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Tag Archives: caramanico terme

 

Appuntamenti tra Caramanico e San Valentino

Dopo 10 anni di stop, tornano ‘Le Giornate della Libertà’ a Caramanico Terme (Pe), e ripartono dall’edizione XI, come se il tempo si fosse fermato proprio in occasione dell’ultima edizione del 2015.

Il programma 2025, allestito dall’Associazione Culturale “ReteAbruzzo” del Presidente Mario Mazzocca e dalla locale Sezione ANPI Val d’Orta “Nicola Cappellucci” presieduta da Rita Silvaggi, si prefigge di celebrare degnamente le ricorrenze della primavera italiana (dalla Liberazione alla Festa dei Lavoratori, dalla Festa della Repubblica alla caduta di Mussolini).

“Ottant’anni. È questo il tempo che ci separa da quel 25 aprile 1945, quando l’Italia rialzava la testa, usciva dalla lunga notte del fascismo e apriva finalmente le porte alla democrazia – dichiara il Presidente di “ReteAbruzzo” Mario Mazzocca -. E nel 2025 non si tratta solo di una ricorrenza ma di una vera e propria Festa nazionale, popolare, condivisa, un’occasione unica per far risuonare in ogni angolo del Paese il valore eterno della Liberazione e per ricordare la Resistenza, l’antifascismo e il sacrificio di chi ha lottato per la libertà. Per questi motivi abbiamo aderito all’appello del Forum delle Associazioni Antifasciste e della Resistenza, cercando di rendere questo 25 aprile un momento collettivo di memoria, impegno e festa”.

Nutrito il programma di eventi che avranno inizio giovedì 24 aprile con la consegna mattutina della Costituzione agli alunni delle scuole primarie di Caramanico Terme e San Valentino in A.C. e con il convegno di apertura “La Liberazione di Caramanico dal nazi-fascismo” che si terrà in sala consiliare alle 17.30; interverrà l’Anpi Pescara con Nicola Palombaro ed inoltre Nicola Trifuoggi, Mario Croce, lo stesso Mazzocca. Modera la Silvaggi. Mentre in serata alle ore 21.15 per “Aspettando la Liberazione” ci sarà il concerto del gruppo Bandalarga a viale Fontegrande.

Si prosegue il 25 aprile con la partecipazione alla manifestazione istituzionale con il Corteo e la deposizione della corona di alloro presso la targa dei martiri caramanichesi sul monumento ai caduti in Piazza Salvo D’Acquisto alle ore 10.45 e lo spettacolo teatrale itinerante “Sulla lunga linea di fuoco” della Compagnia Indaco Teatrogiovani.

“É fondamentale – dichiara la Presidente della Sezione ANPI “Val d’Orta” Rita Silvaggi celebrare degnamente, oggi più che mai, i momenti fondanti la nostra civile convivenza e sottolineare, a 80 anni di distanza, la loro importanza in maniera opportuna e doverosa soprattutto a beneficio delle giovani generazioni”. Sulla scia di quanto dichiarato dalla Silvaggi si prosegue anche il 26 aprile con un’escursione alle ore 11.00 lungo il “Sentiero della Libertà” a cura di Majambiente per poi spostarcisi a San Valentino dove presso la sala polivalente del Museo dei Fossili e delle Ambre si terrà alle 17.00 un concerto per la Liberazione, l’Orchestra”Giovani Archi” diretta dalla Direttrice M°Giulia Di Fabio e alle ore 18.00 ci sarà il convegno “Emidio Cesarone, un eroe della Resistenza”, modera Maurizio Mastrodicasa.

“Dunque quella che celebreremo è una Festa per chi ha lottato, una memoria per chi verrà. La Costituzione del 1948, pilastro della nostra democrazia, è figlia diretta di quella lotta. Ogni articolo (dalla libertà alla solidarietà, dal diritto al lavoro alla pace) è intriso dello spirito della Resistenza. Celebrare l’80° significa anche difendere quei valori oggi, in un tempo in cui il vento della riscrittura della storia sembra volerli mettere in discussione. Celebrare l’80° per ricordare. Perché ricordare non è mai un atto neutro, ma un gesto profondamente politico e umano. Ricordare è scegliere da che parte stare” – conclude il Presidente Mario Mazzocca.

Le celebrazioni di aprile si chiudono il 30 con il convegno “Costituzione e Liberazione” alle ore 17.30 nella sala consiliare del Comune di Caramanico: tra gli interventi Giuseppe Belelli, Luca Prosperi, Gianni Melilla, Nicola Palombaro, modera Mazzocca. Alle 21.15 per “Aspettando il 1 maggio” ci sarà il concerto di Farabola con Gianluca Di Toro a piazzale Fontegrande. Per la Festa del Lavoro, invece, alle ore 18.00 presso l’ex convento delle Clarisse ci sarà lo spettacolo “Chi ha paura dell’uomo nero” di Indaco Teatrogiovani, ed ispirato alla tragedia di Marcinelle.

Il programma, in realtà, prevede un ulteriore appuntamento che si terrà il 25 luglio sempre a Caramanico Terme alle ore 17.30 dove a piazza Conti si terrà il convegno “L’Italia dal 25 luglio 1943 al 25 aprile 1945” con Luciano D’Amico e l’Osservatorio Antifascista 25 settembre ’43, Matteo Settepanella, Marta Viola e Rita Silvaggi. Modera Mario Mazzocca. Nella stessa piazza alle ore 20.00 ci sarà la passtasciutta antifascista e alle 21.15 il concerto di Antonello Persico che canta De Andrè.

Oltre al patrocinio del Comune di Caramanico, il programma ha anche il patrocinio dei Comuni di Salle e San Valentino in A.C.

by Redazione

Concluse le attività di restauro della copertura ora si passa agli apparati pittorici interni dell’importante monumento

«Come da programma sono ormai in fase conclusiva le attività dei lavori di consolidamento e restauro conservativo della Chiesa di Santa Maria Maggiore di Caramanico Terme: in meno di un anno dalla consegna dei lavori del 12 dicembre scorso, il risanamento della compagine strutturale dell’importante monumento può ritenersi definitivamente ultimata».

È quanto ha dichiarato Mario Mazzocca, Presidente dell’Associazione Culturale ReteAbruzzo che si è da sempre battuta per il recupero e la riattivazione del bene immobile, che definisce l’evento come «un’ottima notizia, peraltro da tempo programmata. L’impresa Alessandrini di Frascati, nel pieno rispetto dei termini contrattuali, ha in corso di esecuzione gli ultimi modesti lavori di risistemazione della copertura delle navate laterali. Doverosi ringraziamenti vanno a tutte le figure che hanno seguito l’intervento, dal Segretariato Regionale per l’Abruzzo per tramite del RUP Ing. Angelo Ciannella al progettista Arch. Carlo Lufrano, dall’impresa esecutrice al direttore dei lavori Arch. Augusto Ciciotti».

«Sono trascorsi 5 anni – continua Mazzocca – dal 17 novembre 2017 allorquando, in seduta di “Cabina di Regia per la Ricostruzione” a Palazzo Chigi e in rappresentanza della Regione Abruzzo, diedi il via libera all’approvazione del Piano Triennale Mibact per la ricostruzione post-sisma delle chiese extra-cratere, poi approvato dal Governo il successivo 22 dicembre, con cui fu finanziato l’importo di 1,5 milioni di euro per il 1° lotto dei lavori di consolidamento e restauro della Chiesa di Santa Maria Maggiore di Caramanico. Oggi possiamo affermare come le opere di restauro del prezioso gioiello di edilizia religiosa abruzzese volgono concretamente al termine; si attende, ora, l’esito dell’affidamento delle connesse operazioni di restauro degli apparati pittorici interni, per le cui lavorazioni sono da tempo stati stanziati e accantonati circa 180mila euro nell’ambito dell’originario quadro economico». Da registrare, a tal riguardo, l’ormai prossimo evento informativo pubblico organizzato dal locale Comitato per fare il punto sulla situazione in essere.

«Confidiamo – conclude Mazzocca – nel repentino esperimento delle procedure burocratiche al fine di consentire, anche per il restauro dei paramenti murari, l’utilizzo dell’imponente opera provvisionale interna sì da sventare ogni eventuale ma possibile soluzione di continuità con gli ormai conclusi lavori del 1° lotto. Grazie anche al rinnovato impegno della nuova Amministrazione Comunale, riteniamo che ci siano tutte le condizioni per restituire alla comunità il monumento nel più breve tempo possibile e in tutto il suo splendore».

 

by Redazione
valle dell'orta

Itinerari Culturali Sostenibili: il progetto Ecomuseo della Valle Dell’Orta – Fra storia e memoria: proposta di valorizzazione del giacimento culturale della Valle dell’Orta, sarà presentato lunedì 31 ottobre a Pescara nella sede della Regione Abruzzo in piazza Unione alle ore 11.

Il progetto persegue l’obiettivo di valorizzare gli storici itinerari che risalivano dalla Valle del Pescara il versante nord della Majella, di cui restano varie testimonianze archeologiche e storico-architettoniche nel territorio dei comuni di Tocco da Casauria, Bolognano, Caramanico Terme, Salle, San Valentino in A.C. e Roccamorice per proseguire verso Sant’Eufemia ai piedi della Maiella.

Le innumerevoli peculiarità storico-architettoniche esistenti costituiranno gli elementi nodali di una rete integrata in cui i siti archeologici assurgeranno a vere e proprie polarità di sistema.

L’idea è quella di insediare un Ecomuseo all’interno del Parco Nazionale della Maiella con una Green Community in un’area protetta nazionale.

L’obiettivo primario del museo diffuso, dunque, è far riscoprire al territorio la propria identità attraverso un distretto culturale, una rete di spazi espositivi e luoghi di interesse storico-artistico sparsi per il territorio d’interesse.

Per lungo tempo lo spirito dell’esistenza ha posto l’uomo al centro del pianeta; la natura appariva ai più come corollario, elemento di servizio e di possesso più che di responsabile utilizzo.

Oggi l’ambiente naturale rappresenta una vera e propria frontiera da difendere dai continui assalti di interessi miopi e arroganti, cosicché la recente forma di difesa ambientale attraverso le aree protette unisce giustamente cultura e natura nella consapevolezza che soltanto rendendo al territorio la sua storia e la memoria di essa, unendole all’economia e legandole ad un ritmo di rapporti non indulgenti, potremo salvare anche la natura e noi con essa.

L’obiettivo del progetto Ecomuseo della Valle Dell’Orta – Fra storia e memoria: proposta di valorizzazione del giacimento culturale della Valle dell’Orta è quello della creazione di una “Green Community” in stretta collaborazione con UNCEM, Regione Abruzzo ed Ente Parco Nazionale della Maiella, si occuperà dell’attuazione dell’iniziativa progettuale.

Vera e propria “enclave” nel Parco Nazionale della Maiella, l’attuazione del progetto fornirà un innegabile contributo fornito alla “transizione verde” (per l’uso energetico delle fonti rinnovabili, per i sistemi di mobilità sostenibile introdotti, per l’importante e riscontrabile contributo fornito alla riduzione di CO2, per la salvaguardia del consumo di suolo) ed alla “transizione digitale” per gli interventi previsti ad implementazione della ormai definita infrastrutturazione del territorio con la rete di “Banda Ultra Larga”.

La concreta fattibilità tecnico economica della proposta progettuale è determinata essenzialmente da due fattori, che ne garantiscono tanto la sua attuazione quanto la sua gestibilità: il coinvolgimento degli Enti locali in un ruolo attivo di sensibilizzazione del territorio, la fattiva presenza dell’ente Parco Nazionale della Majella e l’adozione di forme consolidate, capaci di supportare adeguatamente la sostenibilità dell’investimento anche e soprattutto in termini di ricadute occupazionali indotte oltre che di stabilità temporale delle connesse attività.

by Redazione
Caramanico

Come da programma sono state concluse le procedure di affidamento dei lavori di restauro della Chiesa di Santa Maria Maggiore di Caramanico Terme: a breve, dunque, saranno avviati i lavori di consolidamento e restauro conservativo dell’importante monumento.

È quanto ha dichiarato l’Assessore regionale emerito Mario Mazzocca, che definisce l’evento come «un’ottima notizia; come avevamo preannunciato nei mesi scorsi, alla luce della tempistica del procedimento avviato e della documentazione progettuale, il monumento potrà riaprire i battenti nel prossimo anno 2023.

La realizzazione delle opere previste, dopo l’espletamento della procedura amministrativa, è stata affidata in via definitiva all’impresa Alessandrini di Frascati.

L’operatore economico, una volta esperiti i necessari adempimenti di legge per addivenire alla sottoscrizione del contratto, potrà insediare il cantiere ed avviare le lavorazioni sicuramente entro l’anno in corso».

“Sono trascorsi quasi 5 anni – continua Mazzocca – cinque anni dal 17 novembre 2017 allorquando, in seduta di ‘Cabina di Regia per la Ricostruzione’ a Palazzo Chigi e in rappresentanza della Regione Abruzzo, diedi il via libera all’approvazione del Piano Triennale Mibact per la ricostruzione post-sisma delle chiese extra-cratere, poi approvato dal Governo il successivo 22 dicembre, con cui furono stanziati 1,5 milioni di euro per i lavori di consolidamento e restauro della Chiesa Abbadiale di Caramanico. Da allora, gli effetti dei danni al monumento, generati dalla tremenda azione congiunta neve-sisma del gennaio 2017, sono stati sinora mitigati grazie ad un finanziamento straordinario di 450mila euro dell’allora Giunta Regionale D’Alfonso per l’esecuzione di un intervento tampone; la sua attuazione si deve al Comune di Caramanico Terme, che nella primavera del 2018 si sobbarcò l’onere di realizzare autonomamente la copertura provvisionale del monumento che ancora oggi, nonostante qualche criticità, assolve seppur transitoriamente alla funzione di preservazione del monumento. Dal giugno scorso – conclude Mazzocca – facendo propri i ripetuti appelli della comunità locale, come “Rete Abruzzo” abbiamo intrapreso un serrato e costruttivo confronto con il Ministero e la proprietà affinché si giungesse ad una rapida soluzione del problema. Oggi, grazie alle interlocuzioni intraprese dalla nostra Associazione, possiamo affermare come le opere di restauro del prezioso gioiello di edilizia religiosa abruzzese possano essere concretamente avviate entro l’anno, con l’obiettivo di recuperare buona parte del tempo incomprensibilmente perso sinora che ha determinato riflessi non proprio benefici sulla preservazione del bene e che, purtroppo, incidono negativamente sulla attuale disponibilità di risorse; a tal riguardo, si attende l’esito dell’inserimento di un 2° lotto di intervento nell’ambito della nuova programmazione ministeriale, ambito nel quale era già previsto uno specifico intervento di consolidamento sulla Chiesa di San Nicola di Bari”.

by Redazione
caramanico
Questa mattina, presso la Sala Corradino D’Ascanio della sede pescarese del Consiglio Regionale, si è svolta una conferenza stampa congiunta di Gruppo Consiliare del Partito Democratico, Gruppo Comunale Uniti per Caramanico e l’ex sindaco Mario Mazzocca, incentrata sul futuro delle terme, chiuse ormai da anni a causa del fallimento dell’ex concessionaria con evidenti ripercussioni su una parte caratterizzante dell’offerta turistica abruzzese.
Il crack della Società delle Terme e la conseguente chiusura del complesso non giustificano l’atteggiamento passivo di Giunta Regionale e Comune di Caramanico, che stanno dando prova di inerzia impelagandosi in attività istituzionali confuse, inconsistenti e indecifrabili, prive di prospettive che garantiscano una concreta e rapida soluzione del problema già dalla prossima estate.
Dopo l’ennesimo ed infruttuoso tentativo di stimolare una riflessione e un intervento nell’ultimo Consiglio regionale di agosto, con la presentazione dell’emendamento a firma dei Consiglieri Blasioli e Paolucci per il ristoro delle attività turistico-ricettive del comprensorio della Maiella – le più penalizzate dalla chiusura -, il Gruppo Pd in Regione e il Gruppo Uniti per Caramanico hanno pianificato e portato avanti varie interlocuzioni con la curatela fallimentare e tecnici esperti del settore termale, al fine di individuare soluzioni percorribili che consentano la riapertura delle terme nel più breve tempo possibile.
La curatela fallimentare, che ringraziamo per aver accettato l’incontro ed esplicitato le difficoltà dell’incarico, auspica la vendita dei beni del fallimento in autunno. Se costi e tempistiche precludono di fatto la riattivazione delle terme in capo alla stessa curatela, è altresì probabile, come spesso accade nelle aste, che non vada a buon fine la prima vendita, anche perché la cessione dello stabilimento svincolata dalla concessione delle acque – in capo alla Regione e anch’essa da assegnare con evidenza pubblica -, rischia di rendere poco appetibile l’investimento per i privati. Un ulteriore ritardo che rischierebbe di infliggere un colpo fatale all’economia della comunità di Caramanico e dell’intero comprensorio della Maiella.
Per questo intendiamo proporre, con spirito costruttivo, alla maggioranza di centro-destra e all’opinione pubblica tre strade alternative:
1)    La prima si rinviene nella legge regionale 15/2002. L’art. 67 prevede che la Regione, attraverso la FIRA, possa sottoscrivere quote di partecipazione nelle società termali. In sostanza si potrebbe attuare per qualche anno una gestione in house delle terme, modello che questo Governo regionale aveva in precedenza prospettato per l’impianto natatorio delle Naiadi, e che permetterebbe inoltre di avvalersi dell’esperienza lavorativa dei dipendenti che a lungo hanno curato la struttura e saprebbero valorizzarla. I vantaggi che deriverebbero da questa scelta sono innegabili: la riattivazione in tempi brevi e certi del complesso termale e dello sfruttamento della risorsa idrica, scongiurando un eventuale compromissione della qualità delle acque sulfuree, che per non deteriorarsi necessitano di un deflusso costante.
2)    Se la Regione venisse in possesso dei beni necessari all’attività termale, oltre a quelli pertinenziali che già le spettano per legge, potrebbe indire un unico bando tanto per lo stabilimento termale che per la concessione delle acque.
3)    L’ultima opzione, senz’altro più complessa ma quantomeno da verificare, sarebbe quella del partenariato pubblico-privato, che dovrebbe coinvolgere la curatela e avrebbe bisogno di un vaglio del giudice fallimentare.
C’è infine la questione della piscina termale pubblica, la cui realizzazione (relativamente al 1° lotto del progetto) all’interno del parco termale era stata finanziata nel 2017 dalla Giunta D’Alfonso con un importo pari a 600mila euro. «Ad oggi i lavori non sono stati ancora avviati, pur essendo stati appaltati alla fine del 2019 dal Comune di Caramanico, che un anno dopo ha incomprensibilmente avanzato richiesta di delocalizzazione dell’opera ad appalto concluso» ha sottolineato Mario Mazzocca. «Viene spontaneo chiedersi se il finanziamento sia ancora in essere, perché i lavori siano fermi e se sia stato attribuito il successivo finanziamento di 1 milione di euro per il 2° ed ultimo lotto. Domande a cui la Regione non ha mai risposto, ignorando una richiesta di accesso agli atti formalizzata 14 mesi fa e trascurando il fatto che oggi, qualora il cronoprogramma degli interventi fosse stato rispettato, la comunità avrebbe potuto disporre di un’opera strategica e già funzionante, che costituirebbe – per la prima volta dopo 80 anni – un solido presidio (pubblico) all’interno dello storico stabilimento termale (privato) in grado di sopperire, seppur parzialmente, alla situazione di perdurante stallo e di grave crisi che l’intero territorio sta vivendo».
«Quella del Partito Democratico è un’iniziativa lodevole – hanno evidenziato il consigliere comunale Luca La Selva e l’ex assessore Rita Selvaggi del gruppo Uniti per Caramanico -, in quanto per la prima volta, a livello istituzionale, un soggetto politico mette sul tavolo delle proposte concrete. Trattandosi di una vertenza di primaria importanza, anche per la profonda crisi strutturale dell’indotto che ne deriva, stupisce che l’assunzione di responsabilità venga da un gruppo di opposizione e non dalla maggioranza, che continua a dimostrare una totale assenza di visione, nascondendosi dietro la procedura fallimentare».
«Sul web sono facilmente reperibili i video in cui esponenti della maggioranza annunciavano che sotto la loro amministrazione le terme non avrebbero mai chiuso – le dichiarazioni dei consiglieri Blasioli e Paolucci -. E invece non solo questo non è avvenuto, ma sono state anche stornate le risorse stanziate senza mettere in campo nuovi fondi. Invitiamo dunque la Giunta, già nel prossimo consiglio regionale, ad esaminare seriamente ciascuna delle soluzioni da noi prospettate al fine di scongiurare che le terme restino chiuse per il terzo anno consecutivo. E a rispondere alle esigenze di un’intera economia approvando l’emendamento sui ristori che intendiamo riproporre».  
Caramanico

Finalmente una luce nella vicenda della ricostruzione della Cattedrale di Santa Maria Maggiore di Caramanico Terme: a breve vedranno la luce i lavori di consolidamento e restauro conservativo della Chiesa di Santa Maria Maggiore di Caramanico Terme.

È quanto ha dichiarato l’assessore regionale emerito Mario Mazzocca, che sottolinea come siano già “trascorsi quasi cinque anni dal 17 novembre 2017 allorquando, in seduta di ‘Cabina di Regia per la Ricostruzione’ a Palazzo Chigi e in rappresentanza della Regione Abruzzo, diedi il via libera all’approvazione del Piano Triennale Mibact per la ricostruzione post-sisma delle chiese extra-cratere, poi approvato dal Governo il successivo 22 dicembre, con cui furono stanziati oltre 40 milioni di euro per il restauro di 52 edifici di culto, fra cui il finanziamento di 1,5 milioni di euro per i lavori di consolidamento e restauro della Chiesa Abbadiale di Caramanico”.

Mazzocca sottolinea come “dal giugno scorso, facendo propri i ripetuti appelli della comunità e considerata l’endemica noncuranza della locale istituzione pubblica, abbiamo intrapreso un serrato e costruttivo confronto con il Ministero e la proprietà affinché si giungesse ad una rapida soluzione del problema ed all’avvio del procedimento per l’affidamento dei lavori. Oggi, grazie alle interlocuzioni intraprese dalla nostra Associazione, possiamo affermare come le opere di restauro del prezioso gioiello di edilizia religiosa abruzzese possono essere concretamente avviate entro l’anno, con l’obiettivo di recuperare buona parte del tempo incomprensibilmente perso sinora che ha determinato riflessi non proprio benefici sulla preservazione del bene e che, purtroppo, incidono negativamente sulla attuale disponibilità di risorse; infatti si rende ormai necessario reperire ulteriori fondi in aggiunta al milione e mezzo di euro stanziato nel 2017, importo necessario all’epoca ma oggi chiaramente insufficiente anche a causa della lievitazione dei prezzi. Si apprende, a tal riguardo, come sia attualmente in corso la procedura per l’inserimento di un 2° lotto di intervento nell’ambito della nuova programmazione ministeriale”.

Foto Tetto
Foto Tetto Cattedrale

“Una buona notizia, anche se come avevamo preannunciato nei mesi scorsi – conclude Mazzocca -, alla luce della tempistica del procedimento avviato e della documentazione progettuale, il monumento difficilmente potrà riaprire i battenti entro l’anno 2023. Gli effetti dei danni al monumento, generati dalla tremenda azione congiunta neve-sisma del gennaio 2017, sono stati sinora mitigati grazie ad un finanziamento straordinario di 450mila euro dell’allora Protezione Civile Regionale (Giunta D’Alfonso) per l’esecuzione di un intervento tampone; la sua attuazione si deve al Comune di Caramanico Terme, che nella primavera del 2018 si sobbarcò l’onere di realizzare autonomamente la copertura provvisionale del monumento, copertura che ancora oggi, nonostante qualche criticità, assolve seppur transitoriamente alla funzione di preservazione del monumento”.

by Redazione
caramanico

Da tre anni e mezzo nulla di nuovo sul tema del contributo delle istituzioni alla soluzione della vicenda.

Nessuno ha invocato la riunione del Tavolo Tecnico del MISE, non più riunitosi dal 3 aprile 2019, per ricercare le condizioni istituzionali atte a validare interventi straordinari, come si fa e si sta facendo per altre crisi aziendali, con cui sostenere il comparto termale abruzzese.

Fin da allora sostenevamo come, con il consolidarsi di un contesto tecnico-giuridico di estrema difficoltà, in mancanza di interventi efficaci si sarebbe arrivati all’imminente e prevedibile di chiusura dell’attività. Siamo stati facili profeti.

Dalle istituzioni finora solo dichiarazioni generiche e distanti dalla sostanza dei problemi, nessun atto amministrativo!

Insomma, le istituzioni hanno fatto e fanno ancora “spallucce”, inspiegabilmente distratte, in attesa del passaggio del cadavere sulla riva del fiume. Ad esse ponemmo e poniamo ancora 10 domande, otto delle quali sono ad oggi senza risposta alcuna.

1)    Possibile che non si parli più dei possibili interventi della Regione, nelle competenze sia della Sanità che delle Attività estrattive? Possibile che la Regione si sia limitata a sporadici atti di natura esclusivamente tecnica volti alla verifica delle condizioni della concessione, come per altro da noi introdotte dalla Delibera di Giunta Regionale n. 101 del 17 febbraio 2015, con una doverosa ispezione tecnica e senza che gli esiti di questa abbiano determinato alcun atto di attenzione politico-istituzionale?

2)    Dove sono “le azioni istituzionali necessarie per evitare la mancata riapertura dello stabilimento termale” nel frattempo messe in atto dall’Amministrazione Comunale, di concerto con quella Regionale, dello stesso colore politico, che avevano assicurato in campagna elettorale e durante il Consiglio Comunale straordinario (l’unico) del 21 giugno 2019?

3)    Come mai, nonostante gli annunci, Comune e Regione non hanno mai provveduto ad inviare l’istruttoria di competenza al Tavolo di Crisi del MISE, al fine di ottenere l’applicazione straordinaria del documento tecnico dell’Azienda Sanitaria Regionale “Qualificazione sanitaria nel settore termale – modello assistenziale. Linee di indirizzo” e valutare la possibilità di un atto straordinario per le Terme di Caramanico ad erogare prestazioni riabilitative a costo zero per il Servizio Sanitario?

4)    Dove sono i 900mila euro della Legge di Stabilità Regionale 2019, trovati dal Governo regionale del Presidente Vicario Lolli, per il rifinanziamento della L.R. 15/2002 per “Promuovere il termalismo” (art.64, L.R. 15/2002), incentivando la valorizzazione dei centri termali con concessioni in atto? A questo rispondiamo noi: sono stati cancellati! A dicembre scorso i Consiglieri Paolucci e Blasioli tentarono di reinserire la posta in bilancio con uno specifico emendamento. Risultato? La maggioranza regionale lo respinse!!!

5)    Che fine ha fatto l’appalto del 1° lotto delle Piscine Termali finanziato con 600mila euro dalla Giunta D’Alfonso?  A quasi tre anni dall’aggiudicazione dei lavori e ad un anno dalla richiesta di delocalizzazione la Regione tace!!! Langue ancora un’opera che, oggi più di ieri, è strategica per innovatività, capacità di intercettare la nuova domanda, possibilità di compartecipazione degli operatori locali e aggiunta di reali elementi di supporto economico-finanziario alla pianificazione di settore.

6)    Che fine ha fatto il disposto della Delibera della Giunta D’Alfonso n. 626/2017, con cui si è attribuito l’ulteriore finanziamento di 1 milione di euro per le piscine termali? Buio pesto; eppure, quando si è trattato di sostenere il ritiro del Napoli Calcio il tempo l’hanno trovato ed anche i soldi (tanti)!!! Il territorio della valle dell’Orta è forse figlio di un Dio Minore?

7)    L’Amministrazione Comunale è timida e non vuole incalzare la Regione? Ritiene prevalga il proprio allineamento politico sulla tutela degli interessi della Comunità?

8)    La Regione di Marsilio è incapace di procedere o non vuole procedere? Ha forse altri piani, assolutamente non chiari e comunque non condivisi attualmente con i portatori di interesse e le parti sociali?

9)    Possibile che sia questa l’attenzione della Regione nei confronti del sistema termale di Caramanico e del suo comprensorio? Possibile che non ci sia visione per un settore così importante dell’economia turistica abruzzese, e che invece in frettolose e, ormai, datate riunioni, si continui a farneticare su fantasiosi modelli di sviluppo alternativi, senza invece nulla chiarire delle intenzioni della Regione sulla tutela dell’utilizzo delle acque termali? O si perseguono altri e misteriosi fini?

Chiarezza, determinazione, correttezza intellettuale e sostegno istituzionale e finanziario. Questo chiediamo nel rispetto delle famiglie, che sono ancora senza lavoro e in gravi difficoltà economiche, e di un territorio di eccellenza che non merita una politica approssimativa e superficiale.

by Redazione
caramanico terme
Contrariamente ai proclami la Cattedrale di Santa Maria Maggiore di Caramanico Terme, non riaprirà al culto prima del 2023.
Necessario il reperimento di nuovi fondi per i danni causati dall’incuria del tempo al gioiello di edilizia religiosa abruzzese.
“Sono trascorsi quasi quattro anni e mezzo dal 17 novembre 2017 allorquando, in seduta di Cabina di Regia per la Ricostruzione a Palazzo Chigi e in rappresentanza della Regione Abruzzo, diedi il via libera all’approvazione del Piano Triennale Mibact per la ricostruzione post-sisma delle chiese esterne al cratere, poi approvato dal Governo il successivo 22 dicembre (vedasi tabella). In quella occasione furono stanziati oltre 40 milioni di euro per il restauro di 52 edifici di culto, fra cui il finanziamento di 1,5 milioni di euro per i lavori di consolidamento e restauro della Chiesa Abbadiale di Caramanico”.
È quanto ha dichiarato l’assessore regionale emerito Mario Mazzocca, che sottolinea come “il Segretariato Generale ha impiegato 2 anni e mezzo per nominare il RUP interno e ci sono voluti 3 anni affinché si decidesse ad affidare l’incarico della progettazione. Ora si apprende come nonostante sia ormai disponibile da diversi mesi, il progetto non è stato ancora presentato ai competenti uffici del Genio Civile per la sua approvazione. Ritardi incomprensibili che stanno determinando dei riflessi estremamente negativi sulla preservazione del bene e che non potranno non avere gravi ripercussioni sulla attuale disponibilità di risorse; infatti si rende ormai necessario reperire ulteriori fondi in aggiunta al milione e mezzo di euro stanziato nel 22 dicembre 2017, importo necessario all’epoca ma oggi chiaramente insufficiente proprio a casa di detti ritardi”.
“A causa dei danni generati dell’azione congiunta di un enorme carico nevoso e dalle forti scosse di terremoto del gennaio 2017 – interviene ancora Mazzocca – come Regione intervenimmo con un finanziamento straordinario di oltre 400mila euro per consentire l’esecuzione di un intervento tampone di somma urgenza, per la cui realizzazione il Comune di Caramanico Terme si sobbarcò l’onere di sostituirsi al MIBAC e realizzare la copertura provvisionale del monumento attuato a primavera inoltrata del 2018; ad oggi, l’opera di restauro e definitivo consolidamento ancora langue, nonostante i ripetuti appelli della comunità, le rassicurazioni ministeriali e di una deputata della Repubblica, oltre che l’endemica noncuranza della locale istituzione comunale».
«Purtroppo – conclude Mazzocca -, da allora nulla o poco più è avvenuto. Dopo la conclusione dell’attività di progettazione dell’intervento, ad oggi non si è ancora dato inizio al procedimento di approvazione, né tanto meno sono state avviate le procedure di legge per l’affidamento dei relativi lavori. Dubitiamo fortemente che la conclusione delle suddette procedure, sempre soggette ad ulteriori criticità od ostacoli di sorta tutt’altro che imprevedibili, potranno dar luogo alla conclusione delle attività entro la fine dell’anno in corso. L’auspicato cambio di passo da parte del nuovo vertice del Segretariato Regionale MIBACT non si è visto, anzi, l’ulteriore dilatamento dei tempi ha assunto ormai caratteri di ardua sostenibilità da parte del nostro monumento. Per questi motivi abbiamo ritenuto di intensificare le nostre interlocuzioni con gli organi competenti al fine di evidenziare la gravità dei descritti comportamenti e contribuire fattivamente al parziale recupero del tempo inutilmente e colpevolmente perso”.
by Redazione
caramanico
Se c’è un’unica certezza è che le Terme di Caramanico sono state chiuse, dopo più di un secolo di storia, da quando la Regione è governata dalla Giunta Marsilio e nemmeno la vergogna per aver consentito nella totale inerzia che questo avvenisse, lasciando senza lavoro oltre cento famiglie, frena il Presidente Marsilio e la sua Giunta dallo scaricare ad altri il loro fallimento.
E’ quanto dichiara Silvio Paolucci, consigliere regionale del PD, dopo aver letto le dichiarazioni del presidente Marsilio e dell’assessore alla Sanità Verì, a margine dell’incontro avuto dagli stessi con la curatela fallimentare della società gestore dell’impianto termale.
La precedente giunta regionale ha lasciato in eredità un pacchetto di strumenti normativi e finanziari che avrebbero potuto consentire la continuità produttiva delle strutture termali anche in un contesto di procedura fallimentare, come avviene per numerose aziende della nostra regione, senza distruggere l’immagine di un comparto strategico per l’Abruzzo. L’istituzione di un tavolo tecnico annunciato dalla Verì, attivato da noi già nel 2018, è un maldestro tentativo di far passare atti dovuti delle strutture regionali come una illuminata iniziativa politica.
Sulla vicenda interviene anche il Senatore Luciano D’Alfonso: “La comunità di Caramanico deve avere risposte chiare e concrete, perché è stata beffata da tutti coloro che hanno promesso ma non hanno mosso un dito per risolvere una situazione ad oggi del tutto precipitata a causa delle difficoltà che hanno accerchiato la proprietà e della perdurante e incomprensibile inerzia dell’attuale governo regionale”.
Chiosa Mario Mazzocca, sottosegretario regionale della giunta D’Alfonso, che sostiene come “l’ormai quasi triennale inoperosità di Marsilio & co. sull’argomento fa sorgere spontanea una domanda: cui prodest?
I Borghi più belli d’Italia

L’Assemblea dell’Associazione “I Borghi più belli d’Italia in Abruzzo e Molise” si è riunita lo scorso 13 novembre a Sepino.

Lavori assembleari intensi e programmatici, che si sono concentrati sull’articolazione delle “iniziative di avvicinamento” al 14° Festival nazionale dei Borghi più belli d’Italia 2022 (che si svolgerà in Abruzzo, nei borghi di Abbateggio e Caramanico Terme) e che saranno il corollario di questa manifestazione di caratura nazionale, che darà lustro e visibilità a tutto il territorio regionale, divenendo un rilevante volano per il turismo e un’opportunità che valorizzerà e contribuirà a far conoscere i borghi più belli certificati abruzzesi e molisani.

In occasione della trasferta molisana, gli amministratori hanno visitato il borgo di Sepino che custodisce alcune architetture religiose davvero interessanti, come la Chiesa di Santa Cristina, l’area archeologica di Altilia-Saepinum ed hanno fatto tappa anche nel borgo di Oratino, che nel centro storico conserva la struttura urbanistica medievale, con case antiche ma ben conservate, che attorniano la Chiesa di Santa Maria Assunta.

“È stata una bellissima giornata trascorsa in Molise – dichiara Antonio Di Marco, Presidente Associazione “I Borghi più belli d’Italia in Abruzzo e Molise -. Ringrazio il sindaco di Sepino, Paolo D’Anello per averci ospitato nel suo borgo per un’assemblea molto importante per le future iniziative che coinvolgeranno tutti i Comuni dell’Associazione “I Borghi più belli d’Italia in Abruzzo e Molise” e che ha visto la partecipazione di numerosi sindaci e loro delegati, segno evidente e tangibile di come lo strumento associativo sia compreso nelle sue piene potenzialità a servizio della rete dei borghi certificati delle due Regioni. Un grazie anche a Roberto De Socio, Primo Cittadino di Oratino, per la breve ma piacevole visita al suo Borgo”.

Ci tengo a comunicare personalmente – aggiunge Di Marco – due importanti novità/appuntamenti annunciati nel corso dell’Assemblea interregionale svoltasi a Sepino:

  • A Santo Stefano di Sessanio, il 3 e 4 dicembre pv ci sarà la prima tappa di questo percorso di avvicinamento al Festival nazionale e in quell’occasione sarà strutturato e ufficializzato il programma annuale. Sarà una due giorni di lavoro e confronto tra gli amministratori dei borghi certificati abruzzesi e molisani e operatori esperti nel settore della promozione turistica, alla presenza anche di vertici istituzionali regionali e nazionali.
  • MONOPOLY e l’ Associazione de “I Borghi più belli d’Italia” vi invitano ad un viaggio alla scoperta degli angoli più nascosti del paese più bello del mondo.

La Società WinningMoves, che produce  il gioco del MONOPOLY, ha realizzato le scatole del gioco dedicate a “I borghi più belli d’Italia”!

Sono molto soddisfatto di questa iniziativa su abbiamo lavorato molto in questi mesi, in sinergia con il delegato nel Direttivo Nazionale dell’Associazione, Giovanni Di Rito, affinché l’Abruzzo e il Molise fossero tra le prime Regioni ad avere l’edizione personalizzata del gioco del MONOPOLY, e ci siamo riusciti: Abruzzo e Molise, assieme a Toscana e Umbria, sono le prime Regioni con questa versione di MONOPOLY in cui le immagini dei piccoli “borghi d’Italia” sostituiscono quelle classiche delle vie e piazze. Ringrazio il Presidente Nazionale Fiorello Primi per aver accolto la nostra istanza!

Un’occasione imperdibile per gli appassionati di questo gioco da tavolo tra i più famoso del mondo per avere un’edizione personalizzata dedicata ai Borghi più belli di Abruzzo e Molise e un’ idea regalo davvero unica per il prossimo Natale!