La macchina della solidarietà abruzzese non si ferma, la voglia di aiutare gli altri e mettersi a disposizione della comunità è sempre elevata come nel caso del fashion designer Simone Racioppo.
Lo stilista abruzzese di fama internazionale infatti, dopo aver donato un suo abito all’interno della campagna “Doniamo un respiro” insieme a Kiwanis di Varese, si sta dedicando alla produzione di mascherine.
Una nuova produzione dunque volta anche ad aiutare che in questo momento è in difficoltà: “Ho pensato di aiutare chi non può permettersi l’acquisto di mascherine donandone dalla mia produzione”.
Una produzione fatta interamente a mano realizzate “a forma”: “Hanno cioè un taglio particolare con il disegno di mento e naso che permettono un’adesione perfetta agevolando così anche la respirazione. Il tutto ovviamente dopo prove di modellistica”.
“Sono mascherine – prosegue Racioppo – in puro cotone con all’interno un filtro in tessuto non tessuto che può essere lavato in acqua corrente insieme alla mascherina stessa”.
Anche una linea fashion di alta moda: “Sì, realizzo anche mascherine in pizzo francese ricamate a mano con cristalli di Swarovski”.
Per acquistare e ricevere la mascherina, si può contattare lo stilista sulle sue pagine social di Instagram e Facebook.
A Cappelle sul Tavo le maestre della sartoria del centro sociale si sono messe all’opera per realizzare mascherine da donare ai soggetti più a rischio del piccolo paese del pescarese in questo difficile momento di emergenza dovuto alla diffusione del Coronavirus.
L’iniziativa, promossa dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Lorenzo Ferri e curata dal consigliere Claudia Tatone ha raccolto l’entusiasmo delle signore che gestiscono il corso di cucito all’interno del centro sociale.
“È un’iniziativa che ha voluto far rinascere il senso di solidarietà in un momento così difficile. Ci tengo a specificare che ovviamente queste mascherine non sono efficaci come le FFP3 o le FFP2, possono essere comunque una piccola protezione per gli spostamenti necessari come prescritto nel decreto Cura Italia. Le fantasie delle stoffe che le nostre maestre hanno utilizzato servono anche a rendere un momento grigio un po’ più colorato. Ringrazio la disponibilità di queste donne che oltre ad impegnarsi tutto l’anno nelle attività del nostro centro sociale, anche questa volta non si sono tirate indietro” – dichiara Tatone che con la delega alla Terza Età ha coordinato il progetto.
Parole sentite le sue, alle quali si aggiungono quelle del sindaco Lorenzo Ferri: “Siamo orgogliosi di come le nostre maestre di sartoria abbiano con entusiasmo accettato il nostro invito e colgo l’occasione per ringraziarle per l’impegno quotidiano che mettono nelle attività del centro sociale comunale che vede la partecipazione di oltre 80 cittadini. Questa vicenda necessita della collaborazione di tutti soprattutto nel rispetto delle regole. L’amministrazione è presente e vigile su ogni esigenza ma c’è bisogno di uno sforzo collettivo. Fermiamoci insieme, ce la faremo. Diamo forza all’hashtag #iorestoacasa”.