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Tag Archives: Economia abruzzo

Francavilla

Dopo l’apertura nei mesi scorsi a Pescara, FenImprese cresce in Abruzzo e apre anche nella Provincia di
Chieti. Si terrà venerdì prossimo, 24 novembre, all’Hotel Villa Maria di Francavilla al mare, l’Assemblea costituente di FenImprese Chieti.

L’inizio dei lavori è fissato per le ore 18. Il neopresidente Nunzio Gagliardi, assieme al presidente di FenImprese Pescara, Mario Fagioli, al presidente nazionale Luca Mancuso, al coordinatore nazionale Simone Razionale, al coordinatore provinciale Paolo Capozucco, al consigliere provinciale Franco Audisio, e agli illustri relatori dell’evento Stefano Cianciotta (Fira spa), Alfredo Castiglione (Ramses Group), Fabio Scacciavillani (economista) e Pierlorenzo Costa (UCA Assicurazione spa), dalle ore 16,30, nell’apposito spazio riservato ai media allestito nell’Hotel Villa Maria, saranno lieti d’incontrare i rappresentanti dell’informazione per presentare la nuova realtà e i progetti di FenImprese sul territorio abruzzese (è già in cantiere anche l’apertura all’Aquila).

All’Assemblea costituente, che verrà moderata dalla giornalista Mila Cantagallo, prenderanno l’assessore regionale alle Attività Produttive, Daniele D’Amario, il sindaco di Francavilla, Luisa Russo, il presidente della Provincia di Chieti, Francesco Menna, e il Rettore dell’Università “d’Annunzio”, Liborio Stuppia

L'Aquila

Ridare al lavoro dignità, diritti e tutele, affinché torni ad essere strada privilegiata di realizzazione personale, e non solo sostentamento.

È la richiesta chiara e forte che si alza dal congresso della Uiltemp Abruzzo, la federazione dei lavoratori autonomi, atipici, temporanei e partite iva della Uil, che si è chiuso questa mattina, 22 giugno, a L’Aquila.

Dopo due giorni intensi di dibattito e confronto, che hanno visto la partecipazione anche di docenti, formatori, rappresentanti datoriali e della segretaria nazionale Lucia Grossi, Maurizio Sacchetta è stato rieletto segretario regionale, con una segreteria che sarà composta anche da Chiara Pupi e Alessio Zanon, tesoriere Stefano Santucci.

“In questi ultimi anni – ha detto Sacchetta nel corso della sua relazione – sembra di essere tornati nel passato, dove molte società erano basate sulla schiavitù. Prevenire le forme di sfruttamento del lavoro significa garantire alle persone una vita equa e giusta perché se il lavoro garantisce la sola sussistenza, esso non rende più libero l’uomo, ma diventa una dipendenza necessaria alla sopravvivenza”. Provando ad analizzare il futuro del mercato del lavoro, Sacchetta ha detto che “si baserà sulle competenze, sia tecniche che non. Centrale quindi sarà la rigenerazione del sistema delle politiche attive del lavoro. L’alternanza scuola-lavoro e i tirocini dovranno mutare forma e strutturarsi sempre più come laboratori, come luogo in cui fare esperienza e misurarsi con le aziende”.

Venendo ai temi del precariato, il segretario ha ricordato come “noi siamo per l’eliminazione di tutti quei contratti che creano precarietà e sponsorizziamo l’utilizzo del solo contratto della somministrazione perché rappresenta quella forma di flessibilità contrattata necessaria a garantire la continuità occupazionale e la parità di trattamento ai lavoratori, sia in termini di tutele dei diritti sia in termini economici e alle aziende garantisce la flessibilità richiesta”. Negli ultimi due anni vi è stato un forte aumento dell’utilizzo della somministrazione: “In particolare in questi primi tre mesi del 2022 c’è stato un incremento del quasi 32,6 per cento e quindi a fine anno si arriverà al 50 per cento di incremento. Tutto questo dimostra che l’utilizzo della somministrazione non è più solo per picchi di produzione ma è diventata strutturale. In Abruzzo, secondo i dati Inail relativi all’anno 2021, la somministrazione ha occupato l’equivalente di circa 16.650 occupati netti: Chieti con 5882 lavoratori, Pescara con 4631 lavoratori, Teramo con 3787 lavoratori e L’Aquila con 2350 lavoratori. Nelle piccole aziende artigiane abruzzesi, da 1 a 14 addetti, l’utilizzo della somministrazione è pari a 2708 lavoratori netti. La somministrazione, inoltre, è l’unica modalità che riesce a ricollocare i lavoratori e lavoratrici che hanno perso il posto di lavoro nelle fasce di età dai 50 fino ai 65 anni e più: infatti sempre in Abruzzo la somministrazione garantisce occupazione a 4056 lavoratori nella suddetta fascia di età, nello specifico 1934 addetti dai 65 anni in su (età pensionabile 67 anni), 2122 addetti dai 50 ai 64, e se volessimo aggiungere la fascia di età dai 40 ai 49 anni avremmo un totale di addetti pari a 7040 che rispetto ai 16650 occupati netti rappresentano circa il 42.5 per cento degli occupati netti”.

Sacchetta, inoltre, ha passato in rassegna le varie vertenze, nazionali e regionali, che hanno avuto al centro i cosiddetti “invisibili”:

La pandemia ha portato alla luce lavoratori e lavoratrici che fino a questo momento vivevano sottotraccia e al limite della sopravvivenza, perché sottopagati e senza tutele né contrattuali né previdenziali. Gli invisibili che hanno sofferto di più in questo periodo sono stati i lavoratori dello spettacolo e dello sport in quanto, in molti casi, non considerati dai vari interventi straordinari che si sono susseguiti nel corso degli anni dell’emergenza sanitaria.

E ancora, al centro della relazione, la cosiddetta “Gig economy”, i somministrati delle Poste, la questione Navigator, la somministrazione nella Sanità, fino a situazioni abruzzesi come i somministrati in Sevel e Lfoundry, Comdata, Ecare, Movè e Asl 1.

“Ad oggi il nostro impegno è – ha concluso Sacchetta – dare tutela e rappresentanza a tutti i lavoratori, che vivono la flessibilità, la precarietà attraverso tutti quei contratti non tutelanti, far diventare la somministrazione, correggendone l’utilizzo distorto, l’unico contratto flessibile utilizzabile, creare un welfare di sostegno, attraverso accordi Regionali, nei periodi di non lavoro per rendere la flessibilità non fonte di precarietà, far realizzare uno studio sui fabbisogni formativi delle aziende, in tutta la Regione, per evitare di far diplomare o laureare i giovani in ambiti che non danno sbocchi occupazionali. In un contesto come quello attuale, l’unica strada per avere possibilità lavorative è quella della formazione continua”.

Da parte sua, la segretaria nazionale Lucia Grossi ha ribadito che “abbiamo presentato una piattaforma nazionale per la riforma del contratto di somministrazione, che rappresenta, come detto, lo strumento su cui puntiamo. Oggi siamo di fronte a lavoratori e lavoratrici plurilaureati e, quindi, il mondo del lavoro è cambiato: tutti gli attori del sistema devono modificare il modo di pensare la formazione di qualità per garantire il lavoro alle future generazioni”.

Al congresso è intervenuto anche Michele Lombardo, segretario generale Uil Abruzzo, che ha rimarcato come “gli atipici devono avere la massima attenzione istituzionale, le decisioni legislative devono essere a loro sostegno, e bisogna superare la precarietà, per guardare al lavoro di qualità che possa dare alle giovani generazioni una stabilità che consenta di programmare la propria vita. In Abruzzo, in particolare, gli ultimi fatti che riguardano aziende importanti ci preoccupano molto: chiediamo alle controparti che ci sia maggiore attenzione, e che i somministrati possano avere una possibilità seria di trasformazione a tempo indeterminato dei loro contratti di lavoro. Purtroppo, così non è e noi continueremo a lavorare per dare il massimo di tutela a questi lavoratori e lavoratrici”.

by Redazione
edilizia

Vigilare affinché la spinta all’economia che arriva dall’edilizia non si trasformi in vantaggio per pochi, ma sia a beneficio di tutti.

Vigilare affinché in tutti i cantieri l’occupazione sia di reale qualità, perché opere buone e sicure nascono da lavoratori soddisfatti.

Lo ha detto Gianni Panza, segretario uscente della Feneal Uil Abruzzo che oggi, sabato 18 giugno, ha lasciato dopo oltre quarant’anni la segreteria della federazione degli edili della Uil: al suo posto, il congresso regionale ha eletto Louis Panza, al termine di una intensa mattinata di lavori sul tema Valorizzare il lavoro, riqualificare il futuro, ai quali hanno partecipato anche il segretario generale Vito Panzarella ed il segretario organizzativo Pierpaolo Frisenna, insieme a Fabrizio Pascucci, componente degli organismi della federazione regionale, e Michele Lombardo, segretario generale della Uil Abruzzo. Contestualmente, si sono svolti anche i congressi territoriali di Feneal L’Aquila-Teramo e Chieti-Pescara: sono stati eletti segretari, rispettivamente, Luigi Di Donato e Louis Panza. La segreteria regionale sarà composta dagli stessi Louis Panza, Luigi Di Donato insieme a Andrea Potere, tesoriere Antonio Marescalchi. Gianni Panza, infine, è stato eletto presidente del consiglio regionale della Feneal.

Nel corso della sua articolata relazione introduttiva, Gianni Panza ha trattato i temi da sempre cari alla Feneal come salari, legalità, formazione, prevenzione, sicurezza.

Temi particolarmente importanti oggi che, dopo anni di forte disoccupazione, il comparto edile sta vivendo una nuova primavera:

“Ora – ha detto – va eliminato definitivamente tutto il lavoro precario in favore del tempo indeterminato per tutti”. Naturalmente, si tratta di obiettivi ambiziosi che richiedono “una risposta dal Governo”, non solo una buona azione del sindacato, impegnato in un settore dove il tema dell’immigrazione rimane centrale.

“Apprezziamo – ha rimarcato Panza – il protocollo tra sindacati e i ministeri di Interni e Lavoro che, ispirato dalla crisi del popolo ucraino, ha rimediato alla legge nazionale che vieta ai rifugiati politici di poter lavorare”.

Il tutto mentre stiamo “finalmente viviamo una fase di notevole espansione legata al Superbonus che è sicuramente uno strumento molto valido per efficientare il nostro patrimonio edilizio e per il rilancio del settore. Una misura poderosa ma da ottimizzare, che ha già dimostrato di essere espansiva per l’intera economia e che ha stimolato con velocità la crescita del Paese portando il PIL nel 2021 al 6,5 %”.

Ma non sono mancate le critiche: la misura “ha il limite di essere progettato in tempi troppo ristretti per il nostro settore ed i benefici completi non potranno essere colti se non con una estensione dei tempi di fruizione”.

Al riguardo, Panza ha snocciolato anche alcune interessanti cifre: “Finora in Abruzzo sono stati realizzati quasi 4.000 interventi con 900 milioni ammessi a detrazione e quasi 600 milioni di investimenti per lavori conclusi. A far da contrappeso, purtroppo, il comparto delle opere pubbliche che sconta ancora ritardi gravissimi”.

Tra gli altri temi toccati nel corso della relazione, anche i due eventi sismici del 2009 e del 2016: il primo “a distanza di ben 13 anni vede ancora la ricostruzione effettuata molto parzialmente e penalizzando soprattutto i Comuni minori. In riferimento al sisma 2016, la decisione del Governo di incaricare il Commissario Unico per la Ricostruzione (Giovanni Legnini) ha visto una prima fase di leggera empasse nella quale si è proceduto a potenziare gli Uffici Speciali per la Ricostruzione, per poi vedere dei significativi segnali di un processo di ricostruzione più tangibile. Nella ricostruzione privata su circa 3800 pratiche, 2500 lavorate e 1300 in corso. Sul fronte pubblico, invece, la ricostruzione è ancora in ritardo e quindi apprezziamo ulteriormente la gara unica d’appalto da 900 milioni per la progettazione ed i lavori su 227 scuole nelle quattro regioni colpite dal sisma”.

Venendo al Pnrr, il segretario uscente ha messo in guardia da alcuni fenomeni distorsivi come “la nascita di numerose nuove imprese improvvisate, la forte carenza di manodopera qualificata, il forte incremento dei prezzi delle materie prime, dei carburanti, dell’energia”.

E sul tema della sicurezza sul lavoro, Panza ha ricordato come il Governo abbia “deliberato l’assunzione di 2500 nuovi ispettori: lo apprezziamo anche se sono insufficienti. Dopo oltre 40 anni – ha concluso Panza – lascio gli incarichi di segreteria, con la massima serenità e con la consapevolezza che i futuri dirigenti sapranno non disperdere quanto faticosamente costruito, incrementando ancora di più i nostri livelli e valorizzando ulteriormente la nostra azione, che vede sempre il lavoratore come elemento centrale della nostra attività”.

Da parte sua, il neosegretario Louis Panza ha rimarcato che “è decisivo sfruttare i Pnrr come strumento di reale consolidamento della crescita: è un’occasione unica, che va colta senza tentennamenti. Inoltre, è giunto il momento di lavorare per rendere il comparto edile attrattivo per i giovani. Sono troppi, infatti, quelli che se ne sono andati all’estero: è necessario invertire la rotta, puntando sulla creatività, la forza e la passione di tanti ragazzi che possono e devono tornare ad essere centrali nelle politiche che riguardano il nostro comparto”.

 

by Redazione
occupazione

L’Abruzzo nel 2020 perde 9.306 occupati rispetto al 2019, con una flessione dell’1,87%, comunque migliore se paragonata al -1,95% dell’Italia e al -2,03% del Mezzogiorno.  Estremamente consistente, però, il calo registrato nel quarto trimestre dello scorso anno: 9.344 occupati in meno, pari al -1,87%, dato peggiore sia della media nazionale (-1,77%) sia di quella del Mezzogiorno (-0,79%).

E’ quanto rileva la Cgil Abruzzo Molise, secondo cui “l’andamento occupazionale è strettamente legato all’andamento della pandemia e per favorire la ripresa del mercato del lavoro è fondamentale contrastare la diffusione del virus e procedere rapidamente con la campagna vaccinale”.

“Spiccano i dati del quarto trimestre – commenta il segretario generale della Cgil Abruzzo Molise, Carmine Ranieri – Tra le regioni del Mezzogiorno peggio dell’Abruzzo ci sono solo Molise e Sardegna. Dopo il crollo dell’occupazione nel primo trimestre del 2020 (-22mila unità pari al -4,5%), nel secondo e terzo trimestre vi era stata una lieve ripresa, ma il quarto trimestre ha visto un nuovo calo importante dell’occupazione”.

“E’ evidente – sottolinea il segretario – come i livelli occupazionali abbiano una forte correlazione con l’andamento della pandemia e delle restrizioni imposte alle attività economiche. Da questo punto di vista, l’aver registrato un aumento dei contagi nella parte finale dell’anno ed in particolare nel periodo natalizio ha costituito un problema per l’occupazione in Abruzzo”.

“Alla luce di tutto questo, la vera priorità della Regione deve essere quella della lotta alla pandemia, soprattutto per garantire il diritto alla salute dei cittadini, ma anche per far ripartire al più presto l’economia regionale e l’occupazione. Da questo punto di vista solo una ampia e rapida campagna di vaccinazione, un efficace sistema di tracciamento ed adeguate misure di prevenzione del contagio – conclude Ranieri – potranno far ripartire l’economia e far tornare a crescere i livelli occupazionali”.

by francesca
Uil Abruzzo

Come sempre, è la realtà a dettare legge: nonostante l’avvio della campagna di vaccinazione, la gestione sanitaria dell’emergenza rimane la priorità, seguita dal rilancio del lavoro e dell’occupazione.

È quanto chiede la Uil a livello nazionale con una propria piattaforma pubblicata in questi giorni. È quanto chiede il sindacato anche a livello regionale.

Dice Michele Lombardo, segretario generale Uil Abruzzo:

Nel ribadire che l’organizzazione sanitaria è di competenza regionale, rimarchiamo ancora una volta che senza un sistema in grado di contenere le potenti ondate cui stiamo assistendo ogni altro discorso ha senso fino ad un certo punto.

La permanenza dell’Abruzzo in zona gialla per un periodo molto limitato sta lì a dimostrare che il sistema sanitario regionale è ancora debole e quindi va rinforzato strutturalmente.

Per questo, crediamo che il 2021 debba connotarsi come l’anno della svolta, con il consolidamento della nostra sanità regionale, anche per evitare situazioni come quelle dei mesi scorsi, quando a causa della pressione sugli ospedali siamo finiti in zone con forti penalizzazioni per la nostra economia.

La garanzia del diritto alla salute, in questa fase di incertezze, è di assoluta priorità.

Altrettanto rilevante è la necessaria opera di sensibilizzazione sulle vaccinazioni come atto di responsabilità e di dovere civico.

Pensiamo che i tagli ed i ritardi nel rinnovamento del sistema sanitario siano stati un segno di inciviltà.

La sanità deve essere una delle fondamenta nell’opera di ricostruzione economica e sociale del nostro paese.

È il momento di ricorrere a tutti gli strumenti per invertire la rotta, a cominciare dall’utilizzo delle risorse del Mes.

Connesso al tema della sanità, è quello del lavoro:

Poniamo le basi per creare nuova occupazione e di qualità per i tanti giovani e le tante donne che dobbiamo inserire nel mondo del lavoro.

Alla Regione, in particolare, anche in questo campo chiediamo una svolta: non solo investimenti per l’occupazione ma anche la velocizzazione delle pratiche per la liquidazione dei sostegni promessi con le varie leggi Cura Abruzzo, visto che ad oggi solamente una parte è finita realmente nelle tasche dei beneficiari.

E alla Regione chiediamo di tornare ad avere una politica industriale capace di individuare i settori realmente strategici, come quelli connessi alla grande industria, comprese tutte le realtà che generano il nostro Pil regionale.

Anche perché, non dimentichiamolo, salvo cambiamenti a fine marzo finirà il blocco dei licenziamenti: se avremo seminato per il futuro o avremo perso tempo lo si vedrà proprio allora.

by Redazione
Export abruzzese

I danni causati dalla pandemia all’export abruzzese risparmiano il comparto farmaceutico, che grazie alle sue performance permette di contenere una crisi generale, ed alla provincia aquilana di imporsi con il risultato di gran lunga migliore tra i diversi territori.

Tutto questo mentre crollano i risultati di altri settori, a cominciare dalla produzione di mezzi di trasporto, che da sempre rappresenta la punta di diamante dell’export regionale.

E’ quanto emerge dallo studio realizzato per la Cna Abruzzo, su dati Istat, da Aldo Ronci, relativo all’andamento delle esportazioni tra gennaio e settembre dello scorso anno: una ricerca in cui spicca soprattutto il risultato clamoroso del settore farmaceutico.

“L’export degli articoli farmaceutici – illustra l’autore – registra uno strepitoso incremento di 229 milioni, che in percentuale vuol dire 107,8% in più, 14 volte superiore a quello italiano che è del 7,6%”. 

Un risultato lusinghiero che conosce una destinazione su tutte: gli Stati Uniti e il loro mercato, che assorbono ben 228 milioni complessivi.

Il risultato, di per sé eccezionale, consegna al territorio aquilano, dove hanno sede gli stabilimenti più importanti, il primato assoluto in Abruzzo: anche perché è l’unico a poter esibire il segno “+” davanti ai suoi valori, visto che nell’insieme vanta un aumento di 244 milioni di euro, cui conferisce un sostegno poderoso proprio il comparto della farmaceutica, con ben 205 milioni di incremento.

Come detto, però, la crisi generata dal Covid-19 ha inciso profondamente in negativo sui risultati complessivi dell’export.

Lo confermano innanzi tutto i valori assoluti: perché se nei primi nove mesi del 2019 ammontava complessivamente a 6 miliardi e 478 milioni, dodici mesi dopo l’Abruzzo deve fare i conti con cifre assai ridimensionate (5 miliardi e 752 milioni) che si traducono in una flessione di ben 726 milioni.

E poi perché ad essere colpito nel modo più pesante è stato soprattutto il settore dei mezzi di trasporto, che ha subito una caduta di 654 milioni, con una decrescita del 19%.

Con il farmaceutico, dice ancora lo studio, a passarsela bene sono stati anche il settore delle apparecchiature elettroniche, cresciuto di 36 milioni (+24,2%) e quello dell’alimentare (+19 milioni).

Quanto ai territori, ovviamente, a determinare le gerarchie nella classifica dei risultati ottenuti è l’andamento dei settori di riferimento.

Così, se la farmaceutica ha permesso all’Aquilano di diventare la sola provincia con valori positivi (+244 milioni), la caduta speculare dei trasporti sospinge il Chietino all’ultimo posto (-753 milioni), con note assai negative anche per plastica e gomma (-88 milioni) e macchinari (-48).

Anche il Teramano presenta un quadro in evidente affanno (-215 milioni, ben 81 dei quali provocati dai problemi dell’abbigliamento), mentre il solo Pescarese resta più o meno in linea di galleggiamento: solo 2 milioni di perdite.

 

by Redazione
Festività in Abruzzo

In Abruzzo, a dicembre, mese delle festività di Natale, le famiglie, secondo le stime, spenderanno 287 milioni di euro per prodotti alimentari e bevande, pari al 60,8% del totale della spesa del mese in prodotti e servizi tipici del Natale.

La cifra complessiva scende rispetto ai 322 milioni dello scorso anno, ma tutto sommato regge, considerato il difficile momento dovuto alla pandemia da Covid-19.

Del totale, 84 milioni verranno spesi in provincia di Chieti (-11 mln), 69 in provincia di Pescara (-9 mln), 67 in provincia dell’Aquila (-8) e 66 in provincia di Teramo (-8).

Centoquarantanove prodotti agroalimentari tradizionali, molti dei quali tipici proprio del periodo natalizio, e undici quelli “di qualità”, tra Dop, Igp e Stg.

Lo rileva un’indagine del Centro studi di Confartigianato Imprese Chieti L’Aquila.

Dai dati emerge chiaramente la vocazione artigiana della food economy abruzzese: il 18,2% del totale degli addetti delle imprese del settore (16,1% in Italia) – cioè 7.151 operatori – lavora nell’artigianato, dato che colloca l’Abruzzo al nono posto della classifica nazionale.

Nella regione, al terzo trimestre del 2020, sono attive 2.320 imprese artigiane. Il peso dell’artigianato alimentare sull’artigianato totale è pari al 7,9%.

A fronte della tenuta del settore alimentare manifatturiero, la crisi Covid-19 ha determinato effetti pesanti sulle imprese della ristorazione.

In attesa dei dati ufficiali, non si può non evidenziare che nei primi tre trimestri del 2020 il fatturato dei servizi di ristorazione ha registrato un drastico calo del fatturato.

Di conseguenza, segnali di fragilità provengono dal mercato del lavoro, con l’occupazione nei settori della food economy che scende in modo significativo, più del resto dell’economia.

“I nostri prodotti del territorio – sottolinea il direttore di Confartigianato Chieti L’Aquila, Daniele Giangiulli – hanno una qualità eccellente. Ora più che mai, soprattutto a Natale, periodo in cui i consumi aumentano, bisogna sostenere le attività locali, affinché possano ripartire. In una logica di promozione e rilancio del ‘made in Abruzzo’ invitiamo la cittadinanza ad acquistare produzioni locali. In questo momento è fondamentale preferire le prelibatezze tipicamente abruzzesi, non solo per un discorso di qualità alimentare, ma anche per contribuire, a partire da un piccolo gesto, quale l’acquisto di un regalo o di un dolce, al rilancio dell’economia locale, del suo artigianato e delle sue micro e piccole imprese, messe in ginocchio dalla gravissima crisi conseguente all’emergenza sanitaria”.

Cna Abruzzo

Entro la fine dell’anno devono essere corrisposti a quanti ne hanno diritto i fondi previsti dalle diverse misure di ristoro volute dalla Regione Abruzzo. Anche a costo di lavorare senza soluzione di continuità nei giorni festivi.

Lo sostiene il presidente regionale di Cna Abruzzo, Savino Saraceni, che chiede “alla giunta regionale e al presidente Marsilio di dire ai cittadini e agli imprenditori come stanno effettivamente le cose, indicando tempi e modi in cui avverrà effettivamente l’erogazione. Perché adesso al caos di aperture e chiusure non si può sommare il rinvio a data da destinare di quanto promesso”.

L’Abruzzo – prosegue – versa in una situazione estremamente preoccupante, per via della particolare situazione in  cui siamo finiti. Perché siamo in Italia gli unici ad essere rimasti penalizzati, seppur per pochi giorni, con la ‘zona arancione’; e perché frastornati dalla confusione generata dai contrasti istituzionali tra Regione e Governo circa la potestà decisionale sulle restrizioni, culminati con la sentenza del Tar che ha dato ragione al Governo. Un caos cui ora non si può certo sommare anche l’incertezza nella erogazione di quanto promesso con i provvedimenti ‘Cura Abruzzo 1 e 2′”.

“In queste ore – ricorda ancora Saraceni – abbiamo assistito, nel silenzio della Giunta, a prese di posizione di segno opposto tanto di autorevoli esponenti della maggioranza di governo regionale che di opposizione. Con gli uni che indicano, dandola per certa, la fine dell’anno come limite per la liquidazione di oltre 11mila pratiche; e gli altri a dire che invece non se ne farà nulla, stante la mancanza di indicazione degli uffici, esibendo oltretutto numeri non proprio entusiasmanti su quanto fatto sin qui”.

“Serve dunque che la giunta regionale e lo stesso presidente Marsilio – conclude Saraceni – dicano agli abruzzesi come stanno effettivamente le cose, ed indicando tempi e modi per l’erogazione di quanto promesso”.

 

_ioriparto

Nuovo appuntamento a cura di IoRiparto, progetto abruzzese inserito nella Repubblica digitale, iniziativa strategica nazionale promossa dal dipartimento per la trasformazione digitale della presidenza del Consiglio dei ministri per contrastare ogni forma di divario digitale di carattere culturale.

In diretta su www.ioriparto.it venerdì 18 dicembre, a partire dalle 10 con interventi di esperti del settore e amministratori.

Appuntamento numero cinque per IoRiparto – storie di chi non si ferma. Dopo gli eventi online dedicati a turismo, prevenzione, refunding Italy e Abruzzo digital divide, ecco un nuovo laboratorio, per tornare sul tema della digitalizzazione.

E’ Digital Rinascimento – questo il nome scelto per l’evento online di venerdì 18 dicembre, a partire dalle 10 – arriva proprio nel momento in cui il progetto IoRiparto, diventato nel frattempo una Aps-Associazione di promozione sociale, viene inserito nella Repubblica Digitale, iniziativa strategica nazionale promossa dal dipartimento per la trasformazione digitale della presidenza del Consiglio dei ministri per contrastare ogni forma di divario digitale di carattere culturale. L’obiettivo è combattere il divario digitale di carattere culturale presente nella popolazione italiana, per sostenere la massima inclusione digitale e favorire l’educazione sulle tecnologie del futuro, accompagnando il processo di trasformazione digitale del paese.

“Solo la diffusione della cultura e delle competenze digitali in tutti i settori della vita pubblica e privata potranno agire da leva fondamentale per lo sviluppo economico, culturale e sociale del paese” si legge nelle note di presentazione dell’incontro.

Ed è in questo filone dunque che si inserisce il nuovo evento, sempre secondo la formula consolidata della diretta web, con 300 secondi per argomentare il proprio topic, una sala di attesa, l’Oiko bar, all’interno della quale socializzare con i relatori, i quaderni con gli interventi.

Partecipano all’incontro: Gianni Alfonsetti, rental manager MG project; Serena Battilomo, direzione generale della digitalizzazione, del sistema informativo sanitario e della statistica ministero della Salute; Luca Borrelli, responsabile affari istituzionali Open fiber; Anna Maria Casini, sindaco di Sulmona; Lanfranco Chiola, sindaco di Cugnoli; Linda D’Agostino, amministratore unico Elica innovation technology; Alessandro D’Ascanio, sindaco di Roccamorice; Domenico Di Francescantonio, ICT executive director Fater; Diego Ferrara, sindaco di Chieti; Domenico Fontemurato, direzione operations and network rete di Backhauling – Infratel; Alessandro Longo, direttore Agenda digitale; Gianfranco Macrini,     sindaco di Montebello di Bertona; Rocco Micucci, sindaco di Rapino – vice presidente Anci; Rita Oggianu, consulting trader advisor Sardex S.p.A.; Marco Pasini, responsabile network & operations Abruzzo e Molise – Open Fiber; Andrea Sammarco, vice segretario generale di Unioncamere.

Protagonisti di IoRiparto sono Digital Valley, polo digitale abruzzese, un progetto nato dalla filiera delle aziende più rappresentative sul territorio nel campo del digitale e delle tecnologie innovative, la Oiko service, agenzia leader nel campo del branding e marketing sportivo, collaborando dal 1999 con prestigiosi marchi e federazioni sportive internazionali e la Camera di commercio Chieti Pescara in qualità di network Pid-Punti impresa digitale previsti dal Piano nazionale impresa 4.0, (ora Transizione 4.0) il cui obiettivo è la sensibilizzazione e diffusione di conoscenza base sulle tecnologie 4.0, in modo che le micro, piccole e medie imprese possano migliorare il proprio livello di digitalizzazione e dunque essere più competitive sul mercato.

Nonché Open Fiber, operatore all’ingrosso nel mercato italiano di infrastrutture di rete, posseduto con quota paritaria da Cdp Equity ed Enel, con un programma di rete a banda ultra larga il più diffusa ed efficiente possibile in tutto il territorio nazionale, garantendo la copertura non solo nelle grandi città ma anche nei piccoli centri e nelle aree rurali.

Il programma per la banda ultra larga di Open fiber prevede lo sviluppo della rete in oltre 270 città entro il 2023.

“La pandemia ha evidenziato una forte carenza di cultura digitale: nei prossimi cinque anni saranno richiesti ben 1,5 milioni di posti di lavoro nel settore delle tecnologie che si faticherà ad occupare – commenta Gennaro Strever, presidente Camera di Commercio Chieti Pescara – In Italia, allo stato attuale meno di 4 imprese su 10 sono dotate di sistemi di cloud e cyber security. Tra le priorità che, come sistema camerale, ci siamo posti, ci sono il potenziamento dei servizi offerti dai nostri sportelli Punto di impresa digitale e Enterprise Europe network per la formazione gratuita e la consulenza qualificata alle imprese. Che ben vengano, quindi, iniziative come queste che hanno il ruolo di supportarci in un cambio culturale impellente ed epocale”.

“Io riparto è un cantiere aperto sul mondo economico e sociale italiano, un canale di comunicazione nato per fare rete e suggerire opportunità creative in un momento in cui è difficile trovarle e ripartire – commenta Giancarlo Alfani, founder Io-Riparto – Un progetto nato per supportare aziende, istituzioni, associazioni e cittadini raccontando storie di best practice e favorendo la condivisione di iniziative di valore sociale ed economico”.

covid

Circa 5 milioni di euro a disposizione di 81 comuni delle aree interne della provincia di Chieti per il sostegno alle attività produttive economiche, artigianali e commerciali.

A tanto ammontano per il Chietino le risorse previste dal Dpcm che, pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 4 dicembre, ripartisce 210 milioni di euro tra 3.101 Comuni.

Confartigianato Imprese Chieti L’Aquila si mette a disposizione degli enti locali, per facilitare l’utilizzo delle risorse da parte dei Comuni e supportare al meglio le imprese.

I contributi rientrano nell’ambito del Fondo di sostegno alle attività economiche, artigianali e commerciali per ciascuno degli anni dal 2020 al 2022.

Per ottenere le annualità successive è indispensabile gestire al meglio e rapidamente quelle relative all’anno in corso.

Proprio per questo l’associazione artigiana ha scritto una lettera agli 81 Comuni, con l’obiettivo di sottoscrivere un protocollo d’intesa finalizzato ad una gestione ottimale delle risorse.

Il contributo potrà essere utilizzato per la realizzazione di azioni a sostegno economico in favore delle micro e piccole imprese, anche al fine di contenere l’impatto dell’epidemia Covid-19 e le azioni a sostegno possono ricomprendere l’erogazione di contributi a fondo perduto per spese di gestione e iniziative che agevolino la ristrutturazione, l’ammodernamento, l’ampliamento per innovazione di prodotto e di processo di attività artigianali e commerciali, incluse le innovazioni tecnologiche indotte dalla digitalizzazione dei processi di marketing on line e di vendita a distanza (contributi in conto capitale).

“Il Dpcm – si legge nella lettera – consente, di fatto, il rilancio della strategia delle aree interne del Paese e può, in un momento di difficoltà come quello che stiamo attraversando, consentire l’utilizzo di risorse, seppur limitate, a beneficio delle imprese rappresentate che insistono in questi Comuni. Confartigianato, rappresentando le micro e piccole imprese e le imprese artigiane, ha sostenuto una Strategia per le Aree interne in grado di poter valorizzare il nostro territorio ed i nostri tanti piccoli Comuni, che in questo periodo di pandemia sono riusciti, spesso più delle città più grandi, a soffrire meno della crisi”.

L’associazione sottolinea, poi, che “è indispensabile far bene e fare presto” perché “l’erogazione delle annualità successive alla prima sarà subordinata al completo utilizzo delle risorse erogate in riferimento alle precedenti annualità, verificato all’esito del monitoraggio previsto dallo stesso decreto. In caso di non utilizzo – conclude la missiva – i fondi rientreranno nella disponibilità del Fondo per lo Sviluppo e la coesione”.