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Tag Archives: libri

fla

Lo scrittore abruzzese Peppe Millanta torna a Pescara, nell’ambito del Fla (9-12 novembre), con Cronache da Dinterbild precisamente venerdì 10 novembre alle ore 18.00 al Mercato coperto; modera l’appuntamento Paolo Di Paolo conduttore de “La Lingua Batte”, programma di Rai Radio3.

Uscito lo scorso 31 maggio per Neo Edizioni, il romanzo ha già fatto innamorare il pubblico di lettori e continua a destare grande interesse: qui ci si può immergere nello straordinario mondo offerto dallo spin-off del luminoso romanzo Vinpeel degli orizzonti, tradotto in Francia, Argentina, Cile e Romania, uno “sprequel” (che è un sequel, ma anche un prequel) con le ironiche, surreali, mirabolanti storie dei personaggi che hanno popolato il mondo di Vinpeel, prima che ci scivolassero dentro.

Nel villaggio di Dinterbild non c’è più nessuno. Sono rimasti soltanto Ned e il signor Biton. Aspettano che il mare porti le conchiglie giuste. Sono le conchiglie che dentro hanno le storie di tutti gli amici che hanno deciso di partire verso l’Altrove. Ned ha un piano, folle, l’unico possibile: vuole usarle per costruire qualcosa. In una cornice narrativa fatta di dialoghi, maree, attese e speranze, le pagine si popolano dei racconti custoditi dal mare. Sono teneri, divertenti, dolorosi, parlano di occasioni perdute, di attimi di felicità scivolati tra le dita, di coincidenze misteriose che segnano i destini. E mentre le storie spuntano dalle pagine, gli unici due abitanti lavorano al loro progetto, capiscono di non essere soli, e che Dinterbild è un crocicchio di esistenze. Non gli resta che scoprire come e se riusciranno a lasciare il misterioso villaggio.

La scrittura di Peppe Millanta diverte e incanta, gioca col lettore anche con quanto lasciato in sospeso nel romanzo precedente Vinpeel degli orizzonti, appunto.

Peppe Millanta, diplomato in drammaturgia e sceneggiatura all’Accademia Nazionale Silvio d’Amico, dopo alcuni anni come musicista di strada esordisce con il romanzo Vinpeel degli Orizzonti (Neo Edizioni, 2018) con cui si aggiudica numerosi riconoscimenti tra cui il Premio John Fante Opera Prima, il Premio Città di Cuneo e il Premio Alda Merini, oltre a essere stato candidato al Premio Strega Ragazze e Ragazzi e selezionato per il Campiello Opera Prima.

Come sceneggiatore ha firmato per Rai1 la prima stagione della serie Blackout – Vite sospese (Eliseo Entertainment, 2023) e collabora con la Rai Abruzzo per le rubriche Quota Mille e Macchemito,  ed ora “Scorci d’Abruzzo” in onda su Buongiorno Regione. È il fondatore della Scuola Macondo – L’officina delle Storie di Pescara, che tiene corsi dedicati alla scrittura creativa e alle arti narrative, ed è direttore artistico del festival SquiLibri di Francavilla al Mare (Ch), oltre che di Fiabosco, Area Faunistica per Creature Fantastiche nel cuore del Parco Nazionale della Maiella a Sant’Eufemia (Pe) dove sono custodite le statue, scolpite in pietra, di tanti personaggi misteriosi.

Dirige la collana Comete – Scie d’Abruzzo” per la Ianieri Edizioni, dedicata alla narrativa di viaggio, e ha pubblicato “La rotta delle nuvole. Piccole bussole per sognatori testardi” (Ediciclo, 2020).

Quando può, scrive su un camper che si chiama Ronzinante, ma che ha ribattezzato Suspense visto che si diverte a lasciarlo a piedi all’improvviso nei luoghi meno opportuni, ed in più si lascia accompagnare dalla sua instancabile chitarra Frida.

Evento in collaborazione con Angelozzi Comunicazione. Info sui social @peppemillanta, @neoedizioni.

 

by Redazione
pompei

“Le grandi cose cominciano da un vuoto, da una mancanza”: proprio in questo modo nasce La vita mi deve ancora un sogno- Storia di Billy (Masciulli Edizioni), il nuovo libro del giornalista pescarese  Luca Pompei che verrà presentato in anteprima al Fla di Pescara, giovedì 9 novembre alle ore 19.00, presso l’Auditorium Cerulli.

Appena un anno fa, la morte in un incidente stradale di Luigi Di Credico, giovane e talentuoso chef di appena 25 anni, avvenuta il 18 settembre del 2022, che oggi si trasforma in un messaggio come spiega Luca Pompei: “da un tragico evento, dunque, l’occasione di imbattersi in una grande umanità, quella di un ragazzo che ha vissuto pienamente la sua vita ed a testimoniarlo sono i tanti racconti della madre, della sorella, della sua famiglia e del popolo di amici che ha condiviso con Luigi pezzi di vita, dall’infanzia all’adolescenza, agli anni della maturità raccolti in questo libro che non vuole essere assolutamente una semplice commemorazione ma un’occasione soprattutto per i più giovani di fare i conti con la grandezza della vita e la necessità di poterla vivere pienamente così come ha fatto Luigi”.

Si tratta di un viaggio animato dalle tante testimonianze raccolte dallo stesso autore in un unico album di ricordi, fino agli ultimi mesi, prima del tragico evento, quando la percezione di una compiutezza si è manifestata totalmente, tanto da accompagnare tutti coloro che gli volevano bene, pur se attraverso un grande dolore, nella confortante certezza di una vita unica di amore desiderato e donato, di sogni inseguiti e realizzati, con il sostegno di una profonda fede costantemente cresciuta negli anni: “Non mi hai mai parlato di una fine, ma di un cammino. Di due voli, un concerto, una ballerina. Una buonanotte, un interminabile abbraccio. L’ultimo. Domenica mattina. Hai riunito tutti. La tua famiglia era immensa. Ma gli addii non esistono”.

A Luca Pompei il compito di pilotare il mezzo con cui conduce il lettore ad esplorare le varie fasi di una vita vissuta a pieno, fatta di scelte, di luci ed ombre, di alti e bassi come accade per tutti quei giovanissimi in cerca di una propria dimensione e Luigi nella sua esistenza terrena la trova e la vive intensamente, senza riserve e l’autore invita a stringere la mano ad un nuovo amico, il  grande protagonista di questa storia straordinaria, Luigi appunto, detto Billy, come Elliot che nel noto film, contro tutto e tutti vuole inseguire il suo sogno, diventare ballerino, ed anche lui danza senza fermarsi nel suo mondo fatto di sogni che Luca Pompei mette in ordine non solo per onorarne la memoria, ma per permettere di realizzare progetti a favore dei giovani con il ricavato che verrà raccolto dalla vendita del libro.

Oltre all’autore interverrà anche la mamma di Luigi, Antonella Pulcinella, le letture saranno affidate a Milo Vallone e Dana Gasbarro. Modera la giornalista Alessandra Renzetti.

Luca Pompei, nato a Pescara il 9 gennaio del 1967, si è laureato in Lingue e Letterature Straniere nel 1994, è giornalista professionista dal 1997, Social Media Reporter e redattore di Rete8, con alle spalle già due romanzi, entrambi presentati al FLA in perdenti edizioni: “La Talpa Muta” (Ed. MR Edizioni – 2016) “Come Gli Alberi Spogliati ad Aprile” (Ed. Masciulli – 2019). Al suo attivo anche la pubblicazione di un libro di racconti “Leaves – Storie quasi tutte figlie di nessun padre” (Ed. “Il Filo” – 2005) e di un monologo teatrale “Mille metri sotto terra” (Ed. Demian – 2008).

Info sui social @masciulliedizioni.

 

by Redazione
FLA

Il Fla – Festival di Libri e Altrecose di Pescara torna per sua la ventunesima edizione da giovedì 9 a domenica 12 novembre; all’interno del festival quattro sono gli appuntamenti promossi dalla CP eventi di Carola Profeta:

Giovedì 9 novembre:

  • ore 17.00 Museo Casa Natale Gabriele D’Annunzio – Fabrizio Fratus L’ Ideologia del godimento, modera Alessandra Renzetti;
  • ore 21.00 Sala Favetta Museo delle Genti D’Abruzzo – Francesco BorgonovoGuerra senza fine, modera il prof. Claudio Amicantonio.

Domenica 12 novembre:

  • ore 17.00 Bagno Borbonico del Museo delle Genti D’Abruzzo – Farhad Bitani – Addio Kabul con la partecipazione dell’ Ambasciatore dell’Afghanistan Khaled Ahmad Zekriya, modera Gisella Orsini;
  • ore 18.00 Circolo Aternino – Alessandra PortinariDonne in politica – con la partecipazione di Carola Profeta e Leila Kechoud, modera Stefano Buda.

“Sono contenta per questa 21esima edizione del Fla di Pescara che vede partecipare autori di diverse estrazioni sociali, culturali, politiche e di valore – commenta la Profeta. – Trovo che sia un bel segnale, quello che viene dato poichè la cultura ha il compito di unire anche quando i punti di vista sono differenti, dunque ringrazio gli organizzatori del Fla per questo pluralismo di idee che abbraccia l’edizione 2023 che sono sicura, sarà di grande valore”.

 

 

by Redazione
libro

Gli abruzzesi Francesco e Noemy Longobardi, padre e figlia, autori del libro “Le tre facce della violenza” (Rossini Editore) ricevono il premio “Il libro dell’anno 2023” di  Area Cultura Roma Capitale.

La cerimonia di premiazione ci sarà il 4 Novembre alla Casa del Cinema a Villa Borghese nella Sala Cinecittà, alle ore 16:00. Area Cultura, l’associazione presieduta da Angelica Loredana Anton, poliedrico personaggio della cultura ha come ogni anno organizzato la manifestazione culturale Premio Letterario Area Cultura “Il Libro dell’anno 2023” e il Concorso Letterario Area Cultura “La Poesia dell’anno 2023”.

L’opera scritta a quattro mani, colpisce ancora una volta per l’analisi profonda condotta alla ricerca delle cause di una grande piaga sociale come quella della violenza, che risulta essere in continua crescita.

Medea, associazione presieduta dallo stesso Francesco Longobardi, è una realtà che opera su tutto il territorio nazionale, attraverso sportelli di ascolto psicologico per il bullismo e la violenza sulle donne.

La violenza è racchiusa in tre facce, che seguono tutto il percorso di sviluppo di una vita: dall’infanzia, passando per l’adolescenza per poi arrivare all’età adulta. Questa l’analisi tracciata all’interno del libro “Le tre facce della violenza” che si impegna a contrastare in tutti i modi quelli che sono i “mali della società” e che riceverà il suo prestigioso premio a Roma.

by Redazione
pescara

Il docente di Orsara di Puglia (Fg) ideatore del format ‘Un quarto d’ora con il prof’ presenta alla Mondadori Bookstore di Pescara il suo libro ‘La matematica della felicità’ (Piemme); l’appuntamento è per sabato 4 novembre alle ore 18.00. Si tratta di un viaggio affascinante tra i risvolti concreti della matematica nell’arte, nella musica, nella cucina, nella letteratura, oltre che nello studio della natura, nella fisica e nell’ingegneria.

La matematica è vissuta troppo spesso come una bestia nera: qualcosa di frustrante e inaccessibile al punto che dopo gli studi, o addirittura durante, moltissimi se ne allontanano sperando di non incontrarla mai più. Le insidie probabilmente si nascondono nel modo complesso, astratto, iniziatico in cui può essere proposta.

Ma come spiega Rocco Dedda, insegnante alle superiori e astro nascente della divulgazione online, si può coltivare la matematica con soddisfazione e diletto a tutte le età, anche se non ci si sente “portati”.

La ricetta vincente si basa su una cura attenta del linguaggio, su un riferimento costante alle applicazioni pratiche e sul racconto di come geometria, algebra, calcolo aritmetico e infinitesimale si sono evoluti nella storia fra popoli e culture. Dedda accompagna il lettore alla scoperta di questa possibile matematica della felicità: un viaggio affascinante tra i suoi risvolti concreti nell’arte, nella musica, nella cucina, nella letteratura, oltre che nello studio della natura, nella fisica e nell’ingegneria; una serie di straordinari incontri con personaggi come Euclide, Pitagora, Fibonacci, Fermat, Cartesio, Leibniz, Eulero. Il libro risulta essere una riflessione illuminante sul linguaggio “matematichese” e le sue peculiarità. La matematica può e deve essere di tutti e, come dimostra l’autore, può essere gustosa e utile per tutti.

by Redazione
san valentino

Ci si lascia alle spalle l’estate ma non il fortunato tour di “Cronache da Dinterbild” (Neo Edizioni) di Peppe Millanta che, accompagnato dalla sua fedelissima chitarra Frida, sarà ospite domenica 1° ottobre alle ore 17.00 della Biblioteca di San Valentino (PE) con l’editore Francesco Coscioni.

Lo “sprequel” (che è un sequel, ma anche un prequel) con le ironiche, surreali, mirabolanti storie dei personaggi che hanno popolato il mondo di Vinpeel, prima che ci scivolassero dentro, non arresta la sua corsa. La scrittura di Peppe Millanta diverte e incanta, gioca col lettore anche con quanto lasciato in sospeso nel romanzo precedente Vinpeel degli orizzonti, tradotto in Francia, Argentina, Cile e Romania.

Nel villaggio di Dinterbild non c’è più nessuno. Sono rimasti soltanto Ned e il signor Biton. Aspettano che il mare porti le conchiglie giuste. Sono le conchiglie che dentro hanno le storie di tutti gli amici che hanno deciso di partire verso l’Altrove. Ned ha un piano, folle, l’unico possibile: vuole usarle per costruire qualcosa. In una cornice narrativa fatta di dialoghi, maree, attese e speranze, le pagine si popolano dei racconti custoditi dal mare. Sono teneri, divertenti, dolorosi, parlano di occasioni perdute, di attimi di felicità scivolati tra le dita, di coincidenze misteriose che segnano i destini. E mentre le storie spuntano dalle pagine, gli unici due abitanti lavorano al loro progetto, capiscono di non essere soli, e che Dinterbild è un crocicchio di esistenze. Non gli resta che scoprire come e se riusciranno a lasciare il misterioso villaggio.

Peppe Millanta, diplomato in drammaturgia e sceneggiatura all’Accademia Nazionale Silvio d’Amico, dopo alcuni anni come musicista di strada esordisce con il romanzo Vinpeel degli Orizzonti (Neo Edizioni, 2018) con cui si aggiudica numerosi riconoscimenti tra cui il Premio John Fante Opera Prima, il Premio Città di Cuneo e il Premio Alda Merini, oltre a essere stato candidato al Premio Strega Ragazze e Ragazzi e selezionato per il Campiello Opera Prima.

Come sceneggiatore ha firmato per Rai1 la prima stagione della serie Blackout – Vite sospese (Eliseo Entertainment, 2023) e collabora con la Rai Abruzzo per le rubriche Quota Mille e Macchemito, e ad oggi anche con “Scorci d’Abruzzo” in onda su Buongiorno Regione. È il fondatore della Scuola Macondo – L’officina delle Storie di Pescara, che tiene corsi dedicati alla scrittura creativa e alle arti narrative, ed è direttore artistico del festival SquiLibri di Francavilla al Mare (Ch), oltre che di Fiabosco, Area Faunistica per Creature Fantastiche nel cuore del Parco Nazionale della Maiella a Sant’Eufemia (Pe) dove sono custodite le statue, scolpite in pietra, di tanti personaggi misteriosi.

 

lanciano

Doppio riconoscimento per il poeta abruzzese Marcello Marciani, che trionfa alla XVIII edizione del Premio Letterario Internazionale “Poesia Onesta”, classificandosi finalista nella sezione di poesia edita in italiano con “Sottovuoto” (Moretti&Vitali, 2021) e fra i vincitori per la silloge inedita in lingua italiana “Sestine”, consistente in cinque testi strutturati, appunto, secondo lo schema metrico suggerito dal titolo.

La cerimonia di premiazione si è svolta domenica 24 settembre scorso, presso la Sala Congressi dell’Hotel Touring, a Falconara Marittima (Ancona).

Sestine” contiene il monologo di un gigolò polisemico, un ritratto/ricordo dell’attore Alfredo Cohen, di un ragazzo tossico morto per overdose, un’elegia del corpo che risorge dal patema di una malattia e una sulla stella Sirio. Questa la motivazione con la quale la giuria ha premiato la raccolta inedita:

Il poeta di Lanciano è un giocoliere, un acrobata delle parole cui impone piroette incredibili, parabole inedite. Ed è anche un attore nel senso che le fa passare in tutto il corpo, ossa sangue e nervi per esprimerle con gran potenza. Tutto il corpo è attraversato dalle parole, che, recitate a retto tono, poi sembrano spiccare il volo fino a diventare canto, cadenzato sillabato, accelerato, rallentato. Il piano recitativo è molto importante per comprendere la poesia di Marcello Marciani. Le parole erompono dai sotterranei di altri linguaggi, non ultimo il dialetto nel quale eccelle il nostro poeta, talora sembrano rischiare un ‘gramelot’ dove a prevalere è il suono più del significato. E l’onomatopea ha un ruolo decisivo in questa scrittura. Il tutto non è affatto un mero esercizio ma un tentativo di slogare la grammatica e la sintassi per sovvertire una regolarità un fissismo che troviamo anche nel mondo cosiddetto normale, di una morale univoca, di un pietismo ipocrita perché possa prendervi parte il nuovo, il diverso, l’altro, il minoritario. È l’affermazione dell’amore complesso e totale perché “tutto è corpo d’amore” scriveva Franco Scataglini, dove amare non è una colpa, dove ogni amore è autentico e benedetto e “Maledetto sia l’amore che l’abbraccio non darà” secondo l’esergo al primo testo di questa silloge di Marcello Marciani che sicuramente ha la caratteristica dell’originalità in un diffuso mondo poetico attuale che si configura come un piagnisteo nientista o un limbico clima di sospensione di idee e sentimenti, uno status di anoressia spirituale, o interiore se più vi aggrada.

 

cugnoli

Ugo Ojetti e “Una settimana in Abruzzo”, saranno i protagonisti di un nuovo appuntamento del tour di “Comete – Scie d’Abruzzo” (Ianieri Ed.): il 28 settembre alle ore 21.00 il reportage di inizio novecento verrà fatto conoscere a Cugnoli (PE) dove sarà Palazzo Tinozzi ad ospitare l’incontro grazie al sindaco Giancarlo Sciarra e al vice sindaco Lanfranco Chiola che dialogheranno del progetto insieme alla giornalista pescarese Alessandra Renzetti.

La collana “blu” di “Comete” che sta per ufficializzare importanti novità sta attirando l’Abruzzo con  i suoi percorsi da seguire e le testimonianze inedite infatti come spiega Serena D’Orazio che cura gli itinerari: “L’Abruzzo, è terra di continuità. I suoi confini naturali sembrano aver isolato la regione dalla contaminazione estrema della modernità e l’impressione che se ne trae è quella di un territorio capace di conservare inalterati nel tempo alcuni aspetti della propria identità. Integri sono ad esempio molti centri storici, siano essi di origine italica e romana o sorti come fortificazioni medievali, così come molti rituali della religiosità popolare raccontano di quell’Abruzzo arcaico che nemmeno il Cristianesimo riuscì del tutto ad arginare, sopravvissuto nelle feste e nelle tradizioni ancora oggi molto sentite dagli abruzzesi. Questo filo temporale che lega l’Abruzzo ai propri riti sacri lo si ritrova anche nella continuità tecnica e simbolica della cultura materiale. Il patrimonio di conoscenze, decori e valori che contraddistingue l’artigianato artistico abruzzese diventa una preziosa chiave di lettura per interpretare il territorio nell’ottica della sua millenaria continuità”.

La prefazione di questo secondo volume è del caporedattore ed editorialista de Il Giornale, Vittorio Macioce, l’introduzione appartiene al giornalista abruzzese Simone Gambacorta; il progetto si avvale del lavoro di un comitato scientifico di docenti dell’Università “G. D’Annunzio” di Chieti – Pescara, Dipartimento di Lingue e Letterature Moderne con il Direttore Carlo Martinez, che ha collaborato con lo scrittore Peppe Millanta, Direttore della Collana, per la scelta dei testi, traduzioni, introduzioni critiche e storiche.

Dalla raffinata produzione della maiolica alla faticosa lavorazione della pietra, la manifattura abruzzese si è sempre distinta per il suo straordinario patrimonio di abilità e per la sua originalità espressiva dai tratti sobri ed essenziali. Un patrimonio identitario unico che nella settimana trascorsa in Abruzzo, Ojetti sembra aver colto nella sua più piena integrità: il noto giornalista romano visitò monumenti, raccolse storie e osservò scene di vita quotidiana sotto un attento sguardo antropico, teso a indagare il prezioso patrimonio immateriale abruzzese fatto di racconti, saperi e tradizioni.

L’itinerario “Sulle tracce di Ojetti” vuole rivivere questa esperienza di viaggio seguendo i passi di Ugo Ojetti alla scoperta del patrimonio storico-artistico abruzzese, ma è dall’interesse così puntuale dimostrato per l’abilità artigiana che nasce “Antichi mestieri”, un itinerario alla scoperta di tutti quei luoghi dove l’arte popolare continua testarda a resistere al tempo, per vivere l’Abruzzo nella sua veste più autentica. Partner del progetto sono I Borghi più belli d’Italia, I Parchi Letterari e Borghi Autentici.

Il progetto grafico di copertina e i disegni sono a cura di Luca Di Francescantonio, l’impaginazione grafica è di Federica Di Pasquale, il lavoro di redazione è stato svolto da Cecilia Di Paolo.

Per info la pagina social è @cometesciedabruzzo, mail info@ianieriedizioni.it.

 

 

pescara

Un cedro di ventidue secoli sta per essere tagliato. Siamo a Roma, a Villa Celimontana, e quello «che comincia è l’ultimo giorno di un albero condannato a morte. Dopo averlo molestato per duemila e duecento anni, lo abbatteranno domani, ma non è il caso di farci sopra un romanzo» ed invece come dimostra “Cuore di legno” (Galaad Ed.) di Gian Luigi Piccioli, ne è valsa davvero la pena.

Scomparso nel 2013, Piccioli ha sempre interrogato il suo tempo. Dopo aver osservato i media, l’industria e l’Africa, non poteva esimersi dall’offrire una riflessione sull’ambiente.

Il romanzo verrà presentato dal suo curatore, il giornalista teramano Simone Gambacorta venerdì 29 settembre alle ore 19.00 presso la Biblioteca “Emilia Di Nicola”, in via A.Moro 15 a Pescara. Interverranno il Prof. Giuseppe Filareto ed il Consigliere Cristian Orta per il Comune di Pescara. Dialogheranno con Gambacorta lo scrittore abruzzese Peppe Millanta fondatore della Scuola Macondo di Pescara e la giornalista pescarese Alessandra Renzetti.

«Gian Luigi Piccioli pensava che uno scrittore dovesse possedere un modo diverso e personale di raccontare. Solo questo, secondo lui, poteva legittimare un percorso autoriale, altrimenti si era nel pleonastico. In quest’ottica si possono perciò comprendere il suo continuo sperimentare e la sua continua ricerca del nuovo. Ma quel lavoro formale, che negli anni ha conosciuto accenti e gradazioni diverse, perché l’atteggiamento intellettuale di Piccioli non era mai coincidente con uno stato di sazietà, diventava anche il modo per affrontare temi e problemi del suo tempo, come i media e il lavoro» – spiega Gambacorta.

«In questo quadro – prosegue – si immette ‘Cuore di legno’, romanzo del 1990 che parla di ambiente attraverso le peripezie di un albero. Nel 2012 ho firmato con Piccioli un libro-intervista, ‘Tempi simultanei’, che ora sta per uscire in una nuova edizione, mentre nel 2018 ho recuperato il suo romanzo sulla televisione, ‘Tempo grande’, uscito nel 1984. Adesso, a dieci anni dalla sua scomparsa, perché purtroppo è morto nel 2013, torna ‘Cuore di legno’».

«Quando ho conosciuto Gian Luigi, anni fa, della sua opera, stranamente, si parlava pochissimo. Spero che questi libri contribuiscano alla riscoperta di un autore di grande interesse» – conclude il giornalista Simone Gambacorta.

Tra i romanzi di Gian Luigi Piccioli (Firenze, 1932 – Roma, 2013): Inorgaggio (Mondadori, 1966), Arnolfini (Feltrinelli, 1970), Epistolario collettivo (Bompiani, 1973) e Sveva (Rusconi, 1979, finalista al Premio Strega).

Per Galaad Edizioni sono usciti Tempi simultanei. Libri e viaggi di uno scrittore (intervista con Simone Gambacorta) e Africa vivi! Taccuini di un reporter (entrambi nel 2012); nel 2018, a cura di Simone Gambacorta, Galaad ha inoltre pubblicato la nuova edizione del romanzo Tempo grande (Rusconi, 1984). Cuore di legno è invece uscito nel 1990 per Rizzoli. Di famiglia abruzzese, Piccioli era profondamente legato a Navelli (AQ) dove passava lunghi periodi e trascorreva le vacanze a Francavilla al Mare (CH).

 

fossacesia

Ugo Ojetti e “Una settimana in Abruzzo”, saranno i protagonisti di un nuovo appuntamento del tour di “Comete – Scie d’Abruzzo” (Ianieri Ed.): il 22 settembre alle ore 18.00 il reportage di inizio novecento verrà fatto conoscere a Fossacesia (CH) dove sarà il Teatro Comunale Saraceni ad ospitare l’incontro grazie al sindaco Enrico Di Giuseppantonio e all’assessore alla Cultura, Maura Sgrignuoli. Interverrà anche l’editore Mario Ianieri che parla del progetto insieme alla giornalista pescarese Alessandra Renzetti.

La collana “blu” di “Comete” che sta per ufficializzare importanti novità sta attirando l’Abruzzo con  i suoi percorsi da seguire e le testimonianze inedite infatti come spiega Serena D’Orazio che cura gli itinerari: “L’Abruzzo, è terra di continuità. I suoi confini naturali sembrano aver isolato la regione dalla contaminazione estrema della modernità e l’impressione che se ne trae è quella di un territorio capace di conservare inalterati nel tempo alcuni aspetti della propria identità. Integri sono ad esempio molti centri storici, siano essi di origine italica e romana o sorti come fortificazioni medievali, così come molti rituali della religiosità popolare raccontano di quell’Abruzzo arcaico che nemmeno il Cristianesimo riuscì del tutto ad arginare, sopravvissuto nelle feste e nelle tradizioni ancora oggi molto sentite dagli abruzzesi. Questo filo temporale che lega l’Abruzzo ai propri riti sacri lo si ritrova anche nella continuità tecnica e simbolica della cultura materiale. Il patrimonio di conoscenze, decori e valori che contraddistingue l’artigianato artistico abruzzese diventa una preziosa chiave di lettura per interpretare il territorio nell’ottica della sua millenaria continuità”.

La prefazione di questo secondo volume è del caporedattore ed editorialista de Il Giornale, Vittorio Macioce, l’introduzione appartiene al giornalista abruzzese Simone Gambacorta; il progetto si avvale del lavoro di un comitato scientifico di docenti dell’Università “G. D’Annunzio” di Chieti – Pescara, Dipartimento di Lingue e Letterature Moderne con il Direttore Carlo Martinez, che ha collaborato con lo scrittore Peppe Millanta, Direttore della Collana, per la scelta dei testi, traduzioni, introduzioni critiche e storiche.

Dalla raffinata produzione della maiolica alla faticosa lavorazione della pietra, la manifattura abruzzese si è sempre distinta per il suo straordinario patrimonio di abilità e per la sua originalità espressiva dai tratti sobri ed essenziali. Un patrimonio identitario unico che nella settimana trascorsa in Abruzzo, Ojetti sembra aver colto nella sua più piena integrità: il noto giornalista romano visitò monumenti, raccolse storie e osservò scene di vita quotidiana sotto un attento sguardo antropico, teso a indagare il prezioso patrimonio immateriale abruzzese fatto di racconti, saperi e tradizioni.

L’itinerario “Sulle tracce di Ojetti” vuole rivivere questa esperienza di viaggio seguendo i passi di Ugo Ojetti alla scoperta del patrimonio storico-artistico abruzzese, ma è dall’interesse così puntuale dimostrato per l’abilità artigiana che nasce “Antichi mestieri”, un itinerario alla scoperta di tutti quei luoghi dove l’arte popolare continua testarda a resistere al tempo, per vivere l’Abruzzo nella sua veste più autentica. Partner del progetto sono I Borghi più belli d’Italia, I Parchi Letterari e Borghi Autentici.

Il progetto grafico di copertina e i disegni sono a cura di Luca Di Francescantonio, l’impaginazione grafica è di Federica Di Pasquale, il lavoro di redazione è stato svolto da Cecilia Di Paolo.

Per info la pagina social è @cometesciedabruzzo, mail info@ianieriedizioni.it.