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Un viaggio avvincente tra le bellezze del paesaggio italiano in bici, un tour delle regioni in compagnia di due conduttori che non sono lo stereotipo dei volti televisivi ma i ragazzi della porta accanto, una coppia anche fuori dal set, l’abruzzese Federico Perrotta, attore teatrale, comico con all’attivo moltissimi spettacoli e la bellissima Valentina Olla, show girl televisiva ed ora attrice teatrale e cantante: sulla scia delle emozioni approda su Prime Video Bicibicitalia.

Il progetto nasce dalla intuizione di Stefano Gabriele, regista televisivo e cinematografico romano,  titolare di Framexs Multimedia, azienda che da anni è attiva nella produzione di contenuti cinematografici, televisivi e video in senso generale.

Federico e Valentina danno vita ad alcune gag e poi, pedalando raggiungono i luoghi che vogliono mostrare. Spesso si soffermano a parlare con persone comuni, anche con le istituzioni ma ancora più spesso incontrano degli ospiti illustri in ogni campo.

L’idea di fondo come spiega il regista “è quella di raccontare il nostro meraviglioso Paese, soprattutto nelle sue aree meno sfruttate e conosciute, attraverso un mezzo di trasporto ecologico, salutare e fruibile per tutti: la bicicletta. Non una bicicletta sportiva o estrema ma una bici adatta a tutti, alle famiglie, ai ragazzi e agli anziani”.

La produzione del programma è targata Format srl e il produttore  è Mauro Venditti che ha creduto nel progetto investendo in esso uno sforzo non indifferente: la troupe di 16 persone infatti si è mossa in tutta Italia nell’arco di due stagioni per un totale di 40 puntate (due per ogni regione di lavoro).

La troupe vede la presenza di figure professionali di alto livello come Gianluca Gallucci (D.O.P.  e steadicam operator), Iulian Calugaru (D.I.T. e drone pilot), Davide Zucchetti ( montatore), Lorenzo Gabriele (colorist) ed Eugenio Vatta autore di alcune musiche ma soprattutto responsabile del mixage audio.

Un altro valore aggiunto al programma rappresenta la sigla finale Bicibicitalia composta ed eseguita dai Tetes de Bois.

E’Zenit Distribution a chiudere l’accordo con Prime Video per la diffusione del format.

“Quando ci hanno offerto questo programma abbiamo pensato di realizzare un sogno: stavamo per girare l’Italia con un mezzo così bello comodo, ecologico”- spiegano Federico Perrotta e Valentina Olla.

“Durante la tappa in Abruzzo ero entusiasta di far conoscere non solo a mia moglie, ma anche a tutta la troupe, le bellezze incredibili della nostra regione che in un territorio relativamente stretto rispetto alle vastità di altre regioni, riesce a comprendere la montagna, la collina, il mare, la pianura ma soprattutto l’aspetto enogastronomico che non va sottovalutato – prosegue Federico. – Insieme agli autori abbiamo studiato il percorso: Santo Stefano di Sessanio con l’albergo diffuso e la camminata straordinaria verso Campo Imperatore, un viaggio nell’anima per vari motivi”.

Il tuffo tra le bellezze d’Abruzzo, da sempre meta di turisti in qualsiasi stagione ha regalato grandi emozioni ma la passeggiata tutta abruzzese non finisce qui infatti come anticipano gli artisti, “siamo scesi anche giù a valle e tra centinaia di chilometri della costa abruzzese abbiamo scelto quella un po’ più rude e dunque la Costa dei Trabocchi ed è li che abbiamo testato il romanticismo di potersi affacciare sul mare da questa terrazza chiamata ‘trabocco’ e sorseggiare un calice di Pecorino locale guardando il tramonto sul mare: un’esperienza straordinaria”. Proprio in questa regione Federico e Valentina, hanno incontrato due grandi nomi: Stefano Magni ed Arianna Ciampoli.

Bicibicitalia in Abruzzo

Così concludono gli artisti: “tutto questo si lega molto bene con le iniziative dalla Regione Abruzzo che da anni sta lavorando sul cicloturismo: a noi piace la bicicletta slow, che va piano e con la quale è possibile godere di paesaggi straordinari insieme a tutta la famiglia”.

Il tour ‘virtuale’ tra le bellezze italiane di Bicibicitalia è già disponibile su Prime Video.

by Redazione

“Per gli italiani che l’hanno ispirata… per gli Irlandesi… per chiunque  è in difficoltà e continua a cantare. Per medici, infermieri, operatori in prima linea”.

Bono Vox, sul profilo Instagram degli U2, pubblica una canzone inedita, in questo momento di emergenza sanitaria per l’Europa, dove il Coronavirus annienta il corpo e l’anima ma non ferma il cuore e le emozioni.

Voce e piano, Bono intona il brano dal titolo “Let your love be known”: “sì, c’era silenzio, sì non c’era nessuno qui, sì camminavo per le strade di Dublino e non c’era nessuno vicino. (…) Vivi così lontano, giusto dall’altra parte della piazza e non posso raggiungerti, ma posso suonare, non puoi toccare, ma puoi cantare sui tetti”. Questi sono solo alcuni dei versi del brano.

Coronavirus, Bono canta per l’Italia: “Una canzone per chi lotta”

Let Your Love Be Known

Yes, there was silence
Yes, there was no people here
Yes, I walk through the streets of Dublin
And no one was near

Yes, I don’t know you
No, I didn’t think I didn’t care
You live so very far away from
Just across the square

And I can’t reach
But I can ring
You can’t touch
But you can, you can sing
Across rooftops
Sing down the phone
Sing and promise me you won’t stop
Sing your love be known
Oh, let your love be known

Yes, there is isolation
You and me we’re still here
Yes, when we open our eyes
We will stand down the fear

And maybe I said the wrong thing
Yes, I made you smile
I guess the longest distance
Is always the last mile

And I can’t reach
But I can ring
You can’t touch
But you can, you can sing
Across rooftops
Sing to me down the phone
Sing and promise me you won’t stop
Sing and you’re never alone
And again

Sing
As an act of resistence
Sing though your heart is overthrown
Sing, when you sing there is no distance
So let your love be known
Oh, let your love be known
Though your heart is overthrown
Let your love be known

 Traduzione: “Fai conoscere il tuo amore”

Sì, c’era silenzio
Sì, non c’erano persone qui
Sì, passeggio per le strade di Dublino
E nessuno era vicino

Sì, non ti conosco
No, non credevo che non mi importasse
Vivi così lontano
Dall’altra parte della piazza

E non riesco a contattarti
Ma posso suonare
Non puoi toccare
Ma puoi, puoi cantare
Sui tetti
Cantare al telefono
Canta e promettimi che non smetterai
Canta in modo che il tuo amore sia noto
Oh, fai conoscere il tuo amore

Sì, c’è isolamento
Io e te siamo ancora qui
Sì, quando apriremo gli occhi
Annulleremo la paura

E forse ho detto la cosa sbagliata
Sì, ti ho fatto sorridere
Credo che la maggior distanza
Sia sempre l’ultimo chilometro

E non riesco a contattarti
Ma posso suonare
Non puoi toccare
Ma puoi, puoi cantare
Sui tetti
Cantare per me al telefono
Canta e promettimi che non ti fermerai
Canta e non sarai mai solo
E ancora

Canta
Come atto di resistenza
Canta anche se il tuo cuore è travolto
Canta, quando canti la distanza non esiste
Quindi fai conoscere il tuo amore
Oh, fai conoscere il tuo amore
Anche se il tuo cuore è travolto
Fai conoscere il tuo amore

(Notizia da Ansa, video Rtl)

 

by Alessandra Renzetti

Ed è così che mentre la tensione sale, mentre l’angoscia avanza ed il numero dei contagiati spaventa, un piccolo segno di speranza all’interno di un’Italia divisa dalle aspettative ma unita nel dolore si fa strada: un arcobaleno e la scritta “andrà tutto bene” danno voce ai bambini di Modugno (Bari) su lenzuola appese ai balconi delle case.

Si tratta di un’iniziativa di alcune mamme e che si sta diffondendo in diverse città, dalla Puglia alla Campania, ma anche a Roma per reagire con ottimismo all’emergenza coronavirus, ed impegnare quei piccolini in casa che forse non possono ancora capire la gravità della situazione in cui versa “mamma Italia”. Questa forma di comunicazione che si diffonde piace tanto e cerca, almeno idealmente, di contrastare la diffusione del virus.

In questi giorni bui in cui anche il sole con la sua luce sembra mentire, questi colori innocenti si affacciano verso il mondo lanciando dei messaggi positivi proprio da quelle abitazioni che tengono in gabbia le emozioni altalenanti e complesse, fatte di quel mix di rassegnazione e rabbia, paura e tristezza. Tanti i messaggi lasciati in giro dai pedoni nelle città italiane quando ancora una passeggiata non era proibita categoricamente ed in fin dei conti volevano solo poter rassicurare uno Stato ferito con la frase diventata anche hashtag in questa circostanza: “andrà tutto bene”.

Possibile che accade tutto ciò nel mondo? Può essere che accade questo in quell’Italia che ha solo ‘assaporato’ il freddo dell’inverno, e che gioiosamente si preparava ad accogliere la bella stagione? Un incubo al momento congela le speranze, mentre gli occhi piangono quando le mani sfogliano, anzi no “clickano” sulle immagini di quell’Italia solare e preziosa, e non solo poichè è anche bella da morire.

“Vogliamo lanciare un’onda di positività – dicono gli ideatori di questa bella iniziativa tutta italiana – e inoltre i bambini si divertiranno molto a dipingere”.

Sulle lenzuola decorate che sembrano interagire con un mondo privato della sua anima non mancano mani, cuori, speranze e i nomi dei bambini che lo hanno realizzato e che sono fieri di poter dare un messaggio positivo esortati anche dalle loro mamme che li proteggono da un virus cattivo e prepotente. E’ un modo originale per esorcizzare la paura e l’attesa, per ingannare lo scorrere delle ore ai tempi dell’#iorestoacasa e dell’#andràtuttobene.

Pensieri positivi da parte dei bambini, che alla base di quell’arcobaleno vedono la vera ricchezza: l’amore di chi li protegge anche in un momento in cui la preoccupazione è forte.

(Foto da Ansa)

by Alessandra Renzetti

 Straordinaria risposta da parte del pubblico per l’ultimo appuntamento di Stills of Peace and Everyday Life Italia e Iran, promosso da Fondazione Aria in collaborazione con il Comune di Atri e organizzata da Delloiacono Comunica. Il bilancio di questo 2019 è molto positivo: la manifestazione ha accolto complessivamente oltre 25000 visitatori tra le varie location di Atri e il Castello di Roccascalegna dove la mostra Countries, Landascapes & Wool sarà visitabile fino al 3 novembre. L’ultimo appuntamento ad Atri ha visto protagonista la presentazione del lungometraggio premio Oscar come miglior film straniero (2012) “Una separazione“, di Asghar Farhadi, una riflessione sulla relatività della verità e sulla difficoltà dei rapporti di coppia di un Paese severo come quello iraniano. Dopo l’ultimo tour di visita guidata delle mostre nelle Scuderie Ducali e nel Museo Archeologico, con le spiegazioni dei curatori Antonio Zimarino e Mariano Cipollini, si è tenuta la presentazione del catalogo di questa VI edizione di Stills of Peace. Un volume di 120 pagine in italiano e inglese, edito da delloiacono Edizioni, con testi critici dei curatori delle mostre e un approfondimento sulla storia del cinema iraniano a cura di Pino Bruni. Una pubblicazione che, nella sua complessità e completezza, cerca di restituire l’esperienza totale del progetto dalle foto delle mostre allestite ai video delle performance, con contenuti multimediali e approfondimenti extra sugli artisti e le tematiche culturali trattate. A fine serata, come ormai consuetudine, il presidente di Fondazione Aria Alessandro Di Loreto e l’Assessore alla Cultura del Comune di Atri Domenico Felicione hanno annunciato il Paese ospite della settima edizione di Stills 2020: il Giappone.

Stills of peace

“Il Giappone – afferma l’assessore Domenico Felicione – è uno tra gli stati più popolosi del mondo e, a oggi, è la terza potenza economica mondiale. Nonostante la notevole distanza geografica e le spiccate differenze culturali è un paese che da anni stiamo conoscendo soprattutto per la sua gastronomia ampiamente presente in Italia, ma anche per i suoi prodotti tecnologici e non solo. E’ un paese indubbiamente ricco di fascino dal punto di vista storico, artistico e culturale che merita di essere conosciuto più a fondo e Stills of Peace offrirà, ancora una volta, l’occasione per un dialogo tra le due culture permettendoci di raggiungere questo obiettivo”.

Stills of peace

Un Paese dalle radici culturali e artistiche profonde, – aggiunge il Presidente della Fondazione Aria Alessandro Di Loreto – con tradizioni antichissime uniche al mondo e distinguibili anche dagli altri paesi orientali; un Paese che è riuscito, anche grazie alla sua conformazione geografica, alla sua innegabile caparbietà e al rigore del suo popolo, a conservare riti e usanze millenarie senza rinunciare all’innovazione tecnologica, all’ammodernamento e all’integrazione globale. Ricco di forti contrasti e contraddizioni, il Giappone rappresenta oggi una delle nazioni più universalmente apprezzate e affascinanti, anche dal punto di vista della cultura gastronomico”.

Tra le novità per l’anno 2020, il dialogo tra le due nazione si amplierà, per l’appunto, con un focus sulla cultura gastronomica giapponese e italiana entrambe con tradizioni e storie ultra millenarie e riconosciute in tutto il mondo. Per maggiori informazioni sul progetto Stills of Peace e su altri eventi artistici e culturali, è possibile visitare i sitiwww.stillsofpeace.com e www.fondazionearia.it, e le pagine Facebook e Instagram, aggiornati con tutte le ultime novità.

“La sfida del turismo italiano è essenzialmente una: considerare il turismo come comparto. Fino a oggi il turismo è stato considerato al traino dei servizi o del commercio, ma mai come comparto economico a tutti gli effetti. Solo con questa prospettiva possiamo articolare un disegno legislativo complessivo, finora abbiamo solo assistito a interventi spot e provvedimenti d’urgenza”.

Lo ha detto Vittorio Messina, presidente di Assoturismo Confesercenti, al convegno ‘Le nuove sfide del turismo italiano’, organizzato dall’osservatorio parlamentare per il Turismo nella sala Zuccari di Palazzo Giustiniani a Roma.

E’ intervenuto anche l’assessore al Turismo della Regione Abruzzo Mauro Febbo, nel ruolo di coordinatore della Commissione Turismo e Industria alberghiera della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome.

Conclusioni affidate al ministro delle Politiche Agricole Alimentari, Forestali e del Turismo Gian Marco Centinaio.

by Alessandra Renzetti

Paesaggio, testimone del Valore comunitario. È il tema portante della 10^ edizione della Festa Nazionale dei Borghi Autentici d’Italia. La lettura del paesaggio non può prescindere dalla comprensione delle sue potenzialità e dalla capacità di metterle a valore delle comunità che lo abitano. Nel corso della conferenza stampa di presentazione del programma sono intervenuti i rappresentanti della Regione Abruzzo, dell’Associazione Borghi Autentici d’Italia, del Parco Nazionale Abruzzo Lazio e Molise e il sindaco di Barrea.

Barrea panorama con lago

Gianfilippo Mignona vice presidente associazione Borghi Autentici d’Italia ha presentato il progetto nazionale:

“L’Associazione Borghi Autentici d’Italia copre 370 territori, in 17 regioni italiane con 1 milione di cittadini. Le comunità locali sono i veri agenti di promozione del territorio. L’evento di Barrea è una tappa simbolica in un momento di congiunzione tra le criticità storiche delle aree interne e le opportunità di sviluppo legate alla ricerca crescente della cultura del cibo e della qualità della vita.

Il 2019 è l’anno del turismo lento di cui Barrea ne è un esempio. Rinunciare a ritmi frenetici a favore di quelli lenti per scoprire gli scorci dei borghi, gustare i sapori e riflettere sulla tradizione e la cultura dei luoghi”.

Francesco Di Filippo, direttore Dipartimento Turismo Cultura e Paesaggio della Regione Abruzzo ha sottolineato che:

“La ricerca dell’esperienza e un turismo che funzioni tutto l’anno, sono gli obiettivi della Regione Abruzzo. Nei borghi c’è il vero lifestyle italiano ricercato dagli stranieri e riscoperto da molti giovani che scelgono di vivere praticando i mestieri tradizionali. Fare rete, fare formazione e sfruttare le tecnologie del web sono le strade per valorizzare e far conoscere i borghi dell’Abruzzo. Il tema del paesaggio testimonia la crescita culturale dei borghi. Il paesaggio è oggi un elemento dinamico insieme alle nuove attività riscoperte proprio dai giovani”.

Mauro Febbo assessore al Turismo Regione Abruzzo è intervenuto affermando:

“Siamo felici di essere rientrati in questa manifestazione di valenza nazionale. Oggi l’Abruzzo annovera 75 Borghi di cui 46 sono Borghi Autentici, a testimonianza del valore che la Regione attribuisce a questi luoghi. I Borghi, infatti, sono fondamentali anche per il comparto industriale perché mantengono le tradizioni e la cultura dell’enogastronomia a difesa dell’agricoltura svantaggiata. Quest’anno la nostra regione si fregia del marchio di balneabilità dei due laghi di Barrea e Scanno, un lasciapassare per il turismo di qualità e di sport acquatici”.

Presentazione Festa Borghi Autentici

Andrea Scarnecchia sindaco di Barrea ha espresso soddisfazione:

“Siamo onoratissimi di accogliere questa manifestazione che proietterà il Borgo e i cuoi abitanti nel panorama nazionale del grande turismo. Barrea è stato uno dei primi nove comuni ad aderire all’associazione dei Borghi Autentici d’Italia. Barrea punterà sulla conoscenza della cultura del territorio e delle sue peculiarità. Il Borgo è una sintesi tra potenzialità naturalistiche, conservazione delle tradizioni e vivacità delle attività turistiche. L’ultima conquista è il recente allestimento di una stazione per sport acquatici da praticare sul lago”.

 

Augusto Barile vice presidente del PNALMha sottolineato l’importanza di Barrea nel Parco:

“La Festa dei Borghi rappresenta l’avvio dei festeggiamenti del centenario della fondazione del Parco Nazionale Abruzzo Lazio e Molise. Barrea è un borgo incastonato in una natura preziosa per bellezza e varietà di flora e fauna. Il Parco vanta il primato italiano per la ricchezza di biodiversità per le Faggete patrimonio dell’Unesco. Il dialogo con la Regione Abruzzo è indirizzato a riportare il comune di Barrea nei circuiti virtuosi della progettualità per raggiungere l’obiettivo della destagionalizzazione del turismo”.

 

Antonio Di Santo presidente della Comunità del  Parco ha concluso:

“Barrea rappresenta la giusta congiuntura tra il mantenimento del paesaggio e il progresso del territorio. La conservazione in chiave di sviluppo del territorio è fondamentale, il Parco vanta infatti la conservazione del lupo, del camoscio appenninico e dell’orso marsicano. La Festa dei Borghi Autentici concilia l’offerta turistica e tradizionale dei luoghi con la riflessione sulla conservazione del paesaggio”.

La presentazione è stata allietata dai canti popolari d’Abruzzo con il gruppo musicale Il Saltarello e le sue danzatrici. Un buffet di prodotti tipici regionali, offerti dal comune di Barrea, ha chiuso la mattinata.

 

La regione dei tanti borghi, scrigno di storia e natura, mostra il proprio saper fare e le tradizioni identitarie dei luoghi attraverso tre giorni di cultura, natura, enogastronomia e intrattenimento tra i suggestivi scorci del meraviglioso borgo di Barrea.

Foto Barrea

Collocato nel cuore del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, uno dei Parchi più antichi d’Italia, il borgo di Barrea, vessillo dei Borghi Autentici d’Italia per il 2019, offre la conoscenza dei valori culturali e sociali inclusivi dell’Abruzzo nei luoghi dove la popolazione con “orgoglio”, attraverso la quotidiana sperimentazione della memoria nei mestieri e nelle pratiche di vita, preserva la cultura e vive il futuro attraverso una visione nuova delle produzioni tradizionali.

La pianificazione sostenibile, la preservazione del territorio, l’attenzione alla qualità della vita della popolazione che lo abita, sono i temi di salvaguardia dell’identità dei Borghi Autentici. Il presidio delle tradizioni con scelte responsabili nell’uso del territorio e della gestione delle pratiche quotidiane sono la nuova prospettiva che può concorrere in modo robusto allo sviluppo e alla competitività locale e, nel contempo, a generare occasioni di “qualità di vita” per i cittadini dei territori compresi quelli “temporanei” ovvero i visitatori.

by Redazione

Quando le anime di donne sensibili si incontrano possono nascere progetti straordinari; ma se si sposano un’anima abruzzese ed una pugliese, il genio non manca. A monte di questa considerazione c’è la creazione di un progetto tutto made in Italy che sta spopolando all’Estero.

Il progetto in questione prende forma dalle idee della pugliese Angela Tursi madre di un album di composizioni piano, voce, sax e arpa. Qui tutto trae ispirazione dalle teorie pittoriche di Kandinsky secondo le quali il colore “Blu” è il colore dell’anima, o meglio della parte più profonda del “sé”.

Secondo la teoria di Kandinsky infatti i colori come le arti, come la pittura e la musica nello specifico possono influenzare tantissimo il livello inconscio dello spettatore tanto da arrivare ad avere la cosiddetta sinestesia: un processo percettivo, inconscio dove si ha una sovrapposizione di più sensi da parte dello spettatore.

Proprio questo vogliono generare con la loro amichevole complicità artistica Angela e l’abruzzese Marina Chichi, colei che racconta il mondo attraverso la fotografia; ambiscono a dare vita a quella sinestesia come processo che non avviene in tutte le persone, ma che può essere stimolato con la fotografia e la musica che vanno a scavare nella parte più interna del proprio io producendo talvolta anche grandi emozioni.

Ecco dunque che nasce, Blue, un progetto sensoriale germogliato dall’incontro del suono sincero e introspettivo con la fotografia concettuale ed intima il cui punto di partenza da cui si muovono le due artiste è la teoria racchiusa nell’opera “Lo spirituale nell’arte”, del pittore russo W. Kandinsky nel quale si enuncia, appunto, lo stretto legame tra colori e musica.

Il pittore parla nelle sue teorie del collegamento profondo tra determinate variazione cromatiche con determinati timbri sonori: il colore come elemento di natura visiva genera un suono interiore. La musica a sua volta, attraverso i suoni riesce a descrivere i colori.

Musica e pittura quindi legate e armonizzate tra di loro, come linguaggi sensoriali che riescono a unirsi di fronte allo spettatore creano medesime percezioni e sollecitano stati d’animo nel pubblico e di conseguenza la “sinestesia”, di cui lo stesso Kandinsky parla come processo percettivo, piuttosto inconsueto, generato con l’interazione e la sovrapposizione spontanea e incontrollata di due sensi, di diversi linguaggi sensoriali.

Ed è questo il punto di arrivo dell’interazione artistica di Angela e Marina: Blue Paintings, una raccolta di musiche con piano e voce composte da Angela, un’insieme di vibrazioni sonore legate al concetto spirituale del colore blu, alle forme geometriche, alle impressioni e improvvisazioni teorizzate da Kandinsky che abbracciano le espressioni visive di Marina, e riprendono gli stessi concetti teorici del pittore, ricercati in una fotografia intimistica e nell’utilizzo della cianotipia, un’ affascinante e antico processo di sviluppo di fine ‘800 legato alle gradazioni cromatiche del blu.

Il progetto è basato quindi sull’unione di due linguaggi sensoriali, uno scambio fra musica e fotografia/pittura nate dalla “necessità interiore” come la definiva Kandinsky, dell’artista di esprimere il suo stare al mondo; si tratta di due punti di vista diversi che confluiscono in una finale composizione sinestetica: mediare tra il visibile e l’invisibile. La connessione tra il mondo esteriore con quello interiore in colui che osserva e ascolta troverà accoglimento lunedì 24 giugno a Londra, presso la Swiss Church nell’evento chiamato “Blue. A Sensorial Performance”.

Copertina evento

Chi sono le due artiste?

Marina Chichi nasce negli anni ’80 in Italia dove coltiva da sempre la passione per l’arte, la storia e il design. Preferisce leggere storie raccontate attraverso le immagini: la fotografia come mezzo per raccontare la propria visione del mondo. La ricerca e lo studio della sua forma stilistica inizia con corsi di formazione tenuti da importanti fotografi, attraverso la partecipazione ad ambienti fotografici e festival e l’esperienza come fotografa da studio, backstage su vari cortometraggi italiani e progetti personali con temi sociali.

Trasferitasi a Londra ha iniziato a lavorare come fotografa di eventi, concerti e cortometraggi internazionali. Continua la sua ricerca stilistica organizzando la sua prima mostra fotografica nel Maggio 2018 con il progetto What does being a Woman mean to you? Un lavoro di un anno sul senso di essere donna attraverso ritratti e le interviste di donne conosciute lungo l’avventura in terra inglese. Con il progetto Blue si discosta dal suo genere fotografico, il ritratto e il reportage per dar spazio alla creatività e al suo intimo nello stile concettuale e artistico della fotografia.

Angela Tursi è una pianista e cantante italiana. Dopo aver completato due master in musica classica e jazz, si è trasferita a Londra dove ha iniziato a lavorare con diversi cori. Come corista, si è esibita alla Casa de musica in Portogallo, all’auditorium Parco della Musica di Roma, all’elbphilharmonie di Amburgo, al Royal Court Theatre di Londra, alla National Concert Hall di Dublino, alla Casa del Jazz di Roma. Nel maggio 2018 pubblica il suo primo album Blue Paintings sulla connessione tra il colore blu e la musica, ispirato al libro “Per quanto riguarda la spiritualità sull’arte” scritto dal pittore russo W. Kandinsky. Ha eseguito la sua composizione durante il Piano Lab Festival di Martina Franca in Italia, Open Piano presso la libreria Feltrinelli di Milano, la mostra Oceania alla Royal Academy of Arts di Londra, il Piano Day allo Shoreditch Treehouse di Londra e al Play Piano for the Planet di Londra. Dopo un anno, Blue Paintings sta diventando un progetto multisensoriale.

by Alessandra Renzetti