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Tag Archives: Economia regionale

confcooperative abruzzo

Già prima dell’emergenza Coronavirus, più di un terzo della popolazione abruzzese viveva in una situazione di fragilità economica: ora questa fascia rischia di ampliarsi in maniera preoccupante, mettendo a rischio la tenuta sociale dell’Abruzzo.

È l’allarme lanciato da Massimiliano Monetti (nella foto), presidente di Confcooperative Abruzzo, che snocciola i dati di un’analisi del reddito Irpef degli abruzzesi nel 2017, realizzata dal Centro Studi dell’Agenzia per l’Abitare, il consorzio di Confcooperative Abruzzo che si occupa di dinamiche urbane, social housing, servizi all’abitazione e via dicendo.

Se il reddito medio in regione si attesta a 18.703 euro, già più basso di quello nazionale pari a 20.940 euro, il 63,05 per cento dei contribuenti si attesta sotto questa soglia: un dato che già da solo parla di un potere di acquisto e di spesa ridotto per oltre la metà degli abruzzesi.

All’interno di questa maggioranza, l’1,10% (pari a 9.789 contribuenti) vive in totale emergenza, con un reddito pari a zero, e il 34,61%, equivalente a 309.363 contribuenti, oltre un terzo del totale, in una situazione di fragilità economica, con redditi che vanno da 0 a 10mila euro annui, per un massimo di 833 euro al mese.

A seguire, il 12,01% (137.054 contribuenti) vive con redditi tra i 10 mila e i 15mila euro (max 1.250 euro al mese) e 15,34 % (107.305 contribuenti) con redditi tra i 15mila e i 18mila euro, per un massimo di 1.500 euro al mese.

Commenta Monetti:

Già il quadro di partenza non è rassicurante.

Con la crisi economica che si preannuncia particolarmente dura, moltissime persone perderanno il lavoro e quindi la fascia di popolazione fragile, che oggi vive con meno di 800 euro al mese, aumenterà significativamente, con quel che ne consegue in termini di capacità di spesa e di accesso a servizi essenziali come la salute e l’assistenza.

In tanti si preoccupano giustamente per la ripresa economica, ma al tempo stesso dobbiamo essere pronti a fronteggiare un’emergenza sociale.

Confcooperative Abruzzo dunque lancia l’allarme:

Oggi più che mai è indispensabile strutturare un sistema di welfare integrato di territorio, che sul territorio sappia farsi capace di sostenere queste fragilità.

Il mondo della cooperazione ancora una volta è pronto a fare la sua parte, nella certezza che lo Stato da solo non può farcela ad affrontare questa situazione mentre il privato, attento solo alla redditività, non può garantire servizi a una fascia di popolazione che non può più permetterseli.

Si agisca subito, prima che la crisi da economica si trasformi in vera e propria emergenza sociale.

by Redazione
QuartiereMio

Valorizzare il negozio di vicinato, contro lo svuotamento dei centri storici e a favore di un’esperienza d’acquisto più consapevole: lontana dagli assembramenti dei supermercati e a sostegno delle piccole realtà che con tanta fatica ci stanno garantendo il loro servizio anche in questo momento di emergenza.

Questi gli obiettivi dell’iniziativa QuartiereMio, idea di SwizzyLab, società in house di Artigiancassa, a cui Confartigianato Chieti L’Aquila ha deciso di aderire.

L’associazione, infatti, convinta che proprio sulle piccole realtà si basi il tessuto sociale italiano, è da sempre vicina alle attività commerciali del territorio.

QuartiereMio consiste in una piattaforma online che raccoglie gli esercizi commerciali di vicinato con consegna a domicilio.

Al momento le caratteristiche principali della piattaforma sono:

  • una lista delle realtà di vicinato a cui rivolgersi per trovare qualità, servizio e disponibilità;
  • una mappa con possibilità di filtrare per categoria merceologica, servizi offerti, prezzi e tags;
  • possibilità di creare una lista di attività preferite e condividerle con i propri contatti;
  • possibilità di votare e commentare il servizio offerto dall’impresa; u
  • na vetrina per l’impresa con possibilità di informare i clienti attraverso orari di apertura, contatti, descrizione dell’attività, immagini, listino prezzi, modulo prenotazione;
  • un pannello di controllo per l’impresa in cui ricevere messaggi e visualizzare le statistiche sulla sua vetrina personale.

Si tratta di un innovativo sistema win win nato con l’intento di creare una rete di aiuti e servizi per imprese e cittadini.

Una dimostrazione di come la tecnologia possa creare rete facendo incrociare domanda e offerta anche su scala locale.

Le imprese interessate all’iniziativa possono contattare Confartigianato Chieti L’Aquila ai numeri telefonici 0871.330270 e 349.8871505 (rif. Francesco Cicchini) o scrivendo a categorie@confartigianato.ch.it.

I cittadini interessati a ricevere comodamente la spesa a domicilio, invece, possono collegarsi al sito web www.confartigianato.ch.it/quartieremio/.

“Gli artigiani, le piccole imprese e le piccole attività commerciali dei centri urbani – commentano il presidente ed il direttore generale di Confartigianato Chieti L’Aquila, Francesco Angelozzi e Daniele Giangiulli – in queste settimane di emergenza stanno dimostrando tutta la loro forza e stanno tenendo duro. E’ proprio su queste attività che si fonda il tessuto sociale italiano, dell’Abruzzo e di territori come quelli delle province di Chieti e L’Aquila. Acquistare nei negozi di vicinato consente di contrastare la diffusione del virus, evitando gli assembramenti, e di sostenere l’economia locale, la cui tenuta è a serio rischio. Agli artigiani e ai titolari di piccole attività consigliamo di sfruttare tutte le opportunità derivanti dalle nuove tecnologie. Ai cittadini – concludono – soprattutto in vista della Pasqua, rivolgiamo un invito: acquistate locale, acquistate nei piccoli negozi”.

by Redazione
cassa integrazione

“Sarà impossibile per migliaia di lavoratori della provincia di Chieti ricevere, nei tempi annunciati dal governo gli importi maturati per la cassa integrazione e per gli altri ammortizzatori sociali”, è quanto dichiarato dal Consiglio Provinciale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro e dall’ANCL (Associazione Nazionale Consulenti del Lavoro) Unione provinciale di Chieti, rispettivamente rappresentati da Maria Teresa Maimone e Nicola De Laurentis.

“Le attuali modalità di accesso a tali strumenti, infatti, risultano essere intrise di una burocrazia tale da non permettere tecnicamente di arrivare entro il 15 aprile alla liquidazione delle somme da erogare – si spiega nella nota – La situazione sarebbe stata diversa se le istituzioni avessero raccolto le proposte di semplificazione formulate dal nostro Consiglio Nazionale, come ad esempio il ricorso ad un ammortizzatore sociale unico. Occorre segnalare, inoltre, il tema della capienza dei fondi stanziati: non si è a conoscenza, infatti, se questi ultimi saranno sufficienti a coprire tutte le richieste provenienti dalle imprese. A complicare una situazione già critica, vi è inoltre l’impossibilità in Abruzzo di poter presentare richieste di cassa integrazione in deroga dato che, pur essendo stato approvato l’accordo quadro regionale, ad oggi non è stata ancora resa nota la procedura informatica mediante la quale poter presentare le richieste”.

by Redazione
credito

Sportelli bancari chiusi a doppia mandata per le piccole imprese e gli artigiani abruzzesi.

L’ennesima conferma di quanto il credito sia diventato ormai un miraggio per alcune categorie produttive della nostra regione arriva da uno studio realizzato, per conto della Cna Abruzzo, da Aldo Ronci.

A settembre, dice infatti la ricerca realizzata su dati di Bankitalia, il credito alle micro imprese ha subìto, rispetto ai 12 mesi precedenti, una contrazione davvero pesantissima: ben 73 milioni in meno.

Una diminuzione in aperta controtendenza, illustra il curatore dell’indagine, “sia rispetto alle imprese medio-grandi, per cui è cresciuto di 85 milioni, ma sia soprattutto per le “famiglie consumatrici”, accreditate di 215 milioni di incremento”.

In valore percentuale, le differenze si notano in maniera ancora più netta, se possibile.

Così, se il credito al mondo delle micro imprese in Abruzzo è diminuito del 2,7%, contro il 2,3% nazionale, quello erogato alle imprese medio-grandi risulta addirittura di segno opposto: l’aumento registrato in Abruzzo (un punto percentuale in più) risulta infatti in netta controtendenza rispetto alla media nazionale (-0,7%).

Complessivamente, dunque, a fine settembre del 2019 il barometro del credito ha segnato in Abruzzo una consistenza (ovvero il valore complessivo del totale degli impieghi effettuati dal sistema bancario a favore di imprese e famiglie, ndr) di 20 miliardi e 727 milioni di euro, registrando, sui 12 mesi precedenti, al netto delle cessioni delle sofferenze, un incremento di 227 milioni.

Quanto ai depositi e al risparmio postale, infine, lo stesso periodo registra, rispetto al 2018, un aumento di 394 milioni di euro: 27 miliardi e 121 milioni, contro 26 miliardi e 727 milioni.

“La differenza macroscopica tra raccolta del risparmio e impieghi – esordisce il presidente regionale di Cna, Savino Saraceni – fotografa fedelmente l’andamento di una terra che destina altrove una parte consistente dei suoi risparmi, in un momento in cui al contrario l’economia regionale, e soprattutto le imprese di minori dimensioni, avrebbero assoluto bisogno di liquidità”.  

“Lo studio dimostra inoltre, come abbiamo più volte denunciato – aggiunge – che le regole che governano il mondo bancario, dominato dagli algoritmi, impatti in modo negativo sul sistema delle piccole imprese, anello debole della catena. Sono loro a pagare in termini di minor concessione di credito i danni prodotti alle banche dall’ammontare enorme di sofferenze prodotte dalla grande clientela più strutturata”.

“Così – conclude Saraceni – diventa impossibile non contare sul sostegno pubblico della Regione nell’accesso al credito, tramite il sistema dei confidi. E in questo contesto diventa impossibile non parlare della difficile situazione che sta vivendo un grande gruppo, come la Banca Popolare di Bari, che in Abruzzo ha acquisito due Casse di Risparmio, con 800 dipendenti, oltre 100 sportelli e impieghi miliardari: gli esiti di questa vicenda, in termini di contrazione nell’erogazione del credito, saranno ancor più visibili a breve tempo. Riteniamo giusta dunque l’alleanza tra istituzioni, imprese e sindacati per salvaguardare un patrimonio costruito dagli abruzzesi in decenni di lavoro”.

by Redazione
impresa cooperativa

Che cos’è un’impresa cooperativa? Come nasce e come si sviluppa? Come si gestisce? Come si valuta? E come si comunica?

A questa e ad altre domande risponderanno gli studenti delle quarte e quinte dell’Istituto tecnico e professionale agrario “Arrigo Serpieri” di Avezzano, Pratola Peligna e Castel di Sangro che ha scelto di aderire al progetto Impresa Cooperativa Simulata, promosso a livello nazionale da Confcooperative nell’ambito delle iniziative Work in Class, e a livello regionale da Fedagripesca di Confcooperative Abruzzo.

In particolare, l’iniziativa troverà sviluppo anche nel piano dell’offerta formativa del nuovo indirizzo di studi “Gestione delle acque e risanamento ambientale”, e rientra tra le attività di alternanza scuola lavoro.

Spiega Angela Colangelo, coordinatore regionale di Fedagripesca di Confcooperative Abruzzo:

Impresa Cooperativa Simulata nasce per diffondere e promuovere i principi e valori cooperativi e fornire risposte al tema della disoccupazione giovanile.

L’attività formativa, della durata di cinque mesi, servirà a simulare all’interno della scuola l’ideazione, creazione e gestione di una impresa cooperativa e delle sue attività, e si svilupperà grazie al supporto di un tutor di Confcooperative che accompagnerà il gruppo-classe nel mettere a fuoco e ricreare ogni fase di un’impresa vera.

Siamo lieti di realizzare questo progetto in una scuola prestigiosa e dinamica come il Serpieri di Avezzano, attento ad un mondo, quello della cooperazione, che rappresenta un’importante esperienza imprenditoriale anche in Abruzzo.

Agrario Serpieri
Agrario Serpieri

Aggiungono la dirigente scolastica Cristina Di Sabatino, la vice preside Marina Desiderio e la professoressa Fausta Pezzi:

La nostra scuola ha aderito con molto entusiasmo a questa proposta che coniuga la scoperta dell’aspetto imprenditoriale cooperativo nell’ambito agrario con il concetto di sostenibilità, quanto mai attuale.

Impresa Cooperativa Simulata si svolgerà sia ad Avezzano sia nella sede di Pratola Peligna, e sarà un’importante esperienza di introduzione all’autoimprenditorialità, una competenza cui un istituto tecnico e professionale come il nostro presta molta attenzione, anche a partire dalle indicazioni ministeriali.

Poter scoprire più da vicino l’impresa cooperativa con i suoi valori e i suoi punti di forza  rappresenta una grande opportunità per inserire ancora di più i nostri ragazzi nel tessuto produttivo del territorio ricompreso nel triangolo Avezzano-Pratola Peligna-Castel di Sangro, dove sono presenti le tre sedi del nostro istituto, protagonista del settore agroalimentare abruzzese.

by Redazione
saldi invernali

Sul finire delle feste, la Befana anticipa i suoi doni regalando agli abruzzesi e agli italiani l’inizio dei saldi invernali.

Il periodo per il 2020 è stato fissato dal 4 gennaio al 3 marzo; circa due mesi in cui sarà possibile acquistare la merce a prezzi scontati facendo ottimi affari in diversi settori merceologici.

Come ricorda la legge e la Confcommercio: “Le merci in vendita sono esposte con l’indicazione distinta: del prezzo praticato prima della vendita promozionale; del nuovo prezzo; dello sconto praticato e del ribasso effettuato, espresso sia numericamente che in percentuale”.

premio cambiamenti

C’è una Silicon Valley d’Abruzzo in cui lavorano giovani imprenditori, dove corrono idee innovative, che guarda al mondo dei mercati globali ma sa anche riusare materiali e strumenti della tradizione regionale: come la vecchia, cara ceramica.

Tutto questo è condensato nel Premio Cambiamenti, voluto dalla Cna italiana proprio per premiare il pensiero innovativo, giunto alla quarta edizione, ha incoronato a Pescara la “regina” d’Abruzzo, ovvero l’impresa che il 28 novembre prossimo, a Roma, contenderà alle vincitrici delle altre regioni il primato nazionale.

Ad aggiudicarsi l’ambito traguardo è stata la “Termotag sas” dell’imprenditore teatino Luca Amicone; ha preceduto la “Carvin engineering srl” di Vincenzo Di Nino e la “Let’s Webearable Solution srl” di Mauro La Rocca e Robert Manolea.

Il trio ha ottenuto il più alto indice di gradimento al termine dalla selezione avvenuta nell’aula Federico Caffè della Facoltà di Economia dell’università d’Annunzio.

A decidere una platea di oltre 300 studenti, dopo una breve presentazione uguale per tutti (appena quattro minuti ciascuno) effettuata dai 12 concorrenti selezionati tra le 69 candidature della regione da una precedente scrematura effettuata da una giuria di esperti, tutti imprenditori e dirigenti del sistema CNA Abruzzo: Mirco Mirabilio, Linda D’Agostino, Paolo D’Amico, Gabriella Corona, Roberta Dell’Aguzzo e Ivano Lapergola.

Il verdetto della giuria “popolare” è avvenuto – e non poteva essere altrimenti – attraverso un voto avvenuto via social, smartphone ed altre tecnologie avanzate: il gradimento degli studenti si è miscelato, con diverse proporzioni, a quello degli esperti.

Il progetto del vincitore – che si aggiudica intanto un bonus da mille euro in servizi, in attesa di competere per gli ambiti benefit della finale nazionale, tra cui il primo premio da 20mila euro – potrebbe essere destinato a rivoluzione l’utilizzo di strumenti di larghissimo consumo, quali riscaldamento o condizionamento dell’aria.

Attraverso l’applicazione al polso di un semplice bracciale in ceramica, infatti, la persona sarà in grado di poter stabilizzare la propria temperatura corporea, evitando così un uso abnorme di emissioni fredde o calde a seconda della stagione, a tutto vantaggio dell’ambiente:

Ho messo a frutto questa idea progettuale nel mio soggiorno negli Stati Uniti – spiega Amicone, quarant’anni, laurea in Scienze manageriali proprio a Pescara – dove ero andato a perfezionare la lingua. Ho osservato, soprattutto nella stagione estiva, un uso folle di condizionatori sparati “a palla”, ho studiato le proprietà della ceramica, ed ho messo a punto questo brevetto, che stabilizza la temperatura corporea impedendo di usare in modo esagerato tanto l’aria fredda che quella calda.

Un dispositivo molto semplice, che per il momento sembra avere competitori importanti solo in America, e prospettive interessanti su tanti mercati, a partire da quello che si occupa di prodotti per la salute.

Un’applicazione – sia detto per inciso – che fa il paio con quella che un anno fa, sempre con la ceramica protagonista, consegnò la  vittoria finale nazionale all’aquilano Massimiliano Falcone, pure lui impegnato a studiarne l’uso a fini scientifici, medici e sanitari.

Dopo Amicone, piazze d’onore per la “Carvin engineering srl” di Vincenzo Di Nino e la “Let’s Webearable Solution srl” di Mauro La Rocca e Robert Manolea.

La prima si occupa dello sviluppo delle cosiddetta “visione artificiale” nel campo industriale; la seconda, invece punta su un campo assai simile a quello del vincitore: l’utilizzo stavolta di indumenti particolarmente trattati per la trasmissione di dati relativi alla salute di chi li indossa.

Con loro, hanno proposto i rispettivi progetti anche “LF System Italia srl”; “Gianluca Nappo natural fashion”; “Palati a Spasso srl.”; “Liberha srl”; “Abruzzo Rural Property sas”; “Api Forge srl”; “Teknisolar srl”; “Amosa.Exe srl”; “Oleafit”; “Pendeche srl”.

Alla manifestazione conclusiva del Premio Cambiamenti hanno preso parte, tra gli altri, il coordinatori nazionale e regionale del Premio, Luca Iaia e Silvio Calice, il presidente e il direttore regionale della Cna Abruzzo, Savino Saraceni e Graziano Di Costanzo, il presidente regionale dei Giovani Imprenditori di Cna, Luca Lecce.

by Redazione
internazionalitalia

Un roadshow a Pescara dal titolo Internazionalitalia con l’obiettivo di parlare del Made in Italy fuori dai confini nazionali e di come esportare al meglio le nostre eccellenze

Di questo si è quindi parlato all’Aurum nei giorni scorsi grazie all’Anpit (Associazione nazionale per l’industria e il terziario) nata con l’obiettivo di impegnare tutti i soggetti, pubblici e privati, in un’azione congiunta di medio termine per promuovere l’internazionalizzazione come strumento di sviluppo per le imprese italiane.

L’Italia all’estero dunque al centro della prima parte dell’incontro soprattutto in mercati come, tra gli altri, Cina, Usa e Serbia.

Ad aprire il convegno è stato Lucio Palombini, responsabile dell’Ufficio Internazionalizzazione Anpit di Pescara:

Lo scopo del nostro ufficio è creare un modello di associazionismo che rappresenti un valore aggiunto per le imprese.

“Vogliamo dare soluzioni operative e concrete alle aziende”, ha dichiarato Leonardo Giacomozzi di Anpit Abruzzo: “Dopo cinque anni di crescita, l’export abruzzese ha segnalato una grave flessione. Dobbiamo riflettere sulle misure da applicare per dare sostegno alle imprese. La politica deve assumersi delle responsabilità a tal proposito: bisogna trovare delle soluzioni per creare nuove sinergie e sbocchi per le nostre aziende”.

Successivamente a prendere la parola è stato Alfredo Cremonese, Assessore alle attività produttive del Comune di Pescara:

Esportare il Made in Italy significa esportare eccellenze: dobbiamo preservare i posti di lavoro mi-nati nel nostro paese da una profonda crisi.

I saluti istituzionali sono proseguiti con l’intervento di Antonella Ballone, Vvce residente della Camera di Commercio di Teramo:

L’internazionalizzazione è una grande impresa da sostenere, perciò stiamo provando a dare il nostro contributo e sarebbe interessante collegarsi a livello logistico con paesi strategici come la Cina.

Mai come in questo momento l’internazionalizzazione rappresenta uno sbocco importante per le imprese italiane.

Cina, Serbia e America: tre mercati importanti su cui l’Italia può e deve puntare; la Cina ad esempio ha visto il suo Pil crescere in modo abnorme rispetto all’Italia così come il debito pubblico: se il nostro paese è al di sopra del 100%, quello cinese arriva al 207% ma è una cifra spiegabile con l’espansione in corso e quindi la necessità di indebitarsi per far crescere la domanda.

Un mercato italiano che, a differenza di quello della nazione asiatica, è maturo ed è per questo che in altri settori come quello Elettromedicale, meccanica di precisione e digitale, può dire la sua.

Anche la Serbia è un mondo in espansione dove, per esempio, la tassazione delle imprese è a 15% e in alcuni settori l’Iva non è prevista quali: trasporti e importazioni di beni, merci destinate alla zona franca, prestazioni di servizi e di trasporti agli utenti della zona franca.

analisi mercato serbo

Anche il mercato serbo ha delle aree interessanti in cui l’Italia può entrare come l’agroalimentare; il paese infatti ha un territorio composto per il 64,3% di terreni agricoli. Poi ci sono altri settori in forte espansione come l’Italian food, ambiente e informatica.

Per quel che concerne l’America, che ha una passione viscerale per il nostro paese, una delle strade di percorrere è la comunicazione online: generare cioè interazioni maggiori con l’e-ommerce e le tutte le possibilità che la Rete offre.

L’Italia dovrebbe in qualche modo avere più fiducia di quello che non vede e non tocca, cambiare approccio nel mondo del commercio.

Federico Iadicicco
Federico Iadicicco, presidente Anpit

Al termine del convegno il presidente nazionale di Anpit, Federico Iadicicco ha concluso:

L’internazionalizzazione è una leva virtuosa, ci permette infatti di attrarre capitali stranieri e invogliarli a investire in Italia.

Lavorare per l’internazionalizzazione delle nostre imprese, inoltre, non vuol dire incentivarne la delocalizzazione, ma anzi significa permettere di esportare capacità, competenze che rendono i prodotti del Made in Italy i più famosi e desiderati al mondo.

by francesca
agriturismi in Abruzzo

Il Cresa analizza i dati sugli agriturismi in Abruzzo e, al 31 dicembre 2018, ne sono 392: in 10 anni il calo è stato apri al 5,8% mentre nel resto d’Italia c’è stato un aumento del 31,1%.

Il presidente dell’istituto Lorenzo Santilli spiega:

I risultati negativi registrati nell’ultimo decennio dalle strutture agrituristiche sono dovuti alla sensibile flessione verificatasi nel biennio 2012-2013 che non è stata ancora recuperata nonostante l’aumento verificatosi nell’ultimo quinquennio e testimoniato dalla crescita dell’ultimo anno pari al +1,3% per gli esercizi e al +3,2% per i posti letto.

Di conseguenza il peso che la regione rappresenta sul totale nazionale è diminuito dal 2,7% all’1,9%, che pone l’Abruzzo al 15° posto della graduatoria tra le regioni italiane nella quale emergono Toscana, Trentino-Alto Adige e Piemonte (rispettivamente 25,2%, 15,7% e 11,0%).

La diminuzione degli agriturismi in Abruzzo è avvenuta contemporaneamente alla diminuzione delle strutture alberghiere (-6,1%) e in controtendenza rispetto all’aumento degli esercizi extralberghieri (+86,1%).

Alla flessione degli esercizi agrituristici si è affiancato il calo dei relativi posti letto (-8,4%) anch’esso in controtendenza rispetto all’incremento verificatosi in Italia (+41,2%).

Nel decennio la regione ha perso 413 posti letto, fatto che ha causato la diminuzione del suo peso percentuale sul totale nazionale dal 2,6% all’1,7% che colloca l’Abruzzo al 17° posto nella graduatoria regionale dove emergono Toscana e Trentino-Alto Adige (rispettivamente 28,5% e 11,2%).

Nel dettaglio provinciale spicca per numero di agriturismi Teramo (32,1% del totale regionale) seguita da Chieti (28,1%) e a una certa distanza da Pescara e L’Aquila (rispettivamente 21,4% e 18,4%).

Anche riguardo alla distribuzione territoriale dei posti letto emerge Teramo (34,4%) seguita da Chieti e Pescara (rispettivamente 25,2% e 23,0%) e poi L’Aquila (17,4%).

Teramo spicca anche in relazione al numero di posti letto per 1000 abitanti che registra un valore (5,0) superiore non solo a quello regionale (3,4) ma anche a quello nazionale (4,5).

Tra il 2008 e il 2018 tutte le province hanno fatto rilevare diminuzioni sia del numero di esercizi agrituristici che di posti letto ad essi relativi, con la sola eccezione dell’Aquila, unica ad aver riscontrato un sensibile aumento.

A maggiore dettaglio territoriale sono 153 i comuni sprovvisti di strutture agrituristiche. Per numero assoluto di alloggi agrituristici emerge Loreto Aprutino (12) mentre se si considera il numero di posti letto spicca Pineto (157).

 

by Redazione
artigianato abruzzo

Mille iscrizioni e 1.458 cancellazioni: è racchiuso in questo saldo negativo (-458 imprese) l’andamento dell’artigianato Abruzzo nei primi sei mesi dell’anno, secondo lo studio che Aldo Ronci (nella foto) ha realizzato per la CNA Abruzzo su dati del sistema camerale italiano diffusi da www.movimpresa.it.

Un dato che, se da una parte spinge la nostra regione in fondo alla graduatoria nazionale, peggior risultato degli ultimi quattro anni, induce le associazioni che rappresentano il mondo della micro impresa, come la CNA, a chiedere alle istituzioni, Regione in testa, “di pensare adesso a misure e politiche mirate, destinate a quelle che sono ancora in piedi”.

Ma torniamo ai dati, secondo cui le imprese artigiane attive in Abruzzo sono 29.448.

Lo studio di Ronci dice che “la loro flessione percentuale è stata pari all’1,52%, con un valore superiore al decremento italiano, fermo allo 0,65%”.

Ma dice anche che la caduta si è distribuita “in modo disomogeneo sul territorio regionale: peggiori risultati all’Aquila (-140) e Chieti (-144), decrementi più contenuti a Pescara (-97) e Teramo (-77)”.

Dati, quelli delle due province messe peggio, che le hanno fatte precipitare rispettivamente al terzultimo e sestultimo posto della graduatoria nazionale tra le 105 province d’Italia.

“La CNA, con le altre associazioni d’impresa – commenta il direttore regionale della confederazione artigiana, Graziano Di Costanzo ha da tempo denunciato la condizione di estrema gravità in cui versa il mondo della micro impresa e dell’artigianato in Abruzzo. Ed ha sollecitato misure di sostegno all’erogazione del credito, alla trasmissione d’impresa e allo start-up, alla digitalizzazione, all’internazionalizzazione, all’export, alla formazione. Misure su cui ci siamo confrontati con i diversi governi regionali, utilizzando lo stesso metro e lo stesso linguaggio: quello dell’urgenza. Una corda che non sembra fare breccia, vista la lunghezza esasperante, talvolta biblica, legata all’iter di approvazione dei bandi e delle relative graduatorie”.

Tra i comparti produttivi, continua incessantemente a perdere colpi – nel mondo dell’artigianato – il settore delle costruzioni, che ha fatto registrare un saldo negativo di 236 imprese, ben 156 delle quali localizzate tra Chieti e L’Aquila.

Una crisi che fa chiedere alla CNA misure specifiche a più istituzioni, come il governo e i Comuni, in materia edilizia: “Occorre dare sostegno e vigore a misure di rigenerazione urbana, come ‘eco’ e ‘sisma’ bonus: ha senso infatti mettere in sicurezza il patrimonio edilizio esistente, per riqualificare i nostri centri urbani. E questo può dare ossigeno alle micro imprese” dice Di Costanzo.

Male, infine, è andata pure nelle attività manifatturiere (-146) con pesanti cadute soprattutto nel Chietino (-52) e nel Teramano (-40), mentre altri segni “meno” sono arrivati nei trasporti (-46), nella riparazione di auto e di prodotti per la casa (-40), nell’alimentare (-29).

Tra i pochi dati in controtendenza, segno positivo solo per giardinaggio (+14) e servizi alla persona (+4).