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Pescara. Il 4 novembre 2023 il Museo delle Genti d’Abruzzo inaugurerà la mostra “Michele Cascella. In principio fu Michele. Opere 1907 – 1980”, patrocinata dal Comune di Pescara. Questa mostra antologica, a cura del Professor Massimo Pasqualone, ripercorre l’evoluzione pittorica di uno dei maggiori esponenti dell’arte italiana del Novecento. Attraverso 44 opere, che coprono un arco temporale che va dal 1907 alla fine degli anni Ottanta, possiamo immedesimarci nello sviluppo dell’arte di questo maestro e seguire la sua attività che ha contribuito a plasmare il panorama artistico locale e nazionale per quasi un secolo. Michele Cascella (* 1892 – † 1989) nasce a Ortona, in provincia di Chieti. Figlio d’arte, sin da giovane si dimostra abile in disegno e pittura, cosa che ci testimonia la presenza di opere eseguite a meno di vent’anni. Attraverso la sperimentazione con varie tecniche raggiunge un linguaggio pittorico suo proprio nella creazione di paesaggi e composizioni floreali che si distinguono per una parti olare potenza cromatica. Come spiega Pasqualone parte dell’esaltazione che provocano le sue opere deriva dal sottile equilibrio che trova e che varca la soglia tra simbolismo e impressionismo. Queste opere mantengono ancora oggi tutta la loro forza che riesce a incantare il visitatore e l’appassionato.

“Ed è questo il suo successo, – scrive il critico Pasqualone nel catalogo della mostra- diremmo oggi la sua immediatezza, la sua incredibile forza, che nel cammino proposto ci indica un autentico mostro sacro della pittura italiana del Novecento. La natura, per Michele, è il posto dove l’anima inquieta si rifugia, è il luogo della pace interiore, della meditazione, concetti desunti ovviamente da una tradizione simbolista, estranea alla caducità delle cose terrene, in un ricettacolo di esplosioni cromatiche che rendono avvincente questo percorso. È chiaro che taluni paesaggi, elisi dal brutto, impregnati di colore, diventano simbolo dell’eternità, quell’essere antichi come le montagne, per dirla con Gandhi, che sono il presupposto di ogni opera d’arte, capace di infinito, di eterno, di bellezza, concetti che solo la natura, appunto, può possedere.” Non solo, Cascella non cede al fascino delle correnti intellettualistiche del secolo scorso, sceglie di rimanere su un filone più attraente e immediato, comprensib le ad un vasto pubblico e ancora oggi questo contribuisce a far sì che la sua pittura viene recepita ed apprezzata su grande scala. La mostra viene promossa e organizzata grazie ad una collaborazione tra Opus – Galleria d’arte e l’Associazione Lido degli Aranci Grottamare. Ulteriori promotori li vediamo nel Museo delle Genti d’Abruzzo, che ospita la mostra, nella Fondazione Genti d’Abruzzo O.N.L.U.S. e nell’Archivio Michele Cascella c/o Torcular, uno degli enti principali nella valorizzazione e divulgazione delle opere del maestro. Il vernissage si svolgerà il giorno 4 novembre dalle ore 17.30 e sarà ad ingresso gratuito. Successivamente il museo delle Genti d’Abruzzo sarà lieto di accogliere il pubblico dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 13.00 e sabato e domenica dalle ore 16.00 alle ore 20.00 fino al 15 gennaio 2024.

by Francesco

Spoltore. Sabato alle 19.30, nella casa della cultura di Spoltore e nell’ambito di Spoltore Ensemble, verrà inaugurata la mostra di Vanessa Di Lodovico, Visioni cromatiche, a cura del critico d’arte e letterario Massimo Pasqualone che interverrà all’evento con il sindaco di Spoltore, Chiara Trulli, l’assessore alla cultura, Roberta Rullo e con l’intervento musicale di Maurizio Di Fulvio.
La mostra resterà aperta fino al 16 agosto.
Nel testo critico scritto per l’occasione, il critico Pasqualone sottolinea che “il centro emozionale di Vanessa Di Lodovico è nel serbatoio degli attimi e dei frammenti, per una decisa attenzione innanzitutto alle esplosioni cromatiche che caratterizzano talune sue opere.
Il colore viene agito come veicolo di emozioni, quasi pendolo tra dolore e gioia, paura e meraviglia, per una poetica che attinge al qui ed ora della vita e che talune volte si fa malinconia, perché la bellezza è sempre impastata di malinconia.
Si susseguono, poi, colti rimandi agli artisti che Vanessa ama, con i simboli, i miti, i riti di una società che ci attraversa e che l’artista cerca di interpretare, con l’aggiunta di cuori, mongolfiere, oggetti disparati, correlativi oggettivi di un sentire discreto e profondo, di un considerare l’arte estroiettazione di crepacci e di frammenti ermeneutici.
Lo stesso impasto stratificato caratterizza il piano visivo di altre opere, dove la materia esonda ed attrae con la sua forza vorticosa, dove figure circolari ci ricordano l’incessante movimento della vita che sempre torna su sé stessa e l’opera d’arte niente altro è che conoscenza del sé più profondo, un estraniarsi per ritrovarsi, un perdersi per dire innanzitutto a noi stessi il nostro cammino.”
Vanessa Di Lodovico è stata recentemente selezionata per la Biennale di Roma 2024 ed il 2 settembre riceverà per la sua arte il Premio Claudia Verzella 2023.

by Francesco
Francavilla al Mare

Francavilla al Mare. Karma beach ospita venerdì 14 luglio dalle 19.30 la mostra di Vanessa Di Lodovico che, dopo essere stata selezionata per la biennale di Roma 2024, continua con successo di critica e di pubblico le sue mostre.
Nella location francavillese di viale Francesco Paolo Tosti, con l’intervento del critico d’arte Massimo Pasqualone, Vanessa Di Lodovico propone i suoi ultimi lavori “il cui centro emozionale- scrive Pasqualone nel testo critico allestito per l’occasione- è nel serbatoio degli attimi e dei frammenti, per una decisa attenzione innanzitutto alle esplosioni cromatiche che caratterizzano talune sue opere.
Il colore viene agito come veicolo di emozioni, quasi pendolo tra dolore e gioia, paura e meraviglia, per una poetica che attinge al qui ed ora della vita e che talune volte si fa malinconia, perché la bellezza è sempre impastata di malinconia.
Si susseguono, poi, colti rimandi agli artisti che Vanessa ama, con i simboli, i miti, i riti di una società che ci attraversa e che l’artista cerca di interpretare, con l’aggiunta di cuori, mongolfiere, oggetti disparati, correlativi oggettivi di un sentire discreto e profondo, di un considerare l’arte estroiettazione di crepacci e di frammenti ermeneutici.
Lo stesso impasto stratificato caratterizza il piano visivo di altre opere, dove la materia esonda ed attrae con la sua forza vorticosa, dove figure circolari ci ricordano l’incessante movimento della vita che sempre torna su sé stessa e l’opera d’arte niente altro è che conoscenza del sé più profondo, un estraniarsi per ritrovarsi, un perdersi per dire innanzitutto a noi stessi il nostro cammino.”

by Francesco

Alla Pinacoteca Bice Piacentini una retrospettiva sui miti del fumetto interpretati dal maestro della pop-art italiana

San Benedetto del Tronto. Dopo la realizzazione della scultura luminosa “Vale & Tino”, oggi collocata presso la Palazzina Azzurra, il grande artista Marco Lodola conferma il suo legame con la città di San Benedetto del Tronto: le sue opere saranno infatti protagoniste di un’interessante mostra dedicata al tema dei supereroi. La mostra, dal titolo “Superheroes”, si terrà dal 16 al 31 luglio presso la Pinacoteca Bice Piacentini, in via Gioacchino Rossini 14, presso il paese alto di San Benedetto del Tronto, per un evento organizzato dalla Galleria Opus e l’Associazione Lido degli Aranci.

Noto per le sue famose sculture luminose e ispirato dai miti degli anni ’50 e ’60, il tema dei supereroi, usciti dagli studi della Marvel e della DC Comics, non poteva mancare nella produzione artistica di Marco Lodola, uno dei più importanti esponenti della pop-art italiana e non solo. Superman, Batman, Wonder Woman & co sono icone popolari, predestinate ad essere immortalate nelle sculture illuminate dai neon (ma anche nei dipinti e nelle opere di grafica) di questo artista, inimitabili per la purezza del disegno ed il cromatismo vivace ed aggressivo tipico dei linguaggi mass-mediatici.

La mostra verrà inaugurata il 16 luglio 2023, alle ore 18,00 alla presenza dell’artista, presso la “Sala della Poesia” del palazzo Bice Piacentini. Le opere di Marco Lodola verranno esposte, oltre che nella stessa “Sala della Poesia” anche presso gli antichi sotterranei del palazzo, dove le sculture al neon illumineranno i cunicoli in un suggestivo contrasto tra passato e presente.

by Francesco

Chieti. Un grande evento di arte, letteratura e musica si terrà il 1 giugno alle 17 nel Museo Barbella di Chieti, con l’inaugurazione della mostra delle selezioni della Biennale di Roma, curate in Abruzzo dal critico d’arte Massimo Pasqualone e organizzate dall’associazione Irdidestinazionearte con il Ciac di Roma ed il patrocinio dell’Amministrazione comunale di Chieti.
All’inaugurazione parteciperà il presidente della Biennale di Roma, Pino Chiovaro, e per l’occasione il soprano Mary Rosado, i pianisti Susanna Piermartiri e Giordano De Nisi, la violoncellista Emilia Slugocka, con la voce recitante di Alessandro De Santis, terranno un concerto con le musiche di R.Strauss, G. Mahler, De Nisi, Cascioli, De Santis, S.Rachmaninov.
Quarantadue gli artisti in mostra, che ambiscono alla partecipazione, nel maggio 2024. alla prestigiosa kermesse artistica romana di Piazza Navona: Afedia, Silvana Altigondo, Wilma Biani, Simona Braiato, Diego Carchesio, Rosella Carloni, Mara Carusi, Moira Centorame, Eduard Costantini, Remo Croci, Carmine De Gennaro, Paola Di Biase, Vanessa Di Lodovico, Genny Di Loreto, Luigi Di Paolo, Graziella Gagliardi, Anna Maria Galterio, Tiziana Gualandi, Sayoko Ishiyama, Daniela Lavric, Arianna Leardi, Benedetta Luciani, Giulia Magni, Silvana Martini, Domenico Milillo, Mishan, Emidio Mozzoni, Giuseppina Narducci, Oria, Michela Panunzi, Franca Pasqualone, Antonella Pezzotti, Chiara Pompei, Marco Pompei, Raf, Paola Raspu, Marilena Santomaggio, Fabrizio Scartozzi, Isabella Svezia, Patrizia Vespaziani, Tiziano Viani, Luciana Vicaretti.
Inoltre, una commissione di esperti, presieduta da Eugenia Tabellione, ha segnalato, tra gli oltre 150 partecipanti, dieci poeti, che declameranno le loro poesie e che saranno presenti nel catalogo curato da Pasqualone con un omaggio al poeta Stefano Gentili: Vera Barbonetti, Giuseppe Benassi, Bernardino Dell’Aguzzo, Concezio Del Principio, Caterina Franchetta, M. Rosaria Franco, Francesco Mazzitelli, Francesca Rivolta, Claudia Ruscitti, Concetta Sciarretta.
La mostra resterà aperta negli orari di apertura del Museo fino al 10 giugno.
“Ringrazio innanzitutto l’Amministrazione Comunale che non fa mai mancare il suo sostegno alle mie iniziative- sottolinea Pasqualone- e tutti quelli che hanno permesso la realizzazione di un evento così importante. La prima Biennale d’arte, infatti, venne organizzata nel 1921, per celebrare i cinquanta anni di Roma capitale del Regno. Questa e le edizioni successive si contraddistinsero per un grande sforzo organizzativo e per l’originalità delle proposte artistiche, nazionali ed estere. Roma, in competizione con Venezia, cercava di affermarsi come nuovo polo attrattivo e di imporsi come protagonista assoluta nell’elaborazione di un nuovo linguaggio artistico mondiale. La presenza del presidente Pino Chiovaro è per noi motivo di impegno e di orgoglio e certifica la qualità dell’evento, tra arte, musica e poesia”.

by Francesco

Avezzano. Prosegue fino al 30 aprile, con diversi appuntamenti culturali, la mostra Il segno, il colore, il fuoco, allestita nella sede della Pro-Loco in via Corradini ad Avezzano. con il patrocinio dell’Amministrazione comunale, dell’Associazione culturale Irdidestinazionearte e fortemente voluta dalla Galleria Mariz di Francavilla al Mare.
Il curatore della mostra, il critico d’arte Massimo Pasqualone, parla di un evento artistico straordinario, che porta ad Avezzano 60 opere di artisti contemporanei,
tra i quali Guttuso, Borghese, Miró, Sassu, Pace, Cascella, Vespignani, Rotella, Dorazio, Baj, Treccani, Azzinari, Faccincani, Alinari.
L’idea di Luigi Berardinelli, “patron” della storica galleria e corniceria “Mariz Arte”, attiva dal 1979 , è quella di risvegliare gli animi di avezzanesi e marsicani, sopiti dalla pandemia, in un gioioso “abbraccio di fratellanza e d’arte” dove “i colori del cuore si fondono con quelli poetici, infiniti ed eterni, delle opere presenti in sala, in una sorta di ineludibile, ritrovata Agape.

by Francesco
Teramo

Le note della chitarra di Martìn Diaz hanno concluso, in un affollato finissage, la mostra fotografica di Luciano Adriani “Bosco Martese – Testimoni del tempo, ospitata per due settimane nello spazio espositivo comunale L’Arca – Laboratorio per le Arti contemporanee, a Teramo.

Attraverso la personale di Adriani, Teramo e l’Abruzzo intero hanno riscoperto l’anima più profonda di un evento che ha scritto una pagina intensa della storia del territorio: 34 fotografie che raccontano la Resistenza e ne attualizzano con forza il ricordo attraverso il coinvolgimento degli studenti della facoltà di Scienze delle comunicazioni.

La mostra è stata ideata e organizzata dall’associazione culturale Artruv’Arte, curata da Anna Fusaro, e patrocinata e sostenuta dal Comune di Teramo – Assessorato alla cultura.

La mostra è arricchita da un pregevole  libro-catalogo edito Ricerche&Redazioni di Giacinto Damiani sostenuto da UniTe: il volume è in vendita nelle librerie teramane oppure on line o scrivendo a info@ricercheeredazioni.com.

“Bosco Martese – Testimoni del tempo”, ha fatto registrare un continuo afflusso di presenze, con momenti di toccante emozione proprio per la potenza espressiva delle immagini esposte.

Tanti anche gli artisti che hanno visitato la mostra: i pittori Gigino Falconi, Sandro Melarangelo (protagonista anche di uno degli incontri con le scuole), Fausto Cheng, il disegnatore Carmine Di Giandomenico, il regista Silvio Araclio, l’attore Giacinto Palmarini, i fotografi Giampiero Marcocci, Armando Di Antonio, Maurizio Anselmi, Vincenzo Ammazzalorso, il critico d’arte e curatore di mostre Umberto Palestini e tante altre personalità del mondo della cultura.

Grande la partecipazione anche da parte delle scuole, per le quali sono stati allestiti incontri didattici con l’autore e con la curatrice. Sono arrivati classi della scuola media Falcone-Borsellino, del Liceo classico europeo e del Liceo classico Delfico.

by Redazione
francavilla

È stata inaugurata la scorsa sera nella sede dell’associazione Kairos – Banca del Tempo e dei Saperi a Francavilla (situata in viale Maiella, 21, vicino piazza Sant’Alfonso) la mostra personale di Stefania Barile, il cui tema conduttore è Dal subconscio alla collettività, a cura del critico d’arte e letterario Massimo Pasqualone. L’esposizione rimarrà aperta fino al 30 agosto.

In questa mostra l’artista propone quadri, disegni ed installazioni, alcune di queste interattive che, partendo da un moto del subconscio, cercano di trovare una forma per interpretare la realtà nelle sue ombre e nelle sue contraddizioni, approdando ad una visione collettiva del malessere contemporaneo.

“È la seconda mostra di questo bellissimo cammino estivo – ha sottolineato il curatore Massimo Pasqualone – dopo la galleria Vigna di Villa Caldari a Ortona siamo a Francavilla, Stefania Barile è in mostra al Museo della natività di Rivisondoli dove ci sarà il professor Vittorio Sgarbi a presentare l’esposizione, poi dal primo settembre saremo a Civitella del Tronto. Sono contento che la mia città ospiti un’artista così attenta, creativa e brillante. Gli artisti che proporremo qui a Francavilla si occuperanno anche di solidarietà con piccole offerte per l’associazione e per i progetti associativi”.

Proprio Massimo Pasqualone sull’artista scrive:

Stefania Barile concepisce l’arte come uno straordinario strumento di comprensione della realtà, attingendo da un lato all’espressionismo astratto, dall’altro ad un costante dialogo con la storia dell’arte contemporanea da cui assorbe la consapevolezza che la decontestualizzazione degli oggetti, unita alla possibilità di dire i moti dell’anima con le estroiettazioni magmatiche, può portare l’artista a concepire la realtà come una superficie da scalfire con lo strumento possente dell’azione artistica, che, in questo caso, prevale sul messaggio artistico.

Oggi l’associazione Kairos riapre i battenti con una mostra sul filone ‘cultura e solidarietà’ – ha affermato la presidente dell’associazione Kairos, Pina Rosato – perché da tre anni, ancor prima del periodo Covid, abbiamo attivato questo filone perché volevamo essere presenti nella nostra comunità con della solidarietà. Quindi abbiamo fatto prima una stampa di un libro per l’associazione Onlus Fratello Mio, poi abbiamo fatto una rappresentazione teatrale per i bambini e le madri che hanno subito di violenza e oggi finalmente lavoriamo accogliendo Stefania Barile con questa mostra per continuare con questa nostra opera di cultura e solidarietà. Con Stefania Barile ci siamo conosciuti da poco, però le sue opere mi ispirano tantissimo, mi danno fiducia con i colori e la vita e noi abbiamo proprio bisogno in questo momento per la ripartenza di opere del genere e di persone come lei che si occupano con passione alle arti e nello stesso tempo ha coniugato anche la solidarietà, per cui ci siamo trovati in perfetta sintonia”.

“Questa mostra è un po’ la continuazione di quella che ho fatto alla galleria Vigna – ha spiegato l’artista Stefania Barile – ripropongo gli stesi quadri, però con delle nuove installazioni. Ringrazio Pina Rosato, è una mostra che va dal subconscio alla collettività, questo è il tema comune che mi ha avvicinato a questa associazione che si occupa proprio di collettività. Abbraccio a pieno i principi di questa associazione, infatti sono molto felice che mi abbiano ospitato qui ed il 50% dei proventi dell’eventuale vendita delle opere verranno devoluti all’associazione che a sua volta deciderà a chi destinarli in beneficenza. È molto stimolante organizzare una mostra in una sede come questa soprattutto in un periodo di ripartenza perché è una sede che è stata chiusa, come siamo stati chiusi con le nostre attività noi artisti. Per cui lo stimolo non è soltanto riprendere un’attività collettiva, ma anche di proporla anche agli altri in maniera tale che si riparta tutti insieme dopo questo periodo di chiusura con l’auspicio che ripartiamo davvero”.

“Sicuramente una mostra interessante, che ha da dire – ha dichiarato la visitatrice Valeria Buccosono rimasta colpita dall’installazione dei cappelli, quindi tutte queste presenze immaginarie che tante volte abbiamo nella nostra testa e l’artista riesce ad esprimerle in una maniera immediata e che colpisce molto. Poi veramente le tematiche sono le più disparate, quello che mi colpisce dell’artista è che riesce sempre a mostrare l’inconscio, la psiche ed il pensiero che si nasconde dietro una persona, quindi la moltitudine della personalità di chi lei vuole raccontare attraverso i colori e le forme dei suoi quadri. C’è una multiformità dell’uso dei colori con un qualcosa che poi nel quadro prende forma, ad esempio nella citazione di Magritte questo uso dell’arte che vuole scherzare però vuole dare un’altra visione di quello che è stato l’artista e di quello che ha voluto comunicare, come lei lo sente e come vuole renderlo agli altri, anche l’uso di oggetti comuni come dei cappelli con dei papillon che si fanno presenza, l’uso multiforme di tutto quello che a lei colpisce. Io penso che l’artista in qualche modo racconta quello che è lui, le sue trasformazioni e la sua evoluzione umana e artistica”.

 

by Redazione
San Valentino

Il modo migliore per far conoscere e valorizzare il borgo antico di San Valentino è quello di passeggiare per le lunghe scalinate e i suggestivi slarghi, accompagnati dalle immagini della mostra collettiva itinerante di fotografia, curata da Gianni Iovacchini docente Fiaf, Impressioni lungo le rue, in programma dal 16 al 25 luglio.

Una straordinaria occasione per rivivere gli ambienti della vita quotidiana del passato, lungo le vie esclusivamente pedonali, una fitta rete di vicoli e viuzze gradonati, le rue, che risalgono verso la parte fortificata “lu quarte de sopre”, intorno al Duomo e al castello medievale, poi divenuto palazzo Farnese, acquistato da Margherita d’Austria nel 1583.

“Siamo riusciti a mettere insieme fotografi di straordinaria qualità – dichiara Gianni Iovacchini – trentaquattro autori per circa novanta fotografie sparse per il paese”.

L’inaugurazione della mostra è prevista per venerdì 16 luglio alle ore 19,30 con partenza dalla piazzetta di San Rocco fuori le mura, per poi animare gli stretti vicoli del centro storico, in compagnia delle splendide immagini dei tantissimi fotografi provenienti da tutta Italia.

“Abbiamo voluto mettere a confronto esperti professionisti con giovani emergenti in campo fotografico, studenti dell’Accademia della belle arti – prosegue Iovacchini – in rappresentanza di tutte le regioni, Abruzzo e San Valentino in prima fila”.

L’evento è stato organizzato dall’Associazione Pro San Rocco in occasione dei festeggiamenti dedicati alla Madonna del Carmelo, insieme ad altre iniziative: oltre alla mostra, infatti, ci saranno la visita al Museo dei Fossili e delle Ambre, una serata dedicata all’astronomia, una passeggiata all’Ecomuseo di Valle Giumentina, la presentazione del libro Poemandala di Adolfo Morizio e un tour guidato lungo le vie del borgo, per conoscere la storia di San Valentino.

La mostra fotografica diventa così un altro appuntamento di rilievo nell’ambito del Concorso e Premio 2021 dedicati a Tonino Di Venanzio, storico fotografo del paese, giunti alla loro ottava edizione, che si svolgeranno a dicembre 2021 e che già registrano un’ampia adesione da tutta Italia e dall’estero.

La premiazione delle opere vincitrici, scelte tra tutte le foto esposte lungo le vie del paese, ci sarà domenica 25 luglio alle ore 19, davanti alla chiesetta di San Rocco.

by Redazione
città sant'angelo

La galleria d’arte “Il Cenacolo delle Emozioni” inaugura domani, domenica 20 settembre alle ore 18 nella sua sede espositiva in via Vittorio Emanuele a Città Sant’Angelo, la personale d’artista Frammenti D’Istanti del pittore Bruno Schiavone.

Curatori della mostra, che si potrà visitare fino al 27 settembre, Mirian Zincani e Franco Secone.

Si tratta della seconda esposizione di questo artista, la prima nel 2013 sempre a Città sant’ Angelo.

Il filo rosso che tiene unite tutte le tipologie figurative eseguite da Schiavone, che sia un ritratto o un paesaggio, è dato dalla luce.

Una luce venuta fuori proprio nelle ultime produzioni, quindi frutto di uno studio attento e puntuale da parte dell’artista, autodidatta, che riesce a regalare un punto di vista diverso, inconsueto.

Lo spettatore osservando le sue tele si sente subito tirato in causa nella scena rappresentata grazie alla luce, che sembra provenire da fuori e illuminare una realtà ferma ma vera: un frammento di un Istante catturato e impresso sulla tela.

Bruno Schiavone è un artista di lunga data che ha avuto circa 25 anni di inoperatività.

Nel 2009 comincia a riprendere in mano il pennello e la mostra al Cenacolo delle Emozioni propone questo secondo periodo produttivo che arriva fino ai giorni nostri, molti sono gli inediti da scoprire.

“In pochi conoscono di questa mia passione iniziata fin da bambino e coltivata nel corso degli anni – spiega Schiavone – Le opere esposte nella personale vanno dal 2009 al 2020. Per 25 anni sono stato inattivo e grazie alla mia famiglia ho ripreso la mia attività e pian piano ho perfezionato la tecnica. In questi 11 anni mi sono dedicato alla bellezza della donna, i miei soggetti sono spesso donne impegnate in cui ho celebrato non solo la bellezza ma anche i talenti. In altre ho evidenziato il lavoro nei campi delle donne abruzzesi”.