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“L’uomo di Legno” da Pretoro (Chieti) conquista anche la Liguria con un Premio Internazionale di Poesia e Narrativa giunto alla 6^ Edizione del biennio 2018/2020.

All’interno dei percorsi letterari “Dal Golfo dei poeti Shelley e Byron, alla Val di Vara”, l’opera di Fabrizio Fanciulli si è aggiudicata il Premio speciale “Pugliola” sezione ‘Narrativa per ragazzi’.

Premio Golfo dei Poeti

Questo premio si aggiunge al “Golden Book Award 2019” di Napoli e al prestigioso “Ut Pictura Poesis 2019” di Firenze; ed ecco che Antonio Palmerio noto ormai come Mastro Tonino continua a fare il giro del mondo senza uscire mai dalla sua bottega ed a regalare grandi emozioni in un periodo particolarmente complesso in cui è la cronaca a far da padrona a causa dell’emergenza Coronavirus. Ed infatti non sarà possibile stringere la mano a coloro che sono stati onorati da questo riconoscimento in quanto la cerimonia non ci sarà visto il protrarsi dell’emergenza Covid-19, ma il premio previsto per Fanciulli è un contratto con una casa editrice di Milano.

Copertina libro

Pretoro, con le sue tradizioni e le sue incancellabili tracce di un passato ricco di ‘voci ed immagini’ conquista ancora una volta l’Italia: qui, come testimoniano anche le parole riportate nel libro di Fanciulli, in quest’angolo di paradiso d’Abruzzo vivo e “romantico” il tempo sembra essersi fermato, eppure anche il silenzio parla, anche il vento accarezza, anche il sole bacia e la montagna Madre Majella incanta con il suo splendido profilo di fertile donna.

L’esistenza umile dell’ultimo dei fusari d’Abruzzo fa ancora parlar di sé: “il cammino di una vita, un legno che lo unisce alla sua terra. La guerra, distruzione di quel legame. Si riscopre nella paura della morte. Oggi quel legno è meravigliosa creazione”. Magiche infatti sono le mani consumate dal lavoro costante e continuo di un uomo tanto rispettato nel borgo di Pretoro che, oggi più che mai è una vera attrazione soprattutto per i più giovani esterrefatti per le splendide opere in legno realizzate da quel “Mastro” che quasi come un eremita moderno, trascorre le sue giornate a “creare” in solitudine nel cuore della Majella.

 “La cerimonia di premiazione purtroppo non ci sarà a causa del protrarsi dell’emergenza Covid-19. Questa pandemia ha modificato anche le abitudini di noi scrittori abituati a stare tra la gente nelle librerie, biblioteche, musei, castelli, circoli o addirittura nella bottega stessa del Maestro dove grandi e piccini rimangono sempre estasiati dai racconti di un tempo passato. La mancata cerimonia ci lascia un po’ con l’amaro in bocca, rimane però impressa nei nostri occhi la gioia per questo ulteriore riconoscimento; evidente è invece la rabbia di mastro Tonino che quando sente accostare questo periodo a quello della guerra da lui vissuta in pieno, come emerge dalle pagine del libro, esclama:  ‘la guerra è un’altra cosa!’, e sì, un dolore ben diverso”– spiega Fanciulli.

 “Questo premio – conclude – lo ritengo particolarmente importante poiché inserito nella sezione narrativa per ragazzi e L’Uomo di Legno è classificato come  lettura adatta dai 6 anni in poi”.

 

by Alessandra Renzetti
Sabato 28 dicembre (a partire dalle 10.30) si svolgerà a Lettomanoppello presso la Sala Consiliare Woytjla una cerimonia di consegna di una copia della Costituzione Italiana ad ognuno dei 29 neo maggiorenni residenti nel Comune alle pendici della Maiella.
Interverranno le autorità civili e militari, tra cui il Sindaco di Lettomanoppello Simone D’Alfonso, il Presidente del Consiglio Comunale Luca Addario, il Maresciallo dei Carabinieri Mauro Chiavaroli e il Maresciallo dei Carabinieri Forestali Maurizio Colantoni.
L’iniziativa è  organizzata dal Presidente del Consiglio Comunale con delega alle politiche giovanili, Luca Addario.
 “Questa – commenta il Presidente del Consiglio Comunale Luca Addario  – è una delle prime iniziative che faremo come amministrazione comunale rivolte ai giovani. Con questa giornata – conclude Addario – vogliamo iniziare a coinvolgere i giovani in maniera attiva nella vita amministrativa. Durante il prossimo anno faremo incontri tematici con personalità sia pubbliche, sia giuridiche che illustreranno tutti i diritti e i doveri che un ragazzo inizia ad avere raggiunta la maggior’età”.
Un dono speciale ha arricchito l’anima del territorio di Moscufo ed ha commosso il pubblico presente presso il Frantoio delle Idee, che ha ospitato un appuntamento dedicato ad un uomo di cuore ossia l’ormai noto in tutto il mondo Mastro Tonino, Antonio Palmerio di Pretoro, che ha regalato la sua recente opera in legno “Santa Maria del Lago”, ad una comunità piacevolmente colpita dalla bravura dell’ultimo dei fusari d’Abruzzo.
Opera donata a Moscufo
Ed è cosi che l’artigiano amico della montagna, il custode, quasi, del suo amato borgo ha parlato di sé e della sua vita non sempre facile presso il nuovo polo culturale di Moscufo.
La serata, organizzata nel dettaglio dall’associazione Cultour Moscufo, e fortemente voluta dal presidente Domenico Ferri, è stata possibile grazie anche al Patrocinio del Comune di Moscufo; al fianco di Mastro Tonino anche la sua famiglia e Fabrizio Fanciulli, amico inseparabile per l’artigiano oltre che autore del libro ‘L’uomo di legno’, premiato a Napoli con la segnalazione di Giuria al Golden Books Award 2019. Lo stesso libro verrà premiato a Firenze il prossimo 13 ottobre in occasione dell’appuntamento “Ut Pictura Poesis 2019”.
La buona riuscita dell’evento gode anche della collaborazione di Moscufo Gospel Choir, che ha visto la partecipazione del vice presidente Monica Di Giacomo, preziosa anche la presenza di Stefania Proietto, che grazie alla sua passione per la fotografia ha realizzato un commuovente video su Mastro Tonino che è stato mostrato al pubblico.
“Santa Maria del Lago vista dall’uomo di legno – spiega il presidente Cultour Moscufo Domenico Ferri – un appuntamento che per noi abitanti di Moscufo è stato emozionante ed ha risvegliato uno spirito patriottico che ci porta ad essere orgogliosi del nostro territorio. Durante la serata abbiamo sentito parlare di noi e di tutto ciò che il nostro Abruzzo custodisce. ‘L’uomo di legno’ appunto, Mastro Tonino è stato il protagonista principale della serata, proprio lui il grande ed umile uomo che con le sue mani riesce a modellare, plasmare il legno dando vita a forme e identità con passione e dedizione. Lo ringrazio per lo splendido dono che ha fatto a Moscufo”.
Un dialogo piacevole ed emozionante con l’artigiano ha animato la serata condotta dalla giornalista Alessandra Renzetti che non ha potuto fare a meno di regalare ai cittadini di Moscufo la lettura dell’incipit del libro di Fanciulli in cui si evince la splendida realtà che caratterizza il borgo di Pretoro, paradiso d’Abruzzo in cui il tempo sembra essersi fermato: “In una fredda giornata di gennaio, in un piccolo borgo di montagna, dove un silenzio assordante all’apparenza fa sembrare le giornate tutte uguali, si sente un ticchettio regolare, un ritmato pulsare di qualcuno intento a scandire il tempo”.Questa è solo una scena apparentemente ordinaria vissuta nel borgo di Pretoro che conserva le sue tradizioni e le sue incancellabili tracce di un passato ricco di testimonianze; anche la natura a Pretoro parla d’amore e le magiche mani consumate dal lavoro costante e continuo di un uomo tanto rispettato nel borgo continuano a “creare” in solitudine nel cuore della Majella, tanto che come spiega Fanciulli “un singolo personaggio, un umile lavoratore e’riuscito a rendere vivo un movimento turistico a Pretoro, ed io sono fiero di lui, e della sua forza che ogni giorno ci dà la giusta carica per amare e prenderci cura del nostro borgo, ed accogliere famiglie intere ed anche studenti desiderosi di conoscere”. 
Ma Santa Maria del Lago nel corso della serata, è stata anche protagonista del contributo della giovanissima Dottoressa Donatella Di Marzio di Moscufo che ha scelto proprio questo gioiello come oggetto della sua tesi di Laurea dal titolo “Plastica romanica in Abruzzo. La bottega di Ruggero, Roberto e Nicodemo: un crocevia di culture.”, per concludere il Corso di Laurea Triennale in Studi Storico-Artistici del Dipartimento di Storia Antropologia Religioni Arte Spettacolo della Facoltà di Lettere e Filosofia della Sapienza di Roma. La Dottoressa ha illustrato i dettagli di un lavoro minuzioso alla sua comunità ed oggi prosegue gli studi con il corso di Laurea Magistrale in Storia dell’Arte alla Sapienza, Università di Roma.
by Redazione

Attraverso gli occhi di un uomo si può raccontare la storia; attraverso gli occhi di Mastro Tonino, invece si può parlare di amore, per la propria terra, per il proprio passato, per le proprie radici.

Ed è cosi che, l’artigiano Antonio Palmerio il “Mastro” di Pretoro (Chieti) ormai noto in tutto il mondo, sarà a Moscufo il 5 ottobre alle ore 18 presso il “Frantoio delle idee”, per parlare di sé, della sua vita, del suo amato lavoro che lo porta quotidianamente a riprodurre opere universali in legno; in questa occasione omaggerà il territorio del pescarese, di una delle sue opere recenti più riuscite ossia la Chiesa di Santa Maria del Lago di Moscufo.

locandina

Ospite della serata organizzata dall’associazione Cultour Moscufo, possibile grazie anche al Patrocinio del Comune di Moscufo rappresentato dal sindaco Claudio De Collibus che porterà i suoi saluti al pubblico, sarà Fabrizio Fanciulli l’autore del libro ‘L’uomo di legno’, molto impegnato nella cura e nella valorizzazione dell’amato borgo di Pretoro; il libro in questione è stato premiato a Napoli con la segnalazione di Giuria al Golden Books Award 2019 e verrà premiato a Firenze il prossimo 13 ottobre in occasione dell’appuntamento “Ut Pictura Poesis 2019”.

La buona riuscita dell’evento gode anche della collaborazione di Moscufo Gospel Choir, che vedrà la partecipazione del vice presidente Monica Di Giacomo.“Torna a Moscufo l’appuntamento con la cultura e l’arte, con l’evento denominato Santa Maria del Lago vista dall’uomo di legnospiega il presidente Cultour Moscufo Domenico Ferri –  durante il quale si potrà di nuovo sentire, vedere,conoscere e amare la bellezza dell’arte in tutte le sue forme. ‘L’uomo di legno’ detto Mastro Tonino al secolo Antonio Palmerio, sarà il protagonista principale della serata, un grande uomo che con le sue mani riesce a modellare, plasmare il legno dando vita a forme e identità. Il maestro, ultimo “fusaro” di Pretoro presenterà la nuova opera realizzata per l’occasione ossia la nostra Chiesa di Santa Maria del Lago in tutta la sua bellezza. Per l’associazione Cultour Moscufo sarà un onore ospitare un grande uomo che con le sue opere sta collezionando popolarità e successi”.

Santa Maria del Lago – Moscufo

A moderare l’evento sarà la giornalista Alessandra Renzetti, mentre ulteriore approfondimento sulla “star” della serata ossia l’ultimo dei fusari, sarà offerto dal docufilm realizzato da Stefania Proietto.

“In una fredda giornata di gennaio, in un piccolo borgo di montagna, dove un silenzio assordante all’apparenza fa sembrare le giornate tutte uguali, si sente un ticchettio regolare, un ritmato pulsare di qualcuno intento a scandire il tempo”: questa è solo una scena apparentemente ordinaria vissuta nel borgo di Pretoro che con le sue tradizioni e le sue incancellabili tracce di un passato ricco di testimonianze sarà presentato alla comunità moscufese, desiderosa di conoscere ed approfondire quest’angolo di paradiso d’Abruzzo, vivo e “romantico”; qui, come testimoniano anche le parole riportate nel libro di Fanciulli, il tempo sembra essersi fermato, eppure anche il silenzio parla, anche il vento accarezza, anche il sole bacia e la montagna Madre, la signora Majella incanta con il suo splendido profilo di fertile donna.

Mastro Tonino al lavoro

Mastro Tonino sarà al fianco dello scrittore abruzzese Fabrizio Fanciulli che dopo aver trattato con “Chi vive?”, le storie di uomini diventati briganti sulla Majella, torna in campo con “L’uomo di Legno” ED. Sigraf per raccontare attraverso gli occhi di un uomo, l’artigiano Palmerio, la disperazione dei civili durante i difficili anni della guerra.

“Il cammino di una vita, un legno che lo unisce alla sua terra. La guerra, distruzione di quel legame. Si riscopre nella paura della morte. Oggi quel legno è meravigliosa creazione”: magiche infatti sono le mani consumate dal lavoro costante e continuo di un uomo tanto rispettato nel borgo di Pretoro che, oggi più che mai è una vera attrazione soprattutto per i più giovani esterrefatti per le splendide opere in legno realizzate da quel “mastro” che quasi come un eremita moderno, trascorre le sue giornate a “creare” in solitudine nel cuore della Majella.

La sua bottega, ricca di opere e di fatica è un vero museo, eppure Palmerio schivo e solitario, sa anche aprire il suo cuore e la sua “casa” al pubblico per mostrare i gioielli che custodisce gelosamente, e raccontare storiche verità. “Sono molto felice di poter raccontare a Moscufo quel mondo in cui vivo e che oggi grazie anche a Mastro Tonino è diventato noto in tutto il mondo – spiega Fanciulli. E’incredibile come un singolo personaggio, sia riuscito a creare anche un movimento turistico a Pretoro, ed io sono fiero di lui, e della sua forza che ogni giorno ci dà la giusta carica per amare e prenderci cura del nostro borgo”.

Ma Santa Maria del Lago di Moscufo, non sarà solo un’opera d’arte, ma anche un vero argomento di discussione, spunto offerto dalla Dottoressa Donatella Di Marzio che ha scelto proprio questo gioiello come oggetto della sua tesi di Laurea dal titolo  Plastica romanica in Abruzzo. La bottega di Ruggero, Roberto e Nicodemo: un crocevia di culture.”, per concludere il Corso di Laurea Triennale in Studi StoricoArtistici del Dipartimento di Storia Antropologia Religioni Arte Spettacolo della Facoltà di Lettere e Filosofia della Sapienza di Roma. La Dottoressa che parlerà nel dettaglio del suo lavoro, oggi prosegue i suoi studi con il corso di Laurea Magistrale in Storia dell’Arte alla Sapienza Università di Roma e così interviene in merito all’appuntamento:

Sono orgogliosa ed emozionata di prendere parte a questo evento culturale dedicato anche a Santa Maria del Lago, tesoro di inestimabile pregio che Moscufo, mio paese d’origine, ha il privilegio di custodire. Sono commossa per essere stata chiamata a dare il mio contributo da esperta ad un incontro di spiccata rilevanza culturale, ma ancor di più per il fatto che sarà Moscufo ad ospitarlo. In una tesi triennale discussa lo scorso inverno, ho scelto come argomento il caso della bottega rogeriana, di cui fa parte Nicodemo, artefice del pergamo sito a Moscufo, dopo averne appreso la pregnanza artistica durante la prima fase del mio percorso universitario, ancora in itinere. Il mio intervento a questo proposito è volto a risvegliare gli animi della comunità in modo da garantire la riscoperta del valore artistico della chiesa e di tutte le sue componenti per poi promuoverne la conoscenza fuori dai confini locali, elevandola al rango dei manufatti medievali dell’Italia meridionale che godono di grande fama, al fianco dei quali dovrebbe essere annoverata”.

A Moscufo è davvero tempo di cultura, e per i più orgogliosi delle proprie origini, è tempo di conoscere l’Abruzzo in ogni suo angolo.

 

by Alessandra Renzetti

Oltre migliaia di pellegrini, devoti o semplici amanti delle tradizioni  si sono ritrovati a Roccamontepiano, nella giornata di ieri 16 agosto, per vivere l’emozione della festa di San Rocco, un appuntamento immancabile soprattutto per gli abruzzesi attenti ai riti legati al proprio territorio; sacro e profano convivono inscindibilmente in questa “festa” che ogni anno attira anche tantissimi turisti.

Fedeli a San Rocco

Il 16 agosto Roccamontepiano diventa il luogo di culto per eccellenza e ci si ritrova presso il santuario di San Rocco per condividere un momento solenne; immancabile è poi la visita alla grotta e alla Fontana che portano il nome del medesimo Santo. I pellegrini giungono umilmente sin dalle prime ore dell’alba anche dai comuni vicini in preghiera ed in gruppo, per partecipare alla messa presso il santuario e far tappa presso i luoghi di culto dedicati al Santo, dove probabilmente, lo stesso ha dimorato secondo la leggenda.

Orgoglio patriottico ed emozione si sposano bene durante la processione che vede sfilare ragazze della comunità con i vestiti tipici della tradizione e le peculiari conche (un tempo traboccanti di grano) riempite di fiori sulla testa, mentre le migliaia di persone che vengono in paese per la festa del Santo, acquistano il tipico boccale in ceramica artistica con la sua immagine, simbolo di ricordo ma anche di fede profonda che non ha età, infatti è piacevole riscontrare come anche i giovani sono ancora legati al culto di San Rocco, e molti, sul territorio hanno il suo nome.

San Rocco in processione

Il forte odore di incenso ed il solenne momento della processione hanno portato a compimento i festeggiamenti in onore del Santo proprio nella giornata di ieri: banda musicale e sfilata tradizionale hanno aperto la strada alla statua del santo con il seguito dei sindaci in fascia dei territori circostanti, il Primo cittadino del Comune di Roccamontepiano Adamo Carulli e Giovanni Legnini, originario di Roccamontepiano.

Processione del San Rocco

Devozione a San Rocco è stata espressa anche dal governatore d’Abruzzo, Marco Marsilio che ieri mattina si è recato in visita ufficiale a Roccamontepiano.

Tra musica, bancarelle e divertimento, la festa si è conclusa poi con i tipici fuochi d’artificio che hanno dato colore alla Madre Majella, che ha indossato abiti da “cerimonia” per San Rocco dal 12 al 16 agosto.

 

by Alessandra Renzetti

Si rinnova per la terza volta il connubio tra il filmaker Andrea Malandra e la Fondazione Pescarabruzzo, dopo “Giallo Artistico”, tributo ai 60 anni di Andrea Pazienza e “Confessioni di uno zero” (adattamento del romanzo di Giovanni Di Iacovo), il progetto del 2019 trasporta gli elementi consueti della ricerca visiva di Malandra verso una nuova direzione, non più urbana ma orientata verso la natura dei boschi montani, in particolare quelli della Majella.

“Mani nude” questo il titolo del nuovo film, è liberamente ispirato ad una storia realmente accaduta e rievoca una tematica proveniente da più d’un caso di cronaca degli ultimi tempi, ovvero la scomparsa di escursionisti tra i boschi d’Abruzzo.

La protagonista si chiama Dafne, una giovane donna determinata a scappare dal grigiore metropolitano e dai suoi fantasmi, per andare a correre nel verde tra i boschi. Sceglie la nostra regione, che soddisfa le sue aspettative soprattutto da un punto di vista naturalistico, ma durante un’escursione finisce col perdersi tra i boschi della Majella. Da qui parte il racconto di come cerchi di sopravvivere, completamente sola, finché l’esperienza non diventa per lei qualcos’altro, ovvero un momento di trasformazione e di catarsi, innescato dall’ispirazione mitica e spirituale della natura che sta incontrando, e che muterà per sempre il modo di percepire se stessa e il mondo. L’attrice protagonista è Giorgia di Nicola, unica presenza attoriale in tutto il film, con l’unica eccezione di Giorgio Zobel. Il direttore della fotografia è Maurizio Di Zio. La sceneggiatura di Roberta Bellantuono e Erminia Cardone.

Il film è girato in parte a Pescara ma soprattutto tra i boschi di Serramonacesca, grazie al supporto dell’amministrazione comunale di Serramonacesca, in particolare del sindaco Franco Marinelli e dell’assessore Sebastiano Massimiano, che hanno agito proprio come una film commission.

by Redazione

C’è un posto in Abruzzo dove le acque sono di color turchese e dove la natura invita al riposo: è il Parco delle sorgenti sulfuree del Lavino, a Scafa, nella frazione di Decontra. In quel tratto del fiume confluiscono acque da sorgenti sulfuree ed ecco che si genera un’esplosione di colori.

E’ qui che si trova un nuovo angolo di paradiso d’Abruzzo da scoprire che da sollievo al cuore e all’anima, è qui che ci si può rifugiare nelle torride giornate d’estate per trovare pochi attimi di refrigerio, o per vivere una meritata pausa all’insegna del silenzio e del solo rumore dello scorrere delle acque, dopo giorni frenetici nel caotico mondo cittadino.

Il Parco delle sorgenti sulfuree del fiume Lavino, area naturale protetta d’Abruzzo, è situato vicino a Scafa nel pescarese, e prevede un’area attrezzata per i pic nic, e dunque è un’area molto gradita anche ai bambini.

Il parco prende il nome dallo stesso fiume Lavino, le cui acque sulfuree sono di un meraviglioso colore tra l’azzurro ed il turchese.

Il fiume Lavino nasce dal Vallone di Santo Spirito, settore settentrionale del massiccio montuoso della Majella e, dopo aver passato Scafa, si getta nelle acque del fiume Pescara; si tratta di un’area ideale per il relax delle famiglie!

 

by Alessandra Renzetti