torre Baglioni la sede scelta per spronare i giovani ad una ricerca delle proprie radici portandoli a scoprire realtà a loro sconosciute, non attraverso una comune lezione della storia del posto, ma includendo il posto concretamente nella lezione.

Si tratta di un intento che la Ut Factory porta avanti dall’inizio del suo progetto attraverso un programma che tende a ristabilire un tempo diverso, oltre che un incontro tra le persone, ed un ascolto dimenticato, che spesso risulta essere l’eco dell’ambiente vissuto e Torre Baglioni un complesso monumentale architettonico- archeologico del XII secolo situato nel quartiere più antico della città denominato Terravecchia, a pochi passi dal Castello Aragonese del (1400 d.c) e all’interno del perimetro delle Mura Caldoriane (1300 d.c) ne rappresenta un esempio oltre che una grande testimonianza vista mare.

Ed è proprio con questa scelta che si crea il connubio tra le lezioni di: voce artistica con Annalisa Malena e Gabriella Profeta, comunicazione delle emozioni con Tatiana Gamberoni e scrittura con Peppe Millanta, e la suggestività del luogo, nella speranza di suscitare nei ragazzi una curiosità che viene dalle sensazioni, dal vivere lo spazio e con la volontà di risvegliare un’immaginazione troppo spesso sopita a causa della velocità frenetica a cui la vita li abitua.

francavilla

Il prossimo appuntamento per i piccoli studenti del progetto a loro dedicato (in vista di SquiLibri 2022/23) ossia “Raccontami una storia” è previsto per la mattina del 28 febbraio, nel plesso San Franco dell’Istituto Comprensivo F. Masci di Francavilla al Mare (Ch).

Il libro scelto è “Messaggi in bottiglia”,  di Chiaredizioni, casa editrice che collabora con il progetto nel nome di Arturo Bernava che così commenta: “Sono molto orgoglioso, come editore, dell’interesse suscitato dai libri Chiaredizioni e dalla capacità dei miei autori di presentarli sempre al meglio. Ringrazio di cuore, Peppe Millanta, direttore artististico del progetto, Nadia Tortora e tutto lo staff di SquiLibri per la fiducia riposta nella nostra proposta editoriale”.

“Messaggi in bottiglia” è un racconto di formazione di Simona Barba, con illustrazioni di Isabella Micati, dove la fantasia e la tenacia riescono a indicare la giusta strada da percorrere per comprendere e, perché no, per riuscire anche a trasformare il mondo intorno a noi. Lara è una bambina di 8 anni. Grazie alla sua curiosità e alla sua fantasia, riuscirà a capire che anche una bambina può modificare il mondo intorno a lei: basta iniziare da un messaggio in bottiglia.

Come spiega la coordinatrice del progetto che risulta possibile grazie al Comune di Francavilla al Mare, con Luisa Russo sindaco, e all’Assessore alla Cultura, Cristina Rapino è “un viaggio che prosegue: è bello veder crescere nei bambini l’attesa per i nuovi appuntamenti in programma. Incontrare l’autore è importante perché consente ai giovani lettori di implementare il desiderio di comunicazione. In ognuno di noi – conclude Nadia Tortora si cela una storia che merita di essere condivisa. Un esercizio per aprirsi al mondo e dare il giusto valore ai propri pensieri”.

La scrittura appassionante di Fabio Marini ha caratterizzato lo scorso appuntamento con il libro “Mi chiamo uno ma non sono primo” ed è proprio l’autore a commentare il momento empatico con gli studenti: “bellissima mattinata in compagnia delle bambine e dei bambini della scuola primaria di San Franco, che hanno ascoltato attentamente le storie dei numeri e partecipato attivamente al laboratorio creativo. Una stupenda occasione per avvicinare i piccoli studenti alla lettura e alla creatività nelle sue diverse forme”.

 

gruppo lettura

“Quando qualcuno che incontri di persona per la prima volta ti dice che sei molto fotogenica non è un complimento” e Vittoria, poco meno di quarant’anni, una relazione finita alle spalle e una riservatezza che sta per diventare solitudine, se lo sente ripetere spesso.

Il Gruppo di Lettura della Scuola Macondo – L’Officina delle Scuole di Pescara, diretta da Elisa Quinto torna con un appuntamento previsto per il 24 febbraio alle ore 19 con l’autrice Valentina Farinaccio ed il suo Non è al momento raggiungibile, Mondadori Edizioni.

Dopo aver scritto per anni di musica in un blog, sperando diventasse il suo lavoro, la protagonista si sposta su Facebook e accompagna i post con qualche selfie.

Quando nella sua vita entra Instagram, è sufficiente uno scatto rubato ed equivocato perché inizino a pioverle addosso migliaia di follower, insieme a un lavoro nuovo. Si ritrova a sponsorizzare cibo. Cibo di strada, cibo surgelato, cibo spazzatura.

Perché quello che Vittoria sa fare meglio da sempre è mangiare. Mangiare per riempire un’esistenza che le sfugge di mano. Mangiare per curare un dolore che arriva da lontano e che lei fa di tutto per non guardare. L’unica con cui si confida è Mina, una volta alla settimana.

E proprio quando le si presenta l’occasione della vita, un lavoro vero, pagato bene e interessante, la sua fame di amore, di pizza, di follower, rischia di mandare tutto all’aria.

In questo romanzo viene esplorato uno spazio nuovo, attuale, e che appartiene ai più: quello virtuale; uno spazio che ha cambiato definitivamente il modo di parlare, e guardare gli altri, oltre che se stessi, senza tuttavia dimenticarsi del corpo e del suo richiamo, talvolta crudele, alla realtà fisica del mondo.

Valentina Farinaccio racconta la storia più contemporanea possibile in modo attuale, attraverso la ricerca di sé, di una giovane donna con gli occhi bassi sullo schermo e una mano sempre occupata dal telefono. Bastano poche righe per essere catturati dalla voce di Vittoria, così trascinante, nitida, dolente, e così famelica di vita, nella speranza che quella vera possa essere all’altezza di quella immaginaria.

Valentina Farinaccio è nata a Campobasso, ma da molti anni vive a Roma. Ha esordito nel 2016 con il romanzo La strada del ritorno è sempre più corta (Mondadori), vincitore del Premio Kihlgren, del Premio Rapallo Opera Prima, e del premio Adotta Un Esordiente. Nel 2018 è uscito, sempre per Mondadori, Le poche cose certe, finalista al Premio Chianti.

È inoltre autrice di Quel giorno. Racconti dell’attimo che ha cambiato tutto (Utet, 2019). Collabora con “il venerdì di Repubblica”. Cura per Officina Pasolini la rassegna “Prospettive d’autore”, dedicata alla letteratura contemporanea, ed è la coordinatrice delle attività culturali della biblioteca Moby Dick, a Roma.

Per partecipare al Gruppo di Lettura è obbligatoria la prenotazione mandando una mail a scuolamacondo@gmail.com o chiamando il 370.3525381.

 

Il progetto rivolto ai più piccoli, rientra nell’ambito di “SquiLibri” 2022/23

Mentre si continua a lavorare per una nuova e seconda edizione di SquiLibri, il Festival delle Narrazioni di Francavilla al Mare (Ch) si prosegue contestualmente con “Raccontami una storia”, iniziativa proposta per le scuole, nell’ambito del Festival, avviato lo scorso 16 dicembre con i più piccoli e che vede la collaborazione della casa editrice Chiaredizioni.

E’ l’Istituto Comprensivo F. Masci di Francavilla al Mare ad aderire al progetto coordinato da Nadia Tortora: “Continua l’avventura nelle scuole, questa volta parleremo in modo romantico dei numeri, ed è solo il secondo appuntamento, al progetto aderiranno più di duecento ragazzi, è bellissimo vederli così partecipi ed attenti”.

La direzione artistica del progetto è di Peppe Millanta (Scuola Macondo di Pescara), che è anche ideatore dello stesso Festival delle Narrazioni; il tutto è possibile grazie al Comune di Francavilla al Mare, guidato dal sindaco Luisa Russo, e all’Assessore alla Cultura, Cristina Rapino.

“E’ una grande soddisfazione vedere come anche i più piccoli si avvicinano pian piano al mondo della lettura, grazie anche all’impegno di figure professionali, come per esempio gli stessi docenti e non solo: è importante creare spazi di condivisione e di riflessione anche per coloro che, senza rendersi ancora conto, sono il nostro domani e su Francavilla faremo il possibile perchè per i più piccoli ci sia sempre una possibilità, e coinvolgere così attivamente le scuole nel vasto progetto che è SquiLibri, è un grande passo”– commenta il sindaco Luisa Russo.

“Con questo progetto ‘Raccontami una storia’, possiamo concretamente dire che SquiLibri è un festival che sposa benissimo qualsiasi fascia d’età e su Francavilla lavoreremo affinchè il libro sia occasione, per stare insieme, per parlarsi, per conoscere persone nuove e confrontarsi; dietro il libro c’è un mondo nuovo che va scoperto ed anche i più piccoli se ne rendono conto; il loro entusiasmo è la nostra gioia più grande e noi non li deluderemo”– spiega l’Assessore alla Cultura Cristina Rapino.

Il prossimo appuntamento per i piccoli studenti è previsto per la mattina dell’8 febbraio 2023, nel plesso San Franco dove con “Mi chiamo Uno ma non sono Primo” ci saranno nuovi momenti di grande condivisione oltre che di inclusione, vissuti direttamente tra i banchi di scuola.

Un libro divertente, brioso, che rende facile ricordare, ai bambini, le definizioni dei numeri: “Mi chiamo Uno ma non son Primo” sarà una lettura appassionante e formativa. I disegni di Emiliana Di Placido sono divertenti ed espressivi, umanizzano i numeri per renderli più concreti e facili da immaginare, e sono caratterizzati dallo stesso ritmo dinamico della parte narrativa.

La scrittura di Fabio Marini è appassionante, scorrevole, chiara ed efficace. Si tratta di un racconto breve che è articolato, strutturato con cura che sa rendere chiara la particolare condizione di Uno e, accanto a lui, di Zero.

In questo libro i numeri diventano protagonisti dotati di carattere, e particolarità che li rendono simpatici e possono addirittura provare emozioni.

by Redazione
Secondo una leggenda raccontata dallo scrittore Peppe Millanta davanti alle telecamere rai di Sem Cipriani, in origine al posto del Lago di Scanno (Aq) nella Valle del Sagittario, c’era una pianura con il castello di Madama Angiolina, una maga potentissima: un giorno però giunge in questa zona il negromante Pietro Baialardo, alchimista e possessore del libro del comando, scritto dal Demonio in persona; Baialardo, innamorato di Angiolina manda degli uomini per rapirla e farla sua, ma Angiolina fa nascere un lago ai loro piedi e questi muoiono ma il negromante non si arrende e prosegue nelle sue intenzioni e alla morte della maga sul fondo del lago, preso dal rimorso fa costruire la Chiesa della Madonna del Lago.
 
Tutto ciò, e tanto altro ancora, caratterizza la puntata odierna di Macchemito a cura di Paolo Pacitti, andata in onda su Buongiorno Regione“Tutti noi abbiamo bisogno di credere nel potere salvifico e magico di un oggetto, di un talismano, di un amuleto, di un nostro aiutante nel momento del bisogno – spiega l’etnoantropologa Adriana Gandolfi – ed è importante perchè ci fa sentire protetti”. 
 
Nei sentieri della zona di riferimento ci sono ancora tracce di tante tradizioni conservate anche nel museo di Frattura a Scanno, ma per saperne di più è possibile rivedere la puntata su https://www.facebook.com/peppemillanta/videos/899193394840776.
by Redazione
miglianico

Più di duecento piccoli studenti delle scuole primarie teatine di Miglianico “C.D’Amato”, Ari “E. Alessandrini” e Giuliano Teatino “Don Ferdinando Cocco” sono pronti a tuffarsi nel magico mondo dei libri e della scrittura e lo fanno attraverso due progetti dedicati e complementari che sanciscono la collaborazione tra l’Istituto Comprensivo (con i tre plessi) e la Scuola Macondo – L’Officina delle Storie di Pescara fondata dallo scrittore abruzzese Peppe Millanta e coordinata dalla Dott.ssa Elisa Quinto: uno dei due progetti è rivolto ai bimbi di prima e seconda classe, e solo ad alcune terze che hanno scelto Nel mondo del libro, mentre le altri classi terze, quarte e quinte si dedicheranno al progetto Piccoli itinerari culturali.

Si parte il 1° febbraio e saranno circa 30 gli incontri previsti dall’intero programma elaborato dall’operatrice didattica Serena D’Orazio che verrà affiancata, durante le lezioni, dai docenti della scuola primaria: insieme avranno il compito di orientare il lavoro e accompagnare gli studenti in questa esperienza ed in orario scolastico direttamente a scuola o presso la Macondo di Pescara.

Con il progetto rivolto ai più piccoli si desidera avvicinarli al mondo del libro: la scrittura è, assieme alla lettura, un potente mezzo espressivo e cognitivo che permette ai bambini di entrare in profondità nel testo e di educare il loro pensiero alla creatività. “Nel mondo del libro” è un workshop breve pensato per introdurre gli studenti nel mondo della scrittura creativa: una prima parte sarà dedicata alla lezione teorico-pratica sui fondamenti di scrittura (la struttura narrativa, i personaggi, le ambientazioni, i dialoghi), mentre una seconda parte sarà riservata all’attività laboratoriale.

Per “I piccoli itinerari culturali” la Scuola Macondo propone un workshop che mette insieme il potenziale di questa tecnica narrativa con la valorizzazione del territorio. Il progetto vuole infatti lavorare sulla riscoperta del patrimonio storico-artistico coinvolgendo le nuove generazioni, e vuole farlo attraverso l’uso dello storytelling territoriale e la ricerca delle fonti.

I ragazzi verranno divisi in piccoli gruppi di lavoro e ad ogni gruppo verrà attribuita una tappa dell’itinerario, precedentemente definito e illustrato dall’operatore didattico.

“Ogni singolo progetto con la relativa organizzazione – spiega Serena D’Orazio – oltre all’apprendimento ha anche un’altra finalità: la cooperazione, per noi infatti è altrettanto importante che i piccoli imparino a lavorare insieme e ad aiutarsi, anche nelle piccole difficoltà, soprattutto iniziali, che possono creare nuovi progetti”.

 E’ possibile seguire le pagine social @scuolamacondolofficinadellestorie.

by Redazione
Rai1

Rai Fiction  presenta “Black Out – Vite sospese” regia di Riccardo Donna, una coproduzione Rai Fiction – Èliseo entertainment prodotta da Luca Barbareschi con la partecipazione di Viola Film, in collaborazione con Trentino Film Commission e ben tre abruzzesi che hanno lavorato alla realizzazione di questa serie tv in 4 serate, in prima visione su Rai 1, dal 23 gennaio 2023 in prima serata.

Si tratta di Valerio D’Annunzio di Villamagna (Ch) che è ideatore ed head writer della serie, il quale scrive per il teatro, il cinema e la televisione; nel 2005 vince il premio Flaiano con il copione Iter.

Ha curato la sceneggiatura di molte fiction di successo come Don Matteo, Che Dio ci aiuti, La ragazza americana, Il Restauratore, L’Allieva ed è anche sceneggiatore di Black Out insieme allo scrittore abruzzese di Pescara, Peppe Millanta, autore di due fortunati libri Vinpeel degli Orizzonti (Neo Edizioni) tradotto in più paesi e La rotta delle nuvole (Ediciclo Editore), Direttore della nuovissima Collana “Comete. Scie d’Abruzzo”, Ianieri Edizioni nonchè fondatore della Scuola Macondo  – L’Officina delle Idee di Pescara e Direttore artistico di numerosi progetti fra cui il Macondo Festival di Francavilla al Mare (Ch) ed il Festival delle Narrazioni di SquiLibri, e Fiabosco a Sant’Eufemia a Maiella (Pe).

Tra i produttori delegati invece c’è Gladis Di Pietro, di Giulianova (Te),  Story Editor e Produttore Creativo per la casa di produzione Eliseo Multimedia di cui è produttore Luca Barbareschi: la sua firma è su Don Matteo, Che Dio ci aiuti, Mia Martini, Rocco Chinnici, Adriano Olivetti, La Strada di casa, Maria Goretti e altre serie e film Tv che hanno fatto, e continuano a fare, la storia della fiction all’italiana negli ultimi 20 anni sulla Rai e sulle reti Mediaset.

Black Out è un mistery-drama ambientato in alta quota. È un racconto spettacolare, fatto di suspence, ma anche di sentimenti e umanità.

I protagonisti sono i clienti di un lussuoso albergo nel piccolo ed esclusivo polo sciistico nella Valle del Vanoi, in Trentino. Qui trascorrono le feste di Natale in compagnia dei propri cari.

Ma la terra trema e il distacco di un’imponente slavina isola la Valle e impedisce i soccorsi possibili dall’unico passo che la collega con il resto del mondo. Il paese è isolato, l’elettricità saltata, le comunicazioni interrotte. In quella che avrebbe dovuto essere una piacevole vacanza, restano intrappolati personaggi con segreti da nascondere, identità celate e ambigui professionisti pronti a tutto. Tra di loro c’è anche un assassino.

La valanga costringe vacanzieri e residenti nel piccolo paese a vivere un’esperienza unica che li obbligherà a fare i conti con sé stessi e con gli altri: potranno venirne fuori, solo se supereranno le loro paure, i loro pregiudizi ed impareranno ad essere una comunità.

Quando si crede di aver perso tutto, spesso, si ritrova sé stessi e il coraggio di combattere per ciò che conta davvero.

Un mistery intenso ed emozionante diretto da Riccardo Donna (girato in grande formato 6 K utilizzando importanti VFX e grandi effetti digitali) che vede protagonista Alessandro Preziosi affiancato dall’attrice tedesca Rike Schmid, Marco Rossetti, Aurora Ruffino, Caterina Shulha, Maria Roveran l’attore francese Mickaël Lumière e, tra gli altri, i giovani Federico Russo, Riccardo Maria Manera e Juju Di Domenico.

Giovanni Lo Bianco (Alessandro Preziosi) è venuto per una vacanza sulla neve con i suoi due figli adolescenti, Riccardo ed Elena.

Non ha badato a spese e ha preso la suite più costosa del lussuoso albergo. Per tutti Giovanni è un broker di mezza età, elegante e di successo. Per i suoi figli è un padre che, dopo la recente perdita della moglie, deve riscoprirsi genitore.

Ma Giovanni è molto più di tutto questo. La verità è sepolta in un passato inconfessabile che è sul punto di ritornare quando riconosce Marco (Marco Rossetti) ospite di quello stesso albergo, insieme a Irene (Caterina Shulha), sua nuova bellissima compagna.

Per Marco, meccanico che si è appena risollevato dal fallimento della sua officina, alloggiare in quell’albergo è un colpo di testa.

In realtà un motivo c’è: in una baita poco distante si nascondono la figlia Anita, costretta a vivere suo malgrado sotto copertura con la madre, nonché sua ex moglie, Claudia (Rike Schmid), primario di chirurgia d’urgenza, sottoposta ad un programma di protezione testimoni in attesa del processo che la vede testimone oculare di un omicidio di Camorra per mano di uno spietato boss.

Nessuno sa che Giovanni è legato al clan malavitoso da un vincolo ‘di sangue’: è suo fratello il boss imputato nel processo e lui, pur avendo cambiato cognome e apparentemente vita, è ancora invischiato negli affari di famiglia.

La testimonianza di Claudia rischia quindi di distruggere la vita di Giovanni e quella dei suoi figli e a lui non resta che provare ad eliminarla.

Claudia però è anche l’unica persona nella valle in grado di salvare sua figlia, la giovanissima Elena, in coma dopo la valanga.

 

by Redazione
abruzzo
Una delle figure più iconiche di tutta la cristianità è quella di Longino: sono tante le leggende che lo riguardano intrecciandosi e sovrapponendosi, una di queste riguarda l’Abruzzo e in particolare Lanciano (Ch), protagonista della puntata di Macchemito su Buongiorno Regione, rubrica di Paolo Pacitti e riprese Rai di Sem Cipriani, con lo scrittore abruzzese Peppe Millanta.
Longino, è il soldato romano che colpì il costato di Cristo ed è legato all’Abruzzo da una lunga tradizione, e probabilmente lo stesso nome di Lanciano deriva da questo personaggio infatti è immediata la correlazione tra i nomi Longino e Lanciano e lo stesso stemma del paese raffigura una lancia che punta verso il sole, forse quella dello stesso soldato romano che si è lasciato “illuminare” da Cristo, dopo averlo colpito.
“La storia di Longino riemerge piuttosto tardi, alla fine del 1700 quando facendo dei lavori venne ritrovata la fontana romana con un’iscrizione Quintus Cassius Longinus sua peccata fecit- spiega lo storico Domenico Maria Del Bello – e tornando indietro nel Medioevo si scopre che c’è una Chiesa dedicata a questo Santo e solamente negli anni ’80 una scrittrice polacca scrive un romanzo sostenendo che il Longino era originario dell’antica Anxanum”.
Secondo uno dei racconti che lo riguardano Longino, dopo essersi convertito tornò da Gerusalemme nella sua città natale, Lanciano, dove si mise a predicare inimicandosi i potenti che lo catturarono e lo giustiziarono; il luogo del suo martirio si trasformò in luogo di devozione dove fu costruita la Chiesa oggi nota come San Legonziano, forse una variabile del suo nome e dove avvenne il miracolo di Lanciano.
Per saperne di più è possibile vedere la puntata: https://www.facebook.com/peppemillanta/videos/560768105956606.
by Redazione