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Category Archives: Cronaca

Sostenere l’ospedale San Liberatore di Atri, è questo l’imperativo che sta muovendo le azioni degli amministratori della città ducale a tutela di quanti vi operano e di coloro che dovranno ricevere le cure per guarire dal Covid-19, essendo stato questo il nosocomio scelto nella provincia di Teramo per affrontare l’emergenza. Così il Sindaco di Atri, Piergiorgio Ferretti – dopo aver lanciato l’iniziativa di un conto corrente intestato al Comune di Atri con IBAN: IT83F0542404297000050009116 della Banca Popolare di Bari per offrire contributi con la causale: Sostegno Ospedale Covid-19 Atri e aver annunciato come anche alcuni amministratori di versare la prossima indennità per la causa – ha lanciato il suo appello anche a alcuni ordini professionali e alle associazioni di categoria per supportare la causa. In particolare ha scritto una lettera indirizzata all’Unione Italiana della Provincia di Teramo, alla CNA di Teramo, all’Ordine degli Avvocati, degli Architetti, degli Ingegneri, dei dottori Commercialisti e al Collegio Geometri di Teramo.

In qualità di Sindaco del Comune di Atri, – si legge nella lettera – pur consapevole del momento di forte difficoltà che interessa tutti, sento l’esigenza di rivolgermi a Voi destinatari della presente, affinché vi sia un’opera di sensibilizzazione verso tutti i Vostri aderenti e i Vostri iscritti per sostenere l’ospedale San Liberatore di Atri, individuato Hospital Covid-19 nella provincia teramana. A tal fine informo che mi sono fatto promotore di una raccolta fondi attraverso il conto corrente intestato al Comune di Atri IBAN: IT83F0542404297000050009116 acceso presso la Banca Popolare di Bari per sostenere la sopra citata struttura ospedaliera e per far fronte alle impellenti necessità di reperire adeguato materiale a tutela del personale medico, infermieristico e non. Certo della Vostra condivisione dell’iniziativa e del concreto contributo che ne conseguirà, ringrazio anticipatamente per il sostegno che vorrete assicurare”.

by Redazione

L’invito del presidente Marsilio ai cittadini abruzzesi di limitare, il più possibile, gli spostamenti e le uscite dalla propria abitazione deriva anche dalla necessità di non aggravare ulteriormente l’emergenza economica ed occupazionale che sta mettendo a dura prova il tessuto produttivo del Paese e, inevitabilmente, dell’intero Abruzzo.

“Tutti siamo pervasi dall’angoscia di quello che sarà il nostro futuro alla fine di questo lunghissimo stop – ha rivelato il presidente Marsilio – Pertanto, vorrei affiancare agli appelli verbali la trasmissione di un messaggio che è stato sintetizzato in una campagna di sensibilizzazione ai cittadini sul Coronavirus, avviata in collaborazione con la Protezione Civile regionale. Campagna che è già partita sui nostri social raggiungendo, in un paio di settimane, una copertura di diverse centinaia di migliaia di utenti. Lo slogan individuato fa leva su un gioco di parole, EVITA comportamenti sbagliati, E’ VITA adottare comportamenti virtuosi. Ora cercheremo di diffondere questa campagna anche sui media tradizionali ma, in questo momento di emergenza, abbiamo ritenuto necessario come Regione partire dai social per la maggiore facilità di diffusione e per l’immediatezza dello strumento”.

Marsilio ha poi ricordato la costituzione da parte della Giunta regionale dell’unità di crisi per l’emergenza presso la Protezione civile regionale. Struttura di cui fa parte anche l’unità di Crisi sanitaria coordinata proprio dal professor Alberto Albani.

“Ormai – ha sottolineato Marsilio – non si ragiona più in termini territoriali o di Asl ma in termini di sistema sanitario regionale nella sua globalità e questo ci ha consentito anche di fornire risposte all’emergenza nazionale accogliendo nei nostri ospedali almeno sei pazienti dalla Lombardia e supplendo alla temporanea chiusura dell’ospedale di Termoli con la struttura ospedaliera di Vasto”.

A questo proposito, il presidente Marsilio ha anche colto l’occasione per “ringraziare tutto il personale medico e paramedico che sta combattendo in prima linea una battaglia difficile senza risparmiarsi mai e con turni massacranti. Un’attività che, oltretutto, li espone a rischi di contagio elevati come testimoniano le percentuali di positività al COVID-19 che sono di gran lunga superiori a quelle dei lavoratori di altri settori. Così come ringrazio tutti i lavoratori di quelle aziende che, svolgendo servizi essenziali, costringono i loro dipendenti ad uscire di casa per recarsi al lavoro e quindi ad assumere comunque il rischio di un contagio”. 

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Il vice sindaco di Teramo Giovanni Cavallari, ha raggiunto un accordo con il direttore generale della Asl e con il direttore dell’ADI (Assistenza Domiciliare Integrata) dottor Ceci, a favore delle persone, in particolare anziani, che hanno necessità di recarsi con frequenza ad effettuare prelievi indifferibili di sangue.

Nello specifico l’intesa riguarda l’esame PT PTT INR, per effettuare il quale gli interessati erano fino ad ora obbligati a recarsi nell’ambulatorio specifico della Asl.

In virtù dell’intesa raggiunta stamane, non sarà più necessario muoversi da casa.

La procedura, cui si ricorrerà ovviamente per il solo periodo dell’emergenza Coronavirus, prevede che la richiesta di prelievo debba essere effettuata dal medico di base dell’interessato il quale la inoltrerà al COC; da quest’ultimo l’istanza verrà comunicata all’ADI, che provvederà a sua volta ad inviare nella residenza dell’interessato un infermiere specializzato ed autorizzato ad effettuare appunto il prelievo.

Il vicesindaco Cavallari ringrazia per la disponibilità il direttore generale e il dottor Tommaso Ceci rimarcando come il COC continui a confermare il proprio ruolo centrale e indispensabile in questo difficile momento.

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Anche il Comune di Atri, uno dei pochi della Provincia di Teramo che era ancora rimasto non interessato da contagi del Covid-19 nella propria popolazione, ha registrato nella giornata odierna i primi casi di positività. Al riguardo il Sindaco di Atri Piergiorgio Ferretti ha dichiarato: “Purtroppo anche la nostra città è stata colpita dai primi casi di contagio che riguardano due nostri concittadini come comunicatomi ufficialmente in giornata dalla Protezione Civile Regionale. Purtroppo, vista la diffusa e rapida evoluzione del diffondersi del virus, era inevitabile che anche la nostra comunità dovesse fronteggiare questa grave problematica che riguarda ormai tutto il territorio italiano senza alcuna distinzione. Mi preme rassicurare tutta la cittadinanza che saranno attivati tempestivamente tutti i protocolli previsti in caso di contagio e che tutte le persone venute a contatto con i cittadini  risultat positivi saranno poste in isolamento al fine di tutelare l’intera collettività”.

“Se già nei giorni precedenti – continua Ferretti – mi sono appellato ai cittadini per richiedere il rispetto rigoroso delle prescrizioni previste dal D.P.C.M., ora devo ribadire con più forza che per sconfiggere questo male e limitare la diffusione del contagio, che ora ci riguarda da vicino, è imprescindibile che i cittadini di Atri limitino i contatti sociali e le uscite dalle proprie abitazioni solo nei casi strettamente necessari ed urgenti, cosi come d’altronde è imposto dalle nuove disposizioni, evitando anche tutte quelle attività ancora oggi consentite ma sicuramente  procrastinabili come le corse all’aperto e le passeggiate. Infine ritengo fondamentale, alla luce dei casi di positività accertati, che la cittadinanza ora debba dimostrare grande maturità e senso civico evitando di creare allarmismo e attenendosi solamente alle prescrizioni introdotte dal D.P.C.M. e a quanto verrà comunicato ufficialmente dal Comune di Atri e da tutti gli Enti preposti”.

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Domani, giovedì 19 marzo, alle ore 7.00 partirà la seconda fase di sanificazione del territorio comunale di Spoltore. Sono state organizzate due squadre che continueranno questo tipo di intervento sia con apparecchiature manuali, sia con veicoli attrezzati. Gli operatori Rieco e Spoltore Servizi partiranno da Spoltore capoluogo, mentre Rieco e Modavi partiranno da Villa Raspa per raggiungere progressivamente tutte le frazioni del territorio, continuando nei giorni successivi.

Si interverrà non solo nelle strade e nelle aree dove non è stato tecnicamente possibile farlo in precedenza (ad esempio i vicoli del centro storico, le aree attrezzate con i giochi per i bimbi, panchine, marciapiedi…) ma saranno sanificate tutte quelle aree esterne dove c’è quotidianamente presenza di persone: uffici postali, Municipio, Distretto Sanitario, Farmacie, attività e servizi funzionanti. Nell’occasione la sanificazione sarà anche ripetuta in tutti i centri urbani.

“Saranno previste dei prossimi giorni altre operazioni di sanificazione sul territorio – chiarisce il sindaco Luciano Di Lorito – verrà programmato a breve un nuovo passaggio nelle aree extraurbane, e si ripeteranno periodicamente quelle svolte in precedenza. Nella consapevolezza che nella quasi totalità dei casi il contagio avviene tra persone, ricordo a tutti l’obbligo di rimanere a casa”.

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“Stiamo vivendo uno dei momenti più difficili per tutti noi e per il nostro il nostro sistema sanitario nazionale. Un momento di forte emergenza in cui il personale sanitario rappresenta la risorsa più preziosa nella lotta contro l’epidemia da Covid-19. Da giorni noi infermieri siamo impegnati in prima linea nel contenimento dei contagi e nel prestare cura e assistenza a coloro che hanno contratto la malattia o che sono in condizioni vitali critiche. Lo facciamo con competenza, abnegazione e senso del dovere, rinunciando ai riposi e alle ferie, sostenendo turni pesanti e arrivando alla fine dell’orario di lavoro con il viso scavato dai segni delle mascherine portate per molte ore, con il corpo sudato sotto i camici e le tute e con le mani tumefatte per i guanti che dobbiamo indossare per tutto il tempo. È un impegno silenzioso e continuo il nostro, dettato dalla volontà di garantire la migliore assistenza possibile. Un impegno che però rischia di essere vanificato per la carenza dei dispositivi di protezione individuale (DPI)”.

È un grido di aiuto e un appello accorato alle istituzioni abruzzesi quello che si leva da Irene Rosini, presidente dell’Ordine delle professioni infermieristiche di Pescara.

Coordinatrice infermieristica del reparto di Terapia intensiva e Rianimazione dell’ospedale civile di Pescara, Rosini evidenzia con forza la necessità di aumentare i livelli di protezione degli operatori attraverso l’utilizzo di mascherine, occhiali e di tutti i dispositivi di protezione individuale. “Ho visto – aggiunge la presidente dell’Ordine delle professioni infermieristiche di Pescara – tanti colleghi che operano in Rianimazione stremati, sudati, assetati e con il volto scavato dopo ore e ore di lavoro svolto in turni di servizio pesanti e in cui non è possibile fare nemmeno una piccola pausa perché, a causa della centellinata disposizione di DPI, non è possibile sostituirli nemmeno una volta. In questa difficile e complessa situazione il nostro grazie, a nome di tutto l’Ordine che rappresento, va a tutti gli infermieri che lavorano quotidianamente in trincea, che non si sono mai tirati indietro di fronte alla paura di contrarre la malattia, che continuano a impegnarsi in modo encomiabile, che si mostrano disponibili a rientrare dai riposi o a effettuare turni più lunghi riorganizzando la loro vita e quella delle loro famiglie”.

“È un dovere etico, dell’intera collettività e delle istituzioni – conclude Irene Rosini – garantire supporto, sostegno e tutto ciò che serve per la loro incolumità agli infermieri e a tutti coloro che stanno facendo una corsa contro il tempo per sconfiggere il virus e limitare i contagi, affinché non mettano a rischio la loro salute per continuare a curare i cittadini. Oggi gli infermieri stanno dimostrando sul campo ciò che da sempre hanno rivendicato ma che non hanno mai ottenuto: il riconoscimento delle loro competenze e delle loro capacità di management, il valore di team e di equipe, a cui dovrà seguire un domani la valorizzazione della professione sotto tutti gli aspetti sanitari, sociali ed economici”.

L’Ordine delle professioni infermieristiche di Pescara rivolge anche un appello a tutti i cittadini: “Restate a casa, perché solo con l’isolamento riusciremo a contenere i contagi. Aiutateci ad aiutarvi”.

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Ben 260 kit completi di Dispositivi di Protezione individuale monouso verranno donati domani al Reparto di Rianimazione dell’Ospedale Civile di Pescara impegnato nella lotta contro il Coronavirus. La donazione è frutto dell’iniziativa realizzata dal Rotary Club Pescara Ovest ‘D’Annunzio’, presieduta dall’ingegner Amedeo D’Aurelio, e che ha visto la collaborazione anche del Rotaract, presieduto da Roberto Giungi, e dell’Interact, presieduto da Pierfranco Di Zio.

“La solidarietà e il servizio per chi ha reali necessità è nel Dna del Rotary e dei nostri Club Service – ha sottolineato il Presidente D’Aurelio -. Negli ultimi giorni stiamo tutti seguendo con grande apprensione l’emergenza mondiale determinata dal coronavirus, che sta mettendo a dura prova, ovviamente, anche il nostro Abruzzo e i nostri ospedali, a partire da quello di Pescara dove opera un esercito di medici straordinari, in prima linea, per vincere una battaglia dura, ma che deve vederci tutti coinvolti e responsabili. Il Rotary Club Pescara Ovest, insieme alle compagini più giovani del Rotaract e Interact, ha deciso di fare la propria parte, lanciando un’iniziativa per dare un sostegno, per quanto piccolo, al nostro nosocomio e, in particolare, al reparto di Terapia Intensiva, diretto dal primario Rosamaria Zocaro, la struttura più duramente messa alla prova nelle ultime ore, avendo dovuto addirittura triplicare i propri posti letto per assicurare la necessaria e adeguata assistenza a tutti i malati che hanno bisogno dell’aiuto delle macchine per superare la crisi respiratoria causata dal virus. Dopo una serrata ricerca siamo riusciti a trovare ben 260 kit di Dispositivi di Protezione Individuale da agenti biologici monouso che doneremo al reparto per proteggere al meglio i sanitari, medici, infermieri, Oss, che vivono ventiquattro ore su ventiquattro accanto a pazienti contagiati. Ciascun kit è composto da 1 camice CL4 di III Categoria, 2 calzari CL22, 2 guanti in nitrile senza polveri, 1 occhiale CL31 per la protezione da gocce e spruzzi e 1 copricapo, che forniremo in diverse taglie, dalla S alla XXL. La consegna – ha aggiunto il Presidente D’Aurelio – avverrà domani, giovedì 19 marzo, direttamente nel reparto di Rianimazione dell’Ospedale, e verrà consegnato dall’azienda produttrice. Ovviamente il mio ringraziamento va a tutti i soci del Rotary, che hanno sollecitato in ogni modo e con grande slancio tale iniziativa, ma anche ai giovani del Rotaract e Interact che hanno saputo dimostrare grande sensibilità e disponibilità facendosi parte attiva nell’impresa”.

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Il Sindaco di Atri, Piergiorgio Ferretti, ha lanciato la raccolta fondi per sostenere il San Liberatore che diventerà “Covid Hospital“. Il conto corrente messo a disposizione di questo servizio è IBAN: IT83F0542404297000050009116 della Banca Popolare di Bari intestato al Comune di Atri, per offrire il proprio contributo va indicata la causale: Sostegno Ospedale Covid-19 Atri. Il Sindaco e alcuni amministratori comunali hanno reso noto di versare la loro prossima indennità da amministratore per la causa.

Abbiamo deciso di lanciare questa iniziativa – commenta il Sindaco di Atri, Piergiorgio Ferretti – per sostenere il nostro nosocomio in questo delicato momento. Per la nostra struttura ospedaliera si tratta di una trasformazione importante che richiederà la dotazione di personale specializzato e attrezzature specifiche. Anche noi amministratori abbiamo deciso di versare l’indennità del mese di marzo per la causa e sono certo che con l’impegno di tutti riusciremo a sostenere al meglio le necessità del nostro ospedale, abbiamo deciso di utilizzare le risorse che raccoglieremo in particolare per far fronte alle necessità del personale (mascherine, guanti, prodotti igienizzanti ecc). Sono vicino a tutti i dipendenti che operano nel nostro nosocomio con spirito di abnegazione e impegno, portando avanti un lavoro encomiabile. Siamo loro molto grati e siamo pronti a sostenere ogni loro esigenza. Doniamo oggi per abbracciarci domani”.

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L’opera ripresa da una foto scattata all’Ospedale di Cremona, rappresenta un’infermiera spossata, distesa in un momento di pausa con la testa chinata su un tavolo da lavoro dinanzi al computer.

L’intervallo, doveroso, per riprendere un po’ di forza necessaria per ripresentarsi ai suoi pazienti ed affrontare il Coronavirus.
Il dipinto è simbolo di forza per tutti coloro che soccorrono le migliaia di pazienti infettati in tutta Italia.

Molti Ospedali in Italia, stanno sopportando l’emergenza dell’attuale virus con turni affaticanti, reparti che trascendono di contagiati, ma non manca la volontà di operosità per guarire chi è infermo.

L’opera di Guadagnuolo è divenuta virale come simbolo della lotta al Coronavirus. La posa dell’infermiera lascia avvertire una condizione pervasa di prostrazione dovuta ad un sovraccarico lavorativo, una limitazione di mancanza di forze dinanzi alla propria sfinitezza.

Nel dipinto si osservano pennellate di varietà di colori, tonalità calde, ma anche fredde. Si percepiscono le emozioni di stremo che appaiono a non esaurire ciò che affligge in questo momento: la Sanità italiana. Le gradazioni emanano diversi stati d’animo e di emozioni, come il giallo, il viola, il rosso, l’azzurro, il blu con il bianco della divisa da infermiera e il grigio.

Ma non sono unicamente i colori ad interpretare lo stato emotivo del dipinto. La posizione dell’ “L’infermiera sfinita”, rannicchiata sul tavolo verso se stessa, la mano nascosta attigua al computer, un volto affaticato, tutto coadiuva nel ricambiare un deciso sentimento di tristezza e difficoltà, oltre che di fiducia verso l’Italia che deve necessariamente farcela.

by Redazione
coronavirus abruzzo

Sono momenti difficile per l’Italia e per l’Abruzzo che vede crescere i numeri del contagio da Codiv-19 soprattutto in alcune aree della regione

Ecco perchè il presidente Anci  Abruzzo Gianguido D’Alberto chiede con rinnovata forza “di arginare e bloccare il rischio di diffusione del contagio da e verso le zone ormai chiaramente identificate, Val Fino e comuni del pescarese collegati, Ortona. Subito, ora, non domani”.

Queste le parole del presidente:

Qui non si tratta di fare un’ordinanza di chiusura di un comune o di una contrada ma di riconoscere sul pianostrettamente sanitario” un’emergenza eccezionale che ha colpito un’area, la Val Fino, che comprende più comuni su cui si deve intervenire con un atto forte che impedisca la propagazione e lo scambio del contagio con le zone limitrofe della provincia di Pescara e con il resto della provincia di Teramo.

Sulla base della situazione epidemiologica dei territori individuati dall’Autorità sanitaria possiamo sostenere un’ordinanza regionale simile a quelle già adottate dalla Regione Emilia Romagna o dalla Campania che sono già operative.

ANCI Abruzzo sosterrà il provvedimento in tutte le sedi regionali, prefettizie e governative.

Noi continueremo a sostenere i Sindaci della Val Fino, del pescarese, di Ortona e tutti quelli che sono e saranno nella stessa condizione, non li lasceremo soli.

Non dobbiamo riproporre l’errore della situazione della Provincia di Bergamo, l’isolamento totale ha dato risultati e tutelerà tutti i cittadini, i lavoratori, le imprese, gli esercizi commerciali.

Saremo al fianco di ogni azione in tal senso del Presidente Marsilio a tutela del diritto fondamentale alla salute dei cittadini dei nostri comuni, delle nostre Provincie, della nostra Regione.

Con forza, ci siamo e ci saremo. Andrà tutto bene.

by Redazione