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“È stata un’emozione bellissima vedere il teatro Marrucino pieno di gente, ieri, per i due spettacoli con Luca Argentero, È questo il sogno che avevo da piccolo?, che hanno inaugurato la possibilità di tornare ai numeri pre-pandemia e hanno dimostrato il bisogno che c’è di puntare sulla cultura per la rinascita”, così il vicesindaco e assessore alla Cultura, Paolo De Cesare.

“Uno spettacolo bellissimo, quello scritto con Edoardo Leo, anche nelle vesti di regista per il lungo monologo con cui Argentero ha dato alla nostra memoria le storie di tre grandissimi sportivi italiani – riprende De Cesare – Platea e palchi erano gremiti e questo, oltre a essere un forte segnale di rinascita, ha rafforzato la nostra consapevolezza del valore grande che hanno la cultura e la vita culturale in questo momento, anche nella nostra città. Cinquecento posti, sold out da settimane, replicati per due spettacoli in un giorno, sono un segnale importante di quanto Chieti possa essere un riferimento per il teatro e la musica in Abruzzo. Stanno infatti andando bene entrambe le stagioni che vedono il nostro teatro interprete sia che si tratti di prosa, sia che si tratti di concertistica e lirica. Ringrazio il direttore artistico della prosa Davide Cavuti che ha fatto un ottimo lavoro, insieme alla produzione dello spettacolo di Argentero e Leo, che è abruzzese con Stefano Francioni, mentre di Cavuti sono le musiche. È davvero un piacere anche vedere come il pubblico ha reagito al ritorno alla normalità dopo il 31 marzo, un vero e proprio abbraccio in sicurezza che alimenteremo per le prossime stagioni, cercando di portare a Chieti spettacoli e artisti sempre più di qualità, riattivando una funzione che è vitale per la città e che ha un grandissimo potenziale ancora tutto da esplorare, perché giova al turismo, giova al commercio, giova a una economia che sulla bellezza può puntare, visto il nostro patrimonio culturale”.

by Redazione
Ali-Menti

Ali-Menti è l’originale titolo di un laboratorio inserito nel progetto Facciamo rete (per il benessere psicofisico), avviato dalle due associazioni che operano tra Pescara e Chieti, Cosma, capofila – presieduta da Tiziana Arista, e Percorsi – presieduta da Eugenio Di Caro.

L’iniziativa prevede incontri con la dietologa Luisa Andreacola, dirigente medico della Asl di Pescara (Malattie dismetaboliche e riabilitazione nutrizionale) e la dottoressa in Psicologia Miriam Inguardia, per approfondire un tema fondamentale ma spesso totalmente sottovalutato se non ignorato: il rapporto con il cibo e, in particolare, delle persone con problemi di salute mentale.

“Ci sono una serie di alimenti che possono essere utilizzati in pazienti che hanno problematiche di origine psichiatrico-psicologico, o stati depressivi che possono rappresentare un ottimo adiuvante alla terapia farmacologica  poiché vanno ad agire sul sistema della serotonina“, spiega Luisa Andreacola, “Oggi è diventato quasi di moda dire che il cioccolato fondente può agire positivamente sull’umore, ma non è l’unico. Altri possono essere i mirtilli, le banane, o le noci (meglio delle mandorle). Ci  sono anche delle spezie o delle erbe aromatiche o piante officinali che spesso non vengono prese in considerazione ma altrettanto utili. E qui penso al basilico, al rosmarino, al pepe, alla cannella. Quest’ultima, per esempio, aiuta molto anche nella prevenzione all’obesità, soprattutto in pazienti diabetici o che assumono farmaci che predispongono a un aumento di peso. L’obiettivo di questi incontri è quello di far sorgere interesse su questi argomenti, soprattutto per i parenti o per chi è vicino a queste persone”.

Andreacola sottolinea il particolare successo riscontrato dal progetto, soprattutto per i pazienti più giovani, che hanno così a disposizione degli strumenti che non siano (solo) dei farmaci ma poter adoperare il cibo che viene consumato normalmente, quotidianamente. Conoscendo meglio le proprietà di ogni singolo alimento si possono ottenere risultati evidenti. Su un aspetto, però, la dietologa è molto drastica: la necessità di ridurre l’apporto calorico.

“E’ fondamentale limitare lo zucchero, le merendine, le bevande gasate, i succhi industriali e, viceversa, cercare di stimolare le persone ad avere un contatto diretto e corretto con il cibo. Ma questo vale per tutti, sia pazienti che persone che non hanno patologie e in particolare per i bambini e i giovani”.

Il ruolo del cibo all’interno delle emozioni e delle funzioni cognitive è, invece, l’aspetto approfondito da Inguardia:

Si mangia perché si sente un vuoto, perché si ha paura, ma è un comportamento che spesso, anche non a livello patologico, fa parte della vita di tutti nei momenti di stress o difficoltà», spiega la dottoressa in Psicologia, «Per ciò che concerne le funzioni cognitive, invece, il cibo è legato alla memoria, all’attenzione. Ogni alimento ha dei micronutrienti che in maniera naturale vanno a favorire queste funzioni. È fondamentale, però, non intendere il cibo come un premio altrimenti non viene più legato a un bisogno ma a una necessità emotiva. Per quanto riguarda il laboratorio Ali-Menti del progetto Facciamo rete, noi avremo anche lo sviluppo delle autonomie dei pazienti che, quindi, saranno instradati sulla scelta degli alimenti, sulla capacità di fare la spesa. I dati poi saranno valutati tramite dei test per analizzare il successo, o no, della nostra iniziativa a livello di psico-educazione alimentare.

by Redazione
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Lunedì 21 marzo mattina i ragazzi dell’Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri “Galiani – De Sterlich” di Chieti insieme ai Carabinieri Forestali del Reparto Biodiversità di Pescara, al sindaco Diego Ferrara e all’assessore all’Ambiente, Bonifica del territorio e Politiche comunitarie del comune di Chieti, Chiara Zappalorto, metteranno a dimora le piantine del progetto Un albero per il futuro nella villa comunale di Chieti nei pressi del museo di Villa Frigerj. Un evento che riprende l’antica tradizione di migliorare il territorio attraverso la piantumazione di alberi forestali.

Una cerimonia semplice, ma dal forte significato simbolico, per sensibilizzare i giovani all’importanza del bosco e degli alberi per il contenimento dei cambiamenti climatici, la difesa idrogeologica del territorio e la conservazione della biodiversità.

“Un albero per il futuro” è un progetto di sensibilizzazione alle tematiche ambientali ed educazione alla legalità promosso dai Carabinieri della Biodiversità e dal Ministero della Transizione Ecologica, rivolto a tutte le Scuole italiane.

Il progetto prevede di donare giovani alberi appartenenti a specie tipiche della flora locale che i Carabinieri Forestali provvedono a consegnare e mettere a dimora assieme agli studenti delle scuole aderenti, i quali in seguito dovranno provvedere alla loro cura.

Ogni piantina viene georeferenziata, in questo modo sul sito dedicato al Progetto (www.unalberoperilfuturo.it) sarà possibile seguire giorno per giorno il numero di alberi messi a dimora dalle Scuole coinvolte, la loro localizzazione ed i risultati ottenuti in termini di stoccaggio di carbonio, ovvero diriduzione dell’anidride carbonica.

Gli studenti, quindi, grazie ai Carabinieri forestali contribuiscono così a creare un “bosco diffuso” in tutto il territorio nazionale, un impegno concreto per favorire la partecipazione dei ragazzi alla tutela ambientale ed al contrasto dei cambiamenti climatici.

Ma da quest’anno il progetto “Un albero per il futuro” si è arricchito di un grande protagonista: L’Albero di Falcone. Si tratta di una pianta di Ficus macrophylla della sottospecie columnaris che cresce davanti alla dimora che fu del Giudice Giovanni Falcone a Palermo, diventata simbolo di legalità e libertà.

Fu proprio intorno a questa pianta che, subito dopo la strage di Capaci nel 1992, centinaia di palermitani si raccolsero per manifestare la propria rabbia e il proprio dolore scegliendo l’albero come simbolo di lotta alla violenza mafiosa, è lì che centinaia di persone hanno lasciato e lasciano ancora messaggi contro la criminalità.

I Carabinieri del Centro Nazionale per la Biodiversità Forestale di Pieve Santo Stefano (AR) hanno prelevato delle porzioni di ramo da questo albero straordinario riuscendo a riprodurre, in laboratorio e per talea, delle copie geneticamente identiche della pianta originale.

L’Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri “Galiani – de Sterlich” è la prima scuola nel territorio della provincia di Chieti che riceverà questo piccolo, ma metaforicamente importantissimo nuovo ospite il cui valore simbolico è ancora maggiore considerando la data che i ragazzi hanno scelto per la consegna: 21 marzo 2022, XXVII Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie.

L’Albero di Falcone vuole ricordare a tutti che l’impegno contro le mafie è come una giovane pianta, va preservata dalle avversità e pazientemente curata in maniera che radichi anche nei terreni più aridi e desolati: un significato estremamente simbolico dei termini coltura e cultura, attività che richiedono esercizio, costanza ed impegno quotidiano.

L’Albero di Falcone, ora piccolo e in vaso, sarà custodito dagli studenti dell’Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri “Galiani – de Sterlich” per due anni per poi essere messo a dimora nel giardino storico di Villa Frigerj.

La Villa Comunale di Chieti, quindi, si arricchirà di una nuova preziosa gemma, che sarà ossigeno delle coscienze dei giovani studenti delle scuole e testimone della loro continua attenzione al tema della legalità che, come l’ambiente, va sempre curata, alimentata e protetta.

by Redazione
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Mercoledì 2 marzo alle 10.30, nell’Aula Magna dell’Istituto Galiani-de Sterlich di Chieti, si tiene un incontro su La Costituzione e l’articolo 21, con l’associazione Chieti Nuova 3 febbraio e l’Unitre.

Intervengono il prefetto di Chieti, Armando Forgione e quello di Pescara, Giancarlo Di Vincenzo.

“L’incontro – sottolinea il dirigente scolastico Sara Solipaca – rivolto agli studenti delle scuole superiori cittadine, è l’occasione per una rilettura dell’art.21 della Costituzione italiana, che sancisce la libertà d’espressione, vero pilastro di uno stato democratico che ha alla base il pluralismo ideologico, perché riconosce piena dignità ai cittadini e contribuisce a realizzare il pieno sviluppo della persona umana. L’invito agli studenti è a una riflessione collegiale sui valori di libertà e democrazia che ispirano l’Articolo 21, anche alla luce delle profonde innovazioni introdotte nei mezzi di diffusione dalle Nuove Tecnologie e dal Digitale e riguardanti il diritto dell’informazione, il pluralismo informativo e le nuove dimensioni della libertà d’informazione.”

 

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Il maestro Carlo Gentili, artista di fama internazionale, saggista ed operatore culturale, ha dato il via al Festival della creatività all’Istituto Tecnico Statale Commerciale per Geometri Galiani De Sterlich di Chieti coordinato dal dirigente scolastico dottoressa Sara Solipaca. Si tratta di un progetto in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e con l’ Unione Europea.

I ragazzi del quarto (indirizzo Grafica e Turismo) incontreranno quattro esperti del settore artistico/creativo,  con il coordinamento generale del professore e critico Massimo Pasqualone: “La creatività è l’arma vincente per affrontare questi tempi così incerti, ma va comunicata agli studenti in modo attrattivo, oseremmo dire “bello” in greco Kalos che vuol dire attrarre”.

Incontrando gli studenti il 25 febbraio, Gentili ha parlato di arte, poesia e creatività, presentando il suo percorso artistico e di ricerca.

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Il Teatro Marrucino da domani a domenica 28 febbraio si tingerà dei colori della campagna di sensibilizzazione Accendiamo le luci sulle malattie rare, promossa dalla Federazione Nazionale dei malati Rari, UNIAMO, in occasione della Giornata Internazionale delle Malattie Rare che, quest’anno, si svolgerà il 28 febbraio 2022, sostenuta a livello internazionale da Eurordis Rare Disease.

A Chieti la celebrazione della giornata è resa possibile dalla sinergia fra Comune e l’associazione INCLUSIAMO, in collaborazione con il Coordinamento Regionale delle Malattie Rare Europe.

“Quest’anno abbiamo deciso di accendere il Marrucino, perché ci sembra una giusta causa quella delle malattie rare – così il sindaco Diego Ferrara e la consigliera Silvia Di Pasquale – i colori sono quelli della Federazione UNIAMO (fuxia, verde, blu), scelti per attirare l’attenzione dell’opinione pubblica, sulle problematiche sociali e cliniche di chi vive con una malattia rara e deve affrontarla ogni giorno, a qualunque età e condizione. Ringraziamo l’associazione INCLUSIAMO, per la lotta che conduce e ringraziamo tutto il personale medico e sanitario che anche nel nostro ospedale si dedica quotidianamente e senza sosta a combattere queste patologie. Siamo vicini a loro e, con i colori di questa causa, anche alle famiglie e ai pazienti che ne soffrono”.

 

Chieti

Al via il “Festival della creatività” all’Istituto Tecnico Statale Commerciale per Geometri Galiani De Sterlich di Chieti coordinato dal dirigente scolastico dottoressa Sara Solipaca.

Si tratta di un progetto in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e con l’ Unione Europea. I ragazzi del quarto (indirizzo “grafica” e “turismo”)  incontreranno quattro esperti del settore artistico/creativo.

Con il coordinamento generale del professore e critico Massimo Pasqualone, si alterneranno:  Carlo Gentili sul tema della Creatività (25 febbraio), Elisabetta Grilli sul tema I gatti nell’arte e nella letteratura (28 marzo), Stefania Barile La creatività nel l’arte contemporanea (22 aprile), Eugenia Tabellione in Psicologia della creatività (16 maggio).  “La creatività – sottolineano gli organizzatori – è l’arma vincente per affrontare questi tempi così incerti, ma va comunicata agli studenti in modo attrattivo, oseremmo dire ‘bello’” (in greco Kalos vuol dire  attrarre).

Chieti

Si terrà giovedì 17 febbraio, presso l’aula magna dell’ITCG Galiani-De Sterlich, il primo dei sei incontri previsti dal progetto “La fabbrica delle parole”.

Il progetto, dedicato agli alunni delle classi terminali dell’istituto, si propone di avvicinare gli studenti e le studentesse alla cultura poetica e ai linguaggi artistici contemporanei con interventi teorici-pratici in forma laboratoriale, condotti dal poeta e scrittore Jean Portante che, nato nel 1950 a Differdange (Lussemburgo) da genitori italiani (Abruzzo), oggi vive a Parigi. La sua opera, che conta una quarantina di libri – poesia, romanzi, saggi, pièce teatrali – è stata ampiamente tradotta.

In Francia è membro dell’Académie Mallarmé dal 2006. Nel 2003 gli è stato attribuito il prestigioso Premio Mallarmé per il libro L’étrange langue (La strana lingua).

Ha ricevuto numerosi premi, sia in Francia che in Lussemburgo o in altri paesi. Nel 2011 è stato premiato con il Premio nazionale del Lussemburgo per l’insieme della sua opera. L’anno dopo ha ricevuto il Premio internazionale del mondo francofono Benjamin Fondane.

Il premio europeo Petrarca gli è stato attribuito nel 2014. I suoi libri, scritti in francese ed in italiano, sono pubblicati essenzialmente da PHI (Lussemburgo) e da Le Castor Astral (Francia), ma anche in una ventina di paesi. Nel 2019 ha pubblicato il suo primo libro scritto direttamente in italiano: L’invenzione dell’ombra (Raffaelli Editore), seguito nel 2022 da Tu non c’era ancora (Edizioni La Vita Felice).

Lavora da parecchi anni come Senior Adjunct Teacher all’Università del Lussemburgo: UNI-Luxembourg, dove insegna scrittura creativa, italianistica, letteratura comparata e cultura europea. Docente di Master Class di scrittura creativa in Europa ed altri continenti.

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È la passione per la musica che si rinnova da 150 anni il fulcro dell’attività della famiglia Di Leonardo, che si dedica da cinque generazione alla riparazione, e oggi anche vendita, di strumenti musicali. L’attività adesso si chiama Città della Musica – e non poteva essere altrimenti – e la firma è quella dei Di Leonardo.

La storia comincia nel 1868 con Antonio Di Leonardo, che dopo aver ricevuto in regalo un organetto usato, inizia a suonarlo, da autodidatta, con grande soddisfazione, nonostante l’avversione della famiglia che voleva si dedicasse all’attività contadina. Il primo musicista Di Leonardo è costretto così a nascondere alla sera il suo organetto nelle campagne. Ma un giorno lo ritrova distrutto a causa della pioggia. Disperato dell’accaduto, trova il coraggio di parlare ai genitori della sua passione e addirittura li convince a dargli la possibilità di trasferirsi per un periodo a Castefidardo, cittadina che a quei tempi era la culla dei primi costruttori italiani di organetti. Dopo un anno fuori casa, Antonio torna a Chieti e, con in mano i segreti del mestiere, inizia a riparare organetti nella sua città. È  il 1871, anno in cui con ufficialità inizia la storia di questa celebre famiglia che ha dedicato vite intere alla musica. “Oggi, nel nostro lavoro, applichiamo sempre quella passione che ci contraddistingue da oltre cento anni”,  spiega l’ultimo Antonio Di Leonardo, che insieme agli altri familiari gestisce Città della Musica.

Dopo il capostipide e la prima bottega, aperta in via Madonna degli Angeli a Chieti nel 1909, sono subentrati Raffale Di Leonardo, figlio del primo Antonio, e Antonio Di Leonardo jr, settimo figlio di Raffaele, che è diventato ben presto anche un noto musicista di fisarmonica. Antonio jr, peraltro uno degli ultimi liutai italiani, è scomparso nel 2016 e per oltre sessant’anni è stato il volto dell’attività di riparazione e costruzione di organetti e fisarmoniche della famiglia Di Leonardo. La storia di Antonio jr inizia da Castelfidardo, come quella del nonno, dove affina le tecniche di costruzione sia degli organetti che delle fisarmoniche. Poi si trasferisce in Canada dove lavora in un negozio di strumenti musicali a Timmins, Ontario, ed insegna in una scuola di musica, creando un’orchestra di fisarmoniche che avrà molto successo nel territorio. Inoltre in  Canada impara l’uso della fisarmonica nel jazz che riporterà in Italia con grandissimi successi e consensi. Dal matrimonio con Antonietta Romano nascono Giampiero, Luciano e Annalisa che attualmente insieme all’ultima generazione Di Leonardo – Antonio, Simone e Silvia – gestiscono Città della Musica a San Giovanni Teatino. Che dal 2005 è il punto di riferimento di tutti i musicisti del Centro Sud Italia.

“Nella nostra attività – spiega Antonio Di Leonardo, nipote di Antonio jr – lavorano musicisti in grado di soddisfare le richieste di appassionati e professionisti. Tutto quello che facciamo, lo realizziamo grazie alla grande passione per la musica che ci guida da oltre 150 anni. Oggi presentiamo una linea di organetti, gli strumenti che hanno ispirato nel 1871 il mio trisnonno, la Theate 150, dedicata ai nostri 150 di storia e alla nostra amata Chieti”.

marrucino

Con la comicità di Marco Marzocca, e la sua spalla artistica Stefano Sarcinelli, in Ciao Signò (Spettacoli Pro) chiude Ride bene, chi ride al Marrucino. Il teatro comico d’autore, sul palco del gioiello teatino, fa breccia nel cuore degli abruzzesi.

La rassegna nata dall’intuito di Marco Iezzi e Federico Perrotta in collaborazione con il Teatro Marrucino ha animato la scena con due spettacoli all’insegna del divertimento, e dell’analisi dei rapporti umani: dopo il grande successo di pubblico, infatti, del primo appuntamento con “Coppie felicemente infelici” prodotto da Uao Spettacoli e firmato Claudio Insegno, sul palco insieme a Sabrina Pellegrino, Federico Perrotta e Valentina Olla, Marco D’Angelo e Giulia Perini, grandi sorrisi al Marrucino con l’antologia di tutti i più divertenti sketches che hanno reso famoso il personaggio di Ariel, grazie al maestro del divertimento Marco Marzocca, ed il domestico simpatico e pasticcione, alle prese con il suo Signò, il bravissimo Stefano Sarcinelli.

“Con la rassegna ‘Ride bene chi ride al Marrucino’ – commenta Marco Iezzi – abbiamo visto sul palco di questo splendido teatro grandi artisti che hanno fatto vivere momenti emozionanti al pubblico. Io e Federico Perrotta siamo davvero orgogliosi del risultato ed ancora una volta siamo testimoni di una grande conferma ossia che i veri artisti hanno una capacità in particolare, quella di snellire momenti difficili, suscitando curiosità, sorrisi, e perché no? Anche momenti di leggera riflessione che aiutano a capire in cosa può migliorare la nostra vita. Oggi abbiamo tutti bisogno di sorridere e concederci dei momenti di assoluta allegria e con questa rassegna abbiamo raggiunto il nostro obiettivo”.

Sul palco, dunque, insieme a Marzocca e Sarcinelli, non solo i rispettivi personaggi ma anche tanta voglia di divertirsi e divertire tutti grazie ad uno spettacolo comico semplice adatto alle famiglie che non hanno perso l’occasione di concedersi un pomeriggio a teatro.

“Con Marco Iezzi abbiamo portato un pò di comicità d’autore a Chieti e ne sono davvero orgoglioso – intervene Perrotta – Abbiamo avuto ragione, grazie anche al sostegno del Cda del Teatro Marrucino infatti la rassegna è stata apprezzata e voluta, tant’è che il grande successo di pubblico ne è la maggior prova. Speriamo davvero, con queste due date, di aver dato un sorriso, e lo slancio giusto per una nuova partenza anche per la prosa del Teatro Marrucino; ringraziamo tutti coloro che ne hanno permesso la realizzazione”.

La rassegna “Ride bene chi ride al Marrucino” devolverà una parte dell’incasso all’Anffas di Chieti.