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Tag Archives: l’aquila

santo stefano di sessanio

Un borgo, tra i più belli d’Italia nel cuore delle nostre montagne: Santo Stefano di Sessanio (L’Aquila) all’interno del Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.

Una fortezza per una delle famiglie più importanti d’Italia: i de’ Medici dal 1579. Queste terre apparterranno ai Medici fino al 1743.

Un periodo nel quale Santo Stefano raggiunge il massimo splendore come base operativa della Signoria di Firenze per il fiorente commercio della lana “carfagna”, qui prodotta e poi lavorata in Toscana e venduta in tutta Europa.

Punto di forza e cuore pulsante del borgo è la Torre Medicea; torre di avvistamento documentata nel XIV secolo e posta in cima al borgo.

Si presume che esistesse già prima dell’arrivo della famiglia di Alessandro de’ Medici, feudatario che nel 1579 acquistò da Costanza Piccolomini i feudi di Santo Stefano, Calascio e Castelvecchio, che erano compresi sin dal XII secolo nella Baronia di Carapelle.

La torre, prima del crollo, era alta 18 metri, a pianta cilindrica, in pietra concia locale, con delle caditoie e delle finestre per le balestre.

L’intervento dei Medici permise di migliorare il passaggio di ronda con scala a chiocciola, e la sommità, con le caditoie, i beccatelli e la merlatura a ghibellina.

Dopo il crollo causato dal terremoto del 2009, la torre attende di tornare al suo antico splendore sperando che la ricostruzione non vada ancora per le lunghe.

Foto: Di trolvag, CC BY-SA 3.0

by mediaplus.adv
perdonanza celestiniana

Ha riscosso un grande successo di pubblico il momento clou della Perdonanza Celestiniana, il corteo storico della Bolla Papale, che ha visto la partecipazione di 10mila persone.

Nonostante il tempo non sia stato clemente, gli aquilani e i turisti non sono voluti mancare a un momento così importante per il capoluogo d’Abruzzo soprattutto perché, questa edizione numero 725, ha coinciso con il decennale del sisma del 6 aprile 2009.

L’edizione 2019 ha i volti della diciassettenne Sara Luce Cruciani, la Dama della Bolla e di Federico Vittorini, 24 anni, il Giovin Signore.

Per il suo articolato e profondo significato la Perdonanza Celestiniana è inserita nella rosa finale degli elementi candidati a bene immateriale dell’Unesco e in tal senso sarà valutata a dicembre prossimo dal Comitato internazionale riunito in Colombia, a Bogotà.

Presenti anche le istituzioni tra cui il sottosegretario ai Beni culturali, l’abruzzese Gianluca Vacca:

Per me è un onore, da abruzzese, essere all’Aquila oggi a rappresentare il Governo.

Nell’anno del decennale è un messaggio ancora più sentito di speranza e redenzione in questi anni di ricostruzione.

Dobbiamo voltare pagina, dobbiamo lavorare sulla fine della ricostruzione.

 

Foto: Ansa

by Redazione

Compie 725 anni la Perdonanza Celestiniana, il primo giubileo della storia della cristianità, concesso da Papa Celestino V giusto un mese dopo la sua incoronazione all’Aquila, avvenuta il 29 agosto 1294. E’ nella ricostruzione di Goffredo Palmerini che si può comprendere il senso di questa vera rivoluzione. L’indulgenza plenaria gratuita per chiunque, sinceramente pentito e confessato, ogni anno avesse varcato la soglia della Basilica di Santa Maria di Collemaggio, dai vespri del 28 a quelli del 29 agosto. Da allora, secondo la Bolla papale che la istituì, il cui originale è conservato dalla Municipalità e custodito, fino al 6 aprile 2009, nella cappella blindata della torre civica – dove tornerà dopo gli accurati restauri dai danni inferti dal terremoto –, si vive questo speciale giubileo di un giorno, culmine d’una settimana di grandi eventi religiosi, artistici e culturali e d’un suggestivo Corteo dal Municipio alla Basilica di Collemaggio. Quest’anno sarà S. Em. Giuseppe Bertello il Cardinale incaricato da Papa Francesco ad aprire la Porta Santa, l’unica fuori Roma, battendovi tre colpi con il bastone d’ulivo del Getsemani.

Il vegliardo monaco, Pietro Angelerio, arrivò all’Aquila il 27 luglio 1294 dall’eremo sul monte Morrone. Un asino la sua cavalcatura, come Gesù entrando a Gerusalemme. Lo accompagnava un lungo corteo festante: due sovrani, Carlo II d’Angiò e suo figlio Carlo Martello, re d’Ungheria, alti prelati e dignitari, e tanta popolo che man mano si era aggiunto, durante il viaggio che da Sulmona lungo la Valle Subequana lo conduceva all’Aquila. Dal 5 luglio l’umile religioso era stato eletto al soglio pontificio, dopo 27 mesi di conclave a Perugia. Pietro del Morrone sarebbe dunque diventato Papa Celestino V. Giungeva finalmente all’Aquila, la città che tanto amava e dove, di ritorno da Lione, egli aveva fatto edificare la splendida abbazia gotica di Santa Maria di Collemaggio. Aveva scelto L’Aquila, malgrado i cardinali secondo prassi lo esortassero a raggiungere Perugia, per la solenne incoronazione, fissata al 29 agosto, festività di San Giovanni Battista.

 

La sua elezione era stata salutata da grande entusiasmo, interpretata come un segno profetico per la Chiesa da coloro che attendevano la venuta d’un Pastore angelico. Era stata infatti profetizzata una nuova era per restituire all’umanità tormentata di quel secolo una spiritualità nuova e per redimerla dalla decadenza e dal disordine. La Chiesa si sarebbe finalmente liberata dei vincoli con il potere terreno, come avevano predicato l’abate calabrese Gioacchino da Fiore nella seconda metà del XII secolo, e qualche anno dopo Francesco d’Assisi, scegliendo la povertà. Il carisma del nuovo Pontefice, l’aura di santità che lo accompagnava, il prestigio morale che gli aveva permesso di fondare e far riconoscere l’ordine dei Celestini, secondo la regola benedettina, sembravano proprio i segni dell’avverarsi di quella profezia. I suoi monaci dall’Abruzzo s’erano diffusi in Molise, Puglia e Campania. Edificavano monasteri, eremi su aspre montagne e grandi abbazie. Erano solleciti verso poveri e bisognosi, con una perfetta organizzazione sul territorio che ricordava i Cistercensi dei secoli addietro.

 

Al tramonto, dunque, il Papa giunse all’Aquila. Da Sulmona, lungo il percorso, era stata un tripudio d’entusiasmo. Il popolo l’amava. Si era arrivati nella “città nuova”, fondata nel 1254 anche per volere degli Svevi, come certifica il decreto emesso da re Corrado IV, figlio dell’imperatore di Federico II. La città, sul colle, era veramente bella. L’Aquila era nata non a caso, ma per un preciso ed armonico progetto, ad opera dei castelli confederati, 99 secondo la tradizione, una settantina in verità. Ciascuno di essi, in una gara d’ingegno e di perizia costruttiva, in base al piano della città aveva edificato il proprio quartiere, con chiesa piazza e fontana, di splendide architetture. I legami con i villaggi d’origine erano saldi e vitali, i cittadini dentro le superbe mura e quelli restati nei castelli d’origine vantavano eguali diritti civili nella nuova città-territorio. E tuttavia i primi quarant’anni dell’Aquila non erano stati semplici, persistevano fazioni e dispute intestine, talvolta con esiti cruenti, il governo civico spesso aveva fatto ricorso agli abati Celestini.

 

Eppure la città, ricostruita dopo la distruzione operata nel 1259 da Manfredi, era cresciuta presto e bene. In quei giorni che precedettero l’investitura pontificia, Celestino avviava il suo straordinario papato riportando pace tra le parti in lotta, ottenendo da Re Carlo privilegi e clemenza per gli Aquilani. La cerimonia d’incoronazione, in quel 29 di agosto, fu un evento memorabile, come raccontano le cronache dell’epoca. Sulla spianata antistante la Basilica un’immensa folla di duecentomila pellegrini, giunti d’ogni dove, assisteva al rito. Tra loro anche Dante Alighieri, secondo qualche cronaca. Il vecchio Papa apriva subito orizzonti nuovi alla Chiesa. Richiamava il popolo di Dio al dovere del perdono e della riconciliazione. Invocava pace per ogni uomo e per l’umanità. Ammonizione che egli non lasciava all’inerzia delle parole, ma che aveva applicato alla concretezza dei suoi primi atti dal soglio pontificio, iniziando il suo papato con gesti esemplari e profetici per quel tempo che richiamavano la misericordia, il perdono e la pace.

 

Ancor più, il 29 settembre, un mese dopo aver assunto la tiara, Papa Celestino stupiva emanando la Bolla con la quale concedeva ai sinceramente pentiti che visitavano Collemaggio nella festività della Perdonanza, dai Vespri del 28 agosto a quelli del 29, l’indulgenza plenaria ed universale, gratuita e senza distinzioni. Un grande privilegio per la città dell’Aquila e per il suo Primo Magistrato (il sindaco dell’epoca) che della Bolla ricevette l’originale, custodito gelosamente per sette secoli, fino ad oggi.  Il 13 dicembre 1294, a Napoli, aveva termine quello straordinario pontificato, con la volontaria rinuncia alla tiara e le dimissioni dal papato di Celestino V. Anch’esso gesto profetico d’umiltà, unico nella storia della Chiesa, fin quando Benedetto XVI non l’ha ripetuto nel febbraio 2013. Pochi giorni dopo, la vigilia di Natale, i porporati in conclave eleggevano papa il cardinale Caetani con il nome di Bonifacio VIII. I primi atti furono rivolti a cancellare ogni disposizione del papato celestiniano. A cominciare dalla Perdonanza. E quantunque Bonifacio ogni mezzo di pressione e di persuasione mise in essere per ottenere la restituzione del documento onde consentirne l’annullamento, mai ebbe indietro la Bolla custodita dal governo civico.

 

Ripreso il nome Pietro e le umili vesti del monaco, dopo qualche mese Celestino veniva rinchiuso nella fortezza di Fumone, poiché Bonifacio e temeva il carisma la sua grande aura di santità che lo accompagnava. In quella dura prigione il 19 maggio 1296 Pietro Celestino transitò a miglior vita, nella diffusa convinzione della sua santità che, difatti, Clemente V proclamò nel 1313, con il processo di canonizzazione. Proprio Bonifacio, cui non era riuscito sopprimere l’annuale Perdonanza celestiniana, nel 1300 ne copiava il senso, istituendo per la basilica di San Pietro in Roma il Grande Giubileo d’un anno ogni mezzo secolo, poi modificato nell’attuale cadenza venticinquennale.

 

Da Collemaggio, dove San Pietro Celestino riposa nello stupendo mausoleo scultoreo di Girolamo da Vicenza – fatto anch’esso singolare, un papa sepolto fuori la basilica vaticana – ogni anno l’universale messaggio celestiniano di pace e di perdono si rinnova. Da secoli migliaia di fedeli e pellegrini raggiungono L’Aquila da tutto il mondo per beneficiare, dal tramonto del 28 alla sera del 29 agosto, dell’indulgenza plenaria. Secondo la storica tradizione della festività, sancita negli antichi Statuti della città, anche oggi la Perdonanza è indetta dall’autorità civica e preparata da una settimana di grandi eventi, che culminano nel Corteo della Bolla del 28 agosto e nell’apertura della Porta Santa. La suggestiva sfilata dal Palazzo civico, con gli antichi i costumi, accompagna la Bolla che viene traslata a Collemaggio. Lì, accanto al torrione della basilica, secondo il rituale il Sindaco della città ne dà lettura, quindi il Cardinale delegato dal Papa può iniziare il rito di apertura della Porta Santa e il solenne pontificale che avvia il giubileo aquilano.

 

La sera del 29 agosto, richiusa la Porta Santa, il Corteo riconduce la Bolla in Municipio, dove viene riposta nel suo forziere nella cappella della Torre civica, fino all’anno successivo. Uno speciale messaggio di pace, nel 725° anno della Perdonanza, s’eleverà da Collemaggio e commuoverà la Città che quest’anno commemora il decennale del terremoto. La Perdonanza è patrimonio rilevante della storia civile e spirituale dell’Aquila, ma è ancor più patrimonio universale per i valori che richiama. Si attende con fiducia che l’Unesco riconosca quest’anno l’antico Giubileo aquilano quale Patrimonio immateriale dell’Umanità, per il quale riconoscimento la Perdonanza è candidata.

 

S’eleverà ancora una volta dalla Basilica di Collemaggio il forte appello alla tolleranza, alla riconciliazione ed al perdono, per un’umanità sfibrata dal terrorismo e dalla guerra. Ma anche un richiamo alle potenze del mondo perché operino davvero per far tacere le armi e i conflitti di varia natura che lacerano il mondo. Sia pace vera e duratura per tutti i popoli, ma soprattutto per quei martoriati popoli del Medio Oriente, terra dove le tre religioni che hanno lo stesso Dio – ebraismo, cristianesimo ed islamismo – sono nate. San Pietro Celestino è profeta di pace anche nel nostro tempo, con il messaggio universale della sua Perdonanza.

 

L’Arcivescovo dell’Aquila, Card. Giuseppe Petrocchi, l’ha richiamato nel suo messaggio di preparazione alla Perdonanza: “[…] E’ risuonata forte, durante il Giubileo della Misericordia, l’esortazione e, al tempo stesso, l’ammonizione che Papa Francesco ha pronunziato ad alta voce, davanti a tutto il Popolo di Dio: «È giunto di nuovo per la Chiesa il tempo di farsi carico dell’annuncio gioioso del perdono. È il tempo del ritorno all’essenziale per farci carico delle debolezze e delle difficoltà dei nostri fratelli. Il perdono è una forza che risuscita a vita nuova e infonde il coraggio per guardare al futuro con speranza» (MV, n. 11). Proprio noi che ci accostiamo al giubileo aquilano, allora, dobbiamo rendere transitabili le “vie” della tolleranza, della comprensione, dell’aiuto reciproco […]”.

 

Questo è il vero ed autentico magistero celestiniano. Al quale fanno da contorno straordinarie iniziative culturali e artistiche, contemplate in un ricco cartellone di eventi di forte richiamo, sotto la direzione artistica del M° Leonardo De Amicis. Anche quest’anno grandi artisti internazionali stanno rendendo testimonianza del loro amore per L’Aquila, città che sta rinascendo dalle rovine del terremoto. Con l’antica tenacia, con fiducia e con speranza nel futuro.

by Redazione

Un importante risultato è stato ottenuto nel corso della riunione, che si è svolta ieri pomeriggio a Roma, della Cabina di regia per la Ricostruzione, coordinata dal commissario Sisma 2016, Piero Farabollini. Nella distribuzione delle 200 unità di personale la Regione Abruzzo è  riuscita a ottenere un’attribuzione superiore al passato del 50%, ovvero Il 15% del totale del personale previsto dal Decreto Sblocca Cantieri.

Le 30 nuove unità rappresentano dieci persone in più rispetto a quelle che sarebbero toccate all’Abruzzo seguendo le regole di attribuzione seguite in passato. Il presidente Marco Marsilio anche nel corso dell’incontro della settimana scorsa aveva lungamente sostenuto la necessità di ottenere un’equa distribuzione del personale da inserire negli uffici della ricostruzione.

“Si tratta di un’importante riconoscimento del fabbisogno che ha la Regione e del fatto che fino ad oggi fosse sottostimato il peso reale dei danni e delle reali necessità per garantire la ricostruzione abruzzese rispetto a Lazio, Umbria e Marche. A queste 30 unità se ne aggiungeranno anche altre 20, che verranno assunte grazie al recupero delle economie dei fondi non spesi negli anni passati. Anche qui siamo riusciti a recuperare,  e non era scontato, risorse utili per garantire il funzionamento degli uffici. Entro 2/3 mesi, il tempo di fare le procedure di assunzione e di cominciare a formare il personale, l’Ufficio della Ricostruzione di Teramo vedrà di fatto più che raddoppiare il personale e la propria capacità di lavoro”– ha commentato il presidente Marsilio.

by Alessandra Renzetti
serata magica a roccacasale

Borgo di Fate a Roccacasale è giunto alla sua III edizione proponendo un weekend ricco a tema fantasy medievale.

Un borgo che, tra le attrattive turistiche, vede sicuramente in primo piano il Castello appartenuto ai baroni De Sanctis.

È posto sulla sommità del centro abitato, a sud-est di Popoli. È di forma triangolare. Uno dei vertici del castello è occupato da una torre.

All’interno dell’edificio militare si possono notare degli elementi in pietra, forse riconducibili ad altri edifici di difesa dell’abitato preesistenti.

Borgo di fate

Sabato 31 agosto (dalle 18 allee 6 mattina) e domenica 1° settembre (dalle 12 alle 23), il borgo in provincia de L’Aquila (nella Valle Peligna), si veste di magia con spettacoli, concerti, stand espositivi e gastronomia a tema.

Per il terzo anno consecutivo quindi, i visitatori potranno fare un giro nel borgo e incontrare fate, gnomi, boschi incantati, erbe magiche, balli, musica, intrattenimento e tanto divertimento dai più grandi ai più piccoli.

Per i dettagli: Borgo di Fate

Foto: Di Luca Aless – Opera propria, CC BY-SA 4.0

by francesca
L’Associazione Culturale I Guastafeste in collaborazione con l’ A Lot Entertaiment, e il ristorante dell’Hotel 99 Cannelle, con il patrocinio del Comune de L’Aquila, del Comune di Pizzoli e del TSA, nell’ambito del Programma di Sviluppo Restart, prosegue il suo viaggio artistico nel Progetto Culturale su Territorio diffuso R(ABD)OMANTICA 2019, nei giorni di martedì 27 e mercoledì 28 agosto, in concomitanza della Perdonanza Celestiniana.
Le due giornate Rabdomatiche si svolgeranno nella spettacolare cornice del Parco delle acquesoprastante la Fontana Monumentale delle 99 Cannelle, Borgo Rivera: è una location che consente di calare sul territorio la filosofia del Progetto di conciliazione tra natura, memoria storica, condivisone nonché ricerca ed espressione artistica.
L’Associazione presenta infatti un programma ricco di eventi e artisti pensato per accogliere un pubblico variegato e trasversale, in entrambi i giorni le attività prenderanno vita a partire dal tardo pomeriggio e termineranno a notte inoltrata.
Ci sarà il “Banco degli Incendiari di Sogni e Desideri” per una riconciliazione con essi e sussurrarli scrivendoli su fogli da appendere all’Albero di San Giovanni.

Di seguito il programma

Martedì 27 agosto

Si apre il sipario sulle note del Dj Set a cura de “Indiesponenti” a partire già dalle ore 18.30.

Accompagnati dalla musica gli astanti potranno gustare nella luce che bagna il Parco un aperi-Mojto con assaggi pensati per l’occasione,curato dal “Ristorante-Hotel 99 Cannelle”.
Per tutto il giorno il “Banco degli Incendiari di Sogni e Desideri” è a disposizione.

Gli archi magici della viola di Irida Gjergji e del violoncello di Flavia Massimo e le loro voci intense, condurranno attraverso un corto circuito geografico di sonorità, che partono dai Balcani attraversando atmosfere mediterranee fino a quelle mediorientali, verso l’esperienza iniziatica di un “Rito Rabdomantico”.

Giusto il tempo di far decantare le emozioni appena vissute, degustando prodotti enogastronomici  locali,  per poi tornare in pista.  Alle ore 21.30 sotto il portico naturale degli alberi del Parco il mitico Vincenzo Costantino Chinasky, già compagno di viaggio di Vinicio Capossela per la diffusione del verbo di John Fante, accompagnato dal pianoforte sognante di Mell Morcone presenta “Il più bello di tutti”, spettacolo  tratto dal suo omonimo libro per la casa editrice Marcos y Marcos.
Alle Ore 23.30 si continua con il Live Concert de “I Migliori” giovani Eroi del Punk Rock Leggendario.
In chiusura il ballo della festa è affidato al Dj set a cura de “Le Indiesponenti”.
Mercoledì 28 agosto

Apertura porte alle Ore 18.30 con Dj set dei DabaDub Sound System, Aperi-Mojito e degustazioni.

Ore 19.30 Peppe Millanta presenta con chitarra al seguito “Vinpeel degli orizzonti”, un libro pieno di luce, un romanzo intriso di poesia, che ai sogni e all’immaginazione ruba la scintilla.

Vincitore nell’ultimo anno di innumerevoli premi letterari.
A seguire intervista al Rabdomante Venturi “Dialoghi con un Rabdomante: la testa fra le nuvole e piedi per terra…oltre la terra!”. Il ritmo brioso e il suono elegante dei Sax Around giovani formazione di fiati diretti dal M°. Ciavatta chiude la fase tardo pomeridiana allietando l’aperitivo cenato curato dal “Ristorante-Hotel 99 Cannelle”.
Per tutto il giorno il “Banco degli Incendiari di Sogni e Desideri” è a disposizione.
 
Ore 21.30 apertura concerto “I Temporali”. Duo di musica elettronica che usa anche la chitarra. A volte per restare umani, cercano di esprimere in musica l’imperscrutabilità del tempo. Improvvisano.

Ore 23.00 “Braccio Elettrico” Concerto Solo di Vincenzo Vasi, per Theremin, looper e sperimentazione vocale. Cantante, Polistrumentalista e compositore versatile dallo stile surreale, collaboratore di una miriade di artisti tra cui Vinicio Capossela, Vasi propone un concerto unico spaziando dall’elettronica all’elaborazione di brani anche con l’uso di giocattoli.

A seguire Dj set e vocalist DabaDub Sound System.

La chiusura della Festa è affidata al Fuoco dell’Albero di San Giovanni e alla ritmica per tamburi invasati incendiari di Stefano Gas Valeri e del suo “Rhythmic Flambé Ensemble” per dare forma e librare i Sogni e i Desideri espressi.”
 
Per info: 328/0822365 mail: iguastafeste@hotmail.com pagina Facebook: I Guastafeste
by Redazione
straperetana

Si avvia alla conclusione la terza edizione di Straperetana/La luna vicina, in programma fino a domenica 25 (su prenotazione al numero 335 1049685) nel borgo di Pereto, in provincia dell’Aquila.

Il progetto, ideato da Paola Capata insieme a Delfo Durante e curato da Saverio Verini, vede la partecipazione di 18 artisti (di cui due collettivi): le loro opere animano diversi luoghi di Pereto tra i quali vicoli, piazze, abitazioni dismesse ed edifici storici, coinvolgendo l’intero borgo.

Il nome del progetto espositivo, Straperetana, allude a una dimensione fieramente “di paese”, ma estesa, amplificata: gli interventi degli artisti sono posti in relazione con il luogo, in un tentativo di dialogo tra contemporaneo e antico, che offre una lettura inedita di un contesto già carico di storia e fascino (le prime notizie su Pereto risalgono all’anno 995 dopo Cristo).

Matteo Fato, Il Piano del Cavaliere ossia essere un cavaliere (ritratto di Charles Duke, Luna, 1972)
Matteo Fato, Il Piano del Cavaliere ossia essere un cavaliere (ritratto di Charles Duke, Luna, 1972)

Le opere, disseminate in tutto il borgo, si pongono come interferenze lievi, degli intervalli che intendono valorizzare Pereto, senza stravolgerla e offrendo la possibilità di fruire delle sue peculiarità: un’occasione unica per scoprire un luogo inaspettatamente ricco di bellezze architettoniche e paesaggistiche.

Anche per questa terza edizione straperetana è accompagnata da un sottotitolo: La luna vicina.

Accostando simbolicamente Pereto al corpo celeste orbitante attorno alla terra, la luna vicina vuole mettere in evidenza il carattere “satellitare” del borgo, facilmente raggiungibile rispetto a centri più grandi quali Roma, L’Aquila, Pescara eppure posto in una condizione di lontananza, periferica. Proprio grazie a questa distanza – quasi un isolamento –,Pereto assume idealmente i contorni di un pianeta alieno; un luogo altro per molti degli artisti invitati, che si sono acclimatati gradualmente, andando alla scoperta di questo territorio ancora poco battuto attraverso numerose visite e sopralluoghi.

Il visitatore è invitato a muoversi come un esploratore tra le vie di Pereto lasciando che il proprio percorso venga orientato dalle opere disseminate nel borgo.

by Redazione

Ancora qualche giorno di attesa e prenderanno il via gli Internazionali di Tennis Città dell’Aquila | Aterno Gas & Power Tennis Cup, il quarto ATP Challenger del 2019 targato MEF Tennis Events. Sui campi in terra rossa del Circolo Tennis L’Aquila “Peppe Verna”, da lunedì 19 a domenica 25 agosto, giocatori provenienti da tutto il mondo si contenderanno il titolo conquistato la scorsa stagione dall’argentino Facundo Bagnis, attuale numero 160 ATP.

Da Musetti a Piros: le wild card – In vista dell’evento sono ufficiali le wild card del tabellone principale. Innanzitutto Lorenzo Musetti, che una volta raggiunta la prima posizione della classifica mondiale under 18 ha deciso di dedicarsi a tempo pieno all’attività “pro”.

In semifinale a giugno al Challenger di Milano, l’allievo di Simone Tartarini va a caccia di un altro grande risultato per migliorare il proprio ranking. Poi Francesco Forti, altro azzurro di belle speranze, che oltre agli ottimi piazzamenti nel circuito ITF si è fatto conoscere con i quarti di finale al Challenger di Vicenza, in cui ha sconfitto, tra gli altri, Paolo Lorenzi.

Ultimo italiano a ricevere una wild card Luca Pancaldi, vincitore del torneo della Race to MEF Challenger di Imola. Dalla Spagna, accompagnato dall’ex numero 1 del mondo Juan Carlos Ferrero, arriverà Carlos Alcaraz. Classe 2003, l’iberico è considerato uno dei giovani talenti migliori al mondo. Numero 37 della classifica mondiale under 18 e 582 ATP, Alcaraz ha vinto a luglio a Denia il suo primo ITF $25.000 e all’esordio nel circuito Challenger, ad aprile ad Alicante, si è reso protagonista dell’eliminazione del golden boy Jannik Sinner. Ultima wild card alla stella ungherese Zsombor Piros, classe ’99 vincitore anch’egli di un titolo ITF $25.000, un anno fa a Budapest.

Pietrucci annuncia: “Ci sarà il nuovo Campo Internazionale” – Entusiasta il presidente di MEF Tennis Events e direttore del torneo Marcello Marchesini: “A distanza di dieci anni dal sisma, siamo onorati di confermare L’Aquila come sede della manifestazione. Faremo del nostro meglio per contribuire alla rinascita di questa meravigliosa città”. Pronto all’evento anche Pierluigi Biondi, sindaco dell’Aquila: “Atleti già affermati e giovani promesse della racchetta calcheranno per una settimana i campi di una struttura storica per l’Abruzzo. C’è grande attesa”. Poi Marco Marsilio, presidente della Regione Abruzzo: “Invito tutti gli appassionati di tennis a cogliere l’opportunità di assistere al torneo dal vivo, con partecipazione emotiva, trascorrendo qualche giorno a L’Aquila e apprezzando le tante iniziative che l’amministrazione comunale organizza negli stessi giorni”.

Il pensiero di Guido Quintino Liris: “In qualità di Assessore allo Sport della Regione Abruzzo sono orgoglioso di sostenere un evento di tale portata, che conferisce al capoluogo e a tutta la regione il tributo che meritano”.

Infine l’annuncio di Pierpaolo Pietrucci, presidente del Circolo Tennis L’Aquila “Peppe Verna”: “Per questa grande occasione avrà luogo l’inaugurazione dello stadio del tennis rinominato come ‘Campo Internazionale’, recuperato e ristrutturato per volontà del nuovo direttivo con risorse proprie. A settembre prenderanno il via i lavori di ristrutturazione del circolo tennis per una somma di €400.000 che, quando ricoprivo l’incarico istituzionale, presi l’impegno di far finanziare”.

Le modalità di accesso – Capitolo biglietti e abbonamenti. Dal 19 al 22 agosto, l’accesso a tutti i campi è gratuito. Dal 23 al 25 agosto, l’accesso è possibile acquistando una delle seguenti tipologie di biglietto: giornaliero € 10,00 | Bambini 6-11 anni € 5,00 | Bambini 0-5 gratuiti senza diritto al posto; abbonamento weekend € 25,00 | Bambini 6-11 anni € 15,00 | Bambini 0-5 gratuiti senza diritto al posto; ground € 5,00 | Bambini 0-11 gratuiti (consente l’accesso ai campi 1 e Grand Stand). È possibile acquistare biglietti ed abbonamenti presso la biglietteria del Circolo Tennis L’Aquila, aperta da domenica 18 agosto a domenica 25 agosto dalle ore 10:00 alle 19:00 o sul sito www.diyticket.it.

by Redazione

Un ospite d’eccezione, tra i tanti turisti a passeggio nel centro di Scanno. Un orso, nell’ora di punta dello shopping serale, ha deciso di comportarsi come un qualsiasi turista attraversando il centro del paese tra le vetrine illuminate dei negozi.

Erano le 22 quando alcuni residenti e turisti hanno notato il plantigrado in via Foce, a poche decine di metri dalla piazza di Scanno. Molti sono stati colti di sorpresa mentre altri, più pronti, non si sono fatti sfuggire la ghiotta occasione di filmare la scena dell’orso a passeggio e scattare fotografie con il cellulare.

Qualcuno è apparso anche impaurito dall’improvvisata del plantigrado, ma ormai gli abitanti di Scanno sono abituati a queste incursioni particolari.

“Poco è mancato che l’orso entrasse in gelateria” – ha sorriso una donna, appena dopo aver scattato la foto con il cellulare.

(Foto da Ansa)

by Alessandra Renzetti
la bolla del perdono

Le tradizioni abruzzesi emigrano fuori regione per ricevere riconoscimenti in altri comuni: è il caso della Bolla del Perdono de L’Aquila giunta sino in Valle d’Aosta.

La copia fotografica della Bolla del Perdono infatti sarà esposta al Forte di Bard sede di importanti eventi culturali internazionali.

L’iniziativa si inquadra nelle attività di promozione della Perdonanza Celestiniana nell’ambito della mostra L’Aquila – Tesori d’arte tra XIII e XVI secolo”, in corso al Forte di Bard nell’ambito del Decennale 2009-2019.

L’occasione ha permesso anche di rinnovare il ringraziamento alla Protezione civile, ai Vigili del fuoco e a tutte le associazioni di volontariato valdostane che si sono adoperate per il soccorso e l’assistenza ai terremotati del 2009.

Foto: Forte di Bard

by Redazione