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Tag Archives: MASTRO TONINO

Il viaggio del giornalista Ugo Ojetti approda in uno dei comuni più significativi del suo percorso ossia il comune di Pretoro (CH), il borgo nel cuore del Parco della Maiella in cui la storia degli antichi mestieri d’Abruzzo è ancora protagonista di racconti e testimonianze.

La presentazione di “Una settimana in Abruzzo”, il reportage di inizio novecento con prefazione del caporedattore ed editorialista de Il Giornale, Vittorio Macioce ed introduzione del giornalista abruzzese Simone Gambacorta, ci sarà sabato 26 agosto alle ore 18.30 presso il Museo dell’Arte “N. D’Innocenzo” nel cuore del borgo incastonato nella pietra, patria di tradizioni, del lupo e del famoso (in tutto il mondo) “Geppetto d’Abruzzo”, ossia Mastro Tonino che è scomparso da quasi due anni, portando con sè l’amore dei tanti che raggiungevano Pretoro per conoscerlo e la tradizione dei fusari, di cui il comune vanta anche una via dedicata. Eppure in questo secondo volume di Comete- Scie d’Abruzzo, tra gli itinerari consigliati ed a cura di Serena D’Orazio c’è proprio il grande lavoro dell’artigiano conservato, in parte, accuratamente nello stesso museo.

Dopo i saluti del sindaco Diego Giangiulli, prenderanno la parola Antonio Di Marco Presidente dell’Associazione I Borghi più belli d’Italia Abruzzo e Molise, Antonio Corrado Responsabile di Abruzzoavventure.it, e Giuliano Di Menna, architetto e grande studioso e ricercatore del territorio.

Interverrà inoltre anche l’Assessore alla Cultura Fabrizio Fanciulli, impegnato nella valorizzazione del territorio e nell’opera di conservazione delle tradizioni locali. Modera l’appuntamento la giornalista pescarese Alessandra Renzetti. Affianca l’appuntamento anche la Proloco di Pretoro coordinata dal nuovo presidente Nando Sciubba.

L’itinerario “Sulle tracce di Ojetti” vuole rivivere questa esperienza di viaggio seguendo i passi di Ugo Ojetti alla scoperta del patrimonio storico-artistico abruzzese, ma è dall’interesse così puntuale dimostrato per l’abilità artigiana che nasce “Antichi mestieri”, un itinerario alla scoperta di tutti quei luoghi dove l’arte popolare continua testarda a resistere al tempo, per vivere l’Abruzzo nella sua veste più autentica.

Dalla raffinata produzione della maiolica alla faticosa lavorazione della pietra, la manifattura abruzzese si è sempre distinta per il suo straordinario patrimonio di abilità e per la sua originalità espressiva dai tratti sobri ed essenziali. Un patrimonio identitario unico che nella settimana trascorsa in Abruzzo, Ojetti sembra aver colto nella sua più piena integrità: il noto giornalista romano visitò monumenti, raccolse storie e osservò scene di vita quotidiana sotto un attento sguardo antropico, teso a indagare il prezioso patrimonio immateriale abruzzese fatto di racconti, saperi e tradizioni.

Il progetto si avvale del grande lavoro di un comitato scientifico di docenti dell’Università “G. D’Annunzio” di Chieti – Pescara, Dipartimento di Lingue e Letterature Moderne con il Direttore Carlo Martinez, che ha collaborato con lo scrittore Peppe Millanta, Direttore della Collana, ed ogni volume è arricchito da itinerari tematici per scoprire le bellezze inaspettate della regione Abruzzo che hanno destato l’interesse dell’associazione I Borghi più belli d’Italia, partner ufficiale del progetto, I Parchi Letterari e Borghi Autentici.

Il progetto grafico di copertina e i disegni sono a cura di Luca Di Francescantonio, l’impaginazione grafica è di Federica Di Pasquale, il lavoro di redazione è stato svolto da Cecilia Di Paolo.

Per info la pagina social è @cometesciedabruzzo, mail: info@ianieriedizioni.it.

by Redazione
Mastro Tonino

Questa storia proviene dal cuore del Parco Nazionale della Maiella e precisamente dal borgo di Pretoro (Chieti), noto in tutto il mondo poiché è lì che Mastro Tonino, il Geppetto d’Abruzzo, trascorreva le sue giornate in penombra a lavorare il legno nella sua bottega accogliente e piena di ricordi.

Ma ora l’ultimo dei fusari d’Abruzzo si è spento; Mastro Tonino non c’è più, l’artigiano 90enne Antonio Palmerio ha deciso di continuare a lavorare il legno tra gli angeli, e così in un freddo 22 dicembre 2021, a pochi giorni dal Natale, l’Abruzzo piange un uomo minuto ma dal cuore grande, che aveva fatto della sua passione, la sua ragione di vita; tanto era forte Mastro Tonino che un anno fa aveva sconfitto anche il Covid.

Il Geppetto d’Abruzzo, buono e simpatico, con il sorriso stampato sul volto, protagonista del libro di gran successo L’uomo di legno è stato il simbolo delle tradizioni mai perse del suo amato borgo; in questo libro Fabrizio Fanciulli ha voluto raccontare e far conoscere perfino alle nuove generazioni la storia dell’ultimo dei fusari d’Abruzzo, la sua vita, il suo amato lavoro e così come ammette con un fil di voce il vice sindaco di Pretoro: “Mastro Tonino con la sua arte ha aiutato l’economia di questo piccolo borgo anche nel periodo più difficile, è stato il volàno di un’economia turistica dove ha portato tantissima gente nella sua bottega e nel Museo Comunale”.

“Eravamo abituati, nel borgo, a sentire quel ticchettìo che ci accompagnava e scandiva il tempo, ora non ci sarà più e sicuramente la sua assenza lascerà un grande vuoto – prosegue addolorato il vice sindaco di Pretoro, Fanciulli – Il mio compito non è solo quello portare alla luce la maestria di Mastro Tonino: un grande artista disse che ‘si muore due volte, il giorno della morte e quando non si è più nominati’ ed io farò per sempre in modo che Mastro Tonino non muoia per la seconda volta”.

Mastro Tonino in occasione delle presentazioni del suo libro, alle quali spesso prendeva orgogliosamente parte, parlava della sua vita non semplice, e dei suoi trascorsi a volte anche dolorosi; sopravvissuto alla guerra, alla fame, ai patimenti in passato anche per l’artigiano la vita è cambiata durante il 2020 con l’avvento della pandemia.

Parole di dolore anche da parte del sindaco del borgo di Pretoro, Diego Giangiulli“Era un uomo buono, di grande cultura e lavoratore instancabile. A nome della cittadinanza di Pretoro voglio ringraziarlo per la sua generosità e per quello che ha rappresentato. Ai suoi familiari le più sentite condoglianze dall’Amministrazione comunale di Pretoro”.

Ma la storia di Mastro Tonino non finisce qui, c’è la sua firma nel mondo e nel cuore delle persone.

Pretoro

Nonostante le storie a lieto fine siano poche durante questa grave emergenza sanitaria, sono comunque abbastanza per regalare attimi di respiro e cospargere il mondo di semi di speranza.

Questa storia proviene dal cuore del Parco Nazionale della Maiella e precisamente dal borgo di Pretoro (Chieti), ormai noto in tutto il mondo poiché è lì che Mastro Tonino, il Geppetto D’Abruzzo, trascorre le sue giornate in penombra a lavorare il legno nella sua bottega accogliente e piena di ricordi.

L’artigiano Antonio Palmerio è anche il protagonista del libro di Fabrizio Fanciulli, L’uomo di legno che nel valorizzare le tradizioni mai perse del suo amato borgo, ha voluto raccontare e far conoscere perfino alle nuove generazioni la storia dell’ultimo dei fusari d’Abruzzo, della sua vita, del suo amato lavoro che lo porta, ancora oggi, quotidianamente a riprodurre opere universali in legno, esposte presso il museo comunale di Pretoro.

Mastro Tonino ha spesso condiviso la sua vita non semplice, ed i suoi trascorsi a volte anche dolorosi con quanti ormai lo seguono e lo amano; sopravvissuto alla guerra, alla fame, ai patimenti in passato anche per l’artigiano la vita è cambiata durante il 2020 con l’avvento della pandemia: è stato sempre molto attento in bottega, con l’aiuto dei famigliari, a non contrarre il virus, ha tenuto a distanza di sicurezza i tanti visitatori che erano desiderosi di fare la sua conoscenza nel periodo estivo, ha rispettato le regole ma purtroppo a causa di spostamenti per motivi di salute proprio nel giorno del suo novantesimo compleanno, il 15 gennaio 2021 è risultato positivo al Covid-19.

Trasferito a Fara Filiorum Petri, per essere sottoposto alle cure amorevoli ed attente della sua famiglia Mastro Tonino ha trascorso giorni difficili a causa della febbre alta, ma la forte tempra di quest’uomo di montagna ha avuto la meglio anche in questa difficile situazione ed ha vinto questa battaglia contro il “mostro invisibile”.

La speranza è tornata a splendere pochi giorni fa, dopo un mese, esattamente il 16 febbraio 2021 è arrivato l’esito dell’ultimo tampone che è risultato negativo e ben presto l’ultimo dei fusari d’Abruzzo tornerà a Pretoro.

Ora, la già straordinaria storia di Mastro Tonino si arricchisce e la ristampa del libro L’uomo di legno prevede un nuovo capitolo, poiché “il Geppetto d’Abruzzo tanto amato in tutto il mondo ha sconfitto anche il Covid” ed è tornato a sorridere.

“L’uomo di Legno” da Pretoro (Chieti) conquista anche la Liguria con un Premio Internazionale di Poesia e Narrativa giunto alla 6^ Edizione del biennio 2018/2020.

All’interno dei percorsi letterari “Dal Golfo dei poeti Shelley e Byron, alla Val di Vara”, l’opera di Fabrizio Fanciulli si è aggiudicata il Premio speciale “Pugliola” sezione ‘Narrativa per ragazzi’.

Premio Golfo dei Poeti

Questo premio si aggiunge al “Golden Book Award 2019” di Napoli e al prestigioso “Ut Pictura Poesis 2019” di Firenze; ed ecco che Antonio Palmerio noto ormai come Mastro Tonino continua a fare il giro del mondo senza uscire mai dalla sua bottega ed a regalare grandi emozioni in un periodo particolarmente complesso in cui è la cronaca a far da padrona a causa dell’emergenza Coronavirus. Ed infatti non sarà possibile stringere la mano a coloro che sono stati onorati da questo riconoscimento in quanto la cerimonia non ci sarà visto il protrarsi dell’emergenza Covid-19, ma il premio previsto per Fanciulli è un contratto con una casa editrice di Milano.

Copertina libro

Pretoro, con le sue tradizioni e le sue incancellabili tracce di un passato ricco di ‘voci ed immagini’ conquista ancora una volta l’Italia: qui, come testimoniano anche le parole riportate nel libro di Fanciulli, in quest’angolo di paradiso d’Abruzzo vivo e “romantico” il tempo sembra essersi fermato, eppure anche il silenzio parla, anche il vento accarezza, anche il sole bacia e la montagna Madre Majella incanta con il suo splendido profilo di fertile donna.

L’esistenza umile dell’ultimo dei fusari d’Abruzzo fa ancora parlar di sé: “il cammino di una vita, un legno che lo unisce alla sua terra. La guerra, distruzione di quel legame. Si riscopre nella paura della morte. Oggi quel legno è meravigliosa creazione”. Magiche infatti sono le mani consumate dal lavoro costante e continuo di un uomo tanto rispettato nel borgo di Pretoro che, oggi più che mai è una vera attrazione soprattutto per i più giovani esterrefatti per le splendide opere in legno realizzate da quel “Mastro” che quasi come un eremita moderno, trascorre le sue giornate a “creare” in solitudine nel cuore della Majella.

 “La cerimonia di premiazione purtroppo non ci sarà a causa del protrarsi dell’emergenza Covid-19. Questa pandemia ha modificato anche le abitudini di noi scrittori abituati a stare tra la gente nelle librerie, biblioteche, musei, castelli, circoli o addirittura nella bottega stessa del Maestro dove grandi e piccini rimangono sempre estasiati dai racconti di un tempo passato. La mancata cerimonia ci lascia un po’ con l’amaro in bocca, rimane però impressa nei nostri occhi la gioia per questo ulteriore riconoscimento; evidente è invece la rabbia di mastro Tonino che quando sente accostare questo periodo a quello della guerra da lui vissuta in pieno, come emerge dalle pagine del libro, esclama:  ‘la guerra è un’altra cosa!’, e sì, un dolore ben diverso”– spiega Fanciulli.

 “Questo premio – conclude – lo ritengo particolarmente importante poiché inserito nella sezione narrativa per ragazzi e L’Uomo di Legno è classificato come  lettura adatta dai 6 anni in poi”.

 

by Alessandra Renzetti

E’ stato un fine settimana di importanti impegni culturali per il comune di Celano che non ha perso l’occasione per aprire le sue porte anche alle tradizioni abruzzesi.

Le mura del Castello Piccolomini (Polo Museale dell’Abruzzo, diretto da Lucia Arbace) hanno accolto la presentazione del libro dello scrittore Fabrizio Fanciulli che sta facendo parlare di sé e del suo amato borgo di Pretoro (Chieti) con L’Uomo di Legno, una creazione letteraria ispirata dalla figura di Antonio Palmerio, ormai noto a tutti, anche alle tv straniere, con l’affettuoso nome di Mastro Tonino, artigiano e scultore del legno del borgo chietino, ma anche l’ultimo “mastro fusaro”.

Presentazione “L’uomo di legno”

A dare il via all’appuntamento è stato l’evocativo docufilm realizzato dalla fotografa Stefania Proietto, con le immagini di Mastro Tonino al lavoro, circondato da curiosi e tanti piccoli visitatori affascinati dai suoi racconti e dai suoi aneddoti: una dimensione surreale quella vissuta in un borgo in cui il tempo è lento, piacevole e dove l’orologio sembra essersi fermato, dove la vita scorre a passo d’uomo e dove è gradevole ascoltare anche il silenzio protetto da una natura incontaminata.

Una vita lunga quasi 89 anni, quella del Mastro, segnata dalle tragiche vicende della Seconda Guerra Mondiale, che mai si è arresa alla violenza e alle brutture e che, anzi, ad esse ha risposto con la bellezza e l’emozione dell’arte, con l’odore del legno trasformato in piccole trottole per i giochi infantili o in stupefacenti sculture realizzate nel minimo dettaglio, dalla maestria di chi riesce a fare di una semplice fotografia una vera opera d’arte da esporre nei musei.

Attraverso un dialogo tra l’autore e la giornalista pescarese Alessandra Renzetti è stato offerto ai presenti un vivace spaccato su Mastro Tonino, su Pretoro e sulle iniziative culturali in corso, volte, soprattutto, alla valorizzazione delle figure artigiane ormai quasi del tutto estinte, come quelle dei costruttori di fusi.

“L’uomo di legno” a Celano

“Stiamo lavorando molto per far conoscere al mondo il borgo di Pretoro – spiega Fabrizio Fanciulli e Mastro Tonino è la prova evidente che le persone amano riscoprire le tradizioni, purtroppo è difficile tramandarle talvolta. Il nostro caro artigiano è diventato in poco tempo attrazione turistica ed è incredibile come un uomo semplice e dall’animo buono sia diventato un vero simbolo per lo stesso Parco Nazionale della Majella”.

by Alessandra Renzetti

Attraverso gli occhi di un uomo si può raccontare la storia; attraverso gli occhi di Mastro Tonino, invece si può parlare di amore, per la propria terra, per il proprio passato, per le proprie radici.

Ed è cosi che, l’artigiano Antonio Palmerio il “Mastro” di Pretoro (Chieti) ormai noto in tutto il mondo, sarà protagonista a Celano (Aq) il 1 dicembre alle ore 16 presso il Castello grazie alla presentazione del libro di Fabrizio Fanciulli, ‘L’uomo di legno’; l’autore molto impegnato nella cura e nella valorizzazione dell’amato borgo di Pretoro parlerà dell’ultimo dei fusari d’Abruzzo, della sua vita, del suo amato lavoro che lo porta quotidianamente a riprodurre opere universali in legno.

Locandina Castello Piccolomini

L’appuntamento voluto dal Castello Piccolomini di Celano (Polo Museale dell’Abruzzo diretto dalla Dott.ssa Lucia Arbace), vedrà anche i saluti del sindaco del comune, Settimio Santilli. Modera l’evento la giornalista pescarese Alessandra Renzetti.

Il libro in questione è stato premiato a Napoli con la segnalazione di Giuria al Golden Books Award 2019 ed a Firenze lo scorso 13 ottobre in occasione dell’appuntamento “Ut Pictura Poesis 2019”. Un ulteriore approfondimento sull’artigiano di Pretoro sarà offerto dal docufilm realizzato dalla fotografa Stefania Proietto.

 

“In una fredda giornata di gennaio, in un piccolo borgo di montagna, dove un silenzio assordante all’apparenza fa sembrare le giornate tutte uguali, si sente un ticchettio regolare, un ritmato pulsare di qualcuno intento a scandire il tempo”: questa è solo una scena apparentemente ordinaria vissuta nel borgo di Pretoro che con le sue tradizioni e le sue incancellabili tracce di un passato ricco di testimonianze sarà presentato alla comunità celanese che si accinge a conoscere ed approfondire quest’angolo di paradiso d’Abruzzo, vivo e “romantico”; qui, come testimoniano anche le parole riportate nel libro di Fanciulli, il tempo sembra essersi fermato, eppure anche il silenzio parla, anche il vento accarezza, anche il sole bacia e la montagna Madre, la signora Majella incanta con il suo splendido profilo di fertile donna.

 

“Il cammino di una vita, un legno che lo unisce alla sua terra. La guerra, distruzione di quel legame. Si riscopre nella paura della morte. Oggi quel legno è meravigliosa creazione”: magiche infatti sono le mani consumate dal lavoro costante e continuo di un uomo tanto rispettato nel borgo di Pretoro che, oggi più che mai è una vera attrazione soprattutto per i più giovani esterrefatti per le splendide opere in legno realizzate da quel “mastro” che quasi come un eremita moderno, trascorre le sue giornate a “creare” in solitudine nel cuore della Majella.

La sua bottega, ricca di opere e di fatica è un vero museo, eppure Palmerio schivo e solitario, sa anche aprire il suo cuore e la sua “casa” al pubblico per mostrare i gioielli che custodisce gelosamente, e raccontare storiche verità. “Sono molto felice di poter raccontare a Celano la realtà in cui vivo e che oggi grazie anche a Mastro Tonino è diventata nota in tutto il mondo – spiega Fanciulli. E’incredibile come un singolo personaggio, sia riuscito a creare anche un movimento turistico a Pretoro, ed io sono fiero di lui, e della sua forza che ogni giorno ci dà la giusta carica per amare e prenderci cura del nostro borgo”.

A Celano è davvero tempo di cultura, e per i più orgogliosi delle proprie origini, è tempo di conoscere l’Abruzzo in ogni suo angolo.

Si precisa che l’evento è gratuito.

by Alessandra Renzetti

“L’uomo di legno” conquista anche Firenze. Il nuovo libro di Fabrizio Fanciulli che sta spopolando in Italia e all’Estero è stato premiato lo scorso 13 ottobre nella suggestiva cornice del Caffè Letterario “Le Murate” di Firenze dove l’autore di Pretoro è stato accolto dal Dott. Nicola Armentano, capogruppo dell’amministrazione Comunale della Città.

“La terza edizione del premio “Ut pictura poesis” edizione 2019 – ha dichiarato Fanciulli –  ha riscosso un successo straordinario grazie anche al patrocinio della Città di Firenze, molto attenta alla cultura ed alla letteratura in particolare. C’è stata una corposa partecipazione al premio che ha visto coinvolte 150 case editrici e 280 autori e non è un caso se questo si classifica come un appuntamento tra i più alti a livello culturale”.

Firenze, il pubblico

Il comitato scientifico di “Irdi Destinazione Arte” e la Giuria presieduta dal Professor Massimo Pasqualone e composta da Alice Di Francescantonio, Simona Veresani, Maria Basile, Teresa Pezzi, Maria Teresa Antonarelli, Daniela D’Alessandro, Monica Ferri, Mariagrazia Genova, Sara Caramanico dopo un’attenta valutazione, hanno segnalato ed assegnato i premi nelle varie categorie.

“Ed è ‘L’uomo di legno’ del nostro conterraneo Fanciulli partito da Pretoro (Chieti) terra di “fusari” che a Firenze ritira il Premio del Presidente della Giuriaspiegano dal comitato. – E’ il secondo premio a distanza ottenuto nel giro di pochi mesi per un testo che in sole 80 pagine riesce a far sorridere, emozionare, facendo viaggiare il lettore con la mente in un tempo ormai passato”.

“Sono molto contento di portare la bellezza del mio borgo anche a Firenze. La storia di Antonio Palmerio conosciuto da tutti come Mastro Tonino l’ultimo fusaro  – dichiara Fanciulli –  sta facendo il giro del mondo. Abbiamo avuto a Pretoro nella sua bottega e nel museo dell’arte ‘Nicola D’Innocenzo’ televisioni e giornalisti di diverse nazionalità: Italia, Giappone, Lettonia, Mongolia oltre a scuole e tanti turisti. La riscoperta di questa antica arte, attraverso le pagine de ‘L’uomo di legno’, risulta essere una punta di diamante per la dimensione culturale e turistica di un piccolo borgo dell’entroterra abruzzese che è destinato, come tanti, allo spopolamento. Per me questo premio è sinonimo di orgoglio”.

A Pretoro, invece l’amore per le tradizioni è una realtà ormai universale, e si lavora per conservarle.

by Alessandra Renzetti
Un dono speciale ha arricchito l’anima del territorio di Moscufo ed ha commosso il pubblico presente presso il Frantoio delle Idee, che ha ospitato un appuntamento dedicato ad un uomo di cuore ossia l’ormai noto in tutto il mondo Mastro Tonino, Antonio Palmerio di Pretoro, che ha regalato la sua recente opera in legno “Santa Maria del Lago”, ad una comunità piacevolmente colpita dalla bravura dell’ultimo dei fusari d’Abruzzo.
Opera donata a Moscufo
Ed è cosi che l’artigiano amico della montagna, il custode, quasi, del suo amato borgo ha parlato di sé e della sua vita non sempre facile presso il nuovo polo culturale di Moscufo.
La serata, organizzata nel dettaglio dall’associazione Cultour Moscufo, e fortemente voluta dal presidente Domenico Ferri, è stata possibile grazie anche al Patrocinio del Comune di Moscufo; al fianco di Mastro Tonino anche la sua famiglia e Fabrizio Fanciulli, amico inseparabile per l’artigiano oltre che autore del libro ‘L’uomo di legno’, premiato a Napoli con la segnalazione di Giuria al Golden Books Award 2019. Lo stesso libro verrà premiato a Firenze il prossimo 13 ottobre in occasione dell’appuntamento “Ut Pictura Poesis 2019”.
La buona riuscita dell’evento gode anche della collaborazione di Moscufo Gospel Choir, che ha visto la partecipazione del vice presidente Monica Di Giacomo, preziosa anche la presenza di Stefania Proietto, che grazie alla sua passione per la fotografia ha realizzato un commuovente video su Mastro Tonino che è stato mostrato al pubblico.
“Santa Maria del Lago vista dall’uomo di legno – spiega il presidente Cultour Moscufo Domenico Ferri – un appuntamento che per noi abitanti di Moscufo è stato emozionante ed ha risvegliato uno spirito patriottico che ci porta ad essere orgogliosi del nostro territorio. Durante la serata abbiamo sentito parlare di noi e di tutto ciò che il nostro Abruzzo custodisce. ‘L’uomo di legno’ appunto, Mastro Tonino è stato il protagonista principale della serata, proprio lui il grande ed umile uomo che con le sue mani riesce a modellare, plasmare il legno dando vita a forme e identità con passione e dedizione. Lo ringrazio per lo splendido dono che ha fatto a Moscufo”.
Un dialogo piacevole ed emozionante con l’artigiano ha animato la serata condotta dalla giornalista Alessandra Renzetti che non ha potuto fare a meno di regalare ai cittadini di Moscufo la lettura dell’incipit del libro di Fanciulli in cui si evince la splendida realtà che caratterizza il borgo di Pretoro, paradiso d’Abruzzo in cui il tempo sembra essersi fermato: “In una fredda giornata di gennaio, in un piccolo borgo di montagna, dove un silenzio assordante all’apparenza fa sembrare le giornate tutte uguali, si sente un ticchettio regolare, un ritmato pulsare di qualcuno intento a scandire il tempo”.Questa è solo una scena apparentemente ordinaria vissuta nel borgo di Pretoro che conserva le sue tradizioni e le sue incancellabili tracce di un passato ricco di testimonianze; anche la natura a Pretoro parla d’amore e le magiche mani consumate dal lavoro costante e continuo di un uomo tanto rispettato nel borgo continuano a “creare” in solitudine nel cuore della Majella, tanto che come spiega Fanciulli “un singolo personaggio, un umile lavoratore e’riuscito a rendere vivo un movimento turistico a Pretoro, ed io sono fiero di lui, e della sua forza che ogni giorno ci dà la giusta carica per amare e prenderci cura del nostro borgo, ed accogliere famiglie intere ed anche studenti desiderosi di conoscere”. 
Ma Santa Maria del Lago nel corso della serata, è stata anche protagonista del contributo della giovanissima Dottoressa Donatella Di Marzio di Moscufo che ha scelto proprio questo gioiello come oggetto della sua tesi di Laurea dal titolo “Plastica romanica in Abruzzo. La bottega di Ruggero, Roberto e Nicodemo: un crocevia di culture.”, per concludere il Corso di Laurea Triennale in Studi Storico-Artistici del Dipartimento di Storia Antropologia Religioni Arte Spettacolo della Facoltà di Lettere e Filosofia della Sapienza di Roma. La Dottoressa ha illustrato i dettagli di un lavoro minuzioso alla sua comunità ed oggi prosegue gli studi con il corso di Laurea Magistrale in Storia dell’Arte alla Sapienza, Università di Roma.
by Redazione

Attraverso gli occhi di un uomo si può raccontare la storia; attraverso gli occhi di Mastro Tonino, invece si può parlare di amore, per la propria terra, per il proprio passato, per le proprie radici.

Ed è cosi che, l’artigiano Antonio Palmerio il “Mastro” di Pretoro (Chieti) ormai noto in tutto il mondo, sarà a Moscufo il 5 ottobre alle ore 18 presso il “Frantoio delle idee”, per parlare di sé, della sua vita, del suo amato lavoro che lo porta quotidianamente a riprodurre opere universali in legno; in questa occasione omaggerà il territorio del pescarese, di una delle sue opere recenti più riuscite ossia la Chiesa di Santa Maria del Lago di Moscufo.

locandina

Ospite della serata organizzata dall’associazione Cultour Moscufo, possibile grazie anche al Patrocinio del Comune di Moscufo rappresentato dal sindaco Claudio De Collibus che porterà i suoi saluti al pubblico, sarà Fabrizio Fanciulli l’autore del libro ‘L’uomo di legno’, molto impegnato nella cura e nella valorizzazione dell’amato borgo di Pretoro; il libro in questione è stato premiato a Napoli con la segnalazione di Giuria al Golden Books Award 2019 e verrà premiato a Firenze il prossimo 13 ottobre in occasione dell’appuntamento “Ut Pictura Poesis 2019”.

La buona riuscita dell’evento gode anche della collaborazione di Moscufo Gospel Choir, che vedrà la partecipazione del vice presidente Monica Di Giacomo.“Torna a Moscufo l’appuntamento con la cultura e l’arte, con l’evento denominato Santa Maria del Lago vista dall’uomo di legnospiega il presidente Cultour Moscufo Domenico Ferri –  durante il quale si potrà di nuovo sentire, vedere,conoscere e amare la bellezza dell’arte in tutte le sue forme. ‘L’uomo di legno’ detto Mastro Tonino al secolo Antonio Palmerio, sarà il protagonista principale della serata, un grande uomo che con le sue mani riesce a modellare, plasmare il legno dando vita a forme e identità. Il maestro, ultimo “fusaro” di Pretoro presenterà la nuova opera realizzata per l’occasione ossia la nostra Chiesa di Santa Maria del Lago in tutta la sua bellezza. Per l’associazione Cultour Moscufo sarà un onore ospitare un grande uomo che con le sue opere sta collezionando popolarità e successi”.

Santa Maria del Lago – Moscufo

A moderare l’evento sarà la giornalista Alessandra Renzetti, mentre ulteriore approfondimento sulla “star” della serata ossia l’ultimo dei fusari, sarà offerto dal docufilm realizzato da Stefania Proietto.

“In una fredda giornata di gennaio, in un piccolo borgo di montagna, dove un silenzio assordante all’apparenza fa sembrare le giornate tutte uguali, si sente un ticchettio regolare, un ritmato pulsare di qualcuno intento a scandire il tempo”: questa è solo una scena apparentemente ordinaria vissuta nel borgo di Pretoro che con le sue tradizioni e le sue incancellabili tracce di un passato ricco di testimonianze sarà presentato alla comunità moscufese, desiderosa di conoscere ed approfondire quest’angolo di paradiso d’Abruzzo, vivo e “romantico”; qui, come testimoniano anche le parole riportate nel libro di Fanciulli, il tempo sembra essersi fermato, eppure anche il silenzio parla, anche il vento accarezza, anche il sole bacia e la montagna Madre, la signora Majella incanta con il suo splendido profilo di fertile donna.

Mastro Tonino al lavoro

Mastro Tonino sarà al fianco dello scrittore abruzzese Fabrizio Fanciulli che dopo aver trattato con “Chi vive?”, le storie di uomini diventati briganti sulla Majella, torna in campo con “L’uomo di Legno” ED. Sigraf per raccontare attraverso gli occhi di un uomo, l’artigiano Palmerio, la disperazione dei civili durante i difficili anni della guerra.

“Il cammino di una vita, un legno che lo unisce alla sua terra. La guerra, distruzione di quel legame. Si riscopre nella paura della morte. Oggi quel legno è meravigliosa creazione”: magiche infatti sono le mani consumate dal lavoro costante e continuo di un uomo tanto rispettato nel borgo di Pretoro che, oggi più che mai è una vera attrazione soprattutto per i più giovani esterrefatti per le splendide opere in legno realizzate da quel “mastro” che quasi come un eremita moderno, trascorre le sue giornate a “creare” in solitudine nel cuore della Majella.

La sua bottega, ricca di opere e di fatica è un vero museo, eppure Palmerio schivo e solitario, sa anche aprire il suo cuore e la sua “casa” al pubblico per mostrare i gioielli che custodisce gelosamente, e raccontare storiche verità. “Sono molto felice di poter raccontare a Moscufo quel mondo in cui vivo e che oggi grazie anche a Mastro Tonino è diventato noto in tutto il mondo – spiega Fanciulli. E’incredibile come un singolo personaggio, sia riuscito a creare anche un movimento turistico a Pretoro, ed io sono fiero di lui, e della sua forza che ogni giorno ci dà la giusta carica per amare e prenderci cura del nostro borgo”.

Ma Santa Maria del Lago di Moscufo, non sarà solo un’opera d’arte, ma anche un vero argomento di discussione, spunto offerto dalla Dottoressa Donatella Di Marzio che ha scelto proprio questo gioiello come oggetto della sua tesi di Laurea dal titolo  Plastica romanica in Abruzzo. La bottega di Ruggero, Roberto e Nicodemo: un crocevia di culture.”, per concludere il Corso di Laurea Triennale in Studi StoricoArtistici del Dipartimento di Storia Antropologia Religioni Arte Spettacolo della Facoltà di Lettere e Filosofia della Sapienza di Roma. La Dottoressa che parlerà nel dettaglio del suo lavoro, oggi prosegue i suoi studi con il corso di Laurea Magistrale in Storia dell’Arte alla Sapienza Università di Roma e così interviene in merito all’appuntamento:

Sono orgogliosa ed emozionata di prendere parte a questo evento culturale dedicato anche a Santa Maria del Lago, tesoro di inestimabile pregio che Moscufo, mio paese d’origine, ha il privilegio di custodire. Sono commossa per essere stata chiamata a dare il mio contributo da esperta ad un incontro di spiccata rilevanza culturale, ma ancor di più per il fatto che sarà Moscufo ad ospitarlo. In una tesi triennale discussa lo scorso inverno, ho scelto come argomento il caso della bottega rogeriana, di cui fa parte Nicodemo, artefice del pergamo sito a Moscufo, dopo averne appreso la pregnanza artistica durante la prima fase del mio percorso universitario, ancora in itinere. Il mio intervento a questo proposito è volto a risvegliare gli animi della comunità in modo da garantire la riscoperta del valore artistico della chiesa e di tutte le sue componenti per poi promuoverne la conoscenza fuori dai confini locali, elevandola al rango dei manufatti medievali dell’Italia meridionale che godono di grande fama, al fianco dei quali dovrebbe essere annoverata”.

A Moscufo è davvero tempo di cultura, e per i più orgogliosi delle proprie origini, è tempo di conoscere l’Abruzzo in ogni suo angolo.

 

by Alessandra Renzetti