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Tag Archives: Cna Abruzzo

Pescara Sposi

Un format tutto nuovo per consentire ai futuri sposi di scegliere ogni dettaglio fondamentale per il loro giorno più felice, senza rinunciare alla sicurezza.

E’ #SposiSicuri by Pescara Sposi, l’evento fieristico che animerà per tre giornate consecutive – 9, 10 e 11 ottobre – i padiglioni del Porto turistico Marina di Pescara con l’obiettivo di dare un nuovo impulso al settore del wedding agevolando l’incontro tra le coppie alle prese con l’organizzazione del loro matrimonio e le principali aziende nazionali operanti nel settore.

L’evento, diventato negli anni un vero e proprio punto di riferimento del settore wedding, sia in Abruzzo che nell’intero Centro Sud Italia, è organizzato dalla Fiere e Dintorni ed è promosso dalla CNA di Pescara e dalla Camera di Commercio Chieti Pescara.

Dopo aver tagliato l’ambizioso traguardo del decimo anno di vita nel 2019, Pescara Sposi torna in una veste prolungata (tre giorni al posto di due) e ancora più targettizzata affinché gli espositori e i visitatori possano ottimizzare il tempo a disposizione cogliendo tutte le opportunità offerte da un rapporto diretto fatto di proposte, consigli, scambio di idee e soprattutto di emozioni.

“La pandemia ha solo rinviato di qualche mese i matrimoni, ma non ha spento l’entusiasmo e l’amore di tante coppie che a breve diventeranno marito e moglie”, evidenzia Silvia Di Silvio di Fiere e Dintorni. “Da 11 anni accompagniamo gli sposi offrendo loro un’occasione imperdibile per entrare in contatto con i migliori professionisti del settore e quest’anno non potevamo lasciarli soli. Negli anni, Pescara Sposi ha saputo evolversi  e approcciare a un mercato di sposi sempre più evoluti e digitali, così come, dopo uno sconvolgimento pandemico, l’evento ha saputo interpretare le nuove esigenze del suo target di new lovers. Pescara Sposi sarà in questo 2020 la fiera dove poter ri-pianificare il proprio matrimonio, per gli sposi che hanno traslato la data del sì nel 2021 e per spostare la programmazione a un 2022 già alle porte, per gli sposi che invece non riusciranno a trovar spazio nell’anno prossimo venturo. Siamo rimasti al fianco di tutte le imprese che dopo un periodo difficile ora sono finalmente pronte per la necessaria ripartenza e hanno bisogno più che mai di rigenerare i contatti con i clienti per programmare al meglio gli anni a venire che si presentano con una fitta programmazione di eventi”.

Quello del wedding, infatti, è uno dei settori in cui le grandi potenzialità del web non riescono a compensare la distanza. I futuri sposi non hanno bisogno solo di scegliere una location, un abito o una composizione di fiori guardandola attraverso un monitor.

E’ fondamentale per le coppie entrare nel mood giusto, affidandosi ai professionisti del settore in grado di accompagnarli in un viaggio ricco di sensazioni e in grado di anticipare l’emozione che vivranno il giorno del loro sì.

“E’ per questa ragione che abbiamo deciso di scommettere ancora una volta su Pescara Sposi”, prosegue l’organizzatrice, “con un format rinnovato e adeguato alle nuove normative, affinché gli sposi possano valutare e scegliere tra le numerose e valide proposte degli esperti del settore wedding senza rischi per la salute”.

Applicando il protocollo #SposiSicuri, l’accesso all’area espositiva sarà riservato solo ai futuri sposi e ai loro accompagnatori, sarà contingentato e avverrà attraverso una prenotazione gratuita ma obbligatoria da effettuare sul sito dell’evento. La fiera sarà aperta dalle 9 alle 20 e gli ingressi saranno scaglionati seguendo delle slot da un’ora ciascuna.

Seguendo un percorso completo ed elegante, le coppie avranno la possibilità di incontrare le principali aziende nazionali operanti nel settore e pianificare così ogni dettaglio del proprio matrimonio: dall’abbigliamento ai fiori, passando per la musica, la fotografia, le torte nuziali, le location, le fedi, il viaggio di nozze e tutti i dettagli utili a rendere indimenticabile il giorno più bello della loro vita.

Per incentivare la fase della ripartenza, la fiera anche quest’anno è stata fermamente appoggiata da Cna Pescara e Camera di Commercio Chieti Pescara che, tra le altre cose, ha stanziato un fondo ed istituito un bando volto a offrire alle imprese un bonus a fondo perduto per incentivare la partecipazione agli eventi fieristici.

“Abbiamo investito oltre tre milioni di euro in contributi a fondo perduto per supportare le imprese in questa difficile ripresa”, evidenzia il presidente della Camera di Commercio Chieti Pescara, Gennaro Strever. “Parte di queste risorse sono andate proprio al settore fieristico che risulta essere tra quelli ad aver maggiormente risentito delle politiche, purtroppo necessarie, di distanziamento sociale. Con questo bando, uscito nel mese di luglio, abbiamo rappresentato una unicità del territorio italiano ed abbiamo permesso ai nostri partner di continuare, attraverso i loro eventi, a valorizzare le eccellenze del territorio. Il Un grosso in bocca al lupo agli organizzatori: sono certo che le imprese che vi parteciperanno beneficeranno di questa iniziativa svolta nella più totale sicurezza”.

“Abbiamo voluto mantenere l’impegno per manifestazioni anche quest’anno dopo una riflessione attenta alle problematiche del Coronavirus“, aggiunge il direttore provinciale di CNA Pescara, Carmine Salce. “Per fortuna l’evoluzione della situazione sanitaria lo ha consentito. C’è una grande voglia di riprendere le attività in normalità e proprio questo è il.momento di programmare il 2021 nella speranza che il peggio lo abbiamo alle spalle!”.

Per maggiori informazioni e per prenotare gratuitamente il proprio ingresso all’evento: www.fierapescarasposi.it.

Abruzzo

Sono oltre 20mila le imprese abruzzesi sin qui finanziate dal sistema bancario in base alle misure stabilite dal governo Conte, tra cui i decreti “Cura Italia” e “Liquidità”, voluti per sostenere la ripresa durante l’emergenza Covid-19.

E a farla da padrone sono decisamente le richieste per gli importi più ridotti, a conferma che la crisi ha colpito al cuore e in profondità, nel sistema produttivo italiano e regionale, soprattutto le aziende di minori dimensioni.

I dati diffusi dal Fondo di garanzia nazionale, braccio operativo del ministero dello Sviluppo economico, aggiornati al 7 luglio scorso, descrivono uno scenario in cui, dopo una partenza decisamente accidentata, il passo preso dal sistema bancario nei confronti delle richieste presentate dal mondo delle imprese, è diventato più spedito e veloce.

Ecco le cifre in dettaglio.

Dal 17 marzo scorso – data di avvio delle richieste – al 7 luglio, sono state complessivamente in Abruzzo 20.030 le pratiche che hanno avuto il via libera, per un importo complessivo finanziato di 887 milioni, 493mila e 332 euro, per un importo medio che si attesta a quota 44mila e 90 euro, che è però ben lontano dagli oltre 60mila euro della media nazionale.

Tra i territori, confermando le tendenze delle scorse settimane, resta in vetta la provincia di Chieti (5.635 operazioni approvate), incalzata dal Teramano (5.196); con Pescara (4.867) e L’Aquila (4.359) decisamente più distanziate.

La fetta più grande di finanziamenti, confermando anche in questo caso le tendenze delle scorse settimane, resta tuttavia appannaggio delle operazioni erogate per gli importi più ridotti, ovvero fino a 30mila euro (dopo l’iniziale limite fissato a 25mila, ndr): sono state 18.672, ovvero il 93% del totale, per complessivi 347 milioni e 618mila euro.

Decisamente al di sotto della soglia massima consentita è però la media delle erogazioni effettive: poco più di 18mila e 600 euro, cifra decisamente lontana anche in questo  caso dalla media nazionale (19.927).

Tra i territori, anche in questo caso, resta Chieti la provincia con il più alto numero di pratiche di finanziamento approvate: 5.285. Per il resto, distanze meno nette tra Teramo (4.782) e Pescara (4.610), con L’Aquila che chiude a quota 3.995.

“Prendiamo atto con soddisfazione di questo scatto in avanti – dice il presidente regionale di Cna Abruzzo, Savino Saraceni – e del fatto che il sistema bancario, di cui pure all’inizio avevamo segnalato la lentezza, abbia ora invertito decisamente la rotta. Certo, non è noto il numero di imprese che ha fatto richiesta, ma i dati relativi ai finanziamenti approvati, ci segnalano quanto vasta sia l’esigenza da parte del sistema produttivo, e delle micro imprese in particolare, di poter contare su linee di credito certe per poter sopravvivere in questa delicatissima fase, in cui per molte aziende si deciderà la stessa possibilità di andare avanti. Ragione, questa, che ci spinge a chiedere anche al sistema pubblico di immettere nel più breve tempo possibile risorse finanziarie nell’economia: di tempo ce n’è davvero poco, occorre fare in fretta, perché a settembre con la fine del blocco dei licenziamenti, la ripresa del pagamento delle rate delle tasse sospese e delle rate dei mutui ci sarà un momento ancora più duro”.

 

by francesca
CNA Cinema

Dare forza e valore alle piccole produzioni cinematografiche del territorio abruzzese e  rilanciare un settore vitale che rappresenta un segmento vitale dell’industria regionale: quello creativo.

Nasce in Abruzzo Cna Cinema, espressione di una filiera produttiva, come quella del cinema e dell’audiovisivo, che nel nostro territorio dà lavoro a decine di operatori e figure professionali.

L’incontro, tenuto in videoconferenza e promosso dai coordinatori regionale e nazionale Mirco Mirabilio e Sabina Russillo, ha visto la presenza di numerosi e qualificati nomi del settore, quali i registi e produttori cinematografici Stefano Chiavarini e Walter Nanni.

Con loro anche i rappresentanti di aziende specializzate del settore, quali “Il Varco Cinema”, “Piroetta srl” “Peperonitto Film”, “Visioni Future”, “Esprit Film”, “Wide open Co-Working”, “L’idea di Cleves”, “Blumagma”, “Cineforum Teramo”, con Lorenzo Pallotta, Ivano La Pergola.

Presenti all’appuntamento, come ospiti, anche  il direttore del Teatro Marrucino di Chieti, Cesare Di Martino, e il sindaco di Casoli, Massimo Tiberini.

Tra i punti di intervento prioritari segnati sull’agenda di Cna Cinema Abruzzo, il rilancio del ruolo di strutture ritenute di interesse strategico per il mondo della cinematografia abruzzese, quale la Film Commission regionale.

Senza dimenticare politiche di promozione, marketing territoriale, capacità di utilizzare risorse dei bandi europei. In attesa della ratifica congressuale, gli associati Cna presenti hanno eletto loro portavoce Anna Paolini della “Peperonitto Film” e Stefano Chiavarini.

by Redazione
traffico

Il punto sulla situazione di assoluta emergenza che contraddistingue in queste settimane il tratto autostradale della A14 Adriatica tra l’Abruzzo e le Marche, con la richiesta di riduzione immediata dei pedaggi, sarà oggetto di un confronto in programma lunedì 6 luglio, tra i rappresentanti della Cna Fita delle due regioni e il direttore del settimo tronco di Autostrade per l’Italia, l’ingegner Marco Perna.

L’incontro era stato sollecitato dal presidente degli autotrasportatori aderenti a Cna Abruzzo, Gianluca Carota, portavoce delle fortissime lamentele che si sono levate sia dal mondo dell’autotrasporto che dei pendolari, a causa dei ritardi fortissimi che si registrano nei tempi di percorrenza soprattutto nel tratto compreso tra Pescara nord e Porto Sant’Elpidio: ritardi che sono frutto della micidiale combinazione di un fisiologico aumento stagionale del traffico, dei lavori di messa in sicurezza di ponti, viadotti e gallerie, del sequestro disposto dall’autorità giudiziaria di alcuni tratti protetti da barriere sotto esame.

Così, per trasportatori e automobilisti, il continuo cambio di corsie, il restringimento delle carreggiate, le file di mezzi fermi, ha finito per moltiplicare i tempi di percorrenza a dismisura: occorrono adesso ore per percorrere pochi chilometri, con evidenti danni per quanti usano soprattutto per fini professionali l’arteria, anche alla luce delle norme che regolano i tempi di guida e di riposo.

All’incontro in videoconferenza di lunedì i trasportatori Cna si presenteranno con un nutrito pacchetto di richieste, legate proprio ai tempi previsti per un ritorno alla normalità: aggiornamento sui tempi di completamento degli interventi, ed in particolare sullo stato di  avanzamento dei lavori di sostituzione delle barriere “New Jersey” dei viadotti parzialmente dissequestrati dal GIP di Avellino; aggiornamenti sullo stato di avanzamento delle richieste di parziale dissequestro per i viadotti che sono ancora invece oggetto delle ordinanze dello stesso GIP.

Non poteva mancare, come detto, la richiesta di rivedere al ribasso le tariffe dei pedaggi, alla luce della sostanziale “declassificazione” che l’autostrada ha subito per colpa dei disagi e degli allungamenti dei tempi di percorrenza.

by francesca
cna

Ricavi dimezzati nel 2020, con il turismo che deve fare i conti con una caduta a picco del 66%.

Ma anche giudizi assai poco lusinghieri sui provvedimenti sin qui adottati dal Governo Conte per contrastare la crisi provocata dalla pandemia, mentre ben 7 imprese su 10 sono costrette a far ricorso agli ammortizzatori sociali e hanno difficoltà enormi di accesso al credito.

E’ questa la fotografia tracciata da un sondaggio nazionale della CNA su un campione di circa 14mila imprese, 149 delle quali abruzzesi, con 30 dell’Aquila, 34 di Chieti, 55 di Pescara e 30 di Teramo.

Il quadro delineato dalla rilevazione della Confederazione artigiana sul dramma provocato dall’emergenza sanitaria svela insomma una crisi davvero senza precedenti nella storia del Paese e regionale.

Perché l’Abruzzo appare assolutamente allineato alla tendenza nazionale, e “l’azione della giunta Marsilio – come dice il presidente della CNA Savino Saraceni – pur avendo dato negli ultimi giorni segnali apprezzabili sulle riaperture, tuttavia non ha certo brillato per particolare tempestività ed efficacia nell’immissione di risorse finanziarie nel sistema economico regionale. Delle risorse stanziate, al momento, non vi è traccia alcuna tra le imprese”.

Il crollo del fatturato resta il problema dei problemi: la stima per l’anno in corso parla di un crollo del 42% rispetto a un anno fa, con alcuni comparti il cui giro d’affari vedrà cadute a picco: così, detto del turismo, per la moda sarà -56,7% e per il commercio -54%.

Flessione più contenuta, si fa per dire, nelle previsioni sui servizi alle imprese (-40%).

L’indagine ha interessato in Abruzzo aziende dei settori dell’alimentare, moda, legno e arredo, produzione, costruzioni, commercio, trasporto e logistica, turismo, servizi alla persona e servizi alle imprese.

A loro sono state rivolte 24 domande che hanno spaziato dal numero di dipendenti al fatturato, dal rapporto con clienti e fornitori all’adozione o meno del lavoro a distanza, dalla richiesta di ammortizzatori sociali a quelle di accesso al credito.

Nota particolarmente critica, come detto, il giudizio riservato alle misure messe in campo dall’esecutivo per fronteggiare la cosiddetta “Fase 1” e affrontare il momento delle riaperture: con una sostanziale bocciatura di entrambe, e in particolare sui provvedimenti riservati a credito e liquidità, cui il 70% si dice molto contrario, anche in ragione del fatto che il 95% delle imprese che han fatto richiesta di finanziamenti sono ancora in attesa di risposta.

Solo sulla moratoria relativa ai finanziamenti sull’uso degli ammortizzatori sociali il 30% del campione ha espresso apprezzamento per le misure realizzate: un’impresa su due ha fatto ricorso alla sospensione dei versamenti fiscali e contributivi e solo il 50% che ha presentato domanda per la moratoria sui finanziamenti ha ricevuto risposta positiva.

Con il paradosso che le imprese operanti nei settori finiti dall’inizio dell’epidemia in regime di lockdown non abbiano potuto beneficiare della sospensione.

Ed infatti solo il 65,9% del turismo, il 63,4% dei servizi per la persona, il 58,2% del commercio e il 53% della moda ne ha potuto usufruire.

Quanto agli ammortizzatori sociali, ne ha fatto uso il 69,3% delle imprese con dipendenti (il 51% per sospensione a zero ore), con punte nella moda (78,9%), produzione (78,6%), legno e arredo (78,4%), servizi alla persona (77,5%).

Lecito, infine, chiedersi come vedano il proprio futuro gli imprenditori intervistati, che avrebbero preferito una programmazione della ripartenza più articolata.

Dall’indagine della CNA emerge una miscela di pessimismo accanto a un forte senso di responsabilità. Lo dice il fatto che tra gli investimenti prioritari la sicurezza sia indicata dal 77,9% del campione, con una punta dell’80% nel segmento servizi alla persona.

Così, solo il 12% del campione indica la necessità di ripartire immediatamente, costi quel che costi: a costo  pure di una nuova ondata di contagi.

by Redazione
tirocinanti

C’è una platea di circa 10mila abruzzesi che nell’emergenza Covid-19 è finita nel dimenticatoio: i tirocinanti, esclusi da ogni forma di sostegno pubblico al reddito previsto invece per altre categorie sociali, come imprese, lavoratori o famiglie.

Un problema che al momento della ripresa delle attività potrebbe penalizzare il mondo delle imprese, che utilizzano ormai esclusivamente questo percorso per scegliere i propri futuri dipendenti.

A sollevare il caso è il sistema delle Agenzie per il lavoro della Cna Abruzzo, che ricordano come le imprese che ospitano tirocinanti stiano patendo un’altra penalizzazione: i mancati rimborsi, dovuti dalla Regione, alle aziende che hanno utilizzato uno dei bandi più gettonati, “Garanzia lavoro”, voluto dall’Unione europea per favorire l’assunzione di disoccupati.

Una misura per la quale sono previste risorse ingenti, per cui sono stati attivati moltissimi percorsi formativi,  per cui le aziende hanno anticipato fondi e inviato da mesi la documentazione richiesta, ma che nonostante ciò la Regione Abruzzo non ha ancora provveduto a liquidare.

La proposta delle Apl della Cna, per aiutare le imprese interessate, e i tirocinanti con loro, si sintetizza in quattro punti: prevedere anche per i tirocinanti forme minime di ammortizzatori sociali, come previsto da altre Regioni; dare un contributo alle aziende che li utilizzano, da impiegare per la messa in sicurezza dei luoghi di lavoro alla ripresa delle attività; fissare un bonus per il tutoraggio aziendale, visto e considerato che alla ripresa delle attività il percorso di formazione dovrà in pratica ricominciare da capo; valutare la possibilità di estendere la platea dei partecipanti anche ai professionisti abilitati. “Attualmente – spiega il responsabile della struttura di Pescara, Massimo Renzetti (nella foto)– in Abruzzo i tirocini sono stati sospesi a partire dall’11 marzo scorso fino al 3 maggio prossimo, e comunque fino alla definitiva sospensione delle misure emergenziali e restrittive adottate dal Governo. Allo stato attuale nessun tirocinante percepisce alcuna indennità, se non quella di marzo 2020 per i primi 11 giorni lavorati, riproporzionata rispetto ai 600 euro standard di indennità”.

Savino Saraceni
Savino Saraceni

Eppure, quella dei tirocinanti è una partita che al mondo delle imprese interessa, eccome. A ricordarlo è il presidente regionale della confederazione artigiana, Savino Saraceni:

Si tratta di una platea vasta e variegata, che dal 2012 ad oggi è cresciuta in modo esponenziale, ed è composta tanto da lavoratori in cerca di ricollocazione nel sistema produttivo che da giovani, spesso forniti di elevatissimi titoli di studio.

L’Anpal, Agenzia nazionale per il lavoro ha calcolato che in Italia nel triennio 2014-2017 il numero di tirocini attivati sia stato di 1.263.000: dunque, una partita importante per il nostro mondo, dove in assenza di misure specifiche si corre il rischio che alla ripresa siano tante la aziende a interrompere i tirocini con una semplice comunicazione.

Ai problemi delle persone rischiano di sommarsi anche quelli alle strutture che hanno favorito l’incrocio tra imprese e tirocinanti: “L’interruzione di quelli finanziati da fondi europei – mette in guardia Silvio Calice della Apl di Chieti – può causare problemi alle Agenzie che li hanno attivati”.

by Redazione
cna pensionati abruzzo

I numeri dicono che sono i soggetti più vulnerabili dell’epidemia, anche perché sono le case di riposo il punto più debole dell’attuale catena del contagio.

Ma dicono anche che la perdita di un anziano, in famiglia, può voler dire perdere una entrata certa: ed è per questo, anche, che occorre rivedere i parametri per l’erogazione delle pensioni minime.

“Gli anziani – spiega il presidente regionale di CNA Pensionati, Franco Cambi – rappresentano i soggetti più vulnerabili all’infezione del corona virus CVID-19: gli over 70 sono il target più colpito dal virus. La maggior parte di queste persone presentano malattie croniche concomitanti di natura polmonare, cardiovascolare, oncologica e diabetologica, le cui terapie prolungate possono provocare l’indebolimento del sistema immunitario”.

Un problema aggravato dai dati che l’epidemia propone anche in Abruzzo come nel resto d’Italia:

“Purtroppo – aggiunge Cambi – si stanno contando numerosi infetti e decessi nelle case di  riposo: sono sempre di più quelle investite dal contagio e c’è allarme per gli oltre 300mila nonni  ospitati  nelle circa settemila strutture italiane, anche se gli studi confermano che la concentrazione avviene nelle tre regioni più colpite, ovvero Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna”.

Un dramma nel dramma, quello delle case di riposo, aggravato dalla condizione della rete ospedaliera: “A questa situazione si aggiunge la mancanza dei posti nelle terapie intensive degli ospedali;  e così si consuma il dramma di morire  nella più completa solitudine, senza un ultimo sguardo, una carezza da parte di una persona cara”.

Al dramma della salute rischia però di associarsi una gravissima condizione sociale ed economica che investe le famiglie:

Questa pandemia – osserva Concetta La Sorda, segretario di  CNA Pensionati Abruzzo – sarà ricordata non solo per i suoi morti ma anche per  l’apporto di una pesante depressione che investirà  tutte le economie: Italiana, Europea e Mondiale Come è già successo per le gravi crisi economiche del recente passato gli anziani dovranno supportare con le loro pensioni ai bisogni economici delle famiglie. In molte case la presenza di un nonno, non rappresenta solo una ricchezza affettiva, ma si rivela spesso come unica fonte di introito economico a fine mese”.

L’analisi di CNA Pensionati Abruzzo si conclude con un appello: “Occorre attivarsi a livello nazionale affinché si crei un sostegno concreto alle situazioni  di povertà, in modo da avere una condizione di vita più dignitosa: per questo serve una pressione verso il governo per una rivalutazione delle pensioni almeno fino a quota 1.500 euro mensili”.

by Redazione
cna

“In giro ci sono troppi abusivi che offrono a domicilio prestazioni di parrucchiere ed estetista”.

E’ l’allarme lanciato a consumatori e istituzioni abruzzesi dalla presidente regionale di Cna Benessere e Sanità, Rita Barone, e del direttore della Cna dell’Aquila, Agostino Del Re.

“Abbiamo accettato, in questo momento di grande difficoltà per la pandemia, la richiesta dello Stato di rimanere chiusi. In Abruzzo stiamo parlando di un settore che impiega 10mila imprese e 23mila addetti, e questo rende doppiamente inaccettabile il fatto che spuntino tanti abusivi, ma ci sono anche titolari di partita Iva, che vanno casa per casa, senza rispetto delle norme di legge e igieniche. Rischiando di diventare veicoli del virus” spiega la Barone.

Il fenomeno dell’abusivismo, segnalato in ogni parte d’Italia, insomma, non sembra proprio risparmiare il nostro territorio.

Il sommerso, piaga endemica del settore anche per gli evidenti risvolti fiscali, in questo momento di emergenza rischia di compromettere, più di quanto non accada abitualmente, anche i delicatissimi aspetti legati alla salute delle persone.

Il mercato nero che la pandemia sembra aver evocato, rischia ora di aggiungere a danno altro danno:

Dobbiamo avere la coscienza civica di capire che ci dobbiamo fermare.

D’altra parte, i dati sanitari sembrano confortare l’idea che presto potremmo tornare al lavoro, magari con nuove regole e nuovi protocolli di sicurezza. Secondo me sarà quello il momento giusto per avere il coraggio, da parte di tanti, di mettersi in regola, offrendo così servizi sicuri alla clientela.

Con Cna stiamo accanto agli artigiani a tutti i livelli: mi farò portavoce delle esigenze della categoria per avere momenti formativi che ci consentano di riprendere il nostro lavoro in condizioni di assoluta sicurezza.

Rita Barone

A rafforzare il concetto della sicurezza è Del Re, che si rivolge anche ai cittadini:

In questi giorni di profonda apprensione per la situazione sanitaria che sta vivendo il nostro paese a fronte della  chiusura dei saloni di acconciatura e dei centri estetici disposta dai provvedimenti del governo, riteniamo importante allertare i cittadini sui rischi che derivano dall’offerta di prestazioni da parte di soggetti abusivi che offrono prestazioni a domicilio.

Per questo crediamo sia necessario tutelare la propria e l’altrui salute, rispettando alla lettera quanto disposto per il contenimento dell’epidemia da Covid-19; e quindi non uscire e non ricevere in casa operatori abusivi.

I due dirigenti della Cna, ancora, ricordano che “le imprese di acconciatura e di estetica che operano nel rispetto delle regole, sia dal punto di vista della formazione obbligatoria sia per quanto riguarda i requisiti igienico-sanitari dei locali, salvaguardando la salute dei propri clienti, resteranno chiuse in ossequio alle disposizioni in vigore dall’11 marzo scorso. Altri comportamenti rischiano di vanificare tutti gli sforzi e sacrifici che i cittadini onesti stanno osservando per contribuire al superamento e contenimento di una tragedia inimmaginabile: un virus invisibile sta imponendo un cambiamento alle imprese, alle famiglie, ai giovani, alle comunità”.

E un appello alla prudenza è stato lanciato nei giorni scorsi anche dai colleghi della Marsica associati alla Cna: “In questo momento – hanno scritto parrucchieri, barbieri ed estetiste associati alla confederazione artigiana – è più che mai dannoso rivolgersi a chi opera nel sommerso, senza seguire norme igienico sanitarie”.

by francesca
ciclo turistico

La bicicletta come sport e passione. Ma anche come opportunità per attrarre in Abruzzo nuovi turisti “attivi” attratti dalle sue bellezze naturalistiche e storico-architettoniche.

Nasce un percorso formativo specifico dedicato a chi intenda fare dell’accompagnamento ciclo-turistico la propria professione.

E’ stato presentato a Pescara, nella sede regionale della CNA Abruzzo, in via Cetteo Ciglia, il primo corso di formazione dedicato a questa nuova figura professionale, che nei mesi scorsi la Regione Abruzzo ha formalmente riconosciuto su proposta di Ecipa Abruzzo, ente di formazione della CNA.

A idearlo, per quello che si annuncia come il primo momento formativo specificamente dedicato, è stato un accordo tra CNA Turismo Abruzzo e la Cooperativa “Il Bosso”, che gestisce il Centro turistico e formativo Valle del Tirino, con sede a Capestrano e nel 2006 ha ricevuto dalla Regione il riconoscimento di Centro di Educazione Ambientale di Interesse.

Il corso, che prenderà le mosse il 27 gennaio prossimo, per concludersi il 12 marzo, prevede un intenso programma di 300 ore, 220 delle quali in aula e le restanti con esercitazioni “sul campo”, sotto la supervisione degli esperti messi a disposizione dal CNA Turismo e da Il Bosso.

Gli aspiranti accompagnatori dovranno cimentarsi con le materie più disparate, che vanno dall’arte della manutenzione della bicicletta all’uso delle lingue straniere, dalla capacità di intervenire in situazioni d’emergenza alle pubbliche relazioni con la clientela, dalla predisposizione degli itinerari all’interpretazione delle cartografie.

In sostanza, l’obiettivo è farne un profondo conoscitore della bici «nelle sue diverse tipologie e ne supporta l’uso nelle situazioni tipiche di ciclismo escursionistico e turistico».

All’incontro con la stampa, coordinato dal direttore regionale di CNA Abruzzo, Graziano Di Costanzo, hanno preso parte il presidente e il coordinatore regionale di CNA Turismo, Claudio Di Dionisio e Gabriele Marchese, oltre al direttore delle attività turistiche della Cooperativa “Il Bosso”, Paolo Setta.

“Prima dell’istituzione della figura dell’accompagnatore turistico – ha detto Di Dionisio mancava un profilo specifico in grado di svolgere professionalmente questo ruolo. Adesso questo vuoto è stato colmato, grazie soprattutto al lavoro di Ecipa CNA, che ne ha studiato e messo a punto la figura. E così, adesso, l’Abruzzo può avere a disposizione un primo gruppo di professionisti del settore, almeno una quindicina, che potranno spendere anche fuori dai confini regionali la loro professionalità”.

Prossime tappe per gli aspiranti professionisti dell’accompagnamento su due ruote, l’iscrizione alle Camere di commercio:

Chiederemo loro di aprire le porte all’iscrizione di queste nuove figure, con la creazione dei relativi profili. Ma intanto va dato atto alla Regione Abruzzo di aver colmato il vuoto esistente: in questo modo, un settore in grande crescita quale quello del turismo esperienziale può trovare nuove occasioni di promozione. gli ha fatto eco Marchese.

“Questo corso rappresenta un primo, importante passo verso la sinergia dei diversi protagonisti del turismo regionale – ha commentato Setta – che è la sola strada per promuovere in modo vincente la nostra regione sui diversi mercati. Quanto al corso, oltre all’aula prevediamo una parte della formazione degli operatori “sul campo”, ovvero attraverso la conoscenza diretta delle bellezze di Gran Sasso e Majella, della costa e dei piccoli borghi”.

23/1/2020

by Redazione
credito

Sportelli bancari chiusi a doppia mandata per le piccole imprese e gli artigiani abruzzesi.

L’ennesima conferma di quanto il credito sia diventato ormai un miraggio per alcune categorie produttive della nostra regione arriva da uno studio realizzato, per conto della Cna Abruzzo, da Aldo Ronci.

A settembre, dice infatti la ricerca realizzata su dati di Bankitalia, il credito alle micro imprese ha subìto, rispetto ai 12 mesi precedenti, una contrazione davvero pesantissima: ben 73 milioni in meno.

Una diminuzione in aperta controtendenza, illustra il curatore dell’indagine, “sia rispetto alle imprese medio-grandi, per cui è cresciuto di 85 milioni, ma sia soprattutto per le “famiglie consumatrici”, accreditate di 215 milioni di incremento”.

In valore percentuale, le differenze si notano in maniera ancora più netta, se possibile.

Così, se il credito al mondo delle micro imprese in Abruzzo è diminuito del 2,7%, contro il 2,3% nazionale, quello erogato alle imprese medio-grandi risulta addirittura di segno opposto: l’aumento registrato in Abruzzo (un punto percentuale in più) risulta infatti in netta controtendenza rispetto alla media nazionale (-0,7%).

Complessivamente, dunque, a fine settembre del 2019 il barometro del credito ha segnato in Abruzzo una consistenza (ovvero il valore complessivo del totale degli impieghi effettuati dal sistema bancario a favore di imprese e famiglie, ndr) di 20 miliardi e 727 milioni di euro, registrando, sui 12 mesi precedenti, al netto delle cessioni delle sofferenze, un incremento di 227 milioni.

Quanto ai depositi e al risparmio postale, infine, lo stesso periodo registra, rispetto al 2018, un aumento di 394 milioni di euro: 27 miliardi e 121 milioni, contro 26 miliardi e 727 milioni.

“La differenza macroscopica tra raccolta del risparmio e impieghi – esordisce il presidente regionale di Cna, Savino Saraceni – fotografa fedelmente l’andamento di una terra che destina altrove una parte consistente dei suoi risparmi, in un momento in cui al contrario l’economia regionale, e soprattutto le imprese di minori dimensioni, avrebbero assoluto bisogno di liquidità”.  

“Lo studio dimostra inoltre, come abbiamo più volte denunciato – aggiunge – che le regole che governano il mondo bancario, dominato dagli algoritmi, impatti in modo negativo sul sistema delle piccole imprese, anello debole della catena. Sono loro a pagare in termini di minor concessione di credito i danni prodotti alle banche dall’ammontare enorme di sofferenze prodotte dalla grande clientela più strutturata”.

“Così – conclude Saraceni – diventa impossibile non contare sul sostegno pubblico della Regione nell’accesso al credito, tramite il sistema dei confidi. E in questo contesto diventa impossibile non parlare della difficile situazione che sta vivendo un grande gruppo, come la Banca Popolare di Bari, che in Abruzzo ha acquisito due Casse di Risparmio, con 800 dipendenti, oltre 100 sportelli e impieghi miliardari: gli esiti di questa vicenda, in termini di contrazione nell’erogazione del credito, saranno ancor più visibili a breve tempo. Riteniamo giusta dunque l’alleanza tra istituzioni, imprese e sindacati per salvaguardare un patrimonio costruito dagli abruzzesi in decenni di lavoro”.

by Redazione