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Tag Archives: Economia regionale

atessa

Lo stabilimento Sevel di Atessa e l’ITS Sistema Meccanica di Lanciano hanno vinto il Premio Di Eccellenza Duale 2020 indetto dalla Camera di Commercio Italo-Germanica (AHK Italien).

E’ stato premiato, nella categoria “ITS”,  come il miglior progetto italiano di integrazione fra aziende e scuola finalizzato all’inserimento dei talenti nel mondo del lavoro.

Al concorso, suddiviso in tre categorie (oltre “ITS”, le altre erano “Alternanza Scuola-Lavoro” e “Apprendistato I Livello”), hanno partecipato 50 progetti di formazione basati sulla collaborazione tra aziende ed enti formativi, per un totale di oltre 600 studenti coinvolti in 15 regioni italiane.

Il concorso era rivolto alle aziende impegnate nella realizzazione di progetti di formazione duale in Italia, cioè progetti dove gli studenti svolgono attività formative in aula e in azienda.

L’importante riconoscimento è stato consegnato al responsabile delle risorse umane della Sevel, Antonio Viggiano, il 9 dicembre 2020 in una cerimonia on-line alla presenza dell’Ambasciatore tedesco in Italia Viktor Elbling, del Consigliere Delegato della CCIAA Italo-Germanica Jörg Buck, del vice presidente di Confindustria Giovanni Brugnoli e della rappresentante del Miur Antonietta Zancan.

Il progetto selezionato, chiamato Working on new generation’ development, è stato avviato nel 2018 grazie ad una collaborazione virtuosa con l’ITS e prevede la realizzazione annuale di un corso dedicato alla formazione di Manutentori 4.0 in linea con le esigenze più avanzate dell’azienda.

In particolare, il progetto prevede 1800 ore di training così distribuite: mille ore di formazione (aula e simulazione) e 800 ore di Project Work all’interno delle tre Unità Operative (lastratura, verniciatura e montaggio).

Le ore di formazione sono erogate sia dall’ITS e sia all’interno della Sevel Academy, un centro di formazione di altissima eccellenza, che ha permesso di alternare equamente la formazione d’aula con la simulazione.

La Sevel ha messo a disposizione i migliori tecnici specialisti per investire sulla formazione dei giovani diplomati del territorio abruzzese e il fatto che nel 2019 oltre il 60% dei partecipanti alla formazione siano stati assunti direttamente dall’azienda è la dimostrazione degli importanti risultati raggiunti.

“Il premio di eccellenza duale – ha commentato Antonio Viggiano – rappresenta per noi il giusto coronamento di un percorso di successo avviato da oltre tre anni con l’ITS Sistema Meccanica di Lanciano. Contribuire allo sviluppo professionale dei talenti e alla crescita socio-economica del nostro territorio è lo spirito che anima la nostra azienda. Valori, questi, che ci guidano e che ci permetteranno di consolidare la nostra leadership nel mercato dei veicoli commerciali leggeri”.

“Siamo molto orgogliosi di questo prestigioso riconoscimento – ha dichiarato Gilberto Candeloro presidente dell’ITS Sistema Meccanica – poiché va a coronare una partnership vincente tra un organismo formativo ed una grande azienda e ringrazio Sevel e tutta l’Academy per la passione e l’impegno che mettono per offrire opportunità e qualità ai giovani tecnici del territorio; da oggi questa iniziativa rappresenta una buona prassi per le aziende non solo per gli aspetti tecnico-operativi, ma anche per l’impegno in responsabilità sociale”.

Il Premio di Eccellenza Duale, arrivato alla terza edizione, è realizzato con il sostegno del Ministero dell’Istruzione e della Ricerca tedesco (BMBF) e del German Office for International Cooperation in Vocational Education and Training (GOVET), è coordinato dalla AHK Italien, in collaborazione con i principali partner della cooperazione bilaterale italo-tedesca.

In particolare, l’edizione 2020 si è svolta con il patrocinio dell’Ambasciata della Repubblica Federale di Germania a Roma e dell’Ambasciata d’Italia a Berlino e in partnership con il Ministero dell’Istruzione (MI), l’Istituto Federale per la Formazione Professionale (BIBB), ANPAL, Unimpiego Confindustria, Unioncamere, Assolombarda-STEAMiamoci e l’Associazione Rete Fondazioni ITS Italia.

Moda abruzzese

Un calo di fatturato, per il 2020, che oscilla dal 35 al 60%, con previsioni anche peggiori – dal 50 al 70% – sulla stagione primavera-estate 2021.

Sono le cifre, tutt’altro che rosee prospettare per il  settore del tessile abbigliamento e pelletteria da Federmoda Cna, dando voce alle preoccupazioni e ai timori di una filiera che in Abruzzo vanta circa 1.300 imprese, ovvero un segmento di tutto rispetto dell’imprenditoria regionale.

“Come ha sottolineato in una lettera recente inviata dai nostri vertici nazionali al Capo del Governo e a diversi ministri – sottolinea il presidente regionale Giovanni Di Michele (nella foto) – le varie misure fin qui introdotte a sostegno dei diversi settori produttivi non dedicano la dovuta attenzione a questo comparto che ha tanta rilevanza in termini sulla bilancia commerciale del Paese e rappresenta da sempre un biglietto da visita dell’Italia nel mondo”.

La filiera della moda, particolarmente diffusa e vivace nel territorio teramano, ma con presenze significative anche in altri territori, nella nostra regione raggruppa circa 700 aziende dell’abbigliamento, 300 della pelletteria, 250 del tessile, 55 del calzaturiero.

E se è vero che due soli sono i grandi gruppi da oltre 200 dipendenti ciascuno e fatturati che superano i 50 milioni di euro, è vero anche che una settantina di imprese superano i 10 dipendenti (con fatturati fino a 50 milioni) ed il resto è un patrimonio di micro imprese fino a 9 dipendenti e 3 milioni di fatturato.

“Un sistema vitale ma fragile – osserva ancora Di Michele – che risente delle incertezze gravissime provocate dalla crisi che la pandemia ha generato. E che proprio per questo deve ragionare in termini di certezze, se non vuole ritrovarsi a fare i conti con un quadro ancora più negativo, perché adesso è in gioco davvero la sopravvivenza stessa di questa filiera. Servono misure come una moratoria finanziaria e contributiva per 18 mesi a partire da gennaio 2021, l’adozione degli ammortizzatori sociali per tutto il 2021, agevolazioni fiscali sull’acquisto di prodotti made in Italy nel nostro Paese. La moda è settore ad alta intensità di manodopera, e per essere competitivo ha bisogno di un’ulteriore riduzione del cuneo fiscale e di flessibilità nell’utilizzo dei contratti a termine e di un taglio contributivo importante per chi stabilizza e forma il personale in azienda”.

A colpire duramente il settore, poi, ci si sono messi tempi e modi con cui la crisi da Covid 19 ha colpito:

Forse è bene ricordare, come hanno fatto il presidente e il responsabile nazionale Marco Landi e  Antonio Franceschini, che la vita produttiva delle aziende di moda è organizzata sulle collezioni autunno/inverno e primavera/estate.

La pandemia, e la conseguente progressiva chiusura del traffico di persone a livello internazionale esploso a fine febbraio in Italia, ha determinato l’interruzione della campagna vendita invernale.

Nello stesso momento erano in corso le consegne della primavera/estate 2020, e in questo caso la merce inviata dalle aziende o non è stata ritirata oppure è stata ritirata dai negozianti che dopo pochi giorni hanno dovuto chiudere per il lockdown.

Ma mentre nel primo caso i fornitori sono sono stati pagati, nel secondo sono state concesse dilazioni di pagamento.

E adesso dobbiamo pure fare i conti con le previsioni per la seconda ondata, che genererà un calo di fatturato per il 2020 che si stima dal 35% al 60%,e su una ulteriore previsione sulla primavera/estate del 2021che va dal 50% al 70%.

 

by francesca
Cna Abruzzo

L’emergenza Covid-19 non modifica l’andamento del credito concesso alle imprese, tranne che per le piccole, ma l’Abruzzo continua a guardare dal basso in alto il resto del paese.

Tutto ciò, mentre gli abruzzesi continuano a gonfiare conti correnti e libretti di risparmio.

Le tre tendenze emergono dallo studio realizzato da Aldo Ronci per la Cna Abruzzo, che passa sotto la lente d’ingrandimento i dati elaborati da Bankitalia sui finanziamenti concessi dagli istituti di credito nel secondo trimestre dell’anno: ovvero tra quei mesi di aprile e giugno segnati dai colpi durissimi inferti all’economia italiana dall’esplosione della pandemia, prima, e dalla chiusura generalizzata delle attività che ne è seguita.

“Degli 11 miliardi e 71 milioni di euro di prestiti concessi alle imprese in quel periodo – illustra così il curatore dell’indagine – 605 sono stati erogati con le garanzie dello Stato, ovvero il 5% del totale. Percentuale che però sale al 12% del totale delle erogazioni se si guarda al credito concesso al mondo delle piccole imprese, pari a 2 miliardi e 693 milioni”.

Questi numeri, è il caso di dirlo, fotografano però solo un pezzo della verità.

Perché – è lo stesso studio a dirlo – a prefigurare “un caso Abruzzo” sono soprattutto le differenze di valori percentuali con il resto d’Italia, sia al lordo che al netto dei finanziamenti erogati per l’emergenza Covid-19.

In dettaglio, nel primo caso, le cifre dicono che si è verificata una diminuzione di 191 milioni per il totale delle imprese (-1,7% Abruzzo contro +3,7% Italia), ma scomponendo il dato si scopre che per le piccole il rapporto si ribalta: 126 milioni in più (+4,9% contro +2,6% Italia).

Il Covid-19, dunque, non ha modificato almeno fino a giugno la sostanza nell’andamento del credito in Abruzzo, se non per le piccole imprese.

Infatti, l’iniezione di liquidità assicurata dai fondi garantiti dallo Stato ha compensato solo in parte la diminuzione di credito alla imprese: che è stata solo di 191 milioni in meno, grazie ai citati 605 erogati con le misure dello Stato.

Altrimenti la diminuzione di credito al mondo produttivo, nella sua interezza, sarebbe stata di ben 794 milioni.

E pur in presenza del dato positivo per le piccole imprese garantito dalle misure Covid, il divario con l’andamento nazionale mostra le strutturali debolezze abruzzesi, perché il rapporto tra prestito medio nella nostra regionale e nazionale dice che siamo fermi al 60%: 82.764 euro contro 139.064.

E a proposito di finanziamenti concessi attraverso il Fondo Centrale di Garanzia, è notizia di queste ore (dati aggiornati al 30 ottobre, ndr) che l’Abruzzo ha superato “quota 30mila”: per l’esattezza 30.269 operazioni approvate, di cui 25.825 (l’85%) per le pratiche fino a 30mila euro.

In testa ai finanziamenti la provincia di Chieti (8.345), seguita da Teramo (7.763), Pescara (7.577) e L’Aquila (6.584).

Presto, tuttavia, per poter dire quanto abbiano inciso queste cifre sul totale delle somme erogate nel complesso dal sistema bancario nello stesso periodo, e soprattutto se il divario con i mesi precedenti sia stato colmato.

Come detto, però, le settimane più critiche della pandemia hanno coinciso anche con nuovi record sul fronte del risparmio bancario e postale: tra aprile e giugno sono affluiti infatti su conti correnti bancari e libretti postali delle famiglie abruzzesi qualcosa come 28 miliardi e 379 milioni di euro, ovvero un miliardo e 468 milioni in più dello stesso periodo del 2019: con un incremento del 5,46%, superiore alla media nazionale attestata al 4,8%. Insomma, si risparmia senza spendere.

 

by Redazione
ortona

Era il 27 luglio, una giornata come le altre. Ma non è stato così per gli 84 dipendenti della Yokohama ad Ortona che, dopo pranzo, senza nessun preavviso, si sono prima visti disconnettere le utenze mail e poi la comunicazione del responsabile del personale che l’azienda aveva intenzione di chiudere con una liquidazione volontaria ad effetto immediato.

Una giornata di lavoro in fabbrica come tante altre che si trasforma nell’inizio di un incubo. I dipendenti della Yokohama infatti sono ancora in presidio permanente fuori dall’azienda e lo saranno finché non riceveranno delle risposte chiare da parte dell’azienda.

Ricordiamo che la Yokohama dal 2014 si occupa di produrre tubi flessibili in gomma per il  trasporto di petrolio e gas.

“Nel giro di mezz’ora – ci raccontano – abbiamo dovuto riconsegnare pc, telefono, carte di credito e siamo diventati visitatori che dovevano uscire il prima possibile. Dal 28 luglio la fabbrica è chiusa e noi siamo lavoratori senza lavoro”.

Una situazione dunque di grande preoccupazione per persone che avevano maturato oltre 15 anni di anzianità e che ora rischiano di rimanere senza un lavoro e senza un perché.

“Qualche giorno fa nella sede della Provincia di Pescara, grazie all’assessore Mauro Febbo, c’è stato un incontro tra il responsabile del personale (che verrà anche lui licenziato), gli avvocati e il liquidatore dell’azienda. Nessun dirigente della Yokohama si è presentato” dicono i lavoratori.

Una situazione, a detta di tutti, anomala per le modalità con cui si è svolta; situazione che ha traumatizzato noi dipendenti, perché non abbiamo mai avuto nessun tipo di campanello d’allarme in termini né di riduzione del personale né di mobilità, nulla.

Saracinesche abbassate e porte chiuse, 84 famiglie che temono fortemente per il loro futuro; cosa accadrà? “Sembra che l’azienda – ci dicono i dipendenti- voglia abbandonare il sito cancellando il brand italiano: il nostro tubo “Isola” (metallico) e portare avanti solo il loro brand giapponese, il “Seeflex” (tessile). Hanno, in pratica, deciso di cancellarci dal mercato”.

A settembre inoltre dovrebbe svolgersi un incontro a Roma presso il Mise (Ministero dello Sviluppo economico), tra le autorità Istituzionali competenti e la rappresentanza aziendale, per un confronto che tutti i lavoratori (ed un intero paese) auspicano possa portare buone notizie.

Obiettivo ora conservare il lavoro. “Non ci aspettiamo che la Yokohama torni sui suoi passi, ma vorremmo far capire che ci sono tante possibilità a livello europeo e nazionale per risolvere il problema. Chiediamo quindi agli imprenditori di farsi avanti e rilevare il polo che da più di 30 anni rappresenta un importante riferimento occupazionale per la realtà ortonese; senza considerare poi che si trova in una zona strategica: alle porte dell’uscita autostradale e vicino al porto commerciale di Ortona. Se la proprietà giapponese non è più interessata, chiediamo un passaggio di consegna per chi può essere interessato a portare avanti questa storica realtà industriale, garantendo così la continuità del lavoro per noi dipendenti”.

 

by Redazione
Abruzzo

Sono oltre 20mila le imprese abruzzesi sin qui finanziate dal sistema bancario in base alle misure stabilite dal governo Conte, tra cui i decreti “Cura Italia” e “Liquidità”, voluti per sostenere la ripresa durante l’emergenza Covid-19.

E a farla da padrone sono decisamente le richieste per gli importi più ridotti, a conferma che la crisi ha colpito al cuore e in profondità, nel sistema produttivo italiano e regionale, soprattutto le aziende di minori dimensioni.

I dati diffusi dal Fondo di garanzia nazionale, braccio operativo del ministero dello Sviluppo economico, aggiornati al 7 luglio scorso, descrivono uno scenario in cui, dopo una partenza decisamente accidentata, il passo preso dal sistema bancario nei confronti delle richieste presentate dal mondo delle imprese, è diventato più spedito e veloce.

Ecco le cifre in dettaglio.

Dal 17 marzo scorso – data di avvio delle richieste – al 7 luglio, sono state complessivamente in Abruzzo 20.030 le pratiche che hanno avuto il via libera, per un importo complessivo finanziato di 887 milioni, 493mila e 332 euro, per un importo medio che si attesta a quota 44mila e 90 euro, che è però ben lontano dagli oltre 60mila euro della media nazionale.

Tra i territori, confermando le tendenze delle scorse settimane, resta in vetta la provincia di Chieti (5.635 operazioni approvate), incalzata dal Teramano (5.196); con Pescara (4.867) e L’Aquila (4.359) decisamente più distanziate.

La fetta più grande di finanziamenti, confermando anche in questo caso le tendenze delle scorse settimane, resta tuttavia appannaggio delle operazioni erogate per gli importi più ridotti, ovvero fino a 30mila euro (dopo l’iniziale limite fissato a 25mila, ndr): sono state 18.672, ovvero il 93% del totale, per complessivi 347 milioni e 618mila euro.

Decisamente al di sotto della soglia massima consentita è però la media delle erogazioni effettive: poco più di 18mila e 600 euro, cifra decisamente lontana anche in questo  caso dalla media nazionale (19.927).

Tra i territori, anche in questo caso, resta Chieti la provincia con il più alto numero di pratiche di finanziamento approvate: 5.285. Per il resto, distanze meno nette tra Teramo (4.782) e Pescara (4.610), con L’Aquila che chiude a quota 3.995.

“Prendiamo atto con soddisfazione di questo scatto in avanti – dice il presidente regionale di Cna Abruzzo, Savino Saraceni – e del fatto che il sistema bancario, di cui pure all’inizio avevamo segnalato la lentezza, abbia ora invertito decisamente la rotta. Certo, non è noto il numero di imprese che ha fatto richiesta, ma i dati relativi ai finanziamenti approvati, ci segnalano quanto vasta sia l’esigenza da parte del sistema produttivo, e delle micro imprese in particolare, di poter contare su linee di credito certe per poter sopravvivere in questa delicatissima fase, in cui per molte aziende si deciderà la stessa possibilità di andare avanti. Ragione, questa, che ci spinge a chiedere anche al sistema pubblico di immettere nel più breve tempo possibile risorse finanziarie nell’economia: di tempo ce n’è davvero poco, occorre fare in fretta, perché a settembre con la fine del blocco dei licenziamenti, la ripresa del pagamento delle rate delle tasse sospese e delle rate dei mutui ci sarà un momento ancora più duro”.

 

by francesca
bcc sangro teatina

Una banca capace di affrontare l’emergenza Covid con passione, efficienza e innovazione, in forza di numeri solidi e di una reale vicinanza al territorio.

L’approvazione del bilancio 2019 di Bcc Sangro Teatina, ratificato nella sede centrale di Atessa il 25 giugno dall’assemblea dei soci rappresentata dal notaio Guido Lo Iacono, ha evidenziato per l’ennesimo anno consecutivo un bilancio in salute e una invidiabile solidità patrimoniale che, sommati ad una grande capacità di vicinanza alle imprese e alle famiglie del territorio, hanno reso possibile performance economiche e professionali anche e soprattutto nel duro periodo di emergenza che non ha risparmiato i territori di competenza.

Nel dettaglio, 4.004 sono i soci e oltre 20mila i clienti.

Molto alti sono risultati gli indicatori della solidità bancaria, con un Total capital Ratio al 16,91 per cento a fronte di un minimo richiesto del 9,25%.

Inoltre, le sofferenze nette sui crediti netti verso la clientela sono state pari all’1,80%, mentre il Cost Income Ratio, che indica il rapporto tra costi gestionali e margini di intermediazione, è stato del 73,10%, in linea con la media del gruppo Cassa Centrale Banca.

A fine anno, la raccolta totale ha raggiunto quota 373 milioni di euro, in crescita di 15 milioni rispetto al 2018, mentre sono stati erogati 35 milioni, un dato che testimonia che nel corso del 2019 Bcc Sangro Teatina ha continuato a sostenere la crescita dell’economia locale.

Il totale dei mezzi amministrati dalla banca ha superato i 588 milioni di euro mentre il rapporto impieghi/raccolta diretta è stato pari al 67%.

Al risultato positivo si accompagna un netto rafforzamento dei principali indici patrimoniali, che stanno a indicare una maggiore solidità e solvibilità dell’istituto e che sono il frutto di una politica prudente e lungimirante portata avanti dai vertici aziendali.

Una banca solida, dunque, che anche per questo è stata in grado di affrontare efficacemente l’emergenza Covid.

In una prima fase sono state messe in atto tutte le precauzioni per clienti e personale e si è fatto ricorso anche allo smart working: grazie a queste misure, non si è verificato nessun caso di contagio.

Poi sono stati realizzati interventi importanti, con un impegno di mezzi economici e risorse senza precedenti: in circa dieci giorni sono stati sospesi 1.100 mutui, per un valore di circa 70 milioni di euro, e lavorate ben 350 pratiche per i nuovi finanziamenti fino ai 25 mila euro, per un valore totale di 6 milioni di euro erogati in poco più di venticinque giorni.

Nel frattempo, è stato messo a punto un sistema di prenotazione online molto apprezzato dalla clientela, evidenziando una banca moderna, capace di affiancare a servizi tradizionali un modello di business innovativo: è il caso dei prodotti e servizi di qualità “fabbricati” dalla capogruppo Cassa Centrale Banca, come la protezione assicurativa, investimenti etici, energia pulita, monetica, internet banking evoluto, fino ad un nuovo sito internet, più dinamico e in grado di garantire un’esperienza di navigazione nuova e coinvolgente.

“Questi risultati – commentano Vincenzo Pachioli e Fabrizio Di Marco (nella foto), rispettivamente presidente e direttore generale di Bcc Sangro Teatina – confermano la proattività, la solidità, la capacità di creare valore di un istituto radicato nel territorio e strutturato per affrontare i mutamenti in atto. Continueremo con determinazione a garantire il nostro sostegno a famiglie e imprese, pur in un quadro congiunturale straordinario e non prevedibile come quello che stiamo vivendo, legato ad un’emergenza epidemiologica che non ha precedenti. Il nostro impegno oggi non vuole solo facilitare la ripartenza, ma leggere questa difficile congiuntura come un’opportunità per rafforzare il nostro modo equilibrato e flessibile di fare banca e accompagnare la ripresa economica sul terreno dell’inclusione e della sostenibilità. Siamo orgogliosi di ciò e siamo sempre di più al fianco di tutti, perché questa sfida sarà vinta solo con il contributo unanime di tutte le parti in gioco”.

by Redazione
uil abruzzo

Non solo le microimprese, l’artigianato, il commercio e il terzo settore, ma anche la grande industria abruzzese sta soffrendo per l’emergenza post Covid: bisogna vigilare con grande attenzione per evitare il tracollo e perdere posti di lavoro.

È il messaggio che arriva da Michele Lombardo, segretario generale Uil Abruzzo, che commenta così la preoccupante analisi del dottor Aldo Ronci, da cui risulta che nel primo trimestre 2020 l’export abruzzese ha segnato una flessione del 5,6%, dato triplo rispetto a quello nazionale che è diminuito dell’1,9%.

“Oltre ad evidenziare questo tracollo dell’export – dice Lombardo – la ricerca sottolinea un aspetto che noi come Uil abbiamo più volte abbiamo evidenziato soprattutto in questa fase di ripartenza: non assistiamo solamente ad una crisi di settori specifici come il turismo o la micro impresa, sia essa artigiana, commerciale o del terzo settore, ma anche ad una difficoltà crescente della grande industria, che lega il suo fatturato per massima parte ai mercati esteri o comunque extraregionali. Questo significa che a soffrire è il settore con il maggior numero di occupati in Abruzzo: la meccanica, l’automotive e tutto l’indotto che danno lavoro a decine di migliaia di persone e che rappresentano il cuore pulsante del nostro sistema economico”.

Il segretario generale Uil Abruzzo ricorda che “in maniera sempre più pressante abbiamo sottolineato alla Regione Abruzzo, nei tavoli con l’assessorato alle Attività produttive, la necessità di lavorare insieme per creare le condizioni a sostegno della tenuta dell’intero sistema economico abruzzese, ivi compresa la grande industria. Per questo, a partire dallo studio di Ronci, riteniamo sia necessario intraprendere senza indugi una riflessione più complessiva sul futuro del nostro territorio, senza dare per scontato che il nostro sistema industriale possa farcela da solo. Del resto – conclude Lombardo – il ricorso massiccio della grande industria agli ammortizzatori sociali sta lì a testimoniare che la crisi è ancora più ampia di quanto non si creda, e per questo occorre vigilare con grande attenzione. Ne va del nostro futuro”.

by Redazione
confartigianato avezzano

Lo scorso 15 maggio, la Regione Abruzzo ha pubblicato l’avviso “Aiuta Impresa” con l’obiettivo di stimolare gli investimenti in Abruzzo.

Le risorse regionali disponibili per il presente Avviso ammontano ad € 6.000.000,00 (seimilioni/00).

Il contributo consiste in una sovvenzione diretta a fondo perduto, per un massimo di 5mila euro, concessa a titolo di rimborso degli investimento effettuati, nella misura del 40% delle spese sostenute al netto dell’IVA.

Il contributo è destinato alle micro e piccole imprese nonché ai lavoratori autonomi in regime forfettario che siano costituiti da più di tre anni e operanti, sempre da almeno 3 anni, nel territorio abruzzese.

Confartigianato Imprese Avezzano a sostegno del mondo imprenditoriale mette a disposizione delle aziende un apposito servizio dedicato con il quale è possibile ricevere un aiuto alla compilazione delle domande.

Il servizio verrà erogato previo appuntamento telefonico ai numeri 0863-413713/26282,  370-3455727 oppure tramite mail all’indirizzo info.confartigianatoavezzano@gmail.com.

Per erogare un servizio efficiente si comunica che tutta la documentazione dovrà pervenire presso i nostri  uffici  entro e non oltre il 26 maggio, altrimenti non potrà essere garantita una posizione utile in graduatoria. Sulle pagine social di Confartigianato Imprese Avezzano è disponibile una presentazione esplicativa dell’Avviso.

by Redazione
telelavoro

La Commissione per le Pari Opportunità del Comune di Pineto a seguito della difficile situazione in corso a causa della pandemia di Covid-19  ha messo in evidenza, anche in considerazione dei dati derivati dal questionario Conosciamo chi lavora somministrato nelle aziende della Zona Industriale di Pineto all’inizio del 2019, alcune riflessioni, possibilità e proposte nell’ambito del lavoro.

Tra le voci emerse dal sondaggio dello scorso anno (dunque molto prima dell’emergenza in corso) quelle maggiormente auspicate dai dipendenti furono quelle legate alla flessibilità del lavoro e al telelavoro.

Con la riapertura delle aziende del 4 maggio, a seguito del DPCM del 26 04 2020, considerata la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado ancora in essere e la momentanea indisponibilità dei nonni e spesso purtroppo la loro scomparsa a causa del Covid-19, la situazione dei dipendenti è diventata particolarmente complessa.

Sulla base di queste considerazioni La CPO di Pineto ha deciso di chiedere alle aziende di considerare attentamente la grande opportunità del telelavoro e la flessibilità di orari nei limiti del possibile e delle mansioni come una grande risorsa anche per il futuro, per i dipendenti sia essi uomini che donne, per consentire di gestire meglio la casa e i figli, di ridurre le spese di assistenza da parte di terze persone, di ridurre il consumo quotidiano di carburante e il rischio da strada.

“Siamo convinte che la produttività di un dipendente non dipenda esclusivamente dal suo orario, siamo convinte che si possa, in ragione della situazione attuale estendere questo modello anche per il futuro, riconsiderare degli schemi ormai prefissati e forse obsoleti e provare con determinazione a poter conciliare famiglia, risparmio, produttività e ambiente- ha dichiarato la presidente della CPO Anna D’Amario- Noi crediamo fermamente che in futuro, e non solo in emergenza, lo sviluppo della tecnologia possa migliorare di molto la qualità della vita delle famiglie consentendo loro più risparmio e meno stress”.

Un altro interessante dato messo in evidenza nella ricerca Conosciamo chi Lavora fu quello dell’utilizzo indiscriminato dell’automobile.  Dalla ricerca risultò infatti che l’83 % dei dipendenti viaggiava in macchina da solo, un dato che si traduce sulla strada in centinaia di autoveicoli che nelle ore di punta ingorga il traffico (ben lo sanno gli abitanti della frazione Scerne), di spesa giornaliera eccessiva, di stress e in una quantità di inquinamento atmosferico eccessivo.

Se osserviamo la distribuzione delle aree rosse del mondo notiamo che esse corrispondono a zone molto inquinate e non c’è bisogno di evidenza scientifica per dedurre che l’inquinamento è uno dei fattori, di certo non il solo, che ha permesso direttamente o indirettamente una maggiore diffusione del virus. Anche per questo motivo la CPO chiede di valutare attentamente soluzioni diverse per il futuro che ci si augura, sia un futuro florido in cui però la salute, la famiglia, le donne e l’ambiente siano non solo salvaguardate ma, se possibile, al primo posto.

“Ho ricevuto la lettera della nostra Commissione per le Pari Opportunità con la proposta per le aziende che ho accolto con grande entusiasmo. Un ottimo lavoro che sottoporrò all’attenzione dell’Amministrazione Comunale e che penso possa essere una preziosa occasione di ripartenza sia per le aziende che per i dipendenti” ha dichiarato l’assessora alle Pari Opportunità Marta Illuminati.

by Redazione
castiglione messer raimondo

Abbiamo deciso di esentare le attività economiche e produttive dal pagamento della Tari e abbiamo messo a punto un apposito piano.

Lo annuncia Vincenzo D’Ercole, sindaco di Castiglione Messer Raimondo, paese più colpito dall’emergenza Coronavirus in Abruzzo. Con oltre 80 casi e 14 decessi, il comune era uno di quelli inseriti nella zona rossa istituita dalla Regione per quasi 40 giorni.

“Nelle scorse settimane – sottolinea il primo cittadino – abbiamo chiesto alle istituzioni sovracomunali uno sforzo e un aiuto per il nostro territorio, le nostre aziende e attività che stanno subendo in maniera ancora più dura le restrizioni dovute all’emergenza coronavirus. Oltre a chiedere aiuto e a far sentire il nostro grido di allarme, ci siamo messi a lavoro con tutte le forze e abbiamo voluto dare una mano concreta e reale alle attività del nostro comune”.

“Nonostante le ristrettezze di bilancio che affrontano tutti gli enti locali – prosegue il sindaco – siamo riusciti a pianificare una manovra di diverse migliaia di euro, che vedrà la luce nelle prossime settimane, per finanziare la minore entrata derivante dall’esenzione Tari che sarà concessa a quelle attività costrette alla chiusura dai vari Dpcm a causa dell’emergenza Covid-19″.

“Un’iniziativa di questo tipo significa dare forza e speranza affinché le attività ripartano. Dimostrazione della vicinanza concreta del Comune e dell’amministrazione rispetto alle esigenze reali del nostro tessuto produttivo che sta soffrendo di più e che nel futuro dovrà combattere duramente per garantire occupazione nelle nostre zone. Nel nostro piccolo – conclude D’Ercole – stiamo facendo il possibile per fare la nostra parte. Aspettiamo che la Regione e il Governo facciano la loro”.

by Redazione