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Category Archives: Salute e benessere

pretoro

Il comune di Pretoro (Ch), uno dei “Borghi più belli d’Italia”, ospita l’appuntamento con Day Life, una manifestazione solidale nata nel 2014 dall’idea di un gruppo di amici sensibili alla causa della ricerca contro le patologie tumorali: l’appuntamento con “un giorno per la vita” è previsto per sabato 30 luglio a partire dalle 16.30, quando si darà il via ad una ‘corsa colorata’ non competitiva tra le vie del borgo del Parco Nazionale della Maiella, e si proseguirà fino a tarda serata con animazione, e laboratori anche per i più piccoli.

L’evento, fortemente voluto dall’amministrazione del sindaco Diego Giangiulli, e dall’assessore alla Cultura Fabrizio Fanciulli, con la collaborazione della Pro Loco di Pretoro, prevede anche il grande sostegno di due noti personaggi che hanno “firmato” la maglietta simbolo di questo appuntamento: l’attore abruzzese Federico Perrotta, molto attento alle campagne di sensibilizzazione a sostegno della salute pubblica e della ricerca, il calciatore Ciro Immobile, il tennista Lorenzo Musetti, l’artista Martufello, l’ex pilota di Formula 1 Vitantonio Liuzzi, l’ex portiere Morgan De Sanctis.

Lo scopo di DayLife è coinvolgere il maggior numero di persone possibile, con cui passare una giornata divertente, energica e di informazione.

Con DayLife si dà un calcio ai malumori e alla tristezza dei problemi quotidiani, è un concentrato di speranza e allegria: dopo la corsa ci sarà un tradizionale convivio genuino e la consegna dei fondi raccolti all’associazione “adottata” sin dal primo anno.

Per la buona riuscita dell’evento gli organizzatori si appoggiano alle sempre presenti e disponibili associazioni del paese pedemontano.

L’obiettivo non è certo raggiungere la massima performance sportiva durante la color run, bensì raggiungere il massimo livello di divertimento e benessere, sapendo di aver così contribuito ad aiutare qualcuno a stare meglio. Si sono lasciate travolgere da quest’iniziativa persone di ogni età, anche accompagnate dai propri animali a quattro zampe.

Ogni anno il percorso vede qualche modifica per far scoprire nuovi scorci ai turisti e per portare brio in ogni angolo del borgo.

 

by Redazione
dermoArt

Conto alla rovescia per l’evento d’arte  DermoArt Collection, ideato dal dermopigmentista abruzzese Toni Belfatto, con la partecipazione del critico d’arte Vittorio Sgarbi. L’iniziativa si terrà a Pescara domenica 26 giugno nella splendida cornice dell’Aurum.

Dove sarà allestita la mostra  composta da opere ispirate al mondo della dermopigmentazione, disciplina per la quale Belfatto è conosciuto in tutto il mondo, e al concetto di bellezza.

A completare l’evento ci sarà la presentazione del libro d’arte da collezione DermoArt Collection, con la prefazione di Sgarbi, che racchiude i lavori artistici.

Gli autori coinvolti nel progetto sono Peppino Campanella, Anastasia Campanella, Davide Scutece, Luciano D’Angelo e Alessio Palladino, che con sculture, pitture e fotografie hanno dato vita, ciascuno realizzando quattro opere, alle diverse branche della dermopigmentazione.

Due specializzazioni più estetiche: il trucco permanente, per armonizzare i volti, e il tatuaggio artistico.

E due più nobili e correttive: il tatuaggio paramedicale, che nasconde le cicatrici del corpo, e la tricopigmentazione, che interviene sul problema delle calvizie.

“Il mio lavoro mi porta spesso lontano da casa e allo stesso tempo mi dà l’opportunità di conoscere tante persone, tra le quali tanti artisti – spiega Toni Belfatto, stimato professionista dell’estetica a livello mondiale, ideatore della tricopigmentazione e vincitore di due oscar internazionali di trucco permanente – Così ho pensato di far esprimere attraverso la pittura, la scultura e la fotografia quello che faccio”.

Ovvero interventi estetici che molto spesso incidono sulla sfera psicologica di chi li richiede. Sono molte infatti le persone che si rivolgono a Toni per problematiche estetiche dovute a patologie, quali alopecia, vitiligine o cicatrici post interventi chirurgici (ad esempio la ricostruzione dell’areola mammaria in seguito ad un tumore al seno).

Come Toni Belfatto ha dato un volto nuovo al concetto di estetica fondendolo con l’arte medica, così l’artista traduce il messaggio dell’arte in sensibilità, in possibilità e in opere in grado di lasciare un segno. Ed è da questa sinergia che nasce DermoArt Collection.

L’evento di domenica prossima, che è stato inserito nel cartellone delle iniziative estive del Comune di Pescara, si aprirà con la presentazione del libro DermoArt, curato da Mirko Menna e Laura Oliva.

Il catalogo da collezione, che sarà commentato dallo storico dell’arte Vittorio Sgarbi che ne ha curato la prefazione, è un prodotto esclusivo che contiene l’illustrazione del progetto e la spiegazione delle opere esposte.

A seguire ci sarà l’inaugurazione della mostra con i lavori degli artisti che hanno rappresentato la dermopigmentazione.

E quel concetto di bellezza che, come spiega Sgarbi in DermoArt, “muove il  sentimento di armonia e felicità che conduce all’appagamento”.

“Ho voluto che questo evento si tenesse a Pescara, nel mio Abruzzo – spiega Toni che è anche relatore in prestigiosi congressi internazionali di medicina ed estetica – perché tengo e devo molto alla mia terra. Quando sono in giro per il mondo non perdo l’occasione di parlare del nostro meraviglioso  Abruzzo”.

DermoArt Collection è anche solidarietà. In quanto parte del ricavato della vendita delle opere sarà devoluto alla Fondazione Heal, per la cura e la ricerca nell’ambito della neuro oncologia pediatrica.

L’evento inizierà alle 18.30. L’ingresso –  previsto dalle ore 17.30 – è gratuito fino ad esaurimento dei posti disponibili.

 

 

by Redazione
pescara

Il 26 giugno a Pescara l’arte incontra la dermopigmentazione di Toni Belfatto con un evento che si terrà nella splendida cornice dell’Aurum, con la partecipazione straordinaria di Vittorio Sgarbi.

DermoArt Collection è il titolo dell’iniziativa che prevede il vernissage e la presentazione del libro d’arte da collezione che raccoglie le opere tematiche esposte in galleria.

“Il mio lavoro mi dà l’opportunità di girare il mondo e di conoscere diverse persone tra le quali diversi artisti – spiega il dermopigmentista Toni Belfatto –.Così ho chiesto ad alcuni di loro di esprimere con la propria arte quello che faccio”.

Cinque gli autori – Peppino Campanella, Anastasia Campanella, Davide Scutece, Luciano D’Angelo e Alessio Palladino – che con sculture, pitture e fotografie hanno dato vita, ciascuno realizzando quattro opere, alle quattro branche della dermopigmentazione.

Due specializzazioni più estetiche: il trucco permanente, per armonizzare i volti, e il tatuaggio artistico. E due più nobili e correttive: il tatuaggio paramedicale, che nasconde le cicatrici del corpo, e la tricopigmentazione, che interviene sul problema delle calvizie.

L’evento si aprirà con la presentazione del prestigioso catalogo DermoArt, curato da Mirko Menna e Laura Oliva, con la prefazione del critico d’arte Vittorio Sgarbi. Il libro da collezione è un prodotto esclusivo che contiene l’illustrazione del progetto e la spiegazione delle opere esposte.

A seguire l’inaugurazione della mostra con i lavori degli artisti che hanno rappresentato la dermopigmentazione. Ovvero quel mondo che “ha dato un volto nuovo al concetto di estetica – commenta Toni Belfatto – fondendolo con l’arte medica”.

Si tratta infatti di trattamenti che consistono nell’inserire sotto pelle pigmenti di colore, così da coprire eventuali difetti e imperfezioni.

Si pensi ad esempio alla ricostruzione dell’areola mammaria in seguito ad un tumore al seno oppure alla risoluzione del problema delle calvizie.

Ecco perché gli interventi diventano fondamentali per sostenere psicologicamente le persone che vi ricorrono e ridare loro il benessere fisico, con la correzione dell’inestetismo, e soprattutto quello psicologico.

Le opere che hanno interpretato l’arte di Toni Belfatto, e con essa i benefici e le emozioni che generano i suoi trattamenti, rimarranno esposte all’Aurum per quattro giorni. Dopodiché alcune di queste saranno messe all’asta e parte del ricavato della vendita sarà devoluto alla Fondazione Heal, per la cura e la ricerca nell’ambito della neuro oncologia pediatrica.

DermoArt Collection è una storia unica e straordinaria che ha coinvolto attori con mestieri differenti ma accomunati dall’indole artistica del proprio lavoro e dall’opportunità costante, durante la propria attività, di guardare oltre e coniugare azioni ed emozioni.

Un progetto arricchito dalla presenza del noto storico dell’arte Vittorio Sgarbi che, durante l’evento, commenterà le opere e darà voce al concetto di bellezza che, come scrive nella prefazione del libro DermoArt, “muove quel sentimento di armonia e felicità che conduce all’appagamento. E la visione di Toni Belfatto si scopre esattamente nella direzione di questo appagamento”.

by Redazione
pianella

Il sindaco di Pianella Sandro Marinelli, annuncia il sostegno dell’amministrazione comunale Vestina alle iniziative tese al potenziamento del Centro regionale di diabetologia pediatrica di Chieti.

“Il Centro regionale di diabetologia pediatrica rappresenta senza dubbio una eccellenza ed un punto di riferimento per l’utenza del nostro territorio – spiega il sindaco – ma le difficoltà legate al personale ne avevano negli ultimi tempi condizionato la piena funzionalità, generando apprensione nelle famiglie pianellesi che usufruiscono di questi servizi e, pertanto, come amministrazione comunale, abbiamo accolto con soddisfazione l’iniziativa del Vice Presidente del Consiglio Regionale Roberto Sant’Angelo con il coinvolgimento dell’assessore al welfare della regione Abruzzo, Nicoletta Verì, finalizzata all’immediato rinforzo dell’organico mediante la proposta di integrazione del personale medico e paramedico prontamente recepita dalla direzione generale, con benefici immediati per l’utenza.”

“Tuttavia – continua il primo cittadino – avendo come amministrazione comunale incentrato buona parte del nostro programma amministrativo sulle politiche sanitarie, l’aspetto che più ci preme sostenere in questa fase riguarda il progetto di potenziamento che il Consigliere regionale Roberto Santangelo intende promuovere: la creazione di un progetto pilota che preveda un team sanitario plurispecialistico e pluriprofessionale all’interno del reparto munito di autonomia gestionale, che comprenda, oltre al medico specialistico, infermieri dedicati, dietista, dietologo e possibilmente psicologo, assistente sociale e volontari per una cura a 360 gradi (prevenzione, previsione cura e riabilitazione) del diabete infantile e per il necessario supporto psicologico e di informazione da garantire anche ai parenti dei giovani ricoverati”.

“Si tratta – conclude Sandro Marinelli – di un approccio moderno e globale ad un problema che, purtroppo, colpisce tanti nuclei familiari che potrebbero trovare grande supporto ed eccezionali benefici dalla realizzazione di questo progetto”.

by Redazione
Ali-Menti

Ali-Menti è l’originale titolo di un laboratorio inserito nel progetto Facciamo rete (per il benessere psicofisico), avviato dalle due associazioni che operano tra Pescara e Chieti, Cosma, capofila – presieduta da Tiziana Arista, e Percorsi – presieduta da Eugenio Di Caro.

L’iniziativa prevede incontri con la dietologa Luisa Andreacola, dirigente medico della Asl di Pescara (Malattie dismetaboliche e riabilitazione nutrizionale) e la dottoressa in Psicologia Miriam Inguardia, per approfondire un tema fondamentale ma spesso totalmente sottovalutato se non ignorato: il rapporto con il cibo e, in particolare, delle persone con problemi di salute mentale.

“Ci sono una serie di alimenti che possono essere utilizzati in pazienti che hanno problematiche di origine psichiatrico-psicologico, o stati depressivi che possono rappresentare un ottimo adiuvante alla terapia farmacologica  poiché vanno ad agire sul sistema della serotonina“, spiega Luisa Andreacola, “Oggi è diventato quasi di moda dire che il cioccolato fondente può agire positivamente sull’umore, ma non è l’unico. Altri possono essere i mirtilli, le banane, o le noci (meglio delle mandorle). Ci  sono anche delle spezie o delle erbe aromatiche o piante officinali che spesso non vengono prese in considerazione ma altrettanto utili. E qui penso al basilico, al rosmarino, al pepe, alla cannella. Quest’ultima, per esempio, aiuta molto anche nella prevenzione all’obesità, soprattutto in pazienti diabetici o che assumono farmaci che predispongono a un aumento di peso. L’obiettivo di questi incontri è quello di far sorgere interesse su questi argomenti, soprattutto per i parenti o per chi è vicino a queste persone”.

Andreacola sottolinea il particolare successo riscontrato dal progetto, soprattutto per i pazienti più giovani, che hanno così a disposizione degli strumenti che non siano (solo) dei farmaci ma poter adoperare il cibo che viene consumato normalmente, quotidianamente. Conoscendo meglio le proprietà di ogni singolo alimento si possono ottenere risultati evidenti. Su un aspetto, però, la dietologa è molto drastica: la necessità di ridurre l’apporto calorico.

“E’ fondamentale limitare lo zucchero, le merendine, le bevande gasate, i succhi industriali e, viceversa, cercare di stimolare le persone ad avere un contatto diretto e corretto con il cibo. Ma questo vale per tutti, sia pazienti che persone che non hanno patologie e in particolare per i bambini e i giovani”.

Il ruolo del cibo all’interno delle emozioni e delle funzioni cognitive è, invece, l’aspetto approfondito da Inguardia:

Si mangia perché si sente un vuoto, perché si ha paura, ma è un comportamento che spesso, anche non a livello patologico, fa parte della vita di tutti nei momenti di stress o difficoltà», spiega la dottoressa in Psicologia, «Per ciò che concerne le funzioni cognitive, invece, il cibo è legato alla memoria, all’attenzione. Ogni alimento ha dei micronutrienti che in maniera naturale vanno a favorire queste funzioni. È fondamentale, però, non intendere il cibo come un premio altrimenti non viene più legato a un bisogno ma a una necessità emotiva. Per quanto riguarda il laboratorio Ali-Menti del progetto Facciamo rete, noi avremo anche lo sviluppo delle autonomie dei pazienti che, quindi, saranno instradati sulla scelta degli alimenti, sulla capacità di fare la spesa. I dati poi saranno valutati tramite dei test per analizzare il successo, o no, della nostra iniziativa a livello di psico-educazione alimentare.

by Redazione
Chieti

Il Teatro Marrucino da domani a domenica 28 febbraio si tingerà dei colori della campagna di sensibilizzazione Accendiamo le luci sulle malattie rare, promossa dalla Federazione Nazionale dei malati Rari, UNIAMO, in occasione della Giornata Internazionale delle Malattie Rare che, quest’anno, si svolgerà il 28 febbraio 2022, sostenuta a livello internazionale da Eurordis Rare Disease.

A Chieti la celebrazione della giornata è resa possibile dalla sinergia fra Comune e l’associazione INCLUSIAMO, in collaborazione con il Coordinamento Regionale delle Malattie Rare Europe.

“Quest’anno abbiamo deciso di accendere il Marrucino, perché ci sembra una giusta causa quella delle malattie rare – così il sindaco Diego Ferrara e la consigliera Silvia Di Pasquale – i colori sono quelli della Federazione UNIAMO (fuxia, verde, blu), scelti per attirare l’attenzione dell’opinione pubblica, sulle problematiche sociali e cliniche di chi vive con una malattia rara e deve affrontarla ogni giorno, a qualunque età e condizione. Ringraziamo l’associazione INCLUSIAMO, per la lotta che conduce e ringraziamo tutto il personale medico e sanitario che anche nel nostro ospedale si dedica quotidianamente e senza sosta a combattere queste patologie. Siamo vicini a loro e, con i colori di questa causa, anche alle famiglie e ai pazienti che ne soffrono”.

 

Ipsias Di Marzio – Michetti

Saranno gli studenti delle classi quinte a inaugurare domani, lunedì 31 gennaio, il progetto ‘Vediamo-Ci del Dipartimento di Ottica dell’indirizzo Socio Sanitario dell’Istituto Professionale di Stato Ipsias Di Marzio – Michetti, beneficiando di uno screening gratuito della vista direttamente a scuola, al fine di garantire a tutti i ragazzi una visita optometrica per poi essere indirizzati dal medico di fiducia nel caso fossero individuati problemi rilevanti. Si tratta di un’iniziativa che, da un lato mira a offrire un’opportunità laboratoriale ai ragazzi del corso di ottica, attraverso l’utilizzo delle apparecchiature all’avanguardia in dotazione al nostro Istituto, dall’altro a promuovere un momento di prevenzione per i nostri studenti, ancor più rilevante dopo due anni di emergenza pandemica che ha in qualche modo rallentato tali iniziative.

Lo ha annunciato la dirigente scolastica Maria Antonella Ascani ufficializzando l’avvio del progetto che sarà coordinato dal professor Vincenzo Salerni.

“La vista è uno dei sensi più importanti del corpo umano poiché costituisce la fonte primaria di acquisizione di informazioni dall’esterno ed è di fondamentale importanza nello sviluppo e nella vita quotidiana dell’individuo. Qualunque anomalia della vista – ha ricordato la dirigente Ascani – può compromettere la percezione del campo visivo e quindi porre una seria limitazione alla qualità della vita di un soggetto. A tal proposito sono molto importanti gli screening visivi, ossia procedure che non si pongono l’obiettivo di effettuare una diagnosi né una valutazione quantitativa del campo visivo, bensì l’individuazione della presenza di un’eventuale disfunzione nelle sue fasi iniziali. Tali screening non si sostituiscono alle visite specialistiche, ma anzi servono proprio per indirizzare verso un medico specialista coloro che presentano un rilevante problema agli occhi. La visita dura dai 10 ai 15 minuti ed è indicata per tutti quei soggetti ai quali non è stata diagnosticata alcuna patologia oculare, poiché il loro scopo primario è anzitutto legato alla prevenzione”.

Nella prima giornata, domani lunedì 31 gennaio, i protagonisti dello screening visivo saranno gli studenti della classe 5 sezione A indirizzo Odontotecnico, dalle 10.35 alle 11.40, e classe 5 sezione A dell’indirizzo Socio Sanitario, dalle 11.40 alle 13.15.

Lo screening verrà effettuato rispettando le normative anti-Covid-19, dunque i ragazzi che aderiranno, compilando il modulo del consenso informato, a gruppi di due saranno accompagnati dagli alunni di ottica al quarto piano della scuola, nel laboratorio di optometria per effettuare il test ed essere poi riaccompagnati in classe.

“Con l’ausilio del Visiotest, in modo non invasivo, e nel rispetto delle normative Covid-19, saranno svolte le seguenti attività – ha elencato il professor Salerni – la misurazione dell’acuità OD e OS; il  Rilevamento dell’Astigmatismo; il Rilevamento dell’Ipermetropia con lenti addizionali; i Controlli Binoculari; la Misurazione dell’acuità e visione stereoscopica; la Tendenza Ametropica con test Bicromatico; il Rilevamento Forie in verticale ed orizzontale; la Percezione dei colori con tavole di ISHIHARA. A eseguire lo screening non invasivo con il Visiotest saranno gli insegnanti abilitati con gli studenti delle nostre classi terminali. Per il rispetto della privacy lo screening verrà effettuato in anonimato. Ad ogni singolo alunno, che ha presentato esplicita autorizzazione della famiglia, verrà associato un numero progressivo dalla segreteria della scuola ospitante. Gli operatori non conosceranno il nome dell’alunno ma solo il numero. Dopo aver elaborato i dati, i risultati saranno associati alla progressione dei numeri cosi come indicato dalla scuola ospitante. Sarà poi compito della scuola stessa informare le rispettive famiglie circa l’esito dell’esame. L’esito del test potrà essere ‘si consiglia visita specialistica’ solo per i casi nei quali sono stati rilevati difetti visivi, fermo restando che, ribadiamo, lo screening non sostituisce in alcun modo una visita oculistica completa che consiglieremo comunque a tutti gli studenti di eseguire, non permette di vedere il grado di ametropia rilevato e non dice nulla sulle malattie oculari, per esempio sui tumori oculari  che fortunatamente sono molto rari”.

by Redazione
Dermopigmentazione

Dermopigmentazione e medicina insieme per riacquistare il benessere psico-fisico delle donne colpite da tumore al seno.

Un sodalizio che nasce tra il professionista abruzzese Toni Belfatto, riconosciuto a livello internazionale nel settore dell’estetica paramedicale, e il reparto di Senologia dell’ospedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia.

L’iniziativa, che ha previsto un corso di formazione tenuto dal dermopigmentista Belfatto e rivolto al personale infermieristico della Brest Unit di Reggio Emilia, è un progetto di ricerca supportato dall’associazione di volontariato Il GIORNO DOPO e da altre associazioni come  Andos , Associazione Lodini/Seno N Altro, Melagrana. E mira a diventare un’iniziativa nella quale saranno coinvolte presto altre strutture ospedaliere.

Il corso di formazione si è tenuto martedì 14 e mercoledì 15 dicembre. Nella prima giornata c’è stata l’esposizione della parte teorica del lavoro del dermopigmentista, il secondo giorno è stato dedicato alla pratica, con l’esecuzione in sala operatoria della ricostruzione dell’areola mammaria su pazienti con una mono mastectomia e una mastectomia bilaterale.

”È un momento fantastico questo perché i due mondi della dermopigmentazione e della medicina, chirurgia oncologica in questo caso, considerati molto lontani tra di loro, finalmente si incontrano per combattere, insieme, un male che purtroppo affligge tantissime donne”, commenta Toni Belfatto che ha eseguito i lavori fianco a fianco con i medici chirurghi.

“Con questo progetto si interviene soprattutto sull’aspetto psicologico delle persone malate – aggiunge Belfatto – ricostruendo l’areola mammaria e rendendo il decorso post operatorio più sereno dal punto di vista estetico. Molte donne subiscono il trauma  del cancro e lo rivivono, anche dopo la guarigione, guardandosi allo specchio e non riconoscendo più il loro corpo. Ecco perché intervenire in seguito a mastectomia, se prima era di secondo interesse, oggi acquisisce un valore primario”.

Il progetto, realizzato grazie alla volontà del professor Guglielmo Ferrari, primario del reparto di Senologia, del dott. Fabio Castagnetti e di Alessandro Serafini, della Orsini & Belfatto, concretizza la tappa di un percorso iniziato anni fa dal dermopigmentista Toni Belfatto e dai suoi colleghi.

Riconoscere la branca della dermopigmentazione nell’ambito della medicina estetica. Un percorso interrotto da una circolare ministeriale del 2019 che ha impedito per qualche anno ai dermopigmetisti di intervenire nella ricostruzione dell’areola mammaria in seguito all’operazione da tumore al seno.

Portando tale intervento nelle mani dei chirurghi che però non avevano alcun tipo di formazione in tale senso. A ribaltare la decisione, a giugno del 2021, la sentenza del Consiglio di Stato che ha ripristinato la condizione precedente, riconcedendo la possibilità ai dermopigmentisti, attualmente gli unici professionisti abilitati e competenti a praticare questi interventi.

“Il vuoto normativo tra la circolare e la sentenza  – commenta Belfatto – ha causato molti problemi a noi operatori ma soprattutto a tutte quelle donne in attesa di intervento che vi hanno dovuto rinunciare”.

Il progetto di Reggio Emilia rappresenta un importante punto di partenza nella formazione dei medici che vogliono applicare la dermopigmentazione alla medicina.

E nella preziosa collaborazione tra i professionisti dell’estetica e i medici che lavoreranno, da oggi in poi, insieme per il benessere delle donne colpite da tumore al seno.

Galà della Solidarietà

A due anni dall’esplosione del Covid-19 abbiamo due emergenze da affrontare: la prima è quella del virus che continua a circolare, e l’auspicio è che presto arrivi una mutazione bonaria capace di ‘spegnere’ la forza del virus stesso; la seconda è la pandemia nella pandemia perché possiamo affermare con certezza che i morti di tumore stanno aumentando in quanto, proprio a causa del Covid, si sono ridotte le attività di prevenzione, abbiamo diagnosi tardive e si sono ridotte le possibilità di guarigione dalla malattia oncologica. L’unica via per contenere un vaso che rischia di traboccare da un momento all’altro è potenziare la macchina della prevenzione.

Lo ha detto il Presidente della Lilt – Lega Italiana Lotta contro i Tumori – Sezione di Pescara, il professor Marco Lombardo, Presidente della Lilt Abruzzo, nel corso della premiazione dell’Associazione in occasione della XX  edizione del Gran Galà della Solidarietà, organizzato da Paolo Minnucci e svoltosi nella Sala Consiliare del Comune di Pescara, con il sindaco Carlo Masci, il Vicepresidente del Consiglio comunale Berardino Fiorilli e l’assessore alle Politiche Sociali Nicla Di Nisio. Con il Presidente Lombardo anche il primario del Reparto di Oncologia Dimitri Luisi, e i volontari della Lilt.

“Il premio ricevuto, che condivido con tutti i malati oncologici – ha detto il presidente Lombardo – è un riconoscimento che va a tutti i nostri volontari, medici e persone comuni, che pur nella pandemia, non hanno interrotto per un solo giorno le attività di supporto alla popolazione. Non abbiamo mai fermato le attività di prevenzione, ci siamo muniti di sanificatori e abbiamo continuato a fare le nostre campagne, abbiamo lavorato nelle scuole, portando avanti due progetti nazionali, ’50 Sfumature di Prevenzione’ e ‘Guadagnare Salute con la Lilt’, abbiamo pubblicato due e.book con il Rotary Pescara Ovest ‘Gabriele d’Annunzio’, e con gli studenti delle scuole medie e superiori e abbiamo attivato un rapporto di collaborazione con l’Ospedale civile di Pescara e con il reparto di Oncologia, guidato dal primario Dimitri Luisi e soprattutto abbiamo aperto e continuato l’attività in ospedale con lo Sportello Lilt dove i nostri volontari, gli ‘angeli del quinto piano’, forniscono supporto e informazioni ai pazienti”.

“Quello che abbiamo attraversato è stato un anno difficilissimo – ha affermato il dottor Luisi – e oggi ne paghiamo le conseguenze, tanti pazienti ci arrivano già in uno stato avanzato della malattia, pazienti che comunque cerchiamo di aiutare in ogni modo, anche grazie all’oncologia che ha fatto passi da gigante con i farmaci immunoterapici e le terapie mirate, ma è fondamentale la prevenzione perché fare una diagnosi precoce significa guarire e il mio desiderio sarebbe avere un reparto con meno malati”.

Autismo

Da sempre, la Fondazione Paolo VI è in prima linea nella cura dei pazienti con disturbo dello spettro autistico. Ora, dopo una formazione continua che ha visto susseguirsi formatori del calibro di Shopler, Micheli, Xaix, Caretto, Vivanti, Venuti e tanti altri – personalità importanti nel campo dell’autismo -, alcuni operatori hanno conseguito con grande soddisfazione la Certificate of Completion in the ESDM Direct Delivery. Si tratta del cosiddetto “Modello Denver” (ESDM sta per Early Start Denver Model), approccio per il trattamento dei casi precoci di autismo basato sul gioco e la stimolazione della reciprocità sociale.

“È un grande orgoglio, che ci permette di fare ancora di più e meglio per i nostri pazienti autistici” ha commentato l’avvocato Peppino Polidori, presidente della Fondazione Paolo VI, nel consegnare martedì 9 novembre gli attestati a cinque operatori che hanno avuto come trainer la dottoressa Liliana Ruta, neuropsichiatra infantile dell’Irib Cnr di Messina, trainer internazionale e una delle massime conoscitrici di un metodo molto richiesto ma poco diffuso a causa proprio del numero limitato di formatori.

Al Centro Adriatico della Fondazione Paolo VI a Pescara già da settembre 2013, con il progetto sperimentale regionale per il trattamento dell’autismo rivolto a bambini in età prescolare realizzato in collaborazione con l’Unità operativa di Neuropsichiatria Infantile di Pescara, si utilizza un modello  ispirato ai principi della ESDM. Questa certificazione rappresenta quindi un passaggio importante nell’ambito di un lavoro iniziato tempo addietro e che ha portato risultati positivi.

“Questo traguardo – ha aggiunto Polidori – è un grande orgoglio non solo per gli operatori coinvolti ma per tutta la Fondazione Paolo VI, da sempre in prima linea sul fronte dell’autismo. Un risultato che completa la nostra offerta di metodologie e servizi su una problematica come lo spettro autistico su cui continuiamo a rappresentare un’eccellenza non solo a livello regionale ma anche nazionale. I nostri complimenti, quindi, alle operatrici che con passione e dedizione si sono formate in questo ambito, e che continueremo a sostenere nel percorso verso ulteriori step di questo importante metodo. Grazie alla Asl di Pescara per aver creduto in questo nostro progetto, alle operatrici che hanno conseguito il risultato e alla grande famiglia della nostra Fondazione”.