Search

Category Archives: Cultura

chieti

L’Istituto per lo studio, il recupero, la valorizzazione dei dialetti d’Abruzzo, presieduto dal critico letterario e d’arte Massimo Pasqualone organizza, in collaborazione con il Liceo Scientifico Filippo Masci di Chieti, il seminario di studio La poesia dialettale abruzzese ed i suoi protagonisti, il 16 febbraio  alle 9, al Museo Barbella.

Questo il programma del seminario: Camillo Coccione poeta degli attimi, relatore Massimo Pasqualone, presidente di Irdidestinazionearte e critico letterario; Modesto Della Porta a Guardiagrele, relatrice Alessandra Melideo, docente di lettere Liceo Scientifico di Chieti; La Chieti di Renato Sciucchi, relatrice Maria Rosaria Giannobile, scrittrice e docente di lettere;

Incontro con il poeta dialettale Ireneo Gabriele Recchia; Intervento degli studenti del Liceo Scientifico F. Masci di Chieti e intervalli musicali di Michele Solimando.

“Il seminario– sottolinea Pasqualone- è il coronamento di una serie di incontri con gli studenti del Liceo Scientifico con cui l’Istituto per lo studio ha stretto una convenzione sui temi legati alla sua mission. Seguiranno altre iniziative per la città di Chieti e per gli studenti”.

Franco Giuseppe Gobbato pubblica “Borovnica e altri campi di Tito” – con liste inedite dei prigionieri, anche molti abruzzesi furono internati in quei lager

Nel nuovo lavoro del ricercatore storico di Vittorio Veneto, Franco Giuseppe Gobbato, dal titolo “Borovnica e altri campi di Tito” (edizioni Ritter di Milano, pag. 335) vengono citati numerosi internati abruzzesi catturati dall’Esercito Popolare di Liberazione della Jugoslavia durante le ultime fasi della Seconda Guerra Mondiale e le note vicende del confine orientale nell’immediato dopoguerra. Tra questi segnaliamo i caduti: Armandino Alfino di Rocca San Giovanni, Angelo Ippolito di Pescara, Armando Volpe di Castel di Sangro e Corradino Liberatore di Castel Messer Marino.

L’autore è riuscito a ricostruire, con diversi diari e fonti dei prigionieri, con i dati scientifici forniti da Istituti sloveni, con i documenti attinti dai vari Archivi, con testimonianze di provenienza alleata, della Croce Rossa Internazionale e dell’ospedale Militare di Udine, i momenti tragici della vita dei prigionieri del Campo di Concentramento di Borovnica (Slovenia) noto anche come l’“inferno dei morti viventi”. Non sono stati tralasciati neanche i numerosi campi di transito e stanziali che furono aperti in altri luoghi della ex Jugoslavia ove furono presenti italiani. Una “storia” da scoprire, ora arricchita con nuovi documenti importanti e unici a distanza di 15 anni dalla prima pubblicazione, con fotografie, cartine e le liste, inedite e date per distrutte dall’OZNA, dei prigionieri di Borovnica. Una “storia” che tenta di restituire dignità alla memoria di uomini che soffrirono e morirono e che ancora attendono il ricordo ed un fiore ai bordi delle fosse comuni in cui furono gettati.

Anche a Giulianova, sulla lapide posta all’interno del Cimitero monumentale, viene citato un caduto nel campo di concentramento di Borovnica: Armando Volpe, nato a Castel di Sangro il 28 novembre 1919 dal ferroviere Ferdinando e Maria Paolini, trasferito con l’intera famiglia a Fiume (Via Colle del Forno, 5 e successivamente in Via Salita Calvario) insieme ai fratelli: Bruno, Giulio, Gino, Leo ed Elisa. Il 22 luglio 1945, alle ore 9, moriva all’interno del lager. L’intera famiglia, dopo l’esodo Giuliano-Dalmata, furono accolti come profughi a Giulianova. Successivamente all’apposizione della lapide, da parte dell’Associazione Combattenti e Reduci, chiesero di ricordare il loro congiunto nella lapide dei caduti della Seconda Guerra Mondiale. Lo storico De Berardinis sta cercando di rintracciare i discendenti di Armando Volpe per il conferimento della Medaglia d’onore ai congiunti degli infoibati.

Molti invece furono gli abruzzesi che si salvarono e tornarono tra l’estate del 1945 e gli inizi del 1946, si segnalano: Guerrino D’Amico e Alfio Ramallo di Pescara; Ermindo D’Annunzio, Arminio D’Aristole, Francesco Ranalli, Guido Ritelli, Domenico Rittoli, Mario Tacconelli, Dino Carducci, Domenico Di Tommaso, Fedele Roddi di Chieti; Francesco Derandi, Gino Rossini di Carpineto della Nora; Fernando Di Tommaso di Cepagatti; Mario Di Valentino di Montorio al Vomano; Raffalele Fantazzi, Florindo Tullio di Balsorano; Donato Genelli di Cugnoli; Dino Mancini e Fido Nardone di Ortona; Guerino Montini, Tito Valentini di Teramo; Ermenegildo Narre di Torricella Sicura; Nicola Colangelo di Pollutri; Antonio Crognale, Giuseppe Crognale, Tommaso Di Donato di Castel Frentano; Giuseppe Petrella di Castiglione Messer Marino; Nicola Lucci di Liscia; Vincenzo Popolare, Eduardo Tritapepe di Lanciano; Fedele Rossi di Monteodorisio;

FRANCO GIUSEPPE GOBBATO (Vittorio Veneto, 1964), ricercatore storico e scrittore. Nel gennaio 2009 è stato uno degli otto ricercatori del Dipartimento misto (italiani, sloveni e croati) istituito dal Centro Studi e Ricerche Storiche “Silentes Loquimur” di Pordenone, per indagare sui fatti tragici avvenuti alla fine della seconda guerra mondiale sul confine orientale. Dal 2011 è socio del Circolo Vittoriese di Ricerche Storiche, per il quale ha tenuto diverse conferenze su ricerche storiche effettuate. È socio fondatore dell’Associazione Culturale “Luce nella Storia”. Nel 2017 è nominato, dal Comune di Vittorio Veneto, referente del Memoriale dei Cavalieri di Vittorio Veneto presso il Museo della Battaglia di Vittorio Veneto quale ideatore dello stesso. Ha al suo attivo una ventina di pubblicazioni ed ha curato la parte storica di diverse mostre fotografiche tenute nel vittoriese.

GiOVANNI PECO (Monza, 1962). Da oltre vent’anni si occupa di ricerche storiche sul confine orientale e del periodo 1943-1945. Ha collaborato con l’autore Pierangelo Pavesi al libro “Le vittime dimenticate”. È socio dell’Associazione Culturale “Luce nella Storia”.

by Redazione

Il progetto rivolto ai più piccoli, rientra nell’ambito di “SquiLibri” 2022/23

Mentre si continua a lavorare per una nuova e seconda edizione di SquiLibri, il Festival delle Narrazioni di Francavilla al Mare (Ch) si prosegue contestualmente con “Raccontami una storia”, iniziativa proposta per le scuole, nell’ambito del Festival, avviato lo scorso 16 dicembre con i più piccoli e che vede la collaborazione della casa editrice Chiaredizioni.

E’ l’Istituto Comprensivo F. Masci di Francavilla al Mare ad aderire al progetto coordinato da Nadia Tortora: “Continua l’avventura nelle scuole, questa volta parleremo in modo romantico dei numeri, ed è solo il secondo appuntamento, al progetto aderiranno più di duecento ragazzi, è bellissimo vederli così partecipi ed attenti”.

La direzione artistica del progetto è di Peppe Millanta (Scuola Macondo di Pescara), che è anche ideatore dello stesso Festival delle Narrazioni; il tutto è possibile grazie al Comune di Francavilla al Mare, guidato dal sindaco Luisa Russo, e all’Assessore alla Cultura, Cristina Rapino.

“E’ una grande soddisfazione vedere come anche i più piccoli si avvicinano pian piano al mondo della lettura, grazie anche all’impegno di figure professionali, come per esempio gli stessi docenti e non solo: è importante creare spazi di condivisione e di riflessione anche per coloro che, senza rendersi ancora conto, sono il nostro domani e su Francavilla faremo il possibile perchè per i più piccoli ci sia sempre una possibilità, e coinvolgere così attivamente le scuole nel vasto progetto che è SquiLibri, è un grande passo”– commenta il sindaco Luisa Russo.

“Con questo progetto ‘Raccontami una storia’, possiamo concretamente dire che SquiLibri è un festival che sposa benissimo qualsiasi fascia d’età e su Francavilla lavoreremo affinchè il libro sia occasione, per stare insieme, per parlarsi, per conoscere persone nuove e confrontarsi; dietro il libro c’è un mondo nuovo che va scoperto ed anche i più piccoli se ne rendono conto; il loro entusiasmo è la nostra gioia più grande e noi non li deluderemo”– spiega l’Assessore alla Cultura Cristina Rapino.

Il prossimo appuntamento per i piccoli studenti è previsto per la mattina dell’8 febbraio 2023, nel plesso San Franco dove con “Mi chiamo Uno ma non sono Primo” ci saranno nuovi momenti di grande condivisione oltre che di inclusione, vissuti direttamente tra i banchi di scuola.

Un libro divertente, brioso, che rende facile ricordare, ai bambini, le definizioni dei numeri: “Mi chiamo Uno ma non son Primo” sarà una lettura appassionante e formativa. I disegni di Emiliana Di Placido sono divertenti ed espressivi, umanizzano i numeri per renderli più concreti e facili da immaginare, e sono caratterizzati dallo stesso ritmo dinamico della parte narrativa.

La scrittura di Fabio Marini è appassionante, scorrevole, chiara ed efficace. Si tratta di un racconto breve che è articolato, strutturato con cura che sa rendere chiara la particolare condizione di Uno e, accanto a lui, di Zero.

In questo libro i numeri diventano protagonisti dotati di carattere, e particolarità che li rendono simpatici e possono addirittura provare emozioni.

by Redazione

Ospite Dario Periginelli, scrittore di 14 anni, autore di C’era una volta un artista.

Nella puntata 21 del 3 febbraio 2023, seconda stagione, Bubù taggh(e)te ospita il fumettista Comix, Lupo Alberto, Totem e Blue Roberto Battestini, per presentare il suo ultimo lavoro, Abbà Padre, un libro sulla figura paterna, naturale continuazione del celebre A Caro sangue“Ho otto figli e una sola moglie, studio l’ebraico, suono la chitarra e vivo e lavoro a Pescara.”

La scorsa settimana ha dipinto in estemporanea un quadro a tema Gente di Dublino di James Joyce in un evento all’Aurum, dove erano presenti alcune scuole.

L’intervista a Dario Periginelli, scrittore di 14 anni, sul suo primo libro, C’era una volta un artista, e il “Premio letterario città di Montevarchi”.

Tornano Beniamino Cardines, candidato, tra 6 scrittori in tutta Italia, al premio autore dell’anno; Manuela Prosperi, esperta in neopaganesimo e wicca, pittrice e poetessa; Nicoletta Camilla Travaglini, ricercatrice di leggende e storie popolari rivela la vera storia di Zorro e i consigli di Simone Merlonetti sulla vendita e come aumentare i clienti.

Ogni venerdì alle 16 su wwwrtradioterapia.it Angela Curatolo conduce la trasmissione a caccia di personaggi, curiosità e notizie in Abruzzo e oltre, con la regia di Giulio Berghella.

 

by Redazione
Secondo una leggenda raccontata dallo scrittore Peppe Millanta davanti alle telecamere rai di Sem Cipriani, in origine al posto del Lago di Scanno (Aq) nella Valle del Sagittario, c’era una pianura con il castello di Madama Angiolina, una maga potentissima: un giorno però giunge in questa zona il negromante Pietro Baialardo, alchimista e possessore del libro del comando, scritto dal Demonio in persona; Baialardo, innamorato di Angiolina manda degli uomini per rapirla e farla sua, ma Angiolina fa nascere un lago ai loro piedi e questi muoiono ma il negromante non si arrende e prosegue nelle sue intenzioni e alla morte della maga sul fondo del lago, preso dal rimorso fa costruire la Chiesa della Madonna del Lago.
 
Tutto ciò, e tanto altro ancora, caratterizza la puntata odierna di Macchemito a cura di Paolo Pacitti, andata in onda su Buongiorno Regione“Tutti noi abbiamo bisogno di credere nel potere salvifico e magico di un oggetto, di un talismano, di un amuleto, di un nostro aiutante nel momento del bisogno – spiega l’etnoantropologa Adriana Gandolfi – ed è importante perchè ci fa sentire protetti”. 
 
Nei sentieri della zona di riferimento ci sono ancora tracce di tante tradizioni conservate anche nel museo di Frattura a Scanno, ma per saperne di più è possibile rivedere la puntata su https://www.facebook.com/peppemillanta/videos/899193394840776.
by Redazione
Spazio Bianco

Si è riunito presso la Galleria d’arte e cultura Spazio Bianco, il direttivo della Pro Loco Pescara Aternum. Il presidente Guerino D’Agnese e il direttivo composto da Massimo Pasqualone, Simone D’Angelo, Gisella Bianco, Vittorio Pace e Laura Di Russo sono pronti a ripartire con il nuovo anno promuovendo momenti di valenza artistico culturale e di attrattività turistica che promuovano il territorio metropolitano e l’intero Abruzzo.

Numerose le proposte sul tavolo tra le quali la rassegna trimestrale Conosciamo l’Abruzzo, Cinema in Tenuta Coppazzuccari , la Mostra del  noto giornalista Mediaset Remo Croci al Porto Turistico di Pescara e la mostra del noto showman Dario Ballantini.

“Tantissimi gli eventi organizzati nel 2022 – sottolinea il presidente Guerino D’Agnese- con successo di critica e di pubblico, che ci spingono a lavorare ancora meglio”.

by Redazione
miglianico

Più di duecento piccoli studenti delle scuole primarie teatine di Miglianico “C.D’Amato”, Ari “E. Alessandrini” e Giuliano Teatino “Don Ferdinando Cocco” sono pronti a tuffarsi nel magico mondo dei libri e della scrittura e lo fanno attraverso due progetti dedicati e complementari che sanciscono la collaborazione tra l’Istituto Comprensivo (con i tre plessi) e la Scuola Macondo – L’Officina delle Storie di Pescara fondata dallo scrittore abruzzese Peppe Millanta e coordinata dalla Dott.ssa Elisa Quinto: uno dei due progetti è rivolto ai bimbi di prima e seconda classe, e solo ad alcune terze che hanno scelto Nel mondo del libro, mentre le altri classi terze, quarte e quinte si dedicheranno al progetto Piccoli itinerari culturali.

Si parte il 1° febbraio e saranno circa 30 gli incontri previsti dall’intero programma elaborato dall’operatrice didattica Serena D’Orazio che verrà affiancata, durante le lezioni, dai docenti della scuola primaria: insieme avranno il compito di orientare il lavoro e accompagnare gli studenti in questa esperienza ed in orario scolastico direttamente a scuola o presso la Macondo di Pescara.

Con il progetto rivolto ai più piccoli si desidera avvicinarli al mondo del libro: la scrittura è, assieme alla lettura, un potente mezzo espressivo e cognitivo che permette ai bambini di entrare in profondità nel testo e di educare il loro pensiero alla creatività. “Nel mondo del libro” è un workshop breve pensato per introdurre gli studenti nel mondo della scrittura creativa: una prima parte sarà dedicata alla lezione teorico-pratica sui fondamenti di scrittura (la struttura narrativa, i personaggi, le ambientazioni, i dialoghi), mentre una seconda parte sarà riservata all’attività laboratoriale.

Per “I piccoli itinerari culturali” la Scuola Macondo propone un workshop che mette insieme il potenziale di questa tecnica narrativa con la valorizzazione del territorio. Il progetto vuole infatti lavorare sulla riscoperta del patrimonio storico-artistico coinvolgendo le nuove generazioni, e vuole farlo attraverso l’uso dello storytelling territoriale e la ricerca delle fonti.

I ragazzi verranno divisi in piccoli gruppi di lavoro e ad ogni gruppo verrà attribuita una tappa dell’itinerario, precedentemente definito e illustrato dall’operatore didattico.

“Ogni singolo progetto con la relativa organizzazione – spiega Serena D’Orazio – oltre all’apprendimento ha anche un’altra finalità: la cooperazione, per noi infatti è altrettanto importante che i piccoli imparino a lavorare insieme e ad aiutarsi, anche nelle piccole difficoltà, soprattutto iniziali, che possono creare nuovi progetti”.

 E’ possibile seguire le pagine social @scuolamacondolofficinadellestorie.

by Redazione
zambra

Dopo il grande successo di pubblico per Me contro te, il film. Missione giungla, prosegue la sua programmazione in sala fino al 31 gennaio con i seguenti orari: giovedì 26 ore 17, venerdì 27 ore 17, sabato 28 ore 17.30 e ore 19, domenica 29 ore 17.30 e ore 19, martedì 31 ore 17 ma presso il Cinema Zambra di Ortona (Ch), grazie alla collaborazione tra Ciakcity e Unaltroteatro è tempo anche di una grande novità ossia Il primo giorno della mia vita, commedia, drammatica del 2023, diretta da Paolo Genovese, con Toni Servillo e Valerio Mastandrea, distribuito da Medusa Film.

Il primo giorno della mia vita mette al centro della storia l’enorme valore della vita di ogni essere umano. Nel film si intrecciano le vicende di un uomo (Valerio Mastandrea), due donne (Margherita Buy e Sara Serraiocco) e un ragazzino (Gabriele Cristini).

Ognuno di loro ha un motivo preciso per essere disperato, tanto da arrivare a chiedersi perché mai dover continuare a vivere.

Un giorno tutti questi personaggi in momenti diversi della loro vita si imbattono e conoscono un uomo misterioso (Toni Servillo).

Sarà quest’ultimo a dare loro la possibilità di osservare cosa potrebbe accadere nel mondo, quando non ci saranno più.

È così che i quattro protagonisti avranno a disposizione una settimana per osservare sé stessi dal di fuori, per vedere cosa lascerebbero e come reagirebbero parenti e amici alla loro dipartita.

Quest’esperienza rappresenterà per tutti l’occasione per tornare ad apprezzare di nuovo la vita.

Programmazione: giovedì 26 ore 18.45, venerdì 27 ore 18.45, sabato 28 ore 20.30, domenica 29 ore 20.30, martedì 31 ore 18.45.

E’ possibile acquistare i biglietti in prevendita al botteghino del Cinema Auditorium Zambra o presso www.ciakcity.it. Per info segreteria@cinemauditoriumzambra.com. Tel. 085/8135184, Whatsapp 345.4367809.

by Redazione
Zambra

Al Cinema Zambra di Ortona (Ch), grazie a Ciakcity e Unaltroteatro, il mese di gennaio porta novità sul grande schermo; ecco la programmazione fino al 24 gennaio 2023.

Per i più piccoli e le famiglie, c’è Me contro Te, Il Film – Missione Giungla commedia, avventura diretto da Gianluca Leuzzi, con Luigi Calagna e Sofia Scalia, distribuito da Warner Bros. Pictures.

Dopo le avventure nell’Antico Egitto, Luì (Luigi Calagna) e Sofì (Sofia Scalia) vorrebbero solo riposarsi, ma una nuova minaccia incombe sulla Terra. Una fonte magica nascosta tra la giungla custodisce la chiave per annullare tutti gli incantesimi del mondo ma, se contaminata, può trasformare la Terra in un deserto spoglio e senza vita. Viperiana lo ha scoperto e con l’aiuto del suo fedele servitore Serpe ha già iniziato a mescolare nella fonte pozioni stregate che rendono l’acqua viola; ci vorrà solo qualche giorno perché tutto sia irreversibilmente avvelenato. Inizia una lotta contro il tempo per Luì e Sofì che insieme all’aiutante di Pongo e accompagnati dalla guida Serenino e da Tara, figlia del capo tribù dei Pesantosi, dovranno decifrare la mappa che li condurrà alla fonte magica e sventare il piano diabolico di Viperiana. Ma devono stare attenti, perché tra loro si nasconde un nemico inaspettato.

Programmazione: sabato 21, domenica 22, martedì 24 con doppio appuntamento alle ore 17 e alle 18.45

Grazie Ragazzi, invece, è un film di genere commedia del 2023, diretto da Zambra

Grazie ragazzi, film diretto da Riccardo Milani, racconta la storia di Antonio (Antonio Albanese), un attore con una grande passione per la recitazione, ma che purtroppo non riesce a trovare un lavoro in questo campo. È così che decide di accettare un impiego come insegnante e di tenere un laboratorio teatrale a degli alunni molto particolari; Antonio, infatti, dovrà insegnare in un carcere e la sua classe sarà composta da detenuti.

Nonostante inizialmente sia molto scettico riguardo questa iniziativa, l’attore dovrà ricredersi quando si ritroverà di fronte delle persone con un talento. Questa scoperta lo entusiasma così tanto da risvegliare in lui quella passione per il teatro, che con il tempo si stava smorzando.

Antonio si rivolge quindi alla direttrice dell’istituto penitenziario per chiederle il permesso di portare la compagnia di detenuti fuori dalle mura del carcere, per dare loro l’opportunità di salire su un vero palcoscenico e mettere in scena l’opera di Beckett, Aspettando Godot.

Lezione dopo lezione i suoi alunni riescono ad aprirsi con lui, grazie alla recitazione, che permette loro di avere anche una valvola di sfogo. E una volta che Antonio riesce a conquistare pienamente la fiducia della sua classe, la compagnia darà il “via” a un vero e proprio tour teatrale.

Dal 26 gennaio si prosegue con Il primo giorno della mia vita.

Programmazione:  giovedi 19, venerdì 20, sabato 21, domenica 22, martedì 24 alle ore 20.30.

by Redazione
macondo

Pietro Di Donato, primo di otto figli, nasce nel 1911 nel New Jersey da genitori italiani, Geremia ed Annunziata Cinquina, originari di Vasto e Taranta Peligna (in provincia di Chieti) emigrati nel Nuovo Mondo alla ricerca di fortuna. Pur possedendo poca formazione scolastica, acquisita principalmente come autodidatta, nel 1939 pubblica Cristo fra i muratori (Readerforblind), ispirato alla tragica morte del padre, avvenuta il Venerdì Santo del 1923, quando crolla il ponteggio del cantiere edile presso il quale lavora, immobilizzandolo sotto una colata di cemento.

Occasionalmente di domenica, il Gruppo di Lettura della Scuola Macondo – L’Officina delle Scuole di Pescara, diretta da Elisa Quinto torna con un appuntamento previsto per il 22 gennaio alle ore 19 che vedrà partecipare anche l’editore Valerio Valentini e Sandro Bonvissuto che ha curato la prefazione di Cristo fra i muratori.

Quella tragica morte, oltre a gettare nello sconforto la famiglia, cambia per sempre la vita di Pietro Di Donato che, ancora giovanissimo, si ritrova a lavorare come muratore per mantenere la sua famiglia e per onorare la memoria di suo padre. Allo stesso tempo, inizia a combattere una vera e propria battaglia per difendere i diritti dei lavoratori soprattutto in materia di sicurezza nei cantieri.

Cristo fra i muratori ha sicuramente una forte componente autobiografica, che lo portò ad essere immediatamente accolto positivamente dalla critica e dai lettori, soprattutto perché fu considerato il primo romanzo proletario scritto proprio da un proletario stesso e perché racconta in maniera cruda, onesta e sincera il mondo degli emigrati, le condizioni dei lavoratori italiani sui cantieri, lo sfruttamento da parte dei boss americani e l’assoluto egoismo dell’America capitalista nei confronti di una minoranza che ha contribuito a costruire materialmente la nazione.

Il libro racconta infatti del giovane Paolino, che subito dopo la morte del padre, si ritrova a chiedere aiuto per sfamare la sua famiglia, ricevendo puntualmente solo porte sbattute in faccia, compresa quella della Chiesa e con una richiesta d’indennità negata, dal momento che i padroni evitano in tutti i modi di prendersi la responsabilità dell’incidente: un padre sepolto equivale quindi ad un figlio che deve farsi necessariamente carico della famiglia.

E così, il giovane Paolino, si ritrova a gironzolare fra i cantieri, nella speranza che i vecchi amici di suo padre possano dargli una mano nel trovare un lavoro. Le corporazioni però puntualmente lo rifiutano perché è troppo giovane, non ha esperienza e soprattutto potrebbe creare casini in caso di controlli sui cantieri ma Paolino si dimostra subito testardo, ostinato e desideroso di imparare in fretta perché significherebbe così guadagnare più soldi.

All’inizio, per Paolino è davvero dura sopravvivere, gli altri manovali sul cantiere si prendono gioco di lui, il lavoro è davvero sfiancante e in più mangia sempre troppo poco eppure la fatica fisica lo esalta e lo spinge a dare sempre il massimo, guadagnandosi lentamente il rispetto di tutti e gli apprezzamenti dei boss e spingendolo a diventare in fretta un uomo maturo.

Pietro Di Donato è molto abile a descrivere la vita sul cantiere di questi uomini, che sembrano vere e proprie macchine da lavoro, prive di parola, che compiono gesti sempre identici e che ridiventano uomini solo alla fine del turno di lavoro, quando possono tornare nelle loro case, dalle loro famiglie, dalle mogli, dai figli e soprattutto al tanto agognato e meritato riposo.

Le pagine di Cristo fra i muratori” sono impregnate del sudore che sgorga per la fatica e soprattutto restituiscono al lettore l’odore della calce, del cemento, della malta e dei mattoni che vengono spaccati e piazzati sotto il sole, il freddo o la pioggia e ogni gesto compiuto sul cantiere, somiglia ad un vero e proprio concerto, privo di spartito.

Gli uomini e le donne fotografati da Pietro Di Donato nel suo libro sono infatti poveri cristi, orgogliosi delle loro origini ma costretti a pregare il dio dei poveri, che lottano contro la fame e la miseria, considerati dei veri e propri nemici ereditati, che ricordano con nostalgia l’Italia, che hanno un forte senso comunitario al punto da condividere ogni cosa e che ballano la tarantella come se fosse un vero e proprio rimedio per esorcizzare i propri mali.

Pietro Di Donato in Cristo fra i muratori, oltre a raccontare uno spaccato di vita degli italiani emigrati in America, regala un romanzo di formazione e di iniziazione morale crudo e doloroso, contraddistinto da una scrittura poetica e molto evocativa e da un’amarezza silenziosa e profonda, la stessa che ricorda come in quegli anni rifiutare il Sogno Americano equivaleva tanto a rinnegare Dio.

L’autore è morto a Stony Brook, New York nel1992. In suo onore è stato istituito nel 2012 un premio giornalistico dedicato alla sicurezza sul lavoro.

Per partecipare al Gruppo di Lettura è obbligatoria la prenotazione mandando una mail a scuolamacondo@gmail.com o chiamando il 370.3525381.

by francesca