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Tag Archives: sport 2022

AGMA

A marchio ThaiBoxeMania, prestigiosa sigla internazionale per gli sport da combattimento, si è svolto il 9 aprile 2022 al Pala Ruffini il campionato nazionale Endas e Gran Prix.

In una splendida cornice che ha ospitato atleti di grande spessore provenienti sia dall’estero che da tutto il territorio nazionale, si sono svolti circa 190 match su quattro ring.

Nel ring centrale, quello di maggior rilevanza, si è confrontato guantoni alla mano anche un atleta pescarese. Si tratta della giovanissima promessa Simone “Schizzo” Di Pietrantonio, allievo del maestro Andrea Garofalo del Team A.G.M.A.

L’atleta si guadagna i complimenti dei presenti, vincendo il torneo di Kickboxing juniores a contatto pieno nella specialità K1-Rules al limite dei 65kg. Un traguardo importante che segna l’inizio di una scalata nei contesti che contano.

Adesso subito subito al lavoro per gli impegni futuri, con l’obiettivo di portare ancora tante soddisfazioni e gioie per Pescara e l’Abruzzo sportivo.

by Redazione
horseball

Dopo 12 anni lo spettacolo della disciplina equestre torna in regione.

Adrenalina, gioco di squadra e la sintonia perfetta tra cavallo e cavaliere: l’horseball, disciplina nata in Francia negli anni ‘30 per migliorare la messa in sella degli atleti più giovani, si è trasformato negli anni in un vero e proprio sport appassionante che unisce rugby basket ed equitazione al fair play, lo spirito sportivo.

L’etica ed il rispetto dei cavalli disciplinano tutto lo svolgimento delle competizioni nonché le regole del gioco, che prevedono in campo due squadre avversarie, composte da 5 membri ciascuna, con una riserva fuori campo, e l’obiettivo di fare il maggior numero di canestri.

E nel weekend l’Abruzzo è stato il centro dell’Horseball nazionale con la 2° tappa di Campionato Italiano Horseball Senior misti, in scena il 9 e 10 ottobre al Teaterno Sporting Club asd di Chieti, tappa organizzata dal Dipartimento federale e dal Comitato Regionale FISE Abruzzo.

Un weekend ricco di emozioni che ha coinvolto pubblico e binomi in una competizione adrenalinica tra le migliori squadre italiane Senior provenienti da Piemonte, Lombardia, Liguria e ovviamente Abruzzo.

Le squadre abruzzesi del Rio Tavo 1, nel campionato senior misto serie A, al momento i Campioni italiani in carica, e del Rio Tavo 2, nel campionato senior misto serie B, squadre allenate entrambe dal tecnico Ali Radwan, si sono contese con 6 squadre avversarie il risultato della 2° tappa.

La prima squadra del Rio Tavo si è aggiudicata il 2° posto in una serratissima competizione con il Circolo di Novi, storica squadra piemontese, dimostrando ancora una volta grandi qualità tecniche e strategiche sul campo, e una perfetta intesa tra binomi. Luca Di Marco, Alessio Cilli, Greta Colla, Nadir Radwan, Massimiliano Soresi dovranno riconfermare il titolo conquistato un anno fa nella finale di Campionato che si svolgerà a Caselle di Sommacampagna (Verona) il 7 e 8 maggio 2022.

La seconda squadra del Rio Tavo sale sul gradino più basso del podio conquistando un 3° posto, con gli atleti Ettore Sablone, Giorgia Maria Cozzi, Mario Scarpa, Erica D’Andrea e Vittoria Novi.

In occasione della tappa di Campionato in Abruzzo, la FISE e il dipartimento horseball hanno promosso il Progetto Enjoy, coordinato da Claude Michelet- Responsabile commissione tecnica, che intende avvicinare tutti i club alla disciplina, per godere dei benefici educativi, formativi e sportivi della pratica dell’Horseball per giovanissimi atleti e pony.

Un passo importante per l’Abruzzo, che ha il merito di aver acceso i riflettori su questo sport al Centro e sud Italia. “È un grande successo dell’horseball abruzzese essere riusciti a riportare nella nostra regione, dopo oltre un decennio, un’importante tappa del Campionato Italiano” dichiara Ugo Fusco, presidente FISE Abruzzo. “La disciplina si sta sviluppando grazie all’impegno della famiglia Radwan, proprietaria del circolo ippico Rio Tavo di Città Sant’Angelo, coadiuvata dal responsabile del Settore Ettore Sablone e dall’atleta nazionale Luca Di Marco. Ho sempre creduto, personalmente, nelle potenzialità di questa disciplina che avvicina i giovanissimi con il gioco ma nel contempo instilla un forte spirito di squadra, e il tempo ci sta dando ragione. Un grazie di cuore a quanti hanno permesso questo primo passo”.

by Redazione
pescara

In giro per le strade dei borghi della Marsica consegnando pane; nasce così il Camoscio d’Abruzzo, soprannome dato al grande campione di ciclismo Vito Taccone del quale ricorrono quest’anno i 15 anni dalla scomparsa.

E’ stato presentato questa mattina alla Libreria Mondadori di Pescara, il libro di Federico Falcone Vito Taccone. Il camoscio d’Abruzzo edito Radici Edizioni.

La presentazione, moderata dalla giornalista Alessandra Renzetti, ha rivissuto il contesto storico in cui il grande campione ha vissuto mettendo altresì in risalto la grande generosità dell’uomo Taccone e i sacrifici fatti per arrivare in alto comprese le scelte, a volte, di sacrificare una vittoria per fare stare meglio la sua famiglia.

Un abruzzese doc dunque che ha sempre dimostrato attaccamento per la sua regione e il suo territorio organizzando, per esempio, alcune tappe del Giro d’Italia a sue spese.

“Ho avuto carta bianca per realizzare questo libro – ha dichiarato l’autore Federico Falcone – Ringrazio la casa editrice Radici per avermi dato questa opportunità. Nel momento in cui ho accettato, si è posta subito una domanda: come scrivo un libro visto che non ha mai scritto un libro? Ho cercato di farlo fondendo quelli che sono gli aspetti che ricerco nella lettura e cioè contaminazioni storiche, sociali, politiche sportive; e infatti lo sport è subordinato a una storia, è quasi incidentale perché è la storia di un uomo, come tanti ve ne erano nella metà del 900 italiano e abruzzese”.

Abruzzo terra forte e gentile, terra di arrosticini e genziana: “Stereotipi – dice Falcone – che non ho voluto abbattere e negare perché non era il mio intento anzi, ho cercato di assecondare. Quando si parla di Vito Taccone è semplice cadere nella retorica del personaggio controverso, con la sua verve di imprevedibilità, ma dovremmo anche capire il perché di tutto questo. Dato che su lui ho sempre sentito facili giudizi, ho cercato di approfondire la sua storia attraverso un lavoro di ricerca che mi ha portato a parlare con ex colleghi, parenti, amici d’infanzia, giornalisti. Ho cercato dunque di ritrovare il contesto e di dare voce a una vita travagliata”.

Un adulto mentre era bambino: questa l’adolescenza di Vito Taccone tra pascoli e pane consegnato su una bici: “Figlio di quegli anni e delle difficoltà di quel periodo, di chi ha visto il mare a 16 anni; sofferenze che a Vito hanno forgiato il carattere” spiega l’autore.

Una vita con momenti drammatici e momenti di comicità come quando vendette delle coppe vinte in una corsa a tappe a un orefice per avere in cambio 36mila lire (il reale valore dei trofei era di circa 11mila lire…) da riportare ai suoi genitori.

 

 

by francesca
Vivicittà

Dopo due anni di stop torna domenica prossima, 3 aprile, anche a Pescara quella che viene definita ‘la corsa più grande del mondo, ossia il ‘Vivicittà’, l’evento sportivo giunto alla 37esima edizione che si correrà simultaneamente in tutte le più importanti città italiane ed europee. Un evento che con tenacia nei due anni tormentati dalla pandemia da Covid-19 abbiamo portato avanti in modalità virtuale, ma quest’anno torniamo a correre sulle nostre strade che, ovviamente, saranno chiuse al traffico, da via Nicola Fabrizi alla riviera nord sino a via Leopoldo Muzii e via Regina Margherita, un piccolo sacrificio per i cittadini che però torneranno a vedere una città popolata da oltre 1.500 atleti, dai colori e dalla solidarietà per un evento che vedrà i podisti del Vivicittà passare simbolicamente il testimone al Giro d’Italia. Ad aprire la corsa saranno infatti gli atleti della Nazionale Ucraina di ciclismo che sempre nel pomeriggio di domenica scorteranno l’arrivo in piazza Salotto del Trofeo Senza Fine

Lo ha annunciato l’assessore allo Sport Patrizia Martelli fornendo le prime anticipazioni sull’evento sportivo, Vivicittà, in programma per domenica prossima, 3 aprile, e che determinerà la chiusura delle strade interessate dal percorso di gara dalle 8 alle 13.

Quelli che ci stiamo lasciando alle spalle – ha detto l’assessore Martelli – sono stati due anni difficili nei quali comunque  con il sindaco Masci, e il mio Assessorato allo Sport abbiamo cercato di garantire tutto il supporto necessario al Comitato UISP Abruzzo e Molise per essere di conforto e di riferimento per i tanti sportivi del Territorio con iniziative e manifestazioni rispettose dei vari protocolli e delle diverse restrizioni a cui le attività sportive sono state assoggettate nelle varie fasi della pandemia. Basti ricordare che Pescara, nel 2021, è stata una delle tre Città in Italia a realizzare nella data del Vivicittà una manifestazione virtuale che mantenesse viva la speranza di tornare presto alla normalità e quest’anno ce l’abbiamo fatta, si torna a correre lungo le nostre strade. Per la 37a edizione sono tornate ad essere oltre 50 le città interessate, in Italia e all’estero. A coordinare l’intero evento è il comitato Nazionale UISP, ente di promozione sportiva tra i più importanti in Italia, probabilmente il più importante per quanto riguarda l’atletica leggera. Per l’Abruzzo, la scelta è ricaduta su Pescara e così, domenica 3 aprile saranno circa 1.500 i podisti che invaderanno il capoluogo adriatico. Circa 1000 i partecipanti alla gara competitiva, provenienti da tutto il centro sud Italia, alla ricerca del risultato tecnico su quello che è riconosciuto tra i percorsi più veloci d’Italia. Il percorso di Pescara prevede un circuito di 5 km da ripetersi due volte per la competitiva con partenza e arrivo in Piazza della Rinascita. La corsa si svolgerà in pieno centro: 10 km precisi, piatti e con pochissimi cambi di direzione, misurati ed omologati da una apposita commissione creata per poter come sempre stilare una classifica unica comprendente i risultati di tutte le sedi e quindi tutti i 40.000 partecipanti attesi. Un solo giro per i 250 partecipanti alla passeggiata ludico motoria attraverso la quale l’UISP promuove lo sport come pratica di salute e benessere, registrando come sempre una grande adesione da parte delle famiglie e cittadini pescaresi in particolare. Infine la gara prevede 1 o 2 giri a scelta per gli oltre 100 pattinatori provenienti da tutto l’Abruzzo che daranno vita alla novità del programma 2022: il pattinaggio fitness che partirà a conclusione della competitiva, alle ore 11.45. E infine tantissime le iscrizioni dei bambini e ragazzi ai quali è dedicata l’apertura dell’evento alle ore 9.30 con una serie di gare dedicate al comparto giovanile sempre con partenza ed arrivo in Piazza della Rinascita e svolgimento su Corso Umberto I”.

La corsa podistica di 10 chilometri e la passeggiata di 5 chilometri partiranno alle 10.30 in punto dall’incrocio tra via Nicola Fabrizi e piazza della Rinascita e a fare da apripista saranno i ciclisti della Nazionale Ucraina. I podisti percorreranno via Foscolo, lungomare Giacomo Matteotti, via della Riviera andata e ritorno sino all’altezza dello stabilimento balneare Medusa, quindi via Leopoldo Muzii, via Regina Margherita e ritorno in piazza della Rinascita.

  “Ovviamente tutte le strade interessate dalla gara saranno chiuse al traffico per l’intera mattinata – ha ribadito l’assessore Martelli – un piccolo disagio per i cittadini, ma il Vivicittà segna il primo vero ritorno alla normalità, alla nostra quotidianità, caratterizzata anche da belle giornate di festa e di sport, da vivere insieme tifando per i nostri podisti. Fra l’altro tutti coloro che verranno in centro per assistere all’evento potranno parcheggiare sulle aree di risulta per poi fare due passi in centro. E non basta: le manifestazioni Uisp sono da sempre un veicolo di solidarietà e di pace, ed in particolare Vivicittà è stata per anni dedicata alla pace, si è svolta a Baghdad, a Sarajevo, a Beirut, a Gerusalemme Est. Nel 2022, poco dopo l’inizio dei bombardamenti in Ucraina, si è scelto di reinserire questo messaggio attraverso l’utilizzo dei 7 colori dell’arcobaleno, con meno allegria, ma con la speranza di portare per l’Italia questo messaggio universale. A Pescara il messaggio di speranza è amplificato dalla collaborazione con LILT, la Lega Italiana Lotta contro i Tumori, che nel mondo dello sport, trova un veicolo importante per continuare ed incentivare l’opera encomiabile per la prevenzione e cura oncologica e che sarà presente in piazza Salotto per tutto il tempo della gara per informare i cittadini delle prossime campagne di prevenzione oncologica previste già in primavera con lo screening del melanoma e dei tumori della pelle”.

by Redazione
Gran Sasso Fight Cup

Domenica 27 febbraio, a Bellante (TE), si è svolta la Gran Sasso Fight Cup, coppa a sfondo nazionale di sport da combattimento targata Extreme Top Fighters, sotto l’organizzazione ENDAS.

Sul ring si sono affrontati atleti provenienti da varie regioni d’Italia, dando vita ad un ottimo evento che ha previsto match di kickboxing, K1 rules e freeboxe.

Tre atleti pescaresi, allievi del Maestro Andrea Garofalo, coadiuvato dal Maestro Matteo Ciabattoni, si sono distinti ottenendo ben cinque medaglie d’oro, senza subire alcuna sconfitta.

In particolare, il 14enne Simone di Pietrantonio, atleta di grande rilievo e talento nazionale, vince il torneo cadetti ed il torneo juniores di K1 rules; Alessandro Cacciatore vince due medaglie d’oro, rispettivamente nella kickboxing e nella freeboxe, dopo grandi battaglie ad un ritmo altissimo; Kevin Spinelli vince la medaglia d’oro nella freeboxe, affrontando un atleta esperto e preparatissimo, dando vita ad uno dei match più intensi del torneo.

Il prossimo appuntamento ai campionati nazionali a Roma il 20 marzo, per portare in alto il nome di Pescara e dell’Abruzzo.

 

by Redazione
calcio femminile
Avrà luogo a Pescara al Liceo Maior (in Via Tirino 61/1) domani, mercoledì 2 alle ore 09.30, una tavola rotonda sul libro L’evoluzione del gioco e il calcio femminile edito da Lupi Editore e scritto dalla giornalista Francesca Di Giuseppe. Una mattina di studio dedicata allo sport e al calcio femminile con relatori d’eccezione.
Interverranno all’evento, oltre  all’autrice Francesca Di Giuseppe, Federica Chiavaroli Presidente del Liceo Maior,  Aida Xhaxho calciatrice del Futsal Femminile Pescara e vice Campionessa d’Europa, Antonio Martorella ex calciatore del Pescara, la docente Angela Masci, mentre coordinerà i lavori il giornalista Orlando D’Angelo.
“La presentazione del libro L’evoluzione del gioco e il calcio femminile e il dibattito che ne seguirà rientra nell’ambito delle iniziative del corso dedicato allo sport: un corso aggiuntivo che esplora tutte le possibilità e le professionalità lavorative attraverso testimonianze dirette – ha dichiarato la presidente del Liceo Maior, Federica Chiavaroli– L’incontro che vedrà protagonista la campionessa Aida Xhaxho è particolarmente importante perché ha una doppia rilevanza: oltre a fare conoscere il mondo dello sport infatti ha lo scopo ulteriore di riconoscere il calcio femminile e promuovere la parità di genere”.
by Redazione
Calcio femminile

Lo sport di tutti, lo sport per tutti anche per le donne che amano e desiderano giocare a calcio. Il calcio femminile in Abruzzo, dunque con i suoi problemi che si uniscono alla voglia di uscire da un approccio culturale ancora troppo maschile.

Di questo abbiamo parlato con Laura Tinari (nella foto), responsabile Calcio Femminile del Comitato Regionale LND Abruzzo.

Che momento vive il calcio femminile abruzzese?

“Vive la sua rinascita, da un lato quella legata a una ripresa dopo due anni di fermo, seppur tra tante difficoltà e qualche stop, e dall’altro quella legata a un nuovo approccio al mondo del calcio femminile. Il calcio non è solo giocato ma è anche cultura e noi stiamo insistendo molto per raccontarlo ma anche migliorarlo. La scorsa stagione abbiamo approfittato dell’assenza del campionato per lavorare su un progetto culturale nuovo, orientato alla crescita di tutto il movimento del calcio femminile (a 11 e a 5) e investito sulla nuova stagione, quella attuale, perché il nostro campionato iniziasse ad avere numeri interessanti in termini di società iscritte”.

Emergenza Covid: quanto è stato difficile preparare l’avvio del campionato, fermarsi e poi riprendere tutto da capo?

“Già fare un calendario è una cosa complessa soprattutto in mancanza di strutture ad uso esclusivo delle singole società, figuriamoci trovarsi a doverli rifare a stagione iniziata e con il timore che poi ci si possa fermare nuovamente. Ma questa è una sorte comune e non ci lasciamo spaventare. Il nostro impegno è sempre massimo e le società di questo se ne accorgono e lo apprezzano, esattamente come noi apprezziamo fortemente il loro orgoglio, la loro voglia di fare e collaborare e il grande ruolo sociale che stanno svolgendo soprattutto in questo momento storico”.

Secondo lei, qual è il problema più grande del calcio femminile abruzzese?

“In realtà credo che in Abruzzo i ‘grandi’ problemi del calcio femminile siano tre: uno, la carenza di ragazze pronte a scendere in campo; due, la carenza di risorse a disposizione delle società; tre, una cultura specifica sul nostro movimento. Per incidere su tutti e tre abbiamo messo giù il progetto culturale di cui parlavo, che trova in comunicazione e formazione i suoi due asset principali: attraverso la comunicazione stiamo dando visibilità alle calciatrici e alle loro società, facendo emergere quanto di bello e positivo il calcio femminile esprima, mentre con la formazione vogliamo rendere dirigenti e tecnici pronti ad affrontare le sfide che il futuro prospetterà loro, perché anche il calcio femminile abruzzese merita dirigenti all’altezza. Naturalmente, tutto ciò, consentendo a questo settore di emergere e farsi conoscere, attirerà anche sponsor e aziende che vorranno legare il loro nome ai valori e ai principi del nostro movimento.”.

Quanto e cosa può fare la LND Abruzzo per il movimento calcio donne?

“Può continuare a crederci e investirci, non solo economie, ma anche tempo e impegno. I cambiamenti sono lenti, si sa, soprattutto quelli di mentalità, ma il calcio femminile è un settore in forte ascesa e costituisce una buona fetta del futuro di questo sport nel nostro Paese. Per me, per noi questa è una grande opportunità e una sfida che tutto l’Abruzzo, LND e società insieme, giocheremo fino alla fine”.

Presente e immediato futuro, come sta andando la stagione?

“Siamo a metà campionato e tutto sta procedendo bene, le società stanno mostrando rispetto e collaborazione reciproche e il campo sta dicendo la sua! Io cerco di dare loro visibilità continua sui mezzi di comunicazione, inventando anche piccoli riconoscimenti per loro, ad esempio proprio in settimana premierò, per la prima volta con un premio reale, le campionesse d’inverno della Cantera Adriatica Pescara. Poi per la finale della Coppa Italia del 1° maggio prossimo stiamo già organizzando una bellissima giornata, un po’ come quella che vivemmo a fine giugno scorso ad Ortona per la finale del Trofeo della Rinascita. La stessa data del 1° maggio non è scelta a caso, ma sarà connotata da un forte valore legato al tema della parità di genere e all’impegno che le nostre calciatrici mettono ogni giorno in campo tra allenamenti e gare ufficiali”. 

”.

by francesca
Angelo Nicolò

Fare calcio ai tempi del Covid, seguire bambini e adolescenti in un percorso di crescita umana e sportiva tra limitazioni, chiusure e distanziamento.

Non è sicuramente uno dei momenti storici più belli per i più piccoli che amano giocare a palla e per gli adolescenti che iniziano a intravedere un piccolo futuro nel pallone. Dal 2020 infatti entrare in campo è un po’ a singhiozzio tra ripartenza, stop e riprese come sta accadendo in questi giorni.

Abbiamo cercato di capire come vivono le realtà sportive locali questa situazione e lo abbiamo fatto con Angelo Nicolò, presidente della Gladius Pescara Centro Tecnico AC Milan.

Presidenten un bilancio del 2021 della Gladius Pescara.

“Dal punto divista prettamente sportivo-sociale, aver ripreso le attività da aprile direi abbastanza positivo proprio in considerazione del ritorno a pieno regime anche dei campionati fino al mese scorso; a ciò aggiungo un aumento di iscritti nel mese di settembre alla scuola calcio. Una rinascita dunque dopo il buio del 2020 che ci ha visti fermi un’intera stagione. E poi, un 2021 che ci ha visti protagonisti, in quanto Centro Tecnico AC Milan, del ritorno in presenza dei corsi di formazione: lo scorso 9 novembre infatti siamo stati scelti dalla società rossonera quale sede per la ripresa. Un’occasione che ci dà il grande orgoglio di essere un punto di riferimento per la formazione territoriale considerando anche che, finora, dopo di noi tali eventi formativi si sono svolti solo a Roma”.

E per questo 2022 appena iniziato, cosa ti aspetti?

“Dal punto di vista sportivo mi auguro, dato il momento davvero delicato, di non essere costretti a chiudere di nuovo tutto nonostante la sospensione di alcuni campionati. Me lo auguro soprattutto per gli adolescenti, una fascia d’età complessa che hanno già subìto tanto in senso negativo finora; ecco, pensare di fermare di nuovo i loro campionati potrebbe essere dannoso sotto il profilo psicologico e non solo. La speranza dunque è quella di tornare a fare calcio, sport in libertà e spensieratezza. A livello societario invece, continuare a lavorare insieme all’AC Milan è la priorità; tra i progetti in tal senso si spera di tornare a organizzare la Milan Cup: tornei tra i Centri Tecnici AC Milan che si sono svolti fino al 2019, così come i Campus estivi che abbiamo dovuto cancellare causa Covid. Altro progetto che vorremmo riprendere è quello dell’educazione motoria nelle scuole, cosa ancora impossibile visto che nelle classi non è possibile ancora entrare. Insomma, tornare alla normalità sportiva per il bene dei bambini e dei nostri ragazzi”.

Il corso dell’Academy AC Milan nella struttura del Centro Tecnico rossonero Gladius Pescara

Quanta voglia avevano i ragazzi di tornare a giocare?

“C’è una distinzione da fare per fasce d’età: dai 5 agli 11 anni non vedevano l’ora giocare, è stata un’emozione per noi vedere di nuovo quella luce nei loro occhi; una voglia e una gioia che ha dato una spinta anche noi per la ripresa. Per gli adolescenti invece, non è stato così automatico e scontato il rientro in campo: fare calcio, stare con gli altri, è stato un processo davvero lento e, per quello che ho visto con i miei gruppi, un vero senso di libertà hanno iniziato a viverlo e sentirlo da fine agosto cioè all’inizio della stagione 2021/22. Non è stato dunque semplice riprendere, il lockdown l’hanno vissuto davvero come momento duro e complesso che ha portato anche a un maggiore abbandono dello sport e la ripresa delle attività; ho notato infatti una perdita dello spirito di squadra, della voglia di stare insieme ai loro compagni. E quello che mi dispiace di più è proprio questo: aver perso tempo alla nuova ricerca del concetto di squadra; il distanziamento e la solitudine di tanti mesi, nei ragazzi di 15/16 anni, ha portato dunque i ragazzi a restare chiusi in se stessi. Cosa ha scatenato ciò? La fatica di guardarti negli occhi, a parlare con gli altri, a condividere. Piccole cose ma grandi che hanno fatto e fanno ancora la differenza in un momento poi delicato della crescita dei ragazzi/e. Particolari che mi fanno riflettere parecchio sul periodo storico che stiamo vivendo”.

E quanto è stato ed è tuttora difficile gestire lo “spogliatoio” in piena emergenza Covid?

“Complesso è dire poco: muoversi tra protocolli, regole e norme da spiegare a genitori e applicare in quanto società, non è una passeggiata. Il problema è proprio la vastità dei regolamenti; dal primo protocollo ad oggi è cambiato tutto e di più e ogni volta è stato un ricominciare, cambiare e le persone chiedono informazioni vista la confusione che si percepisce… E qui, non voglio fare polemica, ma sottolineo come, qualsiasi protocollo sia stato fatto e aggiornato dalla Federazione, la responsabilità cade interamente sul presidente di una società sportiva. Un esempio: l’apertura degli spalti. La decisione di mettere un controllo al Green Pass, chiudere l’accesso, spetta comunque al presidente e, come agisci, sarai criticato. Personalmente ho scelto di tenere chiuso l’impianto sia durante le partite sia durante gli allenamenti; perché? Perché per un’associazione dilettantistica è insostenibile creare un vero e proprio sistema di controllo integrale. In tutto questo vendendo alla gestione dello spogliatoio, la situazione si complica; e questo è un altro aspetto delicato sotto due aspetti: il primo riguarda il contagio visto che lo spogliatoio è l’unico ambiente chiuso dove il rischio è maggiore; il secondo è legato alle difficoltà degli adolescenti di tornare a vivere lo spirito di squadra che si crea e nasce proprio dentro lo spogliatoio dove si vive prima e dopo una gara con tutte le emozioni che si generano”.

Angelo Nicolò, quanto e cosa ha imparato alla presidenza della Gladius Pescara?

“Sicuramente ho imparato la maggior parte delle cose legato all’essere presidente di un’associazione sportiva sia a livello gestionale sia a livello organizzativo; e non mi vergogno a dirlo, l’ho imparato sul campo e dietro la scrivania. La parte sportiva, sotto il profilo formativo è altresì cresciuta in maniera esponenziale grazie all’AC Milan, credo di essere cresciuto tanto sotto il profilo umano e lavorativo ma non mi fermo, ho tanta strada da fare e tanti aspetti, tipo questo momento storico, da cui si impara tanto ed è una grande fonte di esperienza. Altro aspetto importante di crescita è nella gestione delle risorse umane cioè le interazioni con i miei collaboratori, con lo staff e le famiglie: anche lì sono cresciuto, cambiato in quanto ho acquisto nuove competenze e senso di responsabilità. Ma c’è un ultimo, non per importanza, particolare che mi ha dato e mi sta dando tanto: lavorare in un quartiere difficile di Pescara come quello di Rancitelli. Interagire e gestire il mio lavoro in un ambiente di cui sei estraneo come estrazione culturale, dal 2014 a oggi mi ha dato una marcia in più, una crescita sotto tutti i punti di vista”.

by francesca
Gaia Realini

Al settimo cielo Gaia Realini: la ragazza pescarese ha inseguito a lungo e centrato finalmente un bersaglio “tricolore” che le mancava nel suo palmares. Grazie a lei, l’Abruzzo entra per la prima volta di diritto nell’albo d’oro dei Campionati Italiani di Ciclocross: mai nessuna atleta abruzzese era riuscita a conquistare in ambito agonistico (categoria internazionale UCI) la maglia più ambita nel periodo invernale.

Tanto spettacolo e ottima riuscita della manifestazione tricolore disputata in tre giorni a Variano di Basiliano in Friuli Venezia Giulia (tra il 7 e il 9 gennaio), sotto l’egida della Federazione Ciclistica Italiana,, targata DP66 Giant SMP del presidente Michele Bevilacqua e dalla Scuola Ciclismo Fuoristrada Mont di Bike con la preziosa collaborazione del GS Varianese ed il supporto della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, senza dimenticare l’esperienza e il supporto sul campo del neo cittì della nazionale italiana di ciclocross, friulano doc, Daniele Pontoni nella realizzazione del percorso.

In forza alla compagine lombarda della Selle Italia Guerciotti dallo scorso anno (con sede a Milano dei patron Paolo e Alessandro Guerciotti), ma solo per svolgere attività di livello nazionale ed internazionale tra autunno ed inverno, Gaia Realini è stata autrice di una condotta di gara senza sbavature andandosi a prendere la vittoria nella categoria donne under 23. Con il fiato sul collo dell’unica diretta inseguitrice Carlotta Borello (piemontese della DP66), uscita poi di scena nella lotta per le rimanenti posizioni sul podio, con disinvoltura la tenace crossista pescarese (21 anni da compiere a giugno) è riuscita a tagliare il traguardo in perfetta solitudine davanti alla valdostana Nicole Pesse (Guerciotti Development) e alla piemontese Nicole Fede (Team Rudy Project).

Una performance eclatante per Realini che ha chiuso al quinto posto assoluto in promiscuità con le donne élite (titolo tricolore vinto dalla bergamasca Silvia Persico della (FAS Airport Services) e totalizzato il giro più veloce nella propria categoria (10’20”, sesto miglior tempo in coabitazione con quelli fatti registrare dalle donne élite).

“Non ho parole per descrivere le emozioni di questa gara perché sono tanti anni che andavo alla caccia della maglia tricolore. Finalmente dopo tanti sacrifici sono contenta di essere riuscita a salire su quel gradino più alto del podio che tanto ho inseguito. Sono una ragazza che preferisce rimanere con i piedi per terra perché non è una maglia o una prestazione a cambiarmi la vita. Domani sarò la stessa ragazza degli altri giorni e cercherò di migliorarmi giorno dopo giorno” ha dichiarato a caldo la neo campionessa italiana che è di Pescara Colli, cresciuta ciclisticamente nella nostra regione facendo la trafila giovanile con gli Amici della Bici Junior e la Spelt Cycling-Team Masciarelli (molto legata all’omonima famiglia degli ex professionisti abruzzesi con il terzogenito Francesco che la segue negli allenamenti e nella preparazione), poi il salto tra le juniores con la Vallerbike in Toscana e dallo scorso anno con la Isolmant Premac Vittoria (squadra lombarda diretta dall’ex professionista Giovanni Fidanza) per le gare su strada dove si classificò quinta agli Europei Under 23 in Trentino (ma decisiva nel finale di corsa per la vittoria dell’azzurra Silvia Zanardi), nona al Campionato Italiano open (under 23 più élite) in Puglia e undicesima in classifica generale al Giro d’Italia Donne.

Per il quarto campionato italiano di ciclocross consecutivo, Gaia Realini è sempre sul podio: prima del trionfo a Variano di Basiliano, è stata protagonista nel 2019 all’Idroscalo di Milano (seconda dietro Letizia Motalli tra le juniores di secondo anno), nel 2020 a Schio (terza alle spalle di Francesca Baroni e Sara Casasola al primo anno tra le under 23) e nel 2021 a Lecce (seconda dietro Francesca Baroni tra le under 23 di secondo anno).

Credit fotografico Alessandro Billiani (Treviso Mtb)

by Redazione
Pescara
Pescara e la marcia, un amore che dura da decenni, di tradizione e di successi. Fin dai tempi del leggendario Giovanni De Benedictis, e anche prima.
Il 2022 dell’atletica leggera inizia proprio con un grande evento di marcia, organizzato dall’associazione sportiva Passologico con svolgimento proprio nei pressi dello stadio “Adriatico-Cornacchia”.
Appuntamento nella mattinata di domenica 16 gennaio, su un percorso di 1 km, e assegnazione dei titoli italiani su strada di varie distanze, in particolare della 35 km.
Sottolineiamo “in particolare della 35 km”, perché la distanza olimpica 50 km è stata sostituita proprio dalla 35 Km (dai prossimi giochi di Parigi 2024).
Quindi l’evento di Pescara assume anche un significato statistico, perché di fatto apre una nuova strada a livello di titoli tricolore.
Oltre al titolo individuale Assoluti e Promesse, maschile e femminile, la gara sarà valida come selezione della squadra nazionale che parteciperà ai Mondiali a squadre di marcia, il 4-5 marzo, in Oman, a Muscat.
Da non sottovalutare anche le competizioni cosiddette di contorno. Citiamo la distanza classica di Km 20, valida come prova del campionato di società di marcia e per l’assegnazione del titolo individuale Master.
E la distanza di Km 10 del campionato di società Juniores e Allievi. Saranno a Pescara, quindi, i migliori esponenti azzurri della marcia, a caccia di nuovi titoli o comunque di importanti prove di efficienza in vista di manifestazioni internazionali. Di tutte le categorie e in tutte le distanze.
Insomma, una eccezionale kermesse di marcia che trasformerà Pescara nell’ombelico dell’atletica leggera.
Ritrovo: dalle ore 7:30 e comunque entro un’ora dall’inizio della propria gara. In via D’Avalos, nei pressi dello stadio “Adriatico-Cornacchia”.

Programma Orario:

• Ore 08:45: km 35 Sen/Pro F
• Ore 09:00: km 35 Sen/Pro M
• Ore 11:15: km 20 Sen/Pro/Mas M
• Ore 12:35: km 10 Jun/All M
• Ore 12:45: km 20 Sen/Pro/Mas F
• Ore 14:00: km 10 Jun/All F
Nella foto: il grande marciatore pescarese Giovanni De Benedictis, medaglia di bronzo ai Giochi olimpici di Barcellona 1992.
by Redazione