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Tag Archives: cronaca abruzzo

Teramo

Un corso di guida sicura per gli operatori del 118 della Asl di Teramo. È quello in programma mercoledì 1 e giovedì 2 dicembre nell’autodromo internazionale di Ortona, tenuto da Alfredo De Dominicis e da altri cinque  istruttori dello staff Dedo driving school.

Una iniziativa quanto mai importante che coinvolgerà 45 autisti impegnati nella due giorni ortonese, con lezioni di teoria e di guida pratica in diverse condizioni, con due autoambulanze, un’auto medica e un’auto normale.

Sapere di poter contare su personale altamente qualificato è un aspetto fondamentale anche per il cittadino, visto che esiste un decreto legislativo (n. 81 del 2008) che prevede la formazione dei dipendenti (di enti pubblici e di ditte private) per l’utilizzo degli strumenti di lavoro.

“Per molte categorie”, spiega Alfredo De Dominicis, ingegnere e pilota di rally, “l’autovettura, o nel caso della Asl, l’ambulanza, è a tutti gli effetti uno strumento di lavoro. Quindi, organizzare un corso di guida per i dipendenti ottempera anche a una disposizione di legge”.

Le due giornate saranno organizzate con alternanza di lezioni teoriche, pratiche e anche con indicazioni su come evitare gli incidenti causati da altri o spiegazioni sull’alimentazione sequenziale, per limitare il rischio di colpi di sonno mentre si è alla guida. E ancora esercizi per la frenata di emergenza con schivamento, guida con carrello che simula la sbandata del retrotreno, neuroscienze applicate alla guida (comportamenti virtuosi), sfida di abilità a tempo tra i partecipanti.

“L’autista dell’ambulanza non è solo uno che guida il mezzo”, spiega un autista Asl che ha partecipato a un precedente corso della Dedo Driving school, “ma è un soccorritore che partecipa a tutti gli effetti al soccorso. Appena esce con l’ambulanza subisce lo stress della chiamata, l’ansia di arrivare il prima possibile ma senza mettere a repentaglio la sicurezza di nessuno e appena arrivati sul posto, partecipa con la squadra di soccorso composta dal medico, e dall’infermiere, a tutte le fasi dell’intervento”.

violenza sulle donne

Rocca San Giovanni aderisce alla Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne con una serie di iniziative che si terranno nel pomeriggio di domani. Si partirà alle 18.30 con l’illuminazione del Torrione con luce rossa come messaggio di solidarietà alle donne vittime di violenza e di dissenso per ogni forma di abuso.

Subito dopo il saluto del sindaco Fabio Caravaggio e la lettura di alcuni brani a tema al fine di sensibilizzare e coinvolgere la cittadinanza. Alle 19 ci sarà l’inaugurazione dell’Angolo del bacio, un’area nel cuore del centro storico dedicata alla gentilezza come segno di rispetto ed espressione universale di affetto.

“Come amministrazione, e in particolare grazie alla volontà dell’assessore alle Politiche sociali Carmelita Caravaggio, abbiamo voluto, in occasione di questa giornata – spiega il sindaco Fabio Caravaggio – inaugurare un angolo in paese che sia espressione universale dell’amore e che funga nel tempo anche da attrazione turistica. Invitiamo tutti i visitatori del nostro borgo a fermarsiin questo luogo e a immortalare con una foto un piccolo gesto d’affetto che ricordi l’importanza di comportamenti accoglienti e amorevoli. La giornata di domani – aggiunge il primo cittadino – è una preziosa occasione per  educare tutte le generazioni, soprattutto quelle più giovani,  al rispetto di genere e all’abbandono di  pratiche sociali e quotidiane che, normalizzando linguaggi e comportamenti, alimentano azioni discriminatorie e violente”.

Lettomanoppello

Un nome che evoca una lunga e persistente tradizione: Pietra dell’IntegrAZIONE, è questo il titolo del progetto finanziato dalla Regione Abruzzo e dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali il cui proposito è quello di garantire un messaggio inclusivo, educativo, territoriale, di empowerment collettivo.

Lo stesso progetto, che si fa promotore di una cultura dedita alla creatività e alla manualità della pietra, si concentrerà nel territorio del Parco Nazionale della Maiella, con il coinvolgimento di due preziosi Ambiti Sociali, l’ECAD 17 e l’ECAD 13, oltre agli Istituti Superiori del circondario.

Per avviare questo processo d’IntegrAZIONE, ci sarà un primo incontro con una presentazione ufficiale che si terrà sabato 13 novembre presso il “Teatro comunale De Rentiis”, piazza Marcinelle a Lettomanoppello alle ore 17.

Seguirà un secondo appuntamento, il 20 novembre, che si terrà a Guardiagrele (Ch).

E’ la pescarese Pro loco Tholos di Lettomanoppello ad essere stata scelta per la realizzazione di tale attività ed in particolar modo, i Comuni di Lettomanoppello “Città della Pietra” e Pennapiedimonte (Chieti) avranno un ruolo fondamentale, poiché storicamente sono collegate alla tradizione della pietra; la lavorazione della pietra bianca della Maiella, antica arte tramandata da padre in figlio, che caratterizza la tipica figura degli “scalpellini”, è la punta di diamante del territorio.

I manufatti, di notevole interesse culturale, sono fruibili ancora oggi e danno viva testimonianza di una vera e propria opera d’arte. Sparsi nel territorio, ancora oggi sono visibili le cave.

La tradizione è alimentata da laboratori artigianali e laboratori automatizzati per rispondere alle varie esigenze del mercato ed insieme sfidano il progresso per non perdere il patrimonio culturale e la filosofia di questa arte.

Scopo del progetto, avviato ad ottobre ma che entrerà nel vivo nei prossimi giorni di novembre e si concluderà a luglio 2022, è l’attivazione di laboratori in cui degli scultori insegneranno tecniche di lavorazione e costruzione di vasi in pietra e dei periti agrari e botanici terranno le attività di semina, su una linea metodologica che colleghi l’integrazione con la manualità, dove tutti i soggetti saranno chiamati ad operare in un processo creativo.

I laboratori sono rivolti principalmente alle persone con fragilità, alle quali verrà offerta la possibilità di portare avanti un percorso di conoscenza e scoperta delle proprie abilità, in un contesto sereno ed inclusivo; inoltre saranno coinvolte tutte le reti sociali presenti sul territorio compreso il volontariato, anche la stessa Protezione Civile di Lettomanoppello darà il suo contributo.

Nei primi tre mesi, si vedrà l’azione dei professionisti coinvolti nel progetto che terranno dei convegni per introdurre le tematiche e gli argomenti a tutti gli interessati al loro tipo di impegno.

Dal mese di febbraio, inizieranno i laboratori della lavorazione della pietra che prevede un bacino di utenza ampio, a Lettomanoppello.

Da maggio inizieranno invece a Pennapiedimonte, i laboratori di semina e cura del verde, che culmineranno a fine giugno, con il coinvolgimento del Parco Nazionale della Maiella.

Al termine di tali laboratori, le persone avranno realizzato dei vasi in pietra, rifiniti con le tecniche della tradizione degli scalpellini abruzzesi, dove pianteranno fiori e piante autoctone nella Maiella.

Attraverso questo percorso si vuole sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di una piena integrazione dei diversabili all’interno della società, poiché molto spesso sono sottoposti a forme di emarginazione, esclusione e discriminazione: fondamentale per ottenere una vera inclusione è anche il coinvolgimento delle famiglie, della società stessa, e delle associazioni, dunque anche la partecipazione della Pro Loco Pennapiedimonte gioca un ruolo fondamentale in questo processo di lavoro per l’integrazione.

Per partecipare all’appuntamento di sabato 13 è necessario il Green Pass.

Per informazioni, è possibile inviare una mail a pietraintegrazione@gmail.com, oppure contattare la pagina Facebook “Pietra dell’IntegrAzione”.

Pescocostanzo

Lo scorso 26 settembre, nello splendido scenario del  “Bucchianico”  alle pendici del Monte Rotella, in località Bosco di S. Antonio di Pescocostanzo (Aq), si è svolta la cerimonia di inaugurazione del  “Sentiero CAI degli Alpini” (n° 359).

La realizzazione di un nuovo sentiero CAI è stata fortemente voluta da alcuni soci del Gruppo Alpini di Pescocostanzo che, con impegno, orgoglio e rispetto dei valori alpini e della montagna, hanno portato avanti questa iniziativa.  Tre sono state le giornate in cui, i volontari alpini, unitamente ad alcuni amici giunti dalla vicina Sulmona,  hanno lavorato duramente per  portare a termine la tracciatura. Il percorso si snoda nei boschi che dominano la piana del Bosco di S. Antonio a circa 1400 metri di quota. Un itinerario bellissimo, alla portata di tutti e reso ancor più suggestivo dalla presenza di faggi secolari che fanno da cornice all’imponente scenario montuoso della Maiella.

Con questa lodevole iniziativa dall’alto valore morale e sociale, gli alpini di Pescocostanzo hanno voluto omaggiare il ricordo di tutti gli alpini, dedicando il sentiero all’ Alp. C.le. Magg. Vincenzo D’Eramo  – classe 1916 e medaglia di bronzo al valor militare – caduto in combattimento durante il secondo conflitto mondiale sul monte Becistick (Fronte Greco-Albanese).

La cerimonia è iniziata con il canonico alzabandiera a cui ha fatto seguito il taglio del nastro per l’inaugurazione del sentiero, lo scoprimento del cippo commemorativo dedicato al C.le. Magg. Vincenzo D’Eramo e l’onore ai caduti.

A seguire, commovente e toccante è stato l’intervento del presidente della Sezione ANA Abruzzi Pietro D’Alfonso il quale, lodando l’iniziativa degli alpini pescolani, ha colto l’occasione per presentare gli imminenti impegni dell’ ANA Abruzzi augurando di ritornare presto a rivivere tutti insieme i più grandi eventi legati alla tradizione degli alpini.

A chiusura degli interventi, il discorso dell’ alpino Franco Donatelli che, con estrema chiarezza e lucidità, ha motivato quanto fosse stato importante per gli alpini di Pescocostanzo valorizzare il proprio territorio lasciando un segno tangibile che facesse da filo conduttore tra passato, presente e futuro, auspicando che anche le generazioni future sappiano cogliere e capire l’importanza dei veri valori che sono i pilastri del vivere quotidiano.

Alla cerimonia hanno preso parte alcune tra le più alte cariche sociali e militari del territorio.

In particolare, si ringraziano: il Presidente della Sezione ANA Abruzzi Alp. Pietro D’Alfonso, il comandante della Stazione del Corpo Forestale di Pescocostanzo ispettore Sabatino Trilli,  il vicepresidente del CAI Sez. di Sulmona Nino Restaino, la rappresentanza del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza di Roccaraso, la rappresentanza degli alpini cinofili di Castel Di Sangro e tutti i gruppi alpini che sono intervenuti  da più parti d’ Abruzzo.

La cerimonia si è conclusa con un ricco buffet offerto dai parenti dell’alpino C.le Magg. Vincenzo D’Eramo a cui il sentiero è stato dedicato. Agli stessi è andato il più sentito ringraziamento da parte di tutti i  presenti.

Primo Soccorso

Prenderà il via domani, martedì 21 settembre, il Corso di Primo Soccorso 2021 organizzato dalla Misericordia di Pescara presso la sede di Via delle Fornaci per la formazione dei nuovi aspiranti volontari. Tre mesi circa di lezioni intensive teoriche e pratiche svolte in presenza, aperte a tutta la cittadinanza, per apprendere le nozioni principali per effettuare manovre d’emergenza in caso di necessità e, soprattutto, per entrare a far parte delle squadre della Misericordia.

“Il corso rispecchia lo spirito della Misericordia, ossia il volontario non è un eroe, ma è una persona comune che decide di dedicare parte del proprio tempo per aiutare chi ha più bisogno portando con sé la propria umanità per alleviare il disagio, le difficoltà o anche la paura di chi si trova ad affrontare un momento necessità – ha ricordato il Governatore della Misericordia di Pescara Cristina D’Angelo – La Misericordia è una delle Associazioni di Pronto intervento più antiche, fondata a Firenze nel 1244 da San Pietro Martire, e nata a Pescara nel 1988. Oggi conta su una forza di circa 250 volontari e circa 10 dipendenti, che ci consentono di coprire 8mila emergenze l’anno. Ma la Misericordia non si occupa solo dell’emergenza: ogni anno trasportiamo circa 7mila dializzati, effettuiamo 2mila trasporti l’anno per altre necessità mediche, senza dimenticare la partecipazione attiva nell’affrontare, da febbraio 2020, l’emergenza Covid-19″.

Domani – ha aggiunto il Governatore Fiorillipartirà il nuovo Corso di Formazione e Addestramento per aspiranti ‘Volontari del Soccorso – livello base’ 2021, aperto a tutti i cittadini che abbiano compiuto 17 anni e fino agli 80 anni, questo proprio perché i servizi sociali di assistenza possono essere svolti anche da chi ha qualche capello bianco in più. Il corso teorico e pratico verterà su argomenti di base relativi al primo soccorso ed è rivolto a chi sceglie di dedicare parte del suo tempo per il prossimo; si svolgerà in presenza sia per la parte teorica che per quella pratica, orientativamente due volte a settimana, il martedì ed il giovedì, dalle ore 20.30 alle 23.00, e andrà avanti fino a metà dicembre 2021. Avremo prima le lezioni teoriche, tenute dai medici ospedalieri, che verteranno sulle patologie inerenti il primo soccorso, dunque quali sono i comportamenti da osservare in maniera rigorosa a seconda della situazione che il soccorritore si trova dinanzi come nel caso di un trauma cranico, o toracico, l’infarto, le ustioni, emorragia o pratiche di rianimazione. Quindi passeremo alle lezioni pratiche e a fine corso si dovrà sostenere un esame teorico e uno pratico. A quel punto chi vorrà, inizierà il tirocinio per diventare volontario effettivo della Misericordia, iniziando a sperimentare sul campo quanto ha appreso nei mesi del corso e imparando a conoscere quanto possa essere straordinaria e importante l’esperienza del volontariato in termini di umanizzazione”.

Il corso è a numero chiuso – ha aggiunto il Governatore D’Angeloe l’iscrizione dovrà avvenire esclusivamente contattando la segreteria del corso al numero 3518031849.  Ovviamente, come previsto dai Decreti ministeriali, alle lezioni ed alle prove d’esame occorrerà presentare il green pass”.

 

 

caramanico

La questione Terme a Caramanico, non ha ancoro messo la parola fine; la querelle è ancora in corso. Questa volta interviene il capogruppo consiliare del PD Silvio Paolucci

“Era una fine annunciata quella delle terme di Caramanico – afferma Paolucci – dopo un anno di stop e di tante inerzie anche da parte di chi avrebbe potuto aprire un percorso positivo per mantenere attiva la struttura e scrivere un futuro diverso da quello contenuto nell’istanza di fallimento depositata recentemente dall’amministratore straordinario della società. Ma non può essere la parola fine la soluzione per impianti termali storici e vitali come quelli di Caramanico, le istituzioni devono costruire un nuovo inizio per dare lavoro agli operatori rimasti fermi e opportunità al territorio”.

“La prolungata chiusura delle Terme è senza dubbio dovuta alla ingiustificabile irresponsabilità della proprietà, ma bisogna rilevare che sotto il Governo Marsilio la situazione è precipitata ed ha toccato il punto più basso, fino ad arrivare al tramonto di un settore che poteva continuare a lavorare – rimarca il consigliere – Era scontato che senza una precisa volontà dei titolari a riprendere le attività e a restituire lavoro e servizi a famiglie e territorio, non ci sarebbe stato un nuovo inizio, così come lo era il fatto che senza un’azione della Regione per rendere operativi i ristori decisi e portare a buon fine l’iter di una serie di interventi avviati dai governi D’Alfonso e Lolli a supporto del Sistema termale Caramanico, non si sarebbe mai usciti dal limbo in cui le terme, gli operatori e le loro famiglie sono finiti in questi mesi. Oggi l’unica strada percorribile è quella della rinascita, ma bisogna percorrerla con decisione, mettendo in campo fondi, strumenti operativi subito e tutto ciò che serve a renderla possibile”.

“La Regione lasci l’inerzia e assuma il ruolo di coordinamento che non abbiamo visto in questo tempo, raduni tutti i soggetti coinvolti e dia agli atti già in essere la continuità amministrativa che in questi due anni è del tutto mancata, solo così si potrà promuovere sostegno e rilancio di uno dei settori strategici del turismo del wellness, su cui il governo regionale ha peraltro anche dichiarato di voler puntare, salvo poi finire in un gioco di rimpalli di responsabilità con la proprietà, altro soggetto chiave di una storia che ha messo in ginocchio un comprensorio per anni di riferimento all’economia del turismo regionale. La strada – continua il consigliere del PD – era tracciata, ma è storia che nei mesi scorsi e nonostante la volontà di risolvere dichiarata dai vertici di Giunta e Consiglio regionale, di fatto la Regione non ha fatto, in verità, nulla di concreto per rendere davvero possibile la ripresa, producendo atti esecutivi e le necessarie erogazioni dei fondi utili alla ripartenza. Come non ricordare il no della V Commissione all’emendamento in cui come centrosinistra chiedevamo che fossero avviati interventi istituzionali necessari a superare la crisi delle Terme di Caramanico per aprire una fase nuova con la valorizzazione di tutto il termalismo abruzzese. A ciò si aggiunge addirittura la bocciatura da parte della maggioranza dell’emendamento alla finanziaria per reintrodurre in Finanziaria 1 milione di euro per il termalismo abruzzese. Si lamenta immobilismo, ma vero è che il Bando pubblico per l’impiego dei fondi 900.000 euro stanziati dalla Regione a guida Lolli, di cui alla Legge di Stabilità Regionale 2019, art. 7, comma 2, lettera h, per il rifinanziamento della l.r. 15/2002, non c’è stato ed è ormai quasi una chimera. Com’è rimasto solo sulla carta l’impegno di dare seguito, per il tramite degli uffici, alla Deliberazione di Giunta Regionale n. 626 del 27 ottobre 2017, con cui si assicurava l’ulteriore finanziamento di 1.000.000 di euro per le piscine termali, che non hanno trovato posto nelle milionarie rimodulazioni di risorse lasciate in eredità dalla vecchia Regione. Senza fondi non sarebbe stato possibile sostenere e riattivare il termalismo, né poteva essere pensabile che un privato tenesse in ostaggio un paese e l’immagine del territorio. Oggi la comunità di Caramanico deve avere risposte – conclude Paolucci –  perché è stata beffata da tutti coloro che hanno promesso ma non hanno risolto una situazione oggi del tutto precipitata, a causa delle gravi responsabilità della proprietà e dell’inerzia dei governi di destra al comune di Caramanico e in Regione”.

by Redazione
casoli

Si è tenuta presso il Castello Ducale la cerimonia ufficiale di consegna della bandiera dell’Associazione “I borghi più belli d’Italia” al Comune di Casoli.

Grazie all’azione di riqualificazione del centro storico che l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Massimo Tiberini sta portando avanti con grande impegno, Casoli lo scorso 29 ottobre è entrato a far parte della lista dei 330 piccoli centri più belli e di eccellenza certificata in Italia.

La bandiera, la spilla e l’Attestato di Certificazione, che riporta anche il simbolo della Federazione Internazionale de “Le Plus Beaux Villages de la Terre”, sono stati consegnati nelle mani del Primo Cittadino direttamente dal presidente nazionale dei Borghi più belli d’Italia, Fiorello Primi, per l’occasione a Casoli, insieme a Antonio Di Marco, Presidente dell’Associazione “I Borghi più Belli d’Italia in Abruzzo e Molise”.

La cerimonia che sancisce l’ingresso ufficiale del Comune nell’associazione rappresenta la conclusione di un lungo iter che ha visto l’amministrazione impegnata nel progetto di rilancio del paese, ma è allo stesso tempo anche un punto di partenza per lo sviluppo turistico di Casoli.

Sia durante i lavori dell’Assemblea dell’Associazione “I Borghi più Belli d’Italia in Abruzzo e Molise” sia nel corso della cerimonia di consegna della bandiera i presenti hanno osservato un minuto di silenzio e ricordato il consigliere Sergio De Luca, ex sindaco di Casoli, venuto prematuramente e improvvisamente a mancare lo scorso 9 agosto.

Alla cerimonia hanno preso parte il delegato Abruzzo-Molise nel Consiglio direttivo nazionale Giovanni Enzo Di Rito, il presidente della provincia di Chieti Mario Pupillo e gli amministratori dei Comuni abruzzesi e molisani sedi dei Borghi.

Nel corso dei lavori dell’Assemblea interregionale Abruzzo-Molise, che si è svolta nel primo pomeriggio, i borghi hanno definito la loro partecipazione alla 17esima edizione del Festival nazionale dei Borghi più Belli d’Italia, che si svolgerà a Gardone Riviera, in provincia di Brescia in Lombardia dal 10 al 12 settembre 2021, una grande opportunità per presentare i borghi abruzzesi e molisani in uno scenario nazionale dal vasto respiro internazionale, e che consentirà anche di conoscere la realtà di altri paesi e i loro amministratori, per confrontarsi con varie esperienze e prospettare collaborazioni future.

Nel corso della giornata gli amministratori presenti hanno avuto modo di visitare l’imponente monumento in ricordo degli internati nell’ex campo fascista di Casoli e le cantine di Palazzo Tilli, che sono state  i campi di internamento 2 e 3 di Casoli, dal 1940 al 1943, edificio storico che l’imprenditrice Antonella Allegrino ha recuperato, restaurato e reso la “Palazzina della Memoria”.

by Redazione
Archi

È stata inaugurata la nuova Sala polivalente del Comune di Archi intitolata a Ivana Lannutti, la studentessa scomparsa nel sisma dell’Aquila nel 2009. Hanno partecipato all’iniziativa l’amministrazione comunale, il presidente della provincia di Chieti Mario Pupillo e i familiari della ragazza.

Il ricordo di Ivana dopo 12 anni è ancora vivo e ne siamo commossi. Ringraziamo di cuore tutta l’amministrazione comunale. Anche il mio papà che non c’è più e che si è impegnato tanto per la nostra comunità oggi ne sarebbe orgoglioso.

Queste le parole di Ilaria, sorella della ragazza che pagò il duro prezzo del terremoto perdendo la vita a soli 23 anni, che ha ricordato il papà Angelo, scomparso qualche anno fa e persona molto stimata in paese. Fu anche vice sindaco di Archi.

“Questo appuntamento – ha sottolineato il sindaco Mario Troilo –  ha un doppio valore. Uno relativo all’aspetto della  riqualificazione, che ci ha portato a concedere alla collettività uno spazio idoneo per momenti di aggregazione, e l’altro affettivo, legato alla figura di Ivana che mai dimenticheremo.  Il ricordo è un valore imprescindibile per la comunità e come amministrazione comunale abbiamo voluto dare un segno importante in tal senso”.

“Siamo molto emozionati e onorati di ricordare Ivana in un luogo nel quale si svolgeranno attività di aggregazione e di incontro – ha spiegato il vice sindaco Nicola De Laurentisil nostro paese aveva bisogno di un ulteriore spazio di aggregazione, dopo la sala in piazza ad Archi, dove poter svolgere attività culturali e sociali. Per questo l’inaugurazione di oggi rappresenta per tutta l’amministrazione un traguardo importante”.

“Questa sala – ha aggiunto l’assessore alla Cultura Silvia Spinelli – è per i nostri figli, per le future generazioni. È uno spazio che potrebbe essere utilizzato per le attività scolastiche e ricreative. E ci piace pensare che ogni ragazzo che entrerà qui per qualsiasi tipo di attività lo faccia con il sorriso. Perché crediamo che Ivana vorrebbe questo”.  

La struttura che ospita la sala, in località Piane d’Archi, era un antico silos granaio e ha, in qualità di edificio di archeologia industriale, un importante valore storico e culturale. La costruzione, che risale al 1936 per opera del consorzio di bonifica irrigazioni valli Sangro-Aventino, aveva una capacità di raccolta pari a 19mila quintali di grano all’anno.

“L’esistenza della stazione ferroviaria a Piane d’Archi ha sicuramente influenzato la nascita di quest’opera – ha spiegato l’architetto Leonardo Porreca, curatore della riqualificazione -. Nella zona ce n’erano due, della stessa matrice architettonica, questo e uno nel territorio di Fossacesia che è stato demolito. Mi auguro che questa sala non rimanga solo un luogo della memoria ma che viva attraverso iniziative culturali che coinvolgano l’intera collettività”.

Interessante ammirare tutti gli elementi architettonici recuperati, comprese le botole dove il grano defluiva. Recuperata anche la sala superiore, visitabile, dove sono conservati gli antichi macchinari che venivano usati per la lavorazione del grano.

by francesca
Banco Alimentare

È partita nei giorni scorsi, e andrà avanti fino al 19 agosto prossimi, la campagna Aggiungi 14 posti a tavola: basta 1 euro, che vede alleati da cinque anni Conad e Banco Alimentare Abruzzo. Un’iniziativa semplice e coinvolgente: i clienti che si recheranno a fare la spesa nei punti vendita aderenti potranno aggiungere 1 euro allo scontrino, che sarà devoluto interamente al Banco Alimentare Abruzzo, la realtà che dal 1997 recupera cibo e lo dona a oltre 38 mila persone bisognose in Abruzzo e Molise grazie una rete di enti caritatevoli convenzionati.

Un solo euro può significare davvero molto: questa piccola cifra, infatti, equivale a 14 pasti perché è quanto serve al Banco Alimentare Abruzzo per il recupero e la distribuzione di 7 kg di cibo, equivalenti appunto a 14 pasti (secondo la stima della Fédération Européenne des Banques Alimentaires, infatti, 1 pasto corrisponde a 500 grammi di alimenti).

Aderiscono i punti vendita SpazioConad del centro commerciale Pescara Nord di Città Sant’Angelo (Pe), del centro commerciale Val Vibrata di Colonnella (Te), del centro commerciale Ortona Center di Ortona (Ch), del centro commerciale Lanciano a Lanciano (Ch), del centro commerciale Centro del Vasto a Vasto (Ch), di via Gargheta 2 a San Salvo (Ch), del centro commerciale Centro del Molise a Campobasso, del centro commerciale Megalò di Chieti. I ConadSuperstore in via Statale Sud 167 a Silvi (Te), del centro commerciale Arca di Spoltore (Pe) e in via del Circuito a Pescara. Il Conad in via Corpo Italiano di Liberazione 1 a Isernia.

Questa ormai consolidata campagna – dice Antonio Dionisio, presidente del Banco Alimentare Abruzzo – capita in un periodo dell’anno in cui tutti abbiamo voglia di recuperare il bello limitato in questi mesi, decidendo di fare nel proprio tempo libero ciò che rigenera veramente il nostro cuore. Ecco allora che possiamo decidere di fare questo piccolo gesto che rigenera anche coloro che non possono vivere questo periodo con altrettanta serenità: donare 1 euro ogni volta che facciamo la spesa. Un’occasione per sostenere le attività del Banco Alimentare Abruzzo Molise, ma soprattutto per affermare che il nostro cuore è grato, una gratitudine che apre al dono. Ogni anno gli abruzzesi e i molisani e i numerosi turisti che arrivano nella nostra terra ci confermano questa voglia di essere protagonisti di bene comune. Ma questa esperienza sarebbe impossibile senza la disponibilità del gruppo Conad che apre le porte dei suoi punti vendita per accogliere questo dono collettivo. Il nostro grazie a questa importante realtà per la stima che ha nei confronti del nostro lavoro quotidiano, decidendo per il quinto anno di essere nostro compagno di banco”.

 

by Redazione
SiAmo Penne

Si è svolta la presentazione dell’associazione SiAmo Penne, formata da un gruppo di cittadini dell’area Vestina, con l’obiettivo di rilanciare il territorio.

Sono intervenuti: il presidente Andrea Marrone, la vice presidente Alessia Cacciatore, il segretario Mario Di Giacomo e alcuni componenti del consiglio direttivo.

“Il progetto di SiAmo Penne è nato da metà dicembre 2020 con lo scopo di lavorare e aggregare un gruppo di persone aventi la stessa visione – afferma il presidente Marrone – La nostra città negli anni ha visto scemare la sua autorità e perdere la sua forza. Non siamo agganciati ad una ideologia politica, ma prima di tutto c’è la voglia di stare insieme per partecipare e sforzarci di migliorare Penne. Ho riscontrato in questi mesi una grande partecipazione fin dal primo incontro, che si è svolto lo scorso gennaio e oggi abbiamo organizzato oltre 50 riunioni di lavoro su piattaforma e nel rispetto delle norme anti Covid. Nel corso delle settimane ci siamo affiatati a abbiamo acquistato consapevolezza e voglia di formare una vera e propria associazione. I soci fondatori, circa 50, hanno eletto il consiglio formato da 17 membri, proprio per dare la possibilità a più persone di condividere idee ed esperienze e farsi promotori di varie iniziative. SiAmo Penne vuole essere un luogo dove sviluppare idee idee, un facilitatore capace di aumentare il coinvolgimento e la partecipazione dei cittadini, e uno sviluppatore di soluzioni a questioni mai risolte che ormai esistono da troppo tempo sul territorio. Vogliamo continuare a lavorare ascoltando anche le varie associazioni di categoria. Al momento stiamo cercando una sede per incontrarci appena possibile e per svolgere le riunioni in presenza. SiAmo Penne non nasce contro qualcosa o qualcuno, ma con l’intento di sviluppare e diffondere una nuova cultura, uniti dall’amore per la nostra città”.

“La nostra associazione nasce dall’obiettivo comune di migliorare la nostra città – spiega la vice presidente Cacciatore – E’ formata da persone con diverse competenze, che hanno scelto di metterle a disposizione per costruire un progetto comune. L’amore che nutriamo per la nostra Penne è l’unico motore che ci ha spinti a far nascere l’associazione. Anche nel simbolo è inglobato questo forte senso di appartenenza alla città. Abbiamo scelto di impegnarci per migliorare ciò che non funziona bene. Gli associati vivono anche fuori regione a causa di lavoro e studio, ma hanno tutti partecipato attivamente ai tavoli tematici, nel corso dei quali abbiamo trattato varie problematiche tra cui la sanità, il sociale, l’agricoltura, il turismo, la cultura e persino il recovery fund”.

“L’eterogeneità  della nostra associazione ci ha permesso di concentrarci su diverse questioni – dice il segretario Di Giacomo – permettendo la nascita di tavoli di lavori, in cui sono stati affrontati argomenti e condivise possibili soluzioni. Nessuno dei soci si è mai tirato indietro, anzi abbiamo registrato fin dalle prime riunioni una presenza attiva con l’assoluta apertura a tutti di partecipare e di iscriversi all’associazione, così da unire più forze possibile per ridare slancio e vitalità a Penne”. 

by francesca