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impianti termici

La Provincia di Pescara ha approvato il nuovo regolamento provinciale per la gestione degli impianti termici per il riscaldamento ed il raffrescamento degli ambienti.

A luglio 2020 la Regione Abruzzo aveva emanato il nuovo Regolamento Regionale riguardante l’utilizzo ed i controlli degli impianti termici, mandando in pensione la precedente Legge Regionale n° 17/2007.

La Provincia di Pescara è la prima delle quattro province abruzzesi che ha conformato il proprio regolamento provinciale a quello Regionale recependolo nella recente seduta del Consiglio provinciale di fine gennaio.

Lo rende noto Confartigianato Imprese Pescara, che sta organizzando un nuovo webinar gratuito per illustrare tutte le novità agli operatori.

Il nuovo regolamento, già entrato in vigore, prevede nuove scadenze per la certificazione degli impianti termici, ovvero per le caldaie domestiche nuove occorre eseguire la certificazione dell’impianto all’atto della prima accensione per poi ripeterla dopo quattro anni, sempre nello stesso mese in cui è avvenuta la prima accensione.

Decorsi i quattro anni la certificazione dell’impianto deve essere ripetuta ogni due anni sempre nello stesso mese in cui è avvenuta la prima accensione.

Invece per tutte le caldaie domestiche già in funzione all’atto dell’entrata in vigore nel mese di gennaio del nuovo regolamento provinciale resta la cadenza biennale della certificazione che però deve essere eseguita sempre nello stesso mese ogni due anni.

Stesso discorso vale per le centrali termiche che però devono rispettare la cadenza annuale della certificazione.

Resta l’obbligo di legge di fare eseguire la manutenzione, di norma annuale, del proprio impianto termico secondo le indicazioni scritte da parte del proprio tecnico di fiducia.

Se non si rispettano le scadenze fisse sia della manutenzione che della certificazione, il nuovo regolamento prevede l’applicazione di sanzioni a carico dell’utente che subirà anche la visita ispettiva da parte della società in house Provincia e Ambiente S.p.A. incaricata di eseguire i controlli.

Sono previste anche sanzioni a carico delle ditte di manutenzione che inviano, esclusivamente per via telematica, oltre i termini perentori previsti dal regolamento, la documentazione delle certificazioni da loro eseguite degli impianti termici.

Un’altra importante novità in vigore dal primo febbraio è la riduzione del costo del bollino biennale per la certificazione delle caldaiette domestiche.

Infatti, Provincia e Ambiente S.p.A., la società in house cui la Provincia di Pescara ha affidato la gestione del servizio di controllo degli impianti termici, ha presentato un piano industriale che contiene la riduzione del costo del bollino biennale: dal 1° di febbraio per certificare l’impianto termico domestico con potenza inferiore a 35 kW il costo del bollino è pari ad € 14,00.

Nello stesso piano industriale, così come previsto dal nuovo Regolamento Provinciale, sono contenute anche le tariffe per la certificazione degli impianti di climatizzazione estiva con potenza superiore a 12 kW; a partire dal mese di febbraio anche questi impianti di climatizzazione estiva dovranno essere certificati con cadenze ben precise indicate nel nuovo regolamento.

È possibile richiedere la copia integrale del nuovo Regolamento scrivendo a categorie@confartigianato.pe.it.

“Chiusura delle Segreterie amministrative di tutte le scuole superiori afferenti la Provincia di Pescara e attivazione del servizio di trasferimento di chiamata domiciliare per i dipendenti. È l’opportunità che la nostra Provincia ha messo a disposizione gratuitamente, attraverso il nostro gestore unico telefonico, a tutti gli Istituti scolastici superiori di riferimento. L’obiettivo è quello di ridurre ulteriormente la mobilità sul territorio dei lavoratori della scuola, fornendo però loro i mezzi per continuare a lavorare da casa, ovvero attivare tutte le misure dello smart working-lavoro agile”.

Lo ha annunciato il Presidente della Provincia di Pescara Antonio Zaffiri.

“I nostri sforzi istituzionali, in questi giorni, sono concentrati tutti nell’elaborare misure e metodologie che ci consentano di lasciare a casa quante più persone possibili, come stabilito dai vari Decreti ministeriali e anche dalle ordinanze regionali e comunali che si sono succeduti da inizio marzo in poi – ha sottolineato il Presidente Zaffiri -. In tal senso è stata ottima la scelta di sospendere l’attività didattica in tutte le scuole, ma mettendo a disposizione dei docenti e dirigenti tutte le piattaforme possibili per la didattica a distanza on line. Resta il problema degli amministrativi, dei dipendenti della scuola afferenti le Segreterie che comunque restano un punto di riferimento per gli altri dipendenti come pure per le famiglie, per chiedere informazioni, per svolgere mansioni d’ufficio o anche e soprattutto per contatti telefonici. Un piccolo esercito che di fatto ha continuato, in questi giorni, ad andare in ufficio e a svolgere con grande senso del dovere e di responsabilità, i propri compiti. Ora, però, abbiamo individuato una misura per consentire anche a questo personale di restare a casa e di essere, comunque, operativo, ovvero abbiamo dato a tutte le scuole che rientrano nelle competenze della Provincia, la possibilità di chiudere anche le Segreterie, eliminando la mobilità del personale sui territori, dando loro la possibilità, attraverso il gestore unico della telefonia scolastica, di attivare il servizio di trasferimento di chiamata. In altre parole, i dirigenti scolastici che vorranno aderire, potranno chiudere fisicamente gli uffici di segreteria, ma con la deviazione di chiamata, il proprio personale resterà operativo e raggiungibile lavorando da casa. Una misura che abbiamo già comunicato a tutti gli Istituti e che mi auguro veda l’adesione compatta di tutte le scuole a tutela del proprio personale che va lasciato quanto più possibile a casa. In questo modo, peraltro, produrremo anche un concreto risparmio economico sul consumo del riscaldamento: pur con le scuole chiuse, infatti, gli impianti, di vecchia generazione, devono necessariamente restare funzionanti a tutela dei lavoratori presenti nella struttura, anche in presenza di un solo operatore, non potendo settorializzare la loro accensione per stanze. La chiusura delle Segreterie ci permetterà dunque di economizzare sulle forniture”.

by Redazione
Sistema Salute

“Si comincia a fumare o a bere alcol per curiosità, per farsi notare o per farsi accettare in un gruppo, ma soprattutto per l’assenza di consapevolezza sui danni che possiamo arrecare al nostro corpo, creando un terreno fertile per l’insorgenza dei tumori. Il corso di formazione della Lilt ci ha dato tale conoscenza e per questo oggi diciamo ai nostri coetanei di ‘non abusare dell’alcol, perché è l’alcol che abusa di loro”.

È il messaggio lanciato dai 165 studenti di Pescara, appartenenti all’Istituto Alberghiero Ipssar De Cecco, i Licei Scientifici Galilei e Da Vinci e il Liceo Classico D’Annunzio’ di Pescara, che hanno ricevuto il Diploma di Operatori della Prevenzione nel corso della V edizione Congresso Nazionale annuale Sistema Salute – Prevenzione Oncologica della Lega italiana lotta contro i tumori – Sezione di Pescara, svoltasi in una Sala consiliare del Comune di Pescara gremita sino all’inverosimile.

Presenti all’evento, coordinato dal presidente della Lilt Pescara, il professor Marco Lombardo, Coordinatore della Lilt Abruzzo, tantissime autorità cittadine, tra cui il Prefetto Gerardina Basilicata, l’arcivescovo di Pescara Monsignor Tommaso Valentinetti, il presidente della Provincia di Pescara Antonio Zaffiri, il sindaco Carlo Masci con gli assessori alla Salute Maria Rita Paoni Saccone e allo Sport Patrizia Martelli, e il vicesindaco Gianni Santilli, l’assessore regionale alla Sanità Nicoletta Verì con il neo direttore del Dipartimento Sanità della Regione Claudio D’Amario, attualmente ancora Direttore Generale del Ministero della Salute, Daniela Puglisi per l’Ufficio Scolastico Provinciale, il presidente del Centro servizi per il volontariato Casto Di Bonaventura, il comandante della Polizia municipale di Pescara Danilo Palestini, e i rappresentanti delle forze dell’ordine.

Casaccia
Casaccia

Ad aprire la campagna di sensibilizzazione nella lotta contro il cancro è stato proprio l’arcivescovo Valentinetti, il quale ha ricordato che “è vero che la vita può essere mancante per la sua caducità, ma ci possono essere anche concause sulle quali possiamo intervenire e prevenire le malattie oncologiche è un dovere che deve vederci tutti impegnati”.

“Dobbiamo aprire il 2020 con un segno di svolta – ha sottolineato il presidente Lombardo – gli ultimi dati ci dicono che, nonostante le campagne, gli incontri, i dibattiti, ancora oggi il 47,5%  della popolazione italiana non ha mai fatto prevenzione, solo il 22,4% la fa in modo regolare, il 16% la fa in modo non regolare e il 14 % la fa raramente. E allora l’impegno della Lilt e di tutte le Istituzioni per il nuovo anno appena iniziato è quello di invertire la rotta, di indurre tutta la popolazione a ridurre quella forbice e a scrivere un segno positivo sulla nostra casistica”.

Dopo i saluti istituzionali del Prefetto Basilicata e del sindaco Carlo Masci e l’esecuzione dell’Inno d’Italia, hanno preso la parola i rappresentanti della Consulta Giovanile della Lilt, guidati da Pierfranco Di Zio, il quale ha annunciato il primo incontro operativo per il prossimo 15 febbraio, quando verranno presentate le prime proposte di lavoro e le idee da sviluppare.

Subito dopo si sono aperte le quattro tavole rotonde coordinate dalla psiconcologa della Lilt Maria Di Domenico: la prima, quella sul Nastro Rosa e Prevenzione Oncologica, coordinata dal Dirigente scolastico dell’Istituto Alberghiero ‘De Cecco’ Alessandra Di Pietro, con il senologo Marino Nardi, chirurgo dell’Ospedale civile di Pescara.

“Bisogna promuovere sul territorio una corretta educazione alimentare – ha sottolineato la dirigente Di Pietro – acquisendo l’idea che occorre operare nell’ottica di una qualità del cibo, che dev’essere sano, e che si traduce in qualità della vita, recuperando anche un discorso valoriale, basato sulla semplicità, sulla stagionalità e la territorialità di ciò che mangiamo, perché mangiare bene e sano significa non ammalarsi”.

Quindi gli studenti del De Cecco hanno presentato il proprio lavoro laboratoriale, il primo su alcol e fumo sviluppato attraverso slide, video e manifesti da tutte le scuole presenti, coniando spot e slogan, durante le altre Tavole rotonde dedicata a Fumo e Prevenzione Oncologica con il presidente della Lilt di Chieti Fernando De Benedetto, il chirurgo toracico Marco Casaccia, il dirigente del Liceo scientifico Galilei Carlo Cappello, e il Tavolo su Stili di Vita e Prevenzione Oncologica, coordinato dal primario del reparto di Oncologia dell’Ospedale civile di Pescara Dimitri Luisi, con i dirigenti scolastici dei licei Scientifico Da Vinci Giuliano Bocchia e classico D’Annunzio Donatella D’Amico, il nutrizionista Bruno Piselli, il docente chef Maurizio Tricca, Rocco De Nicola della Giunta regionale FSN-FISE e l’assessore allo sport Patrizia Martelli.

Foto congresso

Riflettori puntati, dagli studenti, anche sulla sigaretta elettronica:

“Quando abbiamo chiesto ai venditori di sigarette elettroniche se il prodotto fa male – ha spiegato lo studente Tommaso Ballone gli stessi non hanno saputo rispondere temiamo proprio per ignoranza. A questo punto la nostra domanda ai fumatori è se vale la pena fumare rinunciando ad anni preziosi della propria vita. Il fumo ci rende liberi di rinunciare alla nostra libertà, ricordando che la sigaretta elettronica produce formaldeide che è cento volte più cancerogena della nicotina”.

“La regione Abruzzo – ha detto l’assessore Verì – ha la popolazione più longeva a livello nazionale, si allunga l’età cronologica della popolazione e quindi si allungano anche le problematiche oncologiche, ecco perché è fondamentale investire sulla prevenzione primaria, correggendo gli stili di vita, e secondaria, ossia facendo screening”.

“Nel prossimo Piano sanitario nazionale – ha detto il direttore D’Amario – daremo spazio alla formazione del cittadino a partire dalle scuole che devono educare. Purtroppo ancora a certe latitudini, di cui l’Abruzzo fa parte, l’adesione agli screening gratuiti della Asl è bassa e spesso quando si arriva al paziente si scopre una malattia a uno stadio troppo avanzato. Nel nuovo Piano Nazionale dell’Oncologia abbiamo dunque posto attenzione sulla prevenzione primaria creando anche le Reti ospedaliere oncologiche, pensiamo che in Italia ci sono 3milioni e mezzo di cittadini che oggi vivono bene con un tumore”.

by Redazione
premio nazionale paolo borsellino

Domani alle ore 10,30 presso la Prefettura di Pescara sarà presentata la 24ª edizione del Premio Nazionale Paolo Borsellino per la legalità e l’impegno civile, da 27 anni dedicato alla memoria del magistrato ucciso dalla mafia.

Il tema per il 2019 è Gli uomini passano, le idee restano e camminano su altre gambe.

Saranno presenti:

  • Luigi Savina (Presidente del Premio Borsellino),
  • Gerardina Basilicata (Prefetto di Pescara),
  • Gabriella Sperandio (Presidente dell’Associazione Falcone e Borsellino),
  • Alessandra Di Pietro (dirigente IPSSAR “De Cecco”).

Il Premio, organizzato dal 1992 dall’Associazione culturale “Falcone e Borsellino”, da 27 anni intende essere una rassegna culturale educativa, dedicata principalmente ai giovani.

Al tempo stesso vuole testimoniare gratitudine a quelle personalità italiane che hanno offerto e offrono una testimonianza d’impegno, di coerenza e di coraggio particolarmente significativa nel campo della legalità, ma anche nella scuola, nella cultura e nell’impegno civile e sociale.

Info: premionazionalepaoloborsellino.com

by Redazione
restart

Sono sette i giovani ammessi al finanziamento del Progetto ReStart – Giovani Ieri, Oggi e Domani promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e portato avanti con Anci, Provincia di Pescara e Comune di Farindola.

Per un mese i ragazzi hanno seguito un percorso di formazione sullo sviluppo di start-up nel settore del Turismo e dell’Agricoltura, per poi passare alla fase operativa lavorando concretamente nell’organizzazione di eventi e nella realizzazione di piattaforme per la gestione dei dati sui flussi turistici nella provincia.

Sette ragazzi che ora porteranno avanti il percorso avviato trovando la propria strada e lasciando il proprio talento sul nostro territorio, senza essere costretti a emigrare all’estero.

Il presidente della Provincia di Pescara Antonio Zaffiri  ha presentato così i risultati finali del Progetto ReStart – Giovani Ieri, Oggi e Domani, inerente il settore dell’innovazione sociale, prevenzione e contrasto al disagio giovanile, e finanziato con il Fondo per le Politiche giovanili nei comuni colpiti dagli eccezionali eventi sismici e atmosferici del 2016 e 2017.

Presenti all’evento il Segretario Generale della Provincia Michele Fratino, Responsabile del Progetto, Mauro Savini, Ufficio Politiche Giovanili Anci, il sindaco di Farindola Ilario Lacchetta, Antonio Stroveglia, responsabile della Wolftour srl, Partner del progetto, e i sette borsisti.

“In tale iniziativa – ha anticipato il Presidente Zaffiri – la Provincia di Pescara si è candidata come capofila di un partneriato pubblico-privato proponendo il progetto Giovani Ieri, Oggi e Domani, ammesso a finanziamento per un importo pari a 120mila euro. Il progetto, avviato ufficialmente il 14 giugno 2018, ha previsto erogazioni dirette ai beneficiari di età compresa tra i 16 e i 35 anni residenti nei comuni colpiti dagli eventi sismici e atmosferici e le borse erogate hanno consentito ai giovani NEET selezionati di partecipare a corsi di formazione inerenti le aree del Turismo, Sport e Cultura, Agricoltura e Sviluppo Rurale con particolare riguardo a Eventi culturali e Prodotti e tradizioni, come il pecorino di Farindola e la ricerca storica delle tradizioni”.

“Il sottotitolo del progetto ReStart è ‘restare’, ovvero il nostro obiettivo è stato quello di creare per i ragazzi un motivo per restare sul territorio, trovando un’occasione occupazionale attraverso quelle che sono le risorse e le potenzialità offerte dalla nostra provincia – ha spiegato Stroveglia – Lo abbiamo fatto indicando due strade, ossia organizzando eventi culturali e attività sportive e la formazione seguita permetterà oggi ai ragazzi di andare avanti. Per questo chiediamo all’Anci di continuare a supportare il progetto che ha coinvolto tutta la comunità locale fungendo da moltiplicatore di esperienze. Tra le attività messe in campo abbiamo creato indici per calcolare il numero delle presenze turistiche sul territorio, i numeri inerenti l’utilizzo di bici nel cicloturismo, i numeri registrati nei ristoranti e i posti letto occupati. Con i ragazzi abbiamo puntato sulla ‘vacanza attiva’ perché per ora la nostra provincia non può ancora puntare sulla ‘vacanza culturale’, dove abbiamo dei competitor troppo forti. Con la vacanza attiva, invece, abbiamo ospitato proprio a Farindola la gara nazionale di cicloturismo e mountain bike, abbiamo organizzato eventi sul Pecorino di Farindola, che è il prodotto principe del territorio, e abbiamo realizzato iniziative coinvolgendo la FIAF, un’Associazione che comprende artisti provenienti da ogni parte del mondo, alcuni premiati anche alla Biennale di Venezia, che, per una ragione o l’altra, hanno scelto il nostro entroterra come luogo di produzione artistica lasciando anche delle proprie opere”.

I sette ragazzi che hanno preso parte al progetto di start-up sono:

  • Nadir Lanesi 24 anni,
  • Irene Delle Monache 26 anni,
  • Marusca Salzetta 32 anni,
  • Daniela Fuschi 32 anni,
  • Monica Damiani 29 anni,
  • Dimitri Colangeli 29 anni,
  • Sara Picelli 33 anni.

Con la presenza di 7 corpi di soccorso, oltre 50 soccorritori ed oltre 100 adolescenti intervenuti si è conclusa la II Edizione della Giornata del Soccorritore, a Pianella, in memoria di Andrea Pietrolungo, concittadino tecnico e formatore del Soccorso Alpino Speleologico,  scomparso prematuramente dopo le tragedie di Rigopiano e Teramo.

L’obiettivo della giornata è sembrato chiaro a tanti: sensibilizzare la popolazione verso il grande valore che la parola “soccorso” conserva nel corso del tempo.

Giornata del soccorritore

Questi sono solo alcuni dei numeri di una seconda edizione che ha lasciato una vera impronta sul territorio grazie alla presenza di tanti piccoli interessati e non solo in questo week end che si è arricchito di esperienza.

Dal primo pomeriggio è stato allestito un vero e proprio villaggio del soccorritore presso l’area scolastica dell’Istituto Comprensivo Giovanni Papa XXIII di Pianella, con Pompieropoli affidata alla sezione provinciale dei Vigili del Fuoco di Pescara; presenti anche una mostra fotografica a cura della Protezione Civile Modavi di Pianella, un simpatico facepainting a cura della CRI di Pianella. Per gli interessati c’era anche del materiale illustrativo a cura della Capitaneria di Porto di Pescara, Unità Cinofile della Questura di Pescara, Sea Rescue Dog, Soccorso Alpino e Speleologico, tutti pronti a rispondere alle esigenze dei partecipanti.

Giornata del soccorritore

“C’è stata grande partecipazione a questo evento sia da parte dei più piccoli, sia da parte degli adulti – ha dichiarato Planamente Gianluca, organizzatore. –  Proprio questa grande partecipazione ci da la forza per andare avanti, per continuare ad investire sui ragazzi e soprattutto sul soccorso. 

Con questo evento vogliamo far sì che i giovani non sentano più il distacco nei confronti delle varie divise, che a volte si trasforma in odio, soprattutto li dove il tessuto socioculturale è molto gracile con conseguente perdita di alcuni valori basilari”.

“Qualche giorno fa – prosegue Planamente – leggevo un’intervista del giornalista Enzo Biagi al Presidente Sandro Pertini, che di fronte all’allora società si definiva intelligenza pessimista con volontà ottimista, ed io mi immedesimo in queste dure parole, che solidificano le basi necessarie per continuare ad investire su questi argomenti.

Un anno fa espressi il desiderio di portare avanti questo progetto, in tutte le scuole d’Italia, faccio riferimento anche al progetto “A Scuola di Soccorso”, ed oggi questo pare possa iniziare a prendere piede, grazie anche all’intervento del Presidente della Provincia di Pescara Antonio Zaffiri e del Consigliere Provinciale, Davide Berardinucci, e pensiamo che per il prossimo anno scolastico, tutti i ragazzi della provincia, possano partecipare a questa meravigliosa attività”.

 Si tratta di un progetto, dunque, che guarda oltre il territorio di Pianella e che trova la sua dimensione, almeno per il prossimo anno, su tutto il territorio del pescarese, come ha spiegato anche Berardinucci in un intervento: “Il progetto portato avanti dall’associazione G. Puccini ed illustratoci dal suo presidente Gianluca Planamente merita molta attenzione. Voler piantare il seme della conoscenza, ovvero spiegare ai bimbi il valore del volontariato, del soccorso ed illustrare le varie figure che sono interessate serve anche ad insegnare loro come comportarsi in situazioni emergenziali”.

“Insieme al presidente Zaffiri – prosegue – e in accordo con i rappresentanti dell’associazione G. Puccini, vorremmo mettere a sistema con tutti i 46 comuni della provincia di Pescara questi corsi che vanno a illustrare cosa vuol dire essere soccorritore e mettere prima il ‘noi’ rispetto all’io. Aspetto di incommensurabile valore è rappresentato dalla volontà precisa di coinvolgere i bimbi delle scuole elementari, per far sì che i semi del volontariato e del soccorso possano germogliare anche nelle nuove generazioni”.

Giornata del soccorritore

La Giornata del Soccorritore è giunta alla seconda edizione, ma l’emozione è sempre molta, anche nell’evento finale “Ascoltiamo i Soccorritori”, le testimonianze del Tecnico di Soccorso Alpino Francesco Storto, sono state ascoltate con profondo interesse unitamente a quelle dell’assistente Capo della Polizia di Stato Matteo Palladinetti, premiato recentemente dal Papa per il suo intervento a Pescara del Tronto, realtà distrutta dal terremoto. Molto sentite anche le dichiarazioni del presidente della Sea Rescue Dog, Fabrizio Calgione e della Dott.ssa Marilena Esposito. Il tutto è stato impreziosito dall’accompagnamento musicale affidato al Maestro Matteo Mosca.

Giornata del soccorritore

 

by Alessandra Renzetti

“Appena due mesi di lavoro, per un investimento di circa 220mila euro, e oggi la rotatoria di Villanova è stata ufficialmente aperta al traffico, consegnando ai cittadini, a partire dagli automobilisti, una viabilità finalmente snella e agevole per raggiungere il centro abitato, moderando e fluidificando la velocità di marcia dei mezzi. Parliamo di un’opera realizzata in tempi record, nonostante il periodo festivo del Ferragosto, e per tale celerità ringrazio tutto lo staff tecnico della Provincia di Pescara, a partire dall’ingegner Luigi Urbani, e l’impresa esecutrice, la Facciolini. Nei prossimi giorni verranno conclusi i piccoli interventi di dettaglio, che comunque non intralceranno l’utilizzo della bretella stradale e della rotatoria stessa”.

Lo ha annunciato il Presidente della Provincia di Pescara Antonio Zaffiri, ufficializzando il ripristino del traffico automobilistico a ridosso della nuova rotatoria per Villanova.

Foto nuova rotatoria

“Il cantiere è stato aperto agli inizi di luglio, per un’opera viaria lungamente attesa e necessaria per snellire il traffico all’ingresso di Villanova, dunque all’incrocio tra la Strada Statale 81 e la strada provinciale 29, proprio a ridosso del centro abitato – ha sottolineato il Presidente Zaffiri –, creando un sistema viario capace di compensare la riduzione della velocità delle vetture, incrementando il livello di sicurezza, con una maggiore fluidità della marcia stessa. Per la realizzazione delle opere abbiamo attinto al fondo regionale di 900mila euro risalente al 2010. Ovviamente l’esecuzione dei lavori ha determinato un minimo disagio, ovvero la chiusura al traffico dell’asse viario, imponendo ai cittadini diretti verso Villanova di salire, attraverso una strada alternativa, sino a Cepagatti e poi riscendere verso la cittadina, determinando un oggettivo dispendio di tempo da parte dei residenti ai quali abbiamo chiesto pazienza, comprensione e che oggi ringraziamo per la collaborazione dimostrata. Al tempo stesso, consapevoli di tale disagio, abbiamo chiesto all’impresa aggiudicataria, la Facciolini, di accelerare al massimo l’intervento, organizzato appositamente in piena estate, al fine di ridurre al minimo le difficoltà sotto il profilo temporale e devo dire che la ditta ha saputo coniugare la velocità d’impresa con la qualità delle opere realizzate. Ce l’abbiamo fatta: stamane abbiamo tolto la rete di cantiere, consegnando la nuova rotatoria agli automobilisti, consentendo alla Provincia stessa di dare prova di concretezza, efficienza ed efficacia – ha ancora ricordato il Presidente Zaffiri – dopo il Ponte sul fiume Nora a Vallemare di Cepagatti, anch’esso riaperto in tempi rapidissimi”.

recupero dei tholos

La storia architettonica d’Abruzzo torna a splendere: al via il bando da 500mila euro per il recupero dei Tholos e Case Terra nella provincia di Pescara.

Il tutto è infatti reso possibile dallo sblocco del fondo Masterplan da 500mila euro da parte della giunta Marsilio che ha incrementato l’anticipo necessario per la progettazione esecutiva e il bando.

Sette i comuni del Pescarese coinvolti nel progetto di recupero:

  • Roccamorice,
  • Roccamontepiano,
  • Manoppello,
  • Lettomanoppello,
  • Abbateggio,
  • Turrivalignani,
  • Casacanditella.

Il presidente della Provincia di Pescara Antonio Zaffiri dichiara in merito:

Il nostro obiettivo è quello di mettere in rete strutture che fanno parte del nostro patrimonio tradizionale e che hanno un potenziale turistico inimmaginabile.

La finalità è quella di valorizzare, promuovere, mettere in rete tali strutture, per rilanciare il “turismo agrario”.

Il progetto prevede il recupero e il restauro conservativo di tali strutture già esistenti. Per quanto riguarda le Capanne di Pietra interverremo a Roccamorice dove c’è l’unico esemplare di Tholos a due livelli, separati da un solaio di legno.

Ad Abbateggio, invece, c’è proprio un nucleo di Tholos che storicamente servivano come pertinenze delle case agricole.

A Lettomanoppello c’è un Tholos ad anfiteatro e si andranno a recuperare le linee di terrazzamento anche per lo svolgimento di manifestazioni all’aperto.

Poi le Case di Terra: a Casacanditella c’è un borgo di case di terra dove andremo a recuperare le coperture per preservarle e per mettere in evidenza il borgo stesso.

C’è poi una casa di terra a Manoppello vicino all’Abbazia di Santa Maria d’Arabona e, infine, andremo a recuperare le Case anche a Turrivalignani.

 

Foto: Ansa

roccamorice

C’è un paesino in Abruzzo, provincia di Pescara dove, alzando gli occhi, si è sommersi dalla maestosità della montagna: si chiama Roccamorice e si trova all’interno della Comunità montana della Maiella e del Morrone.

Un piccolo borgo, uno di quelli che fa grande l’Italia; uno di quei borghi dove tutti si conoscono, dove la vita sembra ferma a prima dell’arrivo dei cellulari, a quando era a il sole a indicare l’ora.

Da Roccamorice, guardando ai monti c’è un particolare tipico degli ambienti montani abruzzesi: l’eremo di San Bartolomeo in Legio (nella foto).

L’eremo è anteriore all’XI secolo e venne restaurato da Pietro dal Morrone, futuro papa Celestino V, intorno al 1250.

Qui vi si stabilì intorno al 1274 per almeno due anni, al ritorno del suo viaggio a Lione fatto per ottenere dal papa Gregorio X il riconoscimento della sua Congregazione dei celestini.

L’eremo è costituito da una cappella e da due vani scavati nella roccia destinati agli eremiti.

L’accesso può avvenire tramite quattro differenti scale, scavate sempre nella roccia. Quella a nord è composta da 30 gradini mentre quella a sud è più lunga e irregolare.

L’interno della chiesa invece è rettangolare, con una lunghezza di 7,70 m e una larghezza minima di 3 m e massima di 4 m.

L’illuminazione è assicurata da una porta-finestra, mentre una seconda finestra è stata trasformata in una nicchia semicircolare.

La nicchia dell’altare ospita una statua lignea di San Bartolomeo raffigurato con un coltello, poiché subì il martirio dello scorticamento.

La statua del Santo a sua volta, viene portata in processione dai fedeli il 25 agosto dopo essere scesi al torrente Capo la Vena per bagnarsi secondo un rituale molto antico, per poi portare l’effigie del santo nella chiesa del paese, dove rimane fino al 9 settembre.

Foto: Di Fernando Blasioli – Opera propria, CC BY-SA 4.0

by mediaplus.adv

Si è svolta nella giornata di ieri 23 agosto 2019, presso la Sala Consiliare Tinozzi della Provincia di Pescara, la conferenza stampa indetta da Antonio Di Marco, coordinatore regionale Abruzzo-Molise del Club de “I borghi più belli d’Italia”, in occasione della visita di una delegazione cinese di rappresentanti politici del municipio di Zhengzhou, una delle più importanti città della Cina centrale, centro politico, economico, tecnologico ed educativo e capitale della provincia di Henan, con oltre 8 milioni di abitanti.

La missione cinese, grazie anche alle ottime relazioni socio-istituzionali intrattenute tra il coordinatore Antonio Di Marco e stakeholders locali esteri, sarà in visita due giorni per valutare investimenti sul territorio e “questo breve soggiorno costituisce già una grande opportunità da cogliere per mostrare loro l’Abruzzo più vero e autentico attraverso i nostri Borghi più belli e il loro prezioso patrimonio storico, culturale e immobiliare”.

 

Ad accogliere la delegazione, assieme al coordinatore regionale del Club Antonio Di Marco, ai consiglieri provinciali Gianni Chiacchia e Domenico Vespa e agli amministratori dei Comuni del club de “I borghi più belli d’Italia” Abruzzo-Molise, c’era la dott.ssa Hong Ji, rappresentante in Italia della provincia cinese di Henan, che già negli scorsi anni ha avuto incontri ai massimi livelli istituzionali, tra cui il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo Dario Franceschini.

 

La Missione Cinese è composta dai seguenti delegati:

  • Wang Guixin – Vicedirettore del comitato permanente del Congresso popolare di Zhengzhou
  • Zhang Hui – Vice Segretario Generale / Direttore dell’ufficio generale del comitato permanente del Congresso popolare municipale di Zhengzhou
  • Ma Guoli – Vicedirettore dell’ufficio della Commissione per gli Affari esteri del Comitato municipale di Zhengzhou
  • Li Xingfu – Direttore del Comitato permanente del Congresso popolare di Zhengzhou, filiale del distretto di Gaoxin
  • Li Changyi – Direttore del Comitato permanente del Congresso popolare di Zhengzhou, filiale del distretto di Zhongyuan
  • Yuan Weidong – Direttore dell’Ufficio dei servizi per l’industria emergente dell’Ufficio per i servizi per l’industria emergente della zona di sviluppo economico e tecnologico di Zhengzhou

 

 

ANTONIO DI MARCO: “La visita e le relazioni che intratterremo con i massimi rappresentanti di questa importante realtà metropolitana della Cina è motivo di orgoglio e una preziosa occasione per i nostri borghi, per attivare una sinergia con le forze istituzionali, politiche, economiche ed imprenditoriali.

I nostri piccoli e caratteristici borghi sono parte integrante del patrimonio storico e artistico italiano e grazie alla valenza storica del territorio, le risorse attrattive e la disponibilità della comunità locale potremo elaborare concretamente strategie di sviluppo, proposte progettuali e avviare investimenti che possano far tornare i borghi ad essere il centro dell’organizzazione delle attività e dell’economia, in una visione di sviluppo sostenibile dell’intero territorio regionale.

 

ZHENGZHOU è una delle più importanti città della Cina centrale, centro politico, economico, tecnologico ed educativo e capitale della provincia di Henan, soggetto a un forte fenomeno di espansione urbana, veicolato da nuove politiche d’infrastrutturazione territoriale. La sua prefettura si estende su una superficie di 7.446,2 km² con oltre 8 milioni di abitanti. La città si trova a circa 700 km da Pechino e a 1000 da Shanghai, raggiungibili attraverso il sistema di ferrovie (treno ad altissima velocità) di cui ZhengZhou è un nodo importante nella regione.

La storia del luogo, la radicalità delle trasformazioni in atto, le prospettive che lo investono fanno di questo territorio un laboratorio ove è possibile osservare come stia progressivamente evolvendo il modo di “fare città” in Cina.

Fondata 3.600 anni fa, a fine XIX secolo Zhengzhou presenta un’estensione che supera di poco i due chilometri quadrati. Un centro provinciale il cui destino cambia radicalmente a partire dal 1906, anno in cui il governo centrale decide di realizzare due fra le maggiori arterie ferroviarie del Paese: la linea Pechino-Hankou e la linea Lianyungang-Lanzhou.

La città viene scelta quale luogo d’interscambio fra queste due rotte. Una scelta che caratterizzerà fortemente la storia del luogo. Grazie a tale infrastruttura, negli anni successivi Zhengzhou cresce e acquisisce sempre maggiore importanza a livello nazionale. Nel 1922 il Governo riconosce la città come polo commerciale della regione. Vengono così redatti i primi piani di espansione urbana (1922-1946) e si smantella l’antica cinta muraria (1928). Nel 1947 Zhengzhou ha raddoppiato la sua estensione attraverso un’espansione che vede la città storica diventare sempre più marginale e il polo ferroviario acquisire sempre maggiore importanza.

Nel periodo successivo alla Rivoluzione, il primo piano quinquennale designa Zhengzhou quale uno dei sei principali poli di lavorazione del cotone della Cina. Al commercio si sostituisce l’industria, ma il perno della città rimane l’infrastruttura ferroviaria.

Nel 1957 Zhengzhou viene nominata capitale politica dell’Henan e, a seguito delle riforme economiche degli anni ’80, conosce una forte fase di espansione che subisce un’accelerazione a partire dai primi anni Duemila. In questo periodo la Municipalità promuove l’ambizioso progetto per la new town di Zhengdong. Il fulcro rimane sempre la ferrovia: una nuova linea ad alta velocità che taglia la Cina promuovendo indirettamente la realizzazione di grandi manufatti nei pochi punti in cui collide con il suolo. Zhengdong è questo: un polo ferroviario che diventa occasione per la progettazione di un’area urbana di 150 kmq a est del nucleo cittadino esistente, con l’ambizione, a partire da qui, di ricoprire un ruolo di primaria importanza nello scacchiere cinese.

by Redazione