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Sabato 11 presentazione del libro di Federico Falcone su Vito Taccone; ospite d’onore Francesco Moser

Per la nuova rassegna di eventi de i “Colori del Borgo” di Moscufo (Pe) possibile grazie all’impegno di valorizzazione dell’area vestina da parte dell’Associazione Cultour Moscufo del presidente Mimmo Ferri, si torna a parlare di libri ed in particolare del prestigioso libro, frutto del lavoro del giornalista abruzzese Federico Falcone che si concentra sulla figura di un grande campione ossia “Vito Taccone. Il camoscio d’Abruzzo”, Radici Edizioni di Gianluca Salustri.

Al tavolo dei relatori, in occasione dell’evento previsto per sabato 11 marzo alle ore 18 presso il Frantoio delle idee di Moscufo e moderato dalla giornalista pescarese Alessandra Renzetti, ci sarà anche un ospite d’onore il grande campione di ciclismo Francesco Moser, che tutt’oggi detiene un primato: “soprannominato lo “Sceriffo” per la sua capacità di gestire il gruppo durante la corsa, ad oggi risulta essere il ciclista italiano con il maggior numero di successi nazionali ed internazionali, e noi siamo fieri di accompagnare alla presentazione del libro che si concentra su un campione, la testimonianza di un altro campione; è un modo per ricordare il passato anche attraverso testimonianze vere che possono essere d’esempio per i giovani sportivi ed amanti di questa disciplina, affinchè anche loro raggiungano con umiltà e serietà alti traguardi” – commenta Mimmo Ferri. Sarà presente anche Lorenzo Palmiro Masciarelli, un altro campione tutto abruzzese, che ha dato del suo alle innumerevoli imprese “dell’amico Francesco”.

Proprio a Moscufo, paese devoto al ciclismo, negli anni sessanta fu costituito un gruppo sportivo giovanile capitanato dal professore Ermanno Ricci, dove alcuni giovanissimi compaesani Nicola D’Aloisio, Rocco Dell’Arciprete, Alfonso Morelli e Ugo Paris furono i pionieri di piccoli successi nell’ambito dei giochi della gioventù fino alla categoria esordienti, successivamente fu costituito l’ASD GS Moscufo grazie a Luciano Di Domenico che da presidente si è adoperato ad organizzare negli anni numerose competizioni a livello amatoriale e che in occasione della presentazione potrà raccontare la sua esperienza. Saranno presenti inoltre, il Presidente FCI Abruzzo Mauro Marrone e l’ ex consigliere nazionale FCI Camillo Ciancetta. Le letture del libro di Federico Falcone sono affidate al giovanissimo Davide Scorrano.

La nostra comunità – prosegue il presidente Ferri – si sente legata a Taccone, perché circa sessant’anni fa ed esattamente il 23 luglio del 1963 fu ospitato nel nostro paese; la prova è documentata da foto che in molti conservano gelosamente: sicuramente anche quel giorno in cui Moscufo ospitava un campione reduce di un’impresa eccezionale al giro d’Italia, rimarrà nella nostra memoria”.

Ed infatti Taccone, era un ciclista, ribelle, genuino, affamato e generoso, combattivo e irascibile, schietto ed impulsivo, capace di riunire nel tifo e nell’ammirazione intere generazioni; era un ciclista fuori dagli schemi, che non ha mai rispettato le gerarchie, che piaceva a tutti diventando un simbolo di riscatto e di speranza per il futuro ed a pochi mesi dal Giro d’Italia che partirà proprio da un orgoglioso Abruzzo, verrà presentato il Taccone corridore, uomo e padre di famiglia, anche in area vestina, attraverso testimonianze inedite, retroscena mai raccontati ed un’appassionata lettera finale del figlio Cristiano. Sullo sfondo di uno spaccato sociale dell’Italia di metà Novecento, la narrazione di un paese martoriato dalle tragedie della Seconda Guerra Mondiale, dalla conseguente crisi economica e da una povertà dilagante. L’opera di Falcone si articola in una corsa a tappe sulla vita e sulla carriera del ciclista avezzanese; a quindici anni dalla sua morte, avvenuta nel mentre era implicato in una controversa vicenda giudiziaria, è l’unico omaggio a Taccone: “per me è un onore essere affiancato da un campione del ciclismo qual è stato Moser, che ha lasciato una firma indelebile nella storia del ciclismo italiano; grande soddisfazione è poi vedere come a distanza di un anno dall’uscita del libro, esso continui a farsi apprezzare e soprattutto continui nella sua opera incessante di tenere viva la memoria di Vito Taccone”– commenta Federico Falcone.

Falcone, con una scrittura scevra da giudizi, ricostruisce nel libro le tappe fondamentali della carriera da ciclista di Vito Taccone, di cui si ricordano, tra le altre, cinque vittorie di tappa al Giro d’Italia del 1963 ma anche il contesto storico in cui il piccolo Vito salì per la prima volta in bicicletta per andare a consegnare il pane ai tempi in cui faceva da garzone nel panificio della sua amata Piazza Cavour ad Avezzano. Capitolo dopo capitolo vengono inanellati gli snodi fondamentali della carriera e della vita di un personaggio capace di folgorare persino Sergio Zavoli, il quale lo volle sempre al suo fianco durante l’innovativa trasmissione televisiva Il processo alla tappa”.

L’evento gode del patrocinio del Comune di Moscufo e della Presidenza del Consiglio della Regione Abruzzo.

E’ possibile acquistare il libro di Federico Falcone anche in occasione dell’evento. L’ingresso all’evento è libero e gratuito.

by Redazione

Al Frantoio delle Idee di Moscufo (Pescara) è il momento di un altro evento importante: la Cultour Moscufo, presenta un libro vincitore del prestigioso Premio Campiello 2020, “Vita, morte e miracoli di Bonfiglio Liborio” (minimum fax) di Remo Rapino abruzzese di Lanciano (Chieti).

L’appuntamento è per sabato 1 ottobre alle ore 17.30, ed è possibile grazie al Patrocinio del Comune di Moscufo e alla collaborazione della Mondadori Bookstore di Pescara; introduce l’evento il presidente dell’associazione, Mimmo Ferri, che dichiara: “Siamo orgogliosi di ospitare l’autore abruzzese in area vestina che sicuramente richiamerà l’attenzione di tanti amanti della letteratura locale e nazionale. Un vero e proprio ‘cult’ della narrativa italiana contemporanea, se ne è parlato tanto e non potevamo perdere l’occasione di invitarlo nella nostra terra”.

Modera l’evento la giornalista pescarese Alessandra Renzetti, le letture sono affidate all’attrice e regista Rossella Mattioli, mentre le musiche sono di Paolo Rosato, compositore e musicologo.

Si tratta di un romanzo – prosegue Ferri – dove l’aspetto interessante è la vita di Liborio, il Cocciamatta, protagonista di una storia che potrebbe essere definita “universale” in quanto un personaggio come lui, a cui la vita ha negato quasi tutto, lo si può trovare in ogni piccola o grande realtà sociale. Dunque ci auguriamo che con questo appuntamento si possa anche insegnare molto”.

Quello di Liborio è il racconto di un Novecento visto dal basso, con gli occhi di un ignorante, che ha frequentato poco la scuola, che non sa parlare l’italiano, in parole semplici questo è un libro che “sta dalla parte degli ultimi dei fuori margini, dove spesso sta la letteratura o comunque dove la letteratura sa stare”.

L’ingresso è libero.

Tempo di Carnevale, tempo di festa nell’area vestina: sarà proprio il noto Frantoio delle Idee di Moscufo ad ospitare un nuovo importante appuntamento tutto dedicato alle famiglie e agli amanti dei sogni, a coloro che non perdono mai di vista il proprio obiettivo e che non smettono mai di lottare.

Al cuore di grandi e piccoli parla la giovane scrittrice di Pianella, Felicita Romano che il prossimo 23 febbraio 2020 alle ore 17.30 presenterà presso il polo culturale la sua esperienza letteraria nota come “La favola di Puccino e Luppina: gli aggiustacuori” (Lupi Editore).

L’evento organizzato dall’Associazione Cultour Moscufo si preannuncia come un festoso appuntamento tra “Favole, libri, disegni, musica, maschere”; non mancheranno momenti musicali con Laura di Mascio e Lucrezia Di Leonardo e letture dei bambini della scuola primaria di Moscufo E.De Amicis che con la loro creatività daranno vita alle emozioni attraverso racconti e disegni realizzati direttamente da loro, infatti saranno esposti gli elaborati del progetto “Crea una Favola”. L’evento, che gode del patrocinio del Comune di Moscufo, sarà moderato dalla giornalista Alessandra Renzetti.

“Ringrazio tutti gli insegnanti della scuola primaria di Moscufo che hanno preso a cuore il nostro appuntamento ed il Dirigente Scolastico Tommaso D’Aloisiocommenta il presidente dell’Associazione culturale Mimmo Ferri. – L’idea “Crea una favola” prende spunto dal progetto di lettura iniziato a partire dal mese di dicembre presso l’Istituto Comprensivo Statale di Pianella e Moscufo , da parte della dott.ssa Felicita Romano, autrice del libro“La Favola di Puccino e Luppina: gli aggiustacuori”. Si tratta di un progetto che mira a sensibilizzare i bambini all’ascolto della favola e promuovere l’espressione e la gestione delle emozioni”.

“La favola – prosegue – rappresenta un percorso alla scoperta di un mondo nuovo capace di offrire al bambino nuove immagini e nuove dinamiche relazionali: è un potente strumento di gioia e soprattutto è un prezioso mezzo didattico per educare i piccoli al rispetto reciproco. La narrazione aiuta i nostri piccoli a pensare a identificarsi con l’altro e a scegliere il bene. Domenica i bambini della scuola primaria di Moscufo E.De Amicis saranno i protagonisti principali perché i loro eroi e i loro sogni prenderanno forma, colore e parola: ci sarà un’esplosione di emozioni”.

La scrittrice tanto cara ai piccoli, nel suo libro parla d’amore, sentimento nobile che non deve mancare mai nella vita, ma soprattutto nella crescita dei bambini che vanno amati, rispettati ed accolti tra le braccia degli adulti responsabili della loro educazione e del loro benessere.

Lo stile è semplice, travolgente, di facile interpretazione ma sicuramente mai scontato, d’altra parte sono le stesse emozioni a non essere mai scontate nella vita e molto spesso sono difficili da spiegare soprattutto ai più piccini, che conoscono ancora poco il mondo, che non sanno ancora la differenza tra il bene ed il male, tra l’amore e l’odio.

Al centro del progetto letterario due graziosi gnometti che sono appunto Puccino e Luppina che rappresentano questo sentimento di cui tanto si parla, e proprio i due dolci gnometti mostreranno in modi differenti a Giulia e Francesco, i due co-protagonisti di questa favola e che in tale contesto simboleggiano tutti i bambini del mondo, una grande verità: durante la propria vita è possibile fidarsi di “Amore” e si può godere di tutta la sua dolcezza.

Questo è un concetto fondamentale da insegnare ai bambini: con l’amore si può sconfiggere il male, si può vivere serenamente; è insomma l’amore che dà la forza di lottare anche di fronte ad un grande dolore.

Il Frantoio delle Idee di Moscufo accoglie un nuovo appuntamento culturale di spessore: domenica 16 febbraio 2020 alle ore 17.30 l’autore di Come gli Alberi Spogliati ad Aprile, il giornalista di Rete8 Luca Pompei, presenterà il libro che sta regalando grandi emozioni all’Abruzzo.

Locandina

L’evento organizzato dall’Associazione Cultour Moscufo, gode del patrocinio del Comune di Moscufo (Pescara); al fianco dell’autore ci sarà l’editore del libro Alessio Masciulli, giovane e dinamico promotore di un’editoria positiva, basata sul sorriso e su una scelta “quella di non aver mai paura ed essere sempre se stessi”. A dialogare con il collega Luca Pompei sarà la giornalista pescarese Alessandra Renzetti, a dare “corpo” alle emozioni invece saranno le letture di brani estratti dal libro a cura di Sandra D’Alberto.

In quel 6 aprile 2009 tante certezze sono svanite nell’aquilano alle ore 3.32 con quella terribile scossa che per tanti è stata la perdita di una vita serena, per troppi la perdita della vita stessa: molti in quella notte hanno visto svanire i propri sogni, altri invece hanno salutato per sempre l’amore, in tanti hanno visto andare in frantumi i propri sacrifici eppure nessuno ha rifiutato le proprie origini malgrado il grande dolore, come le forti testimonianze confermano.

L’importante riflessione letteraria offerta dal giornalista Luca Pompei prosegue il suo percorso ricco di condivisione: nelle sue parole c’è la forza ed il coraggio di dare seguito al significato manifesto di un’identità mai persa di vista, e c’è quell’attenzione verso l’attesa, che si spera mai vana, di poter ridare una dignità alla propria terra d’origine.

Come commenta il Presidente dell’Associazione Cultour Moscufo Mimmo Ferri: “E’un libro che alla luce di un terribile disastro incontrollabile come il terremoto porta con sé uno sconvolgimento del mondo naturale ma soprattutto del mondo interiore di chi rimane coinvolto; ne determina il verificarsi di un trauma che trasforma irreversibilmente il modo di pensare e di comportarsi, in riferimento non solo alla ricostruzione materiale delle cose care distrutte ma soprattutto alla propria identità e alla propria cultura”.

Pompei, in questo libro, ha voluto cambiare in qualche modo direzione, esplorando il dramma del dopo terremoto, quello vissuto a Casentino (frazione di S.Eusanio Forconese) ed è pronto a raccontarlo al pubblico come giornalista ma principalmente come uomo.

Attraverso un’attività di studio ed inchiesta ha visitato questi luoghi, ha conosciuto i suoi pochi abitanti, raccolto storie ed aneddoti per poi ricamare una storia di finzione che fa da legante ad una serie di vicende e personaggi reali. Il tema principale, ovviamente, è quello di una ricostruzione sociale, al fianco di quella materiale, quasi impossibile da immaginare, ma, nonostante questo, l’estremo attaccamento per le tradizioni, le origini e la storia di questo borgo, porterà i protagonisti di questo romanzo a combattere per un proprio riscatto.

Alberi spogliati ad aprile sono anche i tanti personaggi privati di tutto e non solo della loro casa, ma il loro senso di appartenenza ed il profondo senso di resilienza danno, in fondo, loro quell’immagine di piccoli eroi di provincia.

 

“Nel libro si coglie da una parte il disagio dell’incertezza del quotidiano e dall’altra la forza e la voglia di riappropriarsi al più presto della normalità. In più punti si percepisce il magico ricordo del passato con le sue luci e con le sue ombre per far germogliare le radici di un tempo in funzione del futuro di una piccola comunità che non vuole perdere le propria appartenenza.

Una forte resilienza da parte dei Casentinesi, abitanti di una piccola frazione di Sant’Eusanio Forconese in provincia dell’Aquila, che non vogliono spegnere quella luce necessaria per far rifiorire la vita” – conclude Ferri.

Il libro vede anche la collaborazione dell’autore con la nota fotografa abruzzese Rossella Caldarale che ha curato la foto di copertina. Altro prestigioso contributo è quello del giovane e già pluripremiato scrittore abruzzese Peppe Millanta che per questo romanzo ha scritto una prefazione di assoluto valore.

 

by Alessandra Renzetti

Verrà recuperato domani l’evento organizzato dall’Associazione Cultour Moscufo ed il suo presidente Mimmo Ferri in collaborazione con altre associazioni del comune di area vestina ed il patrocinio del Comune di Moscufo.

Si tratta della “Tombola in piazza” che ha subito una variazione rispetto al programma iniziale a causa del maltempo e dunque si terrà domani, domenica 5 gennaio 2020 in Piazza Umberto I dalle ore 15.30 alle 16.30 per bambini e dalle 16.30 in poi per tutti, adulti inclusi(in caso di pioggia l’appuntamento sarà ospitato presso il salone parrocchiale).

La “Tombola in Piazza” è stata ideata per permettere alle persone, in quest’ultima fase delle festività natalizie, di passare insieme un pomeriggio spensierato e condividere la “piazza” in modo diverso dal solito, trattandosi di un luogo di incontro, di condivisione, da amare e valorizzare.

Partecipare è semplicissimo: basta acquistare le cartelle messe a disposizione dei Presidenti delle associazioni. Per i bambini, invece le cartelle saranno gratis e non mancheranno tanti dolci premi.

Ecco le associazioni che hanno aderito all’iniziativa: Cultour Moscufo, Proloco Moscufo, Associazione La Fonte, Moscufo Gospel Choir, Gioventù Moscufese, GliAmici DiPeppino, Franco Di Zio, Gianni Nobilio.

 

by Alessandra Renzetti

In pieno clima natalizio, Cultour Moscufo, associazione di promozione culturale, propone per lunedì 23 dicembre 2019 alle ore 21.00, presso la chiesa patronale di San Cristoforo, un concerto esclusivo noto come “Aspettando il Natale”, con il gruppo de “I Violoncellieri” di Pescara del maestro Gianluigi Fiordaliso.

Sette giovanissimi musicisti, Corrado, Luigi, Gianmarco, Giovanni, Davide, Mehdi, Marco si esibiranno con i loro strumenti e soprattutto con il loro talento e la loro bravura in vista della notte più magica dell’anno.

“Tra questi giovanissimi artisti c’è anche un ragazzo di Moscufo, ed è Gianmarco, dunque sono lieto di invitare l’intero gruppo per allietare i nostri concittadini e quanti vorranno partecipare. – spiega Mimmo Ferri, presidente Cultour Moscufo. Il concerto ha un protagonista d’eccezione: il violoncello, strumento la cui nascita si colloca intorno all’inizio del 1600; verso la fine di tale secolo,poi, incomincia ad avere un ruolo autonomo e viene proposto come solista e non solo come strumento d’orchestra o di accompagnamento”.

A far vibrare le corde dei violoncelli ci sarà la passione di questi giovani che daranno vita ad una performance da vedere ma soprattutto da ascoltare: i ragazzi eseguiranno brani di celebri canzoni natalizie e non solo, ritenute melodie coinvolgenti ed emozionanti.

Il gruppo de “I violoncellieri” si è formato nell’ambito del progetto musica “ensemble”  ossia del ‘suonare insieme’, e si basa sull’apprendere che un gruppo è una squadra che lavora per il bene e per il vantaggio di tutti poiché è proprio l’unione che crea la vera forza.

Merito di questo progetto è, appunto, il Maestro Gianluigi Fiordaliso diplomatosi in violoncello, presso il Conservatorio di musica di Pescara sotto la guida di famosissimi professionisti nell’ambito musicale; con la sua passione e soprattutto con la sua competenza riesce a trasmettere ai giovani talentuosi energia, ed interesse per la buona musica.

Quello proposto a Moscufo, è un concerto che dà l’opportunità di scambiarsi gli auguri in musica, in un’atmosfera di condivisione e armonia per vivere il “Natale insieme”.

 

 

by Alessandra Renzetti

L’area vestina di Moscufo nuovo in campo con un grande appuntamento grazie all’Associazione Cultour Moscufo che propone per sabato 7 dicembre alle ore 17:30 presso il Frantoio delle idee un evento di stampo internazionale che prevede la proiezione speciale del film Bohemian Rhapsody, un “must” che ripercorre l’ascesa di una delle band più famose di sempre i Queen e del loro frontman Freddie Mercury.

Locandina evento

“Lo straordinario successo che Bohemian Rhapsody  ha riscosso in ogni parte del mondo ci ha incuriositi – commenta il presidente dell’Associazione Mimmo Ferri e ci ha spinto a voler capire meglio le ragioni che hanno portato così tanta gente, di ogni età, davanti al grande schermo a guardarlo e riguardarlo, facendolo diventare in brevissimo tempo il film biografico musicale più visto di sempre. Forse sarà una specie di magia, come titola un loro brano, “A kind of magic”, ma la musica dei Queen è profondamente radicata nella cultura popolare ed è per tutti; la ascoltiamo alla radio, tramite dischi, al cinema, per mezzo delle cover band, nella pubblicità e perfino nei cartoni animati”.

Come spiega ulteriormente il presidente “si tratta di una musica immediatamente riconoscibile, che ha in sé molte qualità nella composizione, interpretazione e che trasmette quasi fisicamente il potere di coinvolgere utenti”.

Cultour Moscufo in questa occasione vuole regalare una serata piena di emozioni musicali e non solo, infatti oltre alla visione del film, la cui introduzione sarà  curata dal giovane fan Davide Scorrano, si aggiungerà un momento musicale dal vivo con il giovane talento Moscufese  Gianmarco Di Carlo, violoncellista, che eseguirà il brano famoso Bohemian Rhapsody; non mancherà una mostra con l’ esposizione di materiale discografico e promozionale relativo al film e allo storico concerto evento “Live Aid” del 1985 allestito da un grande conoscitore ed appassionato della band Luciano Di Carlo, che ha ideato e curato l’evento.

L’Associazione Cultour Moscufo, dunque, è fiera di presentare a Moscufo una leggenda del rock mondiale.

 

 

 

by Alessandra Renzetti

Attraverso gli occhi di un uomo si può raccontare la storia; attraverso gli occhi di Mastro Tonino, invece si può parlare di amore, per la propria terra, per il proprio passato, per le proprie radici.

Ed è cosi che, l’artigiano Antonio Palmerio il “Mastro” di Pretoro (Chieti) ormai noto in tutto il mondo, sarà a Moscufo il 5 ottobre alle ore 18 presso il “Frantoio delle idee”, per parlare di sé, della sua vita, del suo amato lavoro che lo porta quotidianamente a riprodurre opere universali in legno; in questa occasione omaggerà il territorio del pescarese, di una delle sue opere recenti più riuscite ossia la Chiesa di Santa Maria del Lago di Moscufo.

locandina

Ospite della serata organizzata dall’associazione Cultour Moscufo, possibile grazie anche al Patrocinio del Comune di Moscufo rappresentato dal sindaco Claudio De Collibus che porterà i suoi saluti al pubblico, sarà Fabrizio Fanciulli l’autore del libro ‘L’uomo di legno’, molto impegnato nella cura e nella valorizzazione dell’amato borgo di Pretoro; il libro in questione è stato premiato a Napoli con la segnalazione di Giuria al Golden Books Award 2019 e verrà premiato a Firenze il prossimo 13 ottobre in occasione dell’appuntamento “Ut Pictura Poesis 2019”.

La buona riuscita dell’evento gode anche della collaborazione di Moscufo Gospel Choir, che vedrà la partecipazione del vice presidente Monica Di Giacomo.“Torna a Moscufo l’appuntamento con la cultura e l’arte, con l’evento denominato Santa Maria del Lago vista dall’uomo di legnospiega il presidente Cultour Moscufo Domenico Ferri –  durante il quale si potrà di nuovo sentire, vedere,conoscere e amare la bellezza dell’arte in tutte le sue forme. ‘L’uomo di legno’ detto Mastro Tonino al secolo Antonio Palmerio, sarà il protagonista principale della serata, un grande uomo che con le sue mani riesce a modellare, plasmare il legno dando vita a forme e identità. Il maestro, ultimo “fusaro” di Pretoro presenterà la nuova opera realizzata per l’occasione ossia la nostra Chiesa di Santa Maria del Lago in tutta la sua bellezza. Per l’associazione Cultour Moscufo sarà un onore ospitare un grande uomo che con le sue opere sta collezionando popolarità e successi”.

Santa Maria del Lago – Moscufo

A moderare l’evento sarà la giornalista Alessandra Renzetti, mentre ulteriore approfondimento sulla “star” della serata ossia l’ultimo dei fusari, sarà offerto dal docufilm realizzato da Stefania Proietto.

“In una fredda giornata di gennaio, in un piccolo borgo di montagna, dove un silenzio assordante all’apparenza fa sembrare le giornate tutte uguali, si sente un ticchettio regolare, un ritmato pulsare di qualcuno intento a scandire il tempo”: questa è solo una scena apparentemente ordinaria vissuta nel borgo di Pretoro che con le sue tradizioni e le sue incancellabili tracce di un passato ricco di testimonianze sarà presentato alla comunità moscufese, desiderosa di conoscere ed approfondire quest’angolo di paradiso d’Abruzzo, vivo e “romantico”; qui, come testimoniano anche le parole riportate nel libro di Fanciulli, il tempo sembra essersi fermato, eppure anche il silenzio parla, anche il vento accarezza, anche il sole bacia e la montagna Madre, la signora Majella incanta con il suo splendido profilo di fertile donna.

Mastro Tonino al lavoro

Mastro Tonino sarà al fianco dello scrittore abruzzese Fabrizio Fanciulli che dopo aver trattato con “Chi vive?”, le storie di uomini diventati briganti sulla Majella, torna in campo con “L’uomo di Legno” ED. Sigraf per raccontare attraverso gli occhi di un uomo, l’artigiano Palmerio, la disperazione dei civili durante i difficili anni della guerra.

“Il cammino di una vita, un legno che lo unisce alla sua terra. La guerra, distruzione di quel legame. Si riscopre nella paura della morte. Oggi quel legno è meravigliosa creazione”: magiche infatti sono le mani consumate dal lavoro costante e continuo di un uomo tanto rispettato nel borgo di Pretoro che, oggi più che mai è una vera attrazione soprattutto per i più giovani esterrefatti per le splendide opere in legno realizzate da quel “mastro” che quasi come un eremita moderno, trascorre le sue giornate a “creare” in solitudine nel cuore della Majella.

La sua bottega, ricca di opere e di fatica è un vero museo, eppure Palmerio schivo e solitario, sa anche aprire il suo cuore e la sua “casa” al pubblico per mostrare i gioielli che custodisce gelosamente, e raccontare storiche verità. “Sono molto felice di poter raccontare a Moscufo quel mondo in cui vivo e che oggi grazie anche a Mastro Tonino è diventato noto in tutto il mondo – spiega Fanciulli. E’incredibile come un singolo personaggio, sia riuscito a creare anche un movimento turistico a Pretoro, ed io sono fiero di lui, e della sua forza che ogni giorno ci dà la giusta carica per amare e prenderci cura del nostro borgo”.

Ma Santa Maria del Lago di Moscufo, non sarà solo un’opera d’arte, ma anche un vero argomento di discussione, spunto offerto dalla Dottoressa Donatella Di Marzio che ha scelto proprio questo gioiello come oggetto della sua tesi di Laurea dal titolo  Plastica romanica in Abruzzo. La bottega di Ruggero, Roberto e Nicodemo: un crocevia di culture.”, per concludere il Corso di Laurea Triennale in Studi StoricoArtistici del Dipartimento di Storia Antropologia Religioni Arte Spettacolo della Facoltà di Lettere e Filosofia della Sapienza di Roma. La Dottoressa che parlerà nel dettaglio del suo lavoro, oggi prosegue i suoi studi con il corso di Laurea Magistrale in Storia dell’Arte alla Sapienza Università di Roma e così interviene in merito all’appuntamento:

Sono orgogliosa ed emozionata di prendere parte a questo evento culturale dedicato anche a Santa Maria del Lago, tesoro di inestimabile pregio che Moscufo, mio paese d’origine, ha il privilegio di custodire. Sono commossa per essere stata chiamata a dare il mio contributo da esperta ad un incontro di spiccata rilevanza culturale, ma ancor di più per il fatto che sarà Moscufo ad ospitarlo. In una tesi triennale discussa lo scorso inverno, ho scelto come argomento il caso della bottega rogeriana, di cui fa parte Nicodemo, artefice del pergamo sito a Moscufo, dopo averne appreso la pregnanza artistica durante la prima fase del mio percorso universitario, ancora in itinere. Il mio intervento a questo proposito è volto a risvegliare gli animi della comunità in modo da garantire la riscoperta del valore artistico della chiesa e di tutte le sue componenti per poi promuoverne la conoscenza fuori dai confini locali, elevandola al rango dei manufatti medievali dell’Italia meridionale che godono di grande fama, al fianco dei quali dovrebbe essere annoverata”.

A Moscufo è davvero tempo di cultura, e per i più orgogliosi delle proprie origini, è tempo di conoscere l’Abruzzo in ogni suo angolo.

 

by Alessandra Renzetti

Un’emozione arriva sempre così, all’improvviso, senza avvisare; talvolta è scatenata dai ricordi, in alcuni casi è provocata dai sentimenti, il più delle volte sopraggiunge dopo un’analisi attenta della propria vita, delle proprie origini e degli affetti.

Ed ecco che nel meraviglioso mondo del “Frantoio delle idee”, in un sabato qualunque di inizio autunno è successo proprio questo: non sono mancate lacrime, sensazioni di antichi sapori, e ricordi legati al territorio di Moscufo nella scorsa serata presso il nuovo polo culturale che ha ospitato un ulteriore evento curato dall’Associazione Cultour Moscufo con la preziosa collaborazione del Moscufo Gospel Choir del presidente Luciani Domenico e reso possibile grazie anche al patrocinio dello stesso Comune di Moscufo.

“Una serata dedicata alle emozioni ha spiegato il presidente dell’Associazione Cultour Moscufo Domenico Ferri. E’ stata proprio la grande partecipazione del pubblico a far capire che a Moscufo regna un profondo valore: la condivisione. Infatti gli artisti attraverso la forza delle parole sono riusciti a descrivere luoghi, cose e persone che appartengono al nostro territorio sia nel passato che nel presente e tutti insieme abbiamo condiviso, appunto l’emozione scaturita dal ricordo del nostro bagaglio culturale in tutte le sue forme e dalla bellezza delle nostre risorse. Le parole, con il loro dolce suono, sono state accompagnate dal ritmo della musica, si sono palesate davanti a noi, ed hanno abbracciato le nostre anime idealmente”.

Attimo dell’evento

Al centro dell’evento, moderato dalla giornalista pescarese Alessandra Renzetti, in calce delle vere immagini di tempi andati: quegli sguardi fugaci in via Roma, odori e sapori in tempo di raccolta di olive, feste e canti nel periodo di “trescature”, l’acqua pura, limpida, sacra che zampillava dalla fontana di piazza Castello; e poi l’amore, celebrato in ogni sua forma attraverso la poesia scritta in modo minuzioso e rievocativo proprio dai cittadini di Moscufo che hanno voluto celebrare il loro territorio ed i loro cari, forse non presenti fisicamente, ma sempre vigili nei loro cuori desiderosi di raccontare nuove impressioni. 

Tutto questo ha caratterizzato l’evento dal titolo “Musica e poesia”, un vero omaggio alla bellezza del vero ed autentico mondo delle emozioni ma, anche dei ricordi. Complice della serata la musica: sono stati il Professor Alessandro Cavallucci alla chitarra e Manuela Fragassi all’arpa, ad accompagnare i versi con brani famosi della tradizione popolare e non solo; le note dolci e talvolta malinconiche hanno regalato un’atmosfera intima e sentita all’evento iniziato proprio con una risposta alla domanda rivolta a Cavallucci, “la musica puo’far male, perché talvolta va a risvegliare tutto ciò che custodiamo gelosamente nel nostro cuore e che ci manca”. 

Al centro della sala una comunità riunitasi per celebrare le proprie radici grazie al genio artistico di poeti locali: si sono messi in gioco Tiziana Ferri con “La trescature” ed un recente elaborato gentilmente condiviso con il pubblico, Renata Ferri con “Lu trappete”, Valentino Ceneri con “Se scrivo” poesia letta direttamente da “Lu Setacce” che ha dato l’impronta al territorio di Moscufo negli anni, Donato Di Marzio con “La bella vite” che ha garantito anche una riflessione sui tempi moderni, Vincenzo Pannese con “La bella addormentata” una dedica all’immagine più autentica dell’Abruzzo montano noto anche al mondo. 

Pubblico presente

Un matrimonio fortunato quello celebrato direttamente dal pubblico a Moscufo ieri sera, tra la musica e la poesia.

by Alessandra Renzetti