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Category Archives: Abruzzo.life

chieti

di Luigi Iosa
(Avvocato e Segretario Generale del Premio Donato Menichella)

In più occasioni, Sergio Marchionne, con pacato afflato, ha invitato ad una mobilitazione delle intelligenze del Paese, con queste parole: “Siate come i giardinieri, investite le vostre energie e i vostri talenti in modo tale che qualsiasi cosa facciate duri una vita intera o perfino più a lungo”.
Dal breve trascritto menzionato, emblematico del pensiero di questo grande imprenditore, emergono tre vivide tematiche: l’uomo, il manager affermato, il leader indiscusso. Non è questa la sede per tracciare una compiuta bibliografia di quest’uomo dai natali meridionali (nato a Chieti, in Abruzzo), ciò che interessa è trovare un motivo di congiunzione dei tre aspetti proposti all’attenzione del lettore, giacché nessuna personalità, tantomeno quella di Sergio Marchionne, può esaminarsi suddivisa, ma parimenti, nemmeno la si può immobilizzare nel personaggio noto solo dalle descrizioni giornalistiche.
Senza dubbio alcuno, la vita e il curriculum di Sergio Marchionne sono stati scanditi da una innata esigenza di confronto e di ricerca delle migliori strategie possibili per la risoluzione di complessi organici imprenditoriali. Tali reminiscenze hanno rappresentato, per me, l’incipit motivazionale – in una notte d’estate, a Francavilla al Mare (Chieti) – per proporre la fondazione di una Università degli Studi in crisi d’impresa, dedicata, appunto, al grande global manager allora da poco scomparso. La parola crisi, quasi una specificazione della specializzazione del percorso di studio e ricerca da dare all’istituendo Ateneo, assume un significato che si dirama, sia in negativo, riferendosi alla crisi che attanaglia in particolare gli agglomerati produttivi del Sud Italia, sia con un’accezione (pre)positiva ossia della capacità di realizzare un nucleo di ricerca ed approfondimento che permetta, con lo studio e l’acquisizione di ricerche in campo giuridico ed economico, di sostenere l’attore sociale al fine di accompagnarlo in un periodo di crescita post crisi economica.
Tale iniziale idea ha trovato la condivisione di Gennaro Baccile, economista giurimetrico e presidente onorario della SOS Utenti (associazione nazionale a tutela dei consumatori bancari), dell’Ing. Livio Gualerzi (Responsabile Finanziario della CEI) e di Lucio Francario, docente universitario molisano, tra i massimi giuristi d’impresa in Italia.
Ovviamente, la razionalità induce a precisare che l’intenzione non è di istituire semplicemente una nuova Università privata, che sia destinata solo ad una utenza d’élite. Tutt’altro. Rammentando, infatti, la visione di Sergio Marchionne – la cui carriera non ebbe inizio da ruoli apicali – l’Ateneo ha una chiara collocazione (geografica) e un perimetro (di ricerca) ben definiti: “a Sud” e “per il Sud”. Ciò non significa, chiaramente, proporre una “monade arroccata” su sé stessa, ma vivificare l’azione di ricerca insieme con gli altri Atenei del Mezzogiorno d’Italia. La realizzazione dell’UniMarchionne vede anche il coinvolgimento istituzionale di Gianni Letta, amico abruzzese di Marchionne. Non solo, nell’ottica di coinvolgimento e della pensata mission che dovrà avere, sarebbe auspicabile che l’UniMarchionne sia anche sostenuta da primarie aziende italiane, operanti anche nel settore bancario, da storiche Fondazioni, nonché dalla Cassa Depositi e Prestiti, ed in accordo con la Conferenza Episcopale Italiana (CEI), specie con l’Ufficio Nazionale per i problemi sociali e del lavoro. I vari interessati, in più conference–call, hanno già gettato le basi programmatiche dell’UniMarchionne, che dovrebbe avere una sede anche in Canada, seconda patria del compianto manager italiano.
Il 17 maggio 2020, nell’editoriale del Corriere della Sera, Ferruccio de Bortoli lanciò un caloroso appello per sconfiggere la “povertà educativa” e per garantire alla futura classe dirigente pubblica e privata italiana una formazione ancora più importante di quella che oggi offrono la nostra scuola e le Università. Il giorno dopo, il Presidente Silvio Berlusconi, da poco scomparso, in una lettera pubblicata dal Corriere della Sera, si associò all’idea e chiese, a chiare lettere, agli imprenditori (che svolgono, tra le altre, anche una funzione sociale) e ai manager di adoperarsi per un grande investimento privato sull’alta formazione della futura classe dirigente del nostro Paese. Infine, gli ultimi Presidenti del Consiglio dei Ministri hanno manifestato, chi più chi meno, interesse per la nascita dell’UniMarchionne, la cui attività potrebbe coniugarsi bene con la Banca del Sud e, soprattutto, con gli Atenei del Sud. Tutte conferme che i tempi sono ormai maturi. Pensando a Sergio Marchionne, la volontà di istruire, formare, ricercare “a Sud” e “per il Sud” è una sfida che richiede passione, amore e coraggio. Un ultimo apprezzamento per l’idea in questione è arrivato due anni fa dalla Fondazione Agnelli, presieduta da John Elkann e diretta da Andrea Gavosto. Nel 2021 invece è uscita la Collana QUADERNI SALENTINI, Editoriale Scientifica NAPOLI, diretta da Enrico Cuccodoro, docente di diritto costituzionale presso l’Università degli Studi del Salento, e curata dal Dott. Riccardo Scorza, dove ho avuto l’onore di scrivere della mia idea di istituire l’Università degli Studi in crisi d’impresa “Sergio Marchionne”.
L’UniMarchionne potrebbe essere finanziata, in questo momento storico, anche con i fondi del PNRR. Rilanciare la ricerca scientifica in Italia e la formazione accademica con i nuovi fondi europei è sicuramente una priorità. Sarebbe un’iniziativa rivoluzionaria e di indiscutibile attualità. Formare oggi in Italia – a livello mondiale – manager che siano capaci di guidare riconversioni industriali e salvataggi d’impresa evitando di fare affidamento non solo sugli ammortizzatori sociali ma anche sulle risorse endogene delle aziende, costituirebbe un grande risultato per i prossimi anni di prevedibile difficoltà economica. Chi è stato Sergio Marchionne, leader visionario e divisivo, e che cosa resta della sua eredità? Nel suo best seller su Sergio Marchionne (Nuova Edizione aggiornata nel 2023 ed edita da Sperling & Kupfer), Tommaso Ebhardt – che ho la fortuna di conoscere e che l’ha inseguito per dieci anni da un capo all’altro del mondo – descrive una figura complessa, che si rivela man mano al giornalista in rapide battute, numerose occasioni professionali e preziosi incontri a due, a microfoni spenti. Il suo racconto inizia nel dicembre 2008 con l’operazione Chrysler, ricostruisce i traguardi storici, i progetti falliti, la leadership di Marchionne, lanciando uno sguardo a ciò che rimane di FCA dopo la sua tragica scomparsa. Ma soprattutto indaga le convinzioni, gli interessi, i sentimenti privati di un uomo riservatissimo, che tuttavia gli aveva affidato a volte i suoi pensieri, riconoscendolo pubblicamente come «il suo stalker più affezionato», e prova a capire il segreto del personaggio che da sconosciuto outsider è diventato uno dei manager di maggior successo sui mercati internazionali. Quanto manca oggi un Marchionne all’Italia? Molto, anzi troppo. La leadership, le sfide impossibili, le strategie, i segreti del manager che ha trasformato la Fiat in un gruppo globale. In quattordici anni ha più che decuplicato il valore del gruppo in Borsa. Ha trasformato la Fiat da azienda italiana sull’orlo del fallimento a potente società globale. È andato all’assalto dei mercati. Stellantis il nuovo colosso, nato dalle “nozze” dell’auto tra Fiat Chrysler e Psa è in perfetta linea con la visione di Sergio Marchionne che, dopo quella con Chrysler che aveva portato alla formazione di FCA, agognava una seconda maxi fusione prima di lasciare il timone al suo successore (impresa in cui non è riuscito solo per motivi di salute). Ha pensato in grande. Le sue scelte, mai scontate, hanno esaltato gli investitori, ma gli hanno attirato accuse come quella di aver spostato il baricentro dell’impresa lontano dall’Italia e quella di aver calpestato i diritti degli operai. Nella veste di Segretario Generale del Premio “Donato Menichella”, organizzato ogni anno dalla storica Fondazione Nuove Proposte Culturali dell’Avv. Elio Michele Greco, Grande Ufficiale al Merito della Repubblica Italiana venuto meno agli affetti dei suoi cari lo scorso fine maggio, ho avuto modo di ricordare brevemente Sergio Marchionne, prima in presenza dei premiati della ventunesima edizione, Banca Valsabbina, Gruppo San Donato e Sabino Cassese, il più grande giurista italiano vivente. Quest’ultimo mi ha suggerito di partire con un corso di laurea in crisi d’impresa oppure con una scuola di alta specializzazione in materia, dando la sua disponibilità a far parte del prestigioso corpo docente. Successivamente ho avuto modo di ricordare il manager italocanadese, sempre al CNEL, in presenza dei premiati della ventiduesima edizione, Banca Etica, Andrea Pontremoli CEO e Direttore Generale della Dallara Automobili e Stefano Barrese, numero due di Intesa Sanpaolo. Durante la cerimonia era stata ufficializzata la probabile partnership tra UniMarchionne e Digit’Ed, leader italiana nel settore dell’istruzione, controllata da Intesa Sanpaolo. Obiettivo comune era quello di sviluppare percorsi formativi altamente qualificanti in crisi d’impresa, improntati agli insegnamenti del grande global manager Sergio Marchionne, al passo con i più elevati standard internazionali. Bellissimo e simpatico il ricordo di Marchionne da parte del suo amico Andrea Pontremoli, ex AD di IBM, il quale ha ricordato la sua nomina e quella di Marchionne il 1 giugno 2004 rispettivamente ai vertici di IBM e di Fiat. In quell’occasione, ha rammentato Pontremoli, che tutti i giornali più importanti del giorno seguente avevano titolato: ”Chi sono questi due sconosciuti”. Qualche giorno dopo, Sergio Marchionne chiamò l’Ing. Pontremoli dicendogli: “Sconosciuto uno chiama sconosciuto due” e da quel momento nacque una bella amicizia durata nel tempo. Anche questo era l’uomo che amava il pullover. Ossessionato dal lavoro ma, allo stesso tempo, dotato di proverbiale autoironia, affermava: “Chi sa vivere, sa anche morire in qualsiasi momento della sua vita”.

by Francesco

Il 2023 è l’anno che segna un nuovo ed importante traguardo per l’agenzia di comunicazione di Pianella (Pe) Mediaplus srl avviata grazie all’intuito di Mirco Planamente, e che già nota nel settore della comunicazione online, ha festeggiato i suoi dieci anni di attività e lo ha fatto in grande stile presso il Caffè Letterario di Pescara con le sue special guest la sera del 24 marzo: si tratta di Simona Molinari, Giulia Di Quilio e Fabrizia D’Ottavio, atleta olimpica di ginnastica ritmica.

A tre anni dall’apertura della sede romana, infatti, alcune personalità dello show business come la cantante Molinari e l’attrice Di Quilio hanno affidato a Mediaplus srl la realizzazione e la gestione del loro sito web: l’agenzia si è affermata nel settore della comunicazione digitale grazie ai servizi innovativi che fornisce a professionisti, aziende e personaggi dello spettacolo che desiderano promuovere la loro identità anche online ed accrescere l’interesse mediatico.

La volontà di diventare digital partner dei personaggi del mondo dello spettacolo, nasce dalla consapevolezza che oggi il Web è il nuovo palcoscenico digitale e lo sanno bene le ospiti dell’evento Simona Molinari, Giulia di Quilio e Fabrizia D’Ottavio. La loro presenza all’evento testimonia la volontà di Mediaplus di valorizzare il talento made in Abruzzo sotto ogni aspetto: musicale, artistico e sportivo.

Per Giulia Di Quilio, attrice e performer di burlesque, è stato sviluppato un sito internet incentrato sul mondo professionale, ma anche personale dell’attrice e come sostiene lei stessa: “Il mio sito è innovativo, esperienziale, unico… direi che mi rappresenta a pieno! Grazie a Mediaplus sono riuscita ad avere un sito ufficiale glamour e sofisticato, dove mostrare i miei progetti professionali e di vita, senza le censure dei social”.

Per Simona Molinari, cantautrice italiana dalla voce potente e ricca di influenze jazz, Mediaplus ha realizzato un sito web dove la musica dell’artista fa da protagonista; un progetto digitale sviluppato per condividere news, eventi e contenuti inediti con i fan della cantante: “Essere affiancata da Mediaplus è un gran sollievo. Fin da subito il team creativo è riuscito a trasformare ogni mia idea in qualcosa di unico e speciale. La passione e l’efficienza con le quali hanno realizzato il mio sito sono state eccellenti! Un grande grazie a Mirco Planamente per questa collaborazione”.

In questi dieci anni, oltre e successi lavorativi, questa agenzia di comunicazione ha ottenuto due importanti attestati che la rendono la prima web agency certificata Uni En ISO 9001:2015 (Sistema di Gestione per la qualità) e UNI EN ISO 14001:2015 (Sistema di Gestione Ambientale) per le attività interne di progettazione e sviluppo di siti internet e di e-commerce, progettazione ed erogazione di servizi di marketing, web application e sviluppo app, graphic design e l’erogazione del servizio di assistenza hardware e software.

by mediaplus.adv

Torna la trasmissione web radiofonica su rtradioterapia.it, scarica app, venerdì 30 settembre, 4* puntata seconda stagione.

Il programma condotto da Angela Curatolo, direttore responsabile di GiornalediMontesilvano.com con alla regia Giulio Berghella alla ricerca delle curiosità del web e del mondo dell’arte, nella sua seconda stagione, è sempre più seguito.

A Bubù taggh(e)te questa settimana saranno di scena ‘I Malati immaginari’, un duo composto da Dario Parascadolo e Laura Trivelini, band di supporto in concerto de ‘I Meganoidi’. Sono autori e interpreti di un brano, tra gli altri, dal titolo Eric il clown, una canzone unica che sta commuovendo il mondo.

Ritorna, a furor di popolo, Manuela Prosperi, scrittrice, pittrice e esperta di Neopaganesimo, collaboratrice della rivista www.Zaffiromagazine.comquesta volta rivela i segreti del potere del digiuno per la pace, parlando della propria esperienza. Inoltre farà un accenno alla Luna di Sangue spiegandone la simbologia esoterica.

Non possono mancare gli ospiti fissi della trasmissione, attesi dal pubblico di rtradioterapia.it.

Alla scoperta di misteri e leggende con la dottoressa Nicoletta Camilla Travaglini autrici di diversi libri sull’argomento; Beniamino Cardines, candidato a autore dell’anno 2022 – 2023, presenta una delle 70 protagoniste del libro: Le teologie delle casalinghe; Annamaria Acunzo, sommelier, ci accompagna nella simbologia e i segreti del vino. Francesca di Giuseppe, giornalista sportiva e autrice del libro Evoluzione del gioco e del calcio, commenterà i Bubù tagghete del calcio della settimana.

Www.rtRadioterapia.it ,è possibile scaricare la app.

Si segnala che per la pubblicità il numero da contattare è 347 646 8861, mentre per commenti o essere ospiti il numero whatsapp è il 347 9789040

Domani, venerdì 23 settembre ore 16 conduce Angela Curatolo, alla regia Giulio Berghella

Ritorna energico e frizzante su rtradioterapia.it, scarica app, il programma radiofonico condotto e ideato da Angela Curatolo, direttore responsabile di GiornalediMontesilvano.com e Zaffiromagazine.com, alla regia, il radar del jet set musicale italiano, Giulio Berghella.

Anche questa settimana in studio ospiti di grande stile.

Gino Berardi pittore internazionale, ora anche attore cinematografico, racconterà intriganti storie vissute nei locali d’Europa di qualche anno fa, dipingendo con liquore e colori.

Fabrizio Fasciani, attore e cantante, in scena con lo spettacolo “Ti amo ma non da morire”, con le musiche a cura di Simone Pavone, illustrerà il suo spettacolo che ha come tema di sfondo la violenza sulle donne.

Torna il mistero e storia con Nicoletta Camilla Travaglini e i luoghi delle fate in Abruzzo.

Beniamino Cardines, candidato autore dell’anno, sarà accompagnato da una delle 70 casalinghe teologhe, mentre Annamaria Acunzo Sommelier rivelerà la strada per degustare il vino; a Francesca Di Giuseppe, giornalista e autrice del libro L’Evoluzione del gioco e del calcio, il compito di commentare le vicende del mondo dello sport.

Su rtradioterapia.it la app.

 

 

Solitamente giunti al traguardo i ciclisti, seppur soli in volata, si voltano per controllare di essere effettivamente soli. Si voltano ed automaticamente rilassano la pedalata, perchè sanno di aver conquistato quel traguardo.

Qualche altro ciclista invece giunge al traguardo, si volta e con le lacrime sul volto ripercorre in pochi secondi tutta la grande scalata, tutti i chilometri di allenamento percorsi per raggiungere quel traguardo.

Nel ciclismo, cosi come nella vita, nel lavoro, nella quotidianità, quando raggiungiamo un traguardo siamo soliti guardare indietro e rivivere il nostro percorso.

Oggi siamo qui seduti al traguardo, o per meglio dire al Gran Premio della Montagna, che dopo ben 30 chilometri vede giungere in solitaria Mirco Planamente.

E allora ci voltiamo e insieme a Mirco guardiamo indietro e cerchiamo di ripercorrere la fatica, l’adrenalina, la paura, la gioia e i sacrifici che gli hanno permesso di arrivare a questo grande traguardo in volata, da solo, e con la forza che non tutti hanno.

Mirco non è un ciclista e non ha percorso 30 chilometri, ma oggi comunque raggiunge un traguardo importante.

Compie 30 anni; e abbiamo deciso di ripercorrere la sua vita, la sua carriera, perché seppur non ha collezionato medaglie, coppe e premi, ha collezionato successi, gratificazioni e soddisfazioni.

Trent’anni e una voglia pazza di cambiare il mondo, come tutti i giovani d’altronde. A differenza di molti altri giovani però, riprendendo le parole di Steve Jobs, Mirco è uno di quei folli, forse fin troppo folle.

Coloro che sono abbastanza folli da pensare di poter cambiare il mondo di solito lo fanno.

E cosi, con una follia tipica dei grandi sognatori, Mirco inizia a sognare un mondo diverso, partendo dal garage nell’abitazione dei propri genitori.

Un garage che gli ha permesso di capire quale fosse la sua strada.

Nei garage solitamente gli adolescenti sistemano le bici, si allenano con corde pesi e guantoni, mentre Mirco nel suo piccolo garage era sommerso da computer, hard disk e tanta polvere.

A 19 anni era nel suo garage di casa, a 20 in un’azienda di informatica, a 21 in un’azienda di programmazione e a 22 anni era nella sua azienda.

A 22 anni c’è chi si sta laureando, chi trascorre il sabato tra cocktail e locali notturni, chi si stabilizza in un’azienda senza troppe ambizioni e c’è anche chi decide di diventar grande, scommettendo sul suo futuro e sul futuro di chi gli sta intorno.

A 22 anni solitamente sei troppo piccolo per far cose da grandi, e troppo grande per far cose da piccolo, ed aprire un’azienda, agli occhi dell’opinione pubblica rientra nel primo caso.

A 22 anni sei forse anche troppo grande per poter aprire un’azienda, considerando che solamente 3 anni prima, fino all’ultimo giorno di scuola, alcuni docenti, forse anche troppi, non scommettevano alcun futuro roseo su un ragazzo timido, introverso, calmo, forse fin troppo.

E cosi, invece contro ogni aspettativa, a 22 anni fonda MediaPlus, un’azienda che rivoluzionerà la sua vita, e soprattutto rivoluzionerà il modo di comunicare.

Siamo nel 2012, la comunicazione digitale inizia a muovere i primi passi, è ancora tutta una scommessa e cosi Mirco, con una mentalità del tutto imprenditoriale ed un’ottica più che lungimirante, decide di cambiare il suo percorso e passare dagli hard disk, CPU e tanta polvere, ad una scrivania, fogli, penne e tante idee da trasformare in realtà.

Cosi negli anni inizia a creare un portfolio clienti che vanta aziende locali, per poi aggiungere grandi nomi del panorama nazionale, fino ad attraversare le Alpi con contatti in paesi esteri.

Allo stesso tempo riesce a garantire un futuro lavorativo sul territorio, coinvolgendo soprattutto ragazze e ragazzi specializzati, dando loro la possibilità di avviare un percorso lavorativo adatto al percorso di studi pregresso senza dover subire la migrazione verso territori fertili.

Oggi Mirco compie 30 anni, ha raggiunto il traguardo con fatica, perchè la salita è stata dura e tortuosa.

Tanta fatica si legge negli occhi, ma sono gli stessi occhi di colui che vede il mondo in modo diverso, e per questo cerca di cambiarlo, in meglio ovviamente!

Mirco al contrario dei ciclisti, è giunto al traguardo, si è voltato, ma non ha rilassato la pedalata, anzi, ha scalato la marcia ed è pronto per raggiungere altri traguardi!

 

Abbazia di San Giovanni in Venere
  • Un panorama mozzafiato, una costruzione che domina la Costa dei Trabocchi in quel di Fossacesia: l’Abbazia di San Giovanni in Venere è uno dei luoghi più belli d’Abruzzo al punto da essere scelto da molte coppie quale luogo in cui celebrare le nozze.

Un luogo di culto dunque aperto al pubblico: è possibile infatti visitare l’Abbazia sia nei giorni feriali che in quelli festivi dalle ore 07 alle 19,30 (ora legale).

Un ampio parco circonda l’area dove si respira pace, tranquillità e storia: sull’area dell’attuale abbazia infatti sorgeva anticamente un tempio dedicato alla dea Venere Conciliatrice, da cui il nome San Giovanni in Venere.

Tra VIII e X secolo è attestata la presenza di una semplice cella monastica, mentre la nascita dell’abbazia vera e propria avviene nel 1015 ed è attribuita a Trasmondo II, conte di Teate (Chieti), il cui corpo è seppellito nella cripta della chiesa abbaziale.

L’aspetto odierno è il risultato delle trasformazioni apportate tra il 1165 e il 1204 dall’abate Odorisio II e di quelle successive, compiute tra il 1225 e il 1230 dall’abate Rainaldo. Attualmente l’abbazia ospita una comunità di Padri Passionisti.

by mediaplus.adv

Mediaplus segna un altro importante traguardo: sette anni di interazioni, progetti e risultati nell’articolato mondo del digital marketing.

Mediaplus banner

Nata dall’idea imprenditoriale di Mirco Planamente, Ceo e project manager dell’agenzia, dal 2013 Mediaplus sviluppa prodotti digitali per la comunicazione online e offline delle aziende, ed ecco che chi ne è a capo definisce gli aspetti principali.

Quali sono i nuovi traguardi e le iniziative della web agency di Pianella?

Seguendo il trend evolutivo della rete, l’agenzia si è specializzata nelle attività di web marketing, social media marketing, siti web, seo e comunicazione integrata: l’avvento delle tecnologie digitali ha cambiato le modalità di interazione tra le persone ed il modo in cui si relazionano al brand. In quest’ottica, investire su piani di comunicazione strategica è fondamentale per la crescita del business aziendale.

Grazie ad un team giovane e motivato, Mediaplus definisce piani comunicativi sempre al passo con le tendenze del momento. Creatività, tecnologie all’avanguardia e l’attenzione peculiare per ogni fase di progettazione sono gli aspetti fondamentali che confermano il successo della web agency.

Una comunicazione senza confini: ma quali sono i progetti di Mediaplus?

Unendo due passioni, quella per la comunicazione e per il territorio abruzzese, Mediaplus ha sviluppato un ambizioso progetto di promozione territoriale, conosciuto come Abruzzo.life. Si tratta di una piattaforma digitale che offre informazioni e consigli utili per gli amanti del territorio, spaziando dal turismo alla cultura, dalla politica allo sport. Una vera e propria lente d’ingrandimento sull’Abruzzo.

Invece quali sono i progetti che vanno oltre i confini abruzzesi?

Lo stesso entusiasmo e la grinta iniziale, hanno trasformato la start-up in una Società di comunicazione, ben posizionata nel panorama dei servizi digitali. Infatti, oltre alla sede operativa di Pianella, Mediaplus ha ampliato il suo raggio d’azione anche fuori regione, aprendo un’ulteriore sede a Roma. La scelta della “città d’arte eterna”, sarà stata un omaggio al David di Michelangelo, mascotte dell’agenzia.

Un periodo complesso, anche per la comunicazione, quello che sta attraversando il mondo spaventato dall’emergenza Covid-19, in che modo l’agenzia si preoccupa di contrastarla?

In questi sette anni, Mediaplus ha stretto solide partnership con diverse aziende, come la MS3 Digital Agency di Pescara e la Ecomood, agenzia di comunicazione di Pescara.

Partner nel lavoro, ma anche nel sociale, hanno promosso una raccolta fondi in favore del Rotary Club dei Vestini e Rotary Pescara Nord per l’acquisto di respiratori da donare all’ospedale civile di Penne. Insieme, le tre agenzie, hanno fornito un contributo concreto per combattere l’emergenza Coronavirus a beneficio dell’intera comunità.

Saggezza nella divulgazione e “tatto” nel comunicare elaborati con la stessa empatia e con lo stesso buonsenso anche in questi giorni di particolare tensione; la mission “Mediaplus” festeggia il suo compleanno superando un’altra grande prova: trovare il giusto equilibrio tra l’umano ed il digitale.

by mediaplus.adv
passolanciano

Da abruzzesi siamo abituati a posti magici, unici per la loro storia, tradizione e bellezza ma c’è un qualcosa che nessuno al mondo ha: la possibilità di sciare guardando il mare.

In Abruzzo questo è possibile se sali a quota 1.300 metri località Majelletta-Passolanciano: da qui il mare sembra vicinissimo!

E’ uno dei tre poli sciistici della Majella con Campo di Giove e Passo San Leonardo, ed è il più grande dei tre raggiungibile da Scafa-Lettomanoppello, Pretoro e Roccamorice.

Majeletta-Passolanciano
Majeletta-Passolanciano

La parte più alta del comprensorio è nota come cima del Blockhaus (2.145 metri) molte volte punto di arrivo del Giro d’Italia.

Passolanciano offre quindi un panorama esclusivo che gli abruzzesi amano e che gli stessi turisti apprezzano quando scelgono la nostra regione per fare una sciata.

Un panorama che ammalia l’inverno con la neve e che regala aria fresca e relax anche con la stagione calda.

by francesca
laghi d'Abruzzo

Una giornata fuori porta, magari in montagna per chi vive al mare. L’Abruzzo offre panorami e borghi dalla bellezza mozzafiato che non hanno nulla da invidiare a località del Nord Italia.

Tra essi, un posto d’eccellenza lo merita la provincia dell’Aquila con due laghi stupendi come San Domenico e Scanno, il cuore d’Abruzzo.

Una domenica a spasso intorno al lago, dopo un pranzo di antichi sapori in uno dei locali anche nelle zone vicine i laghi come Villalago.

Il Lago di San Domenico è un invaso artificiale creato dallo sbarramento del fiume Sagittario, realizzato nel primo dopoguerra.

Le sue acque, dal colore verde smeraldo intenso, sono ricche di fauna ittica e soprattutto di trote fario.

Per raggiungere l’unica spiaggetta del lago, sul lato di Prato Cardoso, si attraversa un romantico ponte ad archi sull’acqua.

Dopo la passerella si raggiunge l’Eremo di San Domenico.

Lago di San Domenico (AQ)
Lago di San Domenico (AQ)

Questo piccolo luogo di culto comprende una grotta scavata nella roccia calcarea, ove secondo la tradizione, dimorò intorno all’anno 1000, il monaco benedettino San Domenico.

Fu una frana ciclopica dal Monte Genzana, a sbarrare la valle del Sagittario a creare il Lago di Scanno, il più suggestivo e visitato d’Abruzzo, dall’incredibile forma di cuore.

Assieme al vicino centro storico di Scanno, il lago è la principale attrattiva turistica della valle del Sagittario.

Da decenni è meta di un turismo ambientale attratto dalla bellezza dei luoghi e del clima, con bagnanti lungo le sue rive o in pedalò sulle sue acque, solcate anche da sportivi appassionati di surf e canoa.

Luoghi suggestivi nella bella stagione e ancora più emozionanti d’inverno; due cartoline che scaldano il cuore e danno pace e relax.

Foto: Simona Di Pietrantonio

by francesca
castelli

Uno dei borghi più belli d’Italia nel Gran Sasso: Castelli in provincia di Teramo famosa per le sue ceramiche tanto da avere un suo museo.

Il museo delle ceramiche infatti espone le opere dei maestri della maiolica che hanno reso celebre il nome di Castelli nel mondo.

Il percorso dunque comprende i mattoni cinquecenteschi della primitiva Cona di San Donato, i vasi farmaceutici Orsini-Colonna, il Paliotto di Colledoro e una significativa documentazione delle varie dinastie di maiolicari: i Pompei, i Grue, i Gentili, i Cappelletti e i Fuina.

E’ aperto in estate 10-19,30 tutti i giorni, festivi compresi; in inverno feriali 10-13 (lunedì chiuso), sabato e domenica 10-13 e 15-18.

Una storia quella di Castelli che sorge in età carolingia con il fenomeno dell’incastellamento: nel borgo si raccolgono le popolazioni degli abitati vicini, che vi trovano migliore difesa e abbondanti risorse: estese vene di argilla, immensi boschi di faggio, acque limpide. Il villaggio cresce e diventa feudo dei Conti di Pagliara.

Cosa si può fare nel borgo abruzzese? Trekking. Il paese infatti è il punto di partenza per escursioni e gite turistiche nel Parco, si può salire al Monte Camicia (2750 m) e a Campo Imperatore.

Foto: Di Daderot – Opera propria, CC0

by mediaplus.adv
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