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La notizia della mancata concessione dello stato d’emergenza all’Abruzzo, in seguito alla grandinata che ha colpito la regione lo scorso luglio, ha scatenato parecchie polemiche.

Di poco fa l’intervento in merito del presidente della Cna Abruzzo Savino Saraceni:

Il governo riveda le sue posizioni sulla mancata concessione all’Abruzzo dei risarcimenti previsti per i danni provocati dall’eccezionale grandinata del luglio scorso.

Nel caso, studi una misura specifica in grado di far fronte comunque al fabbisogno.

Aldi là delle mere ragioni tecniche che impedirebbero il risarcimento dei danni, una eventuale decisione in tal senso striderebbe con il buon senso. L’enorme entità del computo finale dei danni, che supera i 200 milioni di euro ripartiti tra attività produttive, insediamenti privati, abitazioni, parco mezzi, non può essere archiviata per mere ragioni procedurale.

Né si può pensare a una copertura attraverso eventuali polizze assicurative per chi ne è provvisto.

E’ dunque necessario che il Consiglio dei ministri riveda l’annunciata posizione di chiusura, stabilendo nel caso una misura specifica alternativa, “ad hoc”, per sostenere l’Abruzzo e le sue attività gravemente danneggiate.

5 Novembre 2019