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Tag Archives: borgo case troiano

“Nella lotta contro la camorra, la mafia, contro la criminalità organizzata le Istituzioni devono fare la propria parte, ma anche noi campani, noi cittadini, dobbiamo darci una svegliata, dobbiamo attuare un cambio di mentalità. Vedo ancora troppo clientelismo, troppo assistenzialismo, ci siamo prostituiti al Governo di turno, addirittura la gente boicotta le attività che, con la mia associazione ‘Ultimi’, cerco di realizzare, la stessa gente che non ha plaudito all’arresto di Zagaria”. Lo ha detto Don Aniello Manganiello, parroco di Scampia, il prete anticamorra per eccellenza, protagonista della terza e ultima giornata della nona edizione del Festival ‘Notti della Brigante’, la rassegna storico-culturale promossa dall’Associazione Fontevecchia nel Borgo Case Troiano, a cavallo tra Pescara e Spoltore, e patrocinata dalla Presidenza del Consiglio della Regione Abruzzo, dall’Asi Nazionale e dal Comune di Spoltore.

Foto ‘Notti della Brigante’

“La manifestazione – ha detto il Presidente dell’Associazione Fontevecchia Luciano Troiano – si è chiusa nel migliore dei modi con centinaia e centinaia di persone che nelle tre giornate, hanno partecipato alle attività promosse, agli incontri con autori e personaggi di caratura nazionale che sono venuti a parlarci di briganti e molto altro. Nella nostra rassegna di rievocazione storica non c’è alcun intento nostalgico, ma piuttosto la volontà di rileggere e riscoprire una fetta della nostra storia, ignorata dai libri di scuola, che invece è utile e fondamentale per comprendere la politica e le dinamiche che, nei decenni, hanno comunque influito su quel centrosud che è arrivato sino ai giorni nostri. E i briganti, le loro gesta, sono parte integrante di quel passato”. 

Le ultime due giornate, sabato e domenica, hanno fatto registrare il tutto esaurito agli incontri letterari-culturali, con il cronista de Il Mattino di Napoli Gigi Di Fiore e soprattutto domenica con il trio d’eccezione composto dal Presidente della Sezione Civile del Tribunale di Napoli Edoardo Vitale, Presidente anche dell’Associazione ‘Sud e Civiltà’, dal giornalista Fernando Riccardi, il primo a svelare il dramma della Terra dei Fuochi, e Don Aniello Manganiello, alla presenza del Presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri, che ha patrocinato l’evento, del sindaco di Spoltore Luciano Di Lorito, degli assessori Roberta Rullo e Chiara Trulli, e dei consiglieri comunali Alessio Di Pasquale e Berardino Fiorilli per Pescara e Angela Scurti per Spoltore.

Foto Lorenzo Sospiri ‘Notti della Brigante’

“In Campania – ha detto Don Aniello – è cambiato poco: c’erano i briganti e c’erano i poveri contadini schiavi delle baronie, e reclutati da Mazzini per scovare gli stessi briganti da consegnare all’esercito piemontese, salvo poi essere arrestati essi stessi se osavano chiedere una ricompensa per il servizio svolto, esattamente com’è accaduto ai miei antenati. E le baronie ci sono anche oggi con i cittadini che restano in attesa di sistemare il proprio orticello e non si oppongono alla camorra. Quando hanno arrestato tal Vincenzo Zagaria, le immagini delle tv hanno mostrato un pubblico felice che applaudiva. In realtà ad applaudire erano poliziotti, carabinieri, non la gente comune, che anzi era scocciata per quell’arresto. Ancora oggi ci sono zone del sud dove con il mio presidio di Ultimi non riesco a svolgere attività perché le amministrazioni comunali ci mettono i bastoni tra le ruote. Quando dissi che la camorra era collusa con la politica, la Iervolino mi minacciò di denunciarmi; un mese dopo tutta la sua giunta fu smantellata in seguito a un’inchiesta e addirittura un assessore si suicidò. Questo per dire che se non smantelliamo le baronie, non riusciremo mai a fermare l’emorragia di ragazzi del sud che scappano: entro il 2060 altri 7 milioni di giovani del mezzogiorno andranno via dal sud”. Nel frattempo i giornalisti Lucilla Parlato e Federico Hermann, della Testata ‘Identità Insorgenti’ hanno presentato in anteprima nazionale, una clip sul Corto ‘Q1191 Gemito Napoli’ dedicato alla figura dell’artista e scultore Vincenzo Gemito, che uscirà a Napoli a settembre, presentato ieri dal responsabile comunicazioni dell’Archivio storico di Napoli Lorenzo Terzi. Dopo la consegna delle targhe ricordo per la partecipazione e delle t-shirt dell’Associazione Fontevecchia., a chiudere la serata sono stati l’esecuzione finale dell’Inno delle Due Sicilie con la zampogna e la ciaramella dell’Associazione ‘I Gigli d’Abruzzo’ e l’ammainabandiera, con il corteo dei soldati borbonici, e la musica dell’autentica Posteggia Napoletana.

by Redazione

Sono sbarcati nelle vie del centro storico di Napoli, suscitando attenzione e curiosità, i Pulcinella abruzzesi dell’Associazione Fontevecchia, protagonisti della settima edizione de ‘O Ghinnéss, la più importante manifestazione che raduna il più alto numero al mondo di suonatori di mandolino e la fila più lunga dei musicisti della posteggia napoletana e che nei giorni scorsi ha mobilitato la città campana. L’evento, che per la quarta volta ha visto la collaborazione tra l’Associazione Fontevecchia e la città partenopea è stata organizzata dall’Associazione Culturale Mastro Masiello Mandolino con la partecipazione dell’Associazione Onlus I Sedili di Napoli, e ha preso il via alle ore 10 dal centro storico antico di Napoli, con un lungo corteo che, attraversando la via dei Presepi, San Gregorio Armeno, terminerà a piazzetta Nilo.

“Per l’Associazione Fontevecchia e l’intero Borgo Case Troiano è una enorme soddisfazione poter proseguire nella partnership con le Associazioni culturali di Napoli, in virtù di un gemellaggio nato dalla condivisione di usi, costumi, tradizioni, cultura e origini – ha sottolineato il Presidente dell’Associazione Fontevecchia Luciano Troiano -. Parliamo di una collaborazione che ha già vissuto diversi momenti importanti, con due edizioni della Processione dei Frati Morti, che hanno catturato l’attenzione dei turisti e dei napoletani presenti a San Gregorio Armeno, e la partecipazione, già lo scorso anno, a ‘O Ghinnéss’”.

Sfilata Pulcinella

“Per l’amministrazione comunale di Spoltore – ha commentato il sindaco Luciano Di Lorito – l’evento che ha visto la presenza imponente di oltre una decina di ‘Pulcinella Abruzzesi’, significa non solo esportare un simbolo della nostra terra oltre i confini regionali, ma anche rafforzare un legame naturale con Napoli e con tutta la Campania. Ed è stato un vanto per Spoltore essere rappresentati dall’Associazione Fontevecchia che rappresenta il trait d’union tra le due città”.

Sfilata Pulcinella

La Compagnia dei Pulcinella di Fontevecchia ha aperto la sfilata di suonatori di mandolino e di Posteggiatori. La Posteggia napoletana, nello specifico, è un complesso musicale ambulante o anche il luogo dove un complesso musicale si ferma a suonare, e la parola posteggia deriva, naturalmente, da ‘puosto’ che è il luogo occupato da chi svolge un’attività che è rivolta al pubblico. La settima edizione de ‘O Ghinnéss’ è stata dedicata come sempre alla maschera di Pulcinella e l’iniziativa nasce proprio come contributo per il riconoscimento da parte dell’Unesco della maschera di Pulcinella come patrimonio mondiale dell’umanità. Già da tempo, infatti, è stata avviata una richiesta in tal senso da parte di numerose associazioni partenopee su volontà del professor Domenico Scafoglio, professore ordinario di Antropologia culturale presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Salerno, richiesta sottoscritta, in Abruzzo, anche dall’Associazione Fontevecchia. Nei giorni scorsi i colorati Pulcinella, comandati dal capo Angelo Iannelli, e da ‘O Capitano di vico Pazzariello’, hanno animato le vie del centro storico antico, percorrendo Vico Pallonetto a Santa Chiara, via Santa Chiara, via Benedetto Croce, piazza San Domenico, terminando a piazzetta Nilo, accompagnati dalla musica dei mandolini e dei gruppi di posteggia. E i Pulcinella abruzzesi si sono caratterizzati per l’abito bianco con le due bande colorate e l’altissimo cappello a forma di cono, colorato da centinaia di pon-pon e nastri. Padrini artistici de ‘O Ghinnéss quest’anno sono stati il cantautore partenopeo Gianni Lamagna e il Maestro Romeo Barbaro e la manifestazione ha celebrato anche il Centenario della morte di Aniello Califano, l’autore del brano ‘O Surdato ‘Nnammurato’.

Numerosi i nomi che hanno dato la loro adesione tra cui, oltre all’Associazione Fontevecchia, in collaborazione con l’Associazione Camminando Insieme di Chieti, ‘O Capitano di Vico Pazzariello, Enzo Tammuriello Esposito, Piermacchiè, Miryam’s Harmony Performance Group di Lara Corace, il Capo Pulcinella Angelo Iannelli, Lucia Oreto – Colombina, Carmen Percontra ballatrice de ‘I ritmi del sud’, Tonino Torino, Giovanni Leonetti e Salvatore Minopoli. La manifestazione sarà seguita dai fotografi Ferdinando Kaiser, Luigi Ricchezza e Marcello Erardi.

by Redazione