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Tag Archives: turismo 2019

Abbazia di San Giovanni in Venere
  • Un panorama mozzafiato, una costruzione che domina la Costa dei Trabocchi in quel di Fossacesia: l’Abbazia di San Giovanni in Venere è uno dei luoghi più belli d’Abruzzo al punto da essere scelto da molte coppie quale luogo in cui celebrare le nozze.

Un luogo di culto dunque aperto al pubblico: è possibile infatti visitare l’Abbazia sia nei giorni feriali che in quelli festivi dalle ore 07 alle 19,30 (ora legale).

Un ampio parco circonda l’area dove si respira pace, tranquillità e storia: sull’area dell’attuale abbazia infatti sorgeva anticamente un tempio dedicato alla dea Venere Conciliatrice, da cui il nome San Giovanni in Venere.

Tra VIII e X secolo è attestata la presenza di una semplice cella monastica, mentre la nascita dell’abbazia vera e propria avviene nel 1015 ed è attribuita a Trasmondo II, conte di Teate (Chieti), il cui corpo è seppellito nella cripta della chiesa abbaziale.

L’aspetto odierno è il risultato delle trasformazioni apportate tra il 1165 e il 1204 dall’abate Odorisio II e di quelle successive, compiute tra il 1225 e il 1230 dall’abate Rainaldo. Attualmente l’abbazia ospita una comunità di Padri Passionisti.

by mediaplus.adv
montagne d'abruzzo

Il calo di temperature in queste ultime ore, ha portato a delle intense nevicate a bassa quota e, soprattutto, sulle montagne d’Abruzzo.

Una manna dal cielo per gli impianti sciistici regionali che rischiavano di restare chiusi per questo ultimo dell’anno.

Fortunatamente il manto bianco ha innevato le piste e fatto gioire i gestori che possono spalancare le seggiovie.

Ecco, nel dettaglio, dove si può sciare a Capodanno in Abruzzo:

  • Roccaraso,
  • Ovindoli (Monte Magnola),
  • Campo Felice,
  • Campo Imperatore.
costa dei trabocchi

Incentivare la creazione di nuove iniziative di pescaturismo e ittiturismo per accrescere la conoscenza della pesca, differenziare le attività dei pescatori e arricchire la gamma dei prodotti turistici della Costa dei Trabocchi.

E’ con questo obiettivo che il Flag Costa dei Trabocchi ha emesso un avviso pubblico, con scadenza al 16 gennaio 2020, attraverso il quale mettere a disposizione una dotazione finanziaria complessiva di 131 mila euro derivanti dal Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (Po Feam 2014-2020).

Beneficiari del bando sono in particolare i pescatori e gli armatori di imbarcazioni da pesca che siano residenti o abbiano sede legale/operativa in uno dei comuni costieri della provincia di Chieti (da Francavilla a San Salvo) che potranno contare su un contributo massimo di circa 43.600 euro, non cumulabile con altri sostegni pubblici goduti dal beneficiario per lo stesso progetto di investimento e per le singole spese ammissibili.

Quanto all’intensità del sostegno è previsto un massimo dell’80% della spesa ammissibile per gli operatori della pesca artigianale e del 50% per gli operatori della pesca.

Nel dettaglio l’azione intende: favorire la riqualificazione di locali da adibire ad alloggio e/o ristoro per attività di ittiturismo; sostenere l’acquisto di attrezzature e l’adeguamento di imbarcazioni per renderle idonee ad accogliere passeggeri per attività di pescaturismo.

Sono ritenuti, quindi, ammissibili gli investimenti che contribuiscano alla diversificazione del reddito dei pescatori tramite lo sviluppo di attività complementari correlate all’attività principale della pesca, ad esempio: investimenti a bordo; turismo legato alla pesca sportiva; ristorazione; servizi ambientali legati alla pesca; attività pedagogiche relative alla pesca.

Le domande di partecipazione dovranno essere redatte utilizzando gli appositi moduli disponibili sul sito www.flagcostadeitrabocchi.it e pervenire entro le ore 23.59 del 16 gennaio 2020, a mezzo posta elettronica certificata, all’indirizzo gac.costadeitrabocchi@legalmail.it, precisando nell’oggetto: “Nome beneficiario – domanda di partecipazione all’Avviso pubblico di cui all’Azione 1.B.1 del PdA del FLAG Costa dei Trabocchi”.

I progetti dovranno essere ultimati entro 12 mesi dalla data di notifica del provvedimento di concessione del contributo.

“L’azione si colloca nell’ambito dell’Obiettivo Specifico 1.B Creazione di nuovi prodotti turistici”, specifica il presidente del Flag, Franco Ricci. “Infatti il pescaturismo e l’ittiturismo rappresentano interessanti opportunità per accrescere la conoscenza della pesca e creare valore aggiunto per le imprese e occasioni d’impiego per i familiari. Essi, inoltre, rispondono all’esigenza di arricchire la gamma dei prodotti turistici della Costa dei Trabocchi con nuove proposte in linea con il crescente interesse dei consumatori per esperienze ricche di autenticità ed emozioni. Si tratta tuttavia di uno sviluppo ancora in fase sperimentale, bisogna pertanto accompagnare le nuove iniziative, non soltanto nella fase di costruzione dell’offerta, ma anche in quelle di confezionamento, distribuzione e commercializzazione, favorendo l’interazione con operatori specializzati e la costruzione di specifiche competenze”.

turismo esperenziale

Una grande piattaforma internazionale su cui scommettere per lanciare anche in Abruzzo il “turismo esperienziale”, soprattutto per quel che riguarda la crescita delle presenze straniere, vero neo dell’offerta turistica regionale. E dare maggiore visibilità ad un mondo di piccole imprese del settore.

E’ l’obiettivo dell’accordo sottoscritto dalla CNA con il portale Airbnb.it, colosso mondiale dell’offerta turistica online.

Un settore, quello del “turismo esperienziale”, che prende sempre più piede nel nostro paese, ed è destinato non solo ad attirare nuove fette di visitatori, ma anche ad allargare le occasioni di business per il mondo delle imprese.

I contenuti dell’accordo e le ricadute potenziali sull’Abruzzo sono il tema dell’incontro organizzato a Pescara da CNA Abruzzo.

Momento a cui hanno preso parte, con il direttore regionale della confederazione artigiana, Graziano Di Costanzo, il responsabile nazionale di CNA Turismo, Cristiano Tomei, il presidente e il coordinatore regionale CNA Turismo, Claudio Di Dionisio e Gabriele Marchese.

“In Abruzzo – osserva Cristiano Tomei – il turismo ha registrato nel 2018, rispetto all’anno precedente, un dato significativo sia per quel che riguarda le presenze che gli arrivi: +6% per gli arrivi e +2,2% per le presenze complessivamente. Il dato, sostanzialmente, vale sia per il settore ricettivo alberghiero che per quello extra alberghiero, pur con le dovute differenze. Ma è sul versante degli arrivi e delle giornate di soggiorno dei turisti stranieri che è necessario focalizzare l’attenzione e concentrare iniziative e misure. Infatti, le giornate di soggiorno dei turisti stranieri crescono in misura minore (sono praticamente stabili al + 0,2%) rispetto a quelle dei turisti italiani. Vanno analizzate con attenzione le differenze tra arrivi e media pernottamenti registrati in maniera differente tra Paese e Paese di provenienza: questo dato altalenante, tra chiaroscuri, evidentemente non permette una crescita piena delle presenze estere, che invece rappresentano linfa fondamentale per il movimento economico dell’intera economia regionale”.

A confortare l’analisi di Tomei, spunta infatti il rapporto percentuale tra il numero delle presenze dei turisti stranieri in Abruzzo e il dato complessivo regionale: la quota di mercato di chi proviene da altri paesi è pari al 12,2% del totale, dato sideralmente lontano dalla media nazionale, che fissa invece a quota 50,4% la quota parte dei soggiorni di chi proviene dall’estero.

“E’ evidente dunque che in Abruzzo l’apporto di presenze estere va necessariamente aumentato – osserva ancora Tomei – ed il turismo esperienziale che in Italia pesa per ben 11 miliardi di euro, potenzialmente può arrivare anche nella nostra regione su 800 milioni. I percorsi targati CNA, uniti alle potenzialità delle imprese che si aprono al mondo attraverso le proprie esperienze, costituiscono un volano eccezionale per attirare il turismo estero, sempre più alla ricerca di questa tipologia di esperienze da accompagnare nel proprio viaggio”.

Durante l’incontro inoltre una sessantina di operatori sono stati protagonisti di un importante momento formativo, dedicato appunto all’individuazione di percorsi e proposte da caricare sulla piattaforma: a cui ha preso parte il Market Manager Experiences Airbnb, Marco Marini.

“Abbiamo messo insieme imprenditori dei più diversi settori – dice Gabriele Marchese – che caricheranno sulla piattaforma le loro proposte: rispecchiano una gamma molto vasta di offerte in grado di intercettare i gusti dei turisti, con proposte che spaziano dall’archeologia alla pesca, passando per il cibo e l’arte”.

“Il turismo esperienziale – gli fa eco il coordinatore regionale CNA Turismo, Claudio Di Dionisio – è l’unico che nel nostro Paese cresce con percentuali a doppia cifra: ora grazie alla rete e alle potenzialità di un colosso come Airbnb sarà possibile mettere in campo una proposta che aiuti l’Abruzzo a conquistare nuove presenza ed offra alle imprese una vetrina per accrescere il loro business”.

passolanciano

Tutelare e valorizzare un patrimonio ambientale unico al mondo: rendere fruibile Passolanciano tutto l’anno, anche l’estate.

Una delle zone di montagna più belle d’Abruzzo dove si può sciare guardando il mare è al centro di un progetto di valorizzazione da parte della Regione Abruzzo al fine di farne mèta turistica di rilievo del centro-sud.

Un progetto, da 34 milioni di euro (2,2 milioni già disponibili), da realizzare in sinergia con il Parco nazionale della Majella, ente a cui spetta il rilascio delle autorizzazioni.

Queste le parole dell’assessore al Turismo della Regione Abruzzo Mauro Febbo:

Oggi non è più pensabile tenere impianti aperti solo per lo sci. Su questo con il Parco siamo in piena sintonia.

Potremo avviare le gare per poter far cominciare i lavori entro l’estate 2021 e ultimarli entro il 2023, termine entro il quale le risorse vanno spese.

 

Foto: Di piercarloc – Opera propria, CC BY-SA 3.0

by Redazione
agriturismi in Abruzzo

Il Cresa analizza i dati sugli agriturismi in Abruzzo e, al 31 dicembre 2018, ne sono 392: in 10 anni il calo è stato apri al 5,8% mentre nel resto d’Italia c’è stato un aumento del 31,1%.

Il presidente dell’istituto Lorenzo Santilli spiega:

I risultati negativi registrati nell’ultimo decennio dalle strutture agrituristiche sono dovuti alla sensibile flessione verificatasi nel biennio 2012-2013 che non è stata ancora recuperata nonostante l’aumento verificatosi nell’ultimo quinquennio e testimoniato dalla crescita dell’ultimo anno pari al +1,3% per gli esercizi e al +3,2% per i posti letto.

Di conseguenza il peso che la regione rappresenta sul totale nazionale è diminuito dal 2,7% all’1,9%, che pone l’Abruzzo al 15° posto della graduatoria tra le regioni italiane nella quale emergono Toscana, Trentino-Alto Adige e Piemonte (rispettivamente 25,2%, 15,7% e 11,0%).

La diminuzione degli agriturismi in Abruzzo è avvenuta contemporaneamente alla diminuzione delle strutture alberghiere (-6,1%) e in controtendenza rispetto all’aumento degli esercizi extralberghieri (+86,1%).

Alla flessione degli esercizi agrituristici si è affiancato il calo dei relativi posti letto (-8,4%) anch’esso in controtendenza rispetto all’incremento verificatosi in Italia (+41,2%).

Nel decennio la regione ha perso 413 posti letto, fatto che ha causato la diminuzione del suo peso percentuale sul totale nazionale dal 2,6% all’1,7% che colloca l’Abruzzo al 17° posto nella graduatoria regionale dove emergono Toscana e Trentino-Alto Adige (rispettivamente 28,5% e 11,2%).

Nel dettaglio provinciale spicca per numero di agriturismi Teramo (32,1% del totale regionale) seguita da Chieti (28,1%) e a una certa distanza da Pescara e L’Aquila (rispettivamente 21,4% e 18,4%).

Anche riguardo alla distribuzione territoriale dei posti letto emerge Teramo (34,4%) seguita da Chieti e Pescara (rispettivamente 25,2% e 23,0%) e poi L’Aquila (17,4%).

Teramo spicca anche in relazione al numero di posti letto per 1000 abitanti che registra un valore (5,0) superiore non solo a quello regionale (3,4) ma anche a quello nazionale (4,5).

Tra il 2008 e il 2018 tutte le province hanno fatto rilevare diminuzioni sia del numero di esercizi agrituristici che di posti letto ad essi relativi, con la sola eccezione dell’Aquila, unica ad aver riscontrato un sensibile aumento.

A maggiore dettaglio territoriale sono 153 i comuni sprovvisti di strutture agrituristiche. Per numero assoluto di alloggi agrituristici emerge Loreto Aprutino (12) mentre se si considera il numero di posti letto spicca Pineto (157).

 

by Redazione
castelli

Uno dei borghi più belli d’Italia nel Gran Sasso: Castelli in provincia di Teramo famosa per le sue ceramiche tanto da avere un suo museo.

Il museo delle ceramiche infatti espone le opere dei maestri della maiolica che hanno reso celebre il nome di Castelli nel mondo.

Il percorso dunque comprende i mattoni cinquecenteschi della primitiva Cona di San Donato, i vasi farmaceutici Orsini-Colonna, il Paliotto di Colledoro e una significativa documentazione delle varie dinastie di maiolicari: i Pompei, i Grue, i Gentili, i Cappelletti e i Fuina.

E’ aperto in estate 10-19,30 tutti i giorni, festivi compresi; in inverno feriali 10-13 (lunedì chiuso), sabato e domenica 10-13 e 15-18.

Una storia quella di Castelli che sorge in età carolingia con il fenomeno dell’incastellamento: nel borgo si raccolgono le popolazioni degli abitati vicini, che vi trovano migliore difesa e abbondanti risorse: estese vene di argilla, immensi boschi di faggio, acque limpide. Il villaggio cresce e diventa feudo dei Conti di Pagliara.

Cosa si può fare nel borgo abruzzese? Trekking. Il paese infatti è il punto di partenza per escursioni e gite turistiche nel Parco, si può salire al Monte Camicia (2750 m) e a Campo Imperatore.

Foto: Di Daderot – Opera propria, CC0

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civitella del tronto

Un patrimonio culturale abruzzese di grande prestigio come la Fortezza di Civitella del Tronto che merita di tornare al suo antico splendore.

E’ stato questo il focus dell’incontro tra l’assessore al Turismo della Regione Abruzzo Mauro Febbo e il sindaco del borgo teramano Cristina Di Pietro.

Per l’edificio sono stati stanziati 2 milioni di euro nel Piano di investimenti del ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo (Mibact) e già approvati dal Cipe.

Una struttura imponente visto che è una delle più grandi e importanti opere di ingegneria militare d’Europa caratterizzata da una forma ellittica con un’estensione di 25mila mq ed una lunghezza di oltre 500 metri.

Oggi è completamente visitabile, grazie ad un importante intervento di restauro curato dalla Sovrintendenza de L’Aquila (1975/1985).

La visita si sviluppa attraverso tre camminamenti coperti, le vaste piazze d’armi, le cisterne (una delle quali visitabile), i lunghi camminamenti di ronda, i resti del Palazzo del Governatore, la Chiesa di San Giacomo e le caserme dei soldati.

All’interno della Fortezza è visitabile anche il Museo delle Armi che si sviluppa su quattro sale dove sono conservate armi e mappe antiche, queste ultime connesse alle vicende storiche di Civitella del Tronto.

Tra le armi si segnalano alcuni schioppi a miccia del XV secolo, pistole a pietra focaia, un cannone da campagna napoleonico e dei piccoli cannoni detti “falconetti” da marina.

roccamorice

C’è un paesino in Abruzzo, provincia di Pescara dove, alzando gli occhi, si è sommersi dalla maestosità della montagna: si chiama Roccamorice e si trova all’interno della Comunità montana della Maiella e del Morrone.

Un piccolo borgo, uno di quelli che fa grande l’Italia; uno di quei borghi dove tutti si conoscono, dove la vita sembra ferma a prima dell’arrivo dei cellulari, a quando era a il sole a indicare l’ora.

Da Roccamorice, guardando ai monti c’è un particolare tipico degli ambienti montani abruzzesi: l’eremo di San Bartolomeo in Legio (nella foto).

L’eremo è anteriore all’XI secolo e venne restaurato da Pietro dal Morrone, futuro papa Celestino V, intorno al 1250.

Qui vi si stabilì intorno al 1274 per almeno due anni, al ritorno del suo viaggio a Lione fatto per ottenere dal papa Gregorio X il riconoscimento della sua Congregazione dei celestini.

L’eremo è costituito da una cappella e da due vani scavati nella roccia destinati agli eremiti.

L’accesso può avvenire tramite quattro differenti scale, scavate sempre nella roccia. Quella a nord è composta da 30 gradini mentre quella a sud è più lunga e irregolare.

L’interno della chiesa invece è rettangolare, con una lunghezza di 7,70 m e una larghezza minima di 3 m e massima di 4 m.

L’illuminazione è assicurata da una porta-finestra, mentre una seconda finestra è stata trasformata in una nicchia semicircolare.

La nicchia dell’altare ospita una statua lignea di San Bartolomeo raffigurato con un coltello, poiché subì il martirio dello scorticamento.

La statua del Santo a sua volta, viene portata in processione dai fedeli il 25 agosto dopo essere scesi al torrente Capo la Vena per bagnarsi secondo un rituale molto antico, per poi portare l’effigie del santo nella chiesa del paese, dove rimane fino al 9 settembre.

Foto: Di Fernando Blasioli – Opera propria, CC BY-SA 4.0

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santo stefano di sessanio

Un borgo, tra i più belli d’Italia nel cuore delle nostre montagne: Santo Stefano di Sessanio (L’Aquila) all’interno del Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.

Una fortezza per una delle famiglie più importanti d’Italia: i de’ Medici dal 1579. Queste terre apparterranno ai Medici fino al 1743.

Un periodo nel quale Santo Stefano raggiunge il massimo splendore come base operativa della Signoria di Firenze per il fiorente commercio della lana “carfagna”, qui prodotta e poi lavorata in Toscana e venduta in tutta Europa.

Punto di forza e cuore pulsante del borgo è la Torre Medicea; torre di avvistamento documentata nel XIV secolo e posta in cima al borgo.

Si presume che esistesse già prima dell’arrivo della famiglia di Alessandro de’ Medici, feudatario che nel 1579 acquistò da Costanza Piccolomini i feudi di Santo Stefano, Calascio e Castelvecchio, che erano compresi sin dal XII secolo nella Baronia di Carapelle.

La torre, prima del crollo, era alta 18 metri, a pianta cilindrica, in pietra concia locale, con delle caditoie e delle finestre per le balestre.

L’intervento dei Medici permise di migliorare il passaggio di ronda con scala a chiocciola, e la sommità, con le caditoie, i beccatelli e la merlatura a ghibellina.

Dopo il crollo causato dal terremoto del 2009, la torre attende di tornare al suo antico splendore sperando che la ricostruzione non vada ancora per le lunghe.

Foto: Di trolvag, CC BY-SA 3.0

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