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Pietro Di Donato, primo di otto figli, nasce nel 1911 nel New Jersey da genitori italiani, Geremia ed Annunziata Cinquina, originari di Vasto e Taranta Peligna (in provincia di Chieti) emigrati nel Nuovo Mondo alla ricerca di fortuna. Pur possedendo poca formazione scolastica, acquisita principalmente come autodidatta, nel 1939 pubblica Cristo fra i muratori (Readerforblind), ispirato alla tragica morte del padre, avvenuta il Venerdì Santo del 1923, quando crolla il ponteggio del cantiere edile presso il quale lavora, immobilizzandolo sotto una colata di cemento.

Occasionalmente di domenica, il Gruppo di Lettura della Scuola Macondo – L’Officina delle Scuole di Pescara, diretta da Elisa Quinto torna con un appuntamento previsto per il 22 gennaio alle ore 19 che vedrà partecipare anche l’editore Valerio Valentini e Sandro Bonvissuto che ha curato la prefazione di Cristo fra i muratori.

Quella tragica morte, oltre a gettare nello sconforto la famiglia, cambia per sempre la vita di Pietro Di Donato che, ancora giovanissimo, si ritrova a lavorare come muratore per mantenere la sua famiglia e per onorare la memoria di suo padre. Allo stesso tempo, inizia a combattere una vera e propria battaglia per difendere i diritti dei lavoratori soprattutto in materia di sicurezza nei cantieri.

Cristo fra i muratori ha sicuramente una forte componente autobiografica, che lo portò ad essere immediatamente accolto positivamente dalla critica e dai lettori, soprattutto perché fu considerato il primo romanzo proletario scritto proprio da un proletario stesso e perché racconta in maniera cruda, onesta e sincera il mondo degli emigrati, le condizioni dei lavoratori italiani sui cantieri, lo sfruttamento da parte dei boss americani e l’assoluto egoismo dell’America capitalista nei confronti di una minoranza che ha contribuito a costruire materialmente la nazione.

Il libro racconta infatti del giovane Paolino, che subito dopo la morte del padre, si ritrova a chiedere aiuto per sfamare la sua famiglia, ricevendo puntualmente solo porte sbattute in faccia, compresa quella della Chiesa e con una richiesta d’indennità negata, dal momento che i padroni evitano in tutti i modi di prendersi la responsabilità dell’incidente: un padre sepolto equivale quindi ad un figlio che deve farsi necessariamente carico della famiglia.

E così, il giovane Paolino, si ritrova a gironzolare fra i cantieri, nella speranza che i vecchi amici di suo padre possano dargli una mano nel trovare un lavoro. Le corporazioni però puntualmente lo rifiutano perché è troppo giovane, non ha esperienza e soprattutto potrebbe creare casini in caso di controlli sui cantieri ma Paolino si dimostra subito testardo, ostinato e desideroso di imparare in fretta perché significherebbe così guadagnare più soldi.

All’inizio, per Paolino è davvero dura sopravvivere, gli altri manovali sul cantiere si prendono gioco di lui, il lavoro è davvero sfiancante e in più mangia sempre troppo poco eppure la fatica fisica lo esalta e lo spinge a dare sempre il massimo, guadagnandosi lentamente il rispetto di tutti e gli apprezzamenti dei boss e spingendolo a diventare in fretta un uomo maturo.

Pietro Di Donato è molto abile a descrivere la vita sul cantiere di questi uomini, che sembrano vere e proprie macchine da lavoro, prive di parola, che compiono gesti sempre identici e che ridiventano uomini solo alla fine del turno di lavoro, quando possono tornare nelle loro case, dalle loro famiglie, dalle mogli, dai figli e soprattutto al tanto agognato e meritato riposo.

Le pagine di Cristo fra i muratori” sono impregnate del sudore che sgorga per la fatica e soprattutto restituiscono al lettore l’odore della calce, del cemento, della malta e dei mattoni che vengono spaccati e piazzati sotto il sole, il freddo o la pioggia e ogni gesto compiuto sul cantiere, somiglia ad un vero e proprio concerto, privo di spartito.

Gli uomini e le donne fotografati da Pietro Di Donato nel suo libro sono infatti poveri cristi, orgogliosi delle loro origini ma costretti a pregare il dio dei poveri, che lottano contro la fame e la miseria, considerati dei veri e propri nemici ereditati, che ricordano con nostalgia l’Italia, che hanno un forte senso comunitario al punto da condividere ogni cosa e che ballano la tarantella come se fosse un vero e proprio rimedio per esorcizzare i propri mali.

Pietro Di Donato in Cristo fra i muratori, oltre a raccontare uno spaccato di vita degli italiani emigrati in America, regala un romanzo di formazione e di iniziazione morale crudo e doloroso, contraddistinto da una scrittura poetica e molto evocativa e da un’amarezza silenziosa e profonda, la stessa che ricorda come in quegli anni rifiutare il Sogno Americano equivaleva tanto a rinnegare Dio.

L’autore è morto a Stony Brook, New York nel1992. In suo onore è stato istituito nel 2012 un premio giornalistico dedicato alla sicurezza sul lavoro.

Per partecipare al Gruppo di Lettura è obbligatoria la prenotazione mandando una mail a scuolamacondo@gmail.com o chiamando il 370.3525381.

by francesca
Incontri Letterari in Rete

Questa sera, lunedì 4 luglio dalle ore 21, si avvieranno una serie di incontri letterari in rete che successivamente saranno ampiamente condivisi sui maggiori social media, da tutti i partecipanti.

Tra l’essere e l’apparire – Cultura della pace e il benessere il progetto nasce dall’esigenza di ristabilire valori fondativi dell’umano e ritrovare un dialogo aperto nel mondo della cultura e a partire da esso.

Ideatore del progetto Antonio Lera (poeta e psicoterapeuta, già candidato al Premio Nobel per la Letteratura nel 2020 e nel 2021).

L’evento è frutto di una collaborazione tra Agape Caffè Letterari d’Italia e d’Europa, Edizioni Il Viandante, Caffè Letterario Federiciano/Legione Palatucci, OL/Officine Letterarie Pescara aps.

Molti gli artisti che hanno aderito all’invito a questo primo incontro. Oltre al già citato Antonio Lera, promotore e organizzatore. Beniamino Cardines autore pluripremiato, già candidato migliore autore dell’anno 2022-23 da LFA Publisher Italia-Spagna. Marco Tabellione, scrittore. Virna Chessari, scrittrice.

Alessandra Bucci, docente e scrittrice. Valentina Motta, scrittrice. Katia agata Spera, scrittrice. Nino Oriolo, artista.

Moderano l’incontro: Alessandra Iannotta, giornalista e scrittrice; Laura Balestra, docente e scrittrice; Vittoria Leone, docente e scrittrice; Paola Susana Solorza, scrittrice; Lara Di Carlo, editore. Interverranno la dott.ssa Gaia Baroni (psicologa territoriale) e Gabriela Gialleonardo (Rotary Club Rosario Norte – Argentina).

Antonio Lera, poeta (candidato Premio Nobel per la Letteratura 2020 e 2021): “Ogni scrittura poetica e forma d’arte riguarda l’interiorità, il riflettere su di sé al fine di accrescere la propria consapevolezza, agendo nella profondità dell’essere per contribuire cosi pienamente al benessere psicofisico e alla qualità della vita delle persone. C’è un grande bisogno di tornare a confrontarsi, a dialogare. Questa urgenza sociale deve essere intercettata dalla cultura e trasformarsi in un humus che fermenta la società”.

 Beniamino Cardines, scrittore: “Se è vero che la letteratura aiuta a vivere e ad affrontare meglio la vita e le storie della vita, allora promuoverla diventa un’azione culturale socialmente utile. Questo agire, attraverso la cultura letteraria, diventa quanto di più urgente, in un momento in cui il linguaggio si impoverisce e tutto sembra dematerializzarsi a favore di una comunicazione sempre più gasosa e monosillabica.”

 

by Redazione
IoRiparto Lab

Torna IoRiparto Lab, osservatorio sul mondo economico e sociale italiano dedicato alle “Storie di chi non si ferma” come da slogan del progetto.

Dopo i primi eventi online dedicati a turismo, salute, economia, è la volta della tecnologia.

Appuntamento in diretta streaming venerdì 6 sulla piattaforma www.ioriparto.it con il format ormai consolidato: 300 secondi per argomentare il proprio topic, una sala di ritrovo live, l’Oiko bar, dove i relatori possono socializzare a distanza e un Quaderno che lascia aperti spunti di riflessione sugli argomenti trattati.

Tema portante del nuovo Lab è Digital Abruzzo, Includi ed impera un argomento cruciale in questo momento storico, delineato da scenari inediti dovuti alla pandemia.

L’appuntamento con l’evento, in partnership con Digital Valley Abruzzo, Siscom e TecnologiePM e realizzato in collaborazione con Oiko Service, è alle 10 del 6 novembre 2020, in diretta sul sito www.ioriparto.it e sulle relative pagine Facebook e LinkedIn.

I precedenti Lab, tra maggio e luglio, hanno già raccolto più di 60 ospiti tra giornalisti, ministri, imprenditori, medici, esperti, attivando una community di migliaia di utenti richiamati da grande interesse su temi di stretta attualità.

Saranno presenti ospiti di grande rilevanza anche per questo quarto appuntamento: tra questi, Filippo Spiezia, fondatore di Digital design days, Nicola Falasca, fondatore di Digital valley, personalità in collegamento da Google e Philips e numerosi sindaci in rappresentanza delle istituzioni.

“L’Ict favorisce lo sviluppo sociale ed economico della nostra regione e del Paese intero, velocizzando in questo modo la ripresa dall’attuale periodo di crisi – sostiene Massimiliano Pilone, Ceo di Tecnologie Pm – Ignorare questo tema significa porre serie ipotetiche sul nostro futuro.”

“Con la trasformazione digitale si è affermata una nuova forma di cittadinanza attiva, basata sulla qualità dell’informazione e sull’interazione civica, oltre che sulla richiesta di un rapporto più efficace tra esigenze dei cittadini e risposta della pubblica amministrazione – commenta Giancarlo Alfani, founder di IoRiparto – L’aspettativa è lecita, tuttavia la risposta non è omogenea in tutte le regioni italiane e spesso nemmeno all’interno delle stesse regioni”.

In occasione del laboratorio i partecipanti si confrontano sugli aspetti tecnici della digitalizzazione, tra funzionamento delle connessioni, requisiti base per procedere al cablaggio, informazioni corrette da conoscere sulle più innovative tecnologie di rete come il 5G, fino all’open innovation, per analizzare come le aziende, per essere protagoniste di una innovazione reale, abbiano sempre più bisogno di guardare al di fuori della propria realtà. Con l’ausilio dunque di start up e incubatori, assumendo un atteggiamento di reale apertura e condivisione di scambio.

“In Abruzzo il divario è ancora netto rispetto ad altre esperienze, sia per una bassa diffusione di software che per uno squilibrio presente tra aree urbane ed aree interne. Un disallineamento che è ancor più visibile nella pubblica amministrazione locale, dove infrastrutture di rete datate e scarso utilizzo di nuovi servizi di comunicazione sono un ostacolo evidente al rispetto del principio di uguaglianza tra i cittadini nell’utilizzo dei servizi pubblici digitali – aggiunge Nicola Falasca, fondatore di Digital valley – Esistono dunque interessanti margini di azione per focalizzare la giusta attenzione sull’importanza dell’Ict”.

IoRiparto nasce da un gruppo di professionisti, che hanno deciso di giocare una partita con la storia in un momento in cui le normali procedure lavorative sono state necessariamente ripensate. Designer, copywriter, giornalisti, video producer e consulenti hanno messo a disposizione le loro competenze per rendere efficaci idee, progetti e visioni in funzione di campagne di marketing e strategie di comunicazione.

by Redazione