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lucia di folca

Lucia Di Folca, 29 anni, è una giovane scrittrice emergente della casa editrice Masciulli Edizioni; nata a Lanciano (Ch), vive a Lettomanoppello (Pe).

Dopo aver concluso gli studi in assistenza odontoiatrica presso l’Università “G. D’Annunzio” di Chieti-Pescara, Di Folca spiega di aver iniziato quasi per gioco la stesura del suo libro autobiografico, dal titolo Nella tasca destra in alto, dedicando un po’ di tempo a sé stessa, dopo un lungo periodo travagliato della sua vita.

Nonostante la giovane età la scrittrice ha vissuto momenti molto tristi che le avevano tolto la gioia di vivere. È riuscita a rialzarsi grazie alla fede, alla musica ed allo sport, traendo forza soprattutto dai bambini malati.

Ha voluto raccontare la sua storia per dare un messaggio di speranza ai ragazzi che ricevono pura cattiveria nelle scuole (o in generale), a chi vive il dramma di uno o più lutti ed alcuni consigli su come ci si può rialzare attraverso il rispetto e l’amore di alcune persone care.

 Perchè l’idea di scrivere un libro?

“Per il desiderio di aiutare altri giovani che, come me, sono stati vittime di bullismo e si sono abbattuti vedendo ed avendo altri problemi. Quando vieni bullizzato, ti crolla letteralmente il mondo addosso: perdi la tua lucidità ed identità. Sembra quasi che non vali più nulla e tutto ciò in cui credi all’improvviso sprofonda. Tutto si è svolto nel giro di pochi anni, in età tardo-adolescenziale, proprio nel periodo in cui avrei dovuto, invece, costruire e rafforzare la mia identità di persona”.

Cosa vuoi comunicare e a chi con questo tuo lavoro editoriale?

“A chi subisce le mie difficoltà passate consiglio di avere la forza e la determinazione di non trattenersi tutto dentro, ma di sfogarsi con qualcuno chiedendo comprensione e sostegno. I problemi diventano sempre più grandi e invadenti se ce li teniamo per noi. Ogni tanto dobbiamo farci aiutare, soprattutto moralmente. Di solito le persone non esprimono tutto ciò che sentono nell’anima perché hanno paura della cattiveria o della ritorsione altrui. Assurdo, eppure è così per tutti. Ma bisogna trovare uno slancio per essere “l’eccezione alla regola”. Chiedere aiuto è la soluzione a questi ostacoli. Nella tasca destra in alto è un libro adatto a tutti. Il testo è scritto in stile agile e semplice, per la facile comprensione di tutti. Mi rivolgo alle istituzioni religiose, politiche e sociali, specialmente agli insegnanti ed ai genitori. Le persone più deboli non vanno abbandonate ma vanno sorrette e incoraggiate ancor di più in modo da farle emergere dalle loro difficoltà. Rispettiamoci tra di noi, per essere salvi, per essere liberi”.

Che ruolo ha avuto lo sport per te?

“Lo sport è il mio mondo! Ho giocato diversi anni a pallavolo, con l’Arabona Volley di Manoppello, vincendo anche qualche titolo a livello provinciale/regionale. Lo sport mi ha fatto aprire la mente. Impari la convivenza, la solidarietà, la gentilezza ed il rispetto per sé stessi e per gli altri. Se vissuto in modo sano lo sport fa miracoli! Ho sempre sognato di continuare a giocare a pallavolo fino alla pensione sportiva ma per problemi fisici il mio sogno è stato infranto. Amo tantissimo il calcio, come anche la scherma, la ginnastica ritmica e artistica, l’atletica e tanti altri rami. Da piccola leggevo Il Messaggero con il Corriere dello Sport. Rifiutavo i libri a fumetti per sapere qualcosa sulle gare e sulle partite in generale. Tifo Roma, subito dopo anche il Pescara, il Frosinone e il Lanciano. Frosinone e Lanciano perché sono frentana ma ho anche metà sangue ciociaro e romano, quindi sono cose connesse anche alla propria terra d’origine. Sono e cerco di essere sportiva… sì sono sportiva anche con la Lazio, rivale eterna della Roma, che fondamentalmente è una bella squadra. Sono stata fortunata nel vedere, conoscere e regalare il mio libro al capitano Francesco Totti. Uomo e giocatore di altri tempi. Per i romani e per i romanisti Totti è sinonimo di Roma e Roma è viceversa lui. Grazie al Pescara Calcio a maggio è stata fatta una giornata di beneficenza a favore dell’AGBE di Pescara dove sono volontaria. Vedere i maggiori campioni del calcio scendere in campo per la tua associazione è stato stupendo. Non sembrava vero. A tutt’ora non trovo parole per ringraziare l’AGBE per questa opportunità. C’è anche un altro campione che sta nel mio cuore…purtroppo non romanista. E’ Federico Chiesa della Juventus. Fa strano tifare un giocatore diverso dalla tua squadra. Ma quando vedi impegno, passione e amore per ciò che fai, allora vuol dire che hai la capacità e la maturità per diventare campione non solo in campo ma anche fuori. E Chiesa lo è”.

Stai pensando di portare nel tuo libro nelle scuole?

“La pubblicazione del libro risale al 29 febbraio 2020. Dovevo andare nelle scuole per dare la mia testimonianza. Proprio nei luoghi dove capitano maggiormente episodi di bullismo. Ma purtroppo il covid ha bloccato tutto. Quindi sono andata avanti con le presentazioni e qualche testimonianza in un paio di parrocchie. Adesso, con l’avvio dell’anno scolastico, sto attendendo delle date per delle scuole medie limitrofe al mio paese. La cosa importante però sta nel quotidiano. Delle volte è anche emozionante enunciare la propria esperienza. Ma la cosa che rende speciali è aiutare le persone, in particolar modo i più sensibili, tutti i giorni. Alcune volte non bisogna solo ascoltare le parole che ci vengono dette ma bisogna osservare e sentire anche i silenzi delle persone. Questa è una delle più grandi forme di maturità”.

Come si perdona un bullo? Tu ci sei riuscita?

“Bella domanda! Sì, ho perdonato. Sono cristiana e credo nel perdono. Vorrei tanto un posto in Paradiso anche io. Ma nello stesso tempo, probabilmente sbaglio: non voglio avere più niente a che fare con il resto della mia vecchia classe (anche con chi si salvava). E’ capitato di rivedere un paio di ex compagni di classe. Li ho salutati, li ho trattati bene. Ma non sono voluta andare oltre ed ho troncato il discorso con loro già dall’inizio, facendo capire il male che mi avevano fatto. Un bullo, per essere tale, forse, avrà sicuramente problemi alle spalle. E’ difficile dispensare consigli a chi in realtà vorrebbe avere solo un aiuto. Ma bisogna ricordare che quello che fai, torna indietro. Se dai, così riceverai. Il bene genera bene e il male genera il male, per sé stessi e per gli altri. Sta a noi scegliere da che parte stare”.

16 Novembre 2022