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maria basile

Fase 2 a pieno regime, i dati dalla Regione fanno ben sperare (ieri in Abruzzo per la prima volta, si sono registrati zero contagi). Ma durante l’isolamento di oltre due mesi, qualcosa (o qualcuno) può essere cambiato e modificato le proprie abitudini.

Magari, per chi ha la possibilità, dopo aver lavorato in smart working, si è dato più spazio ai webinar e workshop che dominano il web, a leggere o a dipingere.

Magari l’arte è stata un hobby da riprendere o magari una professione, un mestiere da coltivare anche stando a casa perché il web e l’arte non litigano, anzi!

Proprio per parlare di arte ai tempi del post Coronavirus, abbiamo fatto quattro chiacchiere con l’artista abruzzese Maria Basile fresca di un nuovo riconoscimento da mettere in bacheca: il Premio internazionale Margherita D’Austria.

Complimenti per il riconoscimento ottenuto, l’ultimo di una lunga serie!

“Grazie! Sì, questo prestigioso riconoscimento mi ha emozionata in modo particolare poichè si tratta del premio Internazionale Margherita d’Austria che mi è stato tributato per l’arte dall’Inner Weel di Ortona. Premio ricevuto insieme a Remo Croci, giornalista di Mediaset e alla dottoressa Roberta Bruzzone; ringrazio il professor Massimo Pasqualone per aver proposto la mia candidatura”.

Il Coronavirus secondo te ha fermato l’arte?

“Il flagello del Coronavirus è stato un colpo durissimo per tutti, nessuno escluso, non ci si aspettava una tragedia di portata planetaria. L’arte e la cultura dovranno riscrivere molte certezze venute meno ed è in questo momento più che mai che l’arte deve e può dare risposte facendosi voce e veicolo di sentimenti che ci attanagliano in questo momento per trasmettere ai posteri il dramma che viviamo oggi”.

Quanto i social e il web possono dare all’arte in questo momento?

“Devo essere sincera, in tempi passati mi sono espressa negativamente sull’utilizzo del web per quanto riguarda la divulgazione dell’arte. Forse perchè siamo stati travolti dall’eccesso che si è fatto di questo strumento, senza controllo e senza misura critica, perchè l’arte era uscita dagli ambienti istituzionali e diventata un’occasione per presupporre, dagli hobbysti, il talento, cosa ben diversa che continuerò sempre a difendere alla strenua. Ma all’apparire del vero, per dirla alla Leopardi, riconosco che oggi è l’unico mezzo che dà voce a noi artisti”.

Pensi che anche nel futuro l’arte sarà sempre più online?

“Credo che il futuro l’arte se lo troverà da sola. Questa disciplina è come l’acqua non la puoi fermare e il suo percorso se lo costruirà con la sua forza. Penso che però il web darà un grosso contributo, basti pensare alla mostra di Raffaello nelle scuderie del Quirinale, che purtroppo è sospesa per decreto ed è visitabile solo online”.

30 Maggio 2020