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Il Comune di Pizzoferrato, la Cooperativa di Comunità Ajavdé, la prima nata in Abruzzo, il Parco Nazionale della Majella, l’Università D’Annunzio, la Regione Abruzzo e la PAZ, (Produttori Zafferano), hanno sperimentato a Pizzoferrato uno “zafferaneto”, con il metodo “Franco Ballone”.

Parlare di zafferano in Abruzzo, dove viene coltivato da 700 anni, non fa notizia; la novità sta nel metodo, in termini di innovazione di processo.

L’innovazione dello zafferano di Pizzoferrato è quello di essere coltivato con il metodo “Franco Ballone” su un modulo sopraelevato, dove la gestione e raccolta viene svolta in posizione eretta, con un risparmio di lavoro del 60% e con una densità di bulbi maggiore.

Infatti essa consente una produzione aumentata di quattro volte nei confronti della coltivazione tradizionale a terra su campo aperto.

raccolta zafferano da parte di giovani scolari
raccolta zafferano da parte di giovani scolari

Le parole del sindaco di Pizzoferrato Palmerino Fagnilli:

Il campo di Pizzoferrato è il quarto campo esistente in Italia, dopo quello ubicato in Lombardia, Lazio e Sicilia.

Il risultato delle analisi di laboratorio ha evidenziato la qualità eccellente dello zafferano di montagna dei Monti Pizzi, ambiente caratterizzato da un peculiare microclima.

Al termine delle varie fasi della lavorazione e sperimentazione sarà organizzato a Pizzoferrato un incontro informativo sui risultati raggiunti e su questa nuova tecnica di coltivazione.

L’esperimento si sviluppa non in una visione naïf del territorio, ma in una prospettiva di rilancio e di sviluppo ecocompatibile del sistema economico di produzione delle zone interne per la valorizzazione delle risorse disponibili.

La particolare composizione organica del terreno e il microclima del luogo rendono del tutto unico il prodotto.

Questa è la sfida e questo il senso del progetto delle Produzioni locali d‘Alta Quota voluta dal Comune di Pizzoferrato in collaborazione con le più importanti Istituzioni del territorio abruzzese.

Pizzoferrato è nel Parco Della Maiella, a 1.250 mt. di altitudine e a zero metri dal cielo.

Qui tra cielo, per l’appunto, mare, profumi, aromi, sapori e colori, ha iniziato a fiorire anche lo zafferano, per arricchire e completare l’offerta di produzioni locali d’alta quota a chilometro zero.

Questa produzione, del così detto oro d’Abruzzo, si colloca accanto, al prodotto principe del luogo, la patata di montagna e agli altri come la genziana, fagioli, lenticchie e piccoli frutti, a cui la Cooperativa di Comunità Ajavdè sta lavorando.

4 Novembre 2019