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Tag Archives: Abruzzo

Presentato a Roma l’Atlante Qualivita-I prodotti agroalimentari e vitivinicoli italiani DOP IGP STG – Le bevande spiritose italiane IG, con l’intervento della Ministra delle politiche agricole Teresa Bellanova,del Coordinatore S&D ComAgri del Parlamento europeo Paolo De Castro e le relazioni di Cesare Mazzetti Presidente Fondazione Qualivita, Riccardo Ricci Curbastro Presidente Federdoc, Cesare Baldrighi Presidente OriGIn Italia, Massimo Bray Direttore generale Istituto della Enciclopedia Italiana e Mauro Rosati Direttore Fondazione Qualivita.

L’opera rappresenta una fotografia del panorama agroalimentare di qualità nazionale a Indicazione Geografica a cui l’Abruzzo contribuisce con un totale di 31 prodotti DOP, IGPe STG e bevande spiritose IG tutelati e riconosciuti dall’UE. Dall’Aprutino Pescarese DOP al Pretuziano delle Colline Teramane DOP a rappresentare l’importanza della tradizione olearia, fino allo Zafferano dell’Aquila DOP, primo per produzione dell’intero Paese. Con una netta maggioranza dei prodotti vitivinicoli certificati su quelli alimentari, sono proprio le DOP e le IGP a carattere enologico come Montepulciano d’Abruzzo DOPTrebbiano d’Abruzzo DOP o Cerasuolo d’Abruzzo DOP a dare una forte impronta all’identità culturale di questa regione.

Per la prima volta, Treccani accoglie la cultura delle Indicazioni Geografiche e dei prodotti tipici italiani all’interno del corpus delle sue opere con la pubblicazione della decima edizione dell’Atlante Qualivita, il primo e unico volume a livello europeo dedicato alle produzioni certificate. Un riferimento “enciclopedico” realizzato da Fondazione Qualivita, in collaborazione con OriGIn Italia e Federdoc, per affermare il ruolo delle filiere italiane di qualità come elemento della cultura nazionale, a fianco di un inestimabile valore economico per il Paese.

L’Atlante Qualivita si pone come sintesi profonda di una ricchezza variegata grazie a 860 schede prodotto, suddivise in tre sezioni: prodotti agroalimentari (299 schede), prodotti vitivinicoli (526 schede)e bevande spiritose (35 schede realizzate in collaborazione con Assodistil), che descrivono dettagliatamente ognuna delle eccellenze italiane tutelate come Indicazione Geografica, attraverso informazioni su metodo di lavorazione, storia, normative, caratteristiche nutrizionali e organolettiche dei prodotti stessi. Un rinnovato strumento di conoscenza destinato agli italiani, da sempre predisposti ad essere consumatori consapevoli e attenti ai concetti di autenticità ed origine.

Un valore culturale, quello dei prodotti DOP e IGP, testimoniato anche dalle strette connessioni con alcuni riconoscimenti in Italia dell’UNESCO. Tra questi, i patrimoni culturali immateriali quali“La dieta mediterranea” (2013), “L’arte del pizzaiuolo napoletano” (2014), “La coltivazione della vite ad alberello di Pantelleria” (2014), “L’arte dei muretti a secco” (2018) e i siti del patrimonio mondiale culturale e naturale quali“Val d’Orcia”(2004), “Paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato” (2014) e“Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene”(2019).

Un patrimonio inestimabile, quello delle Indicazioni Geografiche italiane,che emerge anche dalle indagini realizzate da Ismea e Qualivita che hanno mappato oltre 600 Risorse Culturali –  dai Beni architettonici e artistici fino alle opere letterarie – più di 200 Eventi e 150 Itinerari tutti legati alle produzioni DOP IGP.

by Alessandra Renzetti

Nella Sala Consiliare del Comune di Abbateggio, alla presenza del Presidente Nazionale del Club Fiorello Primi, sindaci e delegati dei 27 Comuni di Abruzzo e Molise, hanno sottoscritto l’Atto Costitutivo dell’Associazione “I Borghi più belli d’Italia”.

Questi i Comuni che ne fanno parte: Abbateggio, Anversa degli Abruzzi, Bugnara, Campli, Caramanico Terme, Castel Del Monte, Castelli, Città Sant’Angelo, Civitella Del Tronto, Guardiagrele, Navelli, Opi, Pacentro, Penne, Pescocostanzo, Pettorano Sul Gizio, Pietracamela, Pretoro, Rocca San Giovanni, Santo Stefano Di Sessanio, Scanno, Tagliacozzo, Villalago, Fornelli, Frosolone, Oratino, Sepino.

Associazione “I Borghi più belli d’Italia”

È un successo che porta in sé due primati: è la prima Associazione Regionale ad avere l’adesione totale dei Comuni facenti parti del Club ed è la prima Associazione a coinvolgere due Regioni, l’Abruzzo ed il Molise.

“Motivo di orgoglio per me – spiega Antonio Di Marco – è stato l’essere eletto all’unanimità Presidente di questa associazione, un ruolo che mi impegnerò a ricoprire con piena dedizione, affinché si possa proseguire nella crescita e valorizzazione dei nostri Borghi certificati e dell’intero territorio regionale attraverso questo nuovo strumento associativo che ci consentirà di avviare una sinergia ancor più fruttuosa con le forze istituzionali, politiche, economiche e imprenditoriali”.

by Alessandra Renzetti

Si terrà domani alle ore 10.30 nella sala Sabatini dell’Istituto Alberghiero “G. Marchitelli” il convegno “La storia d’Abruzzo in 30 minuti”, un affascinante viaggio nella terra d’Abruzzo, cullata e custodita tra il fascino del mare e l’eternità dei monti; una terra che ha dato i natali ad illustri poeti ed artisti, quali Ovidio, D’Annunzio, Flaiano, Tosti che , quasi per ringraziarla, l’hanno orgogliosamente raccontata decantando le sue preziosità e tessendone le lodi. E’ proprio sulla valorizzazione di questa affascinante regione che il progetto P.A.D.I.S. , acronimo di “Progetto Abruzzo Didattico Internazionale Scolastico”, vuol porre l’accento evidenziandone le peculiarità soprattutto dal punto di vista enogastronomico, letterario, artistico e musicale.

Locandina

L’iniziativa, ideata dalla prof.ssa Giovanna Ferrante, Dirigente Scolastico dell’Istituto Alberghiero “G.Marchitelli” di Villa Santa Maria, dalla dott.ssa Donatella D’Amico, Dirigente Scolastico del Liceo Classico “G.D’Annunzio” di Pescara e dalla Ass. Amm. Assunta Di Basilico, segna il connubio tra due prestigiose istituzioni scolastiche regionali, l’I.P.S.S.A.R. di Villa e il Liceo Classico “G. D’Annunzio” di Pescara, fortemente entusiaste e desiderose di collaborare e di mettere insieme le proprie forze per onorare la terra forte e gentile d’Abruzzo.

Domani, in occasione dell’approssimarsi delle festività natalizie, le due realtà scolastiche presenteranno a Villa Santa Maria, il convegno su “La storia d’Abruzzo in 30 minuti” che vedrà come relatori il dott. Licio Di Biase e la prof.ssa Franca Minnucci.

L’incontro sarà rivolto all’USR, ai Dirigenti Scolastici d’Abruzzo e alle varie Autorità territoriali presenti.

pianella

Nei giorni scorsi, il capogruppo Romeo Aramini e il consigliere Davide Berardinucci del gruppo consiliare del Comune di Pianella “Un Progetto in Comune”, hanno inviato al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Regionale con delega ai trasporti, dott. Umberto D’Annuntiis, e al Dipartimento Infrastrutture, Trasporti, Mobilità, Reti e Logistica della Regione Abruzzo, la richiesta per far inserire anche Pianella nel bacino servito dal Biglietto Unico.

Ecco le dichiarazioni dei due consiglieri:

Ricordiamo come dal 2004, anno di nascita del biglietto unico Pianella rimase esclusa, cosa francamente inspiegabile considerato che questo comune è in contiguità con i due capoluoghi di provincia della cd. Area Metropolitana e confina da una parte con Spoltore e dall’altra con Cepagatti, entrambi comuni già inclusi nell’area del biglietto unico.

Giova sottolineare l’elevata domanda di mobilità di trasporto pubblico da parte dei residenti del Comune di Pianella che si traduce nei giorni feriali in ben 38 corse da e per Pescara da Pianella, confermando l’elevato pendolarismo studentesco e quello dei lavoratori, facendo registrare un +30% di pendolari che da Pianella usufruiscono del mezzo pubblico rispetto comuni già beneficiari del biglietto unico.

Quest’ultimo dato sta a testimoniare anche la convenienza che avrebbe Tua compiendo questo allargamento del bacino servito da Unico.

A confermare la legittima aspirazione di Pianella ad essere inclusa nel bacino di Unico è il fatto che in sede di individuazione di bacini ottimali ed omogenei di traffico (cfr. documento istruttorio regionale ex DL 138/2012) il Comune di Pianella è stato già ricompreso nel bacino Area Chieti-Pescara cd. Bacino C.

Qualcuno si è confuso in Consiglio Comunale sbandierando contatti con il presidente di Tua al fine di far attivare Unico anche nel nostro territorio dimenticando, però, che l’unico ente legittimato a mutare lo stato di fatto, e quindi capace di integrare il bacino di Unico annettendo Pianella, è la Regione Abruzzo.

Il gruppo “Un Progetto in Comune” ha richiesto l’ingresso di Pianella in Unico dal 1° Gennaio 2020, la decisione ora spetta alla Regione Abruzzo.

Cuori di telethon

Domenica 15, sabato 21 e domenica 22 dicembre in più di 3mila piazze in Italia sarà possibile ricevere il Cuore di cioccolato di Fondazione Telethon per supportare la ricerca scientifica sulle malattie genetiche rare.

Il Cuore di cioccolato, disponibile nella versione fondente, al latte, e al latte con granella di biscotto e prodotto da Caffarel in esclusiva per Telethon, è un omaggio distribuito in tutte le province d’Italia dai volontari di Fondazione Telethon e UILDM, e di Avis, Anffas, Azione Cattolica e UNPLI, come ringraziamento per una donazione minima di 12 euro.

Quest’anno inoltre sarà possibile richiedere anche la confezione regalo da nove cuoricini di cioccolato fondente, distribuita nelle piazze con una donazione di 5 euro.

Gli hashtag della campagna saranno #presente, per far sentire la propria vicinanza anche sui social network ai pazienti e alle loro famiglie, e #contuttoilcuore, come le donazioni con cui gli italiani ogni anno dimostrano il loro grande impegno solidale.

In Abruzzo saranno allestiti banchetti a L’Aquila, Pescara, Chieti, Teramo e in molti comuni delle rispettive province, dove saranno distribuiti i simbolici Cuori di cioccolato, grazie ai volontari di Fondazione Telethon e UILDM, e di Avis volontari sangue, Anffas e UNPLI.

Sul sito www.telethon.it sarà presente l’elenco dei punti di raccolta dove sarà possibile richiedere il prodotto.

Politici, amministratori, rappresentanti delle istituzioni e del mondo dell’associazionismo si sono ritrovati sabato (16 novembre 2019) a Bisenti, nei locali del Ristorante Abruzzo Incantato per l’iniziativa: “Mai più come Pilato. Educare alla responsabilità per contrastare la cultura dell’indifferenza”, giornata di studio organizzata dalla Fondazione TESEO per contrastare la cultura dell’indifferenza. La località è stata scelta in maniera non casuale dato che la cittadina del teramano, secondo molti studiosi, avrebbe dato i natali proprio al procuratore romano Ponzio Pilato. Durante la mattinata si è riflettuto sul contributo che il mondo dell’informazione potrebbe dare su questo argomento ed è stato presentato il bando per il conferimento di borse di studio rivolto alle Scuole Secondarie di I e di II grado, statali e paritarie, dedicato al tema: Etica della responsabilità al tempo dell’indifferenza”. Numerose le personalità intervenute, tra queste Monsignor Antonio Silvestrelli, Sottosegretario della Congregazione per il Clero; Andrea Silvestrone, campione mondiale tennis tavolo su carrozzina, Alessandro Pompei dell’Anci Abruzzo Giovani, oltre a moltissimi rappresentanti delle Associazioni come: Giancarlo Sagario, Presidente A.E.F.I., Salvatore Benfatto della Fondazione Aria Nuova, il dottor Fabrizio Salusest di C.O.M.E. Collaborations.

 “Familismo amorale, irresponsabilità, illegalità diffusa, cultura della furbizia, legalità formale, – dichiara il Presidente della Fondazione TESEO, Claudio Teseo – sono sintomi di quella questione culturale che costituisce il vero ostacolo a ogni cambiamento nel nostro paese. La scuola e le altre agenzie di socializzazione devono farsi carico della cultura dell’irresponsabilità diffusa, che è una “emergenza educativa”, con un nuovo patto educativo, centrato sul superamento della dicotomia tra formazione umanistica e scientifica e finalizzato alla formazione di un pensiero critico e sistemico. Il problema centrale è l’educazione, i modelli culturali, la ricerca di un’etica condivisa e la testimonianza dei comportamenti”.

Claudio Teseo

“‘Mai più come Pilato’ – conclude Teseo – è il tema conduttore delle attività del Centro Culturale della Fondazione, il nostro obiettivo è sottolineare l’importanza dell’assunzione di responsabilità, a ogni livello, per contrastare la cultura dell’indifferenza e dello scarto e per farlo pensiamo soprattutto alle nuove generazioni con una borsa di studio che possa favorire in particolare ragazzi in difficoltà economica, affinché tutti possano avere le possibilità per raggiungere il loro pieno potenziale. Ringrazio quanti hanno partecipato alla giornata studio portando il loro prezioso contributo, è stata una occasione di dialogo tra le associazioni e i portatori di interesse sul tema dell’indifferenza, importante anche per ragionare sulle azioni da poter mettere in campo per contrastarla”. 

 

Dopo il grande successo del romanzo “Per Francesco, che illumina la notte”, la scrittrice e Professoressa Elsa Flacco torna a far parlare di sé con un nuovo grande capolavoro, frutto di un’intensa ricerca ed una grande passione: al centro di questa nuova scommessa c’è Giuseppe Dell’Orefice compositore e direttore d’orchestra attivo a Napoli e in Abruzzo nella seconda metà dell’800, uomo di grande valore ma a lungo dimenticato. Il libro in questione si chiama “Giuseppe Dell’Orefice. Un canto interrotto sulla scena napoletana dell’Ottocento”, Libreria Musicale Italiana,  e verrà presentato in occasione del Fla a Pescara, domenica 10 novembre alle ore 17 presso la Sala Fucsia del Circolo Aternino; a dialogare su quest’ultimo capolavoro, con la Professoressa Flacco sarà la giornalista Alessandra Renzetti.

Nato a Fara Filiorum Petri, in provincia di Chieti, nel 1848, in una famiglia modesta ma appassionata di musica (il padre sarto suonava nella banda del paese), Giuseppe Dell’Orefice venne mandato giovanissimo a Napoli, a studiare musica presso il Conservatorio di San Pietro a Majella con i fratelli maggiori Nicola e Biagio.

Contrariamente a loro, divenuti professori rispettivamente di clarinetto e tromba, abbandonò presto lo studio del flauto per seguire lezioni di pianoforte e composizione. La breve ma intensa carriera di direttore d’orchestra e compositore lo vede produrre due opere maggiori, la Romilda dei Bardi nel 1874 e l’Egmont nel 1878, entrambe su libretto di Nunzio Federigo Faraglia, opere minori come Il segreto della duchessa, musica sacra, pezzi per pianoforte, romanze e canzoni napoletane (di cui una su testo di Salvatore Di Giacomo e una di Roberto Bracco, nel 1882 e 1883).

La sua carriera culmina con il quinquennio al teatro San Carlo, dal 1877 al 1882, quando si alterna con colleghi più anziani nel ruolo di direttore stabile: sono questi gli anni di maggiore fama e prestigio di Dell’Orefice, come dimostrano lettere e documenti che lo accreditano come uno dei musicisti più influenti di Napoli.

Nel ’78 si è sposato con Elvira Taranto, giovane di ottima famiglia, e ha avuto due bambini tra il 1880 e il 1882 ma nel 1883 perde il posto di direttore al San Carlo e sembra quasi sparire dalle cronache musicali, a parte qualche notizia di composizioni minori e direzioni di concerti in sale di società filarmoniche: tutta quella fama e popolarità all’improvviso sembrano sgonfiarsi, forse per contrasti con colleghi e conseguente emarginazione dagli ambienti che contano, o per una banale crisi di ispirazione artistica, impossibile saperlo. È certo che il 1884 rappresenta l’annus horribilis di Giuseppe Dell’Orefice: a marzo perde la moglie ventottenne, morta di qualche morbo ignoto. Due mesi dopo è costretto a dirigere tre opere al teatro Marrucino di Chieti, in sostituzione di un direttore cacciato per contrasti con l’orchestra, ma con il dolore nel cuore; i bambini vengono affidati e allevati dalla famiglia della moglie, che lo terrà lontano nei pochi anni che gli restano. Subito dopo iniziano i primi sintomi di quella demenza progressiva, forse causata da una forma di sifilide contratta anni prima, che si aggraverà costringendolo a più ricoveri in manicomio, fino alla morte sopraggiunta il 4 gennaio del 1889, a soli quarant’anni. Pochi e tristissimi i documenti di questi ultimi anni, quando restano solo i fratelli ad assisterlo nel lento struggente declino. Alla sua morte viene ricordato solo da alcuni brevi necrologi venati di rimpianto. Anni dopo i figli riceveranno riconoscimenti e omaggi alla sua memoria. La sua figura sopravvive alcuni anni nel ricordo di chi l’ha conosciuto, dei familiari e dei figli, poi più nulla: per un secolo viene ricoperta dall’oblio, letteralmente cancellata. Poi, pian piano, ricompare nelle ricerche di qualche appassionato e nella volontà dei discendenti di rendergli l’onore che merita, come uomo e come musicista.

In seguito nasce l’Istituto Giuseppe Dell’Orefice, fondato e animato dai pronipoti Giorgio e Fabrizio e dal direttore d’orchestra Maurizio Colasanti, sostenuto da figure importanti della politica e della cultura: tutti uniti dal desiderio di rivalutare una figura importante della scena musicale partenopea tra gli anni ’70 e ’80 dell’Ottocento. E nasce la ricerca documentaria, bibliografica e archivistica che ha portato alla realizzazione di questa biografia: un testo basato su una documentazione rigorosa, doverosamente riportata in appendice, ma attento anche a rendere le atmosfere, i colori, le parole, i suoni di un momento storico e di un contesto artistico irripetibili. Quelli della Napoli di allora, quando la musica era al centro della vita culturale e sociale di ampi strati della popolazione: un ruolo che in seguito ha tristemente perduto.

“Quando per la prima volta, ormai quattro anni fa, – spiega Elsa Flacco – ho sentito il nome di Giuseppe Dell’Orefice dall’amico direttore d’orchestra Maurizio Colasanti che mi proponeva di fare ricerche sulla sua vita, non avrei mai creduto che sarebbe diventato così importante per me. All’inizio non ero particolarmente attratta dall’idea di scrivere la biografia di un musicista vissuto un secolo e mezzo fa, tra l’altro non mi ero mai cimentata prima di allora in questo genere di scrittura. Ma dopo aver trascorso tanti mesi in sua compagnia, alla ricerca delle tracce del suo passaggio su e giù per l’Italia, attraverso biblioteche, archivi di conservatori e di teatri, fondi documentali privati e pubblici, la sua storia mi è entrata dentro fino a diventare parte di me. Raccontare Giuseppe Dell’Orefice, con i suoi successi, le delusioni, gli entusiasmi e le illusioni, il dolore, la malattia e la fine così triste, lo sento adesso come un dovere nei confronti di un amico che non c’è più. Ascoltare la sua musica, riscoperta ed eseguita di nuovo dopo più di un secolo grazie al maestro Colasanti e ai pronipoti Giorgio e Fabrizio, che hanno fondato l’Istituto Giuseppe Dell’Orefice, mi procura un’emozione difficile da spiegare. Presentare questo lavoro, pubblicato dalla Libreria Musicale Italiana, al FLA è per me una grande soddisfazione, prima di un evento importante che stiamo organizzando per l’inizio di dicembre a Roma”.

by Alessandra Renzetti

Denti di squalo da Lettomanoppello, ammoniti dal Gran Sasso, riccio marino da San Valentino, coralli da Cima Murelle, pesci fossili da Abbateggio, spugne e stelle marine: domenica 3 novembre, il borgo di San Valentino in A.C. ospita la prima conferenza sulla paleontologia in Abruzzo, in particolare sulla ricerca dei materiali e sui numerosi reperti fossili, rinvenuti nelle grotte sparse sul territorio regionale.

San Valentino -Paleontologia

L’evento, in programma domenica mattina, alle 9, nelle sale del Museo dei Fossili e delle Ambre di San Valentino, rientra nel calendario di “Strisciando 2019”, raduno internazionale di speleologia, in corso in questi giorni a Lettomanoppello.

Parleranno il paleontologo Andrea Di Cencio, il geologo Silvano Agostini e la paleontologa M. Adelaide Rossi, per conto della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio dell’Abruzzo.

“I molti fossili racchiusi nelle rocce e nei sedimenti della nostra regione raccontano una storia lunga oltre un centinaio di milioni di anni” – ha affermato Adelaide Rossi, che in questi giorni sta curando, insieme all’Associazione Amici del Museo dei Fossili e delle Ambre di San Valentino, la nuova collezione di animali del quaternario e una ampia sezione di paleoantropologia che riguarda le origini e l’evoluzione della specie umana.

“Il meraviglioso ecosistema delle grotte – ha aggiunto – ha preservato nel tempo i resti di antichi ospiti occasionali, stanziali, predatori o predati: gli orsi e i leoni delle caverne, o gli orsi bruni deceduti nel corso dell’ultima grande glaciazione del Würm, e ancora cervi, stambecchi e camosci, ma anche resti di specie insolite, come testimonia la mandibola di un macaco”.

Il Museo già ospita una interessante sala dedicata ai fossili della Majella, che racconta circa 165 milioni di anni di storia naturale quando tutto era mare e atolli corallini, acque calde e squali che nuotavano indisturbati.

Il Museo inoltre accoglie una Sala delle Ambre e une interamente dedicata ai dinosauri, particolarmente gradita ai giovani visitatori delle scuole primarie e secondarie.

“L’Abruzzo è ricco di impronte di dinosauri, scogliere coralline in mari cristallini, dove nuotavano squali, delfini, pesci oggi non più presenti nel Mediterraneo – dichiara Silvano Agostini -. Dopo la definitiva emersione delle montagne dell’Abruzzo che oggi formano la catena appenninica, le pianure e le conche interne hanno ospitato laghi e ampi fiumi attorno ai quali abitavano ippopotami, rinoceronti ed elefanti”.

by Redazione

A distanza di pochi giorni dal grande evento denominato “Castrum 2019”, addestramento sul come affrontare le emergenze, il Modavi Pianella traccia un bilancio molto positivo su quanto è emerso da questa grande esercitazione nazionale di Protezione Civile che si è tenuta nello stesso comune di Pianella lo scorso fine settimana e che ha accolto circa 300 volontari arrivati da tutta Italia per prendere parte alle varie attività che si sono svolte nell’arco delle tre giornate previste.

Tanti gli operatori impiegati in simulazioni di terremoti nelle varie scuole del territorio e dei paesi del circondario: non sono mancate simulazioni di incendio boschivo, prove di ricerca di persone disperse, e gestione di tutte quelle situazioni dove viene impiegata la Protezione Civile in caso di necessità.

Proprio li, nel Campo Sportivo di Pianella sito in contrada Nardangelo,  luogo in cui sono state allestite le tende, ha voluto portare la sua testimonianza anche un uomo che in qualità di Primo cittadino, con coraggio ha affrontato una grande disgrazia, quella del terremoto di Amatrice: a portare i suoi saluti infatti a volontari e responsabili, al fianco del Presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio e del sindaco di Pianella, Sandro Marinelli, è stato Sergio Pirozzi ex sindaco di Amatrice e consigliere regionale, sceso in prima persona tra le macerie, proprio in quella drammatica notte del 24 agosto 2016, per aiutare e, per quanto possibile, rassicurare i suoi cittadini distrutti dal dolore e dalla disperazione. La sua, è stata una testimonianza di grande spessore, e che si è ben sposata con la “mission”di questo appuntamento che ha avuto tanto da insegnare a chi, davvero, si impegna con costanza a fronteggiare emergenze.

Come ha spiegato il Presidente del Modavi Protezione Civile Nazionale Emanuele Buffolano che non ha mai perso di vista il campo base, “con questo evento denominato Castrum 2019, tutti i volontari si sono impegnati per il perfetto funzionamento della macchina dei soccorsi in caso di emergenza, e le esercitazioni gestite dalle varie associazioni hanno aiutato tutti noi a migliorarci e ad esercitarci”.

“L’invio di tre funzionari del Dipartimento Nazionale della Protezione Civile – prosegue – conferma l’attenzione rivolta al percorso della nostra Colonna Nazionale, ma che si differenzia dagli altri enti per la grande presenza di giovani, per la coesione tra i gruppi e per la motivazione alla base di un percorso, che presto – avvisa – ci regalerà nuove sorprese”.

Sorprese, dunque e grandi aspettative anche per il futuro e come spiega il Vice presidente del Modavi Pianella, Planamente Mirco, “l’evento è stato organizzato con il grande impegno di molti che hanno sposato una causa che a noi, soprattutto, sta molto a cuore, ossia quella di poter essere efficienti e preparati in caso di emergenza”.

Infatti tutti i volontari del Modavi Protezione Civile hanno accolto con entusiasmo l’evento organizzato, ed è proprio questa una condizione indispensabile per dare una continuità e un futuro a tutte le associazioni di Protezione Civile per il bene comune e la voglia di aiutare il prossimo.

“All’evento hanno partecipato varie associazioni, aderenti alla colonna nazionale Modavi Protezione Civile e alla chiusura dell’evento hanno partecipato il sindaco di Pianella, Sandro Marinelli, a cui va il nostro principale ringraziamento per aver ospitato e permesso l’esecuzione di questo importante e fondamentale evento” – interviene in merito il Presidente del Modavi Pianella, Piero Tatilli.

“Un plauso al Nucleo di Protezione Civile di Pianella che è riuscito ad organizzare sul nostro territorio comunale un’esercitazione nazionale con prova addestrativa in caso di calamità”- ad intervenire è anche Davide Berardinucci, ex assessore comunale alla Protezione Civile, artefice della costituzione del nucleo, oggi consigliere provinciale di Pescara.

“Cinque anni fa nel territorio di Pianella non c’era nulla – prosegue il consigliere – ed in questo arco temporale il nucleo è cresciuto, ed ora conta circa 30 volontari specializzati in svariate attività capaci di intervenire in situazioni emergenziali così come in attività di ausilio all’ente. Sono orgoglioso di aver dato il mio fattivo contributo alla nascita del nucleo Modavi Pianella formato, ricordiamolo, da un gruppo di volontari encomiabili”.

Ora, si pensa al futuro:  altra sfida è quella di cercare di far apprendere alle nuove generazioni il senso di volontariato ed il significato di soccorso, e questo è un obiettivo che si cerca di raggiungere coinvolgendo più territori, anche con l’aiuto delle istituzioni.

 

 

by Alessandra Renzetti
meca

Valorizzare il patrimonio storico e artistico del Mezzogiorno italiano una passione ma anche un prezioso obiettivo che si pone l’associazione culturale MeCA, di cui abbiamo già parlato ma sul quale torniamo volentieri, per raccontare qualcosa di più attraverso le parole di una delle tre fondatrici Cristina Rossi.

Ci racconta com’è nata l’idea dell’associazione?

“Nel 2014 abbiamo deciso di creare un progetto che puntava a valorizzare il patrimonio storico e artistico del Sud Italia; negli ultimi tre anni però abbiamo dato un ritmo più cadenzato alla nostra attività con corsi, seminari e convegni che vedono di volta in volta coinvolti enti locali e università. Una delle caratteristiche dell’associazione è quello di non avere una meta fissa: puntiamo così a spostarci, ci piace girare e conoscere luoghi diversi; un modo di creare rete e collaborazioni anche tra coloro che seguono i nostri incontri”.

Valorizzare il Sud Italia quindi uno degli obiettivi principali di MeCA.

Esattamente, puntiamo a far conoscere il Mezzogiorno non solo con incontri e convegni ma anche con visite guidate in ogni appuntamento e pubblicazioni cartacee dei nostri eventi. A Campobasso per esempio, presenteremo gli atti del convegno svoltosi a Benevento. Un altro importante modo di creare reti”.

Le fondatrici

Ci sono in programma eventi o manifestazioni previsti in Abruzzo?

“Lavoriamo molto con San Giovanni in Venere e nel 2020 vorremmo presentare gli atti di un convegno che si è tenuto a marzo proprio in Abruzzo; per la prossima estate inoltre abbiamo in mente di realizzare un corso/seminario formativo ma stiamo ancora valutando vene dove e quando”.

Secondo lei, quale ingrediente può usare ognuno di noi per valorizzare un patrimonio così imponente come quello italiano?

“Il dialogo tra chi vuole usufruire del patrimonio cioè la cittadinanza e chi lo gestisce cioè gli enti locali”.

by francesca