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Nuovi convitti maschili e femminili per l’istituto alberghiero di Villa Santa Maria: è la proposta proveniente dagli otto sindaci dei Comuni dell’Unione Montana del Sangro dopo aver appreso la preoccupante situazione relativa all’ospitalità per il prossimo anno accademico. Nell’anno scolastico 2020/2021 si prevedono 140 convittori e 105 convittrici e gli spazi attualmente esistenti non riuscirebbero a garantire il rispetto delle norme di sicurezza e prevenzione conseguenti alla pandemia da Covid-19. Sulla stessa linea d’onda è la Provincia di Chieti che, nel corso di una riunione operativa dei giorni scorsi alla quale hanno partecipato il presidente Mario Pupillo, il vicepresidente Arturo Scopino (presidente anche dell’Unione), il sindaco di Villa Santa Maria Pino Finamore e la dirigente scolastica Giovanna Ferrante, ha manifestato apprensione per le criticità derivanti dalla riapertura dell’IPSSAR “G. Marchitelli” e dalla mancanza di spazi idonei.

A farsi portavoce dell’istanza lo stesso Scopino che, in rappresentanza dell’Unione, ha inviato una nota al Presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio e al Presidente della Provincia di Chieti Mario Pupillo, contenente la preoccupazione dei sindaci dei comuni membri dell’Unione (Colledimezzo, Montebello sul Sangro, Monteferrante, Montelapiano, Montenerodomo, Pietraferrazzana, Roio del Sangro e Rosello) in relazione alla riapertura dell’istituto e dei relativi convitti a settembre prossimo. I primi cittadini sono particolarmente preoccupati per la mancanza, nelle strutture esistenti adibite a convitti maschile e femminile, di stanze sufficienti ad ospitare i nuovi iscritti, dovendo prevedere stanze singole per ciascuno studente, nel rispetto delle nuove norme di sicurezza e prevenzione determinate dall’emergenza sanitaria. Secondo una prima ricognizione tecnica effettuata dall’Unione, si potrebbero acquisire due immobili in costruzione ubicati nel centro abitato a poca distanza dall’istituto, al costo stimato per l’acquisto e il completamento di circa 4 milioni di euro.

«Chiedo al Presidente della Regione Abruzzo e al Presidente della Provincia di Chieti di tenere in debita considerazione la proposta  – spiega Arturo Scopino – affinché il prestigioso IPSSAR “G. Marchitelli” possa iniziare il nuovo anno scolastico in sicurezza e senza perdere neanche un iscritto, continuando a formare giovani che faranno conoscere il nome di questo istituto, di questa cittadina, della nostra provincia e della nostra regione in tutto il mondo».

«Questa soluzione è l’unica che consentirà una regolare iscrizione degli studenti alla scuola senza incidere sul numero degli iscritti, garantendo a tutti i convittori l’accesso ai convitti – aggiunge il presidente Scopino –  mentre altre paventate soluzioni volte ad ospitare gli alunni in spazi diversi a Villa Santa Maria e nei comuni limitrofi determinerebbero sicuramente un costo significativo da sostenere ed una ridotta iscrizione degli  studenti che preferiranno altre sedi,  con danni rilevanti ed irreversibili per l’istituto e per l’economia locale, già fortemente compromessa dalle conseguenze derivanti dalla pandemia».

La realizzazione di nuovi convitti non solo risolverà in via definitiva le problematiche attinenti all’ospitalità dei convittori ma contribuirà all’avvio, con poche ulteriori risorse, di un concreto progetto di realizzazione di un campus che potrebbe diventare una vera attrattiva per i giovani che decideranno di frequentare l’istituto alberghiero.

«Non dimentichiamo – conclude Arturo Scopino – che l’IPSSAR è tra le scuole più antiche d’Italia ed è riuscito a diventare celebre nel mondo grazie all’interesse della Provincia di Chieti che ha investito notevoli risorse economiche nel corso del tempo e da ultimo ha finanziato 2.633.930,00 € per l’adeguamento e il miglioramento sismico dell’attuale sede, i cui lavori saranno oggetto di contrattualizzazione con la ditta aggiudicataria Cacedi s.r.l. di Giugliano (NA) entro il corrente mese di giugno”.

La scuola venne istituita nell’anno scolastico 1939-1940 come “Regio corso di avviamento professionale ad indirizzo alberghiero” e divenne istituto professionale di secondo grado nel 1962. Alla fine degli anni novanta, in seguito alla riforma della scuola ai sensi della legge 425/97, l’istituto prese il nome di IPSSAR (Istituto Professionale di Stato per Servizi Alberghieri e della Ristorazione).

Ma la scuola alberghiera non ha mai avuto una sede vera e propria. Negli anni si sono ricavate aule disseminate un po’ ovunque nel paese, dal piano seminterrato dell’edificio comunale fino alle aule della ex scuola media in Corso Umberto, passando per i locali dell’ex pastificio Castracane in Piazza Marconi, fino a quando, nel 2006, grazie a un ingente finanziamento della Provincia di Chieti, venne inaugurato l’edificio oggi sede dell’istituto. Nel 2010 si raggiunse il picco di iscritti con 786 alunni provenienti da 240 comuni diversi appartenenti a 5 regioni e ben 3 paesi membri della Comunità europea.

In relazione alla comunicazione inoltrata dal presidente dell’Unione Montana dei Comune del Sangro Arturo Scopino sulla proposta di realizzazione di nuovi convitti per l’IPSSAR “Marchitelli”, si aggiunge la precisazione del sindaco di Villa Santa Maria Pino Finamore in merito alla vicenda: “La riunione avvenuta in Provincia alla quale ho presenziato è stata chiesta dalla preside Giovanna Ferrante, su mia proposta, dopo aver verificato la situazione che si potrebbe prospettare alla riapertura della scuola a settembre a causa dell’imposizione delle nuove norme di sicurezza. L’incontro è stato finalizzato alla ricerca di soluzioni per poter far fronte agli studenti che fruiranno del servizio di convitto. Data la carenza di capienza adeguata si è pensato di proporre, tramite l’ente provinciale e non attraverso l’Unione menzionata, alla Regione Abruzzo l’acquisto dei due nuovi immobili. Questa potrebbe essere l’occasione per ampliare gli spazi a disposizione degli studenti e per incrementare la ricettività della struttura”.

by Redazione

Al via nei comuni dell’Unione Montana dei Comuni del Sangro il servizio associato di sanificazione di ambienti e locali pubblici per affrontare l’emergenza da Covid-19 e ridurre al minimo tutte le situazioni che possono favorire la diffusione del virus. Colledimezzo, Montebello sul Sangro, Monteferrante, Montelapiano, Montenerodomo, Pietraferrazzana, Roio del Sangro e Rosello beneficeranno del servizio che è stato attivato proprio in vista del periodo estivo quando i piccoli paesi del Sangro vivono un forte incremento dei residenti.

Grazie a trasferimenti statali ad doc attribuiti, l’Unione ha organizzato, senza costi aggiuntivi per i Comuni ed i propri cittadini, la sanificazione permanente degli ambienti che riguarderà gli immobili comunali, gli automezzi comunali, gli ambulatori medici, le chiese, fino agli operatori del territorio.

«L’iniziativa – spiega il presidente dell’Unione Arturo Scopino – è unica nel territorio regionale, in quanto nella maggior parte dei casi i singoli Comuni hanno affidato le prestazioni a ditte esterne affrontando costi molto onerosi. Considerando che questi interventi devono essere effettuati con periodicità al fine di preservare nel tempo la salute dei cittadini, gli enti, dopo le prime sanificazioni effettuate nell’immediatezza della fase 2 dell’epidemia da Covid-19, saranno costretti a impegnare ulteriori significative risorse di bilancio per garantire anche in futuro il servizio o desisteranno dal farlo». «Mentre l’iniziativa pilota in questione – aggiunge –  non grava sulle casse dei Comuni i quali, potendo contare sulle risorse statali e sul servizio associato predisposto dall’Unione, potranno regolarmente assicurare la sanificazione degli ambienti di interesse comunale anche nei prossimi anni».

Arturo Scopino

Il servizio sarà effettuato in house, con impiego di personale dipendente degli otto comuni membri e volontari, attraverso macchinari che utilizzano l’ozono, un gas che ha la funzione di eliminare batteri, virus, odori ed un grande vantaggio rispetto ad altri disinfettanti, quello di poter essere distribuito uniformemente ovunque, anche in zone inaccessibili; così in pochi minuti le superfici sono decontaminate in modo efficace senza bisogno di utilizzare un altro disinfettante.

by Redazione

Consegnati dall’Unione Montana dei Comuni del Sangro, stazione appaltante, i lavori di manutenzione straordinaria delle strade provinciali del distretto 4 della provincia di Chieti.

Quindici i comuni interessati (Casoli, Civitaluparella, Colledimacine, Fallo, Gamberale, Gessopalena, Montebello sul Sangro, Montelapiano, Montenerodomo, Pennadomo, Quadri, Pizzoferrato, Roccascalegna, Torricella Peligna e Villa Santa Maria) dalla rete stradale che sarà migliorata con diversi interventi per un importo complessivo di 2.300.000,00 € finanziato con fondi Masterplan per l’Abruzzo, Delibera CIPE n. 26/2016, Fondo Sviluppo e Coesione 2014/2020 – Piano per il Mezzogiorno.

La consegna dei lavori è avvenuta nella sede dell’Unione, a Villa Santa Maria, alla presenza dei sindaci dei paesi coinvolti, del presidente dell’Unione e vice presidente della provincia Arturo Scopino, del consigliere provinciale e sindaco di Casoli Massimo Tiberini, del direttore dei lavori Ing. Pasquale Cosco, della ditta affidataria Colanzi s.r.l. di Casoli e del R.U.P. Ing. Michele Rocco Carozza.

«Dopo tanti anni di inerzia le strade provinciali sono finalmente protagoniste di migliorie che si attendevano da molto tempo – commenta il vice presidente della Provincia di Chieti Arturo Scopino – questo è uno dei tanti interventi che l’ente provinciale sta portando avanti in questo territorio. Entro l’anno la Provincia metterà in campo risorse per oltre 50 milioni di euro ed avvierà cantieri su tutto il territorio provinciale sia nel settore della viabilità che nel settore dell’edilizia scolastica, contribuendo al rilancio dell’economia del nostro Paese e della nostra provincia. Un ringraziamento particolare va al presidente della Provincia di Chieti Mario Pupillo, al Dirigente del Settore 2 Ing. Nicola Pasquini e alla struttura tecnica provinciale e dell’Unione che, nonostante i disagi creati dall’emergenza da Covid-19, hanno lavorato senza sosta per avviare anche questo cantiere. Sentita riconoscenza è dovuta al  Sen. Luciano D’Alfonso perché ha dato la possibilità all’Abruzzo, attraverso il reperimento di fondi durante il suo mandato di presidente della Regione, di mettere in sicurezza una rete stradale desueta e che necessitava da anni di urgenti lavori di manutenzione».


Gli interventi del  lotto di lavori in questione riguardano le seguenti strade provinciali: la SP 100 Pedemontana, la SP 107 Peligna, la SP 110 Torricella Peligna – Altino, la SP 129 Roccascalegna – Fondovalle Sangro, la SP 132 Torricella Peligna – Fallo, la SP 133 Torricella Peligna – Villa Santa Maria, la SP 135 Pennadomo – Fondovalle Sangro, la SP 147 Villa santa Maria – Montebello sul Sangro, la SP 156 Montelapiano, la SP 159 variante di Villa Santa Maria, la SP 164 Quadri – Stazione di Palena,la  SP 166 Valle del Sole e la SP 76 Ascigno – Capoposta (Casoli).

Sono oltre 300 i km complessivi sui quali la Provincia interverrà mettendo in sicurezza i tratti più maltenuti, ripristinando anche la segnaletica stradale. Il cantiere, data la disponibilità dei fondi già erogati dalla Regione Abruzzo pari al 60% della spesa complessiva, potrà essere concluso entro l’autunno.

«L’attenzione per il territorio e per i suoi residenti è al primo posto – spiega il consigliere provinciale Massimo Tiberini – come Provincia stiamo cercando di valorizzare al massimo le risorse umane dell’ente, impiegandole in modo utile ed efficiente, affinché i lavori possano andare avanti celermente».

by Redazione
zona rossa

Il consigliere regionale del Pd Antonio Blasioli in merito alla zona rossa dell’aera vestina chiede un’interrogazione urgente sulla sua mancata proroga:

“Sta diventando una telenovela triste la travagliata storia della zona rossa vestina, rimossa dal Presidente Marsilio con l’ordinanza di qualche giorno fa – lamenta il consigliere PD Antonio Blasioli –  non sappiamo perché, malgrado i dati sanitari fossero allarmanti dall’inizio, sia stata istituita con tanto ritardo; non sappiamo cosa sia stato fatto dalla Regione delle attività annunciate in termini di prevenzione e cura all’interno del suo perimetro; né in base a quali dati la zona rossa non sia stata prorogata, considerato il permanere dei contagi e le istanze presentate dai sindaci prima, durante e dopo le restrizioni. Per queste ragioni e visto che malgrado le tante domande, una risposta ufficiale, peraltro dovuta dalla massima istituzione del territorio ai suoi amministrati, non è arrivata, ho presentato un’interrogazione a risposta scritta, recependo tutti i quesiti raccolti fra amministratori, categorie, sanitari, voci importanti del territorio vestino”.

“Ci chiediamo su cosa si basino le decisioni della Regione – incalza Blasioli –  visto che durante il periodo di vigenza dei provvedimenti di “zona rossa” e nonostante le esternazioni di Marsilio a mezzo stampa: non sono stati messi a punto o effettuati screening epidemiologici nelle popolazioni coinvolte dalle misure e così non si ha un quadro chiaro della diffusione del virus all’interno di queste comunità. Inoltre le istituzioni locali hanno lamentato più volte ritardi nell’esecuzione e lavorazione dei tamponi prelevati a cittadini residenti nella zona che quindi aggraverebbero l’indisponibilità di dati su cui basare decisioni di revoca dei provvedimenti di istituzione della “zona rossa”. Almeno la fotografia della situazione era dovuta, perché le misure prese hanno avuto una ricaduta pesante sul territorio vestino, che non ha ricevuto né sostegni economici, né agevolazioni peraltro chieste da amministratori e produttori locali. Anzi, nonostante la Regione avesse stanziato fondi e misure a sostegno delle famiglie e potesse aiutare le zone rosse, non solo ha tardato nella nomina del comitato tecnico scientifico che avrebbe permesso all’Ente di agire per gli aiuti a questa zona, secondo quando contenuto nella legge Cura Abruzzo, ma Sospiri e Marsilio hanno utilizzato questa emergenza nell’emergenza per una sterile polemica contro il Governo che aveva già fatto arrivare alla popolazione i suoi sostegni”.

Tanti gli altri quesiti posti, prosegue Blasioli:

  • a cominciare dalle motivazioni del ritardo dell’attuazione della zona rossa vestina scattata solo il 25 marzo 2020, anche se a fondare la restrizione è lo stesso documento della ASL di Pescara che aveva fondato la richiesta di zona rossa per Elice.
  • Si chiede inoltre il perché nella perimetrazione non sia stata seguita la direttrice Città Sant’Angelo – Loreto – Penne, indicata dalla ASL, escludendo dal provvedimento Comuni come Loreto e Città Sant’Angelo.
  • Quali siano i dati e le informazioni epidemiologiche su cui hanno valutato e quali screening abbiano compiuto durante le restrizioni, come la Asl di Lanciano, ad esempio, ha fatto a Caldari specificando bene le ragioni;
  • Se tali studi saranno svolti ora per la Val Fino, finché resta il provvedimento e come chiedono i sindaci.
  • Quali protocolli, quanti tamponi e attività preventiva siano stati svolti all’interno dell’ospedale San Massimo di Penne, focolaio del contagio sia per la popolazione che per gli operatori sanitari.
  • E, una volta operativo il Covid Hospital di Pescara, come le due strutture interagiranno nella gestione e nel trattamento dei pazienti contagiati considerato che, ad oggi, il presidio ospedaliero San Massimo opera quale centro Covid e che tale scelta ha comportato lo spostamento temporaneo di alcuni servizi in precedenza attivi all’interno dello stesso.

“Servizi, questi ultimi – conclude Blasioli – che dovranno essere ripristinati, specie chirurgia e ortopedia, anche se ad oggi non ci è dato sapere quando, visto che l’annunciata riorganizzazione della rete ospedaliera che avrebbe dovuto qualificare il P.O. San Massimo quale ospedale di base con sede di pronto soccorso, è ancora tutta sulla carta e negli annunci snocciolati in queste settimane dall’esecutivo regionale”.

 

Foto: Comune di Farindola

by Redazione
sotto canestro

Luca Maggitti e Giorgio Pomponi hanno riattivato, a 20 anni dall’esordio, la trasmissione  Sotto canestro – Il basket che conta, ma causa l’isolamento sacrosanto dovuto alla pandemia di Coronavirus, la gloriosa trasmissione si è trasformata ed è approdata sul web, per la precisione su Facebook, diventando “Sotto canestro – Il basket che conta – 2020”.

Il magazine televisivo dal 2000 al 2006 ha raccontato il periodo più florido e glorioso per il basket abruzzese, con Roseto in Serie A1 e Uleb Cup, Teramo fra Serie A2 e Serie A1, Chieti in Serie A1 Femminile ed Eurolega, Campli e Atri in Serie B1, Pescara, Chieti, Giulianova e Silvi fra cadetteria e minors, gli Amicacci fra Serie A1 e Serie A2 di Basket in carrozzina.

Il programma è figlio di “Basketland”, magazine che andò in onda nella stagione 1999/2000, raccontando la promozione – unica e storica – del Roseto Basket in Serie A1 del 2000.

Queste le stagioni nelle quali i due sono andati in onda con “Sotto canestro”, con l’indicazione delle emittenti televisive.

  • 2000/2001 – Digital TV
  • 2002/2002 – Rete 8
  • 2002/2003 – ATV7
  • 2003/2004 – ATV7
  • 2004 Estate – ATV7
  • 2004/2005 – ATV7
  • 2005/2006 – ATV7

In 6 stagioni, oltre a uno speciale estivo, Maggitti e Pomponi hanno avuto migliaia di ospiti che hanno rappresentato il meglio sia del basket nazionale sia del movimento abruzzese.

La trasmissione è stata anche protagonista alla Bit – Borsa internazionale del turismo – di Milano nel  2005, lanciando lo slogan “Teramo Provincia di Serie A” che Maggitti ideò e regalò all’ente provinciale.

La puntata “Numero Zero” del format è stata lanciata lo scorso 13 aprile e in poche ore ha fatto 1.500 visualizzazioni, con numerosissimi commenti positivi.

Il proposito dei due protagonisti, grandi esperti di basket, è andare avanti, proponendo un appuntamento settimanale, sui rispettivi profili Facebook, oltre che – dopo la diretta – sulle pagine Facebook Roseto.com, Roseto Basket Story, Trofeo Lido delle Rose, Time Out.

Prossimamente, dunque, approfondimenti sul basket attuale, ricordi del basket passato, interviste a ospiti e tutto quanto fa “basket che conta”.

La puntata zero è visibile a questo link:

Sotto canestro 20 anni dopo

puntata ZERO del 13 aprile 2020

Giorgio Pomponi e Luca Maggitti: un’amicizia battezzata dalla pallacanestro rosetana.

https://www.facebook.com/lucamaggitti/videos/10222896576349171/

by francesca
coronavirus abruzzo

Emergenza Coronavirus, il Comune di Teramo mette in atto una serie di interventi a sostegno di bambini e ragazzi affetti da iperattivismo e un servizio gratuito di dog sitter per anziani e fasce deboli.

Nono solo: è posto in atto un procedimento di evidenza pubblica per reperire sul territorio una struttura idonea al ricovero di nuclei familiari o singoli cittadini in isolamento

Il Comune di Teramo intende individuare e reperire sul territorio comunale una struttura idonea al ricovero di nuclei familiari o singoli cittadini in isolamento o quarantena obbligatoria da COVID-19 , che non dovessero disporre di un alloggio.

La manifestazione di interesse è rivolta a tutti i proprietari di immobili ritenuti idonei (a titolo esemplificativo: immobili già destinati ad albergo, ostelli, B&B, agriturismo e ospitalità similari) da destinare esclusivamente a tale utilizzo per il periodo richiesto oppure configurati in maniera tale da destinarsi all’utilizzo indicato.

L’invito a manifestare interesse è pubblicato sul sito del Comune di Teramo nella sezione “Comunicazioni dai settori”, e nello stesso sono indicate tutte le modalità ed i parametri da osservare per aderire.

Le domande possono essere presentate entro le ore 12 del prossimo 27 marzo.

La decisione dell’amministrazione fa riferimento allo sviluppo del virus COVID-19 che impone l’adozione di ulteriori misure straordinarie, urgenti ed emergenziali e viene assunta al fine di prevenire e contenere il rischio di contagio.

Con essa, inoltre, si fa anche riferimento alla richiesta dell’autorità sanitaria nazionale, inerente il fatto che la curva del contagio supera la capacità di resistenza e cura del servizio sanitario, soprattutto con riferimento ai pazienti bisognosi di terapie intensive respiratorie e di rianimazione.

Misure di aiuto per i bambini e i ragazzi affetti da iperattivismo

Il Comune di Teramo declina misure più tolleranti in relazione alle disposizioni del Governo, per i bambini e i ragazzi affetti da Disturbi del Neurosviluppo-Disturbi dello Sviluppo Intellettivo e dello Spettro Autistico.

L’amministrazione conosce la dimensione di doppia emergenza che queste famiglie e i loro figli vivono quotidianamente, in questo periodo in cui le scuole e i centri riabilitativi sono chiusi.

Per questo motivo, dando all’ordinanza del Ministero della Salute una appropriata interpretazione, l’assessore ai Servizi Sociali Ilaria De Sanctis, ha introdotto misure per sostenere tali famiglie, aiutandole a trovare modalità di contenimento per l’iperattività dei propri figli.

L’amministrazione comunale, pertanto, ha deciso, sentito anche il Prefetto, che all’interno delle “esigenze di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute”, devono essere ricondotte le situazioni di contenimento dei Disturbi del Neurosviluppo-Disturbi dello Sviluppo Intellettivo e dello Spettro Autistico, dando alle persone affette la possibilità di poter uscire seguite da un accompagnatore, spostandosi anche oltre il limite di 100 m. dalla propria abitazione e per un segmento temporale superiore rispetto a quello minimo previsto dall’Ordinanza, osservando comunque le prescrizioni anti-contagio, e comprovando attraverso certificazione (copia certificato 104.co3 ) le problematiche relative alla propria patologia.

Servizio gratuito di dog sitter per anziani e fasce deboli

Questa mattina presso il COC, nella sede del Parco della Scienza, è stata siglata un’intesa con una giovane volontaria, grazie alla quale viene fornito un nuovo servizio inerente gli animali da compagnia, in particolar modo i cani.

Telefonando allo stesso COC, le persone impossibilitate ad uscire per consentire ai propri animali di espletare le funzioni fisiologiche, avranno la disponibilità di una volontaria che, gratuitamente, provvederà al servizio. Sono quindi interessate le persone anziane o chi è ammalato o comunque le fasce deboli delle popolazione.

by Redazione

Sospesa la produzione nei tre stabilimenti della ‘Brioni’ a Penne, Montebello di Bertona e Civitella Casanova, tutti in provincia di Pescara, da oggi al 18 marzo compreso, con l’unica eccezione per gli addetti allo sviluppo della collezione (compresa la prototipia) o gli addetti al magazzino, che potrebbero rientrare lunedì 16.

La decisione arriva dopo i casi di positività al Coronavirus riscontrati nel territorio del Comune di Penne, 23 da sabato scorso; tra loro anche il sindaco, Mario Semproni, medico geriatra all’ospedale del paese, attualmente in isolamento domiciliare.

I giorni di assenza dei lavoratori dell’azienda di abbigliamento saranno coperti dalla ‘banca ore negativa’, salvo interventi statali erogati con ammortizzatori sociali. È stato sottoscritto apposito accordo con i sindacati. L’Amministrazione comunale di Penne ha avviato un’interlocuzione con la Regione Abruzzo per sostenere, in questa vertenza, azienda e lavoratori.

Intanto, dopo la firma del provvedimento da parte del vice sindaco, Vincenzo Ferrante, a Penne è partita la sanificazione di parchi, strade, aule scolastiche, palestre comunali, locali ex Tribunale (stanze associazioni), sale del giudice di Pace, parcheggi comunali, aree commerciali e sala polivalente.

by Redazione

La problematica di Fosso Grande è stata al centro di una riunione questa mattina (27 gennaio 2020) al Comune di Spoltore: hanno così raggiunto il palazzo municipale il consigliere regionale Vincenzo D’Incecco, il vice sindaco di Pescara Berardino Fiorilli, l’assessore Luigi Albore Mascia, l’assessore del comune di Montesilvano Damiana Rossi. Ad accoglierli il sindaco di Spoltore Luciano Di Lorito e l’assessore Stefano Sebastiani. Tra i tecnici presenti, Vittorio Di Biase e Silvio Iervese del Genio Civile. L’incontro è stato inoltre aperto al CO.ME.S., comitato messa in sicurezza Fosso Grande. Al centro del confronto come affrontare il rischio esodazioni: l’idea è di stipulare un protocollo d’intesa, già a partire dal prossimo incontro, tra i tre Comuni e la Regione: uno strumento unico in grado di mettere a sistema le risorse e garantire la pulizia periodica del canale ma soprattutto mettere in campo una soluzione progettuale in grado di scongiurare definitivamente il problema degli allagamenti. Fosso Grande è ricettore delle acque piovane e in ccasione di precipitazioni di media e forte intensità procura gravi danni ai centri abitati compresi tra via Italia, Viale Abruzzo (nel Comune di Spoltore) e via del Circuito (territorio di Pescara). L’obiettivo è scongiurare il ripetersi di eventi come quello dello scorso luglio, quando sono stati registrati diversi danni al patrimonio pubblico e privato.

by Redazione
camosci

Sono almeno 657 i camosci presenti nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise nel 2019, di cui il 18% sono nuovi nati (n = 119 capretti), mentre il 12% circa sono giovani di un anno (n = 81 yearling).

I conteggi, come sempre da oltre 25 anni, vengono svolti ogni anno sia in estate che in autunno e coinvolgono circa 60 persone, tra personale del Parco, Carabinieri Forestali e volontari, che simultaneamente percorrono tutte le aree di presenza del camoscio per avere una fotografia del numero minimo di individui presenti.

Il numero di camosci conteggiati quest’anno è il più alto registrato a partire dal 1998 cioè da quando la popolazione viene monitorata con i metodi attuali.

Anche il tasso di sopravvivenza al primo anno (cioè il numero di capretti che sopravvive al primo anno di età) e quello di incremento annuo (cioè il rapporto tra numero di yearling e adulti), presentano nel 2019 valori più alti registrati negli ultimi 20 anni, anche se nel suo complesso l’andamento della popolazione risulta stabile.

Questo accade perché mentre in alcune aree del Parco si registra una forte crescita, in altre il numero di animali diminuisce, perché negli anni le popolazioni di camoscio possono subire normali oscillazioni anche molto marcate. In ogni caso, il dato acquisito quest’anno è sicuramente positivo e ci dice che la popolazione è vitale.

L’area in forte crescita è quella del Marsicano, che di fatto può considerasi in questo momento “il motore della popolazione”, come accade tipicamente nei nuclei “giovani”, quale infatti può essere considerata quella del Marsicano, dove la presenza di camosci è relativamente recente, visto che vi si è insediata stabilmente dai primi anni 2000.

Ma anche in altre aree si continua a registrare un numero sempre maggiore di camosci, come accade sui crinali delle Gravare, di Rocca Altiera e delle Mainarde Laziali.

L’area in cui si presenta il decremento più marcato invece è quella di presenza storica della val di Rose, come emerso in occasione dei conteggi effettuati negli ultimi 2 anni.

Dal 2017 inoltre risulta una diminuzione di circa il 30% dei nuovi nati nel settore Meta-Tartari. Per questo motivo, oltre ai consueti conteggi in simultanea, il Servizio Scientifico del PNALM ha organizzato ulteriori sessioni di osservazioni demografiche sui nuclei centrali di val di Rose, Meta e Tartari con lo scopo di verificare se la tendenza negativa emersa in Val di Rose e l’apparente calo di capretti riscontrato nell’area di Meta-Tartari potessero essere imputabili semplicemente a sottostime legate al metodo delle conte in simultanea, a normali oscillazioni limitate a un periodo ristretto, oppure essere invece indizio di una vera e propria tendenza.

I risultati ottenuti per i nuclei di Meta e Tartari sono comunque incoraggianti. Infatti, al netto di normali oscillazioni annuali che possono subire tutti i nuclei di camoscio, il numero totale di individui, e di capretti in particolare, risulta stabile nel tempo e in linea con quanto registrato complessivamente nelle 2 aree a partire dal 2011.

Al contrario, nella Val di Rose, il monitoraggio del 2019 conferma una tendenza negativa piuttosto marcata.

La diminuzione dei camosci osservata negli ultimi anni in quest’area risulta a carico di tutte le classi d’età, quindi non solo degli animali giovani, come fu osservato tra il 2009 e il 2013.

È quindi ipotizzabile che i camosci stiano per qualche ragione “abbandonando” quest’area a favore di altre o che qui vi si riscontri una maggiore mortalità. Nel 2020 si lavorerà in modo specifico per acquisire maggiori informazioni circa le cause di questo processo.

Nel complesso il 2019 ci ha restituito dati sicuramente positivi sulla popolazione di camoscio: numericamente è stabile ma si confermano gli importanti processi di colonizzazione di nuove aree.

Per le aree storiche il Parco continuerà a monitorare e ad approfondire quali variabili possono influire sulla presenza del camoscio come ad esempio la qualità dei pascoli, il disturbo antropico o la promiscuità con altri ungulati domestici o selvatici.

Ovviamente sarà importante assicurare condizioni di tranquillità ai vari nuclei della popolazione e, anche per queste ragioni, si raccomanda a tutti gli amanti delle nostre montagne l’importanza di non abbandonare i sentieri ufficiali, in particolar modo in un periodo per loro molto difficile come l’inverno.

by Redazione
ambiente

Si inaugurerà venerdì 10 alle ore 17.30 in Corso Umberto I, 87 a Pescara la mostra Arte e Design per la tutela ambientale.

La mostra è l’esito del concorso nazionale promosso per il quarto anno consecutivo dalla Fondazione Pescarabruzzo allo scopo di favorire la diffusione dell’educazione ambientale e il rinnovamento culturale ispirato ai principi della sostenibilità.

Artisti e designers sono stati invitati a misurarsi col tema dei rifiuti e del loro riutilizzo.

Ognuno di loro ha raccolto la sfida di combattere l’inutilità e lo spreco, creando opere innovative a partire da materiali di riuso, già segnati da una precedente storia.

Si è così prodotta una trasformazione virtuosa: oggetti, spesso mercantili, sono diventati espressioni d’arte.

L’esposizione, ad ingresso gratuito, resterà aperta dal 10 gennaio al 29 febbraio con il seguente orario: dal giovedì alla domenica dalle ore 17 alle ore 19.30.

Attraverso questa trasformazione si è voluta enfatizzare l’idea che anche dietro un gesto creativo possa nascondersi un potente alleato per aprire percorsi inattesi alla cultura della sostenibilità.

La mostra Arte e Design per la tutela ambientale vuole pertanto mettere in evidenza i processi intrapresi da artisti e designers nella creazione di oggetti in cui siano sapientemente fusi la funzione d’utilizzo, la bellezza e l’orizzonte ultimo della tutela ambientale.

Il fine ultimo è quello di ispirare modelli economico-sociali e stili di vita sempre più rispettosi degli equilibri naturali.

Nelle due sezioni Arte ed Eco-Design saranno presentati oltre 40 lavori realizzati da partecipanti provenienti da tutta Italia. Nel corso dell’inaugurazione si procederà alla premiazione dei vincitori del concorso.

La giuria, presieduta da Nicola Mattoscio (Presidente I.S.I.A. Pescara Design), è stata composta da Nicoletta Di Gregorio (Presidente della Fondazione Pescarabruzzo) e da Albano Paolinelli (artista, già docente del Liceo Misticoni Bellisario di Pescara) per la sezione dedicata all’Arte, nonché da Claudia Ciccotti (architetto e designer affermato, che ha istituito e promuove dal 2012 il Premio Design Abruzzo) e da Gaudenzio Ciotti (docente presso l’Istituto Superiore per le Industrie Artistiche di Pescara, specializzato nella progettazione sostenibile) per la sezione Eco-Design.

Una particolare attenzione è stata dedicata anche quest’anno dai componenti della giuria alle opere realizzate da giovani studenti che si sono voluti cimentare nella realizzazione di opere artistiche e di design, sempre partendo dal concetto chiave del riuso creativo di materiali destinati alla dismissione.

La scuola è infatti il luogo di elezione per attivare progetti educativi sull’ambiente e sulla sostenibilità.

Workshop ed incontri tematici saranno organizzati in sessioni mattutine per le scolaresche.

by Redazione