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Simpatia, divertimento e tante risate: sono queste le premesse con le quali il celebre attore comico abruzzese Domenico Turchi, originario di Gessopalena, annuncia il suo arrivo al Teatro Fedele Fenaroli di Lanciano domenica 14 maggio prossimo, alle ore 18, con lo spettacolo dal titolo Vallonia, nel quale egli porterà in scena, oltre ad alcuni testi presenti nel suo omonimo libro, monologhi inediti.

L’evento, che si inserisce all’interno del Mese della Cultura, patrocinato e promosso dal Comune di Lanciano, è organizzato dall’Associazione Fonderie ARS di Francavilla al Mare, attiva soprattutto in campo teatrale, in collaborazione con l’Agenzia Scribo di Lanciano e con il centro culturale Villa Sirena di Treglio.

È vivamente consigliato prenotare chiamando o inviando un whatsapp ai numeri dell’Agenzia Scribo 349-4652283 e 349-2546145; il biglietto, il cui costo è di 10 euro, potrà essere ritirato o acquistato presso il botteghino del Teatro nel pomeriggio di domenica, dalle ore 15 alle ore 17.30.

Lungo il corso della serata, la voce dell’attore gessano sarà accompagnata dalle note del Maestro Angelo Turchi che, con grande abilità, avvalendosi alternativamente del sax, dell’organetto e della fisarmonica, suonerà brani di sua composizione.

L’ironia di Turchi, sempre al riparo dalla banalità, e dalla comicità facile e fine a se stessa, è frutto di una lunga ricerca culturale, condotta negli anni attraverso la ricostruzione di bozzetti e personaggi reali prelevati dal mondo contadino a cavallo tra gli anni Cinquanta e Sessanta, e tramite il recupero di un vocabolario di termini in dialetto abruzzese, per lo più scomparsi, che danno maggiore icasticità ai racconti.

“La comicità – afferma Turchi è, come sosteneva Totò, un dono ma va anche esercitata: è la prima regola per il buonumore”.

Ma Turchi non è solo il maestro della risata: egli, sin dall’inizio della sua carriera, si è fatto ultimo cantore di un universo perduto, quello della civiltà contadina appunto, che l’attore gessano rievoca e restituisce allo spettatore con innata leggerezza, senza rinunciare a una profonda umanità e a un’autentica poeticità. Come afferma il regista abruzzese Sabatino Ciocca: “Artigiano dell’umanità delle nostre genti, Domenico Turchi la racconta con pazienza sorniona”.

 

by Redazione

Lanciano. Nell’ambito del mese della cultura, organizzato dall’Amministrazione comunale di Lanciano, il 10 maggio alle 19.30, nel Teatro Fenaroli di Lanciano, si terrà il concerto in forma semiscenica “Le avventure di Pinocchio”, di Antonio Cericola e Sandro Bernabei con Maria Chiara Papale nel ruolo della Fata e della Volpe; Laura Ranieri, Pinocchio; Nunzio Fazzini, Geppetto e Gatto; Alessandra Pento, Mangiafuoco e Lucignolo e l’Orchestra da Camera Ancestral Chamber Music così composta: Violino 1°, Antonio Pirozzolo; Violino 2°, Elena Lib; Viola, Olga Moryn; Violoncello, Daniele Benedetti; Contrabbasso, Alessandro Carabba; Pianoforte, Katia Di Marco; Flauto, Leila Vinciguerra; Oboi, Angelo Centofanti; Francesca Visco (corni inglese); Clarinetto, Stefano Cutilli. Direttore Emanuele Rosa.
Per l’occasione interverrà il critico letterario e d’arte Massimo Pasqualone, che quest’anno celebra i suoi trent’anni di attività e che interverrà alla presenza di artisti e scrittori, sindaci e presidenti di associazioni culturali, tra cui il noto volto di Mediaset, Remo Croci. Al concerto è stato invitato il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi.

by Francesco
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Dopo il successo di pubblico e critica riscosso nei mesi scorsi a Macerata, anche in Abruzzo andrà in scena venerdì 5 maggio, alle 21.15, presso il Teatro “Fedele Fenaroli” di Lanciano, lo spettacolo Storie che fanno bene alla salute, a cura della compagnia “Teatro Oreste Calabresi” di Macerata, con la regia di Diego Dezi.

Interpreti sono gli attori Laura Cannara, Elena Cherubini, Mario Pallotta, Ilaria Silvestri, Mattia Storani. La scenografia è dello stesso Dezi e di Stefano Zagaglia.

Lo spettacolo è tratto dall’omonima raccolta di racconti della farmacista Maria Antonietta Labrozzi, che vive a San Salvo ma lavora a Petacciato.

L’evento è inserito negli appuntamenti de “Il Maggio della Cultura”, coordinati e patrocinati dal Comune di Lanciano.

Delle circa sessanta storie che compongono il libro, il regista ne ha scelte dodici: storie vere che attraversano il Novecento e che ci restituiscono, con uno stile sobrio ed elegante, ricco di verve, di ritmo e di pathos, delle vicende e delle figure di uomini e donne esemplari nella loro semplicità, ponendo l’accento su valori forse ormai desueti, ma intramontabili, quali il coraggio, l’amore, l’altruismo, la solidarietà, la gratitudine, la generosità e la sacralità del lavoro.

Dezi si è imbattuto casualmente nel testo della Labrozzi: si trovava in vacanza a San Salvo quando gli è capitato tra le mani, in un caffè letterario, il libro della farmacista. “L’ho letto d’un fiato. Mi ha colpito subito per lo stile poetico e per le emozioni che sa donare: quando sono tornato a Macerata avevo già in mente come doveva essere lo spettacolo” rivela il regista.

“È stato dimostrato che le belle storie sono terapeutiche, migliorano la salute” scrive Maria Antonietta Labrozzi nella prefazione del suo libro, svelando i motivi che l’hanno indotta a scriverlo. “Ogni giorno vengo a contatto con persone che mi raccontano le loro sofferenze e le loro vite ed è sempre una bella emozione accoglierle e utilizzarle come fonte di ispirazione per i miei racconti. D’altra parte basta guardarsi intorno per scoprire che il mondo è pieno di gente bella che si impegna a superare i problemi, che cade e si rialza, che stringe i denti e va avanti e alla fine supera le avversità. Ho la fortuna di fare quello che per me è il lavoro più bello del mondo: aiutare le persone a stare meglio. Sapere di poterlo fare anche con storie che fanno bene alla salute mi rende davvero felice”.

by Redazione
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In occasione del Fai, Percorsi Slow a Lanciano (Ch) verrà presentato “Viaggio nel Fucino di Alexandre Dumas” (Ed.Ianieri) domenica 30 aprile alle ore 18 nel Parco della Arti Musicali, Sala Manlio La Morgia.

Una letteratura ricca, caratterizzata dalla voce di personaggi inaspettati e da viaggi incredibili e poco noti ai più, che richiama il momento storico in cui la regione Abruzzo era sinonimo di “avventura”, ossia di “terra da scoprire”: questo desiderio di ricerca è racchiuso nella nuova collana di dodici numeri, dal titolo eloquente Comete – Scie d’Abruzzo, di Ianieri Edizioni, un ampio ed articolato progetto il cui curatore editoriale è lo scrittore abruzzese Peppe Millanta che presenterà il volume a  Lanciano ed il primo numero insieme all’Editore Mario Ianieri, e Luca Di Francescantonio che ha curato il progetto grafico di copertina e i disegni.

Ogni volume è arricchito da itinerari tematici per scoprire le bellezze inaspettate della regione Abruzzo che hanno destato l’interesse dell’associazione I Borghi più belli d’Italia, partner ufficiale del progetto con il Presidente Antonio Di Marco che sarà presente domenica e I Parchi Letterari grazie all’impegno di Stanislao de Marsanich, e sarà Rita Crisanti a portarne i saluti.

Tanti sono stati i nomi storici che hanno attraversato l’Abruzzo: che questa regione fosse uno scrigno inesauribile di tesori e paesaggi, oltre che luogo di grandi imprese, lo raccontano le pagine che grandi letterati e viaggiatori hanno lasciato come testimonianza del loro passaggio.

Da Edward Lear a Maud Howe, da Ferdinand Gregorovius ad Anne MacDonell; e ancora, nei loro appunti di viaggio e nei loro scritti raccontano molto anche personaggi quali Ugo Ojetti ed Alberto Savinio, Uys Krige e lo stesso Primo Levi, per citarne solo alcuni.

Tra questi avventurieri ci fu anche Alexandre Dumas, scrittore tra i più importanti di sempre, che in più di un’occasione prese ispirazione dalla terra abruzzese per raccontare le sue storie: oggi il futuro si è spostato altrove, ma il racconto di Dumas restituisce la meraviglia di quel tempo, attraverso uno degli sguardi più significativi dell’Ottocento europeo proprio nel momento in cui tra le aspre montagne di questa terra si realizzava un miracolo di ingegneria ossia il prosciugamento del Fucino.

Comete – Scie d’Abruzzo inizia il suo viaggio dalla singolare esperienza di Alexandre Dumas, appunto. Ogni uscita vedrà una personalità di spicco introdurre l’argomento: si parte dunque con il primo numero la cui prefazione è della scrittrice Dacia Maraini, mentre Michela D’Isidoro ha curato l’introduzione, e raccoglie gli scritti di Dumas nel suo viaggio nel Fucino, in un racconto di metà Ottocento; è noto infatti che Dumas non sostava per lungo tempo né in un luogo, nè portava avanti una professione a lungo, inventandosi prima copista, poi soldato, poi politico.

Quello dell’editore Ianieri è un progetto che vuole raccogliere tutta la letteratura di viaggio che riguarda l’Abruzzo, dispersa ormai tra libri esauriti, case editrici scomparse e nuovi testi non ancora valorizzati: per secoli infatti l’Abruzzo è stata una terra misteriosa e irraggiungibile, luogo selvatico per eccellenza.

Con il termine “comete” si vuole indicare un po’ la mission della collana: lasciare dietro di sé una scia, e invitare così le lettrici e i lettori a mettersi a loro volta in cammino, affinché possano ripercorrere gli stessi itinerari, oggi, con gli occhi meravigliati di ieri.

Il progetto si avvale del lavoro certosino di un comitato scientifico di docenti dell’Università “G. D’Annunzio” di Chieti – Pescara, Dipartimento di Lingue e Letterature Moderne con il Direttore Carlo Martinez, che ha collaborato con Millanta per la scelta dei testi, traduzioni, introduzioni critiche e storiche: tra i docenti si annoverano Barbara Delli Castelli, Emanuela Ettorre, Antonio Gurrieri, Maria Chiara Ferro, Lorella Martinelli, lo stesso Martinez, Ugo Perolino e Michele Sisto. Gli itinerari sono stati curati da Serena D’Orazio, l’impaginazione grafica è di Federica Di Pasquale, il lavoro di redazione è stato svolto da Cecilia Di Paolo.

Per info la pagina social è @cometesciedabruzzo, mail info@ianieriedizioni.it.

by Redazione
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Un terreno conteso, un’esplosione, una pietra e un misterioso cratere: sono questi i quattro elementi di partenza, declinati attraverso i canoni e le maschere della Commedia dell’Arte, di Bomb Voyage, in scena al Teatro Fedele Fenaroli di Lanciano sabato 22, alle ore 21 (prenotazione obbligatoria al 3409775471; biglietto 10 €).

Ultimo dei quattro appuntamenti della fortunatissima Stagione del Teatro Contemporaneo 2022-2023, organizzata dal Comune di Lanciano, e diretta dagli attori e registi Rossella Gesini e Stefano Angelucci Marino, Bomb Voyage, fiaba moderna, dinamica, sorprendente, adatta a un pubblico di tutte le età, è una produzione della Civica Accademia d’Arte Drammatica “Nico Pepe” di Udine, il cui direttore, Claudio De Maglio, è autore del testo dello spettacolo e ne cura anche la regia.

Protagonisti della pièce teatrale, che si snoda tra magie, lazzi, malaffari, amori e stregonerie, saranno cinque giovani attori friulani – Simone De Benedetti, Giacomo Andrea Faroldi, Cristina Greco, Francesca Ippolito e Pietro Macdonald – che impersoneranno Pascariello, uno stregone per caso, lo spietato imprenditore milanese Brambilla de l’Ambroeus, i fratelli Artico e Sofia Braconi, scienziata lei e tuttologo lui, e il capitano Jean Paul.

Prima dell’evento, che gode del patrocinio del Ministero della Cultura e della Regione Abruzzo, si celebrerà, sempre sul palco del Fenaroli, insieme al sindaco Filippo Paolini, agli assessori, alle autorità presenti e al Maestro De Maglio, il venticinquennale del Teatro del Sangro, compagnia teatrale abruzzese che produce, distribuisce e realizza spettacoli, manifestazioni, rassegne, laboratori incontri e animazioni teatrali, e che è diretta dal 1998, anno della sua fondazione, dal Maestro Stefano Angelucci Marino.

Trama dello spettacolo Bomb Voyage

Pascariello, stregone per caso, custode di un tesoro raro e maledetto, attende con speranza la vicina pensione, quando una misteriosa esplosione sconvolge i suoi piani e il territorio del marchesato di Saluzzo, conteso tra i savoia e i francesi.

Lo spietato imprenditore milanese Brambilla de l’Ambroeus decide di appropriarsi del terreno in nome del libero mercato e della globalizzazione degli interessi, i suoi; ma per ottenere ciò dovrà affrontare Artico e Sofia Braconi, illustrissimi fratelli – scienziata lei e tuttologo lui – giunti a indagare sull’esplosione appena avvenuta.

Tra spionaggio francofilo e controspionaggio savoiardo, si trova coinvolto anche il povero capitano Jean Paul – italiano di nascita, francese d’adozione e spagnolo per eccezione – che tornato in patria disonorato cerca di ristabilire il suo buon nome.

by Redazione
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La pietra prende forma e quasi per incanto diventa “la spada nella roccia”: anche i ragazzi del Liceo Artistico Palizzi di Lanciano (Ch) che hanno aderito al progetto Fiabosco Academy con il referente il Prof. Stefano Donatello lavorano con dedizione alla scultura in pietra bianca della Maiella che a giugno verrà collocata all’interno dell’Area Faunistica per Creature Fantastiche di Fiabosco (nato nel 2021) nel comune di Sant’Eufemia (Pe), nel Parco Nazionale della Maiella, guidato dal sindaco Francesco Crivelli, grande sostenitore dell’iniziativa e che ha visto nella sinergia tra scuole e Parco un’opportunità di crescita.

Ed è proprio così, con il desiderio di mettere da parte quella brutta realtà chiamata “emergenza sanitaria”, e con l’entusiasmo nel cuore di tornare a lavorare tutti insieme, i ragazzi di Lanciano si sono lasciati ispirare dalla magia della leggendaria Excalibur per il loro lavoro che fra pochi mesi sarà visibile all’interno del Parco.

E’ grazie all’impegno del sindaco Francesco Crivelli se il progetto promosso dalla Scuola Macondo – l’Officina delle Storie di Pescara con la Direzione artistica dello scrittore abruzzese Peppe Millanta, in senergia con lo stesso Comune di Sant’Eufemia e Parco Nazionale della Maiella cresce e riesce a regalare, non senza fatica, gioie insolite anche ai ragazzi ed è la stessa Dirigente della scuola Angela Evangelista, a sottolineare il grande spessore di un’esperienza che crea aiuta gli studenti ad ampliare orizzonti ed intessere nuovi legami.

 “L’arte è ciò che visibilmente attira i ragazzi nel legame con il territorio che loro amano, ma sono soprattutto interessati a mettere in pratica, ed io credo molto nei progetti che partono dalla loro ispirazione artistica; la nuova generazione, in generale, non è abituata a produrre attraverso la parola e facendo riferimento al progetto del Direttore artistico Peppe Millanta, i ragazzi che ne fanno parte prediligono molto le arti grafiche in tutte le forme e l’arte scultorea è un buon tramite per l’espressione artistica di questi ragazzi” – spiega la Dirigente.

 Sulla possibilità di aderire al Fiabosco Academy e regalare un’esperienza diversa agli studenti del suo Istituto, la Professoressa ammette: “appena ho sentito parlare del progetto non ho avuto dubbi sulla partecipazione dei miei ragazzi che ad oggi, posso dire sono molto interessati: l’apprendimento avviene tramite la scoperta e gli studenti sono divertiti e curiosi. E’ una vera esperienza sociale, i giovani in età scolastica hanno bisogno di “fare” poichè la stessa emergenza sanitaria ha impedito loro di scambiare idee, opininioni e confrontarsi in maniera diretta sui progetti, in questa scuola l’epressione del sè è fondamentale quindi hanno bisogno di relazionarsi senza distanziamento”.

Ad oggi il progetto gode del Patrocinio della Presidenza del Consiglio Regionale Abruzzo grazie al Consigliere Antonio Blasioli, della Provincia di Pescara grazie al Presidente Ottavio De Martinis e della Provincia di Chieti con il Presidente Francesco Menna, che è anche sindaco di Vasto, comune che ospita una delle scuole coinvolte; importante per il progetto è il grande sostegno di Addario Camillo Group di Lettomanoppello (Pe).

Altre tre scuole, contemporaneamente, lavorano alle loro sculture: il Liceo Artistico Patini Pudente di Vasto (Ch) con il referente Prof. Giuseppe Colangelo, il Liceo Artistico G.B. Vico di Chieti (Ch) con i referenti Prof. Francesco D’Incecco, Vincenzo Marinelli e Giorgio Falcone, il Liceo Misticoni- Bellisario di Pescara con i Prof. Emiliano Faraone e Marco Piccozzi.

by Redazione
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“Viviamo vite parallele” cantava Franco Battiato, sul finire degli anni Novanta, in un suo famosissimo brano, riferendosi alla possibilità di vivere esistenze dai tratti differenti su stelle e pianeti diversi.

È da questa stessa suggestione che nasce lo spettacolo Costellazioni, in scena al Teatro Fenaroli di Lanciano (CH) sabato 18 marzo prossimo, alle ore 21, che si avvale della regia dell’attore campano Roberto Solofria, che ne è anche l’interprete insieme all’attrice Ilaria Delli Paoli (prenotazione obbligatoria al numero 340 9775471 oppure all’indirizzo info@teatrodelsangro.it; costo del biglietto 10 euro).

Terzo appuntamento della fortunata stagione del Teatro Contemporaneo 2022/2023 del Fenaroli, diretta dagli attori e registi Rossella Gesini e Stefano Angelucci Marino del Teatro Studio e del Teatro del Sangro, e organizzata dal Comune di Lanciano, l’evento gode del patrocinio del Ministero della Cultura e della Regione Abruzzo.

La pièce teatrale, coprodotta da Mutamenti e dal Teatro Civico 14 di Caserta, nasce dalla penna del giovane e famoso drammaturgo britannico Nick Payne – vincitore con quest’opera dell’Evening Standard Best Play Award –, il quale applica a una storia d’amore tra due personaggi, Roland, un tipo alla mano che si guadagna da vivere facendo l’apicultore, e Marianne, una donna intelligente e spiritosa che lavora all’università nel campo della cosmologia quantistica, la teoria della fisica quantistica degli universi paralleli.

Cosa accadrebbe, si chiede Payne, se le nostre esistenze si svolgessero anche su altri universi? La questione apre uno scenario nel quale la vita di ognuno prende innumerevoli ramificazioni e strade tante quante sono le illimitabili scelte possibili e le infinite opzioni di destino.

Saltare da una stella a un’altra, come immaginava Battiato, e vivere molteplici vite diventano i punti di partenza per uno spettacolo brillante e mai banale, a metà tra la commedia e il dramma, nel quale giocano un ruolo fondamentale elementi solo in apparenza inconciliabili come la fisica quantistica e l’amore, il caso e il libero arbitrio.

 

by Redazione

E’ prevista per il 20 ottobre 2022 alle 17,00 presso il Salone Benito Lanci ex Casa di Conversazione comune di Lanciano (Ch), C.so Plebiscito 59/61 la presentazione di “Non siamo sole. Otto storie di solidarietà femminile”(Galaad Edizioni), libro a cura di Massimiliano Baldassarre.

L’evento moderato dalla giornalista Maria Rosaria La Morgia, vede la partecipazione di alcune delle scrittrici fra cui Patrizia Angelozzi, Maristella Lippolis, in videocollegamento Loretta D’Orsogna ed Eva Martelli; saranno presenti Viscardo Murri, Presidente della “Fondazione Abruzzese per le Scienze della Vita Onlus” e Patrizia di Rocco, Presidentessa de “I Colori dell’Iride”.

Sulle vendite del libro, una parte dei proventi finanzierà la Borsa di Studio Stefania Spanó, bandita dal 2019 dalla Fasvo (Fondazione Abruzzese per le Scienze della Vita Onlus). La borsa di studio, della durata di sei mesi, ha cadenza annuale ed è riservata a ricercatrici di origini abruzzesi e molisane (le stesse di Stefania), impegnate nel campo della biologia cellulare o della microbiologia molecolare.

Pungenti e tenere sono le storie di solidarietà femminile delle scrittrici delle otto storie: Maristella Lippolis, Eleonora Molisani, Eva Martelli, Roberta Zimei, Loretta D’Orsogna, Valentina Di Cesare, Maura Chiulli, Patrizia Angelozzi con un ricordo di Antonella Viola. Uno sfaccettato coro di voci che ha origine nel tributo a una ricercatrice prematuramente scomparsa, con l’intento benevolo di sostenere altre giovani impegnate nella ricerca scientifica. È un cerchio che si chiude, questo libro prezioso per molteplici aspetti, un atto d’amore che ha generato frutti tanto artistici quanto materiali. Dall’idea di un progetto editoriale a sostegno di una borsa di studio in memoriam al ricco tessuto di incontri che lo hanno reso possibile, tutto si è svolto con la spontaneità di un piccolo miracolo. E la grazia letteraria cui le donne imprimono da sempre un inconfondibile segno si è tradotta così, una volta di più, in un mirabile impegno per ricordare e insieme per costruire il futuro.

La raccolta di racconti è dedicata alla memoria di Stefania Spanó, ricercatrice e docente di Microbiologia presso l’Università di Aberdeen (Scozia), scomparsa prematuramente nel settembre del 2019. La sua carriera, iniziata nel Consorzio Mario Negri Sud, prosegue alla Università di Yale, negli USA. Nel 2013, grazie alle scoperte relative all’agente della febbre tifoidea, Stefania viene reclutata come Senior Lecturer all’Università di Aberdeen, in Scozia, riuscendo ad attivare un programma di ricerca che conquista finanziamenti per milioni di sterline. Qualche anno dopo, Stefania diventa Professore Ordinario e co-Direttore del Programma di Microbiologia e Immunologia dell’Università di Aberdeen.

by Redazione
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È fissato al prossimo 5 ottobre il termine ultimo per aderire alla quarta edizione del Premio Letterario Internazionale “Scribo” per racconti inediti, organizzato dall’omonima agenzia di servizi editoriali, scrittura e ufficio stampa con sede a Lanciano.

Al Concorso possono partecipare autori maggiorenni, di qualsiasi nazionalità, con uno o due racconti in lingua italiana, di qualsiasi genere e a tema libero.

Al primo classificato andrà un riconoscimento in denaro di 300 euro, mentre gli altri finalisti e gli eventuali segnalati o menzionati riceveranno buoni sconto, libri, materiale di cancelleria, attestati e premi offerti dagli sponsor. Inoltre, i primi tre classificati entreranno di diritto a far parte della giuria dell’edizione successiva del Premio.

I risultati si conosceranno tra la fine del mese di gennaio e l’inizio di febbraio 2023.

Scopo del Premio è selezionare e valorizzare nuovi talenti letterari, attraverso un lavoro approfondito e professionale di scouting editoriale che miri a rivalutare la bellezza e la grande potenzialità espressiva della lingua italiana, insieme all’originalità dei contenuti e dello stile, all’abilità narrativa, alla fantasia e alla creatività.

“Anche per questa edizione gli elaborati in gara sono tanti e di buon livello qualitativo, provenienti da ogni parte d’Italia” commentano Giuseppina e Nicoletta Fazio, titolari di Scribo. “Siamo felici per l’attenzione e l’interesse che il nostro Premio riscuote a livello nazionale, e ringraziamo i tanti autori che in questi anni ci hanno concesso la loro fiducia e la loro stima. Grazie al concorso, abbiamo avuto modo di conoscere persone straordinarie, sensibili e di grande cultura: un prezioso arricchimento umano e professionale.

Ci auguriamo di tornare finalmente a organizzare dal vivo la cerimonia di premiazione, a cui negli ultimi due anni abbiamo dovuto rinunciare, sperando che essa possa diventare un appuntamento fisso e di prestigio nel cartellone degli eventi frentani e abruzzesi”.

Il bando e il modulo di adesione del Premio sono reperibili, oltre che sulla pagina Facebook del Premio e sul sito di Scribo, anche sui principali siti di settore: www.concorsiletterari.it, www.literary.it, www.concorsiletterari.net.

È possibile altresì richiederli o via e-mail, scrivendo a scriboservizieditoriali@gmail.com, o tramite whatsapp al 349.2546145.

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Il turbinio e la violenza di un vento capriccioso e sferzante non sono riusciti a fermare l’Associazione Culturale Il Frentano d’Oro che ieri pomeriggio, alle ore 18, davanti ad un pubblico folto e attento, accorso al Teatro Fedele Fenaroli di Lanciano, ha festeggiato la consegna del XXIII Frentano d’Oro, premio con cadenza annuale conferito quest’anno ad un lancianese doc, il violinista e direttore d’orchestra di fama internazionale Massimo Spadano.

La serata, condotta con maestria e leggerezza dal giornalista Mario Giancristofaro, ha visto alternarsi sul palco personalità diverse, unite dall’impegno di non disperdere la grande eredità lasciata dall’indimenticabile Ennio De Benedictis, fondatore e promotore del Premio, ma di darle nuovo impulso e nuova linfa.

Infatti, Manuela De Benedictis, figlia di Ennio e membro del direttivo dell’Associazione, e Stefano Graziani, che riveste il ruolo di presidente, hanno sottolineato la necessità e l’importanza di proseguire l’avventura del Frentano d’Oro seguendo il solco e l’insegnamento dell’illustre predecessore, e assicurando continuità al Premio, senza intaccarne mai il livello qualitativo e i principi cardine.

Di questo tenore è stato anche l’intervento del sindaco Filippo Paolini che, riconoscendo il valore e il prestigio della manifestazione, ha auspicato che il Frentano d’Oro possa raggiungere la fama e la notorietà che merita tanto da essere equiparato al più famoso “Ambrogino d’Oro”.

Andrea Tenaglia, invece, direttore artistico dell’Estate Musicale Frentana, ha tessuto un ritratto del Maestro Spadano, mettendone in luce non solo i meriti professionali ma anche le qualità di uomo: “Il motto che ha sempre contraddistinto Massimo, sin da ragazzo, è Iamme, su!, imperativo che denota la sua predisposizione al fare e a essere un leader”.

Prima di rendere omaggio, come da programma, al compositore abruzzese Michele Mascitti, eseguendone alcuni brani insieme alla clavicembalista Roberta Bucco, Spadano ha ricevuto il riconoscimento dalle mani di Luigi Schips, XX Frentano d’Oro, dedicandolo “ai miei genitori e alla mia famiglia, che mi hanno sempre supportato, e a tutti gli amici”. “Tutto passa, – ha chiosato Spadano – ma la cultura, che resiste nel tempo, è l’unica cosa che ci rimane”.