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Unaltroteatro di Arturo Scognamiglio e Lorenza Sorino non si ferma neanche per l’estate ed ecco che dopo aver condiviso con il pubblico quella che sarà la prossima stagione teatrale 2024/25 presenta per domenica 7 luglio alle 19.30 ed alle 21.30 lo spettacolo immersivo “Van Gogh, la sedia sulla soglia” presso il Cinema Auditorium Zambra di Ortona (Ch): un viaggio di 40 minuti tra foyer, sala e palco da ascoltare attraverso delle cuffie come se si fosse in una “silent disco”.


«Io con lei, con le mie opere, ci parlo». È iniziato così, una mattina,
all’interno dello studio dell’artista ortonese Franco Sciusco, che ha curato grandi esposizioni anche all’Estero e che sta avendo grande fortuna proprio con questo progetto.

La vita di Franco combacia in molti punti con quella di Vincent Van Gogh, ed allora è stato creato un percorso che guidasse lo spettatore tra le opere di Franco e le sue parole con quelle di Vincent, fino ad arrivare, all’interno del percorso, ad avere la possibilità di trascorrere due minuti con una sua opera ponendogli concretamente una domanda a cui l’opera risponderà in diretta. Se lo vorrà l’avventore
potrà ricevere una domanda a sua volta a seconda della domanda che avrà
posto. In questo modo avverrà ciò che forse mai era avvenuto prima: un
dialogo intimo e reale tra l’opera d’arte e il suo osservatore.

L’ingresso a questo spettacolo è a numero chiuso (max 35 persone per spettacolo), pertanto è obbligatoria la prenotazione prima, non è possibile acquistare il biglietto al momento.

Per info e prenotazioni chiamare il 345.4367809 o mandare una mail a segreteria@cinemauditoriumzambra.com.

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by Redazione

Il 21 marzo alle ore 20.45 il Cinema Auditorium Zambra di Ortona(Ch) ospita un nuovo appuntamento con il teatro d’autore grazie all’impegno di Unaltroteatro di Arturo Scognamiglio e Lorenza Sorino: è tempo di Molière Uanmensciò scritto, diretto e interpretato da Fabrizio Falco, prodotto da Casa del Contemporaneo.

Si tratta di una cavalcata entusiasmante dentro la vita di Molière. Il rapporto con i genitori, la scoperta del teatro, i suoi amori, i suoi successi e i suoi dispiaceri. Immergersi nella vita di uno dei più grandi autori e attori di tutti i tempi, diventa anche un’occasione per riflettere sull’attualità e dunque sulla condizione stessa dell’artista oggi, su com’è cambiata la società e tutto questo viene guardato con sarcasmo, ironia e un certo distacco proprio come Molière ha insegnato.

Per Falco: “Il monologo o meglio lo ‘sciò’ è un vero e proprio viaggio nella vita di Molière, che mette in scena il rapporto con i genitori, la scoperta del teatro, gli amori, i successi e i dispiaceri”.

La raffinatissima penna di Fabrizio Falco riesce a tratteggiare una delle figure più importanti del teatro classico francese tenendo sempre alta l’attenzione e l’interesse degli spettatori: egli passa dagli scontri con il padre, tappezziere di corte, uomo fin troppo pragmatico per accettare che il figlio faccia l’attore riducendosi a essere un vagabondo, sempre senza un soldo, ai fiaschi al botteghino dell’Illustre Théâtre, compagnia con cui mette in scena le prime tragedie, e fino ai grandi successi di commedie come Il Tartufo, Don Giovanni e Il Misantropo, che se da un lato contribuirono ad accrescere la fama di Molière, dall’altra destarono scandalo, provocando le antipatie degli ambienti conservatori e religiosi della monarchia.

Fabrizio Falco, con la sua penna, porta sul palco di Ortona un testo fresco, intelligente, sociale e comico al tempo stesso che riesce non soltanto a strappare risate con colloqui solitari, imitazioni esilaranti e divagazioni sull’amore, ma anche facendo immergere Molière in una Parigi brulicante di umanità colorata, disordinata, affascinante ma anche sporca, pericolosa, piena di gente e di ingiustizie sociali.

“Ed io, sommerso dalle infamie, tradito da ogni parte, cercherò un buco in terra, un luogo isolato in cui avere il diritto, anch’io, di essere un uomo” – secondo Fabrizio Falco, Molière dovette pensare proprio a questa battuta, fatta pronunciare ad Alceste nel Misantropo, per riassumere in punto di morte la sua sofferta e straordinaria al tempo stesso esperienza di vita.

Fabrizio Falco, nato a Messina, cresciuto a Palermo, durante gli anni del liceo partecipa a diversi spettacoli diretti da Maurizio Spicuzza e frequenta la Scuola Teates di Michele Perriera. Frequenta l’Accademia d’Arte Drammatica Silvio d’Amico dove si diploma nel 2010 con un doppio saggio, uno diretto da Valerio Binasco, l’altro da Luca Ronconi.


Partecipa a
Sogno d’una notte d’estate di Shakespeare per la regia di Carlo Cecchi. Lavora con Luca Ronconi in In cerca d’autore, studio sui Sei personaggi di Pirandello, Il panico di Rafael Spregelburd, Celestina di M. Garneau da De Rojas, Lehman Trilogy di Stefano Massini.

È stato interprete di Fedra da Seneca, con la regia di Andrea De Rosa, coprodotto dal Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale. È stato diretto anche da Mario Ferrero, Lorenzo Salveti, Massimiliano Farau, Walter Manfrè, Luca Bargagna, Silvio Peroni, Francesco Saponaro. Nel 2014 fonda la compagnia Minimo Comune Teatro, per la quale produce, dirige e interpreta Partitura P, uno studio su Pirandello, attualmente in tournée.

Come regista e interprete realizza Ritratto d’Italia da Giacomo Leopardi e Galois di Paolo Giordano, produzione del Teatro Stabile di Torino. Esordisce al cinema nel 2012 con due film, entrambi in concorso alla Mostra di Venezia: È stato il figlio, regia di Daniele Ciprì e Bella addormentata di Marco Bellocchio. Per queste due interpretazioni si aggiudica il Premio Marcello Mastroianni per il miglior giovane attore emergente. Paolo e Vittorio Taviani lo dirigono nel film Maraviglioso Boccaccio e Irene Dionisio nell’opera prima Le ultime cose (prossimamente al cinema). Ha ricevuto varie nomination al Nastro d’Argento, al Ciak d’Oro e al Golden Graal e al premio UBU come miglior attore under 35.

Info e prenotazioni al 3454367809. Prevendite su www.vivaticket.com.

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by Redazione

Il 26 gennaio alle 20.45 il Cinema Auditorium Zambra di Ortona (CH) gestito da Unaltroteatro di Arturo Scognamiglio e Lorenza Sorino ospita “Gennaro Jovine – Fantasmi”, con lo stesso Scognamiglio: il fantasma Jovine, come è accaduto per il fantasma Bastianazzo, è uno dei Fantasmi del ciclo di drammaturgie di Michele Santeramo che è stato prodotto grazie al contributo del Ministero per i Progetti Speciali 2023.

Fantasmi, infatti, è un ciclo di drammaturgie di Michele Santeramo; ogni fantasma può esserlo di un personaggio che viene dal teatro, dalla letteratura, o che è davvero esistito. Ha vissuto già una vita, poi ha vissuto un pezzo di morte, conosce cose dell’animo umano che a noi sfuggono, che non ci sono chiare.


Ci prende in giro, ci fa ridere delle nostre debolezze, dei nostri tic, delle nostre mancanze.ciascuna drammaturgia è abitata da un personaggio che torna dal buio del palcoscenico per provocare lo spettatore in un rapporto diretto, che susciti la sensazione che l’attore abbia parlato
“a me, proprio a me”.

Santeramo, a proposito della collaborazione con Scognamiglio, dichiara: “Ho conosciuto Arturo a Napoli, dopo una replica del mio Storia d’amore e di calcio. Abbiamo entrambi sentito che quella sera iniziava un percorso che ci avrebbe portato a costruire qualcosa insieme. Un Fantasma napoletano è stato l’approdo più naturale. Attraverso Gennaro Jovine io e Arturo abbiamo capito che bisogna essere per niente cinici, affatto cattivi, forse davvero fessi, per capire quanto è utile star lontani dalla guerra. Speriamo che quel che ha emozionato noi diventi emotivamente forte anche per lo spettatore che incontrerà questo Fantasma”.

Gennaro Jovine viene da Napoli Milionaria di Eduardo de Filippo. E’ un testimone della guerra e dalla guerra vuole allontanarsi. E’ un tranviere: il pater familias di casa Jovine ma al momento senza lavoro e sin dalle primissime battute appare chiaro chi sia a comandare in famiglia, la moglie, donna Amalia, un personaggio dal carattere molto forte e deciso. Gennaro vive apparentemente appartato, si è ritagliato nel già angusto basso un piccolissimo spazio tutto suo, dove dorme, riposa, si lava, si fa la barba. E’reduce della prima guerra mondiale, ne è uscito sconvolto e fisicamente provato; ha problemi di memoria e di attenzione. A dire il vero, non si riesce a capire in quale misura questi problemi siano reali e in quale misura servano invece a Gennaro per tenersi in disparte e non entrare in collisione con la moglie. Gennaro è una persona onesta e non capisce, o fa finta di non capire, quale sia il genere di attività condotto da donna Amalia, attività che comunque consente a tutta la famiglia, e quindi anche a lui, di vivere discretamente.

Come spiega Michele Santeramo: “credo che una drammaturgia pensata oggi, almeno per me, debba considerare lo spettatore al pari di un personaggio in commedia.
Se lo invito a teatro, questo spettatore, cosa gli offro? La mia drammaturgia deve chiedersi, oltre a ‘cosa succede al personaggio in questo momento dell’azione’ anche ‘cosa succede allo spettatore in questo momento dell’azione’. Il tutto mediato dalla presenza dell’attore”.
Lo stesso attore, che appunto, interagisce con il suo pubblico.

DI SEGUITO UNA LETTERA CHE VERRà INVIATA AGLI SPETTATORI

Caro Spettatore,

Spero che questa lettera ti trovi in buona salute e spirito. Mi presento, sono Gennaro Iovine, un giovane (solo perché nato da poco dalla penna del mio autore) e appassionato fantasma teatrale. Mi rivolgo a te con l’auspicio di poterti accogliere alla mia prima apparizione.

Sono consapevole che il tuo tempo è prezioso e che questa che riceve si aggiunge alle numerose richieste e impegni di ogni giorno. Tuttavia, vorrei sottolineare che questo appuntamento è davvero unico nel suo genere. Per la prima volta mi presenterò fuori dal testo a cui appartengo, e di cui faccio parte, Napoli Milionaria, per mostrarmi e rispondere ai tanti appelli di ausilio che mi sono giunti in tutti questi anni e che negli ultimi tempi si sono fatti più insistenti e accorati.

Sarebbe per me un piacere avere la sua presenza tra il pubblico di questa serata. Spero sinceramente che lei sia disponibile per partecipare e assistere a questo incontro.

In attesa di un suo cortese riscontro le auguro una buona giornata.
Un gentile saluto, Gennaro Iovine.

Inoltre, presso il Foyer dell’Auditorium del Cinema Zambra di Ortona (CH) è ancora possibile meravigliarsi con la mostra di pittura dell’artista Emeid ossia Andrea Ranieri classe ’85, che è stata inaugurata lo scorso 13 Dicembre. Si ricorda che la mostra è gratuita.

MICHELE SANTERAMO
Ha scritto per Toni Servillo, Luca Zingaretti, Fabrizio Gifuni, Vittoria Puccini, Marco D’Amore, Claudio Santamaria, Anna Foglietta, Giulio Scarpati, Lino Musella, Arturo Muselli, Sergio Rubini, Valeria Solarino, Edoardo Leo, Roberto Bacci, Leo Muscato, Carmelo Rifici, Gianluca Barbadori.

Ha scritto le drammaturgie di varie edizioni del Festivaldera. Ha scritto i testi: La Resa Dei Conti, Leonardo da Vinci – l’opera nascosta, Il Nullafacente, Tito, Uomini e no, La prossima stagione, Preamleto, Alla Luce, La rivincita, Storia d’amore e di calcio, Il Guaritore, Sequestro all’Italiana, Konfine, Murgia, Il Gentiluomo, Svegliami, La prima cena.


I testi teatrali sono prodotti, tra gli altri, da: Piccolo Teatro di Milano, Teatro di Roma, Teatro Nazionale della Toscana, Teatro Bellini di Napoli.
Ha scritto la sceneggiatura di Lacreme Meridionali, La Seconda Vita, La Rivincita, Il Mondiale in Piazza. È vincitore di numerosi premi e autore di molte pubblicazioni.
I suoi testi sono tradotti e messi in scena in Romania, Francia, Polonia, Stati Uniti, Brasile, Africa, San Salvador, Panama, Cile, Perù, Grecia, Angola, Colombia, Guatemala, Messico, Perù, Serbia.

ARTURO SCOGNAMIGLIO

Attore, autore, regista e disegnatore luci si forma in varie realtà in Italia (Scuola di recitazione Galante Garrone di Bologna, Teatro del Navile) e a Londra nel 2011 (OldVic Theatre, National Theatre) e lavora con attori e registi come Renato Carpentieri, Mauro Avogadro, Marco Manchisi, Ennio Coltorti, Gabriele Lavia solo per citarne alcuni, come attore è protagonista di vari spettacoli per la regia di Tony Laudadio, Andrea Renzi e inizia una proficua collaborazione con Teatri Uniti. Scrive e mette in scena per il teatro Telè (2015), Mirari (2016) Matrioska-le donne che sono (2019), Garage (2021). Per la televisione lavora in varie serie televisive con la regia di Giulio Manfredonia (Sotto Copertura), Edoardo De Angelis (Sueño Bendito), Carmine Elia (Mare fuori), Sergio Mimica-Gezzan (I Medici Master of Florence) accanto ad attori come Guido Caprino, Claudio Gioè, Dustin Hoffmann e Richard Madden ed altri. Fonda nel 2017 la compagnia Unaltroteatro.

Info e prenotazioni al 3454367809.

E’ possibile acquistare i biglietti su www.vivaticket.com

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by Alessandra Renzetti

Mercoledì 13 Dicembre alle ore 18.30 Unaltroteatro di Arturo Scognamiglio e Lorenza Sorino inaugura la mostra dell’artista Emeid ossia Andrea Ranieri classe ’85 artista autodidatta nato ad Augsburg (Germania) presso il Foyer dell’Auditorium del Cinema Zambra di Ortona (CH).

Ranieri si trasferisce nel ’96 in Italia, proprio ad Ortona dove sin da piccolo mostra una passione per il disegno che negli anni lo conduce a specializzarsi nella creazione di ritratti e ad essere conosciuto a livello internazionale.

I suoi primi graffiti risalgono agli anni 2000, periodo in cui si avvicina al mondo della breakdance e dove per sei anni è uno dei componenti del gruppo dal titolo eloquente “Rapidi sul Marmo”, nome indicativo della sua passione per i graffiti.

Nel 2005 si dedica alla realizzazione di t-shirt dipinte a mano e sempre nello stesso anno apprende l’arte del legno nella falegnameria del padre, dove si dedica alla realizzazione di svariate tipologie di supporti in legno per i propri lavori.

Le sue opere trattano messaggi a sfondo satirico-ironico paradossi quotidiani, sistemi arrugginiti da menti pigre e annoiate e dunque vuole portare lo spettatore a soffermarsi e a riflettere anche sulle proprie debolezze.

Numerose sono le opere realizzate sui muri in diverse città d’Italia. Nel 2016 vince il premio “Ritratti Contemporanei” presso il Museo Cascella di Pescara con l’opera dal titolo “Porta Pazienza” in cui sviluppa la tematica dell’uomo in rapporto alla società in cui è immerso.

Espone le sue opere in svariate mostre collettive e personali e in molte location private. Partecipa in modalità “live painting” a diversi eventi artistici.

Nel 2015 apre il suo studio nella zona Terravecchia di Ortona (CH) e nel luglio 2016 è promotore dell’evento pittorico “Ormed’Arte”, che si svolge ogni anno nel mese di luglio nel centro storico di Ortona e che vede la partecipazione di numerosi artisti chiamati a dipingere.

Dal 23 aprile al 21 maggio 2022 è stato presente nella Galleria Hearta Teramo con la sua personale dal titolo “ScelteVuote”. Lavora costantemente alla ricerca di nuove idee che sperimenta quotidianamente nei suoi lavori.

L’ingresso alla mostra è gratuito, per l’inaugurazione Unaltroteatro offrirà un calice di benvenuto.

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by Alessandra Renzetti

Fantasmi è un ciclo di drammaturgie di Michele Santeramo, un progetto in collaborazione con Alessandro Brucioni e che sarà sul palco dell’Auditorium Zambra di Ortona (CH) sabato 9 dicembre alle 20.45 grazie ad Unaltroteatro di Arturo Scognamiglio e Lorenza Sorino.

Nel 2022-2023 il ciclo di drammaturgie si è sviluppato in un incontro tra drammaturgia, personaggio e pubblico. Un incontro tra il drammaturgo con il personaggio in relazione stretta e diretta con lo spettatore. Una serata in cui Michele Santeramo si ritrovava per condividere con lo spettatore il senso del reciproco “scoprirsi” attraverso il personaggio scritto. Un Michele Santeramo che racconta Bastianazzo. Nel 2023-2024 i Fantasmi cominciano a incarnarsi e subentrano attori e attrici.

Il Fantasma di Bastianazzo viene incarnato da Fabrizio Ferracane. Adesso è l’attore che costruisce una relazione con lo spettatore nel circuito delle apparizioni del Fantasma. La storia di Bastianazzo, uno dei personaggi del romanzo I Malavoglia di Giovanni Verga viene a raccontare della sua condizione, del suo sentirsi estraneo, a dire al pubblico che bisogna avere il coraggio di ammettere d’aver perduto, “a tenerci stretti l’uno con l’altro nel nostro costante farsi del giorno”.

Perché quelli come me nessuno li aiuta
nessuno li guarda
e tu lo sai bene che quando
le cose si fanno difficili
allora l’umanità sparisce”.

Fabrizio Ferracane: attore di carriera essenzialmente teatrale, ha lavorato saltuariamente anche al cinema in Malena di Giuseppe Tornatore, Anime nere di Francesco Munzi, il Traditore di Marco Bellocchio e in varie serie televisive di successo: Il commissario Montalbano, Il capo dei capi, Squadra antimafia – Palermo oggi 2, Il tredicesimo apostolo – La rivelazione, la compagnia del Cigno e The Bad Guy. Riceve numerose candidature come migliore attore, nel 2015 per Anime nere e nel 2022 per Ariaferma di Leonardo Di Costanzo ai David di Donatello. Sempre nel 2015 per Anime nere è candidato come miglior attore non protagonista ai nastri d’Argento, che vince nel 2019 per il film Il Traditore (con Luigi Lo Cascio) di Marco Bellocchio.

Ha lavorato con G. Russo, M. Cuticchio, E. Sideri, P.Sepe, R.Marino, R. Caporossi.

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by Alessandra Renzetti

Spettacolo con Carlo De Ruggieri, il Don Cozzi in “Per Elisa” fiction sul caso Claps

Un seggio elettorale è a modo suo un luogo simbolo di una democrazia: quel semplice gesto, ossia votare, per anni è stato considerato quasi sacro da molti italiani, ma con il passare degli anni c’è stato uno scollamento sempre maggiore tra Paese reale e classe dirigente.

Questo fenomeno ha provocato un disinteresse dilagante da parte dei cittadini nei confronti di quel gesto sacro: a ogni tornata elettorale, la prima vera notizia è la crescente astensione degli aventi diritto. È, secondo gli analisti, una malattia irreversibile: tutto ciò non è solo un’analisi di grande attualità, ma si tratta anche della trama del secondo spettacolo della stagione teatrale proposta da Unaltroteatro di Arturo Scognamiglio e Lorenza Sorino presso il comunale Cinema Auditorium Zambra di Ortona (CH).

L’appuntamento con “Un giorno come un altro”, scritto e diretto da Giacomo Ciarrapico è per l’11 novembre alle ore 20.45; la commedia, attraverso un paradosso mette in evidenza la riduzione della consapevolezza del valore del voto nella democrazia. Ciarrapico, noto anche per “Buttafuori” con Marco Giallini e Valerio Mastandrea o “Boris” con Francesco Pannofino Caterina Guzzanti e “Boris il film”, con una scrittura semplice e ironica, induce a riflettere su temi rilevanti.

In questo spettacolo ci sono Luca Amorosino e Carlo De Ruggieri di cui si ricordano le loro collaborazioni in “Piovono mucche”, “Eccomi qua” di Ciarrapico e “Boris – Il film”, inoltre De Ruggieri proprio in questo periodo è un volto notissimo del piccolo schermo in quanto interpreta Don Marcello Cozzi, fondatore dell’Associazione Penelope, nella serie “Per Elisa” sul caso Claps in onda su Rai1, un’inchiesta originale in quattro puntate che racconta il caso Claps, con nuove testimonianze e immagini inedite.

In “Un giorno come un altro” si racconta di quel giorno in cui l’astensione raggiungerà livelli quasi assoluti e solo il quattro per cento della popolazione andrà a votare. Ma un seggio elettorale è anche un luogo dove alcuni cittadini, gli scrutatori, sono costretti a passare un’intera giornata uno accanto all’altro: da questa convivenza forzata scaturiscono una serie di momenti assurdi e anche molto divertenti nel confronto tra di loro e tra due mondi diametralmente opposti. Ed è così che Ranuccio e Marco si ritroveranno fianco a fianco nella sezione 4607 (un seggio alle porte di Roma) ad aspettare gli elettori che non arriveranno mai. Uno spettacolo sospeso dove Godot sono gli italiani.

Anche in occasione dello spettacolo dell’ 11 novembre sarà realizzata un’intervista video con i protagonisti dello spettacolo da parte dei ragazzi che hanno aderito al progetto “video podcast” promosso dal Comune di Ortona: questa intervista verrà montata dal videomaker professionista Mario Mansueto che collabora con la compagnia Unaltroteatro.


Fino all’11 novembre è ancora possibile fare l’abbonamento.
Info e prenotazioni al 3454367809.

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by Redazione

Unaltroteatro è anche “UT Factory”: è così che all’interno del comunale Cinema Auditorium Zambra di Ortona (CH) gestito da Lorenza Sorino e Arturo Scognamiglio si prosegue, contestualmente alla stagione teatrale, anche con i corsi di cinema e teatro della stagione 2023/24. Per iscriversi ai corsi c’è tempo fino a fine novembre.

Si riparte con i ragazzi che dall’anno scorso, anno di riapertura della struttura appunto, portano avanti un percorso articolato che spazia tra le varie discipline del cinema e del teatro con insegnanti di recitazione e tecnica ossia Lorenza Sorino, Arturo Scognamiglio; logopedia e voce Annalisa Malena e Gabriella Profeta; combattimento scenico con Gabriele Mansueto; scenografia con Antonella Spelozzo, scrittura con Peppe Millanta.

Le novità di quest’anno sono tante, per esempio la realizzazione di un book fotografico con un fotografo professionista Christian Bruni che da un anno collabora con Unaltroteatro, ad un prezzo ridotto per gli iscritti; la realizzazione di una video intervista con l’obiettivo di realizzare un database di giovani volti abruzzesi da mettere a disposizione di casting director realizzata dal videomaker Mario Mansueto; l’incontro con la storica agente cinematografica Cinzia De Curtis dell’agenzia Intermedia86 che racconterà ai ragazzi le dinamiche che si celano dietro al mondo di cinema e tv.

Quest’anno la campagna pubblicitaria ha come claim “Back to real world” con l’immagine di una “Alice nel paese delle meraviglie” realizzata in chiave moderna che sembra rimasta incastrata nel mondo dietro un visore e che poi toglie per scoprire che il mondo fuori è migliore di quello che vede nella realtà artificiale. “A differenza della nota Alice di Lewis Carrol, quest’anno ricorrono i 100 anni dall’uscita del film Disney, la nostra Alice – spiegano Sorino e Scognamiglio – non riesce più a usare la sua immaginazione e noi con la Factory invitiamo a riscoprire un mondo che è fatto di fantasie e sogni che vengono dalla proprio interiorità e non che vengono indotti dalla ‘realtà virtuale’ che ci circonda”.

Quest’anno si aggiungono altri corsi ad arricchire la struttura della Factory:

canto ed interpretazione, con Gabriella Profeta (cantante e vocal coach) e Lorenza Sorino (attrice e formatrice). La voce è il frutto di un delicato equilibrio tra l’universo delle emozioni che ci animano e il corpo che si attiva per dar loro voce. È dunque fondamentale apprendere come far lavorare il corpo al servizio delle emozioni. Solo così si può esprimere il vero significato delle parole cantate, attraverso un percorso che conduce alla comprensione profonda delle emozioni.Questo doppio approccio, tecnico ed emotivo, è il nuovo corso proposto dalla UT Factory;

recitazione – corpo parola sentimento, con Arturo Scognamiglio(attore regista e formatore):un corso rivolto a chi ha già un minimo di esperienza e vuole approfondire il lavoro sul personaggio e sul testo. Il laboratorio è rivolto ad attori ed attrici che abbiano voglia di approfondire il lavoro sulla recitazione e si svilupperà mediante la ricerca delle possibilità espressive dell’attore che è chiamato ad agire e attraverso l’azione a creare, in maniera viva e pulsante, attraversando il testo in maniera profonda, lavorando su di sé, sulla parola, fino ad arrivare alla consapevolezza della propria intimità per metterla poi al servizio del testo;

la voce delle parole, con Lorenza Sorino: un percorso aperto a tutti che conduce attraverso un minimo di informazioni tecniche vocali e teatrali, attraverso la lettura interpretata di un testo. Nel tessuto delle parole, ogni suono si dipana come un filo d’oro, intrecciandosi in un’armonia unica. Attraverso la magia della voce, ogni parola diventerà un portale per viaggiare in universi inesplorati;

combattimento scenico, con Gabriele Mansueto stuntman e formatore. Rivolto a tutti coloro che vogliono perfezionare il lavoro sul proprio corpo e imparare quali sono le tecniche per simulare un combattimento sul palco o su un set. Duelli e combattimenti hanno sempre fatto parte del mondo dello spettacolo: dai classici greci, agli odierni film e serie tv. Imparare a portare in scena quest’arte è una delle sfide più divertenti che possano presentarsi ad un attore o a un performer.

facciamo che io ero, con Lorenza Sorino (7-9 e 9-11 anni); liberare le emozioni, identificandole come qualcosa di unico e contemporaneamente universale da poter esprimere senza timore. Superare le insicurezze, esprimendosi liberamente attraverso ciò che meglio si conosce di sé: corpo e voce; Scoprire che quello che si fa non è bello o brutto bensì originale e inimitabile, è il frutto di un’esperienza personale che vissuta nel gruppo può accrescere la capacità di collaborare.

 

by Redazione

A pochi giorni dall’avvio del cinema grazie alla collaborazione con Ciakcity, la compagnia Unaltroteatro di Arturo Scognamiglio e Lorenza Sorino annuncia la “Festa di riapertura” del Cinema Auditorium Zambra di Ortona (CH) prevista per il 23 settembre alle 18.30 presso la struttura comunale gestita dalla stessa produzione: “una festa in cui brinderemo insieme e non una classica presentazione al pubblico, proprio per ripartire all’insegna della partecipazione e del coinvolgimento con questa nuova stagione teatrale, di formazione e di eventi 2023/24” – dichiarano i direttori artistici Lorenza e Arturo.

Contestualmente ci sarà anche, nel foyer della struttura, una mostra fotografica di alcune opere dell’artista ortonese Christian Bruni: una delle foto esposte è stata utilizzata per la promozione della Ut Factory, che prevede i corsi di formazione per i giovani amanti del teatro e del cinema e che ripartirà con le iscrizioni dal 25 settembre.

“Il luogo delle tue emozioni dalla A alla Z”, quest’ultima lettera dell’alfabeto sta anche per “Zambra”: è lo slogan di quest’anno accompagnato da un’immagine realizzata dall’artista Elisa Riemer, ossia un caotico cuore carico di momenti e dunque di sensazioni, un vero mare in tempesta in cui speranze, sogni, aspirazioni rischiano di perdersi a causa di una vita frenetica che passa quasi solo attraverso supporti informatici ed invece Unaltroteatro si pone come obiettivo l’esatto contrario, ossia farli riemergere all’interno del polo culturale attraverso le diverse attività portando famiglie intere attraverso uno “switch off” ad accendere le emozioni come da programma.

La stagione teatrale, che si estenderà fino ad aprile 2024, taglierà il nastro il 15 ottobre 2023 con lo spettacolo “Every Brilliant Thing”: per la regia di Fabrizio Arcuri direttore artistico del CSS di Udine con protagonista Filippo Nigro, attore noto per numerosi film tra i quali “Le fati ingnoranti”, “La finestra di fronte” o serie come “Suburra”, “Tutto chiede salvezza” solo per citarne alcuni, che porta in scena un racconto ironico di autofiction scandito da “liste di cose per cui vale la pena vivere”.

Ma ci saranno tanti altri nomi a dar prestigio alla stagione teatrale che sarà affiancata da “eventi speciali” come lo spettacolo “Marina”, da un racconto di Dacia Maraini, riscritto per la scena dalla stessa, prodotto da Effimera Produzioni che è inserito all’interno di un progetto più ampio AMORI RUBATI che si sviluppa a livello nazionale durante il mese di Novembre.

Poi c’è “Fantasmi” progetto di Unaltroteatro, a cura di Michele Santeramo, realizzato grazie anche al contributo del Fondo Nazionale Spettacolo dal Vivo del MiC per i progetti speciali e “Blakbird” con testo di Arturo Scognamiglio e regia di Lorenza Sorino realizzato in collaborazione con la compagnia Novezerosei.

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L’impresa di produzione Unaltroteatro di Arturo Scognamiglio, Lorenza Sorino e Davide Borgobello, presenta la nuovissima produzione teatrale “Garage”, testo e regia dello stesso Scognamiglio: la prima è prevista per il prossimo 27 marzo alle ore 21.00 all’Auditorium Zambra di Ortona (Ch).

Dopo aver individuato gli attori principali per lo spettacolo teatrale in due differenti audizioni, nei nomi di Irma Ticozzelli, Riccardo Ciccarelli, Raffaele Parisi, Davide Mazzella si prosegue con le prove a ritmi incalzanti verso il debutto, grazie anche all’organizzazione e aiuto regia di Alice Grombone.

“Garage” rappresenta la storia di quattro amici, quattro ragazzi che vivono nella periferia di Napoli. Il loro tempo è immaginario o forse appartenente ad un futuro molto prossimo.

Le vite di questi ragazzi anche se proseguono su binari diversi, trovano un comune denominatore in un luogo di ritrovo, un garage appunto, che hanno affittato e arredato per trascorrerci il tempo fuori dalle rispettive abitazioni di famiglia – spiega il regista, – si tratta di una storia intensa, un mix di emozioni che noi vogliamo condividere in modo empatico con il nostro pubblico”.

Nello spettacolo, le giornate sono cadenzate da esplosioni dinamitardi: sono dei veri e propri attentati compiuti per mano di iniziative indipendenti e isolate, nate dopo le crisi economiche che si sono susseguite freneticamente una dopo l’altra, che hanno totalmente spazzato via ogni forma di tutela personale e inasprito le disuguaglianze sociali esasperando sempre di più il divario tra le persone.

“Questo spettacolo mette in comunicazione i diversi linguaggi artistici performativi, due dei tre più conosciuti come teatro e cinema ed un terzo più innovativo come quello del podcast.
Le tre narrazioni nonostante mantengano un binario personale riescono ad interagire all’interno della drammaturgia. Il mondo al quale si assiste è una proiezione e trova aderenza in quella che era la visione metodologica di Bauman della società liquida, in contatto con ciò che ci è intorno e che si modifica così velocemente da non permettere punti di riferimento nè esteriori nè interiori”
– sottolinea Scognamiglio.

Per quanto riguarda la scena prosegue, “nonostante sia un garage sotterraneo, grazie ai materiali utilizzati, darà la percezione di potersi modificare costantemente. Cio che ne scaturisce visivamente è la costante contrapposizione generazionale tra alcune condizioni umane come l’ impossibilità, l’incertezza e la paura”.

Tutto avviene intorno a 4 amici in un contesto in cui gli avvenimenti non sembrano davvero toccarli e tutto sembra essere vissuto con distanza, quella distanza che delimita la periferia dal centro città. La loro vita di ragazzi sembra passare protetta nel guscio chiuso del garage, fino a quando gli eventi, entreranno prepotentemente nelle loro vite e senza chiedere permesso, li metteranno di fronte a ciò che li aspetta.

In merito alle riprese video, che sono state inserite all’interno dello spettacolo, le scene sono state girate lungo la passeggiata Orientale di Ortona con due attori grazie all’apporto tecnico di Daniele Forcucci, Diego Mercadante e Marco Palma, mentre per tutti coloro che hanno risposto alla call per le comparse di ragazzi con i genitori, le riprese sono state girate al parco giochi di Fonte Grande del comune, con grande disponibilità del vicinato.

Le scene sono di Armando Alovisi, e le musiche di Sergio Altamura. I costumi sono di Aida Ghafouri.

Per info su prenotazioni per lo spettacolo il numero è 345.4367809, mail segreteria@cinemauditoriumzambra.com. È possibile acquistare i biglietti su www.liveticket.it.

by Redazione

Formazione e storia per la Ut Factory, parte essenziale dell’impresa di Produzione Unaltroteatro di Arturo Scognamiglio, Lorenza Sorino e Davide Borgobello impegnati nella valorizzazione della rinascita culturale del comune di Ortona (Ch) grazie alla nuova vita del Cinema Auditorium Zambra: dal 1 marzo il percorso di crescita con i ragazzi si sposta in una nuova location, per tutto il mese, con lo scopo di implementare il progetto di collaborazione territoriale e creare una nuova dimensione artistica per i giovani corsisti allievi

E’ Torre della Loggia, dimora storica frutto della ristrutturazione di Torre Baglioni la sede scelta per spronare i giovani ad una ricerca delle proprie radici portandoli a scoprire realtà a loro sconosciute, non attraverso una comune lezione della storia del posto, ma includendo il posto concretamente nella lezione.

Si tratta di un intento che la Ut Factory porta avanti dall’inizio del suo progetto attraverso un programma che tende a ristabilire un tempo diverso, oltre che un incontro tra le persone, ed un ascolto dimenticato, che spesso risulta essere l’eco dell’ambiente vissuto e Torre Baglioni un complesso monumentale architettonico- archeologico del XII secolo situato nel quartiere più antico della città denominato Terravecchia, a pochi passi dal Castello Aragonese del (1400 d.c) e all’interno del perimetro delle Mura Caldoriane (1300 d.c) ne rappresenta un esempio oltre che una grande testimonianza vista mare.

Ed è proprio con questa scelta che si crea il connubio tra le lezioni di: voce artistica con Annalisa Malena e Gabriella Profeta, comunicazione delle emozioni con Tatiana Gamberoni e scrittura con Peppe Millanta, e la suggestività del luogo, nella speranza di suscitare nei ragazzi una curiosità che viene dalle sensazioni, dal vivere lo spazio e con la volontà di risvegliare un’immaginazione troppo spesso sopita a causa della velocità frenetica a cui la vita li abitua.