Serramonacesca. A Serramonacesca, iniziativa dell’Associazione abruzzese dei Domenicani per mettere al centro dell’attenzione le problematiche che devono affrontare gli extracomunitari nella nostra regione, con particolare riferimento alla comunità domenicana molto attiva e presente sul territorio. L’occasione viene fornita dalla “Dia de la madre domenicana in Italia” che verrà festeggiata il 28 maggio con la presenza di 150 madri e invito rivolto ad amministratori e esponenti politici di Chieti e Pescara. La “Festa della madre” firmata Santo Domingo si svolgerà domenica 28 maggio dalle 11 alle 23 in contrada Ienno di Serramonacesca con cibi appartenenti alla tradizione culinaria domenicana e sarà allietata da musica “latina , bachata, Reggaeton”. Assicurata la presenza del sindaco di Serramonacesca Sebastiano Massimiliano.
Il viaggio nell’Abruzzo fantastico prosegue con Macchemito, il format di Paolo Pacitti e riprese di Sem Cipriani in onda su Buongiorno Regione che proprio quest’oggi ha inaugurato il 2023 con una puntata dedicata al mito carolingio in Abruzzo, che come è stato raccontato dallo scrittore abruzzese Peppe Millanta, ha dato vita a monasteri, leggende di paladini e durlindane e risulta essere eco di antiche battaglie, infatti in Abruzzo sono tantissimi i riferimenti a Carlo Magno, i suoi paladini e le loro gesta, soprattutto nella toponomastica.
L’Abruzzo e le tradizioni d’autunno: a quelle dell’olio nuovo e delle castagne, si unisce la sagra della zucca.
Una tradizione che si ripete a Serramonacesca il 31 ottobre e il 1° novembre; una tradizione fatta di miti e leggende, credenze e racconti che animeranno il borgo del Pescarese.
Un appuntamento voluto dal Comune di Serramonacesca e dall’associazione Retroterra.
A Serramonacesca si narra infatti che nelle nebbiose sere di ognissanti e di tutti i morti, le anime dei defunti vaghino per le vie del paese, fermandosi nelle case a chiedere che venga dato loro qualcosa.
I bambini passando di casa in casa, recando con loro le zucche illuminate da una candela, bussano alle porte e come tradizione vuole, alla risposta del padrone “Chi è?” essi rispondono in coro: “L’aneme de le morte”.
Questa manifestazione vuole essere quindi un umile contributo ad una riscoperta delle nostre radici culturali, delle nostre peculiarità, un omaggio alla tradizione popolare abruzzese perché resti viva negli animi delle nuove generazioni, perché della memoria non resti uno sbiadito ricordo.
Si rinnova per la terza volta il connubio tra il filmaker Andrea Malandra e la Fondazione Pescarabruzzo, dopo “Giallo Artistico”, tributo ai 60 anni di Andrea Pazienza e “Confessioni di uno zero” (adattamento del romanzo di Giovanni Di Iacovo), il progetto del 2019 trasporta gli elementi consueti della ricerca visiva di Malandra verso una nuova direzione, non più urbana ma orientata verso la natura dei boschi montani, in particolare quelli della Majella.
“Mani nude” questo il titolo del nuovo film, è liberamente ispirato ad una storia realmente accaduta e rievoca una tematica proveniente da più d’un caso di cronaca degli ultimi tempi, ovvero la scomparsa di escursionisti tra i boschi d’Abruzzo.
La protagonista si chiama Dafne, una giovane donna determinata a scappare dal grigiore metropolitano e dai suoi fantasmi, per andare a correre nel verde tra i boschi. Sceglie la nostra regione, che soddisfa le sue aspettative soprattutto da un punto di vista naturalistico, ma durante un’escursione finisce col perdersi tra i boschi della Majella. Da qui parte il racconto di come cerchi di sopravvivere, completamente sola, finché l’esperienza non diventa per lei qualcos’altro, ovvero un momento di trasformazione e di catarsi, innescato dall’ispirazione mitica e spirituale della natura che sta incontrando, e che muterà per sempre il modo di percepire se stessa e il mondo. L’attrice protagonista è Giorgia di Nicola, unica presenza attoriale in tutto il film, con l’unica eccezione di Giorgio Zobel. Il direttore della fotografia è Maurizio Di Zio. La sceneggiatura di Roberta Bellantuono e Erminia Cardone.
Il film è girato in parte a Pescara ma soprattutto tra i boschi di Serramonacesca, grazie al supporto dell’amministrazione comunale di Serramonacesca, in particolare del sindaco Franco Marinelli e dell’assessore Sebastiano Massimiano, che hanno agito proprio come una film commission.