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Tag Archives: emergenza coronavirus

“Guardie e ladri. Questa la sfida quotidiana che ci troviamo a combattere, qui a Cappelle sul Tavo, come d’altronde in molti altri centri”.

 E’quanto afferma il sindaco di Cappelle sul Tavo (Pescara) Lorenzo Ferri, nel constatare il numero ancora troppo ingente di persone che frequenta le strade del comune vestino.

  “Un traffico di persone che, in barba a raccomandazioni, prescrizioni, Ordinanze si riversa, da fuori comune, nel nostro picciolo centro per acquisti negli esercizi commerciali che, codici Ateco alla mano, sono autorizzati a stare aperti” – prosegue.

Ma il sindaco non ci sta e per il bene dei suoi cittadini dichiara: “E’ ormai guerra aperta. Ho dato formali disposizioni perché i nostri agenti della Polizia Locale, coordinati dal Comandante Luciano D’Addazio, che ringrazio per l’abnegazione con cui il suo Ufficio sta assicurando un servizio impegnativo, delicato e non privo di rischi, controllino anche in borghese, la provenienza della clientela per scovare anche i “turisti” del commercio”.

“Sono intenzionato a far rispettare le regole fino in fondo, per i cappellesi, anzitutto, finora interessati da un piccolo numero di contagiati e, paradossalmente, anche per il bene stesso di chi le infrange. Siamo tutti sulla stessa barca! Ci stiamo impegnando oltre le forze per prevenire la diffusione del coronavirus con misure anche più severe di quelle governative, una su tutte, il divieto assoluto, sin da subito, di passeggiate e jogging; ho aperto il COC già il 12 marzo per assistere, con il supporto della Croce Rossa Italiana gli anziani, i disabili, i bisognosi, con un servizio domiciliare di alimenti e farmaci. E’ inaccettabile che degli irresponsabili compromettano questi sacrifici ed espongano a rischi gravissimi, persino vitali, gli altri, per ragioni non di assoluta urgenza né di necessità estrema. Non lo consentirò! Valga per tutti ancora una volta l’hashtag #iorestoacasa” – conclude il sindaco.

 

by Alessandra Renzetti
cassa integrazione

“Sarà impossibile per migliaia di lavoratori della provincia di Chieti ricevere, nei tempi annunciati dal governo gli importi maturati per la cassa integrazione e per gli altri ammortizzatori sociali”, è quanto dichiarato dal Consiglio Provinciale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro e dall’ANCL (Associazione Nazionale Consulenti del Lavoro) Unione provinciale di Chieti, rispettivamente rappresentati da Maria Teresa Maimone e Nicola De Laurentis.

“Le attuali modalità di accesso a tali strumenti, infatti, risultano essere intrise di una burocrazia tale da non permettere tecnicamente di arrivare entro il 15 aprile alla liquidazione delle somme da erogare – si spiega nella nota – La situazione sarebbe stata diversa se le istituzioni avessero raccolto le proposte di semplificazione formulate dal nostro Consiglio Nazionale, come ad esempio il ricorso ad un ammortizzatore sociale unico. Occorre segnalare, inoltre, il tema della capienza dei fondi stanziati: non si è a conoscenza, infatti, se questi ultimi saranno sufficienti a coprire tutte le richieste provenienti dalle imprese. A complicare una situazione già critica, vi è inoltre l’impossibilità in Abruzzo di poter presentare richieste di cassa integrazione in deroga dato che, pur essendo stato approvato l’accordo quadro regionale, ad oggi non è stata ancora resa nota la procedura informatica mediante la quale poter presentare le richieste”.

by Redazione
Confcooperative Abruzzo

Dobbiamo evitare che i prodotti agricoli rimangano nei campi in un periodo in cui tante persone sono senza lavoro o ferme per via del lockdown. Per questo, si attinga dalle liste dei percettori di reddito di cittadinanza e si attivino almeno temporaneamente strumenti come i voucher.

È quanto afferma Massimiliano Monetti, presidente di Confcooperative Abruzzo, a nome dell’Alleanza delle Cooperative che, oltre alla stessa Confcooperative, mette insieme Legacoop e Agci Associazione generale cooperative italiane.

“Con l’avvicinarsi del raccolto – prosegue Monetti – i prodotti nei campi iniziano ad essere pronti. Per via dell’emergenza sanitaria, però, c’è il rischio enorme che i nostri prodotti ortofrutticoli vadano persi. E i numeri sono impressionanti: come già emerso, nella sola Marsica mancano all’appello tra i 3.500 e i 4.000 lavoratori che provenivano in buona parte dall’estero”.

Tutto questo mentre nella nostra regione l’Inps ha censito 18.282 famiglie che percepiscono il reddito di cittadinanza, che possono contare su una media mensile di 484 euro:

Se considerassimo per ogni nucleo un potenziale lavoratore e volessimo reimmettere nel mercato del lavoro il 10 per cento di queste persone, avremmo una disponibilità di circa 1.800 lavoratori: sarebbe già un ottimo risultato.

Come rappresentanti delle cooperative possiamo assicurare che c’è la disponibilità ad integrare questi redditi, ma chiediamo di reintrodurre almeno temporaneamente uno strumento agile e legale come i voucher, che proprio in agricoltura hanno funzionato bene quando utilizzati correttamente.

È quanto stiamo chiedendo a livello nazionale alla ministra dell’Agricoltura Teresa Bellanova.

Ma i tempi sono stretti: i prodotti agricoli non attendo lungaggini burocratiche, e chi ha bisogno di lavorare si trova ora di fronte ad un’opportunità che non andrebbe sottovalutata.

Il rischio, paradossalmente, è che ci si debba approvvigionare dall’estero penalizzando i prodotti locali.

Monetti, poi, ricorda che non è solo il comparto ortofrutticolo a implorare lavoratori:

Tra non molto, tutto il mondo del vino abruzzese si troverà nelle condizioni di produrre, in un contesto dove il mercato interno sta crescendo anche alla luce della maggiore richiesta di consumo domestico.

Senza manodopera, si rischia davvero una catastrofe e per questo l’obiettivo sarà di mantenere la produttività minima dei vigneti e preservare questo importante comparto dell’economia abruzzese.

Se quello dell’agricoltura è il settore dove è maggiore l’urgenza, l’Alleanza delle Cooperative ricorda che anche l’ambito sociale e dei servizi, dove forte è la componente cooperativa, potrebbe avvalersi di misure similari:

“Non dimentichiamo, infatti, che il nuovo fabbisogno di servizi assistenziali potrebbe essere a rischio senza personale sufficiente.

Se provvedimenti saranno adottati con successo nell’ambito agricolo siamo certi che se ne avvantaggeranno anche altri comparti.

Per questo, chiediamo di intervenire subito e aprire nuove strade occupazionali.

Il mondo della cooperazione è pronto a rispondere a questa emergenza lavorativa che sta già interessando ampie fasce della popolazione abruzzese”.

by Redazione
italia viva

La parola d’ordine oggi è LIQUIDITÀ: per le attività economiche del paese e anche di tutta la nostra Regione, la priorità economica è questa. In queste ore il Governo sta predisponendo un nuovo decreto di aiuti per le famiglie e le aziende. Sono ore decisive e, come Italia Viva, stiamo chiedendo che si prenda in considerazione la nostra proposta che può dare subito risposta al bisogno primario di ogni attività, soprattutto quelle più piccole: la possibilità di attivare prestiti bancari immediati interamente garantiti dallo Stato.

Lo afferma il Coordinamento Regionale di Italia Viva Abruzzo, impegnato in queste ore insieme con Camillo D’Alessandro, deputato e coordinatore regionale, per stimolare il Governo ad adottare la misura migliore al fine di dare fiato alle imprese e al sistema economico.

“L’emergenza sanitaria ha, sicuramente, la priorità ma altrettanta attenzione va riservata all’emergenza economica. La nostra proposta – spiegano da Italia Viva – prevede che liberi professionisti, lavoratori autonomi, imprenditori individuali e società fino a 50 milioni di fatturato possano fare domanda ad una banca chiedendo ognuno di avere il 25% del proprio fatturato del 2019. La banca eroga il prestito velocemente, senza burocrazia e senza controlli di rating grazie alla garanzia statale al 100%. L’importo viene restituito a partire dal gennaio 2022, in 100 rate, con interessi a carico dello Stato. Per le attività nate negli ultimi 12-18 mesi, si può considerare come parametro aggiuntivo quello del costo del lavoro. In questo modo l’impresa e il professionista riprendono a lavorare in sicurezza, pagando i fornitori per gli acquisti e gli investimenti, i dipendenti e i collaboratori. È nostro compito sostenere il tessuto produttivo della nostra Regione, le imprese soprattutto quelle più piccole e più fragili”.

Il deputato Camillo D’Alessandro sottolinea:

Insistiamo sul 100% garantito dallo Stato, perché una percentuale diversa, anche elevata, fa scattare la valutazione di merito creditizio e ciò determinerà nella migliore delle ipotesi delle lungaggini, nella peggiore il venire meno del finanziamento. Basterebbe, ad esempio, una segnalazione per qualsiasi eventualità alla CRIF, anche per un ritardato pagamento, che la valutazione della banca rischia di essere negativa anche in presenza del 90% della garanzia dello Stato. Per questo con il 100% si garantisce liquidità sicura a tutti.

I costi saranno coperti in questo modo: per arrivare a movimentare una cifra sufficiente a sostenere le Partite IVA e le PMI con fatturato fino a 50 milioni, lo Stato deve intervenire con uno stanziamento da 33 miliardi di euro (circa 2 punti percentuali di PIL), questa somma infatti consente garanzie per 412,5 miliardi di euro.

Un intervento reso possibile anche all’allentamento delle norme europee sugli impegni di bilancio.

“Si tratta di una proposta concreta e realizzabile – concludono i referenti di Italia Viva Abruzzo – che stiamo avanzando in queste ore al Governo e che chiediamo a chi la condivide di sostenere. Sono le ore in cui si definiscono i contenuti del decreto e non possiamo lasciare nulla di intentato per dare un aiuto vero al nostro sistema economico, soprattutto alle piccole e medie imprese che rappresentano il cuore pulsante della nostra economia territoriale e non solo”.

by Redazione
cna pensionati abruzzo

I numeri dicono che sono i soggetti più vulnerabili dell’epidemia, anche perché sono le case di riposo il punto più debole dell’attuale catena del contagio.

Ma dicono anche che la perdita di un anziano, in famiglia, può voler dire perdere una entrata certa: ed è per questo, anche, che occorre rivedere i parametri per l’erogazione delle pensioni minime.

“Gli anziani – spiega il presidente regionale di CNA Pensionati, Franco Cambi – rappresentano i soggetti più vulnerabili all’infezione del corona virus CVID-19: gli over 70 sono il target più colpito dal virus. La maggior parte di queste persone presentano malattie croniche concomitanti di natura polmonare, cardiovascolare, oncologica e diabetologica, le cui terapie prolungate possono provocare l’indebolimento del sistema immunitario”.

Un problema aggravato dai dati che l’epidemia propone anche in Abruzzo come nel resto d’Italia:

“Purtroppo – aggiunge Cambi – si stanno contando numerosi infetti e decessi nelle case di  riposo: sono sempre di più quelle investite dal contagio e c’è allarme per gli oltre 300mila nonni  ospitati  nelle circa settemila strutture italiane, anche se gli studi confermano che la concentrazione avviene nelle tre regioni più colpite, ovvero Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna”.

Un dramma nel dramma, quello delle case di riposo, aggravato dalla condizione della rete ospedaliera: “A questa situazione si aggiunge la mancanza dei posti nelle terapie intensive degli ospedali;  e così si consuma il dramma di morire  nella più completa solitudine, senza un ultimo sguardo, una carezza da parte di una persona cara”.

Al dramma della salute rischia però di associarsi una gravissima condizione sociale ed economica che investe le famiglie:

Questa pandemia – osserva Concetta La Sorda, segretario di  CNA Pensionati Abruzzo – sarà ricordata non solo per i suoi morti ma anche per  l’apporto di una pesante depressione che investirà  tutte le economie: Italiana, Europea e Mondiale Come è già successo per le gravi crisi economiche del recente passato gli anziani dovranno supportare con le loro pensioni ai bisogni economici delle famiglie. In molte case la presenza di un nonno, non rappresenta solo una ricchezza affettiva, ma si rivela spesso come unica fonte di introito economico a fine mese”.

L’analisi di CNA Pensionati Abruzzo si conclude con un appello: “Occorre attivarsi a livello nazionale affinché si crei un sostegno concreto alle situazioni  di povertà, in modo da avere una condizione di vita più dignitosa: per questo serve una pressione verso il governo per una rivalutazione delle pensioni almeno fino a quota 1.500 euro mensili”.

by Redazione
discover abruzzo

Registrazione gratuita al network Discover Abruzzo, app e portale nati per fare da vetrina digitale alle occasioni di turismo in Abruzzo.

L’iniziativa è aperta ad associazioni, società, liberi professionisti, strutture e privati, per fare rete in questo periodo di emergenza.

“Un’occasione per continuare a promuovere la nostra regione, nonostante il momento – spiega Mauro Cironi, guida Aigae-Associazione italiana guide ambientali escursionistiche e socio fondatore di Discover Abruzzo – Fare rete in questo periodo è fondamentale. Nel nostro piccolo abbiamo quindi deciso di aiutare il settore turistico abruzzese, pensando al meglio. Inoltre chi è già nel portale avrà le proprie sottoscrizioni estese per un anno, gratuitamente”.

Discover Abruzzo è un network turistico, nonché portale d’informazione, nato con lo scopo di fare da vetrina, attraverso sistemi e tecnologie di ultima generazione, ad una delle regioni più wild e belle d’Italia.

by Redazione
villamagna

Dall’abbigliamento per conto di grandi marchi alla produzione di mascherine e tute sanitarie, per far fronte all’emergenza Coronavirus.

E’ la storia dell’azienda abruzzese Aurora Fashion, della famiglia Di Felice e Biasone, che ha riconvertito in fretta e furia la propria attività e che, nel giro di pochi giorni, è riuscita ad organizzarsi in modo di realizzare migliaia di mascherine, destinate a Comuni, farmacie, cittadini, associazioni e attività commerciali.

L’azienda, con sede a Villamagna, associata di Confartigianato Chieti L’Aquila, ha avviato l’iter per ottenere la certificazione delle mascherine chirurgiche ed attende l’autorizzazione dell’Istituto Superiore di Sanità.

Al momento non si tratta di Dispositivi di protezione individuale (Dpi), ma una volta ottenuta la validazione le mascherine potranno essere utilizzate anche negli ambienti sanitari.

Per quanto riguarda i camici monouso, invece, è arrivata una importante commessa da parte di un gruppo che rifornisce la sanità lombarda.

Dopo una breve pausa dovuta allo stop imposto dal Decreto del presidente del Consiglio dei ministri, l’azienda abruzzese si è subito riorganizzata, ha studiato i prototipi ed ha riconvertito le linee di produzione.

I circa 30 dipendenti, nel giro di pochi giorni, hanno così iniziato a realizzare tute sanitarie e mascherine.

Con una capacità di svariate decine di migliaia di pezzi al mese, si tratta di una risposta significativa alla carenza di dispositivi di protezione registrata a causa dell’emergenza Covid-19.

“In questo modo – sottolinea l’amministratore di Aurora Fashion, Giovanni Biasone – diamo un contributo al territorio, aiutiamo il mondo sanitario in difficoltà a causa dell’emergenza e sosteniamo l’economia. Con questa riconversione siamo riusciti ad assicurare continuità lavorativa ai nostri dipendenti. Per nostra scelta, il guadagno è minimo, ma così riusciamo a tenere in vita l’attività e a dare una mano. In un momento in cui le mascherine sono introvabili, ne abbiamo già consegnate in quantità ai Comuni della nostra area, a diverse farmacie e ad alcune attività commerciali”.

“Non possiamo che esprimere un plauso per l’iniziativa di Aurora Fashion – afferma il direttore generale di Confartigianato Chieti L’Aquila, Daniele Giangiulli – Mentre l’artigianato e le piccole imprese continuano a fronteggiare gli effetti di una crisi che non sembra superata, l’emergenza Coronavirus ha letteralmente messo in ginocchio l’economia regionale e nazionale. In un momento così drammatico, allora, artigiani e piccoli imprenditori devono cercare di essere intraprendenti e lungimiranti. Iniziative di questo tipo non consentono solo di mantenere viva la propria attività, ma sono anche un modo per sostenere il sistema economico e favorire il benessere di imprese e cittadini. Trenta dipendenti che lavorano equivalgono a trenta famiglie che mantengono il proprio potere d’acquisto. La nostra associazione – conclude Giangiulli – è a disposizione di tutte le aziende del territorio che hanno la possibilità di attuare iniziative analoghe”.

by Redazione
counseling

Counseling telefonico gratuito per il personale medico di tutta Italia: ecco Prima Linea, servizio partito il 23 marzo e che sarà attivo per un mese, nato dalla collaborazione fra l’azienda Hal Allergy – con sede a Roma – e Avalon Counseling – con sede a Pescara.

Per usufruirne è sufficiente chiamare il numero 0669310443, così da avere un colloquio immediato, gratuito, senza prenotazione. Il servizio è attivo tutti i giorni dalle 17 alle 20.

Il servizio è ottemperato dai professionisti Avalon, secondo il rispetto della riservatezza e del segreto professionale (articoli 7 e 8 del codice deontologico di riferimento visibile sul sito www.ancore.org).

“In questo momento di allerta generale per l’insorgenza dell’epidemia del Coronavirus-Covid 19 e della sua rapida diffusione, Hal Allergy in collaborazione con Avalon Counseling offre un servizio di counseling telefonico a sostegno del personale medico e sanitario di tutta Italia, impegnato in prima linea nella gestione dell’emergenza – spiegano i promotori – L’obiettivo è quello di offrire un sostegno immediato a professionisti tra i più esposti nel fronteggiare questo momento di difficoltà, il cui benessere è fondamentale non solo, come per noi tutti, a livello personale, ma anche nell’esercizio di un’attività lavorativa essenziale rivolta alla collettività”.

Avalon Counseling, riconosciuto dall’associazione professionale di categoria Ancore, propone un approccio al counseling basato sulla Media-Comunic-Azione, modello teorico elaborato da Zuleika Fusco (Counselor relazionale supervisor – iscrizione n. 43 Ancore), che mira alla formazione di esperti umanisti nella ricerca e nella trasformazione (www.centroavalon.it)

Hal Allergy è un’azienda di livello internazionale che opera dal 1959 nei settore della ricerca, sviluppo, e produzione relativamente al trattamento delle allergie mediante immunoterapia con allergeni.

La priorità del benessere dei pazienti è da sempre coniugata a politiche di sostenibilità ambientale e al supporto di progetti e progettualità che operano nel sociale, in un’ottica complessiva di partecipazione alla crescita della qualità della vita della collettività
(https://www.hal-allergy.com/it/).

Pagina Fb di riferimento per il counseling Prima Linea: https://www.facebook.com/avalon.counseling.mediacomunicazione/

by Redazione
spoltore

Riceviamo e pubblichiamo da Paris Antonella e Pace Pierpaolo consiglieri comunali della Lega di Spoltore

Vasto e Chieti, o Montesilvano, tanto per citare tre Comuni a caso.
Tutti hanno predisposto nei giusti tempi criteri, modulistica o piattaforme per consentire ai cittadini in difficoltà di accedere al bonus spesa, in modo da contenere per quanto possibile il disagio derivante dall’epidemia Covid 19.
Tanti Comuni, grandi e piccoli, hanno lavorato per la tutela dei più deboli.
Spoltore no, Spoltore ha bisogno ancora di qualche giorno: anche di fronte a un’emergenza sociale così ampia l’amministrazione mantiene imperterrita il suo bel passo di tartaruga.
Siamo consapevoli del fatto che si tratti di una misura largamente insufficiente, in una fase tanto difficile.
Questo non giustifica però la lentezza con cui si sta affrontando il problema: ci sono famiglie che, già provate dalla crisi, hanno seri problemi nel fare la spesa.
C’è chi da poco è uscito dalle tutele degli ammortizzatori sociali, chi già viveva una condizione di difficoltà e che, ad economia praticamente ferma, sta dando fondo anche agli ultimi risparmi.
Sono situazioni drammatiche di cui un’amministrazione che operi con capacità e coscienza non può non tenere conto.
Ai cittadini chiediamo responsabilità, la stessa responsabilità che chi governa il territorio dovrebbe però avere nel non lasciare indietro le persone e le famiglie più deboli e più fragili. 
by francesca

La Fondazione Malvina Menegaz di Castelbasso propone una serie di video per proseguire l’attività didattica dei propri laboratori e per fornire materiale interessante in questo periodo di limitazione delle normali attività.

Con l’hashtag #arteacasa, infatti, la Fondazione ha affidato a Ida Quintiliani, storica dell’arte e responsabile del servizio educativo dell’ente di Castelbasso presieduto da Osvaldo Menegaz, un format utile sia ai più piccoli che agli appassionati d’arte contemporanea, aprendo le porte della collezione permanente dell’ente di Castelbasso.

I video propongono delle agili descrizioni delle opere della Fondazione, da quelle ancora sconosciute al pubblico, come Modellare l’arte, il lavoro di Mario Airò su curatela di Simone Ciglia presentato in anteprima all’Istituto italiano di cultura di Tirana e vincitore del concorso Italian Council (programma di promozione di arte contemporanea italiana nel mondo della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo), o ad altre come Rosso verde nero, di Carla Accardi.

Per i più piccoli, inoltre, sono presenti le indicazioni su come realizzare a casa giochi creativi, con cui poter continuare a stare insieme alle opere del singolo artista presentato. Naturalmente Ida Quintiliani propone di far ricorso a materiali facilmente reperibili nelle abitazioni, a maggior ragione in un periodo in cui restano in vigore, per la salute di tutti, le restrizioni previste. Ma non sono da escludere singole “interpretazioni” in modo da dare libero sfogo alla fantasia dei bambini.

I video sono disponibili nella pagina istituzionale Facebook dell’ente; questi i link per i primi due video:

https://www.facebook.com/fondazionemenegaz/videos/1039106543129196/,

https://www.facebook.com/fondazionemenegaz/videos/215664046189669/

 

by Redazione