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Category Archives: Cultura

zambra

Dopo il grande successo di pubblico per Me contro te, il film. Missione giungla, prosegue la sua programmazione in sala fino al 31 gennaio con i seguenti orari: giovedì 26 ore 17, venerdì 27 ore 17, sabato 28 ore 17.30 e ore 19, domenica 29 ore 17.30 e ore 19, martedì 31 ore 17 ma presso il Cinema Zambra di Ortona (Ch), grazie alla collaborazione tra Ciakcity e Unaltroteatro è tempo anche di una grande novità ossia Il primo giorno della mia vita, commedia, drammatica del 2023, diretta da Paolo Genovese, con Toni Servillo e Valerio Mastandrea, distribuito da Medusa Film.

Il primo giorno della mia vita mette al centro della storia l’enorme valore della vita di ogni essere umano. Nel film si intrecciano le vicende di un uomo (Valerio Mastandrea), due donne (Margherita Buy e Sara Serraiocco) e un ragazzino (Gabriele Cristini).

Ognuno di loro ha un motivo preciso per essere disperato, tanto da arrivare a chiedersi perché mai dover continuare a vivere.

Un giorno tutti questi personaggi in momenti diversi della loro vita si imbattono e conoscono un uomo misterioso (Toni Servillo).

Sarà quest’ultimo a dare loro la possibilità di osservare cosa potrebbe accadere nel mondo, quando non ci saranno più.

È così che i quattro protagonisti avranno a disposizione una settimana per osservare sé stessi dal di fuori, per vedere cosa lascerebbero e come reagirebbero parenti e amici alla loro dipartita.

Quest’esperienza rappresenterà per tutti l’occasione per tornare ad apprezzare di nuovo la vita.

Programmazione: giovedì 26 ore 18.45, venerdì 27 ore 18.45, sabato 28 ore 20.30, domenica 29 ore 20.30, martedì 31 ore 18.45.

E’ possibile acquistare i biglietti in prevendita al botteghino del Cinema Auditorium Zambra o presso www.ciakcity.it. Per info segreteria@cinemauditoriumzambra.com. Tel. 085/8135184, Whatsapp 345.4367809.

by Redazione
Zambra

Al Cinema Zambra di Ortona (Ch), grazie a Ciakcity e Unaltroteatro, il mese di gennaio porta novità sul grande schermo; ecco la programmazione fino al 24 gennaio 2023.

Per i più piccoli e le famiglie, c’è Me contro Te, Il Film – Missione Giungla commedia, avventura diretto da Gianluca Leuzzi, con Luigi Calagna e Sofia Scalia, distribuito da Warner Bros. Pictures.

Dopo le avventure nell’Antico Egitto, Luì (Luigi Calagna) e Sofì (Sofia Scalia) vorrebbero solo riposarsi, ma una nuova minaccia incombe sulla Terra. Una fonte magica nascosta tra la giungla custodisce la chiave per annullare tutti gli incantesimi del mondo ma, se contaminata, può trasformare la Terra in un deserto spoglio e senza vita. Viperiana lo ha scoperto e con l’aiuto del suo fedele servitore Serpe ha già iniziato a mescolare nella fonte pozioni stregate che rendono l’acqua viola; ci vorrà solo qualche giorno perché tutto sia irreversibilmente avvelenato. Inizia una lotta contro il tempo per Luì e Sofì che insieme all’aiutante di Pongo e accompagnati dalla guida Serenino e da Tara, figlia del capo tribù dei Pesantosi, dovranno decifrare la mappa che li condurrà alla fonte magica e sventare il piano diabolico di Viperiana. Ma devono stare attenti, perché tra loro si nasconde un nemico inaspettato.

Programmazione: sabato 21, domenica 22, martedì 24 con doppio appuntamento alle ore 17 e alle 18.45

Grazie Ragazzi, invece, è un film di genere commedia del 2023, diretto da Zambra

Grazie ragazzi, film diretto da Riccardo Milani, racconta la storia di Antonio (Antonio Albanese), un attore con una grande passione per la recitazione, ma che purtroppo non riesce a trovare un lavoro in questo campo. È così che decide di accettare un impiego come insegnante e di tenere un laboratorio teatrale a degli alunni molto particolari; Antonio, infatti, dovrà insegnare in un carcere e la sua classe sarà composta da detenuti.

Nonostante inizialmente sia molto scettico riguardo questa iniziativa, l’attore dovrà ricredersi quando si ritroverà di fronte delle persone con un talento. Questa scoperta lo entusiasma così tanto da risvegliare in lui quella passione per il teatro, che con il tempo si stava smorzando.

Antonio si rivolge quindi alla direttrice dell’istituto penitenziario per chiederle il permesso di portare la compagnia di detenuti fuori dalle mura del carcere, per dare loro l’opportunità di salire su un vero palcoscenico e mettere in scena l’opera di Beckett, Aspettando Godot.

Lezione dopo lezione i suoi alunni riescono ad aprirsi con lui, grazie alla recitazione, che permette loro di avere anche una valvola di sfogo. E una volta che Antonio riesce a conquistare pienamente la fiducia della sua classe, la compagnia darà il “via” a un vero e proprio tour teatrale.

Dal 26 gennaio si prosegue con Il primo giorno della mia vita.

Programmazione:  giovedi 19, venerdì 20, sabato 21, domenica 22, martedì 24 alle ore 20.30.

by Redazione
macondo

Pietro Di Donato, primo di otto figli, nasce nel 1911 nel New Jersey da genitori italiani, Geremia ed Annunziata Cinquina, originari di Vasto e Taranta Peligna (in provincia di Chieti) emigrati nel Nuovo Mondo alla ricerca di fortuna. Pur possedendo poca formazione scolastica, acquisita principalmente come autodidatta, nel 1939 pubblica Cristo fra i muratori (Readerforblind), ispirato alla tragica morte del padre, avvenuta il Venerdì Santo del 1923, quando crolla il ponteggio del cantiere edile presso il quale lavora, immobilizzandolo sotto una colata di cemento.

Occasionalmente di domenica, il Gruppo di Lettura della Scuola Macondo – L’Officina delle Scuole di Pescara, diretta da Elisa Quinto torna con un appuntamento previsto per il 22 gennaio alle ore 19 che vedrà partecipare anche l’editore Valerio Valentini e Sandro Bonvissuto che ha curato la prefazione di Cristo fra i muratori.

Quella tragica morte, oltre a gettare nello sconforto la famiglia, cambia per sempre la vita di Pietro Di Donato che, ancora giovanissimo, si ritrova a lavorare come muratore per mantenere la sua famiglia e per onorare la memoria di suo padre. Allo stesso tempo, inizia a combattere una vera e propria battaglia per difendere i diritti dei lavoratori soprattutto in materia di sicurezza nei cantieri.

Cristo fra i muratori ha sicuramente una forte componente autobiografica, che lo portò ad essere immediatamente accolto positivamente dalla critica e dai lettori, soprattutto perché fu considerato il primo romanzo proletario scritto proprio da un proletario stesso e perché racconta in maniera cruda, onesta e sincera il mondo degli emigrati, le condizioni dei lavoratori italiani sui cantieri, lo sfruttamento da parte dei boss americani e l’assoluto egoismo dell’America capitalista nei confronti di una minoranza che ha contribuito a costruire materialmente la nazione.

Il libro racconta infatti del giovane Paolino, che subito dopo la morte del padre, si ritrova a chiedere aiuto per sfamare la sua famiglia, ricevendo puntualmente solo porte sbattute in faccia, compresa quella della Chiesa e con una richiesta d’indennità negata, dal momento che i padroni evitano in tutti i modi di prendersi la responsabilità dell’incidente: un padre sepolto equivale quindi ad un figlio che deve farsi necessariamente carico della famiglia.

E così, il giovane Paolino, si ritrova a gironzolare fra i cantieri, nella speranza che i vecchi amici di suo padre possano dargli una mano nel trovare un lavoro. Le corporazioni però puntualmente lo rifiutano perché è troppo giovane, non ha esperienza e soprattutto potrebbe creare casini in caso di controlli sui cantieri ma Paolino si dimostra subito testardo, ostinato e desideroso di imparare in fretta perché significherebbe così guadagnare più soldi.

All’inizio, per Paolino è davvero dura sopravvivere, gli altri manovali sul cantiere si prendono gioco di lui, il lavoro è davvero sfiancante e in più mangia sempre troppo poco eppure la fatica fisica lo esalta e lo spinge a dare sempre il massimo, guadagnandosi lentamente il rispetto di tutti e gli apprezzamenti dei boss e spingendolo a diventare in fretta un uomo maturo.

Pietro Di Donato è molto abile a descrivere la vita sul cantiere di questi uomini, che sembrano vere e proprie macchine da lavoro, prive di parola, che compiono gesti sempre identici e che ridiventano uomini solo alla fine del turno di lavoro, quando possono tornare nelle loro case, dalle loro famiglie, dalle mogli, dai figli e soprattutto al tanto agognato e meritato riposo.

Le pagine di Cristo fra i muratori” sono impregnate del sudore che sgorga per la fatica e soprattutto restituiscono al lettore l’odore della calce, del cemento, della malta e dei mattoni che vengono spaccati e piazzati sotto il sole, il freddo o la pioggia e ogni gesto compiuto sul cantiere, somiglia ad un vero e proprio concerto, privo di spartito.

Gli uomini e le donne fotografati da Pietro Di Donato nel suo libro sono infatti poveri cristi, orgogliosi delle loro origini ma costretti a pregare il dio dei poveri, che lottano contro la fame e la miseria, considerati dei veri e propri nemici ereditati, che ricordano con nostalgia l’Italia, che hanno un forte senso comunitario al punto da condividere ogni cosa e che ballano la tarantella come se fosse un vero e proprio rimedio per esorcizzare i propri mali.

Pietro Di Donato in Cristo fra i muratori, oltre a raccontare uno spaccato di vita degli italiani emigrati in America, regala un romanzo di formazione e di iniziazione morale crudo e doloroso, contraddistinto da una scrittura poetica e molto evocativa e da un’amarezza silenziosa e profonda, la stessa che ricorda come in quegli anni rifiutare il Sogno Americano equivaleva tanto a rinnegare Dio.

L’autore è morto a Stony Brook, New York nel1992. In suo onore è stato istituito nel 2012 un premio giornalistico dedicato alla sicurezza sul lavoro.

Per partecipare al Gruppo di Lettura è obbligatoria la prenotazione mandando una mail a scuolamacondo@gmail.com o chiamando il 370.3525381.

by francesca
pennapiedimonte

Si inaugura giovedì alle 17.30, con l’intervento del critico letterario e d’arte Massimo Pasqualone, la rassegna dei giovedì letterari presso lo Scaffe hotel relais di Pennapiedimonte.

Pasqualone presenterà per l’occasione il suo ultimo libro sugli scrittori di Molise, Marche, Puglia e Campania dal titolo Tra i due mari, già presentato a Manfredonia, San Benedetto del Tronto e Calitri.

“Sono davvero contento di inaugurare con il mio intervento questo nuovo progetto ideato dalla direzione dello Scaffe di Pennapiedimonte diretto dall’imprenditrice Cinzia Santoferrara- sottolinea Pasqualone- e non faremo mancare il nostro sostegno all’iniziativa”.

 

by Redazione
abruzzo
Una delle figure più iconiche di tutta la cristianità è quella di Longino: sono tante le leggende che lo riguardano intrecciandosi e sovrapponendosi, una di queste riguarda l’Abruzzo e in particolare Lanciano (Ch), protagonista della puntata di Macchemito su Buongiorno Regione, rubrica di Paolo Pacitti e riprese Rai di Sem Cipriani, con lo scrittore abruzzese Peppe Millanta.
Longino, è il soldato romano che colpì il costato di Cristo ed è legato all’Abruzzo da una lunga tradizione, e probabilmente lo stesso nome di Lanciano deriva da questo personaggio infatti è immediata la correlazione tra i nomi Longino e Lanciano e lo stesso stemma del paese raffigura una lancia che punta verso il sole, forse quella dello stesso soldato romano che si è lasciato “illuminare” da Cristo, dopo averlo colpito.
“La storia di Longino riemerge piuttosto tardi, alla fine del 1700 quando facendo dei lavori venne ritrovata la fontana romana con un’iscrizione Quintus Cassius Longinus sua peccata fecit- spiega lo storico Domenico Maria Del Bello – e tornando indietro nel Medioevo si scopre che c’è una Chiesa dedicata a questo Santo e solamente negli anni ’80 una scrittrice polacca scrive un romanzo sostenendo che il Longino era originario dell’antica Anxanum”.
Secondo uno dei racconti che lo riguardano Longino, dopo essersi convertito tornò da Gerusalemme nella sua città natale, Lanciano, dove si mise a predicare inimicandosi i potenti che lo catturarono e lo giustiziarono; il luogo del suo martirio si trasformò in luogo di devozione dove fu costruita la Chiesa oggi nota come San Legonziano, forse una variabile del suo nome e dove avvenne il miracolo di Lanciano.
Per saperne di più è possibile vedere la puntata: https://www.facebook.com/peppemillanta/videos/560768105956606.
by Redazione
Macchemito

Il viaggio nell’Abruzzo fantastico prosegue con Macchemito, il format di Paolo Pacitti e riprese di Sem Cipriani in onda su Buongiorno Regione che proprio quest’oggi ha inaugurato il 2023 con una puntata dedicata al mito carolingio in Abruzzo, che come è stato raccontato dallo scrittore abruzzese Peppe Millanta, ha dato vita a monasteri, leggende di paladini e durlindane e risulta essere eco di antiche battaglie, infatti in Abruzzo sono tantissimi i riferimenti a Carlo Magno, i suoi paladini e le loro gesta, soprattutto nella toponomastica.

Uno dei simboli, per la regione Abruzzo, è la maestosa abbazia di San Liberatore a Maiella, a Serramonacesca (Pe) che sarebbe stata fondata proprio dallo stesso Carlo Magno per celebrare la vittoria di una battaglia dei Franchi contro i Longobardi secondo una leggenda, ma nell’abside c’è davvero un affresco che raffigura proprio l’Imperatore nell’atto di concedere privilegi e come spiega la dialettologa Daniela D’Alimonte, “le tracce della presenza francese nella nostra zona non si ravvisano soltanto nelle leggende ma anche nel nostro dialetto abruzzese e medio adriatico”.
Sul colle di Monte Bove (Aq) la tradizione carolingia è ancora viva; la vetta stessa viene chiamata Colle d’Orlando, lo stesso Orlando che secondo la leggenda, impaziente per l’avanzata dei Saraceni, tirò fuori la durlindana e picchiò forte su un masso spaccandolo e creando la famosa apertura “la portella”, ma c’è una Roncisvalle in Abruzzo proprio a Sulmona (Aq) dove è possibile vedere la chiesetta di Santa Maria di Roncisvalle, nome derivante dagli ospedalieri della città spagnola, e legata ad un feroce scontro tra gli abitanti di Sulmona e quelli di Pescocostanzo (Aq).
by Redazione
francavilla

Presentato dal critico d’arte e letterario Massimo Pasqualone, anche quest’anno si è svolto il concerto di Natale nella chiesa di Sant’Alfonso a Francavilla, da un’idea di Giuseppe Colabruni che organizza l’evento giunto alla ventiseiesima edizione.

La sera di Santo Stefano si è  esibito l’ensemble Accademia Harmonie con Roberto De Grandis al flauto, Paolo Angelucci al violino, Benedetta Masciulli alla viola, Daniele Benedetti al violoncello ed il soprano di fama internazionale Chiara Tarquini.

Davanti ad un folto ed attento pubblico il programma ha presentato musiche dal barocco al romanticismo con diverse puntate nella lirica e nei brani natalizi.

Soddisfazione ha espresso il parroco don Massimiliano per la qualità del concerto e per la sua portata emozionale.

fiabosco

“Il progetto Fiabosco Academy, ci è subito piaciuto ed abbiamo proposto ai nostri studenti del Triennio dell’indirizzo Figurativo del liceo Misticoni-Bellisario, di partecipare realizzando una scultura sul tema della ‘Morte’ “: un tema sicuramente non semplice da realizzare, e nemmeno da immaginare eppure gli studenti della scuola di Pescara che sono impegnati nel lavoro di “sbozzatura” proseguono con grande entusiasmo questo nuovo percorso intrapreso, a detta dei docenti i professori Emiliano Faraone e Marco Piccozzi, che li stanno seguendo sin da questi “primi passi”, forse complessi ma emozionanti.

Nel frattempo blocchi di pietra per l’avvio dei lavori sono stati consegnati nel chietino al Liceo Artistico ‘Patini Pudente’ di Vasto del referente Prof. Giuseppe Colangelo, al Liceo Artistico ‘G.B. Vico’ di Chieti che ha come referenti i Professori Francesco D’Incecco, Vincenzo Marinelli e Giorgio Falcone e al Liceo Artistico ‘Palizzi’ di Lanciano con referente il Prof. Stefano Donatello.

Procede secondo i programmi il progetto della Scuola Macondo di Pescara con la direzione artistica di Peppe Millanta e il patrocinio del Comune di Sant’Eufemia guidato dal sindaco Francesco Crivelli e del Parco Nazionale della Maiella con il sostegno di Addario Camillo Group di Lettomanoppello (Pe); ad oggi patrocinano il progetto anche la Presidenza del Consiglio Regionale, la Provincia di Pescara con il Presidente Ottavio De Martinis e la Provincia di Chieti con Francesco Menna.

Come spiegano i docenti: “I ragazzi, già abituati a ragionare su diverse tematiche durante la normale attività didattica, rispettando criteri progettuali e pratici, hanno risposto positivamente alla proposta. Sono partiti da una ricerca pluridisciplinare analizzando la tematica da più punti di vista: filosofico; artistico, religioso per poi realizzare una serie di bozzetti, il progetto esecutivo e la relazione illustrativa con specifiche tecniche e con la descrizione delle peculiarità dell’opera. Successivamente la restituzione plastica dell’opera ideata realizzata in scala: ad oggi ogni studente ha prodotto o sta producendo un bozzetto in argilla come riferimento per la traduzione su pietra. Un percorso di progressivo adattamento e integrazione dei propri progetti e delle singole ricerche artistiche alle dimensioni e alla forma del blocco di pietra, scelto e prelevato dalla cava di Lettomanoppello”.

Con incontri pomeridiani in orario extracurricolare,  possibili grazie all’impegno della Dirigente Raffaella Cocco, docenti e ragazzi possono studiare, condividere i progetti, aumentare le conoscenze “una risorsa importante che consente di ampliare e potenziare l’offerta formativa della nostra scuola, ma anche di stabilire un dialogo più stretto tra i giovani e il territorio con lo scopo di far conoscere e valorizzare un antico e nobile mestiere, quello dello scalpellino, molto diffuso in passato sul nostro territorio. Poter guardare da vicino e lavorare direttamente all’affascinante percorso che trasforma un blocco di pietra in un’opera d’arte, la nube di polvere bianca lasciata dai diversi strumenti necessari per la lavorazione della pietra, i suoni, gli odori” proseguono i docenti.

Per ovviare ai problemi di spazio nelle scuole, che molto spesso è un limite per le attività dei ragazzi “fondamentale è per noi – spiegano i Proff – il ruolo di Paolo Gigante, un cultore della pietra che nel suo laboratorio di Rosciano ci ha offerto lo spazio adeguato per poter iniziare le prime fasi di sbozzatura dei blocchi di pietra e grazie alla stipula di una collaborazione attiva, siamo riusciti ad offrire ai ragazzi anche un percorso reale tangibile di PCTO, affiancando alla formazione scolastica, prettamente teorica, un periodo di esperienza pratica che favorisca un avvicinamento al mercato del lavoro sia esso pubblico o privato come in questo caso, il laboratorio artistico di Paolo”.

Favorire l’orientamento dei giovani per valorizzarne le aspirazioni personali, gli interessi e gli stili di apprendimento ed offrire loro l’opportunità di una crescita personale, attraverso un’esperienza extrascolastica grazie ad uno scambio ed una comunicazione intergenerazionale: tutto ciò rientra nelle finalità del Fiabosco Academy che è un vero e proprio laboratorio a cielo aperto, un luogo di esperienze artistiche diverse, oltre che un’apertura verso una modalità nuova per una scuola di rapporto con lo spazio, con la luce naturale, con la materia in un confronto sempre aperto tra l’idea e la forma.

Tutta questa grande esperienza di vita e di formazione sarà una grande richezza per il Parco Nazionale della Maiella, Sant’Eufemia e la grande attrazione turistica offerta da Fiabosco che a giugno 2023 crescerà ulteriormente grazie alle attività formative scolastiche.

 

circolo aternino

Endas Abruzzo dà vita alla seconda edizione di Pescararte, la rassegna di arte, letteratura e cultura coordinata dal critico d’arte e letterario Massimo Pasqualone.

“Si tratta– spiega il presidente di Endas Abruzzo Simone D’Angelo- di una kermesse culturale  dal 28 dicembre 2022 al 5 gennaio 2023, al Circolo aternino di  Pescara, con tutta una serie di eventi con il patrocinio dell’assessorato alla cultura della Città di Pescara che nella persona dell’assessore Maria Rita Carota ha voluto fortemente la manifestazione”.

Si parte il 28 dicembre alle 16.30 con l’inaugurazione della collettiva degli artisti Bruno Sambenedetto, Mario Di Paolo,  Italo Pulcini, Daniela Verducci, Mara Carusi, Fred Nardecchia, Silvana Altigondo, Rosella Carloni, Eugenia Tabellione, Arianna Leardi, Maria Francesca De Laurentiis, Claudia Scardetta, Domenico Milillo, Giuseppina Lena, Raf Dragani, Nicola Granata, Assunta Blasetti, Mauro Giangrande, Marilena Santomaggio, Tiziana Marchionni, Iole Ortens, Angelica Di Francesco, Iryna Shcherbakova, Genny Di Loreto , Moira Centorame, Moira Di Febo, Maria Pacchione, Giusi Polidori, Stefania Scarpa, Isabelle Ferrini, Alessandra Giampietro, Valeria Verlengia, Sabrina D’Angelo, Marco Pompei, Chiara Pompei, Lidia Di Blasio, Sabrina D’Angelo, Valeria Verlengia,  Tiziano Viani,  Stefano Schiazza, Daniela Lavric, Paola Ciccarini, Sonia Tiberi, Patrizia Gianvittorio, Grazia De Pascali e l’ Omaggio agli artisti Carmine Galiè e Giulia Magni, con le letture della poetessa Marisa D’Angelo

Per l’occasione interverrà il noto economista Nino Galloni, che presenterà i suoi ultimi libri.

Il 29 dicembre, alle 16.30, verrà presentato il volume di Andrea Genovese, L’amore ai tempi del coronavirus.

Il 3 e 4 gennaio Massimo Pasqualone dialogherà con gli scrittori del gruppo editoriale Il Viandante-Chiaredizioni: Vittorio Sirolli, Andrea Verrocchio, Roberto Marzetti, Luigi La Guardia, Gabriele Domenicone, Paolo Carretta, Lucio Taraborrelli, Chiara Taraborrelli, Paolo Martocchia, Luca Dragani, Emanuele Cipollone, Arturo Bernava, Guglielmo Angelozzi, Attilio Ortolano,E.R.A.,  Nadia Tortora.

Il 5 gennaio, alle ore 16, si terrà la cerimonia della prima edizione del Premio Endas cultura Abruzzo e per l’occasione verranno premiati per il loro impegno culturale diverse personalità che si sono distinte nel loro settore di appartenza.

squilibri

Mentre si continua a lavorare sulla programmazione della seconda edizione di SquiLibri – Festival delle Narrazioni nato dalla collaborazione della Scuola Macondo – l’Officina delle Storie di Pescara e la direzione artistica di Peppe Millanta ed il Comune di Francavilla al Mare guidato dal Sindaco Luisa Russo e l’Assessore alla Cultura Cristina Rapino, la stessa Scuola indice anche la II edizione del Premio Letterario SquiLibri per “Racconti Lampo” a tema libero. Vincitrice della scorsa prima edizione è stata Emmanuela Dell’Osso di Maniago (Pn), con il suo Quando fuma la campagna.

Il concorso è rivolto a tutti i cittadini italiani e stranieri che abbiano compiuto la maggiore età in data 1°gennaio 2023: si partecipa inviando un unico racconto in forma anonima di propria produzione, edito o inedito, in lingua italiana, anche già premiato in altri concorsi, di massimo 5.000 caratteri spazi inclusi. E’ possibile partecipare fino alle 24.00 del 14 maggio 2023.

I premi previsti sono:

  1. Primo classificato: Targa di Merito + €500 euro (al lordo delle imposte);
  2. Secondo classificato: Targa di Merito;
  3. Terzo classificato: Targa di Merito;

Inoltre la Scuola Macondo – l’Officina delle Storie attribuirà a sua discrezione n. 3 borse di studio per i suoi corsi ai partecipanti ritenuti più meritevoli.

I lavori saranno sottoposti al giudizio insindacabile di una giuria esperta che sarà composta da: Marco Marrucci, Kristine Rapino, Giampaolo Rugo, Francesca Scotti e Paolo Zardi; la cerimonia di premiazione si terrà in un fine settimana di giugno, nell’ambito del Festival SquiLibri.