Si terrà alle Terme Alte di Rivisondoli, sabato 5 (dalle 15 alle 18) e domenica 6 ottobre (dalle 10 alle ore 20), la I edizione de La spesa contadina, la fiera dedicata ai prodotti enogastronomici dell’Alto Sangro e della Valle Peligna ed anche del vicino Molise.
L’evento, che è promosso dall’associazione Roccaraso Futura in collaborazione con l’agenzia giornalistica “Comunicatio” con il patrocinio della Provincia de L’Aquila e del comune di Rivisondoli, vedrà la presenza di tanti produttori di formaggio, olio, miele, aglio, salumi e yogurt.
Oltre 25 gli stand enogastronomici dove si potranno trovare tantissimi prodotti tipici delle regioni Abruzzo e Molise, proposti direttamente dai produttori che saranno a disposizione per spiegare metodi di lavorazione e materie prime utilizzate, oltre che per fare degustare le loro specialità più deliziose, presso gli stand sarà anche possibile effettuare piccoli o grandi ordini e acquistare i prodotti tipici per non perdere la possibilità di assaporarli anche a casa.
“I prodotti tipici dell’Alto Sangro e della Valle Peligna ed anche del vicino Molise – spiega Alessandro Amicone, presidente dell’associazione Roccaraso Futura – fanno parte del patrimonio della tradizione italiana e per questo la nostra associazione intende omaggiare questa tradizione dando ampio spazio a tutti i produttori artigianali, soprattutto quelli di piccole e medie dimensioni, per valorizzare uno degli elementi che più caratterizzano la nostra regione e il nostro territorio nel mondo”.
“C’è bisogno di fare rete e promuovere le nostre eccellenze – aggiunge Amicone – per dare un nuovo impulso al turismo anche nei periodi non invernali. Ci auguriamo che il prossimo anno aderiscano anche altri comuni del nostro territorio. La promozione di questa fiera l’abbiamo puntata anche sui bacini delle grandi aree metropolitane come Roma, Napoli e Bari”.
Vini di buona qualità anche se con un calo della produzione: secondo le prime stime della vendemmia 2019 in Abruzzo dovrebbe ridursi dell’11% rispetto all’annata record del 2018.
E’ il dato principale che caratterizza anche l’andamento della vendemmia delle province di Chieti e Pescara, in linea con il trend nazionale.
Complessivamente, nella regione la produzione dovrebbe raggiungere circa i 3 milioni di ettolitri, a fronte dei 3 milioni e 423mila ettolitri registrati lo scorso anno.
Di questi, la maggior parte vengono prodotti nella provincia di Chieti.
Se per i bianchi già in raccolta la situazione è ormai definita, si aspetta ancora qualche giorno per tracciare il quadro dei rossi, il cui andamento finale è dettato dalle condizioni climatiche e metereologiche che si verificheranno nei giorni e nelle notti a seguire.
Aspettative positive per Cia Agricoltori Italiani Chieti-Pescara: “Si prospetta una buona vendemmia”, afferma il presidente provinciale Nicola Sichetti che traccia un quadro completo della situazione, “quantitativamente si rileva un calo rispetto al 2018, ma lo scorso anno è stata un’annata straordinaria con una produzione oltre misura, ora si potrà lavorare sulla qualità. Determinanti saranno le condizioni meteo dei prossimi giorni ma è evidente che il cambiamento climatico degli ultimi anni, con scarse escursioni termiche tra giorno e notte, ha messo a dura prova i nostri vigneti”.
Si rileva un generale ritardo della maturazione di circa 10/15 giorni, tanto da far rientrare l’epoca di vendemmia in periodi più legati alla tradizione, dopo gli innumerevoli anticipi registrati negli ultimi anni.
Per quanto riguarda le varietà precoci (Pecorino, Pinot grigio e Chardonnay) si è registrato un calo del 20% di produzione, calo del 15-20% anche per i vitigni più noti, Trebbiano e Montepulciano.
Secondo l’Unione Italiana Vini, Ismea e Assoenologi l’abbondante produzione italiana del 2018 ha avuto effetti negativi sulle quotazioni dei vini (-13% rispetto al 2017) e a subire maggiormente la riduzione dei listini sono stati i vini comuni, più esposti alle dinamiche dell’offerta internazionale e alla concorrenza di altri paesi produttori, in particolare della Spagna, registrando un -27% maturato da un -34% dei bianchi e da un -21% dei rossi.
Per i vini a denominazione (Doc e Docg), invece, la riduzione è stata più contenuta (-6%), dimostrando che i vini di qualità hanno mercati più consolidati e meno esposti alla concorrenza dei competitor.
L’Abruzzo ha visto chiudere il 2018 con un +6,4% di esportazioni all’estero con buoni risultati anche in Italia.
“Come Cia-Chieti – Pescara riconosciamo il valore del settore vitivinicolo nell’economia regionale”, continua Sichetti, “e ribadiamo l’importanza della cooperazione, soprattutto nel chietino. Quest’anno organizzeremo un evento a Villa Medici in cui interverranno esperti del settore per approfondire le tematiche del genoma e della coltivazione biologica della vite”.
Il miele di Luca Finocchio alla conquista dell’Oriente. Dopo aver ripetutamente fatto incetta di premi in Europa e in America, è la volta di Singapore dove l’azienda apistica ha conquistato il consenso della prestigiosa e impegnativa giuria del Singapore Taste Award, concorso internazionale ideato per selezionare i migliori prodotti gastronomici da lanciare nei mercati asiatici.
Ben 5 medaglie d’oro e tre d’argento per le delizie di Luca Finocchio: i primi sono stati assegnati ai mieli millefiori delle montagne d’Abruzzo e acacia, e alle Mieraviglie al peperoncino, cioccomiel, e zenzero, curcuma e limone.
I secondi, invece, sono andati ai mieli di coriandolo e arancio e alle Mieraviglie Balsamiel.
L’emozione di Luca Finocchio:
Confesso una certa emozione per questo premio a Singapore.
Quando decisi di continuare questa tradizione di famiglia mai avrei immaginato di far conoscere il nostro miele e il nome di Tornareccio nel mondo, fino al lontano Oriente.
Sono particolarmente soddisfatto per i premi andati a mieli identitari del nostro territorio selezionati insieme a quelli che hanno fatto la storia della nostra azienda.
A testa alta, dunque, continuiamo questa storia di passione per le api, forti di giudizi di gradimento che arrivano non solo dai mercati ma anche da giurie serie e indipendenti, in grado di selezionare la vera qualità.
Quella qualità che da sempre è vanto del Made in Italy, di cui la nostra azienda può dirsi orgogliosa ambasciatrice.
Le vacanze agli sgoccioli anzi, per tanti sono già finite da giorni. Per chi può godere di qualche altro giorno di riposo, una delle domande a cui dare risposta è: cosa riporto a casa?
Per chi è stato in Abruzzo, la risposta è: mortadella di Campotosto (nella foto), zafferano di Navelli e Montepulciano d’Abruzzo.
Questi i souvenir che i turisti riportano a casa dalle vacanze abruzzesi secondo Coldiretti; un dato che dimostra quindi come l’enogastronomia della nostra regione, ha un valore importante e acquista sempre più fascino.
Afferma Coldiretti Abruzzo:
L’acquisto di prodotti tipici come ricordo delle vacanze è una tendenza in rapido sviluppo favorita.
In Abruzzo, a fare la parte del leone sono i prodotti tradizionali legati alle specificità territoriali che riescono ad accontentare tutti i gusti e le diverse esigenze.
Il risultato è che il cibo è diventata la voce principale del budget delle famiglie in vacanza con circa un terzo della spesa di italiani e stranieri destinato alla tavola.
Nella “capitale abruzzese del miele”, sabato 21 e domenica 22 settembre è in programma un viaggio lungo due giorni a Tornareccio (Chieti) tra expo, degustazioni, laboratori, incontri, spettacoli, visite guidate, territorio e arte.
Una capitale che si rimette in viaggio verso nuovi e più ampi orizzonti, in cui il miele sarà l’indiscusso protagonista di un progetto che farà conoscere sempre di più Tornareccio e la sua lunga tradizione apistica agli amanti del buono e del bello di tutta Italia e del mondo.
Tornareccio regina di miele
Il borgo di 1.755 abitanti, è infatti uno dei massimi centri abruzzesi ad esportare miele in tutta la regione e in Italia. La storia dell’arrivo del miele a Tornareccio ha inizio nei primi anni del Novecento.
Argito Di Vincenzo, negli anni ’30 acquisto a Termoli uno sciame d’api che poi rinchiuse in un sacco di liuta per portarlo in paese.
L’acquisto serviva per garantire il sostentamento della famiglia, e successivamente la produzione del miele forgiò la prima industria locale dell’Apicoltura Tieri, il cui stabilimento moderno è in via De Gasperi.
La svolta aziendale avvenne negli anni ’60, quando il egnero di Argito, Alderino Tieri, decise di continuare l’attività, in quegli anni in piena espansione a Tornareccio, grazie alla tecnica nomadistica, ancora oggi usata: risalgono a quel periodo le migrazioni di apicoltori alla ricerca di piantagioni fuori il territorio regionale.
La simpatia e la bellezza della conduttrice, modella e attrice Adriana Volpe ha conquistato la città di Atri in occasione XVII edizione di Atri a Tavola, il Festival Nazionale del Cibo, che il 12 e 13 agosto 2019 ha accolto nella città ducale un pubblico festoso, interessato e partecipe. La madrina della manifestazione il 12 agosto, oltre a salire sul palco della manifestazione ha anche vissuto appieno la città visitando l’Oasi dei Calanchi di Atri, il teatro, il duomo e altri luoghi simbolo di Atri rimanendone così incantata da promettere il suo impegno nella promozione di questa località qualora se ne presentasse l’opportunità nelle sue trasmissioni televisive. Il 13 agosto a conquistare il pubblico è stata la chef Luisanna Messeri, presenza fissa nella trasmissione di RaiUno ‘La prova del cuoco’ la quale, con grande simpatia e competenza, ha proposto un risotto e un dolce con prodotti locali come il pecorino atriano e la liquirizia.La manifestazione, a cura dell’Associazione Culturale Promo Eventi e dell’Amministrazione Comunale di Atri, anche in questa edizione ha centrato appieno il suo obiettivo: valorizzare il meglio dell’enogastronomia con oltre 50 produttori presenti lungo Corso Elio Adriano, denominato per l’occasione Via del Gusto i quali hanno avuto un grande riscontro nelle vendite. L’azienda locale Pan Ducale, inoltre, ha scelto Atri a Tavola per lanciare in anteprima un gustosissimo dessert che verrà proposto alle gelaterie e ai ristoranti.
Pan Ducale – Volpe
Atri a Tavola ogni anno in quattro giornate, 12 e 13 luglio e 12 e 13 agosto, dà spazio al meglio dell’enogastronomia, si presenta, pertanto, con un format completamente diverso da quello di una sagra. Oltre che socializzare e parlare di buon cibo, l’obiettivo dell’iniziativa è anche quello di incentivare l’economia del posto, per questo motivo gli organizzatori, sin dalla prima edizione, hanno deciso di non gestire direttamente stand enogastronomici, lasciando che siano le attività locali a lavorare, così è stato anche quest’anno con ristoranti che hanno registrato il tutto esaurito. In sette punti ristoro della città è stato, infatti, possibile assaggiare piatti tipici locali, tra i quali: Crema di pomodori alla brace, stracciata di Atri e basilico, Mazzarelle, Pasta alla Chitarra,Spaghetti al pesto casolano e anguilla, Tacconelli con la mollica, formaggio fritto, arrosticini di diversi formati e tipologie, Ciffe Ciaffe, e il particolare dolce“Terra dei Calanchi“.
“Per tracciare un bilancio veritiero di questa manifestazione – commentano gli organizzatori – non ci siamo voluti limitare alle migliaia di persone che nelle serate dell’evento hanno preso parte ad Atri a Tavola, abbiamo, invece, voluto prenderci un po’ di tempo, per parlare e ascoltare coloro che hanno vissuto direttamente la manifestazione: i sette ristoratori del circuito enogastronomico, cercando di raccogliere opinioni e dati significativi. Dopo questo riscontro possiamo affermare con certezza che quella di quest’anno è stata una delle edizioni di maggior successo, superando, dati alla mano, ogni più rosea aspettativa. Nelle due giornate di agosto, considerando i doppi turni fatti dai ristoranti, la manifestazione è stata in grado di coprire oltre 2mila posti a sedere, la maggior parte dei ristoranti ha fatto registrare il tutto esaurito con le sole prenotazioni pertanto in alcuni locali è stato difficile trovare un posto libero. Tutto ciò testimonia realmente il successo di Atri a Tavola, nonostante gli anni che passano e il turismo abruzzese in leggero calo. Il segreto sta nella consolidata formula, che fonde cultura, arte, musica e enogastronomia di qualità, e in una attenta strategia di comunicazione che, ogni anno, rappresenta il punto forte di questa manifestazione”.
Pubblico “Atri a Tavola”
“La manifestazione ha un duplice obiettivo – spiega il direttore artistico Luciano Alonzo – produrre economia, grazie alle migliaia di presenze che affollano la città, e promuovere le bellezze della nostra città perché Atri a Tavola non è solo buon cibo. Per questo motivo ogni anno scegliamo una madrina, non necessariamente attinente con la cucina, e uno chef. Con la prima cerchiamo di promuovere il turismo come ha fatto quest’anno Adriana Volpe che è arrivata sin dalle prime ore del mattino ad Atri, nel pomeriggio, a bordo di una jeep wrangler personalizzata Atri a Tavola, ha visitato i luoghi simbolo della città ducale. Nella Riserva Naturale si è fatta alcuni selfie pubblicati successivamente sul suo profilo, seguitissimo dai suoi fan, con una attenta descrizione del posto. Nel meraviglioso teatro comunale invece ha realizzato un video con il quale ha creato una storia sempre per i suoi profili social. Inoltre si è fermata per un aperitivo in una pizzeria del centro e infine ha degustato un gelato alla liquirizia, la cui foto gira sui social. Migliaia di persone, quindi, in questi giorni, avranno l’opportunità di conoscere Atri e probabilmente scegliere questa località per una futura vacanza. La nota conduttrice si è raccontata poi sul palco ripercorrendo la sua brillante carriera. Allo chef invece affidiamo ogni anno il compito di valorizzare e promuovere i nostri prodotti tipici. A Luisanna Messeri, presenza fissa nella trasmissione di RaiUno ‘La prova del cuoco’, infatti, abbiamo chiesto di realizzare appositamente per la nostra manifestazione due piatti con i nostri prodotti locali: formaggio, liquirizia e Pan Ducale e lei ha proposto, con grande simpatia e competenza, un risotto con il pecorino atriano e un dolce con la liquirizia. Tutto questo testimonia come la scelta degli ospiti di quest’anno sia stata vincente: due personaggi molto amati dal grande pubblico che, passeggiando nelle vie del centro storico sono state fermate da centinaia di fan di ogni età per chiedere dei selfie, foto che certamente sono state pubblicate sui social e che indirettamente contribuiscono a far conoscere ulteriormente la nostra manifestazione e città. Le aziende del posto, Panducale e Menozzi in particolare, hanno voluto omaggiare gli ospiti di Atri a Tavola con i loro prodotti”.
“Anche per l’edizione del 2019 Atri a Tavola ha fatto registrare una grande presenza di pubblico – commenta l’Assessore alla Cultura del Comune di Atri, Domenico Felicione – si tratta di un festival in grado di attrarre tantissimi produttori che scelgono di esporre in città i loro prodotti e anche tanti turisti. Negli anni ha ottenuto vari patrocini ministeriali e la Medaglia da parte del Presidente della Repubblica. Nelle precedenti edizioni sono stati ospiti, tra gli altri, Luce Caponegro, Gaia De Laurentiis, Tessa Gelisio, Sandra Milo, Pino Strabioli, Pamela Prati, Maurizio Mattioli e Veronica Maya e chef come Niko Romito, Gianfranco Vissani e Andy Luotto e Anna Moroni e per l’edizione del 2019 Adriana Volpe e Luisanna Messeri che ringrazio per la loro partecipazione attenta e interessata. Entrambe hanno voluto conoscere la nostra città restandone incantate. Ringrazio l’Associazione Promo Eventi per l’ottimo lavoro svolto, realtà con la quale da anni lavoriamo in stretta sintonia per offrire uno spettacolo di qualità e significativo”.
Il Museo d’Arte dello Splendore di Giulianova propone anche per il 22 e il 29 agosto, alle 18.30, Museo diVino.
L’iniziativa offre una visita guidata alle collezioni ospitate dal Museo e alle due mostre temporanee dedicate a Gigino Falconi e a Silvio Mastrodascio.
Sulla splendida terrazza si potranno poi degustare i migliori vini del nostro territorio e prodotti tipici regionali.
È richiesto un contributo minimo di 6 € a persona.
Preferibile prenotazione al 347 3206249 o a staff@museodellosplendore.it o messaggio diretto attraverso la pagina Facebook del Museo.va
Dal 9 al 12 agosto ilLungomare Celommi di Roseto degli Abruzziaccoglierà per la prima volta “Street Food Time”, il festival itinerante di cibo da strada ormai conosciuto in tutta Italia per esclusività, gusto, tradizione e tendenza.
L’evento, organizzato da Blunel Srls, con il patrocinio del Comune di Roseto degli Abruzzi, darà vita a quattro giornate davvero gourmet durante le quali l’Italia culinaria si incontrerà sulla splendida località balneare abruzzese per deliziare tutti i palati, anche i più esigenti.
I fornelli si accenderanno, in tutte e quattro le giornate, alle ore 18,00 e si spegneranno a tarda notte. L’ingresso all’area del festival è gratuito.
Ben 60 proposte gastronomiche differenti provenienti da ogni regione d’Italia, accompagnate da 30 birre artigianali, saranno le protagoniste indiscusse di un evento unico nel suo genere la cui unicità viene rafforzata a Roseto dal fatto che è il primo evento street food organizzato in città.
Una bella scommessa che porterà i cultori della buona cucina a raggiungere l’esclusiva location e ad assaporare i piatti più ricercati della tradizione culinaria italiana. “Arrosticini” artigianali di fegato e di pecora(Abruzzo); un truck che proporrà un menù golosissimo senza glutine; puccia salentina con straccetti di manzo, burrata e pomodori secchi (Salento); arancine, cassatine, cannoli siciliani (Sicilia); BBQ americano, carni argentine, e hot dog con wurstel artigianali: sono soltanto alcune delle proposte gastronomiche della tappa di Vasto che sarà un appuntamento da non perdere, ricco di sapore, divertimento, intrattenimento e cultura, tutto all’insegna della qualità, il vero biglietto da visita di “Street Food Time”.
L’area del festival sarà la patria del cibo di qualità in cui gli alimenti della tradizione culinaria italiana saranno proposti in “versione street”.
Ricerca della qualità, piacere di avere un contatto umano e schietto con i clienti, voglia di mantenere vivi i rapporti con il proprio territorio e la sua storia, utilizzo di prodotti agricoligenuini, uso di ricette tramandate di generazione in generazione, questi gli elementi che caratterizzano i cultori del cibo di strada. “Street Food Time” è un festival interessante, stuzzicante, appetitoso, succulento, in cui il “savoir faire” italiano si innesca sulla cultura del prodotto, della terra, della storia.
Food truck provenienti da ogni regione daranno vita a quattro giornate davvero gourmet durante le quali l’Italia culinaria si incontrerà a Roseto per deliziare tutti i palati, anche i più esigenti.
Un appuntamento da non perdere, ricco di sapore, divertimento, intrattenimento e cultura, tutto all’insegna della qualità, biglietto da visita del festival itinerante “Street Food Time” che da cinque anni gira in lungo e in largo tutto lo Stivale appassionando con gusto il sempre più numeroso pubblico.
“Armonia” è la parola chiave che lega una serata come quella vissuta sotto le stelle del wine party di Rosarubra alla nascita di un nuovo progetto, dove la musica armonico-naturale è protagonista. Sesto armonico bianco e Sesto armonico rosso sono i primi due vini della nuova cantina Musikè, nata della collaborazione tra il direttore d’orchestra Peppe Vessicchio e il CEO della tenuta biodinamica di Pietranico, Riccardo Iacobone. Il maestro e l’imprenditore si sono conosciuti anni fa e la passione condivisa per la musica e il vino li ha portati a creare la gamma di “composizioni vinicole” chiamata Sesto armonico. I primi due vini della produzione, trattati con la musica armonico-naturale seguendo le sperimentazioni dello stesso Vessicchio, sono stati presentati ufficialmente durante il tradizionale wine party a bordo lago, che anche quest’anno ha coinvolto quasi 600 winelovers in un’atmosfera da favola.
“Insieme a Riccardo abbiamo verificato gli effetti della musica armonico naturale sul vino – ha raccontato il maestro – coinvolgendo anche esperti del settore che hanno testimoniato un’evoluzione nel vino stesso. Questi risultati ci hanno spinto a creare i primi due vini “Sesto armonico”, nati grazie a una sinergia con l’equipe di Rosarubra e collaboratori come Andrea Rizzoli e Michele Carone”.
“Dopo qualche anno di sperimentazioni – ha aggiunto Iacobone – questo progetto è diventato qualcosa di concreto. L’idea ora è di coinvolgere altri produttori di vini, rispettosi di tutti i valori che l’Italia è in grado di mettere in campo dal Nord a Sud. Il fine ultimo è quello di sostenere i giovani musicisti, grazie anche all’appoggio di Conad Italia, che ha riconosciuto il valore etico della nostra iniziativa”.
I proventi delle vendite di Sesto armonico infatti, finanzieranno attività legate al mondo della musica, contribuendo a sostenere i musicisti di talento che non possono permettersi gli studi.
Alla presentazione del progetto hanno partecipato anche il prof Michele Scogliamiglio, specialista in biochimica e scienze dell’alimentazione e il regista e conduttore Anton Giulio Onofri. La serata, allietata dalle note jazz del Luigi Blasioli Trio, è stata anticipata da un tour nella tenuta biodinamica Rosarubra, tra alberghi per insetti, piante officinali e presidi slow food, per poi entrare nel cuore della biodinamica e dell’agricoltura organica rigenerativa. La giornalista Valentina Tenaglia e il viticultore Enio Tiberio hanno accompagnato oltre 150 persone tra i vigneti, spiegando il lavoro svolto dall’azienda a tutela della biodiversità. Un’azione impegnativa, premiata con la certificazione internazionale “biodiversity friends“, grazie anche alla dedizione messa in campo per la tutela delle api. La
Come ha raccontato Iacobone, Rosarubra è nata un po’ di anni fa con un obiettivo ambizioso: entrare nel mercato del vino in modo particolare, conservando gli aspetti naturali della tenuta per fare dei vini di grande qualità. “Grazie al gradimento del pubblico siamo cresciuti rapidamente fino ad arrivare in Cina, dove abbiamo aperto tre società inerenti il mondo del vino – ha rivelato – e Musikè farà parte di questa esperienza, anzi, il maestro Vessicchio sarà presente con noi a novembre ad una fiera molto importante organizzata nella città dove siamo già presenti noi con i nostri vini e dove porteremo vino, cultura e musica. I vini che abbiamo creato si chiamano “sesto armonico”, perché alla base di tutto è armonia”.