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Tag Archives: turismo enogastronomico

la festa della castagna

E’ la regina dell’autunno e l’Abruzzo la celebra in diversi borghi e centri storici: la festa della Castagna è infatti una tradizione autunnale tipica della nostra regione.

Arrosta, in zuppa, lessa, marmellata: la castagna in tutte le salse che, se accompagnata da un buon bicchiere di vino Made Abruzzo, rigenera corpo e mente.

Ecco dunque alcuni appuntamenti tra ottobre e novembre nelle località abruzzesi in onore della castagna.

Civitella Roveto

In questo borgo in provincia de L’Aquila, dal 18 al 20 ottobre prossimi si terrà la Festa della Castagna e soprattutto del prodotto di punta: la castagna roscetta.

Addirittura le sue origini risalgono alla metà del XVII secolo e portano la firma dello storico marsicano Muzio Febonio che attraverso un saggio ha descritto come le donne della vallata trasportassero le castagne tipiche del loro territorio nei mercati di Roma attraverso i canistri, cesti di vimini realizzati a Canistro, da sempre molto utilizzati per il trasporto dei prodotti agroalimentari.

San Felice d’Ocre

Anche qui si celebra la castagna nell’appuntamento di sabato 19 e domenica 20. In questa due giorni, nel paesino dell’Aquilano, si potranno gustare le caldarroste, la pasta con i ceci e le castagne, lo spezzatino con le castagne, il tutto accompagnato dall’assaggio del vin brulè.

Valle Castellana

L’appuntamento con la castagna nel borgo teramano è fissato dal 2 al 4 novembre prossimi. La manifestazione è arrivata alla XXIII edizione ed è un evento molto apprezzato non solo dagli abitanti del posto ma anche dai vari visitatori che vengono da ogni parte d’Italia e del mondo.

Caratteristico di questo evento è la possibilità di gustare le caldarroste al cartoccio a zuppa di castagne e diversi dolci fatti con questo frutto.

by francesca
raccolta olive

E’ iniziata la raccolta olive per la certificazione campagna 2019/2020, a seguito del DM Modifica del disciplinare Dop Aprutino Pescarese.

Questa richiesta di anticipazione, convalidata e condivisa dal MIPAAFT, è scaturita dalla necessità di poter assicurare la certificazione e l’imbottigliamento ai produttori che sono presenti nella GDO, ma anche per assicurare la qualità del prodotto e mettersi in sicurezza contro attacchi patogeni.

Anche per tali motivazioni lo stesso provvedimento interesserà la produzione dell’olio DOP Colline Teatine.

“Siamo in procinto di avviare una nuova stagione e, in questi giorni già alcuni frantoi aziendali hanno riaperto – afferma il presidente del consorzio di tutela olio dop Aprutino-Pescarese Silvano Ferri – Proprio per questo abbiamo richiesto ed ottenuto dal ministero l’anticipazione”.

“Sempre più frequentemente la produzione varia da zona a zona mentre registriamo una attenzione sempre crescente dei nostri produttori nei confronti della qualità – aggiunge il presidente del DAQ olio d’Oliva d’Abruzzo Sandro Marinelli – Bisogna, pertanto, intercettare quante più risorse possibili per favorire il posizionamento del nostro prodotto di eccellenza, al giusto prezzo, all’interno di un mercato estremamente variegato”.

Nella foto Pianella, storica città dell’olio

by Redazione
la spesa contadina

Si terrà alle Terme Alte di Rivisondoli, sabato 5 (dalle 15 alle 18) e domenica 6 ottobre (dalle 10 alle ore 20), la I edizione de La spesa contadina, la fiera dedicata ai prodotti enogastronomici dell’Alto Sangro e della Valle Peligna ed anche del vicino Molise.

L’evento, che è promosso dall’associazione Roccaraso Futura in collaborazione con l’agenzia giornalistica “Comunicatio” con il patrocinio della Provincia de L’Aquila  e del comune di Rivisondoli, vedrà la presenza di tanti produttori di formaggio, olio, miele, aglio, salumi e yogurt.

Oltre 25 gli stand enogastronomici dove si potranno trovare tantissimi prodotti tipici delle regioni Abruzzo e Molise, proposti direttamente dai produttori che saranno a disposizione per spiegare metodi di lavorazione e materie prime utilizzate, oltre che per fare degustare le loro specialità più deliziose, presso gli stand sarà anche possibile effettuare piccoli o grandi ordini e acquistare i prodotti tipici per non perdere la possibilità di assaporarli anche a casa.

“I prodotti tipici dell’Alto Sangro e della Valle Peligna ed anche del vicino Molise – spiega Alessandro Amicone, presidente dell’associazione Roccaraso Futura – fanno parte del patrimonio della tradizione italiana e per questo la nostra associazione intende omaggiare questa tradizione dando ampio spazio a tutti i produttori artigianali, soprattutto quelli di piccole e medie dimensioni, per valorizzare uno degli elementi che più caratterizzano la nostra regione e il nostro territorio nel mondo”.

“C’è bisogno di fare rete e promuovere le nostre eccellenze – aggiunge Amicone – per dare un nuovo impulso al turismo anche nei periodi non invernali. Ci auguriamo che il prossimo anno aderiscano anche altri comuni del nostro territorio. La promozione di questa fiera l’abbiamo puntata anche sui bacini delle grandi aree metropolitane come Roma, Napoli e Bari”.

vendemmia 2019

Vini di buona qualità anche se con un calo della produzione: secondo le prime stime della vendemmia 2019 in Abruzzo dovrebbe ridursi dell’11% rispetto all’annata record del 2018.

E’ il dato principale che caratterizza anche l’andamento della vendemmia delle province di Chieti e Pescara, in linea con il trend nazionale.

Complessivamente, nella regione la produzione dovrebbe raggiungere circa i 3 milioni di ettolitri, a fronte dei 3 milioni e 423mila ettolitri registrati lo scorso anno.

Di questi, la maggior parte vengono prodotti nella provincia di Chieti.

Se per i bianchi già in raccolta la situazione è ormai definita, si aspetta ancora qualche giorno per tracciare il quadro dei rossi, il cui andamento finale è dettato dalle condizioni climatiche e metereologiche che si verificheranno nei giorni e nelle notti a seguire.

Aspettative positive per Cia Agricoltori Italiani Chieti-Pescara: “Si prospetta una buona vendemmia”, afferma il presidente provinciale Nicola Sichetti che traccia un quadro completo della situazione, “quantitativamente si rileva un calo rispetto al 2018, ma lo scorso anno è stata un’annata straordinaria con una produzione oltre misura, ora si potrà lavorare sulla qualità. Determinanti saranno le condizioni meteo dei prossimi giorni ma è evidente che il cambiamento climatico degli ultimi anni, con scarse escursioni termiche tra giorno e notte, ha messo a dura prova i nostri vigneti”.

Si rileva un generale ritardo della maturazione di circa 10/15 giorni, tanto da far rientrare l’epoca di vendemmia in periodi più legati alla tradizione, dopo gli innumerevoli anticipi registrati negli ultimi anni.

Per quanto riguarda le varietà precoci (Pecorino, Pinot grigio e Chardonnay) si è registrato un calo del 20% di produzione, calo del 15-20% anche per i vitigni più noti, Trebbiano e Montepulciano.

Secondo l’Unione Italiana Vini, Ismea e Assoenologi l’abbondante produzione italiana del 2018 ha avuto effetti negativi sulle quotazioni dei vini (-13% rispetto al 2017) e a subire maggiormente la riduzione dei listini sono stati i vini comuni, più esposti alle dinamiche dell’offerta internazionale e alla concorrenza di altri paesi produttori, in particolare della Spagna, registrando un -27% maturato da un -34% dei bianchi e da un -21% dei rossi.

Per i vini a denominazione (Doc e Docg), invece, la riduzione è stata più contenuta (-6%), dimostrando che i vini di qualità hanno mercati più consolidati e meno esposti alla concorrenza dei competitor.

 L’Abruzzo ha visto chiudere il 2018 con un +6,4% di esportazioni all’estero con buoni risultati anche in Italia.

Come Cia-Chieti – Pescara riconosciamo il valore del settore vitivinicolo nell’economia regionale”, continua Sichetti, “e ribadiamo l’importanza della cooperazione, soprattutto nel chietino. Quest’anno organizzeremo un evento a Villa Medici in cui interverranno esperti del settore per approfondire le tematiche del genoma e della coltivazione biologica della vite”.

navelli

Quante volte si è sentito dire e parlare delle specialità tipiche dell’Abruzzo? Tante perché tanti i sono i prodotti che caratterizzano la nostra terra: dal parrozzo agli arrosticini, dal bocconotto alla pasta alla chitarra con le pallottine.

A questo si aggiunge un altro elemento di raffinatezza e gusto: le zafferano di Navelli.

Lo zafferano dell’Aquila ha ricevuto il marchio Dop nel 2005. L’”oro rosso” cresce a Navelli sano e purissimo ma, anche se il più prezioso, non è l’unico prodotto che caratterizza il borgo.

zafferano

Un patrimonio gastronomico che però ha origine nel XX secolo la costituzione della prima cooperativa di coltivatori di zafferano su iniziativa di Silvio Sarra di Civitaretenga.

Dal 13 maggio 2005 inoltre esiste il “Consorzio per la Tutela dello Zafferano dell’Aquila”. I produttori che possono utilizzare il marchio “Zafferano DOP dell’Aquila” sono iscritti in appositi elenchi gestiti dall’organismo di controllo e l’area di produzione DOP comprende i comuni di:

  • Navelli,
  • Barisciano,
  • Caporciano,
  • Fagnano Alto,
  • Fontecchio,
  • L’Aquila,
  • Molina Aterno,
  • Poggio Picenze,
  • Prata d’Ansidonia,
  • San Demetrio ne’ Vestini,
  • San Pio delle Camere,
  • Tione degli Abruzzi,
  • Villa Sant’Angelo.

La città è inserita tra i borghi più belli d’Italia, si trova in provincia de L’Aquila e rientra nella comunità montana Campo Imperatore-Piana di Navelli.

I primi insediamenti italici nella zona di Navelli si fanno risalire ai Vestini intorno al VI secolo a.C., quando nella zona sottostante l’attuale paese si trovava il vicus Incerulae.

L’attuale paese fu fondato dall’unione in epoca medievale (VIII-X secolo) di sei villaggi: Villa del Plano, Villa della Piceggia (o Piaggia) Grande, Villa della Piceggia (o Piaggia) Piccola, Villa di Santa Lucia, Villa del Colle e Villa di Turri.

eccellenze d'abruzzo

Il miele di Luca Finocchio alla conquista dell’Oriente. Dopo aver ripetutamente fatto incetta di premi in Europa e in America, è la volta di Singapore dove l’azienda apistica ha conquistato il consenso della prestigiosa e impegnativa giuria del Singapore Taste Award, concorso internazionale ideato per selezionare i migliori prodotti gastronomici da lanciare nei mercati asiatici.

Ben 5 medaglie d’oro e tre d’argento per le delizie di Luca Finocchio: i primi sono stati assegnati ai mieli millefiori delle montagne d’Abruzzo e acacia, e alle Mieraviglie al peperoncino, cioccomiel, e zenzero, curcuma e limone.

I secondi, invece, sono andati ai mieli di coriandolo e arancio e alle Mieraviglie Balsamiel.

L’emozione di Luca Finocchio:

Confesso una certa emozione per questo premio a Singapore.

Quando decisi di continuare questa tradizione di famiglia mai avrei immaginato di far conoscere il nostro miele e il nome di Tornareccio nel mondo, fino al lontano Oriente.

Sono particolarmente soddisfatto per i premi andati a mieli identitari del nostro territorio selezionati insieme a quelli che hanno fatto la storia della nostra azienda.

A testa alta, dunque, continuiamo questa storia di passione per le api, forti di giudizi di gradimento che arrivano non solo dai mercati ma anche da giurie serie e indipendenti, in grado di selezionare la vera qualità.

Quella qualità che da sempre è vanto del Made in Italy, di cui la nostra azienda può dirsi orgogliosa ambasciatrice.

sound & wine

Buona musica accompagnata dal buon vino: è questo il mix che si presenterà agli ospiti del Castello di Semivicoli (Casacanditella, Chieti), lunedì 2 settembre prossimo, per l’ultimo appuntamento dell’evento Sound & Wine Festival con Latin Jazz di Martegiani & Di Fulvio trio.

Una serata di fine estate per gustare piatti tipici e vini Made Abruzzo.

Si partirà alle 21 dunque con un apericena (servito al tavolo), una degustazione di 3 calici inclusi nel prezzo, una carta vini ampia e rinnovata da cui gli ospiti potranno selezionare vini nazionali e internazionali prodotti da Masciarelli Tenute Agricole e una selezione nazionale ed internazionale delle esclusive etichette distribuite dalla Gianni’s Selection.

Il Sound & Wine Festival racconta quindi una storia musiche tutte nuove: dalle più classiche a quelle più “popolari” che aggiungono suggestione al Festival, come le romanze di Tosti e le canzoni di Totò, che non potranno fare a meno di emozionare visitatori italiani e stranieri.

Un evento particolare in una location unica: il Castello di Semivicoli sa di storia, quella che risale al XVII -XVIII secolo sul punto più alto di Semivicoli da dove è possibile estendere lo sguardo dalla Maiella fino all’Adriatico.

Appartenuto alla famiglia dei Duca di Celaya Sannita fino al 1790 venne poi venduto a una famiglia di commercianti di Sulmona.

Per secoli il palazzo è stato il centro del paese dei dintorni: sono infatti conservati tutti i luoghi di trasformazione delle materie prime caratteristiche della vita contadina, da un frantoio del 1868, alle vasche per fare il vino, a un granaio.

Foto: Pagina Facebook Castello Semivicoli

by Redazione
Souvenir d'Abruzzo

Le vacanze agli sgoccioli anzi, per tanti sono già finite da giorni. Per chi può godere di qualche altro giorno di riposo, una delle domande a cui dare risposta è: cosa riporto a casa?

Per chi è stato in Abruzzo, la risposta è: mortadella di Campotosto (nella foto), zafferano di Navelli e Montepulciano d’Abruzzo.

Questi i souvenir che i turisti riportano a casa dalle vacanze abruzzesi secondo Coldiretti; un dato che dimostra quindi come l’enogastronomia della nostra regione, ha un valore importante e acquista sempre più fascino.

Afferma Coldiretti Abruzzo:

L’acquisto di prodotti tipici come ricordo delle vacanze è una tendenza in rapido sviluppo favorita.

In Abruzzo, a fare la parte del leone sono i prodotti tradizionali legati alle specificità territoriali che riescono ad accontentare tutti i gusti e le diverse esigenze.

Il risultato è che il cibo è diventata la voce principale del budget delle famiglie in vacanza con circa un terzo della spesa di italiani e stranieri destinato alla tavola.

by francesca
bell'abruzzo anche a tavola

Bell’Abruzzo anche a tavola, la regione infatti è rinomata per piatti gustosi dai primi sino ai dolci.

Una varietà infinita di prelibatezza che possono essere gustate in tutte e quattro le province: dalla chitarra con le pallottine del Teramano, al bocconotto del Chietino, al parrozzo Pescarese fino allo zafferano (nella foto) dell’Aquilano.

Tanti sapori che fanno dei prodotti d’Abruzzo un vero e proprio turismo enogastronomico e non solo.

Infatti, secondo un’indagine del Cresa, negli ultimi otto anni in Abruzzo le imprese della ristorazione registrate alle Camere di commercio sono aumentate del 26,3% (+27,4% la media nazionale).

A fine marzo i ristoranti erano in Abruzzo 4.169.

Lorenzo Santilli, presidente del Centro regionale di studi e ricerche economico-sociali, ha dichiarato:

Sebbene l’aumento sia poco inferiore a quello italiano resta un settore molto attrattivo considerando che nello stesso periodo il commercio al dettaglio ha subito un lieve calo e il settore alberghi e ristorazione è aumentato in misura minore.

Nel dettaglio a prevalere sono le ditte individuali (38,9%), seguite da società di persone (32,7%) e di capitali (27,6%).

La tipologia imprenditoriale risulta più strutturata a Pescara e Teramo; mentre i ristoranti sono di tipo tradizionale a Chieti e L’Aquila: le ditte individuali sono rispettivamente 43,7% e 40,4%.

by francesca