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Tag Archives: peppe millanta

fiabosco

I ragazzi del Convitto Nazionale “G.B. Vico” di Chieti dell’indirizzo Liceo Artistico e Coreutico “Nicola da Guardiagrele”, grazie all’impegno della Dirigente Paola Di Renzo, hanno presentato lo stato dei lavori della loro opera scultorea per il Fiabosco Academy: si tratta di una delle quattro scuole partecipanti al progetto promosso dalla Scuola Macondo di Pescara, possibile grazie al Comune di Sant’Eufemia con il sindaco Francesco Crivelli e Parco Nazionale della Maiella con il Patrocinio della Presidenza del Consiglio Regionale Abruzzo, della Provincia di Pescara, della Provincia di Chieti e con il sostegno di Addario Camillo Group di Lettomanoppello (Pe).

Presente al sopralluogo nell’Istituto il Direttore artistico del progetto Peppe Millanta, con il Dott. Attilio Piattelli presidente del gruppo SunCity che ha incontrato i ragazzi del Liceo presenziando la conferenza Energia e Transizione Energetica: l’intero progetto del Fiabosco, infatti, sostiene l’utilizzo di materiali naturali e autoctoni per la produzione delle proprie opere d’arte e incoraggia forme di turismo lento e sostenibile, nel pieno rispetto della natura.

I Professori dell’Istituto, Vincenzo Marinelli (referente del progetto), Francesco D’Incecco e Giorgio Falcone seguono l’impegno dei ragazzi coinvolti nella realizzazione di un’opera scultorea che verrà poi esposta all’interno dell’ Area Faunistica per Creature Fantastiche di Fiabosco del comune di Sant’Eufemia nel Parco Nazionale della Maiella, e proprio il Comune ha visto nella sinergia tra scuole e Parco un’opportunità di crescita professionale che vuole proseguire nel tempo.

Per info 3285437729 o fiaboscomaiella@gmail.com.

 

by Redazione
lanciano

In occasione del Fai, Percorsi Slow a Lanciano (Ch) verrà presentato “Viaggio nel Fucino di Alexandre Dumas” (Ed.Ianieri) domenica 30 aprile alle ore 18 nel Parco della Arti Musicali, Sala Manlio La Morgia.

Una letteratura ricca, caratterizzata dalla voce di personaggi inaspettati e da viaggi incredibili e poco noti ai più, che richiama il momento storico in cui la regione Abruzzo era sinonimo di “avventura”, ossia di “terra da scoprire”: questo desiderio di ricerca è racchiuso nella nuova collana di dodici numeri, dal titolo eloquente Comete – Scie d’Abruzzo, di Ianieri Edizioni, un ampio ed articolato progetto il cui curatore editoriale è lo scrittore abruzzese Peppe Millanta che presenterà il volume a  Lanciano ed il primo numero insieme all’Editore Mario Ianieri, e Luca Di Francescantonio che ha curato il progetto grafico di copertina e i disegni.

Ogni volume è arricchito da itinerari tematici per scoprire le bellezze inaspettate della regione Abruzzo che hanno destato l’interesse dell’associazione I Borghi più belli d’Italia, partner ufficiale del progetto con il Presidente Antonio Di Marco che sarà presente domenica e I Parchi Letterari grazie all’impegno di Stanislao de Marsanich, e sarà Rita Crisanti a portarne i saluti.

Tanti sono stati i nomi storici che hanno attraversato l’Abruzzo: che questa regione fosse uno scrigno inesauribile di tesori e paesaggi, oltre che luogo di grandi imprese, lo raccontano le pagine che grandi letterati e viaggiatori hanno lasciato come testimonianza del loro passaggio.

Da Edward Lear a Maud Howe, da Ferdinand Gregorovius ad Anne MacDonell; e ancora, nei loro appunti di viaggio e nei loro scritti raccontano molto anche personaggi quali Ugo Ojetti ed Alberto Savinio, Uys Krige e lo stesso Primo Levi, per citarne solo alcuni.

Tra questi avventurieri ci fu anche Alexandre Dumas, scrittore tra i più importanti di sempre, che in più di un’occasione prese ispirazione dalla terra abruzzese per raccontare le sue storie: oggi il futuro si è spostato altrove, ma il racconto di Dumas restituisce la meraviglia di quel tempo, attraverso uno degli sguardi più significativi dell’Ottocento europeo proprio nel momento in cui tra le aspre montagne di questa terra si realizzava un miracolo di ingegneria ossia il prosciugamento del Fucino.

Comete – Scie d’Abruzzo inizia il suo viaggio dalla singolare esperienza di Alexandre Dumas, appunto. Ogni uscita vedrà una personalità di spicco introdurre l’argomento: si parte dunque con il primo numero la cui prefazione è della scrittrice Dacia Maraini, mentre Michela D’Isidoro ha curato l’introduzione, e raccoglie gli scritti di Dumas nel suo viaggio nel Fucino, in un racconto di metà Ottocento; è noto infatti che Dumas non sostava per lungo tempo né in un luogo, nè portava avanti una professione a lungo, inventandosi prima copista, poi soldato, poi politico.

Quello dell’editore Ianieri è un progetto che vuole raccogliere tutta la letteratura di viaggio che riguarda l’Abruzzo, dispersa ormai tra libri esauriti, case editrici scomparse e nuovi testi non ancora valorizzati: per secoli infatti l’Abruzzo è stata una terra misteriosa e irraggiungibile, luogo selvatico per eccellenza.

Con il termine “comete” si vuole indicare un po’ la mission della collana: lasciare dietro di sé una scia, e invitare così le lettrici e i lettori a mettersi a loro volta in cammino, affinché possano ripercorrere gli stessi itinerari, oggi, con gli occhi meravigliati di ieri.

Il progetto si avvale del lavoro certosino di un comitato scientifico di docenti dell’Università “G. D’Annunzio” di Chieti – Pescara, Dipartimento di Lingue e Letterature Moderne con il Direttore Carlo Martinez, che ha collaborato con Millanta per la scelta dei testi, traduzioni, introduzioni critiche e storiche: tra i docenti si annoverano Barbara Delli Castelli, Emanuela Ettorre, Antonio Gurrieri, Maria Chiara Ferro, Lorella Martinelli, lo stesso Martinez, Ugo Perolino e Michele Sisto. Gli itinerari sono stati curati da Serena D’Orazio, l’impaginazione grafica è di Federica Di Pasquale, il lavoro di redazione è stato svolto da Cecilia Di Paolo.

Per info la pagina social è @cometesciedabruzzo, mail info@ianieriedizioni.it.

by Redazione
Grazie a delle credenze popolari, la figura di Ovidio è diventata leggendaria, e se ne parla proprio nella puntata andata in onda ieri su Buongiorno Regione per Macchemito, il format a cura di Paolo Pacitti con riprese Rai di Sem Cipriani; come spiega lo scrittore abruzzese Peppe Millanta: “Ovidio nacque nel ’43 a.C. nella Valle Peligna, trasferitosi a Roma abbandonò la carriera forense per dedicarsi interamente alla letteratura divenendo così il poeta dell’amore per antonomasia”.
 
Un successo il suo, interrotto bruscamente poiché fu mandato in esilio nell’attuale Romania per una causa ignota ma probabilmente grave visto che morì in terra straniera senza essere perdonato dall’Imperatore: “la figura di Ovidio poeta e mago costituisce uno degli esempi più emblematici del fenomeno noto come ‘evemerismo’;  – spiega il Professore di Letteratura Latina, Francesco Berardi – il termine viene da Evemero di Paro filosofo del III sec. a.C. fu il primo a spiegare che gli dei altro non sono che personaggi storici eccezionali a cui gli uomini hanno attribuito prerogative divine: la divinizzazione trae spunto dalla biografia del personaggio ed è per questo motivo che Ovidio cantore delle Metamorfosi e maestro del corteggiamento diventa un mago esperto di filtri d’amore”. 
 
Con il tempo Ovidio, nell’immaginario del popolo diventa un mago e le sue capacità erano legate ai contenuti delle sue opere letterarie infatti era ritenuto capace di creare potenti filtri amorosi e di mutare l’aspetto agli altri e a se stesso; a Sulmona (Aq) sono molti i luoghi che lo vedono protagonista come la fontana di Fonte d’Amore dove il poeta, di ritorno da Roma si intratteneva con Corinna, la donna cantata nelle sue liriche. Mentre il tempio di Ercole Curino sarebbe stata la sua villa costruita con le arti magiche, e custodirebbe il suo tesoro che potrà essere trovato solo alla fine del mondo; ma forse Celestino V è riuscito a trovarlo ed a costruirci l’Abbadia di Santo Spirito a Morrone che stupisce per il suo splendore.
 
Per saperne di più è possibile rivedere la puntata su https://www.facebook.com/peppemillanta/videos/1265854834021480.
by Redazione
pescara

La nuova collana dell’editore Mario Ianieri, Comete – Scie d’Abruzzo, si fa conoscere a Pescara, “Città che legge” dove sono previsti due appuntamenti.

L’ampio ed articolato progetto che è stato presentato in anteprima a Pescina (Aq), grazie all’interesse del sindaco Mirko Zauri, sarà ospitato presso la sede di via Milano della Mondadori di Pescara dove il Direttore di collana, lo scrittore abruzzese Peppe Millanta venerdì 21 aprile alle ore 18.00 presenterà il primo numero “Alexandre Dumas – Viaggio nel Fucino” con prefazione di Dacia Maraini, ogni uscita vedrà una personalità di spicco introdurre l’argomento infatti, in un evento introdotto da Valeria Leone, responsabile dell’esercizio; interviene anche Michela D’Isidoro, che ha curato l’introduzione della prima uscita.

Il secondo appuntamento è previsto per sabato 22 aprile alle ore 16.00 nell’ambito dell’Extra Fla, possibile grazie all’impegno del Direttore del Fla Vincenzo D’Aquino in occasione della Giornata Mondiale della Terra presso il Museo delle Genti d’Abruzzo, Bagno Borbonico dove Serena D’Orazio, curatrice degli itinerari della collana illustrerà il lavoro.

Entrambi gli eventi saranno moderati da Alessandra Renzetti, giornalista pescarese ed ufficio stampa del progetto editoriale.

La collana è dedicata alla letteratura di viaggio e propone una serie di racconti di grandi personaggi che hanno attraversato l’Abruzzo, il nome stesso indica la sua ‘mission’: lasciare dietro di sé una scia, e invitare così i lettori a mettersi a loro volta in cammino per ripercorrere gli stessi itinerari, oggi, con gli occhi meravigliati del passato.

Per questo motivo ogni volume è arricchito da itinerari tematici per scoprire le bellezze inaspettate della regione Abruzzo che hanno destato l’interesse dell’associazione I Borghi più belli d’Italia, partner ufficiale del progetto con il Presidente Antonio Di Marco e I Parchi Letterari grazie all’impegno di Stanislao de Marsanich.

Il progetto si avvale del lavoro certosino di un comitato scientifico di docenti dell’Università “G. D’Annunzio” di Chieti – Pescara, Dipartimento di Lingue e Letterature Moderne con il Direttore Carlo Martinez, che ha collaborato con Millanta per la scelta dei testi, traduzioni, introduzioni critiche e storiche: tra i docenti si annoverano Barbara Delli Castelli, Emanuela Ettorre, Antonio Gurrieri, Maria Chiara Ferro, Lorella Martinelli, lo stesso Martinez, Ugo Perolino e Michele Sisto.

Ma qual è lo scopo di questa nuova collana? A rispondere è lo stesso Millanta: “l’intento è quello di far rivivere al lettore le emozioni di allora, mettendolo a contatto con un Abruzzo remoto eppure ancora molto presente. Le dodici uscite di questa prima serie cercano di abbracciare un ventaglio ampio sia come periodo storico, che come personaggi: penso ad Alexandre Dumas, Alberto Savinio, Anne MacDonell, Estella Canziani. Una collana che cerca di racchiudere la letteratura di viaggio che riguarda l’Abruzzo, con opere ritradotte per l’occasione grazie al comitato scientifico. Si tratta di una collana dedicata alla letteratura di viaggio che interessa l’Abruzzo, che vuole mettere in luce il lato pionieristico, avventuroso e pieno di mistero che ha avuto la nostra regione, agli occhi di chi l’ha attraversata confrontandosi con l’ignoto. L’Abruzzo infatti è sempre stato una terra di confine. Montagne inaccessibili ne hanno preservato i segreti e i misteri, rendendolo nell’immaginario del passato una terra a suo modo esotica e magica. Un vero e proprio west selvaggio, dove tutto poteva accadere” conclude Millanta.

Il progetto grafico di copertina e i disegni sono a cura di Luca Di Francescantonio, l’impaginazione grafica è di Federica Di Pasquale, il lavoro di redazione è stato svolto da Cecilia Di Paolo.

 

by Redazione

Sul format di Paolo Pacitti “Macchemito”, in onda su Buongiorno Regione, approda San Martino da Tours meglio noto come il “Bacco d’Abruzzo” e sono state proprio le telecamere Rai con Sem Cipriani e la voce dello scrittore abruzzese Peppe Millanta a raccontarne le leggende che lo riguardano. Il suo culto, che si è sovrapposto ad altri preesistenti, è uno dei più famosi in Europa, ed è stato portato in Abruzzo da Franchi e Longobardi.
E’ celebre per l’episodio del mantello diviso con un mendicante per salvarlo dal freddo in una gelida notte: questo episodio giustifica anche “l’estate di San Martino”, periodo di clima mite che caratterizza il mese di novembre; secondo la tradizione il caldo anomalo servì a scaldare San Martino proprio in quella notte.
Le feste abruzzesi dedicate a San Martino sono legate all’abbondanza delle messi e del vino: “il calendario dei riti e culti cristiani si sovrappongono al calendario pagano per non stravolgere gli usi e le abitudini delle popolazioni soprattutto rurali – spiega l’Archeologa Maria Cristina Mancini. – Questi culti e questi riti sono legati alla stagionalità della natura ma soprattutto in ambito agricolo – pastorale”.
Nel giorno dedicato al Santo, l’11 novembre, si assaggia il vino novello e questa tradizione nasce da una leggenda pagana secondo cui Martino sarebbe stato un forte bevitore tanto da ritirarsi spesso ubriaco a casa; e proprio da ubriaco morì di freddo in una cantina in una gelida notte; dalla sua bocca nacque una vigna che riempiva continuamente una botte (dietro cui si era rifugiato) di ottimo vino.
Le tracce del protettore del vino o del “Bacco d’Abruzzo” si trovano proprio nelle Gole di San Martino a Fara Sara Martino (Ch), dove secondo la leggenda fu proprio lui a squarciare la pietra della montagna con la sua pressione. Per saperne di più è possibile rivedere la puntata su https://www.facebook.com/peppemillanta/videos/914127366562287.
by Redazione
lupo mannaro
Uomini che all’improvviso nelle notti di luna piena si trasformano in “lupo mannaro”: sin dal Paleolitico, la creazione di questa figura fantastica è connessa al lupo e proprio nella puntata odierna se ne parla nel format di Paolo Pacitti, Macchemito su Buongiorno Regione, grazie anche alle riprese di Sem Cipriani.
Come spiega lo scrittore Peppe Millanta, per migliaia di anni il lupo è stato il predatore più diffuso, una creatura da temere e stimare per le sue doti; secondo la tradizione abruzzese si trasformavano in “lupi mannari” i maschi nati la Notte di Natale: la licantropia si manifestava verso i 20 anni e la trasformazione avveniva nelle notti di luna piena, per poi tornare uomini all’alba.
“I racconti di metamorfosi – spiega il Professor Carmine Catenacci – affondano le loro radici nella mitologia classica, alla loro origine c’è una visione del mondo nella quale esiste un rapporto simpatetico tra i diversi regni della natura e componenti: uomini, animali, pietre. I miti di metamorfosi riflettono una visione del mondo ciclica, circolare, fluida, nella quale inizio e fine appartengono allo stesso processo di continua trasformazione”. 
 
Vescovo dell’antica Forcona, oggi Civita di Bagno (Aq), San Raniero durante la costruzione di una cattedrale dedicata a San Massimo chiese ad una donna che passava di lì con un neonato in braccio di portargli dell’acqua e mentre riempiva una conca un lupo mannaro rapì la creatura; la donna disperata tornò da San Raniero che fece suonare la sua campana ed il lupo mannaro riportò il bambino alla mamma, a testimonianza che la religione cristiana è superiore alle superstizioni pagane.
Per saperne di più è possibile rivedere la puntata  su https://www.facebook.com/peppemillanta/videos/742519084172338.
by Redazione

E’ stato presentato per la prima volta questa mattina presso il Liceo Artistico Musicale  Coreutico “Misticoni – Bellisario” di Pescara il progetto Fiabosco Academy grazie all’impegno della Dirigente scolastica, la Professoressa Raffaella Cocco e ai docenti, i Professori Emiliano Faraone e Marco Piccozzi, che stanno seguendo i ragazzi nella lavorazione della pietra sin dai primi passi del progetto del Direttore artistico Peppe Millanta. Ma i veri protagonisti dell’appuntamento però, sono stati proprio loro, i ragazzi che partecipando a questo progetto hanno messo a nudo i loro sogni, le loro paure, e la loro voglia di realizzarsi, dunque per loro il Fiabosco Academy non è soltanto un’esperienza unica ma è anche un volàno per il loro futuro.

“Siamo particolarmente contenti del coinvolgimento delle scuole perché in questo modo portiamo Sant’Eufemia negli istituti e concretizziamo un legame tra quelle che sono le nuove generazioni ed il nostro territorio ed al tempo stesso offriamo ai giovani l’opportunità di prendere parte ad un laboratorio a cielo aperto e di mettere in pratica quello che è il loro genio artistico oltre alla loro professionalità che man mano, grazie anche alla scuola, prende forma” – spiega il sindaco di Sant’Eufemia, Francesco Crivelli che sin dalla prima edizione di Fiabosco, Area Faunistica per Creature Fantastiche del 2021 si impegna, con il suo Comune, a portare avanti l’iniziativa promuovendone ogni anno la crescita che quest’anno ha visto subentrare la collaborazione intensa con le scuole. Presente all’appuntamento odierno anche il Consigliere regionale Antonio Blasioli, che ha immediatamente colto nel Fiabosco Academy, una grande opportunità per i giovani, soprattutto abruzzesi, che hanno un compito, “conservare e preservare dall’oblio le tradizioni della regione, perchè sono molte”.

Presente anche l’Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Lettomanoppello (Pe), Luciana Conte che ha dato spazio alle bellezze ed alle tradizioni del comune pescarese che vanta anche l’origine della pietra che i ragazzi delle scuole stanno lavorando:“con il sindaco di Sant’Eufemia, Francesco Crivelli, c’è una grande collaborazione soprattutto sulla continuità della valorizzazione della pietra. Fiabosco è un posto meraviglioso, in cui ci si perde e che rende orgogliosi anche tutto noi che viviamo nei territori limitrofi”.

A nome dei ragazzi che aderiscono al progetto parla Sara Camplone, studentessa dell’Istituto che non nasconde stupore nell’analizzare quanto fatto tutti insieme finora “alcuni di noi hanno un esame di Stato da preparare, quindi non potevamo immaginare che un’esperienza simile potesse aprirci gli occhi; stiamo lavorando su un materiale diverso da quello che solitamente viene proposto in un liceo come il nostro. Non è mancata un pò di ansia iniziale in tutti noi anche perchè ci siamo trovati a lavorare con strumenti che non abbiamo utilizzato prima.”

“E’ stato molto bello poi, fare quest’esperienza di gruppo, dopo un momento difficile come quello dell’emergenza sanitaria; – prosegue – studenti di classi differenti hanno fatto amicizia e ben presto conosceremo anche gli studenti delle altre scuole che hanno aderito al progetto, inoltre anche il rapporto con i docenti è molto più diretto, si crea un confronto produttivo tra studente e docente. L’emozione più grande poi, è vedere la scultura che pian piano prende forma, inizialmente sembra quasi immobile ma poi la forma magicamente ‘nasce’; questa esperienza inaspettata per me è stata una bellissima sorpresa”.

I ragazzi sono stati anche coinvolti in un dibattito sull’attualissimo tema “Le comunità energetiche” condotto dall’esperto Pietro Pitingolo per Suncity: “abbiamo sposato questo progetto perchè è una realtà con cui possiamo stare sul territorio ed avere un dialogo costruttivo anche con i più giovani perchè è con loro che si parte dall’idea che bisogna sempre sforzarsi per trovare una soluzione, tanto più grande è il problema tanto più è impattante la soluzione anche nello stesso ambiente. Tutti noi possiamo fare qualcosa per cambiare il mondo, anche nella quotidianità”.

Promosso dalla Scuola Macondo – l’Officina delle Storie di Pescara con la Direzione artistica dello scrittore abruzzese Peppe Millanta, in sinergia con lo stesso Comune di Sant’Eufemia e Parco Nazionale della Maiella, il Fiabosco Academy si concluderà con l’anno scolastico per poi confluire nello stesso Fiabosco, che verrà ampliato con le nuove opere a giugno.

Il progetto gode anche del Patrocinio della Provincia di Pescara con il Presidente Ottavio De Martinis e della Provincia di Chieti con il Presidente Francesco Menna, che è anche sindaco di Vasto (Ch) comune che ospita una delle scuole coinvolte; importante per il progetto è il grande sostegno di Addario Camillo Group di Lettomanoppello (Pe).

by Redazione

E’ in uscita per Ianieri Edizioni la nuova collana dal titolo eloquente “Comete – Scie d’Abruzzo”, un ampio e articolato progetto il cui curatore editoriale è lo scrittore abruzzese Peppe Millanta.

La collana è dedicata alla letteratura di viaggio e propone una serie di racconti di grandi personaggi che hanno attraversato l’Abruzzo, il nome stesso indica la sua ‘mission’: lasciare dietro di sé una scia, e invitare così i lettori a mettersi a loro volta in cammino per ripercorrere gli stessi itinerari, oggi, con gli occhi meravigliati del passato.

Per questo motivo ogni volume è arricchito da itinerari tematici per scoprire le bellezze inaspettate della regione Abruzzo che hanno destato l’interesse dell’associazione I Borghi più belli d’Italia, partner ufficiale del progetto.

Al centro di questo nuovo percorso c’è l’eco di chilometri di storia assorbiti in territorio abruzzese dallo stesso Millanta che come spiega: “l’idea per questa collana sicuramente deve molto alla mia esperienza con il TgR, e in particolare con la

rubrica QuotaMille. Mi si aprivano infatti davanti di volta in volta scenari inaspettati, storie incredibili, e spesso le fonti erano proprio queste cronache di viaggio, che restituivano un sapore da romanzo d’avventura. La peculiarità della collana è che è a metà tra letteratura di viaggio e guida, perché oltre al resoconto, presentato di volta in volta da personaggi di spicco, c’è una parte dedicata agli itinerari, per rivivere oggi l’esperienza di ieri”.

La prima serie della collana, che fa capo all’esperienza editoriale pluridecennale di Mario Ianieri, prevede dodici uscite concepite come dispensatrici di uno spaccato sull’Abruzzo per molti, davvero, poco conosciuto.

Il progetto si avvale del lavoro certosino di un comitato scientifico di docenti dell’Università “G. D’Annunzio” di Chieti – Pescara, Dipartimento di Lingue e Letterature Moderne con il Direttore Carlo Martinez, che ha collaborato con Millanta per la scelta dei testi, traduzioni, introduzioni critiche e storiche: tra i docenti si annoverano Barbara Delli Castelli, Emanuela Ettorre, Antonio Gurrieri, Maria Chiara Ferro, Lorella Martinelli, lo stesso Martinez, Ugo Perolino e Michele Sisto.

Ma qual è lo scopo di questa nuova collana? A rispondere è lo stesso direttore della collana: “l’intento è quello di far rivivere al lettore le emozioni di allora, mettendolo a contatto con un Abruzzo remoto eppure ancora molto presente. Le dodici uscite di questa prima serie cercano di abbracciare un ventaglio ampio sia come periodo storico, che come personaggi: penso ad Alexandre Dumas, Alberto Savinio, Anne MacDonell, Estella Canziani. Una collana che cerca di racchiudere la letteratura di viaggio che riguarda l’Abruzzo, con opere ritradotte per l’occasione grazie al comitato scientifico”.

“Si tratta di una collana dedicata alla letteratura di viaggio che interessa l’Abruzzo, che vuole mettere in luce il lato pionieristico, avventuroso e pieno di mistero che ha avuto la nostra regione, agli occhi di chi l’ha attraversata confrontandosi con l’ignoto. L’Abruzzo infatti è sempre stato una terra di confine. Montagne inaccessibili ne hanno preservato i segreti e i misteri, rendendolo nell’immaginario del passato una terra a suo modo esotica e magica. Un vero e proprio west selvaggio, dove tutto poteva accadere”– conclude Millanta.

Gli itinerari sono stati curati da Serena D’Orazio. Il progetto grafico di copertina e i disegni sono a cura di Luca Di Francescantonio, l’impaginazione grafica è di Federica Di Pasquale, il lavoro di redazione è stato svolto da Cecilia Di Paolo.

Ogni uscita vedrà una personalità di spicco introdurre l’argomento: si parte dunque con il primo numero la cui prefazione è della scrittrice Dacia Maraini, e raccoglie gli scritti di Alexandre Dumas nel suo viaggio nel Fucino: “è risaputo che Dumas – spiega con la sua penna sapiente la scrittrice – non sostava per lungo tempo né in un luogo, nè in una professione, inventandosi prima copista, poi soldato, poi politico e poi”, premessa che dà già di per sé manforte alla finalità stessa della collana che spinge verso un gran desiderio di saperne di più. Michela D’Isidoro, invece ha curato l’introduzione di questa prima uscita.

Per info la pagina social è @cometesciedabruzzo, mail info@ianieriedizioni.it.

by Alessandra Renzetti
lanciano

La pietra prende forma e quasi per incanto diventa “la spada nella roccia”: anche i ragazzi del Liceo Artistico Palizzi di Lanciano (Ch) che hanno aderito al progetto Fiabosco Academy con il referente il Prof. Stefano Donatello lavorano con dedizione alla scultura in pietra bianca della Maiella che a giugno verrà collocata all’interno dell’Area Faunistica per Creature Fantastiche di Fiabosco (nato nel 2021) nel comune di Sant’Eufemia (Pe), nel Parco Nazionale della Maiella, guidato dal sindaco Francesco Crivelli, grande sostenitore dell’iniziativa e che ha visto nella sinergia tra scuole e Parco un’opportunità di crescita.

Ed è proprio così, con il desiderio di mettere da parte quella brutta realtà chiamata “emergenza sanitaria”, e con l’entusiasmo nel cuore di tornare a lavorare tutti insieme, i ragazzi di Lanciano si sono lasciati ispirare dalla magia della leggendaria Excalibur per il loro lavoro che fra pochi mesi sarà visibile all’interno del Parco.

E’ grazie all’impegno del sindaco Francesco Crivelli se il progetto promosso dalla Scuola Macondo – l’Officina delle Storie di Pescara con la Direzione artistica dello scrittore abruzzese Peppe Millanta, in senergia con lo stesso Comune di Sant’Eufemia e Parco Nazionale della Maiella cresce e riesce a regalare, non senza fatica, gioie insolite anche ai ragazzi ed è la stessa Dirigente della scuola Angela Evangelista, a sottolineare il grande spessore di un’esperienza che crea aiuta gli studenti ad ampliare orizzonti ed intessere nuovi legami.

 “L’arte è ciò che visibilmente attira i ragazzi nel legame con il territorio che loro amano, ma sono soprattutto interessati a mettere in pratica, ed io credo molto nei progetti che partono dalla loro ispirazione artistica; la nuova generazione, in generale, non è abituata a produrre attraverso la parola e facendo riferimento al progetto del Direttore artistico Peppe Millanta, i ragazzi che ne fanno parte prediligono molto le arti grafiche in tutte le forme e l’arte scultorea è un buon tramite per l’espressione artistica di questi ragazzi” – spiega la Dirigente.

 Sulla possibilità di aderire al Fiabosco Academy e regalare un’esperienza diversa agli studenti del suo Istituto, la Professoressa ammette: “appena ho sentito parlare del progetto non ho avuto dubbi sulla partecipazione dei miei ragazzi che ad oggi, posso dire sono molto interessati: l’apprendimento avviene tramite la scoperta e gli studenti sono divertiti e curiosi. E’ una vera esperienza sociale, i giovani in età scolastica hanno bisogno di “fare” poichè la stessa emergenza sanitaria ha impedito loro di scambiare idee, opininioni e confrontarsi in maniera diretta sui progetti, in questa scuola l’epressione del sè è fondamentale quindi hanno bisogno di relazionarsi senza distanziamento”.

Ad oggi il progetto gode del Patrocinio della Presidenza del Consiglio Regionale Abruzzo grazie al Consigliere Antonio Blasioli, della Provincia di Pescara grazie al Presidente Ottavio De Martinis e della Provincia di Chieti con il Presidente Francesco Menna, che è anche sindaco di Vasto, comune che ospita una delle scuole coinvolte; importante per il progetto è il grande sostegno di Addario Camillo Group di Lettomanoppello (Pe).

Altre tre scuole, contemporaneamente, lavorano alle loro sculture: il Liceo Artistico Patini Pudente di Vasto (Ch) con il referente Prof. Giuseppe Colangelo, il Liceo Artistico G.B. Vico di Chieti (Ch) con i referenti Prof. Francesco D’Incecco, Vincenzo Marinelli e Giorgio Falcone, il Liceo Misticoni- Bellisario di Pescara con i Prof. Emiliano Faraone e Marco Piccozzi.

by Redazione
squilibri

Quello di marzo è un mese denso di appuntamenti per SquiLibri a scuola che continua con il suo percorso dedicato ai più piccoli: le nuove tematiche scelte per “Raccontami una storia” sono pensate proprio per arricchire la collaborazione e l’empatia tra i bambini e permettere loro di ampliare le loro conoscenze all’interno dell’Istituto Comprensivo F. Masci di Francavilla al Mare che aderisce al progetto coordinato da Nadia Tortora (nella foto), con la direzione artistica di Peppe Millanta (Scuola Macondo di Pescara), anche ideatore del SquiLibri, Festival delle Narrazioni che ci sarà a giugno nella sua seconda edizione. Il progetto scolastico vede la collaborazione della casa editrice Chiaredizioni di Arturo Bernava.

Il tutto è possibile grazie al Comune di Francavilla al Mare guidato dal sindaco Luisa Russo e all’Assessore alla Cultura, Cristina Rapino.

La mattina del 21 marzo presso il plesso di Via Monte Amaro ci sarà La luna quadrata del giovanissimo abruzzese di Lanciano (Ch) Emanuele Zulli, le cui illustrazioni sono di Mario Soddu: nel cosmo sconfinato prevale il buio.

La giovane luna, quadrata sin dalle origini, cerca invano la compagnia degli altri pianeti, ma spesso ottiene in cambio derisione e alterigia. Sino a quando incontra la Terra e i suoi abitanti. Tra essi Emanuele, suo nonno e il loro cane Galileo, minacciati da un potente e distruttivo meteorite. La luna quadrata non esita a frapporsi tra la Terra e il meteorite, salvando così i suoi nuovi amici e nasce una storia d’amicizia dai toni lirici e dalle tinte color oro e argento.

Il 22 marzo invece in orario scolastico nel plesso di via Monte Amaro ci sarà Messaggi in bottiglia un racconto di formazione di Simona Barba, con illustrazioni di Isabella Micati, dove la fantasia e la tenacia riescono a indicare la giusta strada da percorrere per comprendere e, perché no, per riuscire anche a trasformare il mondo a partire da un messaggio in bottiglia; nel plesso San Franco Fragolina e l’acqua della stessa Nadia Tortora, scrittrice di libri per l’infanzia, le illustrazioni sono di Giada Negri: ogni giorno viene consumata tanta acqua in modo inconsapevole, sarà Fragolina ad accompagnare i lettori per capire come poter cambiare le cose.

Sempre della Tortora con illustrazioni di Giada Negri, il 23 marzo verrà presentato sia nel plesso di Via Monte Amaro che nel plesso di San Franco in orari differenti Mangiamo con il cuore: a Ortolandia vivono Fragolina, Pomodorino e Lattughina, loro sanno bene che il pianeta deve essere amato e protetto e grazie al loro coraggio troveranno soluzioni semplici a problemi complessi.

 

by Redazione