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Il presidente del Consiglio comunale Ernesto De Vincentiis chiede con urgenza un incontro con la maggioranza della Regione Abruzzo per discutere sulle intenzioni della Grande Pescara.

“Ribadiamo la nostra posizione contro la Grande Pescara – spiega il presidente del Consiglio Comunale De Vincentiis -, ma non ci sottraiamo al dialogo e al rispetto del referendum. E’ necessario un incontro con la Regione, che abbiamo già chiesto alcune settimane fa. La nostra commissione Commissione Affari Istituzionali si sta interessando del consiglio comunale congiunto tra i Comuni di Pescara, Montesilvano e Spoltore in programma il prossimo 19 settembre. Non c’è dubbio che la volontà popolare, regola sancita dalla costituzione, è sovrana su qualsiasi altra e diversa interpretazione che si è opposta al risultato referendario, è altrettanto vero e legittimo la perplessità di chi, come me, nutre dubbi sullo scenario che si compose nel contesto delle votazioni del 2014, votazione che includeva oltre il referendum anche la votazione regionale, quella europea e persino quelle locali dove interessati erano tutti i Comuni oggetto di referendum. Ritengo che non vi sia stata, per le ragioni di cui sopra, ovvero dell’affollamento di schede, ben quattro contestualmente, una adeguata comunicazione sulla proposta referendaria per la costituzione di una realtà unica tra Pescara, Montesilvano e Spoltore. In questo caso hanno gioco facile i promotori del sì, che svolsero in sede di campagna elettorale, un’attività precisa e mirata unicamente a promuovere le proprie ragioni. Credo che la fusione tra i tre comuni coinvolti arrechi più danni che vantaggi, soprattutto alle due realtà più piccole, ovvero Montesilvano e Spoltore, peraltro l’identità cittadina supera ogni altro concetto in merito. Molti affermano che l’unione porterebbe benefici in quanto trasferimenti economici statali. Non vedo le differenze se non quelle, eventualmente, derivanti dall’aumento del numero dei numero di abitanti. Però a un maggior numero di abitanti corrispondono più esigenze, più superficie territoriale e quindi più strade, più scuole, più giardini, da controllare e manutentere. Non è giusto cancellare l’identità, l’orgoglio, la storia di una realtà di quasi 60.000 anime come Montesilvano, che comunque rappresenta una delle realtà più importanti dell’intera regione. Non dobbiamo dimenticarne l’importanza commerciale, geografica e soprattutto turistica, quest’ultimo settore è determinante per colmare l’emergenza economica e occupazionale, anche soprattutto in prospettiva futura. Il nuovo consiglio regionale dovrà necessariamente occuparsi della questione. Il 2022 è un appuntamento al quale sono tutti impreparati e che porterebbe al voto governi comunali appena insediati, provocando numerose difficoltà a tutti i territori. La Regione dovrà occuparsi di questa situazione, mio avviso, proponendo un altro referendum con il quale il popolo potrà esprimere il proprio pensiero in modo più lucido e concentrato. Temo che la fusione in atto possa provocare un danno irreparabile sulle due realtà più piccole e a beneficiarne potrebbe essere solo Pescara che assorbirebbe Montesilvano e Spoltore riducendole a periferie di se stessa. Da montesilvanese dico a tutta la cittadinanza: se c’è ancora speranza, se è ancora possibile fermare questa assurdità, uniamoci in un unico coro e adottiamo qualsiasi strumento possibile che possa far cambiare idea su tale questione”.

30 Agosto 2019