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Tag Archives: BUONGIORNO REGIONE

Una magnifica poetessa ed un grande artista sono i protagonisti della nuova puntata di “Scorci d’Abruzzo” di Paolo Pacitti, in onda su Buongiorno Regione con lo scrittore abruzzese Peppe Millanta e le telecamere Rai di Sem Cipriani, si tratta di Michelangelo Buonarroti Vittoria Colonna, la marchesa di Pescara che si incontrano nel 1538 nel chiostro della Chiesa di San Silvestro di Roma; tra di loro nasce un rapporto intenso, “un amore platonico – come spiega Millanta – alimentato anche dall’adesione, per entrambe, al movimento degli spirituali che tentava di riformare la Chiesa. Vittoria Colonna divenne per Michelangelo un punto di riferimento e di questo rapporto resta traccia in alcune lettere ed in alcune rime appassionate che lui le dedicò”.

Michelangelo realizza per lei alcuni dipinti, oggi tutti perduti, e dei celebri disegni come la famosa “Pietà”spiega Giovanbattista Benedicenti, Storico dell’Arte: “la Pietà esprime lo spirito tormentato di un’epoca: la torsione michelangiolesca, l’espressività potente di queste figure sono lo specchio di una crisi religiosa degli anni della Controriforma. La forma sta alla materia, come l’anima sta al corpo e l’artista deve lottare titanicamente per trovarla”.
La testimonianza dell’unione di queste due anime si riscontra anche nel “Giudizio universale”: il pittore stava affrescando la Cappella Sistina proprio nel periodo in cui conosce Vittoria Colonna, alla quale si è ispirato proprio per la realizzazione della Madonna dell’affresco, regalandole l’immortalità.
Vittoria Colonna era anche la signora di Pescocostanzo (AQ), da poco distrutto dal terremoto del 1456: istituisce infatti, nel 1535 una delle prime commissioni edilizie della storia “La commissione della signora” per regolamentare la ricostruzione del borgo che da allora è rimasto intatto.

by Alessandra Renzetti

Da oggi lunedì 25 settembre su “Buongiorno Regione”

Dopo il successo delle rubriche “Quota Mille” e “Macchemito” che hanno concesso agli spettatori un viaggio tra i borghi più belli d’Abruzzo volto talvolta alla conoscenza anche di miti e leggende oltre che dei territori, si cambia genere: la squadra del nuovo format a cura di Paolo Pacitti con le telecamere Rai di Sem Cipriani e lo scrittore abruzzese Peppe Millanta è sempre la stessa ed anche l’Abruzzo è l’elemento costante ma il titolo è “Scorci d’Abruzzo”, una rubrica che racconta gli aneddoti e le storie che si nascondono dietre alcune “tele” legate al territorio.

E’ andata in onda questa mattina lunedì 25 settembre, ed andrà in onda a settimane alterne, su “Buongiorno Regione” (Rai3) la prima puntata di “presentazione” della nuova rubrica pensata per raccontare la regione in “18 quadri” che non sono altro che le 18 puntate che daranno nuovi spunti per la conoscenza e l’approfondimento dell’arte, in diverse forme, in Abruzzo.

“Si tratta di quadri intesi come porte, veri e propri affacci privilegiati sulla cultura ma soprattutto sulla nostra arte che molto spesso è andata oltre i confini regionali” – sottolinea Peppe Millanta che avrà modo di dare spazio ai volti noti, e meno tali della regione e raccontare anche gli intricati rapporti esistenti, spesso, tra soggetti artistici ed autori ma non solo.

Molto spesso le opere abruzzesi spiccano per la loro originalità e bellezza nei più importanti musei del mondo, e sono li proprio per parlare della storia della terra d’origine e magari svelare in chiave artistica delle verità poco scontate.

Per rivedere le puntate è possibile seguire i social: @peppemillanta.

Grazie a delle credenze popolari, la figura di Ovidio è diventata leggendaria, e se ne parla proprio nella puntata andata in onda ieri su Buongiorno Regione per Macchemito, il format a cura di Paolo Pacitti con riprese Rai di Sem Cipriani; come spiega lo scrittore abruzzese Peppe Millanta: “Ovidio nacque nel ’43 a.C. nella Valle Peligna, trasferitosi a Roma abbandonò la carriera forense per dedicarsi interamente alla letteratura divenendo così il poeta dell’amore per antonomasia”.
 
Un successo il suo, interrotto bruscamente poiché fu mandato in esilio nell’attuale Romania per una causa ignota ma probabilmente grave visto che morì in terra straniera senza essere perdonato dall’Imperatore: “la figura di Ovidio poeta e mago costituisce uno degli esempi più emblematici del fenomeno noto come ‘evemerismo’;  – spiega il Professore di Letteratura Latina, Francesco Berardi – il termine viene da Evemero di Paro filosofo del III sec. a.C. fu il primo a spiegare che gli dei altro non sono che personaggi storici eccezionali a cui gli uomini hanno attribuito prerogative divine: la divinizzazione trae spunto dalla biografia del personaggio ed è per questo motivo che Ovidio cantore delle Metamorfosi e maestro del corteggiamento diventa un mago esperto di filtri d’amore”. 
 
Con il tempo Ovidio, nell’immaginario del popolo diventa un mago e le sue capacità erano legate ai contenuti delle sue opere letterarie infatti era ritenuto capace di creare potenti filtri amorosi e di mutare l’aspetto agli altri e a se stesso; a Sulmona (Aq) sono molti i luoghi che lo vedono protagonista come la fontana di Fonte d’Amore dove il poeta, di ritorno da Roma si intratteneva con Corinna, la donna cantata nelle sue liriche. Mentre il tempio di Ercole Curino sarebbe stata la sua villa costruita con le arti magiche, e custodirebbe il suo tesoro che potrà essere trovato solo alla fine del mondo; ma forse Celestino V è riuscito a trovarlo ed a costruirci l’Abbadia di Santo Spirito a Morrone che stupisce per il suo splendore.
 
Per saperne di più è possibile rivedere la puntata su https://www.facebook.com/peppemillanta/videos/1265854834021480.
by Redazione

Sul format di Paolo Pacitti “Macchemito”, in onda su Buongiorno Regione, approda San Martino da Tours meglio noto come il “Bacco d’Abruzzo” e sono state proprio le telecamere Rai con Sem Cipriani e la voce dello scrittore abruzzese Peppe Millanta a raccontarne le leggende che lo riguardano. Il suo culto, che si è sovrapposto ad altri preesistenti, è uno dei più famosi in Europa, ed è stato portato in Abruzzo da Franchi e Longobardi.
E’ celebre per l’episodio del mantello diviso con un mendicante per salvarlo dal freddo in una gelida notte: questo episodio giustifica anche “l’estate di San Martino”, periodo di clima mite che caratterizza il mese di novembre; secondo la tradizione il caldo anomalo servì a scaldare San Martino proprio in quella notte.
Le feste abruzzesi dedicate a San Martino sono legate all’abbondanza delle messi e del vino: “il calendario dei riti e culti cristiani si sovrappongono al calendario pagano per non stravolgere gli usi e le abitudini delle popolazioni soprattutto rurali – spiega l’Archeologa Maria Cristina Mancini. – Questi culti e questi riti sono legati alla stagionalità della natura ma soprattutto in ambito agricolo – pastorale”.
Nel giorno dedicato al Santo, l’11 novembre, si assaggia il vino novello e questa tradizione nasce da una leggenda pagana secondo cui Martino sarebbe stato un forte bevitore tanto da ritirarsi spesso ubriaco a casa; e proprio da ubriaco morì di freddo in una cantina in una gelida notte; dalla sua bocca nacque una vigna che riempiva continuamente una botte (dietro cui si era rifugiato) di ottimo vino.
Le tracce del protettore del vino o del “Bacco d’Abruzzo” si trovano proprio nelle Gole di San Martino a Fara Sara Martino (Ch), dove secondo la leggenda fu proprio lui a squarciare la pietra della montagna con la sua pressione. Per saperne di più è possibile rivedere la puntata su https://www.facebook.com/peppemillanta/videos/914127366562287.
by Redazione
La Marsica, terra dallo spirito guerriero, sin dall’antichità era conosciuta anche per i suoi maghi e i suoi stregoni capaci di guarire da ferite e malattie con erbe e piante officinali: si tratta di una tradizione nata in un bosco sulle sponde del lago del Fucino, il bosco sacro della Dea Angizia protagonista della puntata di ieri di Macchemito a cura di Paolo Pacitti e le telecamere di Sem Cipriani. E’ proprio lo scrittore abruzzese Peppe Millanta a spiegare che il nome Angizia deriva dal latino “Anguis” e significa “serpente” animale che rappresenta la “guarigione” infatti cambiando pelle si rinnova ogni anno e la Dea Angizia era incantatrice di serpenti oltre che capace di produrre antidoti contro i veleni. 
 
“Quando i Romani entrarono in contatto con i Greci – spiega il Professor Francesco Berardi – ne rimasero conquistati, ne imitarono la poesia e le arti, ma lì dove avvertirono una convergenza di idee si affrettarono a costruire equivalenze e relazioni, è il caso della Dea Angizia figura della Terra Madre; la si volle sorella della Maga Circe per innestare la tradizione latina sul robusto tronco della cultura greca”. 
 
Nel bosco sacro della Dea Angizia venivano svelati i suoi segreti magici dove i Marsi coltivavano erbe curative e piante officinali custodite dalla fitta vegetazione e dalla nebbia che ogni giorno saliva dal lago; qui catturavano serpenti per i loro elisir attraverso la “naenia marsa”, realizzata attraverso formule cantate con l’accompagnamento di un flauto capace di ipnotizzare le serpi rendendole docili, ma anche di alleviare le pene d’amore: l’odierna Luco dei Marsi (Aq) è la città- santuario della Dea dove sono ancora visibili tre templi, un terrazzamento e delle statue, ma il suo culto era accessibile a pochi e permane una “Dea sfuggente”. C’è anche un’altra tradizione che lega la Marsica ai serpenti, quella dei serpari di Cocullo. Ma per saperne di più di questo rito e non solo è possibile rivedere la puntata su https://www.facebook.com/peppemillanta/videos/606973350858000.
by Redazione
Un personaggio controverso, Ponzio Pilato, a cui sono legate però molte leggende della tradizione abruzzese esplorate nella puntata odierna dedicatagli con il format “Macchemito” di Paolo Pacitti su Buongiorno Regione, con le riprese Rai di Sem Cipriani, e lo scrittore abruzzese Peppe Millanta
 
Sempre secondo la leggenda, Pilato, sarebbe originario di Bisenti (Te), appartenente alla famiglia sannita dei Ponzi: un suo avo avrebbe partecipato alla congiura che uccise Giulio Cesare e per questa ragione venne mandato in esilio a Bisenti. C’è un edificio che, secondo la credenza popolare, è la casa di Ponzio Pilato, proprio nel comune teramano, dove sono visibili le caratteristiche di una domus romana preesistente.
 
“Nel Medioevo nascono leggende con personaggi realmente vissuti – spiega l’archeologa Maria Cristina Mancini  si tratta prevalentemente di persone legate alla vita di Gesù e proprio per motivi politico religiosi, anche in Abruzzo avvengono determinati fenomeni un po’ come in tutta la Penisola”.
 
Alcune cronache raccontano che nel marzo del 1580 dentro uno scrigno trovato ad Amiternum er custodito un documento eccezionale ossia, la sentenza di morte scritta da Pilato contro Gesù, infame sentenza portata con sé dopo il rientro dalla Giudea ma per saperne di più è possibile guardare la puntata su https://www.facebook.com/peppemillanta/videos/1706324866510111.
Secondo una leggenda raccontata dallo scrittore Peppe Millanta davanti alle telecamere rai di Sem Cipriani, in origine al posto del Lago di Scanno (Aq) nella Valle del Sagittario, c’era una pianura con il castello di Madama Angiolina, una maga potentissima: un giorno però giunge in questa zona il negromante Pietro Baialardo, alchimista e possessore del libro del comando, scritto dal Demonio in persona; Baialardo, innamorato di Angiolina manda degli uomini per rapirla e farla sua, ma Angiolina fa nascere un lago ai loro piedi e questi muoiono ma il negromante non si arrende e prosegue nelle sue intenzioni e alla morte della maga sul fondo del lago, preso dal rimorso fa costruire la Chiesa della Madonna del Lago.
 
Tutto ciò, e tanto altro ancora, caratterizza la puntata odierna di Macchemito a cura di Paolo Pacitti, andata in onda su Buongiorno Regione“Tutti noi abbiamo bisogno di credere nel potere salvifico e magico di un oggetto, di un talismano, di un amuleto, di un nostro aiutante nel momento del bisogno – spiega l’etnoantropologa Adriana Gandolfi – ed è importante perchè ci fa sentire protetti”. 
 
Nei sentieri della zona di riferimento ci sono ancora tracce di tante tradizioni conservate anche nel museo di Frattura a Scanno, ma per saperne di più è possibile rivedere la puntata su https://www.facebook.com/peppemillanta/videos/899193394840776.
by Redazione

Anche l’Abruzzo ha la sua “Atlantide” che è anche protagonista dell’ultima puntata di “Macchemito”, in onda su “Buongiorno Regione” a lunedì alterni, rubrica a cura di Paolo Pacitti e riprese Rai di Sem Cipriani


Come ammette lo stesso scrittore abruzzese Peppe Millanta“Archippe è una città leggendaria, piena di mistero tanto da aver alimentato nei secoli l’immaginario di scrittori e viaggiatori”, ma questa meravigliosa città scomparve inghiottita dalle acque del Fucino, misteriosamente, rimanendo leggenda. Archippe sarebbe addirittura più antica di Marruvium, nell’attuale San Benedetto dei Marsi (Aq).
 
“Alla base del mito di Archippe c’è sicuramente un grande cambiamento climatico – spiega l’archeologa Maria Cristina Mancini – che ha portato in realtà delle innovazioni soprattutto nelle popolazioni italiche ovvero quello dei grandi centri d’altura posti sulle aree collinari e pedemontane d’Abruzzo”. 
 
Scomparso il Fucino, prosciugato dalla grande impresa di ingegneria di Alessandro Torlonia, in molti si spostarono alla ricerca di Archippe, ma ad oggi il suo mistero continua; un’altra piccola ‘Atlantide d’Abruzzo’ è osservabile a Capodacqua (Aq), dove è possibile inabissarsi per vedere sotto la superficie del lago artificiale un mondo antico da scoprire ma per saperne di più è possibile rivedere la puntata su https://www.facebook.com/peppemillanta/videos/868520790946514/.

Torna un nuovo appuntamento, in questo lunedì di novembre, con “Macchemito” nuovo format ideato da Paolo Pacitti ed in onda su Buongiorno Regione; questa volta le telecamere Rai con Sem Cipriani vanno alla scoperta del fantastico mondo delle streghe in Abruzzo e nello specifico a Castel del Monte (Aq). Le streghe, come ammette lo stesso scrittore abruzzese Peppe Millanta, hanno un’origine antichissima e da sempre sono state temute e combattute, e proprio a Penne (Pe), ci fu un primo processo alle streghe.

“Le streghe incarnano la nostra paura di star male e sono il capro espiatorio dei nostri malesseri – spiega Adriana Gandolfi, demoantropologa – rappresentano l’incertezza della vita quotidiana e quindi venivano additate come la causa di tutti i mali”.

È proprio Castel del Monte che, in Abruzzo, ha mantenuto viva la tradizione delle streghe ed ogni anno a celebra tra i suoi suggestivi vicoli un antico rituale che è stato tramandato nel tempo, il rito degli “sporti”. Per saperne di più è possibile rivedere la puntata su https://www.facebook.com/peppemillanta/videos/658726172662623.

L’appuntamento con “Macchemito” è fra due settimane.