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Tag Archives: jazz

palena

Torna a Palena la rassegna Jazz sotto la torre, organizzata dal Comune di Palena e dal Teatro dell’Aventino, martedì 18 alle ore 21,30 al Castello Ducale.

Ormai arrivata alla 26^ edizione, è diventata un vero e proprio appuntamento fisso dove si ritrovano nuovi e vecchi jazzisti del panorama abruzzese con un occhio di riguardo a quelle che sono le realtà italiane più interessanti dell’Altra Musica, per intenderci quella fatta dai veri  strumentisti e dai veri cantanti.

Questa sarà una “limited edition”. Torneranno a Jazz sotto la Torre coloro che nel lontano 1995 iniziarono questa avventura musicale che senza alcun dubbio ha influenzato le giovani generazioni del panorama jazzistico abruzzese: Enza Paterra alla Voce, Domenico Pulsinelli al Pianoforte e Francesco Pulsinelli alla Chitarra. Torneranno nella sede naturale della Rassegna, la piazzetta del Castello Ducale di Palena antistante la Torre civica che come da tradizione sarà illuminata per l’occasione.

Sarà per l’appunto una serata particolare in un momento particolare che, attraverso le atmosfere letterarie di “Novecento” interpretate da Enza Paterra e il giusto suono reso da Domenico e Francesco Pulsinelli, vi accompagnerà in un viaggio surreale tra teatro e musica.

Un progetto nato forzatamente in rete per il Comune di Palena e adesso diventato un incontro tra gente di spettacolo: attori, cantanti, musicisti e tecnici del settore che da anni si battono per il riconoscimento di un mestiere di qualità.

Per l’evento è stata studiata una pianta della location che prevede tutti posti a sedere distanziati l’uno dall’altro in conformità alle norme anti Covid.

by Redazione
caffè letterario

La pratica esigente ed essenziale del duo diventa così il terreno ideale per costruire un discorso musicale in grado di tenere conto dell’estro del momento e del percorso artistico compiuto da Moroni e Cafiso e, dall’altra parte, di utilizzare le tante anime espressive della grande tradizione del jazz.

Saranno loro dunque i protagonisti del prossimo appuntamento della stagione del Kabala che conferma anche quest’anno la partnership con la Società del Teatro e della Musica “Luigi Barbara”, un’istituzione importante per la cultura del nostro territorio: una convergenza naturale per dare vita ad una stagione di assoluto livello.

Il concerto di Francesco Cafiso e Dado Moroni si terrà giovedì 23 al Caffé Letterario, in via delle Caserme a Pescara.

Francesco Cafiso è uno dei talenti più precoci nella storia del jazz. Decisivo per la sua carriera è l’incontro, nel luglio del 2002, durante il Pescara Jazz Festival, con Wynton Marsalis che, stupito dalle sue qualità musicali, lo porta con sé nell’European tour del 2003.

Da allora, Francesco ha suonato nei Jazz Festival e nei Jazz Club più importanti del mondo. Cafiso ha vinto diversi premi prestigiosi, tra i quali il Premio Nazionale Massimo Urbani a Urbisaglia, il premio EuroJazz a Lecco, l’International Jazz Festivals Organization Award a New York, la World Saxophone Competition a Londra, il Django d’Or a Roma, e ricevuto molti altri importanti riconoscimenti.

Ha suonato con grandissimi musicisti quali: Hank Jones, Cedar Walton, Dave Brubeck, Mulgrew Miller, Enrico Rava, Dado Moroni, Franco D’Andrea, Stefano Bollani e moltissimi altri.

Ha fatto anche esperienze in altri ambiti musicali suonando con Lorenzo Jovanotti, Raphael Gualazzi, Fabio Concato, Antonella Ruggiero.

Dal 2008 è direttore artistico del Vittoria Jazz Festival a Vittoria, sua città natale.

Il 19 gennaio del 2009 ha suonato a Washington DC durante i festeggiamenti in onore del Presidente Barack Obama e del Martin Luther King Jr. day.

Il 17 luglio del 2009, Umbria Jazz lo ha nominato “Ambasciatore della musica jazz italiana nel mondo”.

Dado Moroni
Dado Moroni

Dado Moroni nasce a Genova nel 1962 e venne in contatto con la musica jazz molto presto, la sua carriera professionistica decollò all’età di 14 anni, suonando in tutta Italia con alcuni dei più importanti musicisti italiani come Franco Cerri, Luciano Milanese, Gianni Basso, Sergio Fanni e Massimo Urbani e Tullio de Piscopo.

All’età di 17 anni registrò il suo primo album in trio e, l’anno successivo, “Bluesology” con il trombettista Franco Ambrosetti, il bassista Niels Henning Oersted Pedersen e ancora il grande Tullio De Piscopo alla batteria.

Nel corso degli anni, ha collaborato con Jimmy Woode, Clark Terry, Johnny Griffin, Freddie Hubbard, Bud Shank, Buddy De Franco, Zoot Sims, George Robert, Tom Harrell, Ray Brown e Ron Carter tra gli altri.

Dado Moroni ama inoltre cimentarsi anche con artisti normalmente “lontani” dalla sua sfera di azione, ottenendo risultati sempre interessanti come Lucio Dalla, Tiziano Ferro, Eros Ramazzotti, Mietta e Ornella Vanoni.

Dal 2015, collabora con Karima Ammar insieme una ritmica dallo swing inconfondibile di gran classe composta da Stefano Bagnoli e Riccardo Fioravanti.
Il prossimo appuntamento con la stagione del Kabala è per giovedì 30, con lo spettacolo Desaparecidos, destini nel Tango, recital teatral-musicale, ideato e diretto da Sara Cecala con Antonio Scolletta, violino, Lorenzo Scolletta, fisarmonica, e Sara Cecala, pianoforte, e con la partecipazione di Anna Melato, attrice e cantante.

by Redazione
jazz 'n Fall

La nuova edizione di Jazz ‘n Fall porta a Pescara il grande jazz della scena attuale: il programma della rassegna si aprirà martedì 5 novembre con il Cross Currents Trio, formato da Dave Holland, Chris Potter e Zakir Hussein.

Proseguirà mercoledì 6 novembre con il Linda May Han Oh Quintet e si concluderà  lunedì 11 novembre con il concerto in piano solo di Kenny Barron e il Daniele Cordisco Organ Trio.

Jazz ‘n Fall 2019 è una rassegna organizzata dalla Società del Teatro e della Musica “Luigi Barbara” e si svolge all’interno del cartellone musicale del sodalizio pescarese.

I concerti si terranno al Teatro Massimo di Pescara, con inizio alle ore 21. Il prezzo del biglietto di ingresso ai singoli concerti è di 20 euro.

Anche nell’edizione 2019, Jazz ‘n Fall rinnova il senso dato a questa nuova stagione della rassegna, un ponte, cioè, tra quanto prodotto da musicisti esperti, stimati e diventati grazie alle incisioni e alle esperienze dei veri e propri capiscuola, e i talenti delle nuove generazioni.

Una staffetta tra generazioni e stili espressivi, tra intenzioni, riferimenti e provenienze geografiche.

Raccogliere – e sviluppare secondo coordinate diverse – l’idea di una musica capace di sfuggire alle definizioni più stringenti per ritrovare le radici comuni nella condivisione e nell’improvvisazione: un approccio creativo e libero da troppi schemi precostituiti per dialogare con il mondo e raccontarne l’attualità.

“New Bottle, Old Wine” è il motto scelto dal direttore artistico Lucio Fumo alla ripartenza di Jazz ‘n Fall: è un modo per sottolineare proprio questo significato intimo.

Holland-Hussain-Potter
Holland Hussain Potter

Ed è il senso del percorso che prende le mosse dal Cross Currents Trio – progetto che unisce tre personalità importanti come Dave Holland, Zakir Hussain e Chris Potter – e arriva al nuovo lavoro della contrabbassista Linda May Han Oh, passando attraverso esperienze più vicine alle tradizioni del jazz come il piano solo di un Maestro di questo formato quale è Kenny Barron e il fluido organ trio di Daniele Cordisco.

Dave Holland è un caposcuola indiscusso del jazz degli ultimi decenni. Se, giovanissimo, fu tra i protagonisti della svolta elettrica di Miles Davis, ha sempre cercato nuove strade e soluzioni espressive: il trio Gateway, con Jack DeJohnette e John Abercrombie, e il suo splendido quintetto di inizio secolo sono solo due tra le tante testimonianze di un percorso sempre attento nel combinare suggestioni diverse, sotto l’aspetto timbrico, melodico e armonico.

Questo nuovo progetto collettivo coinvolge musicisti di spessore assoluto come Chris Potter ai sassofoni e Zakir Hussain alle tabla: Good Hope è il titolo del disco che hanno appena pubblicato e che stabilisce, ancora una volta, come la  musica – e, in particolare, il jazz – sia un veicolo naturale di integrazione, costruita con rispetto e maestria da tre artisti versatili ma dalla forte personalità espressiva.

Kenny Barron è tra i pianisti jazz più importanti del panorama attuale.

Un vero e proprio maestro nel condurre lo strumento attraverso la sua storia e la sua letteratura in percorsi che tengano conto delle tradizioni senza rimanerne prigionieri.

La sua musica sgorga dal pianoforte rispettosa della lezione dei grandi del passato e, allo stesso tempo, fresca e creativa.

Il piano solo diventa una maniera ulteriore per affrontare l’essenza più intima di questo discorso: le mani sapienti di Kenny Barron è il modo più diretto per innescare un processo naturale e sempre capace di raccontare come il jazz sia una musica in grado rinnovarsi prendendo le mosse dalle sue radici e dalle sua stessa storia.

La figura artistica di Linda May Han Oh racconta molto bene il percorso jazzistico delle nuove generazioni.

Una sintesi tra riferimenti provenienti da contesti diversi e continuamente rimessi in gioco.

È quanto emerge dai suoi lavori più recenti – Walk against the wind del 2017 e Aventurine, pubblicato quest’anno – e lo rivela la sua presenza al fianco di musicisti del livello di Pat Metheny e Dave Douglas, tanto per citarne un paio.

La musica della contrabbassista è solida e senza compromessi, raccoglie il testimone dalle vicende più recenti del jazz per offrire una sintesi personale e un contributo personale alla scena musicale odierna.

Una musica densa, animata da melodie frastagliate e strutture composite ma sempre controllate e ben dirette. Un ambiente sonoro tutto sommato acustico senza rinunciare alle manipolazioni sonore.

Una sintesi articolata per confrontarsi con il mondo sempre più sfaccettato di oggi.

Kenny Barron
Kenny Barron

Organ trio venato di blues, suonato con trasporto e condotto con grande rispetto per la tradizione: questa la ricetta di Daniele Cordisco, chitarrista dal percorso solido e già maturo, capace di far notare le sue qualità sin da giovanissimo con collaborazioni di sicuro livello e la vittoria nel Premio Internazionale Massimo Urbani.

La musica del trio si muove tra standard, brani del songbook statunitense e temi originali con accento scanzonato e ironico, una dose equilibrata di virtuosismo e groove, un tocco romantico e il suono sempre seducente dell’organ trio.

Con il chitarrista, suonano anche Pat Bianchi,  grande inteprete statunitense dell’organo Hammond, e il batterista Giovanni Campanella.

La stagione artistica della Società del Teatro e della Musica “Luigi Barbara” sarà accompagnata dal supporto del Main Partner Fondazione PescarAbruzzo e dell’Istituto Acustico Maico.

by Redazione